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CERVIA natura IT (Page 1) - Cervia turismo - Comune di Cervia

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Sogno d’un dì d’estate.<br />

Quanto scampanellare<br />

tremulo <strong>di</strong> cicale!<br />

Stridule pel filare<br />

moveva il maestrale<br />

le foglie accartocciate.<br />

Scendea tra gli olmi il sole<br />

in fascie polverose:<br />

erano in ciel due sole<br />

nuvole, tenui, róse:<br />

due bianche spennellate<br />

in tutto il ciel turchino.<br />

Siepi <strong>di</strong> melograno,<br />

fratte <strong>di</strong> tamerice,<br />

il palpito lontano<br />

d’una trebbïatrice,<br />

l’angelus argentino...<br />

dov’ero? Le campane<br />

mi <strong>di</strong>ssero dov’ero, [...]<br />

da Myricae<br />

Giovanni Pascoli


Le saline<br />

Le saline <strong>di</strong> <strong>Cervia</strong> si estendono<br />

su una superficie <strong>di</strong> 827 ettari,<br />

a 1600 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dal<br />

mare. Sono abbracciate da<br />

un canale perimetrale lungo<br />

Km 14,200 e percorse al loro<br />

interno da una rete <strong>di</strong> vari altri<br />

canali per uno sviluppo<br />

complessivo <strong>di</strong> oltre 46<br />

chilometri. Sono collegate al<br />

mare da un canale immissario<br />

(il canale del Pino costruito nel<br />

1919) e da un emissario<br />

(il canale della Bova, ben più<br />

antico, utilizzato in seguito<br />

anche come porto per<br />

le imbarcazioni).<br />

Di origini antichissime e tuttora<br />

incerte, hanno costituito per<br />

secoli la ricchezza economica<br />

<strong>di</strong> <strong>Cervia</strong>. Per il gran<strong>di</strong>ssimo<br />

valore ambientale sono state<br />

inserite nel 1971 nella<br />

“convenzione <strong>di</strong> Ramsar”, che<br />

tutela le zone umide <strong>di</strong><br />

importanza internazionale.<br />

Divenute nel 1979 Riserva<br />

Naturale <strong>di</strong> Popolamento<br />

Animale, costituiscono<br />

attualmente la stazione più a<br />

Sud del Parco Regionale del<br />

Delta del Po.<br />

Ricchissima la presenza <strong>di</strong><br />

avifauna: oltre 100.000 uccelli<br />

in rappresentanza <strong>di</strong> 100 e più<br />

specie sono ospiti delle saline<br />

durante l’anno. Fra i più<br />

caratteristici, avocetta e<br />

cavaliere d’Italia - entrambi<br />

ni<strong>di</strong>ficanti - e vari altri trampolieri,<br />

che utilizzano i bacini sovrasalati<br />

ed i bassi fondali limosi per<br />

sostare e nutrirsi durante le<br />

lunghe migrazioni. Nei mesi<br />

fred<strong>di</strong> svernano a migliaia anatre<br />

ed aironi, ma anche oche<br />

selvatiche e molte altre specie<br />

<strong>di</strong> uccelli. Numerose le varietà -<br />

alcune rare - <strong>di</strong> gabbiani e <strong>di</strong><br />

sterne. Dal 1992 sono<br />

presenza abituale i fenicotteri,<br />

il cui numero - in continuo<br />

aumento - ha superato<br />

recentemente le 2000 unità.<br />

Fra la flora cosiddetta alofila<br />

(“amante del sale”), spiccano<br />

i popolamenti <strong>di</strong> salicornie e<br />

salsola, e le bellissime e tar<strong>di</strong>ve<br />

fioriture <strong>di</strong> inula, limonio, astro<br />

marino (più conosciuto come<br />

“settembrino”).


