10.10.2022 Views

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Fu una cena tranquilla.

Potei finalmente presentare Adeline a Anna e Norman, che per tutto il

tempo le passò la salsa, chiedendole se ne volesse ancora.

Lanciai più volte occhiate a Rigel, cercando di leggere qualcosa sul suo

volto, qualcosa che mi lasciasse capire se stava apprezzando.

Sfortunatamente Adeline mi impediva di vederlo con chiarezza.

Arrivò la torta, arrivarono i regali e io mi strinsi un po’ ricordandomi che

non avevo nulla per lui.

Alla fine, quando fuori ormai era buio da un pezzo, Adeline decise che

era ora di andare.

Norman si offrì di accompagnarla, ma lei declinò educatamente. Anna

lasciò un bacio a Rigel e salì su in camera, dove Norman la raggiunse dopo

averci augurato la buonanotte.

«Grazie della serata», soffiò Adeline.

Mi salutò con una carezza, poi si avvicinò a Rigel, ancora seduto: per

poco non sussultai quando si piegò ad abbracciarlo.

«Pensa a quello che ti ho detto l’altro giorno», mi sembrò di sentirla

sussurrare.

A quelle parole Rigel voltò il viso, come se non volesse ascoltarle e allo

stesso tempo non riuscisse a scacciarle dalla mente; lei sospirò e poi andò

via.

Rimanemmo solo noi due.

Calò il silenzio e Rigel guardò dalla mia parte: quando vide che lo stavo

osservando distolse subito lo sguardo e si alzò.

«Rigel.»

Mi avvicinai alle sue spalle, fermandomi dietro di lui.

«Ti avevo comprato una cosa, oggi… Non mi sono dimenticata.

Purtroppo non ho potuto dartela.»

«Non importa», mormorò.

Io abbassai il viso.

«A me sì», replicai amareggiata. «A me importa.»

Volevo che quella serata fosse speciale per lui. Volevo che gli facesse

comprendere l’affetto delle persone che aveva vicino, anche se non riusciva

a vederlo. Volevo che capisse di non essere solo.

«Mi dispiace», dissi in un filo di voce. Strinsi un lembo della sua

maglietta e dentro di me sentii il bisogno di avvicinarmi di più.

«Ci tenevo. E ora vorrei… vorrei poter rimedia…»

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!