Domm Erin - Fabbricante di lacrime

Recommendations

Info

inghiottita dalla sua ombra.Poi… Rigel si piegò su di me.Inclinò il volto e il suo tono profondo arse come veleno contro il mioorecchio.«Altrimenti… non mi fermo.»Avvertii lo spostamento d’aria smuovermi i capelli quando senza riguardimi scostò.Udii il tonfo del ghiaccio sul tavolo e suoi passi svanire, mentre milasciava lì, immobile, una statua pietrificata contro il marmo.Che… cosa era appena successo?
4. Cerotti“«Continua a essere sensibile», grida la vita.La delicatezza è un’arte dimenticata.”Christopher PoindexterIl sole tesseva corde di luce tra gli alberi.Era un pomeriggio di primavera e l’aroma dei fiori riempiva l’aria.Il Grave era un colosso stagliato alle mie spalle. Sdraiata nell’erba,guardavo il cielo con le braccia aperte come a volerlo abbracciare. Laguancia era gonfia e mi faceva male ma non volevo piangere ancora,perciò fissavo l’immensità sopra di me lasciando che le nuvole micullassero.Sarei mai stata… libera?Un rumore sottile attirò la mia attenzione. Alzai la testa e individuainell’erba qualcosa che si muoveva. Mi tirai sulle gambette e decisi diavvicinarmi con cautela, le mani strette a una ciocca di capelli.Era… un passero. Graffiava la polvere con i suoi artigli di spillo e avevaocchietti lucenti come biglie nere, ma un’ala era allungata in manierainnaturale e non riusciva a spiccare il volo.Quando mi piegai sulle ginocchia dal becco gli esplose un pigolioacutissimo e allarmato, e intuii di averlo spaventato.«Scusami», sussurrai subito, come se potesse capirmi. Non volevo farglidel male, anzi, desideravo aiutarlo. Riuscivo a sentire la sua disperazionecome se fosse mia: anch’io ero incapace di spiccare il volo, anch’iodesideravo scappare via, anch’io ero fragile e impotente.Eravamo uguali. Piccoli e indifesi contro il mondo.Tesi le dita, sentendo il bisogno di fare qualcosa per poterlo salvare. Erosolo una bambina, eppure volevo restituirgli la sua libertà, come se quelgesto potesse ridarmi in qualche modo la mia.«Non avere paura…» continuai a parlargli sperando di rassicurarlo. Eroabbastanza piccola da credere che potesse davvero capire le mie parole.
Page 3 and 4: Copyright © 2020 Erin DoomAll righ
Page 5 and 6: Prologo1. Una nuova casa2. Favola p
Page 7 and 8: PrologoAl Grave avevamo tante stori
Page 9 and 10: 1. Una nuova casa“Anche lei aveva
Page 11 and 12: Il loro affetto era una delle poche
Page 13 and 14: Rimase così, ammaliata, a fissare
Page 15 and 16: Era un odore particolare, pieno, qu
Page 17 and 18: della cucina come vedevo fare alla
Page 19 and 20: Per tutti noi lui era nato lì. Per
Page 21 and 22: L’istante dopo, come una nuvola o
Page 23 and 24: La scuola era uno dei pochissimi pr
Page 25 and 26: Per poco non trasalii.Rigel era app
Page 27 and 28: «Girami a largo, falena», mise in
Page 29 and 30: 3. Divergenze di pensiero“Le cose
Page 31 and 32: La vidi annuire senza entusiasmo, t
Page 33 and 34: Ebbi uno strano fremito. Ammutolii
Page 35 and 36: «Noi non siamo parenti», spinsi f
Page 37 and 38: Eppure, quando si trattava di lui,
Page 39: Per la prima volta… volevo provar
