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La Torre Estate 2022

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Bollettino dell'Associazione Culturale Giosuè Borsi di Livorno N. 59 - Estate 2022

L’ode “L’EUROPA IN VOLTO DI DONNA URSULA VON DER LEYEN”

composta musicalmente da Massimo Signorini su testo di Pier Fernando

Giorgetti, da oggi vanta due versioni: l'originale per fisarmonica e soprano e

l'arrangiamento per quintetto di fiati e quartetto d’archi, realizzato con "arte

sapiente" dal collega-maestro Marco Vanni.

In qualità di compositore dell'Ode L'Europa in volto di donna, Ursula von der Leyen, su testo del

prof. Pier Fernando Giorgetti, vorrei esprimere la mia gratitudine al collega maestro Marco Vanni

per aver realizzato un prezioso arrangiamento per una ensemble cameristica del tutto particolare

come la fusione di un quintetto di fiati e di un quartetto d'archi.

Come già espresso più volte, la mia composizione

musicale rappresenta uno sguardo alla pluralità delle

Nazioni, in cui l'elemento comunicativo internazionale

della musica, può inneggiare all'unità dei vari popoli

europei e non solo, muniti di buona volontà, amanti

della pace e nella costruzione del dialogo. Il diretto interessamento

e compiacimento, che ha dimostrato Ursula

Von Der Leyen, a riguardo di questa composizione

mi ha onorato profondamente e spero che tale

composizione possa essere eseguita almeno in una

delle due versioni oggi esistenti. Ringrazio il prof.

Pier Fernando Giorgetti per aver pensato al sottoscritto,

per l'incarico musicale a comporre tale Ode, e spero

che appena uscirà la stampa delle due versioni, a

cura di Sillabe editore, entrambe le partiture possano

essere fatte omaggio alla Presidentessa della Com-

Massimo Signorini

missione Europea.

Lo stile musicale dell'Ode L'Europa in volto di donna, Ursula von der Leyen richiama una fusione

tra la melodia lirica italiana - europea e l'armonia jazz del continente americano, che a prima vista

potrebbero essere molto lontane tra loro e incompatibili ed che invece se plasmate tra loro con meticolosità

e gusto musicale possono creare una simbiosi musicale molto interessante.

Da sottolineare anche la "perla" della presenza di un doppio testo compatibile con la linea melodica

musicale, realizzato sia in tedesco che in italiano dal prof. Pier Fernando Giorgetti.

Non resta altro che suonarla e cantarla. Musica Maestro!.

Massimo Signorini

1


Marco Vanni

Massimo Signorini

Marco Vanni

COMPLIMENTI VIVISSIMI A MASSIMO SIGNORINI, MARCO VANNI E PIER FERNADO

GIORGETTI PER QUESTA COMPOSIZIONE MUSICALE IN ONORE DI URSULA VON

DER LEIN PRESIDENTESSA DELLA COMMISSIONE EUROPEA.

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MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2022

Elite Cafè, Via del Tirreno 355, Calambrone

L'IDROSCALO DI LIVORNO del prof. Alessandro Santarelli

ha presentato il libro e l'autore:

Mario Federighi - Archivio Storico Federighi,

ha partecipato:

Alessandro Santarelli - autore Foto di Riccardo Lombardi e Giovanni Giorgetti

3


Mario Federighi

Alessandro Santarelli

Alessandro Santarelli

4

Roberta Russo


Alcuni soci dell'Associazione Giosuè Borsi

Alessandro Santarelli

5


Alcune persone presenti

6


MERCOLEDÌ 20 luglio 2022

Elite Cafè, Via del Tirreno 355, Calambrone

Aperitivi Letterari

Il Trenino di Tirrenia, Le Colonie del Calambrone

di Carlo Adorni e Paolo Pasquali.

Gli Studi cinematografici Pisorno di Nicoletta Borgioli.

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IL TRENINO (Livorno) O TRAMMINO (Pisa) DI TIRRENIA

Fu così chiamata la ferrovia elettrica Pisa - Marina di Pisa - Tirrenia - Calambrone - Livorno,

la cui stazione terminale era addossata all'edificio di levante dell'ex Barriere Regina Margherita.

Ne aveva la concessione l'ACIT ((Azienda Consorziale Interprovinciale Trasporti), un consorzio

interprovinciale delle province di Pisa e Livorno con sede e direzione a Pisa.

Sospese il servizio perché non economico.

Ne fu ripristinato il servizio ma il Ministero dei Trasporti ritenne, già nel dicembre 1964, di

non poter concedere la riattivazione del servizio.

