51 giorni senza scuse (Italian - Rich Gaspari
GIORNO 33 ”FAT BOY”Uno dei soprannomi che mi fu dato all’inizio della carriera fu “Fat Boy” (“ciccione”, N. d. T.).Così mi chiamò Lee Haney la prima volta che ci conoscemmo. Ero appena arrivato in California. EdConnors mi aveva assunto per dirigere una delle sue Gold’s Gym. Lo stipendio non era eccezionalema indorò l’offerta dandomi un’equa percentuale sulla palestra. Non fui l’unico con cui lo fece. Glipiaceva assumere giovani che andavano in California per fare avanzare la propria carriera dibodybuilder perché sapeva che avrebbero fidelizzato un bel po’ di clienti. Egli voleva che le suepalestre fossero sede di allenamenti seri. Nella realtà non dovetti attrarre qualcuno nella Gold’s Gymche dirigevo. Era già piena di grandi nomi. Per esempio, l’altro direttore era un uomo di nome SteveBorden. In seguito divenne notevolmente famoso come lottatore professionista con il nome “Sting”.Là incontrai Albert Beckles. Aveva fatto un viaggio più lungo del mio per giungere in California.Era nato nelle isole Barbados ma aveva iniziato la carriera di bodybuilder in Inghilterra. Era arrivatoin USA per diventare professionista e nel 1971 aveva vinto il titolo di Mr. Universo IFBB. Eglidetiene il record per il numero massimo di presenze al Mr. Olympia. È difficile credere che abbiapotuto gareggiare là per tredici volte (e per sei volte è rientrato nei primi cinque). Arrivò secondodietro a Lee Haney in due occasioni. Tanto per dire che tipo di atleta fosse.Anche Cory Everson si allenava in questa palestra. È stata una delle prime superstar delbodybuilding femminile e vinse il Ms. Olympia sei volte di fila.Cory aveva cominciato a Madison, nello stato del Wisconsin, dove gareggiava ad alti livelli inpiù di una disciplina sportiva per le squadre sportive dell’University of Wisconsin-Madison(“Badgers”). Jeff Everson, un ottimo bodybuilder agonista, era il suo allenatore; i due si sposarono evennero in California, dove la carriera di lei andò a gonfie vele. Potrei continuare a lungo con unelenco di nomi famosi che si allenavano là.C’era un altro Mr. Universo, Bertil Fox (originario delle Indie occidentali). Tom Platz, FredHatfield, Hulk Hogan, Steve Bordon, Lee Haney, Cory Everson, Jeff Everson, Bertil Fox, Tom Platz,Fred Hatfield, James Brian Hellwig (più noto nel mondo del wrestling come “The Ultimate Warrior”,era un atleta che si impegnava tanto e un eccezionale talento genetico). C’era pure Rick Wayne. Natosull’isola di Santa Lucia, è un cantante pop e un bodybuilder professionista, ma è famoso adessocome eccellente scrittore, redattore e personaggio televisivo (dove è sempre in lotta contro lacorruzione del governo). Odio fare nomi perché mi sto dimenticando troppe persone. Non ho neancheintenzione di iniziare a ricordare gli attori di Hollywood che erano passati dalla palestra.A un certo punto arrivò un ragazzino di 115 kg proveniente dal New Jersey. Si chiamava RichGaspari. Ero un tipo forte. Normalmente in allenamento facevo lo squat con 352 kg, la panca con 226kg, il curl con 90 kg. La mia forza era pari a chiunque altro lì dentro, ma il mio fisico non era proprioal massimo. Penso di avere avuto 14-18 kg di grasso in più. Mangiavo sempre una dozzina di uova,bevevo quattro litri di latte e ingurgitavo un barattolo di burro d’arachidi al giorno. Credevo didovere mettere su quanto più peso possibile per avere una massa sufficiente a gareggiare controconcorrenti che erano, di suo, più grossi di me. Così, ogni volta che gareggiavo, dovevo morire di
fame per vedere qualche separazione muscolare. Ecco perché Lee mi affibbiò il soprannome “FatBoy”.Egli cambiò praticamente tutto del mio allenamento. Mi fece migliorare la dieta in modoincredibile. Tagliai via gran parte dei grassi. Iniziai a mangiare più spesso e, sì, almeno un po’ diproteine a ogni pasto. Avevo subìto un certo numero di infortuni per causa dei carichi elevati inallenamento. Lee me li fece ridurre e mi insegnò che i muscoli non conoscono il peso… ma solo ilcedimento. Non occorre fare la panca piana con 226 kg per portare i pettorali a cedimento muscolare.La mia forma di esecuzione era orribile e strattonavo i pesi per muoverli. Lee mi fece rallentare econtrarre isometricamente i muscoli a ogni ripetizione. I risultati furono immediati e notevoli.Egli mi insegnò a stimolare (non distruggere) i miei muscoli.Io mi allenavo comunque intensamente, ma la mia strategia d’allenamento non era mirata anient’altro che alla forza bruta. Lee mi insegnò ad incanalare la mia illimitata energia (sosteneva cheavevo la schiuma alla bocca quando era l’ora di allenarsi) e il mio entusiasmo in un’esecuzioneeccellente. Non solo raggiunsi un maggiore successo prima che chiunque pensasse possibile, ma miscrollai anche il soprannome “Fat Boy” e divenni famoso come “The Dragon Slayer”.Rallenta. Sì: allenati duramente oggi, ma concentrati sulla forma. Contrai a ogni ripetizione ericava tutto ciò che puoi dalla sessione. I tuoi muscoli ringrazieranno!
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fame per vedere qualche separazione muscolare. Ecco perché Lee mi affibbiò il soprannome “Fat
Boy”.
Egli cambiò praticamente tutto del mio allenamento. Mi fece migliorare la dieta in modo
incredibile. Tagliai via gran parte dei grassi. Iniziai a mangiare più spesso e, sì, almeno un po’ di
proteine a ogni pasto. Avevo subìto un certo numero di infortuni per causa dei carichi elevati in
allenamento. Lee me li fece ridurre e mi insegnò che i muscoli non conoscono il peso… ma solo il
cedimento. Non occorre fare la panca piana con 226 kg per portare i pettorali a cedimento muscolare.
La mia forma di esecuzione era orribile e strattonavo i pesi per muoverli. Lee mi fece rallentare e
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Egli mi insegnò a stimolare (non distruggere) i miei muscoli.
Io mi allenavo comunque intensamente, ma la mia strategia d’allenamento non era mirata a
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avevo la schiuma alla bocca quando era l’ora di allenarsi) e il mio entusiasmo in un’esecuzione
eccellente. Non solo raggiunsi un maggiore successo prima che chiunque pensasse possibile, ma mi
scrollai anche il soprannome “Fat Boy” e divenni famoso come “The Dragon Slayer”.
Rallenta. Sì: allenati duramente oggi, ma concentrati sulla forma. Contrai a ogni ripetizione e
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