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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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Mi guardò, avvolta tra coperte troppo grandi, esile e gracile come una

crisalide, e sembrò non farcela più.

«Perché? Perché combatti i farmaci per dormire? Contro cosa lotti?»

Io voltai lentamente il viso verso di lui, flemmatica come uno spettro, e

vidi il mio riflesso dentro il suo sguardo.

Su quel volto macilento in cui gli occhi grigi prendevano lo spazio di

tutto c’era un’ostinazione che brillava come una follia.

«Contro il tempo», confessai senza sbattere le palpebre.

La mia voce fu sottile come un filo di seta.

E lui non poté fare altro che rimanere a guardarmi, sconfitto e

consapevole.

«Ogni giorno se lo porta più lontano.»

Billie e Miki passavano spesso a vedere come stessi; e Adeline era lì tutti

i giorni, a prendersi cura di me e intrecciarmi i capelli come quando

eravamo bambine.

Mi ero abituata ormai a ricevere visite. Ma non mi sarei mai sognata, un

pomeriggio, di vedere entrare Asia.

In un primo momento fui certa di aver preso un abbaglio. Eppure quando

anche Adeline si alzò in piedi, sorpresa di trovarla lì, mi resi conto che gli

occhi non mi stavano ingannando.

Sul suo volto non c’era traccia di trucco, ciò nonostante non potei fare a

meno di notare che conservasse sempre il suo aspetto pulito e ordinato;

aveva i capelli legati in una coda e indossava una felpa grigia che però non

toglieva nulla al suo fascino sofisticato.

Asia si guardò intorno con aria guardinga, come un animale in un

ambiente sconosciuto, e per un momento io mi chiesi se non fosse venuta

solo perché stava cercando Anna.

Poi i nostri occhi si incrociarono; passò un istante prima che lei mi

guardasse del tutto: il suo sguardo scivolò sui tratti smagriti del mio viso,

poi sul corpo avvolto dal camice cascante.

Sentii Adeline intrecciare le mani ed enunciare in tono sommesso: «Vi

lascio un po’ da sole».

«No», ribatté Asia, fermandola. Poi con tono più soffice aggiunse:

«Resta».

Quando raggiunse il mio letto, senza sedersi né avvicinarsi a me, non

riuscii a immaginare il motivo per cui fosse venuta fino a lì.

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