Giovanni Wiquel

La stazione di partenza da Barriera Margherita a Livorno

8


Il trenino all'0spedale di Livorno

Ingresso stazione di Pisa

9


Tracciato della ferrovia Pisa - Tirrenia - Livorno

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LE COLONIE DEL CALAMBRONE

Veduta aerea delle colonie del Calambrone - Anno 1938

La colonia Rosa Maltoni Mussolini

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Le ex colonie estive, costruite in epoca fascista, costituiscono le principali testimonianze

architettoniche della zona: in esse si riflettono i modelli del Razionalismo italiano, soprattutto

nella Colonia Rosa Maltoni Mussolini, opera di Angiolo Mazzonie recentemente riportata

agli antichi splendori.

Colonia Firenze: la prima costruita a Calambrone (1931-1932) è composta da una serie

di padiglioni disposti "a pettine" perpendicolari al litorale e raccordati da un corpo

longitudinale a est.

Colonia Principi di Piemonte: progettata da Paolo Baldi Papini e costruita tra il 1932 ed

il 1933, fu abbandonata nel 1974 e recuperata pochi anni fa. Di matrice classicheggiante,

è composta da due padiglioni autonomi collegati tra loro mediante un corridoio

porticato.

Colonia Vittorio Emanuele II: realizzata tra il 1934 e il 1938, fu progettata dall'ingegner

Steffanon. Presenta una planimetria fortemente simbolica.

Colonia dei Fasci Italiani all'Estero: costruita tra il 1934 ed il 1935 su progetto di Giulio

Pediconi e Mario Paniconi, è costituita da numerosi padiglioni collegati tra loro mediante

passaggi coperti e porticati.

Colonia Rosa Maltoni Mussolini: immortalata nelle scene iniziali del film Tutti a casa, è

costituita da diversi corpi di fabbrica e fu progettata dal celebre Angiolo Mazzoni. La

colonia, la più interessante della località, presenta temi riconducibili all'architettura futurista

e metafisica. Rosa Maltoni era la madre di Benito Mussolini e proprio per questo

la planimetria ricorda una madre nell'atto di abbracciare il proprio figlio.

Colonia Regina Elena: disegnata da Ghino Venturi per conto degli Spedali Riuniti di Livorno

(progettati dallo stesso Venturi), rimandano al linguaggio architettonico d'impostazione

monumentale tipico di Marcello Piacentini. All'inizio del XXI secolo è stata trasformata

in un villaggio vacanza dopo anni di soggiorni di vacanza da parte dei ragazzi.

I ragazzi che si recavano in questa colonia furono per la maggior parte provenienti

dal Trentino; solo il 5 per cento erano ragazzi locali, provenienti da Pisa e Livorno.

Da Wikipedia

A partire dal 1925 il Calambrone, che faceva parte della Tenuta Reale di Tombolo, fu oggetto

di una vasta opera di bonifica.

Negli anni successivi si venne a concretizzare quel progetto di città elioterapica fortemente

voluto dall’Ospedale livornese e che aveva trovato il potente appoggio di Ciano.

Così, nell’arco di pochi anni, Calambrone si sarebbe trasformato in un prestigioso centro di

colonie e di istituti per le cure marine, destinato essenzialmente ai bambini.

La fondazione di un vero e proprio nucleo urbano nella zona del Calambrone risale quindi

agli anni Trenta del Novecento, quando nella zona vennero innalzate numerose colonie

estive, contemporaneamente ad un progetto futurista che implicava l’abitato di Tirrenia, gli

studi cinematografici della Pisorno ed una linea ferroviaria secondaria che avrebbe collegato

Livorno a Pisa tramite la costa tirrenica.

Nacque così, tra la spiaggia ed il viale XXVIII Ottobre (oggi viale del Tirreno), una piccola

città dell’infanzia isolata dai centri urbani, ma resa autonoma grazie ad un proprio centro

servizi con annessi (chiesa, uffici, direzione sanitaria, ambulatori medici, lavanderia, magazzini,

centrale termica e autorimessa):

“Sorge la città del Calambrone, come Venere dalle acque, tutta bella, ridente e nuova, e

schiere di bimbi la popoleranno” (IL TELEGRAFO, 4 agosto 1932).

Da Marina di Pisa, sorta ai primi del Novecento nella configurazione attuale e come primo

insediamento del litorale pisano, fino alla foce del Calambrone, si assistette durante gli

anni ’30, al sorgere di ben 7 colonie marine.

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Tutti questi insediamenti furono programmati con precisi piani urbanistici, serviti da un comodo

e lineare viale litoraneo al quale venne attribuito il significativo nome di “XXVIII Ottobre”,

in occasione del decimo anniversario della Marcia su Roma, e dalla linea ferrotranviaria

realizzata anch’essa nel 1932.

