Allure Magazine (2-2022)

Fondata nel 1978, Allure è il trade magazine di riferimento dei comparti bellezza/profumeria/cosmesi. Il suo attuale obiettivo: avvicinare sempre di più industria e profumeria, diventando così uno strumento indispensabile per tutti gli operatori del settore. Prestigiose firme del mondo della bellezza garantiscono ad Allure contenuti esclusivi, incisivi, di sicuro impatto. Fondata nel 1978, Allure è il trade magazine di riferimento dei comparti bellezza/profumeria/cosmesi. Il suo attuale obiettivo: avvicinare sempre di più industria e profumeria, diventando così uno strumento indispensabile per tutti gli operatori del settore. Prestigiose firme del mondo della bellezza garantiscono ad Allure contenuti esclusivi, incisivi, di sicuro impatto.

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046 COSMESI Pelle più bella e silhouette al top nel rispetto del pianeta Formule clean, con attivi di origine naturale, senza derivati animali, clinicamente e dermatologicamente testate, confezioni 100% riciclabili. Questi alcuni plus della nuova linea Pupa. Ne parliamo con Enrica Ricci, Global Communication Director del marchio. Bellezza sostenibile, questa, in sintesi, la filosofia sottesa al lancio della linea. Può spiegare nel dettaglio le caratteristiche peculiari che dovrebbero renderla vincente rispetto ai competitors? Essere sostenibili, di qualità e con un prezzo accessibile sono i 3 requisiti su cui abbiamo fondato la nostra nuova linea. Ma sappiamo che oggi la vera sfida è rendere percepibile e concreto il miglioramento associato al consumo dei prodotti. Da qui abbiamo deciso di indirizzare il nostro sforzo nell’essere trasparenti, semplici ed efficaci nella formulazione, nel packaging e nella comunicazione. La linea è pensata per un target giovanile o per un pubblico più vasto? La bellezza accessibile è da sempre il mantra di Pupa, comunicando quindi a un target sempre più trasversale e inclusivo. E la varietà di prodotti presenti in questa linea ci permette di accontentare bisogni e desideri molto diversi fra loro. Sicuramente la “leggerezza e l’energia” del design, della comunicazione unitamente al fattore ecofriendly la rendono molto vicina al linguaggio dei più giovani. Enrica Ricci Global Communication Director Pupa Dal vostro punto di vista, la sensibilità green si sta realmente diffondendo o resta sostanzialmente di nicchia? È ormai ampiamente dimostrato che il fenomeno “green” è sempre più diffuso tra i consumatori che sono, fra l’altro, sempre più informati, consapevoli e poco disposti ad avvicinarsi ad aziende che tradiscano le loro aspettative ambientaliste. Per questo diventa cruciale essere trasparenti e concreti nel comunicare il vero cambiamento. Come mai una linea così ampia e articolata quasi in contrasto con la propensione a uno skincare essenziale? Abbiamo cercato di incontrare e rispondere a esigenze molto diverse fra loro per età, stile di vita, bisogni da soddisfare e quindi abbiamo preferito sviluppare una linea articolata, con focus su efficacia, formule clean, sostenibilità e prezzo accessibile. Prezzi democratici, alta qualità dei prodotti made in Italy, particolare attenzione alle tendenze, forte proiezione verso l’estero, sono ancora gli assi strategici di Pupa? Sicuramente l’elenco appena fatto racchiude alcuni dei nostri principali asset strategici. Aggiungerei, per completezza, l’attenzione alla sostenibilità, alla multicanalità e last but not least, a una cultura orientata all’etica.