Page 43 and 44: Ero riuscita a liberare una vespa i
Page 45 and 46: «Oh, sì,» Anna gli lisciò le sp
Page 47 and 48: Rigel abbassò il mento, fissando l
Page 49 and 50: Avevo sempre sperato di viverne una
Page 51 and 52: Aprii il lavandino e mi bagnai i po
Page 53 and 54: «Per uno così io in punizione ci
Page 55 and 56: Rallentai fino a fermarmi, e lei co
Page 57 and 58: viso, agguantai il geco in un lampo
Page 59 and 60: comportamenti, gli ero sempre stata
Page 61 and 62: «Klaus!» proruppe lei. «A moment
Page 63 and 64: La bimba che anni fa sognava di abb
Page 65 and 66: assicurato che poteva affidarmi un
Page 67 and 68: cambiassero.Tornai da Anna per rife
Page 69 and 70: «È un atteggiamento costruito…
Page 71 and 72: Sfilai il segnalibro, ma su una del
Page 73 and 74: Rigel era la farfalla rara quando c
Page 75 and 76: «Oh, andiamo! È il giorno più sd
Page 77 and 78: raccapricciata.«Dannazione! Ma io
Page 79 and 80: apprensione non era soffocante: ris
Page 81 and 82: La derisione gli lampeggiò sulle l
Page 83 and 84: Casa di Billie non era troppo lonta
Page 85 and 86: Era stato bello. Lo pensai per tutt
Page 87 and 88: «Dove hai imparato a cucire?» chi
Page 89 and 90: 8. Così celeste“Forte è chi sa
Page 91 and 92:
Un biscotto mi si spezzò nel latte
Page 93 and 94:
Le rimasi accanto senza capire di c
Page 95 and 96:
Un tono gelido tagliò l’aria, e
Page 97 and 98:
In vetrina c’era un grazioso abit
Page 99 and 100:
Delicato.Luminoso.C’ero io.C’er
Page 101 and 102:
Rigel era fuori, appoggiato a una c
Page 103 and 104:
9. Rose e spine“Lo sai cosa rende
Page 105 and 106:
«So che le ragazze della tua età
Page 107 and 108:
«Buongiorno, Miki», la salutai do
Page 109 and 110:
non è di certo una tonalità che u
Page 111 and 112:
sempre quella scintilla intimidente
Page 113 and 114:
«Uhm… ma secondo te va bene tutt
Page 115 and 116:
fossero i suoi libri sul comodino e
Page 117 and 118:
Rigel era tante cose: insidia, peri
Page 119 and 120:
presenza come se me l’avesse impr
Page 121 and 122:
Guardavo il mondo ancora con gli st
Page 123 and 124:
schiocco secco i guanti; vicino all
Page 125 and 126:
E come se non ci fosse limite alla
Page 127 and 128:
Alle loro spalle, con un pugno abba
Page 129 and 130:
Non c’era niente di normale, fors
Page 131 and 132:
Subito, emozioni incontrollabili mi
Page 133 and 134:
11. Farfalla bianca“Noi siamo l
Page 135 and 136:
«Che…!» avvertii alle mie spall
Page 137 and 138:
«Li tengo», dissi con voce sottil
Page 139 and 140:
Lo cercai per casa senza trovarlo,
Page 141 and 142:
Mi sforzai di ricordare come aveva
Page 143 and 144:
Mi mordicchiai le cuciture dei cero
Page 145 and 146:
trovavamo con l’adozione. Sapevo
Page 147 and 148:
Indietreggiai. Lo osservai con occh
Page 149 and 150:
«Sono ciò che ci rende umani», d
Page 151 and 152:
Parlammo ancora un po’. Anna mi c
Page 153 and 154:
Mi spinse indietro cercando di ragg
Page 155 and 156:
aveva ribaltato le scarpe, cercando
Page 157 and 158:
Oh, lei sorrideva sempre.Anche quan
Page 159 and 160:
tempesta.«Già», aveva sentito cr
Page 161 and 162:
Restare con lei era comunque meglio
Page 163 and 164:
«Sei stato tu a regalarmi questa?
