Il progetto MICS
Si è concluso il progetto che ha individuato il fiume Marzenego e il suo bacino come caso studio italiano. MICS è un progetto che ha voluto coinvolgere i cittadini con il fine di renderli ricercatori attivi sul campo: si tratta infatti di un’iniziativa di Citizen science (i cittadini fanno scienza) o scienza partecipata, vale a dire il coinvolgimento attivo di persone non esperte nella raccolta, nell'analisi e nell'interpretazione di dati a fini scientifici. Un modo pratico per prendersi cura del proprio territorio, con ripercussioni educative, sociali e scientifiche.
Si è concluso il progetto che ha individuato il fiume Marzenego e il suo bacino come caso studio italiano. MICS è un progetto che ha voluto coinvolgere i cittadini con il fine di renderli ricercatori attivi sul campo: si tratta infatti di un’iniziativa di Citizen science (i cittadini fanno scienza) o scienza partecipata, vale a dire il coinvolgimento attivo di persone non esperte nella raccolta, nell'analisi e nell'interpretazione di dati a fini scientifici. Un modo pratico per prendersi cura del proprio territorio, con ripercussioni educative, sociali e scientifiche.
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Quaderni / Numero 3
23 agosto 2022
Il progetto MICS
Si è concluso il progetto che ha individuato il fiume
Marzenego e il suo bacino come caso studio italiano
Lo scopo finale del progetto è
stato quello di sviluppare una
piattaforma informatica per
misurare l'impatto della Citizen
Scienze in 5 campi diversi. Per
testare la piattaforma sono stati
individuati cinque casi studio
in Europa.
L'Autorità di bacino del Distretto idrografico delle Alpi Orientali ha partecipato come partner al progetto
di ricerca MICS (Measuring impact of citizen science), finanziato dalla Commissione Europea
nell'ambito del programma quadro Horizon 2020. La collaborazione con il Consorzio di bonifica Acque
Risorgive e con la dott.ssa Bruna Gumiero, docente dell’università di Bologna espertain Ecologia
fluviale, ha portato a individuare il fiume Marzenego come caso studio italiano, assieme ad altri casi
studio in Gran Bretagna, Ungheria e Romania. MICS è un progetto che ha voluto coinvolgere i cittadini
con il fine di renderli ricercatori attivi sul campo: si tratta infatti di un’iniziativa di Citizen science (i
cittadini fanno scienza) o scienza partecipata, vale a dire il coinvolgimento attivo di persone non esperte
nella raccolta, nell'analisi e nell'interpretazione di dati a fini scientifici. Un modo pratico per prendersi
cura del proprio territorio, con ripercussioni educative, sociali e scientifiche.
Nell’ambito del progetto MICS sono stati organizzati momenti di formazione, sia teorica che pratica in
campo, con la finalità di apprendere la metodica di campionamento e quando necessario l’uso di kit
analitici, sviluppati per essere semplici ma affidabili. Successivamente i cittadini sono stati in grado di
misurare autonomamente la qualità dell'acqua e della vegetazione riparia.
Cos’è la Citizen
Science?
La Citizen Science è una pratica
di coinvolgimento di volontari
(non esperti) nello studio
scientifico dei fenomeni
naturali, volontari che ricevono
una preparazione (training)
pratica da parte di tecnici
esperti e a cui vengono forniti
kit per operare analisi sul
campo. Le pratiche di Citizen
Science sono potenziate dalla
Le attività di monitoraggio hanno coinvolto non solo gruppi di cittadini volontari ma anche un numero
considerevole di alunni delle scuole primarie e secondarie del territorio indagato (dal 2020 al 2022
hanno partecipato al progetto 600 studenti di età compresa tra i 9 e i 18 anni, oltre a 35 insegnanti e 3
tecnici dell’Istituto Comprensivo Statale Elisabetta “Betty” Pierazzo di Noale e dell’Istituto di Istruzione
Superiore Levi Ponti di Mirano). Le campagne di misura sono state coordinate dalla dott.ssa Bruna
Gumiero (consulente scientifico dell'Autorità di bacino) e si sono svolte in collaborazione con ARPAV e
Consorzio di Bonifica Acque Risorgive.
Il fiume Marzenego e il suo bacino
Oasi, golene =NBSs
Tra le varie NBSs
(Nature- based solutions:
Soluzioni basate sulla
natura) realizzate dal
Consorzio all'interno del
Bacino del fiume
Marzenego, il progetto
MICS si è concentrato su
due zone umide
recentemente riqualificate
- Oasi Lycaena e Oasi di
Noale - e su una golena
alberata presente lungo il
corso del Rio Draganziolo.
Nel caso studio italiano è
stato adottato fin dall’inizio un approccio di co-progettazione con i cittadini. A questo scopo sono stati
organizzati 4 workshop tra i cittadini, gli esperti e le autorità locali; il primo si è tenuto in presenza
mentre gli altri 3 online, a causa del COVID-19. Gli obiettivi sono stati quelli di individuare assieme le
problematiche del territorio e quindi valutare cosa misurare, quali strumenti usare, dove misurare
(individuare le stazioni di monitoraggio) e infine chi avrebbe svolto l’attività di monitoraggio per ogni
stazione individuata. L’obiettivo principale è stato quello di valutare l’efficienza delle NBSs (Naturebased
solutions: Soluzioni basate sulla natura) attraverso un monitoraggio della capacità di
fitodepurazione di tre progetti realizzati dal Consorzio, ponendo un’attenzione particolare alle due Oasi
naturalistiche presenti a Noale e Salzano (Oasi Lycaena). Oltre alle analisi dell’acqua si è deciso di
monitorare anche la vegetazione riparia presente all’interno delle due Oasi, al fine di poterne controllare
gli sviluppi futuri. Le analisi batteriologiche, condotte dalla Scuola secondaria IIS Levi Ponti, sono
invece state svolte principalmente all’entrata al centro e all’uscita dell’Oasi Lycaena.