Le pinete<br />

La pineta <strong>di</strong> Milano Marittima<br />

è la più antica, secondo<br />

il <strong>natura</strong>lista Zangheri, delle<br />

pinete costiere che un tempo<br />

si estendevano quasi<br />

ininterrottamente dal Po <strong>di</strong><br />

Primaro (oggi fiume Reno) fino a<br />

<strong>Cervia</strong>. Ridotta a circa 254 ettari<br />

dai <strong>di</strong>sboscamenti e dagli inverni<br />

rigi<strong>di</strong>, è Riserva Naturale dal 1970.<br />

Impoverita nel tempo dal punto<br />

<strong>di</strong> vista faunistico (era abitata<br />

dai cervi, da cui forse il toponimo<br />

“<strong>Cervia</strong>”), riveste invece grande<br />

importanza per la vegetazione.<br />

Oltre ai tra<strong>di</strong>zionali pino domestico<br />

e pino marittimo, troviamo,<br />

fra gli alberi, vari tipi <strong>di</strong> quercia,<br />

i pioppi, i salici; fra gli arbusti,<br />

il biancospino, il prugnolo, le rose<br />

selvatiche, il ginepro, il rarissimo<br />

smilace, più una specie steppica<br />

che qui rappresenta l’estremo<br />

sudorientale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione:<br />

l’apocino veneto.<br />

Numerosissime sono le erbe ed<br />

i fiori, fra i quali i rari alaterno<br />

e ballerina e vari tipi <strong>di</strong> orchidea,<br />

protetti dalla Legge Regionale<br />

n.2 del 1977. Nel 1963 è stato<br />

istituito su 30 ettari <strong>di</strong> pineta<br />

il Parco Naturale. Aperto al<br />

pubblico gran parte dell’anno,<br />

oltre alle varietà vegetali presenti<br />

nella pineta, ospita, in ampi recinti,<br />

<strong>di</strong>verse specie animali, quali cervi,<br />

daini, mufloni ed altri mammiferi,<br />

anche domestici, più numerosi<br />

uccelli (autoctoni ed esotici) sia<br />

silvestri che acquatici, rettili, anfibi,<br />

pesci. Poco dopo l’ingresso,<br />

un interessante percorso botanico<br />

illustra alberi ed arbusti delle<br />

nostre pinete.<br />

Luogo ideale per passeggiate,<br />

è molto adatto alle famiglie e ai<br />

bambini per trascorrere qualche<br />

ora in mezzo al verde e alla quiete.<br />

La pineta <strong>di</strong> Pinarella e Tagliata<br />

fu piantata agli inizi del 1900<br />

dall’Azienda <strong>di</strong> Stato per le<br />

Foreste Demaniali, con lo scopo<br />

<strong>di</strong> proteggere l’entroterra dai<br />

venti marini e <strong>di</strong> fissare i cordoni<br />

<strong>di</strong> dune. Si estende, infatti,<br />

parallelamente alla costa su una<br />

superficie <strong>di</strong> 24 ettari. E’ molto<br />

frequentata per passeggiate,<br />

pic-nic in spazi appositamente<br />

attrezzati ed attività sportive<br />

(ci sono ben cinque “percorsi<br />

vita”!), e non mancano aree<br />

per i giochi dei bambini.