Page 165 and 166:
Aveva spinto indietro il tarlo ment
Page 167 and 168:
«Quando ti sarai levato dai piedi
Page 169 and 170:
“Forse tutto ciò che ci spaventa
Page 171 and 172:
Nel buio della mia stanza mi sentii
Page 173 and 174:
«Anna!» proruppi ancor prima che
Page 175 and 176:
tremendamente minuscola in confront
Page 177 and 178:
Mi ringraziò per la premura con cu
Page 179 and 180:
Avrei solo voluto vedere che c’er
Page 181 and 182:
Gli sembrò quasi di poterla toccar
Page 183 and 184:
Rigel continuò a dormire, perso in
Page 185 and 186:
qualche modo respirare gli stesse c
Page 187 and 188:
risaltavano nella luce del pomerigg
Page 189 and 190:
Le mie dita sfiorarono le sue.Fu qu
Page 191 and 192:
Gli avevo appena detto la verità.N
Page 193 and 194:
D’improvviso, Nica alzò gli occh
Page 195 and 196:
Sapevo che tutte quelle attenzioni
Page 197 and 198:
Fu così improvviso che per un mome
Page 199 and 200:
una mano. «Tieni.»Lionel guardò
Page 201 and 202:
contento; mi illustrò le sue medag
Page 203 and 204:
«È tardi», dissi a un certo punt
Page 205 and 206:
stata disillusa dalla vita.Avrei vo
Page 207 and 208:
capelli infuocati dal tramonto e un
Page 209 and 210:
17. La salsa“Mi hanno chiesto com
Page 211 and 212:
«Non tanto, in realtà», rispose
Page 213 and 214:
Feci un passo verso di lei rivolgen
Page 215 and 216:
Non dovevo guardarlo.Però c’era
Page 217 and 218:
Alzai lo sguardo su Rigel.Lui era r
Page 219 and 220:
«Non puoi fare così», udii. «No
Page 221 and 222:
Labbra, denti e lingua erano lì, a
Page 223 and 224:
Ma non c’era scampo.Loro splendev
Page 225 and 226:
mi accorsi subito dello scricchioli
Page 227 and 228:
solo così avrei avuto una famiglia
Page 229 and 230:
Inoltre erano giorni che non ci riv
Page 231 and 232:
La tempia era appoggiata al pugno s
Page 233 and 234:
Ma qualunque cosa avessi voluto agg
Page 235 and 236:
«Non fare cosa?»«Questo», lei t
Page 237 and 238:
Mi sembrò di non sentire altro che
Page 239 and 240:
occhi. Il modo in cui mi guardò mi
Page 241 and 242:
Mi accorsi che si era avvicinata. N
Page 243 and 244:
tutti quegli odori che sapevano di
Page 245 and 246:
Filai verso camera mia, ma in cima
Page 247 and 248:
spiegano che i mostri esistono… m
Page 249 and 250:
ma sono per pochi di noi. I più ra
Page 251 and 252:
E Rigel lo sapeva il motivo.Il moti
Page 253 and 254:
«È caduta di nuovo la linea», bo
Page 255 and 256:
Miki rimase a osservarmi quando sis
Page 257 and 258:
Tacqui di nuovo, perché forse davv
Page 259 and 260:
Voltai la testa di lato e trovai gl
Page 261 and 262:
Sbattei le palpebre, guardandola ca
Page 263 and 264:
Mi accorsi che forse mi era uscita
Page 265 and 266:
prima di lei?»I miei sensi rimbomb
Page 267 and 268:
«No», sussurrai dura.«Sì…»«
Page 269 and 270:
Dopo un momento dei passi risuonaro
Page 271 and 272:
C’era qualcosa che non andava con
Page 273 and 274:
brivido quando capii che aveva sent
Page 275 and 276:
22. Sarò brava“A volte ci spezzi
Page 277 and 278:
Sono la mia libertà, avrei voluto
Page 279 and 280:
«Volevano farle del male…» la m
Page 281 and 282:
E per la follia di un momento il mo
Page 283 and 284:
Mi rannicchiai frettolosamente cont
Page 285 and 286:
Anna che mi prendeva per mano, e ma
Page 287 and 288:
«Siete stati la cosa migliore che
Page 289 and 290:
«Asia, io non rinuncerò ad Anna.
Page 291 and 292:
Questa volta non gli avrei permesso
Page 293 and 294:
«So che sei stato tu a riportarmi
Page 295 and 296:
Fissai la figura di schiena con occ
Page 297 and 298:
Adeline che baciava Rigel.Raggelata
Page 299 and 300:
«Rigel… io non ti capisco.»«No
Page 301 and 302:
«Come è possibile che nessuno se
Page 303 and 304:
Era adulta. Aveva solo un paio di a
Page 305 and 306:
Ricordavo il suo compleanno perché
Page 307 and 308:
«Ciao», salutai Lionel, che ricam
Page 309 and 310:
Una parte di me riusciva a immagina
Page 311 and 312:
Fu una cena tranquilla.Potei finalm
Page 313 and 314:
La sua lingua calda mi sfiorò l’
Page 315 and 316:
E Rigel pensò che ci fosse una dol
Page 317 and 318:
«Rigel!» lo chiamai, facendo per
Page 319 and 320:
«Mi hai sentito? Vattene, Nica!»
