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51 giorni senza scuse (Italian - Rich Gaspari

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GIORNO 34 SEI PRONTO A IMPARARE?

Dopo circa quattro mesi in California, lasciai il lavoro come direttore della Gold’s Gym per fare

il personal trainer. Guadagnavo di più con i clienti di Hollywood e l’orario era flessibile per

concentrarmi sul mio allenamento. Uno dei miei clienti preferiti fu Robert Blake, un famoso attore

che aveva la parte di un eccentrico detective nel telefilm Beretta. Era originario dell’East Coast e per

questo gli piaceva essere allenato da uno del New Jersey. Parlò molto bene di me con tanti suoi

amici e, probabilmente, mi inviò più nuovi clienti di chiunque altro.

Acquistata la palestra in New Jersey, dopo essermi ritirato come professionista, tornai a fare

l’allenatore. Forse lo sarei ancora oggi se la palestra fosse andata finanziariamente bene. Già allora

mi resi conto che c’era un’estrema necessità di informazione sugli integratori. Non credo che

possiamo costruire un buon fisico muscoloso soltanto con gli alimenti, pur con tutti i nutrienti

possibili. Oliva ci riuscì da vegetariano, ma è da considerare una rarissima eccezione. In un modo o

in un altro, sarei approdato comunque al settore dell’integrazione, anche se sono sicuro che sarebbe

stato su scala assai minore.

Mi è stato chiesto se mi piaceva fare il personal trainer. La risposta è senz’altro sì. E la risposta

è anche un no assoluto. Ero e sono troppo dedito e appassionato per essere contento di fare

“l’allenatore trofeo”. Accadeva di più in California, ma anche in New Jersey, quando la moda del

fitness era al suo culmine: molti clienti volevano un personal trainer per vantarsene con gli amici.

Non mi faccio pagare soltanto per sorridere ed essere il Grande Motivatore quando è l’ora di

allenarsi.

Io entro in palestra e scatta un interruttore nella mia testa. Non urlo e offendo le persone, però

divento come un sergente istruttore. Non lo faccio per ostentare. Mi viene proprio dal cuore.

Quindi, mi piace molto allenare persone di qualsiasi forma fisica purché siano disposte a

imparare. Questo non significa soltanto ascoltare, guardare e comprendere ciò che è insegnato.

Significa metterlo in pratica. Padroneggiare la conoscenza a livello teorico è stupendo, ma impara

veramente chi la applica. Se una persona ha un gruppo muscolare poco sviluppato che causa

problemi nell’esecuzione e nella performance, io possiedo tutta la pazienza del mondo per aiutarlo a

muovere i primi passi, per poi arrivare a correre: ma deve metterci impegno. Beh, deve metterci

molto impegno.

Tuttavia, voglio essere chiaro. Non sopporto di allenare chi non è concentrato, chi fa i movimenti

tanto per fare. Chi dopo sei mesi di lezioni con me, non riesce ancora a eseguire correttamente un

curl. Chi non ha cambiato la dieta. Chi capisco che non dorme quanto necessario. Chi vuole

chiacchierare di altre cose, non tanto prima e dopo, ma nel mezzo dell’allenamento. Se non sudi e

ansimi al punto da trovare difficile conversare (se non, addirittura, impossibile), allora è il caso di

iniziare ad allenarti con maggiore serietà. Con il tempo sarei diventato pazzo se fossi rimasto un

personal trainer. Ecco perché, alle volte, sospetto che la cosa più bella che mi sia mai successa sia

stata fallire miseramente come proprietario di palestra.

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