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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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La mantellina gialla di Billie fu la prima cosa che intravidi in quella

mattina sgocciolante.

Era ferma vicino ai cancelli, con il viso basso e la caviglia che dondolava

piano sull’asfalto bagnato.

Quando mi mostrò un sorriso debole ma sollevato capii che mi aveva

aspettata perché non se la sentiva di entrare da sola.

Tentò di chiedermi della festa, e io cercai invece di sapere come stava. Le

sue occhiaie mi dicevano che non era riuscita a dormire molto bene.

«Non… l’hai chiamata, vero?» domandai cauta, mentre raggiungevamo

insieme gli armadietti.

Billie non rispose e io ne fui dispiaciuta.

«Billie…»

«Lo so», sussurrò col dolore nella voce.

Non volevo insistere, perché sapevo che forzando non avrei ottenuto

niente. Eppure c’era una parte di me che nonostante quella consapevolezza

non riusciva a mettersi da parte.

«Hai bisogno di tempo,» mormorai, «e questo è comprensibile. Ma se tu

glielo dicessi… Se tu le parlassi…»

«Non ci riesco,» deglutì, «è tutto così… così…»

Si bloccò, e un lampo di tormento le attraversò gli occhi chiari. Non feci

in tempo a voltarmi che lei tirò su lo zaino e andò dritta in classe.

Miki, alle mie spalle, rallentò seguendola con lo sguardo. I suoi occhi

spenti la fissarono come una ferita.

«Miki…» le rivolsi un sorriso che voleva essere d’incoraggiamento.

«Buongiorno…»

Lei non rispose e aprì il suo armadietto. Aveva il volto segnato quanto

quello di Billie, come se quella spaccatura nel loro rapporto avesse spezzato

anche loro.

Abbassai il viso.

«Volevo dirti grazie», dissi dopo un momento. «Per ieri. Per avermi

portato a casa tua. E avermi aiutata a truccarmi.» Mi fissai le dita e

continuai: «Conoscere i tuoi genitori è stato bello. E… so che forse non è

quello che vorresti sentirti dire in questo momento, ma… nonostante quello

che è successo, il pomeriggio di ieri mi ha fatto piacere. Ho apprezzato

tanto il tempo in cui siamo state insieme».

Miki non si voltò verso di me. Tuttavia vidi che si era fermata, e dopo un

po’ la sua voce mi raggiunse.

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