Page 321 and 322:
25. Rotta di collisione“Ho il cuo
Page 323 and 324:
«No!»Mi staccai dal suo corpo e i
Page 325 and 326:
Sentì il tarlo muoversi, spingerlo
Page 327 and 328:
Come avrei fatto a guardarlo d’or
Page 329 and 330:
«Mmh…» mugugnai un po’ impast
Page 331 and 332:
Cercai l’auto della nonna di Bill
Page 333 and 334:
D’improvviso la porta alle nostre
Page 335 and 336:
«I tuoi genitori sono due persone
Page 337 and 338:
«Sì, invece», replicò lei con u
Page 339 and 340:
«Come?» inghiottii.«Avete capito
Page 341 and 342:
«È quello che vuoi!» urlò lei,
Page 343 and 344:
«Non devi stare qui», sussurrò c
Page 345 and 346:
Billie… Più vero di quanto credi
Page 347 and 348:
Rimasi immobile come una statua di
Page 349 and 350:
«Era da infarto!» piagnucolò la
Page 351 and 352:
«Hai detto che avremmo parlato…
Page 353 and 354:
Mi calmai solo quando intravidi lo
Page 355 and 356:
«Vuoi guardare dentro di me? Ti pi
Page 357 and 358:
verità. «Avevi ragione. Noi siamo
Page 359 and 360:
Strinsi la sua mano sul mio viso e
Page 361 and 362:
Per sempre.E sempre.E sempre…«Ni
Page 363 and 364:
Quello che era successo la sera pri
Page 365 and 366:
La mantellina gialla di Billie fu l
Page 367 and 368:
Gyle si era piegato su di me per si
Page 369 and 370:
Il violino rimbombò dentro la cust
Page 371 and 372:
I rari momenti in cui Rigel indossa
Page 373 and 374:
Le due donne se ne andarono, e io s
Page 375 and 376:
28. Un’unica canzone“Io sono un
Page 377 and 378:
Erano giorni ormai che lei e Miki n
Page 379 and 380:
c’erano un paio di quadri astratt
Page 381 and 382:
«È il tuo turno», disse mentre i
Page 383 and 384:
Lui non era come gli altri.Percepì
Page 385 and 386:
«Se io le dicessi che su quelle Ta
Page 387 and 388:
Avrebbe mai aperto quella porta per
Page 389 and 390:
Fargli capire che era splendido.Str
Page 391 and 392:
Deglutì e si ritrovò ad aumentare
Page 393 and 394:
Il suo corpo possente vibrava misur
Page 395 and 396:
«Posso… parlarti un minuto?» gl
Page 397 and 398:
infinita, piena di crepe e gradini
Page 399 and 400:
Voltò pagina, e io mi chiesi che c
Page 401 and 402:
«Affatto», controbatté il ragazz
Page 403 and 404:
Ancor prima di pensarci strinsi l
Page 405 and 406:
Avrei dovuto essere razionale, capi
Page 407 and 408:
avessimo mai abbastanza tempo, o ma
Page 409 and 410:
preziosa come una stellina nella no
Page 411 and 412:
«Così?» la incalzò una voce pro
Page 413 and 414:
prendere un pezzettino di pane anch
Page 415 and 416:
«Cosa provi per lui?»Una sensazio
Page 417 and 418:
Lo guardai con occhi spenti, e ques
Page 419 and 420:
30. Fino alla fine“Non voglio il
Page 421 and 422:
Lo afferrò per i capelli e Peter t
Page 423 and 424:
Fissavo gli operai senza vederli. S
Page 425 and 426:
Lo seppi mentre Norman scendeva le
Page 427 and 428:
Facendomi forza, alzai la mano e bu
Page 429 and 430:
felice così».Una sensazione bolle
Page 431 and 432:
imprimesse in me fino all’ultimo
Page 433 and 434:
Poi mi guardò. Tutta.Le sue pupill
Page 435 and 436:
L’attimo dopo le sue mani raggiun
Page 437 and 438:
Lo fece perché, anche se non aveva
Page 439 and 440:
Rigel aveva l’altro braccio piega
Page 441 and 442:
Rigel guardò il cerottino viola ch
Page 443 and 444:
«A cosa?»«A questo modo che hai
Page 445 and 446:
«Forse lei le voleva le mie fottut
Page 447 and 448:
Non bastò la paura né il nodo che
Page 449 and 450:
32. Le stelle sono soleTutti credon
Page 451 and 452:
Io annuii lentamente, mentre lei pa
Page 453 and 454:
Una sensazione di terrore mi attana
Page 455 and 456:
ogni cosa.Che stava dicendo?Non era
Page 457 and 458:
Rigel nel corridoio, di spalle. Que
