10.10.2022 Views

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

«Anna!» proruppi ancor prima che potesse parlare. «È successo… è

successo che… Rigel!» strinsi la cornetta. «Si tratta di Rigel!»

La sentii mugolare debolmente in un fruscio di stoffa.

«Nica…» rispose con voce assonnata. «Che cosa…»

«Lo so che è tardi», dissi precipitosa. «Mi dispiace, ma… è importante!

Rigel è a terra, lui… Lui…»

Subito il respiro di Anna si fece più vicino.

«Rigel?» percepii la sua voce agitarsi impercettibilmente. «A terra?

Come a terra? Rigel non sta bene?»

Fu la fretta a farmi buttare fuori le parole. Le misi in fila una dopo l’altra

e le spiegai che scendendo me lo ero ritrovato lì, steso sul pavimento.

«Scotta di febbre, ma non so… Anna, non so che cosa fare!»

Anna precipitò nel panico. La sentii agitarsi, scostare le lenzuola e

svegliare Norman enunciando di voler prendere un pullman o qualsiasi cosa

che potesse portarli a casa.

Mi pentii dello spavento che nella mia inettitudine le stavo causando.

Forse se avessi avuto più nervi saldi avrei chiamato un’ambulanza o mi

sarei semplicemente accorta che era solo colpa di un capogiro dovuto alla

febbre che Rigel aveva perso i sensi.

Invece nel panico avevo chiamato lei, che era a miglia di distanza e non

poteva fare niente, e mi ritrovai a volermi mordere le mani per la mia

stupidità.

«Dio, lo sapevo che dovevamo tornare, lo sapevo», la voce le tremò.

«Rigel ora sarebbe a letto e forse, forse…»

Anna sembrava fuori di sé. Mi chiesi se non stesse andando tutto un po’

troppo oltre, tuttavia non avevo mai avuto qualcuno che si preoccupasse per

me e non riuscii a quantificarlo.

Forse non era così esagerata, forse era lo stesso anche nelle altre

famiglie. Forse se io fossi stata meno precipitosa…

«Anna, con la febbre io posso… posso farcela», volevo riparare al mio

errore, rendermi utile in qualche modo. Sentire il suo panico mi trasmise il

bisogno di calmarla. «Posso provare a portarlo di sopra e farlo stendere sul

letto…»

«Ha bisogno di un impacco fresco», mi interruppe lei affannata. «Cielo,

quanto freddo avrà preso sul pavimento! E le medicine! Ci sono delle

medicine per la febbre in bagno, nell’anta laterale allo specchio, quelle con

l’etichetta sottile! Oh, Nica…»

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!