Alberi<br />

monumentali<br />

Il Bosco del Duca.<br />

Inaugurato al pubblico il 26<br />

Aprile 2002, è un popolamento<br />

spontaneo <strong>di</strong> farnie e roverelle,<br />

associate a robinie, olmi, pioppi.<br />

Occupa una striscia <strong>di</strong> circa<br />

un chilometro lungo gli argini<br />

<strong>di</strong> un vecchio canale <strong>di</strong> bonifica<br />

(Canale del Duca D’Altemps),<br />

poco a nord <strong>di</strong> Castiglione<br />

<strong>di</strong> <strong>Cervia</strong>, su una superficie<br />

<strong>di</strong> 4 ettari.<br />

L’importanza <strong>natura</strong>listica è<br />

data dal fatto che i boschi <strong>di</strong><br />

farnie, che un tempo ricoprivano<br />

l’intera pianura padana,<br />

si trovano oggi solo in alcuni<br />

lembi relitti. Per questo motivo<br />

il Bosco del Duca è sottoposto<br />

a tutela forestale dal 1983.<br />

Recentemente è stato acquisito<br />

dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Cervia</strong>.<br />

Il gelso <strong>di</strong> via Catullo.<br />

Questo gigantesco esemplare<br />

(il tronco ha una circonferenza<br />

superiore ai 4 metri) resta a<br />

testimonianza <strong>di</strong> una pratica<br />

un tempo molto <strong>di</strong>ffusa nel<br />

territorio cervese: l’allevamento<br />

del baco da seta, per il quale<br />

la foglia <strong>di</strong> gelso rappresenta<br />

l’unico nutrimento.<br />

Recentemente l’albero doveva<br />

essere abbattuto per far posto<br />

ad alcune abitazioni, ma<br />

è stato deciso <strong>di</strong> era<strong>di</strong>carlo e<br />

trapiantarlo in un vicino parco<br />

(ora chiamato “Parco del<br />

Gelso”). L’operazione, molto<br />

complessa, ha per fortuna<br />

avuto successo.<br />

Il pioppo bianco <strong>di</strong><br />

Pisignano.<br />

Alto quasi 30 metri, questo<br />

albero fu messo a <strong>di</strong>mora<br />

attorno al 1935 lungo una<br />

stra<strong>di</strong>na <strong>di</strong> campagna<br />

(via Crociarone, al civico n°8)<br />

in prossimità dell’antica<br />

Pieve <strong>di</strong> Santo Stefano<br />

(X secolo), in località Pisignano.<br />

E’ visibile anche dalla strada<br />

provinciale “Salara” sullo sfondo<br />

delle saline, grazie alla<br />

gigantesca chioma.<br />

Chiesa <strong>di</strong> Villa Ragazzena


Percorso<br />

botanico<br />

Si entra in salina dal ponte<br />

posto in corrispondenza del<br />

“Casello del Diavolo”<br />

(lungo la strada statale 16<br />

“Adriatica” in località Pinarella).<br />

Si svolta a destra e si percorre<br />

l’argine fino al primo capanno<br />

<strong>di</strong> legno. Lungo questo breve<br />

tratto (circa 300 metri),<br />

6 pannelli illustrano la flora<br />

delle saline, <strong>di</strong>stinguendo le<br />

caratteristiche specie alofile<br />

(con i loro stratagemmi <strong>di</strong><br />

sopravvivenza) dalla vegetazione<br />

spontanea <strong>di</strong> calpestio e dalle<br />

specie introdotte dall’uomo.<br />

Fra le specie amanti del sale,<br />

le più <strong>di</strong>ffuse sono le salicornie.<br />

Fra queste, però, è degna <strong>di</strong><br />

nota la rara e protetta<br />

Salicornia veneta, che forma<br />

popolamenti caratterizzati<br />

dall’intenso colore rosso.<br />

Più conosciuta, poiché<br />

commestibile, è la Salsola<br />

soda (i “lischi”, apprezzati<br />

come verdura cotta).<br />

Sono frequenti inoltre il<br />

profumatissimo assenzio<br />

litorale, la suaeda, la puccinellia,<br />

l’obione, l’euforbia marittima.<br />

Tar<strong>di</strong>ve (settembre-ottobre)<br />

ma splen<strong>di</strong>de sono le fioriture<br />

<strong>di</strong> limonio, inula e astro marino.<br />

La vegetazione <strong>di</strong> calpestio è<br />

costituita da numerosissime<br />

specie <strong>di</strong> erbe, <strong>di</strong> fiori e <strong>di</strong><br />

arbusti, che trovano negli argini<br />

assolati della salina un<br />

habitat ideale.<br />

Per citarne alcune, il narciso<br />

tazetta (fiorisce già a febbraio),<br />

le centauree, le scabiose,<br />

la ginestrella, l’erba viperina,<br />

l’asterisco spinoso, la bonaga,<br />

il gigaro, la rosa <strong>di</strong> San Giovanni,<br />

la vedovella dei prati.<br />

In autunno fiorisce il bellissimo<br />

Colchicum lusitanum.<br />

Sono stati introdotti dall’uomo<br />

i tamerici, i prugnoli e gli olivi<br />

<strong>di</strong> Boemia, per schermare gli<br />

argini più elevati e a scopo<br />

ornamentale.<br />

Da non trascurare le piante<br />

officinali: achillea, camomilla,<br />

equiseto, erba me<strong>di</strong>ca,<br />

iperico, malva, menta e<br />

tarassaco sono le più comuni.<br />

Periodo consigliato:<br />

da febbraio ad ottobre.