Sempre nel 1932 venne istituito, per iniziativa congiunta di Pisa e Livorno, l’Ente Autonomo

Tirrenia (EAT).

L’Ente costituito con Decreto Regio del 3.11.1932 e convertito in Legge il 27.12.1932 racchiudeva

nel suo stemma gli emblemi di Pisa e di Livorno.

L’Ente inoltre aveva l’obbiettivo di realizzare un apposito Piano Regolatore della zona che

comprendeva la costruzione di villini, palazzine, alberghi e stabilimenti per la valorizzazione

climatica e turistica della zona stessa.

Alcuni edifici avrebbero avuto destinazione a vendita e affitto, surrogati da strade, piazzette

e servizi pubblici. E la città balneare di Tirrenia, trattandosi di una urbanizzazione nuova

e moderna, doveva rispecchiare lo stile architettonico fascista.

... Al Calambrone trovarono realizzazione le idee del medico fiorentino Giuseppe Barellai

(1813-84) il quale propugnava la talassoterapia e la elioterapia come le uniche forme disponibili,

a quei tempi, per la cura al rachitismo, scrofola, tubercolosi, che erano le maggiori

cause della mortalità infantile. Le sue teorie avevano incentivato la costruzione di istituti

marini terapeutici e ospizi, nonché di stabilimenti e centri all’interno di un programma di

prevenzione sanitaria, per la difesa e lo sviluppo della razza e per il debellamento della

mortalità infantile (nel 1925 era ancora al 30%).

A differenza dei sanatori ottocenteschi, nelle colonie marine degli anni Trenta, non entravano

bambini malati, ma bambini sani che dovevano seguire uno specifico programma di

prevenzione e di particolare educazione fisica e spirituale. Il dr. Enrico Pieragnoli in alcuni

suoi trattati medici, e specificatamente in quello riguardante “Il Sanatorio Regina Elena per

i bambini predisposti alla tubercolosi” riporta interessanti risultati ottenuti, indicando tutte le

regole da applicarsi durante la permanenza in colonia. Il numero speciale de “La Previdenza

in Regime Fascista” del settembre 1935, dal titolo “Le colonie elioterapiche dei Figli

degli Italiani all’Estero”, oltre a magnificare la colonia del Calambrone come esempio, poneva

l’accento sullo sforzo che il regime metteva in atto per la tutela della salute dei bambini.

Nel 1939 con la pubblicazione “Con i Figli dei Postelegrafonici nelle colonie marine

e montane”, il regime illustrava le attività dei bambini nelle colonie marine mediante suggestive

immagini, realizzate principalmente nella Colonia Rosa Maltoni Mussolini, che li ritraevano

intenti al lavoro di cucito, costruzione di giocattoli, esercizi ginnici.

Il P.N.F. (Partito Nazionale Fascista) tramite la G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio), sempre

nel 1939, pubblicò un vero e proprio “Regolamento delle colonie climatiche” che conteneva

norme e disposizioni generali per ispezioni e controlli, educazione fisica, norme

amministrative e contabili; indicava inoltre quali fossero le caratteristiche dei luoghi idonei

alla costruzione di una colonia e come questi dovessero essere distribuiti.

Quindi il regime fascista attribuì alle colonie non solo un ruolo sanitario e terapeutico, ma

anche di formazione fisica e spirituale dell’uomo nuovo fascista.

In pratica le colonie dovevano essere anche un veicolo di indottrinamento ed una occasione

di addestramento paramilitare delle giovani generazioni.

Durante il regime fascista Calambrone fu luogo di aggregazione ove i bambini conobbero,

per la prima volta, il mare.

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Carlo Adorni

Le Colonie marine del Calambrone


GLI STUDI CINEMATOGRAFICI PISORNO A TIRRENIA

Il piano regolatore prevedeva anche la costruzione intorno a Tirrenia (presso Torre Mezza

Piaggia) dello Stabilimento Cinematografico Pisorno (a mezza strada tra Pisa e Livorno)

progettato dall’architetto Antonio Valente e fortemente voluto da Giovacchino Forzano,

uomo di teatro e di cinema (amico personale di Mussolini), che vi realizzò i primi teatri di

posa moderni del cinema italiano. Lo stesso Mussolini scrisse la sceneggiatura del primo

film che venne realizzato nei teatri di posa di Tirrenia, intitolato “Campo di Maggio”.

