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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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Mi calmai solo quando intravidi lo steccato a pochi metri da me. Ripresi

fiato, lanciandomi alle spalle un’occhiata angosciata. Poi abbassai gli occhi

sul calore che mi solleticava il collo: il pipistrello era ancora lì, ancorato a

me. Tremava. Inclinai la guancia contro la sua testolina, carezzando piano

quella creatura così piccola e incompresa.

«Va tutto bene…» sussurrai.

Lui sollevò il capo e io incrociai il suo sguardo smarrito. Due occhi neri

come biglie lucenti mi arrivarono dritti al cuore.

Nulla al mondo mi ricordò Rigel più di quella creatura della notte tutta

artigli e paura, stretta tra le mie braccia. Sarei voluta tornare indietro,

stringerlo e restare con lui. Dirgli che mi aveva lasciato tutto. Che dentro

ero piena di lui, dei suoi disastri e dei suoi brividi.

E non sapevo più vivere senza.

Deglutendo, aprii le mani e lasciai che il pipistrello volasse via. Lui

graffiò maldestramente la mia pelle e poi riuscì a spiccare il volo.

Mi persi a guardarlo prima di sentire dei passi alle mie spalle. Feci

appena in tempo a vederlo volare via: una mano mi afferrò la spalla e mi

costrinse a voltarmi.

Incrociai due occhi stravolti e trasalii.

«Nica», Lionel mi ansimò in faccia. «Ma che… Che stai facendo?»

«Lasciami», mormorai con urgenza, cercando di fuggire al suo tocco. La

sua mano sulla pelle mi allarmò, risvegliando immediatamente sensazioni

spiacevoli.

«Perché te ne sei andata in quel modo?»

Indietreggiai, liberandomi dalla sua presa, ma lui mi riafferrò. E io

sapevo che non era in lui, sapevo che Lionel non era così, ma non riuscii a

non averne paura.

«Che significa tutto questo?» insisté sempre più agitato. «Prima vieni e

poi te ne vai così?»

«Mi stai facendo male», sentii la voce assottigliarsi di nuovo nella paura,

nel senso di impotenza, lo spavento che si gonfiava, che soffocava. Cercai

di respingerlo ma lui non me lo permise: mi afferrò per le spalle,

spazientito, e mi scosse con rabbia.

«Cazzo, smettila e guardami!»

D’un tratto le mani di Lionel si strapparono via da me.

Il suo corpo barcollò all’indietro e si schiantò a terra con una forza tale

che gli svuotò i polmoni.

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