51 giorni senza scuse (Italian - Rich Gaspari
GIORNO 46 SI MOSTRA!Non c’è niente di peggio che prepararsi a fatica per qualcosa e poi, nel momento in cui potrestibrillare, sbagli in maniera imbarazzante. Immagina di studiare tutta la notte per un esame e poi non tisvegli in tempo per recarti in aula. Immagina di imparare tutto su un’azienda in modo da sostenere unincredibile colloquio di selezione ma poi ti rendi conto che hai un filo di spinaci nei denti quantoincontri il futuro capo. Immagina di esercitarti con i lanci da ogni angolo di un campo dapallacanestro, per ore di fila ogni giorno, ma poi, a pochi secondi dal termine, sbagli un lancio liberoche avrebbe potuto farti vincere.Per quindici volte diverse nella mia carriera sono stato decretato campione di una gara cui avevopreso parte. Non ho soddisfatto tutti i miei sogni, ma ci sono arrivato dannatamente vicino. Hosempre creduto fermamente in me stesso. So come uscire di scena. Pertanto, andiamo avantirapidamente dalla mia ultima gara nel 1996 (dodicesimo posto al Florida Cup Pro e non come volevoconcludere la mia carriera) allo scorso luglio, quando è arrivato il momento per il serviziofotografico cui mi ero preparato per 51 giorni. Mi ero impegnato al massimo e puoi scommetterci chesarei arrivato fino in fondo e portato la migliore forma.Il primo servizio era fissato il giovedì presso lo studio di Mike Neveuax. In pratica era unservizio privato con appena un paio di persone presenti. Per una settimana intera prima di quelgrande evento avevo bevuto più di quattro litri d’acqua al giorno in modo da aumentare la miacapacità di espellerne di più. Detto altrimenti, dovevo urinare di più per avere un look asciutto edenso. Avevo anche limitato il sodio per due giorni, sempre con lo scopo di perdere altri liquidi e,per il giorno delle foto, avevo introdotto sodio e zuccheri semplici mangiando un omelette conformaggio, pancake e sciroppo d’acero. Era la migliore colazione che avessi fatto dopo tanto tempo,perché ogni mattina, nei precedenti 51 giorni, non consumavo che shake proteici.Giunsi al parcheggio dello studio fotografico di Gardena, California, e sedetti là per 15 minutiripetendomi: “Ci siamo finalmente”. Ero prossimo a svelare il nuovo Rich Gaspari, allenato e informa da gara, al mondo intero, quindici anni dopo il mio ultimo servizio fotografico. So che moltibodybuilder possono dire di essere in forma eccezionale, ma non lo dimostrano mai. Non volevoessere così.Nello spogliatoio, con i calzoncini ma senza maglietta, vidi nello specchio che ero sia asciuttosia tirato, con vene dappertutto come avevo sempre ai vecchi tempi. Feci qualche posa e notai chediventavo ancora più pompato e pieno. Quel giorno finii facendo le foto di molti esercizi diversioltre che le pose. Era come andare in bicicletta. Mi tornò tutto in mente e mi divertivo.Ovviamente ero ancora in “modalità bodybuilder”, quindi per l’intera durata del servizio dovetticonsumare i miei pasti per evitare che mi appiattissi e per fare sì che i muscoli rimanessero pienitutto il giorno. Il servizio fotografico cominciò alle 10 e scattammo foto, più facemmo alcuneinterviste, fino alle 19. A dir poco una giornata lunga, tanto che mi sentivo indolenzito e stanco pertutte le pose eseguite. Sapevo che il giorno dopo era programmato un altro lungo servizio fotografico,così mangiai bene, rimanendo in pratica a dieta, e andai a dormire per il servizio fotografico delle 9
della mattina successiva, alla Gold’s Gym di Venice: la Mecca!Questo era molto entusiasmante perché ora il servizio fotografico sarebbe stato nella palestradove mi allenavo quando gareggiavo per il Mr. Olympia e molte persone mi avrebbero osservato percapire come stavo dopo molti anni di assenza dal palco. Scattammo tante foto simili a quelle vecchieper confrontare la mia condizione di oggi con quella del passato.Fu un momento molto significativo della mia vita essere fotografato nella palestra in cui miallenavo quando avevo una ventina d’anni. Ora, verso la fine dei quaranta, ero tornato là per altrefoto. Svariate persone in palestra che mi conoscevano vent’anni prima scuotevano la testa increduliche fossi tornato in forma da gara. La sensazione era meravigliosa quando talmente tante persone misi avvicinavano e dicevano che ero fantastico e che sembrava che il tempo si fosse fermato.Tu segui questo viaggio da ormai quasi sette settimane. È ora di mostrare te stesso al mondo.Potrebbe essere un servizio fotografico o una gara, una festa in piscina o un evento all’aperto. Se nonl’hai ancora programmato, fallo ora. Voglio che mostri alla gente cosa hai ottenuto. Senza falsamodestia. Se finissi il college, andresti alla cerimonia del diploma, no? Non hai iniziato tutto questoper mollare a metà. È il momento di impegnarsi a terminare il lavoro. Si mostra!
