10.10.2022 Views

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

«Adeline!»

Lei sorrise, radiosa, mentre io mi spostavo i capelli dietro la spalla.

Indossava una blusa svolazzante color indaco che con i suoi occhi dolci

stava d’incanto.

«Ti ho portato le chiavi di casa… Anna dice che le hai dimenticate.»

Mi allungò il mazzo con il portachiavi a forma di farfalla, e io lo presi.

«Oh, grazie, non dovevi disturbarti…»

«Tranquilla, ero di strada… Asia è qui fuori, è passata dal negozio in

macchina e ora mi riaccompagna a casa. Andavano bene i gigli?»

«Sono profumatissimi», la ringraziai contenta. «Avevi ragione.»

Nei suoi occhi luminosi ritrovai quella luce che ci accomunava.

Adeline non aveva più bisogno di cercare un’occupazione. L’evento al

circolo Magnolia si era rivelato un successo, e le composizioni floreali di

Anna erano piaciute a tal punto che nei giorni seguenti il telefono era

esploso di continue telefonate. L’avevano prenotata per una sequenza

interminabile di eventi, uno più importante dell’altro, e il suo negozio aveva

avuto la tanto sperata occasione che si meritava.

Ma non era finita lì: con gli occhi pieni di affetto, Anna aveva chiesto ad

Adeline se potesse offrirle lei il lavoro che aveva tanto cercato.

Quando Carl, il suo assistente, l’aveva vista entrare dalla porta, la sua

mandibola per poco non aveva toccato terra. Si era subito offerto di darle

una mano, ma non sapeva che Adeline aveva sempre avuto una sensibilità

rara, capace di portare luce anche ai miei giorni più grigi; e non era stata

una sorpresa, per me, scoprire che aveva con i fiori un’affinità particolare

che la rendeva perfetta per quel lavoro.

E non c’era modo… in cui potessi esprimere cosa provassi quando

entrando al negozio le trovavo lì insieme, a ridere e a parlare. Nel vedere

Anna rivolgere ad Adeline l’affetto che le era stato negato per tanto tempo,

e lei così gioiosa…

Avevo sempre voluto che Adeline restasse nella mia vita. Ora sapevo che

ne avrebbe fatto parte per sempre.

«Asia non entra?» domandai, guardando verso l’ingresso.

«Oh, no, è in macchina che mi aspetta», sorrise, scrollando la testa. «Sai

quanto diventa impaziente.»

Tra di loro c’era un’amicizia inaspettata, nata quando ancora ero

ricoverata. Quando Asia era tornata a trovarmi, Adeline aveva fatto di tutto

per coinvolgerla: si mettevano dietro di me, ognuna con una ciocca di miei

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!