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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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Il suo corpo possente vibrava misurato, non come il mio, che invece

sembrava vittima di reazioni destabilizzanti.

Non riuscii a staccarmi da lui, ma quando suonarono una seconda volta

capii di non poter fare altrimenti.

Rigel mi lasciò andare con riluttanza. Scesi con le guance che

bruciavano, e con il cuore sottosopra andai ad aprire.

«Anna!» esclamai trovandola in difficoltà davanti alla porta. Presi

l’enorme mazzo di fiori che aveva in mano per aiutarla, e il suo profumo mi

inebriò.

Lo portai in cucina mentre lei sbuffava, esausta, appoggiando i sacchetti

della spesa sul bancone.

«Quanta gente!» sbottò. «Oggi non ho avuto un attimo di tregua…»

Sistemai i fiori in un vaso e li guardai risplendere floridi. Come sempre

erano meravigliosi. Lei notò il mio sguardo e sorrise radiosa.

«Ti piacciono?»

«Sono splendidi, Anna», ammisi incantata per un attimo, catturata dalla

loro bellezza. «A chi li devi consegnare?»

«Oh, no, Nica. Questi non sono da consegnare. Sono per te.» Mi fissò

raggiante e poi declamò: «Te li manda il tuo ragazzo».

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