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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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ogni cosa.

Che stava dicendo?

Non era possibile. La settimana scorsa noi…

Un presentimento mi annodò il petto, travolgendomi.

Lo aveva chiesto dopo che eravamo stati insieme?

«Non sarai mai felice così.»

No.

No, lui aveva capito, io gli avevo spiegato.

No, noi avevamo abbattuto i nostri muri e ci eravamo guardati dentro per

la prima volta, e lui aveva capito, aveva capito…

Non poteva averlo fatto. Rinunciare a una famiglia, tornare a essere

orfano…

Rigel lo sapeva, sapeva che i ragazzi rimandati indietro non rimanevano

al Grave. Erano considerati problematici, e come tali venivano reindirizzati

lontano, in altri istituti. E io non avrei mai saputo dove lo avrebbero

mandato per questioni di riservatezza. Non lo avrei più trovato.

Perché? Perché non dirmi nulla?

«La ringrazio per la fiducia nel nostro istituto», disse Robertson ad Anna.

«Tuttavia, signori Milligan… devo essere sincero e informarvi che la

situazione in cui versa il ragazzo è critica. La lesione cerebrale traumatica è

profonda, e Rigel è pericolosamente vicino a quello che viene definito…

terzo stadio del coma. È noto anche come coma profondo. E al

momento…» esitò, cercando le parole, «le aspettative che abbia un regresso

sono lontane. Forse, se fosse stato un ragazzo come gli altri, il quadro

clinico non sarebbe stato così grave, ma… per via della sua condizione…»

«Condizione?» sussurrai in un filo fragile di voce. «Quale condizione?»

Anna sbarrò gli occhi, voltandosi verso di me. Ma ciò che mi sconvolse

non fu vederla tacere in quel modo ormai arreso, bensì lo sguardo del

dottore, che mi fissò come se quel ragazzo accanto a me io nemmeno lo

conoscessi.

«Quella di cui soffre Rigel è una patologia rara», disse Robertson. «Una

sindrome cronica che con il tempo è andata attenuandosi. Si tratta di un

disordine neuropatico che si manifesta con crisi di dolore al quinto nervo

cranico. In particolare… le tempie e gli occhi. Ci è nato, ma con il tempo si

impara in qualche modo a conviverci… Purtroppo non esistono cure, ma gli

antidolorifici possono tenere a bada il dolore e con il passare degli anni

aiutare a ridurre il manifestarsi delle crisi.»

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