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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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gentilmente pulsante del suo battito cardiaco… mi resi conto che non era

mai stato tanto bello.

Le guance incavate e le ombre sotto le sue palpebre non rovinavano

l’armonia del suo volto, ma anzi gli donavano il fascino di una giovinezza

corrotta, sfiorita; e non c’era pallore che non gli cadesse d’incanto, non

c’era graffio, taglio o ferita che potesse offuscare quella luce.

Era bellissimo così tranquillo.

Come poteva tanto splendore nascondere qualcosa di così… oscuro e

incomprensibile?

Come faceva il lupo ad avere labbra tanto belle e un aspetto così delicato,

se doveva solo fare paura?

D’un tratto, un respiro spezzato gli schiuse la bocca. Rigel mosse

debolmente la testa e il panno gli scivolò di lato: senza riflettere mi ritrovai

tutta tesa su di lui a tenere l’impacco. Trattenni il fiato e subito i miei occhi

scesero urgenti e inquieti al suo viso, ma lui…

Lui non fece altro che restare immobile a un soffio da me. Lo fissai sul

ciglio di una intimità che non mi aveva mai concesso.

Lo fissai non come un lupo. Non come il fabbricante di lacrime. Solo

come… Rigel.

Solo un giovane uomo, addormentato, malato, con un cuore e un’anima

come molti altri.

E una tristezza inspiegabile mi fece sentire sconfitta. Avvilita e

impotente. Piena dei lividi che lui mi aveva lasciato dentro senza mai

nemmeno toccarmi.

Ti odio, avrei voluto sibilargli, come chiunque avrebbe fatto al posto mio.

Ti odio, non sopporto i tuoi silenzi, ogni singola cosa che mi dici.

Odio il tuo sorriso, il modo in cui non vuoi avermi vicino, tutti i morsi

che mi hai dato.

Ti odio per come sai rovinare le cose più belle, per la violenza con cui te

ne vai, come se fossi io a privarti di qualcosa.

Ti odio… perché non mi hai mai dato altra scelta.

Ma dalla mia bocca non uscì niente.

Quel pensiero non si concretizzò, si sciolse sul mio cuore e la

rassegnazione mi svuotò del tutto. Improvvisamente mi sentii stanchissima.

Perché non era vero.

Io non odiavo Rigel. Non lo avrei mai odiato.

Avrei solo voluto capirlo.

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