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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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schiocco secco i guanti; vicino alla porta, uno tutto piegato in avanti non

stava di certo facendo alla sua rana la respirazione bocca a bocca.

Aiuto!

Mi voltai in tempo per vedere Kryll uscire da quella che aveva tutta l’aria

di essere una sala delle torture: uno sgabuzzino in cui intravidi barattoli,

ampolle e contenitori ricolmi di farfalle svolazzanti, coleotteri, millepiedi e

cicale.

Mi si ribaltò lo stomaco.

Billie sollevò il bisturi, sorridente.

«Vuoi tagliare prima tu?» propose come se stessimo parlando di un

polpettone. A quel punto fui certa di sentirmi male.

Mi aggrappai al tavolo e la cartellina mi scivolò dalle mani.

«Nica, che hai?» mi chiese lei. Qualcuno dietro di me si voltò a

guardarmi. «Stai bene?»

«Io… no», deglutii pallida.

«Sei verdognola…» commentò, scrutandomi. «Mica hai paura delle rane,

eh? Tranquilla, guarda che è morta stecchita! Stec-chi-ta! Ecco, vedi?

Guarda!» e iniziò a punzecchiarla con il bisturi sotto i miei occhi orripilati.

Gli occhialoni si appannarono del mio respiro e io mi ritrovai a pregare

per la prima volta nella mia vita di essere mandata in punizione fuori dalla

porta.

No, quello no. Non potevo farcela. Non potevo proprio farcela…

«Non posso crederci,» disse una voce alle mie spalle, «la paladina delle

lumache ha paura di una ranocchia…»

Proprio nel tavolo dietro al mio riconobbi il ragazzo che avevo incontrato

al muretto e poi al centro commerciale.

Lui accennò un sorriso, gli occhiali protettivi tirati sui capelli.

«Ciao, ragazza lumaca.»

«Ciao…» risposi dopo un momento, impacciata. Lui mi fissò negli occhi

come se volesse dire qualcosa, ma l’istante dopo Kryll ci latrò di tornare a

lavoro e fummo costretti a voltarci.

«Non preoccuparti Nica, ci penso io», mi rassicurò Billie, vedendo che

usavo la cartellina come scudo. «È chiaro che non hai mai fatto laboratorio

prima di oggi! Guarda che non ti devi mica vergognare, eh? È un gioco da

ragazzi! Facciamo che io taglio, e tu scrivi che succede.»

Annuii a fatica, lanciandomi qualche occhiata intorno.

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