Una scena di “Tutti a casa” di Luigi Comencini girata alla Pisorno nel 1960. Tra gli attori protagonisti:

Alberto Sordi, Eduardo De Filippo, Serge Reggiani, Nino Castelnuovo e Carla Gravina

Gli Stabilimenti Pisorno

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Nel 1933, l'Ente autonomo Tirrenia costruisce, su progetto dell'architetto Antonio Valente,

un complesso di stabilimenti cinematografici a cui viene dato il nome Tirrenia Film. L'anno

seguente, Giovacchino Forzano rileva la struttura e la rinomina Pisorno, nome che origina

dalla fusione di Pisa e Livorno essendo equidistante dalle due città. Giovacchino Forzano

era amico e collaboratore fidato di Benito Mussolini e gli stabilimenti dovevano servire a

produrre film di propaganda. Pisorno è stata la prima città del cinema d'Italia prima che

fosse creata Cinecittà nel1937.

Durante la seconda guerra mondiale gli studi furono requisiti dalle truppe americane che

ne fecero il più grande deposito del Mediterraneo fino al 1948. Nel 1961 furono poi acquistati

dalla Cosmopolitan Film di Carlo Ponti e ne presero il nome. L'attività degli studi Cosmopolitan

si interrompe definitivamente nel1969.

Stabilimenti Pisorno nel 1938

Recitarono negli stabilimenti della Pisorno tra gli altri: Sophia Loren, Marcello Mastroianni,

Claudia Cardinale, Domenico Modugno, Vittorio Gassman, Klaus Kinski, Philippe Noiret,

Eduardo, Peppino e Titina De Filippo, Alida Valli, Amedeo Nazzari, Ugo Tognazzi, Fred

Astaire, Macario, Edwige Fenech. Tra i registi: Mario Monicelli, Joseph Losey, Mauro Bolognini,

Vittorio De Sica, Sergio Corbucci, Marco Ferreri, Elio Petri, Roberto Faenza, Luigi

Zampa.

Un aspetto rilevante della Pisorno fu inoltre la formazione di nuove professionalità fino ad

allora scarsamente rappresentate in Italia: tecnici del suono e fonici, direttori e ispettori di

produzione, molti dei quali, come la "dinastia" dei truccatori Mecacci, si trasferirono successivamente

negli stabilimenti di Cinecittà.

Negli anni ottanta il nome Pisorno fu proposto per la creazione di un'unica squadra di calcio

rappresentativa delle città di Pisa e Livorno (storicamente nemiche dal punto di vista

sportivo) dall'allora presidente del Pisa Sporting Club Romeo Anconetani: la squadra a-

vrebbe dovuto vestire un'uniforme con i colori di entrambe le squadre (amaranto per il Livorno,

nerazzurro per il Pisa) e avrebbe dovuto giocare in un nuovo stadio da costruire ex

novo al confine delle due province nei pressi di Coltano.

Nel 1987 i fratelli Paolo e Vittorio Taviani fanno riaprire gli studi per girarvi Good Morning

Babilonia, storia di due artigiani toscani che partono a cercare fortuna nel cinema americano.

Nei teatri di posa della Pisorno viene ricostruita la Hollywood pionieristica di David

Wark Griffith.

Dopo decenni di abbandono, nel ventunesimo secolo le strutture della Pisorno sono in fase

di ristrutturazione, soprattutto per la realizzazione di residenze alberghiere

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Da Wikipedia


SABATO 30 luglio 2022

GOLF CLUB LIVORNO

Largo Christian Bartoli, 7, 57128 Livorno

ROTARY CLUB LIVORNO "MASCAGNI"

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "L'IDROSCALO DI LIVORNO"

DEL PROF. ALESSANDRO SANTARELLI

hanno presentato il libro e l'autore:

Dott.ssa Maria Crysanti Cagidiaco, presidentessa del Rotary Club Livorno "Mascagni",

Mario Federighi - Archivio Storico Federighi,

ha partecipato:

Alessandro Santarelli - autore

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Alessandro Santarelli Maria Crysanti Cagidiaco Mario Federighi

Alessandro Santarelli

Mario Federighi

Foto tratte dal sito facebook Rotary Club Livorno "Mascagni"

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4 AGOSTO 2022, PER IL MIO COMPLEANNO, MI SONO FATTO UN

GRAN BEL REGALO. SU AMAZON LIBRI HTTPS://AMZN.EU/D/93VDH2X

È STATA EDITA LA MIA RICERCA SU MIO PADRE PIETRO GIORGETTI

CHE IO NON RICORDO PERCHÉ MORÌ QUANDO AVEVO TRE ANNI.

