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51 giorni senza scuse (Italian - Rich Gaspari

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GIORNO 5 OH, QUANTO GIRERAI IL MONDO!

La prima volta che feci un viaggio d’affari in Russia, alla fine degli anni ’90, scoprii di essere

una “star clandestina” e che la mia popolarità risaliva al periodo dell’Unione Sovietica. Appresi

inoltre che ogni ostacolo incontrato da bodybuilder era niente rispetto alle condizioni del Blocco

Orientale. Perché? La risposta è facile: il bodybuilding era illegale. Hai letto bene. Il Partito

Comunista lo aveva bollato come sport individualistico che non contribuiva per niente alla società.

Ammetto che il bodybuilding sia individualistico, ma la storia ha già dato il proprio giudizio

sull’idea comunista di collettivismo. Sono anche consapevole che lo sviluppo del bodybuilding sia

stato parte e abbia contribuito alla crescita dell’attenzione generale per il fitness in America. Così

non sento di dovermi scusare di niente e sono più che orgoglioso.

Il powerlifting era enormemente popolare nell’Unione Sovietica. Leggende come Vasily

Alekseyev (il quale stabilì 80 record mondiali e vinse l’oro alle Olimpiadi di Monaco e di Montreal)

erano come “rock star” e tra i favoriti del Partito. Ogni atleta che portava l’URSS alla gloria durante

le Olimpiadi o in altri eventi internazionali era riverito. E sebbene ammiri tremendamente gli atleti di

altri sport e riconosca la loro forza quasi sovrumana, a essere sincero, devo dire che i migliori

powerlifter non hanno un fisico magro e definito. Non era raro che perfino i migliori mostrassero un

pancione dilatato.

Eppure, con la perestroika e la caduta del Blocco Comunista, divenni il primo bodybuilder

professionista ad apparire sulla copertina di una rivista russa. Legalmente, intendo dire.

Negli ultimi due decenni il bodybuilding è cresciuto esponenzialmente in Russia e, dalla fine

degli anni ’90, la mia azienda vi ha registrato un forte seguito. Quasi ogni anno viaggio a Mosca, San

Pietroburgo e altre città per fare promozione e affari.

Perché ti racconto tutto questo? Perché rimango ancora meravigliato che un bambino di Edison,

nel New Jersey, figlio di immigrati italiani, che non era pressappoco mai uscito dai confini della

propria nazione per i primi vent’anni di vita e che girava per lo più in bicicletta o con i mezzi

pubblici, abbia fatto ormai il giro del mondo più volte.

Non lo dico per vantarmi, ma sono impressionato di quanto lontano io sia arrivato e dove mi

abbia portato la vita mentre mi impegnavo a raggiungere i miei obiettivi da bodybuilder, superando

ostacoli grandi e piccoli lungo la strada. Cavolo, ero “arrivato” nell’Unione Sovietica come un’icona

clandestina molto prima che entrassi in quella nazione fisicamente. Mi sento un po’ come il

personaggio del libro per bambini del Dr. Seuss: Oh, quanto girerai il mondo! E so che non ho ancora

finito di visitare nuovi posti.

Lo intendo sia letteralmente sia metaforicamente.

Voglio che ti impegni con questo programma ottenendo come risultato la miglior forma fisica

possibile. Tuttavia voglio anche che tu sappia che avrai altri successi nella vita attraverso il

processo che consiste nello stabilire un obiettivo e lavorare sodo per raggiungerlo. Magari non

andrai in Russia, forse neanche ti interessa. Scommetto però che rimarrai strabiliato di dove ti farà

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