Percorso<br />

avifaunistico<br />

Dal Centro Visite “Salina <strong>di</strong><br />

<strong>Cervia</strong>” si oltrepassa il ponte<br />

sul canale perimetrale<br />

e si svolta a sinistra.<br />

Si percorre l’argine fino a<br />

raggiungere la torretta <strong>di</strong><br />

avvistamento. Di fronte, in<br />

un vasto bacino, sono stati<br />

posti cumuli in argilla dove gli<br />

uccelli depongono le uova.<br />

Lungo questo tratto (circa 600<br />

metri), 10 pannelli spiegano<br />

la vita e gli adattamenti degli<br />

uccelli durante tutto il corso<br />

dell’anno, <strong>di</strong>stinguendo fra<br />

le varie specie presenti.<br />

Su questi cumuli artificiali<br />

ni<strong>di</strong>ficano in primavera avocette,<br />

cavalieri d’Italia, fratini e fraticelli,<br />

ed occasionalmente altre<br />

specie. L’accoppiamento,<br />

la deposizione delle uova,<br />

la cova, la schiusa e<br />

l’allevamento dei piccoli<br />

possono essere osservati<br />

(e fotografati o filmati) da<br />

<strong>di</strong>stanza molto ravvicinata,<br />

senza arrecare <strong>di</strong>sturbo.<br />

Più lontano si scorgono<br />

alcuni argini <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione:<br />

fra questi, quello occupato<br />

dai gabbiani corallini dà vita<br />

alla più grande colonia<br />

riproduttiva d’Europa.<br />

Nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> migrazione<br />

(le saline sono poste lungo la<br />

cosiddetta “<strong>di</strong>rettrice adriatica”)<br />

si osservano dalla torretta<br />

migliaia <strong>di</strong> trampolieri<br />

(è più corretto il termine<br />

“limicoli”, poiché si cibano <strong>di</strong><br />

larve poste all’interno dei<br />

fondali limosi):<br />

pittime reali (le prime a giungere,<br />

fra febbraio e marzo),<br />

combattenti, pettegole (alcune<br />

coppie sono anche ni<strong>di</strong>ficanti),<br />

totani mori, pantane, albastrelli,<br />

pivieresse, piovanelli, piro piro,<br />

gambecchi, ecc.<br />

Anche nei mesi fred<strong>di</strong> i bacini,<br />

specialmente quelli a Sud,<br />

sono affollati <strong>di</strong> uccelli<br />

svernanti, in particolare da<br />

anatre <strong>di</strong> superficie.<br />

E’ <strong>di</strong> particolare rilevanza<br />

il fatto che ogni anno sono<br />

segnalate nuove specie,<br />

alcune rarissime, a <strong>di</strong>mostrazione<br />

che la regolamentazione<br />

dell’accesso dei visitatori ha<br />

dato gran<strong>di</strong> risultati.<br />

Periodo consigliato:<br />

tutto l’anno, ma in particolare<br />

da aprile a giugno.


Percorso<br />

storico<br />

Si esce dal piazzale del Centro<br />

Visite e si svolta a sinistra.<br />

Si costeggia per un breve tratto<br />

il canale emissario e si<br />

raggiunge un piccolo e<strong>di</strong>ficio<br />

bianco (è un’idrovora).<br />

A destra un breve sentiero<br />

conduce alla salina artigianale<br />

denominata “Camillone”,<br />

dove in estate, due giorni ogni<br />

settimana, viene estratto il sale<br />

con il metodo tra<strong>di</strong>zionale.<br />

Proseguendo invece <strong>di</strong>ritto, si<br />

percorre tutta la strada<br />

comunale fino al luogo in cui<br />

sorgeva <strong>Cervia</strong> Vecchia.<br />

Lungo il percorso (circa 1000<br />

metri), 16 pannelli raccontano<br />

la storia <strong>di</strong> <strong>Cervia</strong> e delle saline,<br />

dalle ipotesi sulle origini fino ai<br />

giorni nostri. La strada è<br />

ampia ed erbosa, ricoperta<br />

<strong>di</strong> fiori per <strong>di</strong>versi mesi l’anno.<br />

La passeggiata, bellissima e<br />

suggestiva, si snoda fra filari<br />

<strong>di</strong> tamerici, con ampie<br />

possibilità <strong>di</strong> veduta. Sulla<br />

destra ve<strong>di</strong>amo dapprima gli<br />

stabilimenti industriali del sale,<br />

in funzione dal 1959 e che,<br />

dopo quattro anni <strong>di</strong> pausa,<br />

stanno riprendendo la<br />

produzione. Poco più avanti<br />

scorgiamo il colonnato delle<br />

vecchie terme, utilizzate fino<br />

al 1960, anno in cui si<br />

inaugurò il moderno<br />

stabilimento <strong>di</strong> Milano Marittima.<br />

Il percorso attraversa numerosi<br />

bacini a <strong>di</strong>versa salinità.<br />

Verso la fine dell’estate alcuni<br />

<strong>di</strong> essi si colorano <strong>di</strong> un<br />

rosso vinoso per la presenza<br />

<strong>di</strong> un’alga unicellulare<br />

(Dunaliella salina). Giunti in<br />

fondo alla strada, entriamo nel<br />

sito dove sorgeva fino al 1697<br />

<strong>Cervia</strong> Vecchia. Era una città<br />

<strong>di</strong>fesa da un fossato e da un<br />

alto terrapieno ed accessibile<br />

solo tramite ponti levatoi.<br />

All’interno vi erano le case<br />

povere dei salinari e quelle più<br />

ricche <strong>di</strong> clero e borghesia,<br />

una ru<strong>di</strong>mentale fortezza,<br />

alcuni oratori e chiese.<br />

Testimonianza visibile <strong>di</strong> quel<br />

periodo è rimasta la sola<br />

chiesa seicentesca della<br />

Madonna della Neve.<br />

Sull’intera area sono stati<br />

effettuati ritrovamenti<br />

archeologici a partire dall’età<br />

augustea.<br />

Periodo consigliato:<br />

tutto l’anno, possibilmente<br />

verso l’ora del tramonto.