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Amazon. A Livorno presso la Libreria Amedeo Nuova in Corso Amedeo,

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Giovanni Giorgetti

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È indubbio che la storia di Pietro Giorgetti, motorista deceduto a 35 anni dopo un banale

incidente aereo, non voglia essere il contributo definitivo, l’anello mancante, per gli storici

aeronautici del nostro paese né tanto meno rappresentare il completamento della conoscenza

di un periodo ancora poco studiato come quello che vede le avventure aviatorie

che il Giorgetti ha vissuto in prima persona. Data la precarietà dei motori dell'epoca, il motorista

volava sempre con il pilota per poter intervenire in ogni luogo.

Gli aerei erano in grado di atterrare e ripartire in un piccolo spiazzo senza alcuna assistenza.

Il motorista a bordo era essenziale. Un libro che si può leggere in poco tempo,

come se fosse un romanzo di avventure, o soffermandosi sui vari episodi trattati per andare

ad approfondire storie epiche e avventure grandiose per l’epoca, il Giro d’Europa, il Giro

del Mediterraneo, il Giro d’Italia, solo a titolo d’esempio. Non troverete la fantastica narrazione

del Pilota né fiumi di parole che esaltano i successi e la gloria del paese Italia che

stava imponendosi tra le grandi nazioni aeronautiche ma semplici ricordi di un motorista

che partecipò a questi grandi eventi da gregario. Ma il vero fascino del libro è il come è nato,

in quanto, come si evince dal testo, ho ricostruito quanto ho potuto senza mai aver avuto

la fortuna di sentire raccontare da mio padre queste storie, ne ascoltarle in famiglia.

Alba, mia madre, per paura che rimanendo a Milano, in un ambiente aviatorio, potessi

emulare mio padre e perdere la vita anch'io, cambiò città e tenne nascosti per anni i cimeli

e le lettere che esaltavano le sue imprese. Si tratta di un lavoro di ricerca storica dove, notoriamente,

i motoristi non trovano spazio e gloria. un racconto tra le cui righe scorre la

passione e il desiderio di un figlio di riappropriarsi del ricordo del proprio padre.

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PERSONAGGI DEL LIBRO

Conte Franco Mazzotti e Pietro Giorgetti

Primo Giro Aereo d'Europa

Pietro Giorgetti e ing. Mario Rasini

Giro Aereo del Mediterraneo

Pietro Giorgetti e colonnello Paride Sacchi - Primo Giro Aereo d'Italia

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Alba Nugnes

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Alba Nugnes e Giovanni Giorgetti a Tirrenia

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Primo Giro aereo d'Europa - Dal 3 al 20 agosto 1929

Giro aereo del Mediterraneo - Dal 16 dicembre 1929 al 18 gennaio 1930

Primo Giro Aereo d'Italia - Dal 20 agosto al 2 settembre 1930

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MINO ROMANO: DANTE IN GALLERIA

Venerdì 29 luglio - domenica 28 agosto 2022, Museo Giorgio Kienerk, Fauglia

Durante questa torrida estate toscana si è rinnovato l’appuntamento di Dantealmuseo, sulla

fresca collina di Fauglia, presso lo spazio La Lucciola del museo Giorgio Kienerk.

Per l’edizione 2022, Giacomo Romano che ha ideato e realizzato il progetto, grazie al

Comune di Fauglia ed alla curatrice del museo Sig.ra Giovanna Bacci di Capaci, ha presentato

al pubblico due Canti dell’Inferno.

Venerdì 29 luglio è stata la volta del Canto XXVII: Guido da Montefeltro.

Siamo nell’ottava bolgia dell’Inferno dove sono puniti i consiglieri fraudolenti.

Il protagonista dell’episodio è appunto Guido da Montefeltro, grande personaggio dell’Italia

della seconda metà del Duecento: uomo d’arme, ghibellino, stratega… insomma, un politico.

Dante dipinge questo personaggio come un grande manovratore che si sente manovrato

da uno più abile di lui, “il principe de’ novi farisei”, ossia Papa Bonifacio VIII sul quale

Guido scarica la colpa del suo peccato.

Mentre domenica 28 agosto il viaggio dantesco è proseguito con il Canto XXXI, conosciuto

come il Canto dei Giganti, il tema del Viaggio, inteso come vero e proprio attraversamento,

è dominante. Dante e Virgilio lasciano l’ottavo cerchio di Malebolge e procedono verso il

nono ed ultimo cerchio che è il pozzo infernale dove sono puniti i traditori dei benefattori.

Il luogo è come una città turrita dove le torri sono i Giganti che emergono a mezzo busto

dalla ripa, figure spaventose, condannati per la loro superbia all’immobilità, all’inerzia, al

silenzio. Esprimono dunque la superbia imprigionata e prefigurano il re del doloroso regno,

Lucifero, figura ancora più gigantesca, anch’egli conficcato al centro del pozzo ghiacciato

di Cocito, e cioè al centro della terra.