Prendersi cura del viso e del corpo proteggendo il pianeta. Questa, in sintesi, la filosofia sottesa al lancio della nuova linea di trattamento Pupa. In tutto 21 prodotti, di cui 12 per il viso e 9 per il corpo. Nel primo segmento, con questi obiettivi: combattere lo smog, detergere la pelle, illuminare l’incarnato, idratare in profondità e rallentare il tempo; nel secondo, rassodare, volumizzare e rimodellare la silhouette, idratare e nutrire la pelle. Si tratta di formule clean, con altissime percentuali di ingredienti di origine naturale, clinicamente e dermatologicamente testate su pelli sensibili oltre che su un panel multietnico, senza nickel, derivati animali, parabeni e made in Italy. Sempre nel rispetto dell’ambiente i packaging sono realizzati in materiali riciclati e carta FSC, entrambi 100% riciclabili. I colori definiscono Alcuni dei prodotti per il trattamento viso della nuova linea Pupa. Cinque skincare che rimodellano e rassodano la silhouette, con focus su braccia e glutei. funzioni e categorie. In blu chiaro, detergente e siero antismog, due struccanti (solido e bifasico) in veste azzurra, giallo per i due skincare éclat (tonico e polvere esfoliante enzimatica), verde a denotare maschera, crema prebiotica e siero idratanti e rosa per i 3 antietà (crema primi segni, crema antirughe e siero antigravità). Completano la gamma i trattamenti corpo: dai rassodanti e rimodellanti in rosa (scrub salino, crema snellente, interno braccia, anticellulite) ai volumizzanti in arancio (seno, seno ad azione rapida e glutei) fino alle 2 creme idratanti e nutrienti multiuso in lillà. Combattere lo smog, detergere e idratare la pelle, illuminare l’incarnato, e rallentare il tempo: questi gli obiettivi dello skincare viso Pupa.

046<br />

COSMESI<br />

Pelle più bella<br />

e silhouette al top<br />

nel rispetto del pianeta<br />

Formule clean, con attivi di origine naturale, senza derivati animali, clinicamente e dermatologicamente<br />

testate, confezioni 100% riciclabili. Questi alcuni plus della nuova linea<br />

Pupa. Ne parliamo con Enrica Ricci, Global Communication Director del marchio.<br />

Bellezza sostenibile, questa, in sintesi, la filosofia<br />

sottesa al lancio della linea. Può<br />

spiegare nel dettaglio le caratteristiche<br />

peculiari che dovrebbero renderla vincente<br />

rispetto ai competitors?<br />

Essere sostenibili, di qualità e con<br />

un prezzo accessibile sono i 3 requisiti<br />

su cui abbiamo fondato la<br />

nostra nuova linea. Ma sappiamo<br />

che oggi la vera sfida è rendere<br />

percepibile e concreto il miglioramento<br />

associato al consumo dei<br />

prodotti. Da qui abbiamo deciso<br />

di indirizzare il nostro sforzo<br />

nell’essere trasparenti, semplici ed<br />

efficaci nella formulazione, nel packaging e nella<br />

comunicazione.<br />

La linea è pensata per un target giovanile o per un pubblico<br />

più vasto?<br />

La bellezza accessibile è da sempre il mantra di<br />

Pupa, comunicando quindi a un target sempre più<br />

trasversale e inclusivo. E la varietà di prodotti presenti<br />

in questa linea ci permette di accontentare bisogni<br />

e desideri molto diversi fra loro.<br />

Sicuramente la “leggerezza e l’energia” del design,<br />

della comunicazione unitamente al fattore ecofriendly<br />

la rendono molto vicina al linguaggio dei<br />

più giovani.<br />

Enrica Ricci<br />

Global Communication Director<br />

Pupa<br />

Dal vostro punto di vista, la sensibilità green<br />

si sta realmente diffondendo o resta sostanzialmente<br />

di nicchia?<br />

È ormai ampiamente dimostrato<br />

che il fenomeno “green” è sempre<br />

più diffuso tra i consumatori che<br />

sono, fra l’altro, sempre più informati,<br />

consapevoli e poco disposti<br />

ad avvicinarsi ad aziende che tradiscano<br />

le loro aspettative ambientaliste.<br />

Per questo diventa cruciale<br />

essere trasparenti e concreti nel comunicare<br />

il vero cambiamento.<br />

Come mai una linea così ampia e articolata<br />

quasi in contrasto con la propensione<br />

a uno skincare essenziale?<br />

Abbiamo cercato di incontrare e rispondere a esigenze<br />

molto diverse fra loro per età, stile di vita,<br />

bisogni da soddisfare e quindi abbiamo preferito<br />

sviluppare una linea articolata, con focus su efficacia,<br />

formule clean, sostenibilità e prezzo accessibile.<br />

Prezzi democratici, alta qualità dei prodotti made in Italy,<br />

particolare attenzione alle tendenze, forte proiezione verso<br />

l’estero, sono ancora gli assi strategici di Pupa?<br />

Sicuramente l’elenco appena fatto racchiude alcuni<br />

dei nostri principali asset strategici. Aggiungerei,<br />

per completezza, l’attenzione alla sostenibilità, alla<br />

multicanalità e last but not least, a una cultura orientata<br />

all’etica.

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