REVISTA CONNESSIONE EDIÇÃO DE SETEMBRO N° 22 ANO 2022

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tembre Nero” penetrò nel villaggio olimpico e
prese in ostaggio undici atleti israeliani. Due di
loro rimasero uccisi subito nell’irruzione, gli altri
nove invece raggruppati in una stanza e tenuti
sotto sequestro per l’intera giornata. Nelle circa
venti ore successive al drammatico evento, le
immagini televisive delle lunghe e sterili trattative
per il rilascio dei prigionieri tennero con il
fiato sospeso il mondo intero. Nel frattempo, il
primo ministro israeliano Golda Meir offrì il proprio
aiuto al governo della Germania Occidentale
ribadendo l’assoluto e categorico rifiuto a qualsiasi
trattativa. Perfino il capo del Mossad, il potentissimo
servizio segreto d’Israele, Zvi Zamir si
precipitò in aereo a Monaco allo scopo di trovare
una via d’uscita. I fedayn, guidati da Luttit Afif
detto Issa, l’uomo con il cappello bianco e gli occhiali
scuri che parlava con le autorità tedesche,
avevano subito richiesto la liberazione di 234
compagni palestinesi detenuti in Israele e dei capi
storici della RAF (Rote Armee Fraktion): Andre-