Valeria Falleni

Spazio La Lucciola al museo Giorgio Kienerk

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Mino Romano

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Il gigante Anteo - Canto XXXI Inferno - Locandina di Fabio Leonardi

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Locandina del 28 agosto 2022 - Museo Giorgio Kienerk

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L'Archivio Storico Federighi era presente con un proprio stand

MANIFESTAZIONE ANNULLATA CAUSA ALLERTA GIALLA

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LA VISITA DEI REALI D'ETRURIA A LIVORNO NELL'OTTOBRE 1802

Ho conosciuto Giorgio Gonella tramite l'Associazione Giosuè Borsi della quale entrambi

facciamo parte.

Giorgio Gonella, pur abitando nella cittadina di Ceva in provincia di Cuneo, è riuscito a trovare

da un collezionista questo interessante cronaca della visita di Lodovico I, re del regno

di Etruria a Livorno per imbarcarsi per la Spagna. Ha pensato di fare agli amici livornesi un

piccolo dono e così ha comprato la rivista, l'ha scannerizzata e me l'ha inviata.

La cronaca era stampata sulla Gazzetta Universale N. 79 dell'ottobre 1802.

La Gazzetta Universale era una pubblicazione edita a Firenze con accurati servizi da tutto

il mondo.

Giovanni Wiquel, nel suo Dizionario di persone e cose livornesi, così menziona il re d'Etruria:

LODOVICO I di Borbone. Infante di Spagna, fu, da Napoleone I, fatto re d'Etruria in

base al trattato di Madrid: Fattosi precedere il 1° agosto 1801 nella presa di possesso dal

marchese Cesare Ventura, il 12 agosto dello stesso anno entrò in Firenze, festeggiato dalle

popolazioni; il 26 settembre dell'anno seguente venne a Livorno e vi stette due giorni.

Fu principe buono e governò con moderazione, visse poco come primo re d'Etruria perché

il 27 maggio 1803 morì, lasciando la corona al figlio Carlo Lodovico di non ancora cinque

anni d'età, sotto la reggenza della regina Maria Luisa, sua moglie.

Lodovico I, pur nella sua breve vita sul trono d'Etruria, ebbe qualche sollecitudine per Livorno

e il suo commercio marittimo e merita di essere ricordato in modo particolare per il

Motuproprio del 17 dicembre 1801 col quale convertì la «Deputazione di Commercio» in

«Camera di Commercio» composta di dodici negozianti di diverse nazionalità purché stabiliti

a Livorno da qualche tempo; ridusse poi al 1 % il diritto sulle merci «di sopra mare».

La cronaca sulla Gazzetta Universale è stata fedelmente trascritta con la medesima punteggiatura

e grafia. Le stampe di Livorno sono state fornite dall'Ass. Livorno come era.

GAZZETTTA UNIVERSALE N.° 79

Sabato 2. Ottobre. 1802.

I T A L I A

Pisa 27 Settembre

Brillantissima riuscì l'illuminazione dei Lungarni, eseguita nella sera di mercoledì decorso:

S. M. si degnò di osservare la medesima in carrozza avendo fatta una passeggiata per le

contrade illuminate, e dimostrato il R. gradimento: in seguito si portò al Regio Teatro de'

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Costanti illuminato a giorno, a godere di un'Accademia strumentale data da' Sigg. Giuseppe

Corbellini, Lorenzo Fresco, Gio. Batista Franco, e Gio. Batista Ferber Professori di

Corno e Clarinet: S. M. onorò i Professori per tutto il tempo dell'Accademia, e dette i più

chiari contrassegni della Reale soddisfazione. Nel sabato sera S. M. il Re portossi al divertimento

della Commedia in Prosa, ove agisce la Compagnia Comica di Luigi del Buono; ed

in esso giorno e nel seguente ancora, la Banda di questi Cacciatori Volontari si trasferirono

al Real Palazzo, ed ebbero l'onore di fare diverse suonate, che vennero ascoltate con

particolare piacere dalla Maestà Sua.

Jeri poi, circa le ore 4 e

mezza pomeridiane le LL.

MM. con tutto il nobile ed illustre

treno, si posero in

cammino alla volta di Livorno,

precedute da due Corrieri

di Gabinetto e seguitate

da varie carrozze: in tale

occasione tutta la truppa

Francese con l'Ufizialità alla

testa, formò una doppia ala

dal R. Palazzo fino alla Porta

a Mare per dove le LL.

