10.10.2022 Views

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

imprimesse in me fino all’ultimo brivido.

Lo baciai con delicatezza, muovendo la bocca con spinte soffici e

disperate, e Rigel si irrigidì. Mi chiuse le mani sui fianchi e l’istante dopo

ero io contro il materasso.

Mi schiacciò contro il letto. Percepivo i suoi muscoli tremare, come se

sentissero la necessità di sfogarsi, esplodere e lasciarsi andare. Gli infilai le

mani tra i capelli e inclinai il viso per approfondire il bacio. La mia lingua,

timida e bisognosa, si intrecciò alla sua e qualcosa dentro di lui cedette.

D’impeto mi inchiodò un polso sopra la testa e mi afferrò con forza una

coscia, stringendola possessivamente contro il suo fianco. Le sue dita rudi

lasciarono solchi a mezzaluna sulla mia carne e involontariamente mi

inarcai: le mie labbra si aprirono in un ansito muto.

Rigel si bloccò, ansante, e mi guardò negli occhi. Sembrò accorgersi solo

in quel momento del modo violento in cui mi aveva afferrata, bloccandomi

in una posizione costrittiva e dominante.

Sentivo lo sforzo continuo che faceva per tenere a bada quella parte di sé.

Lo osservai col cuore in gola, inerme nella sua stretta. Le sue dita mi

stritolavano in una presa di ferro, ma tremavano quanto le mie. Lo guardai

perché anche se non aveva mai avuto delicatezza, nei suoi occhi io non

avevo paura.

Erano gli occhi che conoscevo da tutta la vita.

Quelli che mi cullavano di notte finché non mi addormentavo.

Quelli che mi avrebbero accompagnato per sempre, dipinti nella mia

anima.

Non mi avrebbero mai fatto del male.

Lentamente, intrecciai la caviglia dietro di lui. Lo feci con tutta la

gentilezza che avevo, indifesa e disarmata. Rigel mi fissò con la mandibola

contratta, e mentre una lacrima mi rigava la tempia io allungai una mano

per carezzargli la guancia.

Percorsi i suoi lineamenti e le sue dita su di me si strinsero di più, ma allo

stesso modo anche i suoi occhi.

«Vai bene così», gli sussurrai, mentre lo carezzavo. «Sei il mio bellissimo

disastro…»

Rigel mi fissò con un sentimento muto negli occhi.

Sembrò colpito, disarmato e straziato. Il mio cuore si strinse quando lui

sollevò la mano che mi aveva afferrato e se la portò alla bocca. Le sue

labbra si posarono sul mio polso sottile e lo baciarono piano, e il suo volto

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!