Percorso<br />

a pie<strong>di</strong><br />

Si entra in pineta dal piazzale<br />

antistante lo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Milano<br />

Marittima e si percorre il<br />

“sentiero delle terme”.<br />

Dopo avere attraversato via<br />

Stazzone (asfaltata), si imbocca<br />

il primo sentiero a sinistra<br />

(“sentiero del tordo”).<br />

Lungo questo tratto si notano<br />

zone depresse allagate con<br />

vegetazione igrofila (“amante<br />

dell’umi<strong>di</strong>tà”), ma anche<br />

specie resistenti alle acque<br />

salmastre, come il limonio.<br />

Il sottobosco è foltissimo <strong>di</strong><br />

rovi e rose selvatiche, ma è<br />

composto anche <strong>di</strong> prugnolo,<br />

biancospino, pungitopo,<br />

ligustro, crespino, ecc.<br />

Si percorre il “sentiero del<br />

tordo” per intero fino al<br />

canalino.<br />

Qui si cammina a lato del<br />

canalino (dove in autunno<br />

possiamo ammirare estese<br />

fioriture <strong>di</strong> astro marino), lungo<br />

il “sentiero Madonna del<br />

Pino”, fino ad incontrare, sulla<br />

sinistra, il “sentiero della tortora”,<br />

che si percorre fino all’incrocio<br />

con il “sentiero delle terme”.<br />

Qui si volta a destra e dopo<br />

pochi metri si è nuovamente<br />

al punto <strong>di</strong> partenza.<br />

Lunghezza: circa 2600 metri.<br />

E’ la parte più antica della<br />

pineta e la più ricca <strong>di</strong> varietà<br />

botaniche (sono state censite<br />

nove specie <strong>di</strong>verse <strong>di</strong><br />

orchidee!).<br />

Di sera, poco prima del<br />

tramonto, decine e decine <strong>di</strong><br />

aironi si posano sugli alberi e<br />

qui trascorrono la notte.<br />

Oltre a questi, la pineta è<br />

popolata da molte altre varietà<br />

<strong>di</strong> uccelli.<br />

Sempre verso sera è più facile<br />

incontrare piccoli mammiferi<br />

(ricci, toporagni, moscar<strong>di</strong>ni,<br />

talpe), ma anche lepri,<br />

donnole e volpi.<br />

Periodo consigliato: tutto l’anno.<br />

Il ritorno si può effettuare<br />

anche abbandonando il<br />

“sentiero Madonna del Pino”<br />

e percorrendo il meno<br />

frequentato “sentiero<br />

del fringuello”. In alternativa,<br />

dal medesimo punto <strong>di</strong><br />

partenza, si può seguire<br />

un attrezzato “percorso vita”.


Percorso<br />

in bicicletta<br />

Si parte dal piazzale antistante<br />

lo sta<strong>di</strong>o e si percorre il<br />

“sentiero delle terme” fino a<br />

giungere nei pressi del<br />

sovrappasso ferroviario.<br />

Si volta a destra per il<br />

“sentiero dello storno” e si<br />

prosegue fino al canale<br />

(è l’immissario delle saline).<br />

Qui possiamo osservare<br />

specie vegetali alofile quali<br />

salicornia, inula, obione.<br />

Raggiunto il canale si volta a<br />

destra per il “sentiero argine<br />

destro” fino a raggiungere il<br />

ponte <strong>di</strong> legno. Si oltrepassa<br />

il ponte <strong>di</strong> legno e poi si<br />

attraversa via Jelenia Gora<br />

(I a Traversa). Si rientra in<br />

pineta dal “sentiero del<br />

nespolo”, che si percorre per<br />

intero fino a raggiungere via<br />

Nullo Bal<strong>di</strong>ni (asfaltata).<br />

Questo tratto <strong>di</strong> pineta è a<br />

continui saliscen<strong>di</strong>, poiché è<br />

attraversato da cordoni dunosi<br />

risalenti ad antiche linee <strong>di</strong><br />

costa.<br />

In corrispondenza delle zone<br />

rialzate (“staggi”) c’è una<br />

vegetazione caratteristica<br />

(termofila) a leccio, robinia,<br />

fillirea.<br />

Al contrario, nelle<br />

depressioni (“bassure”),<br />

troviamo canna palustre e<br />

giunchi, tipici delle zone più<br />

umide.<br />

Giunti in prossimità <strong>di</strong> via Nullo<br />

Bal<strong>di</strong>ni si torna in<strong>di</strong>etro e<br />

percorsi 300 metri si volta a<br />

sinistra, e poco dopo a destra<br />

(“sentiero del pero”).<br />

Si prosegue fino ad incontrare<br />

nuovamente via Jelenia Gora.<br />

Si attraversa e si procede a<br />

ritroso fino al punto <strong>di</strong> partenza.<br />

Lunghezza: circa 7800 metri.<br />

Periodo consigliato: tutto l’anno.<br />

Arrivati in via Nullo Bal<strong>di</strong>ni, c’è<br />

inoltre la possibilità <strong>di</strong><br />

proseguire fino a Lido <strong>di</strong> Classe<br />

e alla Riserva Naturale <strong>di</strong> Foce<br />

Bevano, sempre seguendo<br />

piste ciclabili.<br />

Qui è possibile visitare, oltre alla<br />

pineta <strong>di</strong> Classe, uno dei tratti<br />

<strong>di</strong> costa più intatti dell’intero<br />

Adriatico (è conservato<br />

perfettamente il sistema marespiaggia-duna-retroduna-pineta).