MM. fecero partenza, col

concorso di moltissimo popolo

desideroso di rivedere

ben presto i suoi amati Sovrani.

S. M. si è degnata in tale

occasione di conferire la

Croce del Militare Ordine di

S. Stefano al nobil Sig. Avv.

Cav. Gaetano Mecherini;

come pure sono stati fatti i

seguenti avanzamenti nel

R. Corpo de' Cacciatori Volontari.

- Il Signor Conte della

Seta Gaetani al grado di

Colonnello: il Sig. D. Antonio

Pazzini a Tenente Colonnello,

e il Nobile Sig.

Clemente del Buono a

Maggiore.

La famiglia del Re d'Etruria

Livorno 29. Settembre

Questa popolazione ha avuto finalmente il contento di vedere ed ossequiare, sebben per

poco tempo, i suoi amatissimi sovrani, il Re e la Regina d'Etruria. Un sì fausto avvenimento

fu partecipato al Pubblico da S. E. il Sig. Generale Lavilette nostro Governatore, che

nella mattina del dì 26. emanò una Notificazione, colla quale avvisando che nel pranzo di

esso giorno sarebbero giunte le prelodate Maestà Loro, ordinava, che i balconi delle case

di Via Ferdinanda, Borgo Reale ec. fossero adorni di tappeti, invitando nello stesso tempo

il popolo a mantenersi nella più lieta tranquillità. Disposte nello stesso tempo le truppe al

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Real Palazzo, e spedite

delle pattuglie fuori della

Città, ove già portavosi in

folla il popolo per incontrare

con giubbilo il Real Treno,

giunse circa le ore 23.

S. Ecc. Reverendissimo

Monsig. Morozzo Nunzio

Apostolico alla Real Corte

d'Etruria, seguito da altri

legni che precedevano il

Real Convoglio. Difatti

scorsa appena una

mezz'ora arrivò S. M. il Re

in compagnia dei suoi Ministri,

Cariche di Corte, ed

altre persone, e colla scor

Via Ferdinanda

ta di un Distaccamento delle

Reali Guardie a cavallo. La M. S. passò per le dette strade, che a norma degli ordini e-

rano state vagamente apparate, e che formavano un brillante colpo di occhio: trasferitasi

quindi al Palazzo, ove erasi radunato il popolo che non cessava di fare applausi, risonando

l'aere di Viva Lodovico I, Re d'Etruria, si degnò la M. S. dopo breve riposo, di affacciarsi

al terrazzino, ringraziando gentilmente i leali abitanti, che rinnovarono le sincere e liete acclamazioni.

- Circa poi l'un'ora di notte arrivava S. M. la Regina col seguito di varie carrozze,

quando fu al principio di Borgo Reale, ove trovavasi un Corpo di Cacciatori in parata,

venne dal medesimo salutata militarmente, e poscia accompagnata fino al Regio Palazzo,

essendo tutte le strade illuminate a giorno.

La M. S. si trattenne in riposo tutta la sera, essendosi il Re portato ad onorare il R. Teatro,

che risplendeva per triplice magnifica illuminazione. S. M. fu accolta con replicati evviva, e

lo spettacolo riuscì brillantissimo: le strade poi per dove passò il Re erano pure tutte illuminate

da copioso numero di torcetti.

Nella mattina del dì 27. fuvvi gran gala e circolo a Corte, essendo stati ammessi, e gentilmente

accolti da S. M. lo Stato Maggiore, Generalità, e Comandanti delle diverse truppe

che qui si trovano, non meno che quelli de' Reali Cacciatori, come pure tutti i Consoli delle

Nazioni, i Rappresentanti della Comunità, ed altre Magistrature. -- La M. S. gradì pure

moltissimo l'atto di ossequio della Banda strumentale del nominato Corpo de' Reali Cacciatori,

che si portò nel tempo del Regio pranzo a fare diverse allegre sinfonie nella gran

Piazza d'arme. Terminato il pranzo S. M. ricevé Mons. Nunzio, e Mons. Arcivescovo di Pisa,

co' quali si trattenne in colloquio.

Sua Maestà il Re passò dopo al R. Teatro a godere dello Spettacolo, e dove fu replicata la

brillante illuminazione.

Jerimattina circa le ore 4 fu principiato il trasporto al mare dell'equipaggio Reale; e verso le

ore 6 e mezza, con universal rincrescimento e commozione di tutto questo popolo, le LL.

MM. s'imbarcarono sulla preparata Lancia per portarsi a bordo della ricca e vasta nave

Spagnola.

