10.10.2022 Views

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

«Va bene.»

Lionel ne sembrò felice. Mi osservò con sguardo vivido prima di

raddrizzarsi e grattarsi il naso.

Quando raggiungemmo casa sua notai che era una villetta molto curata.

Il garage era automatico e aveva un portone dal pomello lustro e

splendente. I ciottoli perfettamente livellati formavano un tappeto fino al

retro dell’edificio, dove intravidi un canestro da basket e un tagliaerba rosso

fiammante di ultimo modello.

File di violette perfette costeggiavano il giardino con precisione

millimetrica. Non potei fare a meno di pensare che sembrassero molto

diverse dalle gardenie vivaci e briose che adornavano il nostro steccato.

Quando entrai mi si aprì davanti agli occhi un ambiente spazioso e pulito,

con il pavimento in marmo. Le tende bianche ombreggiavano le stanze e

non un suono disturbava il silenzio.

Era una bella casa.

Lionel mollò la giacca su una poltrona, e sembrò trovare insolito il modo

in cui mi pulii bene le scarpe sul tappetino prima di entrare.

«Ho una sete… Tranquilla, a quest’ora non c’è nessuno.»

Sparì dietro una porta e quando lo seguii scoprii che si trattava della

cucina.

Lo trovai al frigo, con in mano una bottiglia d’acqua e un bicchiere da cui

stava bevendo a grandi sorsate.

Solo quando fu sul punto di rimettere la bottiglia in frigo si accorse che

lo stavo guardando.

Mi fissò un momento, sbattendo le palpebre. «Ah giusto… Vuoi un po’

d’acqua anche tu?»

Mi portai una ciocca dietro l’orecchio, lieta di quella gentilezza.

«Oh, grazie.»

Mi porse un bicchiere con un sorriso fiero e io lo portai alle labbra, grata

della sensazione di frescura che mi invase la gola. Ne avrei voluta ancora

ma Lionel aveva già messo via la bottiglia.

Mi mostrò casa sua in lungo e in largo.

Notai diverse cornici disseminate qua e là su tavolini, mensole e ripiani:

Lionel era in quasi tutte, a età diverse, e aveva sempre le mani impegnate da

un gelato o una macchinina.

«Questo l’ho vinto il mese scorso», enunciò fiero, mostrandomi il trofeo

dell’ultimo torneo di tennis. Mi complimentai, e lui ne sembrò molto

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!