Parco <strong>natura</strong>le<br />

Casa delle farfalle<br />

Si raggiunge il Parco Naturale<br />

con i mezzi pubblici o<br />

percorrendo la pista ciclabile<br />

che lo collega al centro <strong>di</strong><br />

<strong>Cervia</strong>. Si visita il Parco<br />

Naturale, a pie<strong>di</strong>, scegliendo<br />

un itinerario fra quello botanico<br />

(ha una notevole valenza<br />

<strong>di</strong>dattica) e quelli faunistici che<br />

portano ai laghetti (con anatre,<br />

oche e cigni) ed ai recinti con<br />

i mammiferi. Usciti dal parco,<br />

si volta a destra e si prosegue<br />

<strong>di</strong>ritto fino alla ferrovia.<br />

Si attraversa la ferrovia<br />

usufruendo del sovrappasso<br />

ciclo-pedonale in ferro.<br />

Si imbocca il “sentiero delle<br />

terme” e si volta al terzo<br />

sentiero a sinistra (“sentiero<br />

del tordo”) proseguendo fino<br />

in fondo. Qui si volta a destra<br />

e si percorre il “sentiero argine<br />

destro” lungo il canale<br />

immissario delle saline fino ad<br />

incontrare via Stazzone.<br />

Si attraversa il ponte sul canale<br />

e si imbocca a destra il “sentiero<br />

argine sinistro”. Si prosegue<br />

fino alla torre antincen<strong>di</strong>o.<br />

A questo punto si attraversa<br />

via Jelenia Gora e si giunge<br />

alla Casa delle Farfalle: una<br />

serra <strong>di</strong> circa 500 metri quadrati<br />

in cui è riprodotto l’ambiente<br />

tipico <strong>di</strong> una foresta pluviale,<br />

caratteristico delle regioni<br />

tropicali amazzoniche,<br />

indonesiane ed africane.<br />

Per permettere alle circa 50<br />

specie <strong>di</strong> farfalle <strong>di</strong> vivere in<br />

un ambiente il più possibile<br />

simile a quello <strong>di</strong> origine,<br />

temperatura e umi<strong>di</strong>tà sono<br />

mantenute sopra certi valori<br />

costanti (28°C <strong>di</strong> temperatura<br />

e 70% <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà relativa).<br />

Anche la flora (orchidee, ninfee,<br />

palme) e la fauna (uccelli quali<br />

colini e bengalini, iguane,<br />

camaleonti, scorpioni,<br />

scarabei, ecc.) contribuiscono<br />

a ricreare il complesso<br />

ecosistema. All’interno della<br />

serra si segue un percorso<br />

con varie stazioni <strong>di</strong> sosta.<br />

Una a<strong>di</strong>acente aula <strong>di</strong>dattica<br />

è propedeutica alla visita.<br />

Usciti dalla Casa delle Farfalle,<br />

si torna al punto <strong>di</strong> partenza<br />

percorrendo a ritroso<br />

il medesimo cammino.<br />

Tempo occorrente:<br />

mezza giornata.<br />

Periodo consigliato:<br />

da aprile a settembre.<br />

Itinerario molto<br />

adatto a famiglie<br />

con bambini.


