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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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tremendamente minuscola in confronto a lui.

«Rigel… ti prego…» la voce contratta in uno sforzo lancinante. «Tirati

su!»

Riuscii in quell’impresa titanica. Con un gemito esausto gli incuneai la

testa contro l’addome e gli impedii di scivolare di nuovo a terra: mi piegai

rovinosamente sotto il peso delle sue spalle e vacillai su gambe tremanti.

Strinsi i denti per l’affanno.

Salimmo a fatica mentre lui sembrava reggersi a stento in piedi. Il suo

braccio mi ciondolava attorno al collo e sentivo la sua mandibola contro la

tempia.

Provai un soffio di sollievo quando raggiungemmo il piano di sopra, ma

sull’ultimo gradino tragicamente scivolai.

Spalancai gli occhi ma era troppo tardi: le pareti vorticarono e noi

cademmo a terra con uno schianto assordante.

Lo spigolo del gradino mi batté contro l’osso del bacino e io mi morsicai

la lingua per il dolore.

«Oh, Dio…» ingoiai tremula. Percepii in bocca il sapore metallico del

sangue.

Potevo davvero essere un disastro del genere?

Con mortificazione bruciante scivolai in avanti e mi avvicinai a Rigel. Il

bacino mandò una fitta acuta e la mia mano corse lì mentre allarmata

tentavo di controllare che non avesse sbattuto la testa.

Non riuscii più a metterlo in piedi.

Lo trascinai sciancata verso la sua stanza, e con affanno sovrumano, con

l’ultimo sforzo che sentivo di chiedere ai miei muscoli, riuscii a sollevarlo

sul materasso e infilarlo sotto le coperte.

Mi concessi di riprendere fiato; il suo braccio penzolò giù dal letto, i

capelli abbandonati malamente sul cuscino.

Mi spinsi il polso sulla fronte, stremata, quindi corsi fino al bagno e

riempii un bicchiere d’acqua; poi aprii lo sportello e trovai le medicine che

mi servivano.

Presi una pillola dal barattolo e sentii le molle cigolare quando mi sedetti

sul bordo del materasso.

Gli sollevai la testa tenendogli il capo nell’incavo del mio gomito.

«Rigel, devi prendere questa…» tentai nella vana speranza che mi

sentisse, che solo per una volta lui si lasciasse aiutare. «Ti farà stare

meglio…»

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