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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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Sensazioni gelide e folli mi vibrarono sulla pelle, ghiacciarono il mio

cuore e mi stritolarono lo stomaco. Tornò l’agitazione, il sudore, il senso di

soffocamento. La nausea. L’aria martellò attorno a me come una creatura

viva e le palpitazioni aumentarono fino a farmi male, fin quasi a sfondarmi

il petto.

Peter aveva parlato e ora tutti avrebbero visto. Dovevo nascondermi,

coprirmi, scappare, ma le gambe erano piombo e il mio corpo pietrificato.

La mente si riempì di ricordi - il rumore del metallo, del cuoio sotto le dita -

e le unghie che grattavano e grattavano e grattavano senza alcuna pietà.

I miei occhi sbarrati vibrarono da ogni parte.

«Non può dire sul serio…» mormorò Anna mentre i miei tremori

diventavano sempre più forti. «Questo è… è inconcepibile… Nica, lei…»

Si voltò indietro. E mi vide.

Vide me, che ero un fascio di brividi, occhi devastati da una verità taciuta

per troppo tempo.

Me, che ero un viluppo di freddo e sudore, ansie e paure.

Me, che stavo tremando in modo incontrollabile.

E la sua bocca trasalì. Il suo sguardo divenne incredulo e angosciato. La

sua voce mi fece desiderare di scomparire.

«Nica…» sussurrò sconvolta.

E il terrore esplose come un mostro. La mia pelle si spaccò, arrivò la

tachicardia e ansie febbrili mi tolsero il respiro: mi riempii di brividi e fu

come sentirsi stritolare di nuovo - le cinture, l’impotenza, il buio, le urla.

Feci un passo indietro.

Tutti mi fissarono con orrore e sconcerto, e no, no no, non guardatemi

così, sarò brava, urlò la bambina dentro di me, sarò brava, sarò brava,

sarò brava, lo giuro.

Ora sapevano quanto ero brutta, rotta, inutile e rovinata, e

improvvisamente tutti mi guardarono come mi guardava Lei, tutti avevano i

suoi occhi, il suo sguardo, il suo biasimo e il suo disprezzo. Rividi il suo

volto, sentii la sua voce, il suo odore, le sue mani sui lividi e fu troppo. Fu

insopportabile.

Il mio cuore scoppiò.

«Nica!»

Scappai via con le pupille dilatate e i polmoni gonfi di panico.

Corsi attraverso la cucina ma prima di accorgermene andai a sbattere

contro qualcosa. Sollevai due occhi graffiati di pianto e trasalii in un gran

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