Pisignano<br />

Bosco del Duca<br />

Si parte in bicicletta dal centro<br />

<strong>di</strong> <strong>Cervia</strong>. Si esce a sinistra,<br />

costeggiando il canale.<br />

All’altezza della rotonda<br />

dell’ospedale si attraversa il<br />

canale e si percorre la pista<br />

ciclabile <strong>di</strong> via Martiri Fantini<br />

fino a giungere al semaforo.<br />

Si oltrepassa la statale “Adriatica”<br />

e si imbocca la provinciale<br />

“Salara” in <strong>di</strong>rezione Forlì.<br />

Si attraversano le saline fino a<br />

giungere in località Tantlon<br />

(4 km dopo il semaforo).<br />

Si volta in via Crociarone e si<br />

arriva al civico n°8. Qui c’è un<br />

magnifico esemplare <strong>di</strong> pioppo<br />

bianco, inserito nel volume<br />

“Alberi monumentali della<br />

provincia <strong>di</strong> Ravenna”.<br />

Proseguendo per via<br />

Crociarone, si giunge alla<br />

Pieve <strong>di</strong> Santo Stefano a<br />

Pisignano costruita nel X<br />

secolo probabilmente su un<br />

preesistente impianto romano<br />

e restaurata più volte in seguito.<br />

Appena entrati a Pisignano si<br />

prende la strada provinciale<br />

32 per Cannuzzo - Forlì fino<br />

ad un lampeggiante. Qui si<br />

volta a destra per Castiglione,<br />

in via Zavattina. Si segue<br />

l’in<strong>di</strong>cazione per Castiglione<br />

imboccando via Salara. In vari<br />

tratti si costeggia l’argine<br />

rialzato del fiume Savio.<br />

Giunti all’incrocio per Forlì, si<br />

prosegue ancora in <strong>di</strong>rezione<br />

Castiglione <strong>di</strong> <strong>Cervia</strong>,<br />

attraversando il centro della<br />

piccola frazione. Sulla destra,<br />

nella piazza principale,<br />

ve<strong>di</strong>amo la chiesa <strong>di</strong><br />

Sant’Antonio da Padova.<br />

All’altezza della chiesa si volta<br />

a destra in <strong>di</strong>rezione Ravenna,<br />

incontrando ancora più volte<br />

l’argine del fiume, fino a<br />

giungere al Bosco del Duca<br />

<strong>di</strong> Altemps. A fianco <strong>di</strong> questa<br />

lunga striscia <strong>di</strong> alberi (da<br />

poco tempo visitabile),<br />

in prevalenza farnie, parte<br />

una strada <strong>di</strong> 4,200 km,<br />

in gran parte non asfaltata.<br />

Ci inoltriamo con essa nella<br />

campagna cervese. Qui (ed<br />

anche in precedenza)<br />

il visitatore attento può ritrovare<br />

tracce della centuriazione<br />

romana, risalente al II secolo<br />

d.C. Percorrendo questa<br />

strada giungiamo nuovamente<br />

all’incrocio con la “Salara” in<br />

località Tantlon. Si volta a sinistra,<br />

si attraversano nuovamente le<br />

saline e si ritorna verso <strong>Cervia</strong>.<br />

Lunghezza complessiva:<br />

circa<br />

24 chilometri.<br />

Si ad<strong>di</strong>ce<br />

a ciclisti esperti.<br />

Pieve <strong>di</strong> Santo Stefano


<strong>Cervia</strong><br />

in bicicletta<br />

Partenza da viale Sicilia angolo<br />

viale Italia (località Tagliata).<br />

Si percorre viale Italia fino a<br />

raggiungere una rotonda,<br />

costeggiando tutta la pineta<br />

demaniale <strong>di</strong> Tagliata e Pinarella.<br />

C’è anche la possibilità <strong>di</strong><br />

percorrere il medesimo tratto<br />

all’interno della pineta.<br />

Alla rotonda si volta a destra e<br />

ci si immette nel lungomare.<br />

Si percorre tutto il lungomare<br />

fino al porto. Si possono visitare<br />

a pie<strong>di</strong> la darsena ed il porto.<br />

Si costeggia il porto canale<br />

attraversando il caratteristico<br />

“borgo dei marinai” fino a<br />

raggiungere il ponte levatoio.<br />

Proseguendo <strong>di</strong>ritto si possono<br />

ammirare la Torre San Michele<br />

(è una torre <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a alta 27<br />