Le analisi realizzate dai volontari
confermano l'efficacia delle oasi
Oasi di Noale
La media dei dati relativi all’azoto nitrico e al fosfato ha evidenziato un miglioramento della qualità
delle acque dopo che queste sono transitate all’interno dell’Oasi di Noale.
Facendo riferimento ai valori utilizzati nell’indice sintetico LIMeco (Livello di Inquinamento da
Macrodescrittori per lo stato ecologico), la qualità delle acque passa da «sufficiente» a «buona»
per quanto riguarda l’azoto nitrico, mentre per il fosfato la qualità è sempre elevata ma registra
comunque un ulteriore miglioramento.
Nella valutazione dei dati raccolti sono
stati utilizzati i valori soglia di azoto
nitrico e fosforo totale del LIMeco: un
indice sintetico di qualità delle acque
che integra alcuni elementi chimicofisici
considerati a sostegno delle
comunità biologiche.
Oasi Lycaena
Analogamente a quanto riscontrato per l’Oasi di Noale, la media dei dati relativi all’azoto nitrico e
al fosfato ha evidenziato un miglioramento della qualità delle acque dopo che queste sono
transitate all’interno dell’Oasi Lycaena (Salzano).
Facendo riferimento ai valori utilizzati nell’indice sintetico LIMeco (Livello di Inquinamento da
Macrodescrittori per lo stato ecologico), la qualità delle acque passa da «sufficiente» a «buona»
per quanto riguarda l’azoto nitrico, mentre per il fosfato la qualità è sempre elevata ma registra
comunque un ulteriore miglioramento.
Nella valutazione dei dati raccolti sono
stati utilizzati i valori soglia di azoto
nitrico e fosforo totale del LIMeco: un
indice sintetico di qualità delle acque
che integra alcuni elementi chimicofisici
considerati a sostegno delle
comunità biologiche.
Il progetto MICS ha evidenziato, grazie alle analisi compiute dal 2020 al 2022 da gruppi di cittadini
volontari e centinaia di studenti tra i 9 e i 18 anni, l’efficacia delle Oasi di Noale e Lycaena di Salzano
nel miglioramento della qualità dell’acqua dei nostri fiumi.
Al termine dell’iniziativa, che ha coinvolto i cittadini trasformandoli in ricercatori e osservatori
dell’ambiente circostante (Citizen science), è emerso come lo stato del Marzenego sia peggiore a monte
e migliori nel suo scorrere a valle, se si considerano i soli parametri dell’azoto nitrico e del fosfato. “La
qualità dell’acqua che transita all’interno delle Oasi – osserva il Direttore Carlo Bendoricchio – passa da
sufficiente a buona per quanto riguarda l’azoto nitrico, mentre per il fosfato si registra un ulteriore
miglioramento rispetto ad una qualità comunque già elevata. Anche l’abbattimento microbiologico è
rilevante per tutti gli indicatori indagati, con rese tra il 65% e 80% misurate nell’anno scolastico
2020/2021. Sono dati che confermano l’efficacia della capacità di fitodepurazione degli ambienti umidi
di pregio naturalistico”.
Un progetto innovativo che gli studenti del Comprensivo di Noale, più di 450 impegnati nell’attività di
analisi sul fiume Marzenego, anche su Muson e Draganziolo, hanno concluso sensibilizzando la
popolazione sulla cura dei nostri fiumi, attraverso l’hastag “#we are water too. Anche noi siamo acqua”,
in occasione di una festa nel parco di via Vecellio. Un’azione che può avere grandi ripercussioni in
termini educativi, sociali e scientifici, soprattutto ai fini di una maggiore consapevolezza ambientale e ad
un sempre più esteso e condiviso senso civico.
Album fotografico sulle attività
che hanno impegnato i volontari
Foto 1: Dario Cestaro e Bruna Gumiero al mulino Scabello di Trivignano, durante un prelievo
alla passerella che collega via Cà bianca a via Matteotti. Foto 2: Raccolta di un campione
d’acqua del fiume Marzenego a Mestre, per le analisi di nitrati, fosfati e torbidità. Foto 3: A
Zelarino si sono aggregati tre ragazzini che con il consenso delle mamme hanno partecipato alle
operazioni molto compresi nel ruolo di citizen science. Formazione sul campo di Dario Cestaro,
Carla dalla Costa e Luigi.
Foto 1: Formazione sul campo per il monitoraggio della Citizen Science, condotta dalla dott.ssa
Bruna Gumiero. Foto 2: Misura della torbidità fatta da Dario Cestaro con Carlo che controlla.
Album fotografico sulla festa
degli studenti di Noale a fine
progetto
Gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Noale Elisabetta “Betty” Pierazzo, al termine dell'anno
scolastico hanno lanciato dal parco Vecellio, davanti alle autorità di Comune e Consorzio, il loro
messaggio: "# we are water too. Anche noi siamo acqua".