Il Convojo era composto da diverse Lance tutte vagamente addobbate: Nella prima trovavasi

il Cav. Tommasi ed altri soggetti; nella seconda le LL. MM. col Regio Infante, tenuto

dalla Sig. Contessa Pecori, con S. Ecc. il Sig. Conte Salvatico, e S. E. il Conte della Gherardesca:

seguiva altra Lancia entrovi il General Francese e suo stato Maggiore; nella

quarta sua S. Ecc. il Ministro di Spagna e suo seguito; finalmente diverse altre Lance con

tutto il corteggio delle MM. Loro.

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Il popolo che trovavasi presente non cessò di far voti per un felice viaggio degli amati Sovrani,

per la loro conservazione, e fausto ritorno.

Il detto Convoglio all'uscita della Bocca fu salutato da tutte le navi da guerra che qui si trovavano.

Il breve tragitto non ebbe alcun sinistro incontro, e le LL: MM. salirono a bordo

della Nave placidamente, prendendovi ristoro.

Il vasto legno si trattenne fino alle ore 11. della mattina, ed allora salpate le ancore fece

vela con un prospero vento, essendo il mare in somma tranquillità: il punto della partenza

fu annunziato dalla Fortezza vecchia con una salva reale di 101. colpi di cannone.

-- Prima della Partenza le LL. MM. dettero chiaro segno del Loro religioso cuore avendo

mandato in dono alla SS. Vergine di Montenero un Gioiello di brillanti di grandissimo valore,

e consegnata per mezzo del Sig. Governatore al Proposto della Insigne Collegiata la

somma di zecchini 300. da distribuirsi ai poveri della città.

Ad oggetto poi d'impetrare dall'Altissimo un felice viaggio alle LL. MM. fu nella stessa mattina

cantata in questa insigne Collegiata una solenne Messa coll'assistenza in abiti Pontificali

del nostro Monsignore Arcivescovo, e coll'intervento di Monsignor Nunzio Apostolico,

di S. Ecc. il Sig. Generale pro Governatore, di tutta l'Ufizialità sì estera che nazionalità, del

Magistrato in Corpo, di tutti i Corpi di Dipartimento, e delle varie Reali Accademie.

La Sacra funzione riuscì al sommo edificante, e si ammirarono i vari pezzi di musica e-

spressamente scritti per la circostanza dal nostro Maestro di Cappella Sig. Luigi Niccolini,

che in brevissimo spazio di tempo gli compose.

Giorgio Gonella

Un ringraziamento di cuore a Giorgio Gonella, che ama profondamente Livorno e

che ho invitato a mangiare il cacciucco nella nostra città.

Giovanni Giorgetti

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LA TESI DI CARLO ADORNI (ANNO 1973), LIVORNO E I SUOI CANALI,

PUBBLICATA A PUNTATE NELLA RIVISTA

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Carlo Adorni

FINE

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LA TORRE, IL BOLLETTINO DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “GIOSUÈ BORSI”

ESCE UNICAMENTE IN FORMATO DIGITALE PER RAGIONE DI COSTI E PER POTER

RAGGIUNGERE PIÙ PERSONE

Comitato di redazione: Lucia Zagni direttore responsabile, Carlo Adorni, Valeria Falleni,

Giovanni Giorgetti, Pier Fernando Giorgetti, Paolo Pasquali.

Gli articoli firmati o con pseudonimo riflettono unicamente le opinioni dell’autore.

Sono ben accette collaborazioni.

Per informazioni e collaborazioni: Giovanni Giorgetti cell. 349 4428403,

email: giovanni.giorgetti34@gmail.com

Dal 2017 la rivista La Torre si trova anche nel sito Valorizziamo Livorno:

http://valorizziamolivorno.it/la-torre/

ove è possibile leggere i numeri arretrati.

Sommario del n. 58 - Primavera 2022

INDICE

Ode in volto di donna del maestro Massimo Signorini

Conferenza idroscalo di Livorno di Alessandro Santarelli

Aperitivi letterali al Cafè Elite

Presentazione del libro L'Idroscalo di Livorno al Rotary Club Livorno Mascagni

Pubblicazione del libro Sfidando il cielo su Amazon

Nino Romano, Dante in galleria al Museo Giorgio Kienerk di Fauglia

Manifestazione a Cecina Un secolo in movimento

La visita dei Reali d'Etruria a Livorno nell'ottobre 1802 di Giorgio Gonella

La tesi di Carlo Adorni, Livorno e i suoi canali, pubblicata a puntate

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ASSOCIAZIONE CULTURALE “GIOSUÈ BORSI”

Via delle Medaglie d’oro, 6 - 57127 Livorno - Cell. 329 3967701

email: associazioneborsilivorno@virgilio.it - htt://giosueborsilivorno.jimdo-com//

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