metri, costruita nel 1691) e<br />

l’a<strong>di</strong>acente Magazzino del Sale.<br />

Poco dopo, voltando a sinistra,<br />

si entra nel centro storico <strong>di</strong><br />

<strong>Cervia</strong> (fine ‘600, inizio ‘700),<br />

che merita senz’altro una visita.<br />

Attraversato il ponte levatoio si è<br />

già in località Milano Marittima.<br />

Sulla sinistra c’è il Piazzale dei<br />

Salinari con la suggestiva fontana<br />

ideata da Tonino Guerra.<br />

Sullo sfondo del piazzale c’è l’altro<br />

settecentesco Magazzino del Sale<br />

con a<strong>di</strong>acente una piccola e<br />

graziosa darsena. Si volta a<br />

destra fino a raggiungere -<br />

all’incrocio fra viale Parini e via<br />

Spallicci - l’inizio <strong>di</strong> una ciclabile<br />

che costeggia il Canale Madonna<br />

del Pino fino a viale Leopar<strong>di</strong>. Si<br />

attraversa il canale e si percorre<br />

viale Leopar<strong>di</strong> fino all’incrocio con<br />

viale Ravenna. Si volta a destra in<br />

viale Ravenna e si giunge in<br />

breve alla rotonda 1° Maggio.<br />

Qui siamo nel centro <strong>di</strong> Milano<br />

Marittima, l’elegante località<br />

turistica fondata nel 1912 ai lati<br />

ed all’interno della pineta.<br />

Lunghezza del percorso: circa<br />

8300 metri, quasi interamente su<br />

piste ciclabili. In alternativa, giunti<br />

al ponte levatoio, si prosegue fino<br />

a viale G. Di Vittorio. Da qui una<br />

pista ciclabile conduce in<br />

via Stazzone. Si percorre via<br />

Stazzone fino all’inizio <strong>di</strong> via<br />

Jelenia Gora. Si prosegue lungo<br />

via Jelenia Gora e si volta a destra<br />

all’incrocio con viale Matteotti.<br />

Da qui si raggiunge in breve<br />

la rotonda 1° Maggio. Questa<br />

variazione allunga il percorso <strong>di</strong><br />

circa 1800 metri, ma permette <strong>di</strong><br />

attraversare la parte più antica e<br />

bella della pineta <strong>di</strong> <strong>Cervia</strong>. Sul<br />

lato sinistro <strong>di</strong> via Jelenia Gora<br />

incontriamo, nell’or<strong>di</strong>ne,<br />

Canoa Club,<br />

Vivaio Comunale,<br />

Casa delle Farfalle,<br />

Golf Club e<br />

Circolo Tennis.


UFFICI DI INFORMAZIONE<br />

E ACCOGLIENZA TURISTICA<br />

Milano Marittima (apertura annuale)<br />

Viale Matteotti, 39/41 -Tel. +39 0544 993435<br />

Fax +39 0544 993226<br />

e-mail: iatmilanomarittima@comunecervia.it<br />

<strong>Cervia</strong><br />

Viale Dei Mille, 65 - Tel. +39 0544 974400<br />

Fax +39 0544 977194<br />

e-mail: iatcervia@comunecervia.it<br />

Pinarella<br />

Viale Tritone, 3/A - Tel. +39 0544 988869<br />

Fax +39 0544 980728<br />

e-mail: iatpinarella@comunecervia.it<br />

Tagliata<br />

Via Gemelli 1 - Tel. +39 0544 987945<br />

Fax +39 0544 982315<br />

e-mail: iattagliata@comunecervia.it<br />

CENTRO INFORMAZIONI<br />

COMUNALE<br />

Piazza Pisacane,1<br />

Tel. +39 0544 979330/1/2<br />

Fax +39 0544 971013<br />

<strong>CERVIA</strong> HOTEL RESERVATION<br />

Via Matteotti - Angolo XXIV traversa<br />

Tel +39 0544 939038<br />

Fax +39 0544 939065<br />

A cura dell’Assessorato al Turismo<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Cervia</strong><br />

Via Circonvallazione Sacchetti 99<br />

48015 <strong>Cervia</strong> (RA)<br />

tel. +39 0544 915211<br />

fax +39 0544 974420<br />

www.comunecervia.it/<strong>turismo</strong><br />

<strong>turismo</strong>@comunecervia.it<br />

INDIRIZZI UTILI<br />

MUNICIPIO<br />

Piazza Garibal<strong>di</strong> 1 - <strong>Cervia</strong><br />

Tel. 0544-979111<br />

www.comunecervia.it<br />

MUSEO DELLA CIVILTÁ SALINARA<br />

C/o Magazzino del Sale “Torre”<br />

Via N. Sauro - <strong>Cervia</strong><br />

Tel. /fax 0544-71270<br />

Cell. 338-9507741<br />

CASA DELLE FARFALLE<br />

Via Jelenia Gora 6/d - Milano Marittima<br />

Tel. 0544-995671 - Fax 0544-998308<br />

www.atlantide.net<br />

PARCO NATURALE<br />

Via Ippocrate – <strong>Cervia</strong> Terme<br />

Tel. 0544-973613 – 992885<br />

Cell. 328-1505914<br />

CENTRO VIS<strong>IT</strong>E PARCO<br />

DEL DELTA DEL PO<br />

Centro visite Salina <strong>di</strong> <strong>Cervia</strong><br />

Via Bova, 61 - <strong>Cervia</strong><br />

Tel. 0544-973040<br />

www.parcodeldelta.com<br />

FONDAZIONE <strong>CERVIA</strong>AMBIENTE<br />

Piazza Andrea Costa 13 - <strong>Cervia</strong><br />

Tel. 0544-71921 Fax 0544-972897<br />

www.cerviaambiente.it<br />

ESCURSIONI AMBIENTALI<br />

Coop. Atlantide<br />

Via Bollana 10 - <strong>Cervia</strong><br />

Tel. 0544-965806 Fax 0544-965800<br />

www.atlantide.net<br />

CORPO FORESTALE<br />

Via Titano,53/p - Pinarella<br />

Tel. 0544-970833<br />

Fax 0544-980193<br />

Testi: Paolo Don<strong>di</strong>ni<br />

Coor<strong>di</strong>namento: Giovanna Magrini<br />

Progetto grafico: Gianni Grazia<br />

Foto: Archivio Ufficio Turismo<br />

Stampa: Piùgrafica Bologna

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