Agricoltura n.102 - Luglio 2022
Agricoltura > 102Figura 2 – Prezzo internazionale medio di mais e soia. Indice con base 2020=100300,00Mais200,00100,00Soia0,00Jan-20Mar-20May-20Jul-20Sep-20Nov-20Jan-21Mar-21May-21Jul-21Sep-21Nov-21Jan-22Mar-22fonte: Indexmundi.com, NYMEX14Tra i paesi nostri fornitori di grano,infatti, l’Ucraina si trova soltanto alsesto posto con il 5% circa.Anche per il frumento duro, destinatoall’industria della pasta, il principalefornitore extra UE è il Canadamentre Russia e Ucraina occupanoun ruolo marginale (circa 1%). Piùcritica, invece, la condizione delmercato del mais in cui l’Ucraina,nell’ultimo decennio, aveva acquisitoun ruolo sempre più rilevante alivello globale arrivando a commercializzareil 15% degli scambi totalie con un’incidenza ancora maggiorese si restringe il campo all’industriamangimistica (per l’Italia il 24%dell’import nazionale in questo mercato).Il prezzo medio all’origine delmais, rilevato da Ismea, è salito inun solo mese dai 277 euro/t di febbraioai 374 euro/t di marzo 2022.Sul fronte dell’export le difficoltàlegate alla chiusura di alcuni canalicommerciali hanno colpito in modoselettivo. I dati relativi al settoreagroalimentare nel suo insieme mostranouna buona ripresa nel 2021dopo una relativa stabilità nel 2020.In questo caso il periodo pandemicoaveva causato un arresto delleesportazioni soltanto nei primissimimesi ma già nel corso del 2020 lasituazione era tornata alla normalità.Nel 2021, invece, la dinamicaè stata positiva con un aumento del15,8% rispetto all’annata precedente.In questo ambito il drastico caloche si è registrato ad inizio 2022 neidue paesi in guerra, ha riguardato,in particolare, specifiche produzionistoricamente destinate a quell’area.Analizzando i dati Istat sulle esportazioninelle annate precedenti, sipuò notare come sia soprattutto ilsettore delle bevande quello ad esseremaggiormente coinvolto.EFFETTO DOMINOSULLA FILIERAAGRO-ALIMENTAREA CAUSADELL’INTERRUZIONEDELLA PRODUZIONE EDELL’ESPORTAZIONEDI PRODOTTI AGRICOLITRA CUI GRANO E MAIS
Le aziende piemontesi del settore,nel 2019, totalizzavano vendite percirca 70 mln di euro in Russia e 37mln di euro in Ucraina. La sommadei due paesi raggiunge il 3% sultotale della categoria “bevande”.Anche se apparentemente questa cifrapuò sembrare poco rilevante, sitratta in realtà di un insieme di produzionimolto vasta e diversificatain cui, per la nostra regione, la granparte è rappresentata dalle produzionivitivinicole. In questo caso lemaggiori preoccupazioni riguardanoil mercato dell’Asti Spumante peril quale la quota di mercato destinataa quell’area supera il 25%.Allargando lo sguardo sull’impattogenerale della crisi, si riaccendel’attenzione su un aspetto della sicurezzaalimentare – la food security,ovvero la sufficiente disponibilità dicibo – che nell’Unione Europea costituisceil principio fondatore dellapolitica agricola comune, di cui è incorso la definizione dei programmiper il periodo 2023-27. La situazionesta imponendo alcune misure diemergenza (ad esempio la rimessa incoltivazione di terreni “messi a riposo”per ragioni ambientali) ma l’UEha ribadito la sua strategia di lungoperiodo che punta ad una riduzionedegli input chimici ed energetici affiancatadall’innovazione tecnologicaper sostenere la produttività purfavorendo una maggiore sostenibilitàambientale. Il costo delle materieprime alimentari rappresenta inoltreun vero dramma per i Paesi piùpoveri anticipando i possibili effettiche il cambiamento climatico potrebbecausare nel futuro.Nell’ottica della programmazione comunitaria,vista la difficoltà di prevederequeste dinamiche a causa dellalunghezza di ogni ciclo (7 anni), saràsempre più importante progettaredegli strumenti per prevenire o almenolimitare l’effetto di tali crisi. Soltantonegli ultimi anni si ricordanonumerosi momenti di instabilità piùo meno gravi causati da eventi di portatainternazionale come la crisi delcosiddetto Credit Crunch (2007-08),la crisi dei debiti sovrani (2012), laBrexit (2019/20), la pandemia diCovid-19 e l’ancora attuale conflittotra Russia e Ucraina. L’insieme diquesti fattori ha reso indispensabileaumentare le risorse destinate allagestione dei rischi (compresi quellidi origine meteoclimatica) e alla stabilizzazionedei redditi. In particolare,nell’ultima versione del prossimoPSP (Piano strategico per la PAC), aquesti temi saranno destinati circa il19% della parte dedicata allo svilupporurale e circa il 10% dei pagamentidiretti per un totale nazionale di quasi6 miliardi di euro.IL SUSSEGUIRSIDI MOMENTIDI INSTABILITÀINTERNAZIONALE ECLIMATICA HA RESOINDISPENSABILEAUMENTARE LERISORSE COMUNITARIEPER LA GESTIONEDEI RISCHI E LASTABILIZZAZIONEDEI REDDITI15
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Figura 2 – Prezzo internazionale medio di mais e soia. Indice con base 2020=100
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fonte: Indexmundi.com, NYMEX
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Tra i paesi nostri fornitori di grano,
infatti, l’Ucraina si trova soltanto al
sesto posto con il 5% circa.
Anche per il frumento duro, destinato
all’industria della pasta, il principale
fornitore extra UE è il Canada
mentre Russia e Ucraina occupano
un ruolo marginale (circa 1%). Più
critica, invece, la condizione del
mercato del mais in cui l’Ucraina,
nell’ultimo decennio, aveva acquisito
un ruolo sempre più rilevante a
livello globale arrivando a commercializzare
il 15% degli scambi totali
e con un’incidenza ancora maggiore
se si restringe il campo all’industria
mangimistica (per l’Italia il 24%
dell’import nazionale in questo mercato).
Il prezzo medio all’origine del
mais, rilevato da Ismea, è salito in
un solo mese dai 277 euro/t di febbraio
ai 374 euro/t di marzo 2022.
Sul fronte dell’export le difficoltà
legate alla chiusura di alcuni canali
commerciali hanno colpito in modo
selettivo. I dati relativi al settore
agroalimentare nel suo insieme mostrano
una buona ripresa nel 2021
dopo una relativa stabilità nel 2020.
In questo caso il periodo pandemico
aveva causato un arresto delle
esportazioni soltanto nei primissimi
mesi ma già nel corso del 2020 la
situazione era tornata alla normalità.
Nel 2021, invece, la dinamica
è stata positiva con un aumento del
15,8% rispetto all’annata precedente.
In questo ambito il drastico calo
che si è registrato ad inizio 2022 nei
due paesi in guerra, ha riguardato,
in particolare, specifiche produzioni
storicamente destinate a quell’area.
Analizzando i dati Istat sulle esportazioni
nelle annate precedenti, si
può notare come sia soprattutto il
settore delle bevande quello ad essere
maggiormente coinvolto.
EFFETTO DOMINO
SULLA FILIERA
AGRO-ALIMENTARE
A CAUSA
DELL’INTERRUZIONE
DELLA PRODUZIONE E
DELL’ESPORTAZIONE
DI PRODOTTI AGRICOLI
TRA CUI GRANO E MAIS