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GIORNO 46 SI MOSTRA!
Non c’è niente di peggio che prepararsi a fatica per qualcosa e poi, nel momento in cui potresti
brillare, sbagli in maniera imbarazzante. Immagina di studiare tutta la notte per un esame e poi non ti
svegli in tempo per recarti in aula. Immagina di imparare tutto su un’azienda in modo da sostenere un
incredibile colloquio di selezione ma poi ti rendi conto che hai un filo di spinaci nei denti quanto
incontri il futuro capo. Immagina di esercitarti con i lanci da ogni angolo di un campo da
pallacanestro, per ore di fila ogni giorno, ma poi, a pochi secondi dal termine, sbagli un lancio libero
che avrebbe potuto farti vincere.
Per quindici volte diverse nella mia carriera sono stato decretato campione di una gara cui avevo
preso parte. Non ho soddisfatto tutti i miei sogni, ma ci sono arrivato dannatamente vicino. Ho
sempre creduto fermamente in me stesso. So come uscire di scena. Pertanto, andiamo avanti
rapidamente dalla mia ultima gara nel 1996 (dodicesimo posto al Florida Cup Pro e non come volevo
concludere la mia carriera) allo scorso luglio, quando è arrivato il momento per il servizio
fotografico cui mi ero preparato per 51 giorni. Mi ero impegnato al massimo e puoi scommetterci che
sarei arrivato fino in fondo e portato la migliore forma.
Il primo servizio era fissato il giovedì presso lo studio di Mike Neveuax. In pratica era un
servizio privato con appena un paio di persone presenti. Per una settimana intera prima di quel
grande evento avevo bevuto più di quattro litri d’acqua al giorno in modo da aumentare la mia
capacità di espellerne di più. Detto altrimenti, dovevo urinare di più per avere un look asciutto e
denso. Avevo anche limitato il sodio per due giorni, sempre con lo scopo di perdere altri liquidi e,
per il giorno delle foto, avevo introdotto sodio e zuccheri semplici mangiando un omelette con
formaggio, pancake e sciroppo d’acero. Era la migliore colazione che avessi fatto dopo tanto tempo,
perché ogni mattina, nei precedenti 51 giorni, non consumavo che shake proteici.
Giunsi al parcheggio dello studio fotografico di Gardena, California, e sedetti là per 15 minuti
ripetendomi: “Ci siamo finalmente”. Ero prossimo a svelare il nuovo Rich Gaspari, allenato e in
forma da gara, al mondo intero, quindici anni dopo il mio ultimo servizio fotografico. So che molti
bodybuilder possono dire di essere in forma eccezionale, ma non lo dimostrano mai. Non volevo
essere così.
Nello spogliatoio, con i calzoncini ma senza maglietta, vidi nello specchio che ero sia asciutto
sia tirato, con vene dappertutto come avevo sempre ai vecchi tempi. Feci qualche posa e notai che
diventavo ancora più pompato e pieno. Quel giorno finii facendo le foto di molti esercizi diversi
oltre che le pose. Era come andare in bicicletta. Mi tornò tutto in mente e mi divertivo.
Ovviamente ero ancora in “modalità bodybuilder”, quindi per l’intera durata del servizio dovetti
consumare i miei pasti per evitare che mi appiattissi e per fare sì che i muscoli rimanessero pieni
tutto il giorno. Il servizio fotografico cominciò alle 10 e scattammo foto, più facemmo alcune
interviste, fino alle 19. A dir poco una giornata lunga, tanto che mi sentivo indolenzito e stanco per
tutte le pose eseguite. Sapevo che il giorno dopo era programmato un altro lungo servizio fotografico,
così mangiai bene, rimanendo in pratica a dieta, e andai a dormire per il servizio fotografico delle 9