Page 459 and 460:
dolore che provava. «C’è dell
Page 461 and 462:
E non c’era stato bisogno di vede
Page 463 and 464:
difetto più di ogni altra debolezz
Page 465 and 466:
E guardandola Rigel si era chiesto
Page 467 and 468:
«Lo sai… Questo non cambia nulla
Page 469 and 470:
Rigel lo aveva sempre saputo. Ma er
Page 471 and 472:
non hai mai fatto del male a nessun
Page 473 and 474:
«Lei si merita… tutto quello che
Page 475 and 476:
33. Fabbricante di lacrime“E l’
Page 477 and 478:
Billie corse al mio letto. Mi si ge
Page 479 and 480:
qualsiasi suono. Lui si fermò acca
Page 481 and 482:
Alla fine sanno solo andare via sen
Page 483 and 484:
Quella notte, quando l’ospedale d
Page 485 and 486:
«Buongiorno», salutai, prima anco
Page 487 and 488:
Mi guardò, avvolta tra coperte tro
Page 489 and 490:
infondigli la tua forza e trasmetti
Page 491 and 492:
Le ombre sotto le palpebre si infos
Page 493 and 494:
«Oh…» esalai un mattino, vedend
Page 495 and 496:
Un’emozione violenta mi prese all
Page 497 and 498:
«…C’era una volta, in un tempo
Page 499 and 500:
e botte… Ti amo come si ama solta
Page 501 and 502:
Avevo sempre creduto che chi si ris
Page 503 and 504:
34. Guarire“«Ma di cosa sei fatt
Page 505 and 506:
Avvolto nel sole che illuminava le
Page 507 and 508:
«Sei stato in coma un mese», gli
Page 509 and 510:
capelli, e mentre Asia borbottava s
Page 511 and 512:
Rigel non si curava nemmeno delle c
Page 513 and 514:
Sussultai e spalancai gli occhi, sc
Page 515 and 516:
sembrava una luce capace di qualsia
Page 517 and 518:
«Bene», soffiò con un’emozione
Page 519 and 520:
35. Un nuovo inizio“Solo chi ha d
Page 521 and 522:
E non era l’unica.La stanza era u
Page 523 and 524:
«Beh, anche loro hanno motivo di e
Page 525 and 526:
Miki non era mai stata brava a fars
Page 527 and 528:
Rigel non era di certo la una perso
Page 529 and 530:
Lui non conosceva Rigel. Non aveva
Page 531 and 532:
schermo per stare al passo con la s
Page 533 and 534:
La lentezza con cui articolò quell
Page 535 and 536:
Come quelle del fabbricante.«Ora v
Page 537 and 538:
36. Come d’amaranto“Quindi perd
Page 539 and 540:
Gli sollevai il polso, aprendogli l
Page 541 and 542:
Avviai la chiamata e accostai il te
Page 543 and 544:
distorcevano. Generavano risentimen
Page 545 and 546:
Margaret non solo si era macchiata
Page 547 and 548:
raffinato, solenne, con soffitti co
Page 549 and 550:
«Grazie, Vostro Onore. Membri dell
Page 551 and 552:
Avrei voluto dimostrarle che avevo
Page 553 and 554:
Non si rendeva neanche conto del po
Page 555 and 556:
volta, soltanto per una volta, io s
Page 557 and 558:
sensibile. Strinsi gli occhi e una
Page 559 and 560:
Divenne lui.E l’oscurità si tram
Page 561 and 562:
Non era una materia semplice, e ave
Page 563 and 564:
Due nostre compagne ci raggiunsero,
Page 565 and 566:
voce per prevalere.«Dei tizi mi av
Page 567 and 568:
si fusero tutte insieme, creando un
Page 569 and 570:
Tutti mi sorrisero con una consapev
Page 571 and 572:
«Congratulazioni!» esordii, strin
Page 573 and 574:
Miki ricambiò nel suo solito modo,
Page 575 and 576:
riferimento stabili avevano minato
Page 577 and 578:
Peter entrò, cauto, e lasciai che
Page 579 and 580:
Eppure, nonostante sapessi che Pete
Page 581 and 582:
«Cosa avresti voluto sentirti dire
Page 583 and 584:
Una mano si posò sul battente e lo
Page 585 and 586:
preziosa della terra. Mi sollevò t
Page 587 and 588:
«Papà, raccontami qualcosa che no
Page 589 and 590:
La guardai dolcemente negli occhi e
Page 591 and 592:
Fatelo. Non datevi per vinti. Non s
show all

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?