10.10.2022 Views

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

In fondo si trattava solo di studiare insieme, cosa c’era di complicato?

Decisi di farmi forza, raccolsi la mia determinazione e puntai un dito

sulla pagina degli esercizi.

«Partiamo da uno di questi», buttai fuori di slancio.

Ci fu un attimo di silenzio in cui sentii la tensione stirarsi a dismisura. Si

era accorto del tremolio nella mia voce? Tenni gli occhi incollati al

problema che avevo scelto, incapace di alzare lo sguardo.

Poi, senza una parola… Rigel iniziò a scrivere.

Sorpresa, rimasi immobile mentre lui cominciava a tracciare dati e

risoluzione, sagace e silente. Lo stupore crebbe ancora di più. L’esperienza

mi aveva indotta a credere che mi avrebbe rivolto il solito ghigno sfrontato,

che mi avrebbe morsa e probabilmente se ne sarebbe andato facendosi beffe

di me.

Invece era venuto fin lì.

Non se ne era andato. Era rimasto e si era messo a scrivere…

Sussultai quando dopo un po’ mi accorsi che si era fermato. Lo fissai con

sguardo smarrito, presa in contropiede.

«H-Hai già finito?»

Non ricevendo riposta, mi allungai a osservare il quaderno; ero scioccata.

La risoluzione era tutta lì, precisa e rigorosa, accanto alla sua mano ferma.

In quanto lo aveva risolto, tre minuti?

«Okay…» ammisi imbarazzata, indirizzandomi verso quesiti più

complessi. «Proviamo con questi.»

Gli indicai diversi esercizi in punta di matita, e lui iniziò a svolgerli con

ordine meticoloso uno dopo l’altro. Mi incantai sulla penna che scivolava

fluida tra le sue dita. La grafia di Rigel era sinuosa ed elegante, senza

eccessi. Sembrava quella di un ragazzo d’altri tempi.

Notai che aveva una presa molto virile. Le ossa del polso erano definite e

i nervi tirati; le dita da pianista erano lunghe, forti, mentre girava la pagina

per continuare a scrivere.

Il mio sguardo risalì lentamente lungo il suo braccio.

Osservai le vene in rilievo sulla pelle, l’ossatura forte che emanava

potenza e sicurezza.

Sul petto, i primi tre bottoni della maglia blu erano aperti e gli lasciavano

scoperta la base del collo, che vibrava piano del suo respiro controllato.

Quanto era alto? Sarebbe cresciuto ancora? Persino così, se si fosse

piegato verso di me, lo avrei sentito torreggiarmi addosso.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!