10.10.2022 Views

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Erano giorni ormai che lei e Miki non si rivolgevano la parola.

Per quanto la soluzione sembrasse semplice, sapevo che non bastava tirar

su la cornetta e fare pace con la sua migliore amica. Qualcosa si era rotto,

quel pomeriggio. Quello che si erano dette aveva sconvolto anche gli aspetti

più basilari del loro rapporto, e più il tempo passava più quella spaccatura

tra di loro sembrava approfondirsi.

«Mi spiace, Billie», le dissi sincera. «Magari un’altra volta…»

Lei annuì ancora, senza guardarmi; lasciò vagare lo sguardo tra il via vai

di studenti, ma quando i suoi occhi si bloccarono capii chi aveva visto.

Miki camminava lungo il corridoio, lo zaino agganciato alla spalla e il

volto libero dal cappuccio.

In quel momento mi accorsi che non era sola. Camminava insieme a una

ragazza.

Era sicuramente una sua compagna di classe. In passato l’avevo già vista

salutare Miki qualche rara volta, perciò non mi sorpresi così tanto di vederle

insieme.

Vidi una punta di incertezza nel suo sguardo truccato quando ci notò.

Esitò un momento, e poi venne verso di noi.

Fui così contenta di vederla avvicinarsi che non riuscii a trattenere un

sorriso dolce.

«Ehi…» la salutai, felice.

Miki abbassò lo sguardo e io lo interpretai come un saluto.

«L’ho trovata», disse soltanto, porgendomi un sacchetto. Dentro c’era

una maglietta che avevo dimenticato a casa sua il pomeriggio della festa.

«Oh», risposi sorpresa. «Dov’era?»

«Evangeline l’aveva messa tra le cose da lavare.»

«Ma tu pensa… Beh, allora grazie. Ah, giusto!» cercai qualcosa dentro lo

zaino e gliela porsi. «Tieni… Questi sono per te.»

Miki allungò la mano e prese il pacchettino di biscotti, perplessa.

«Anna ci teneva a ringraziarti dell’ospitalità. E del passaggio in

macchina, del trucco e delle scarpe… Così abbiamo fatto dei biscotti

insieme.» Mi grattai una guancia. «Sì, ecco… I miei non sono venuti molto

carini», ammisi, guardando quei brutti orsetti di pasta frolla pieni di gobbe e

deformità. «Però li ho assaggiati e… dopo i primi morsi… se mastichi un

po’… non sono poi durissimi…»

La compagna di Miki mi sorrise. «In realtà non sembrano male.»

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!