STORIA VINO SUL CARSO DI SAGRADO
I primi documenti storici sull'acquisto di " Vitis Vitifera" da impiantare a Sagrado nelle terre di proprietà dei Della Torre Valsassina, risalgono al 1578...quindi circa 500 anni fa. Lo storico dei Della Torre, l'Abbè Rudolf Pikler, citando il vino Pucinum dell'imperatrice Livia, in Historie Naturalis, diceva che anche Lui beveva di quel "nettare" alla tavola della Serenissima Teresa Della Torre Valsassina-Hofer, che proveniva da un loro vigneto da un "trar d'arco di là nascosto". Deduciamo che di queste terre vocate per vino ed olio, si parlava già dal 70 d.c. con Plinio il Vecchio.
I primi documenti storici sull'acquisto di " Vitis Vitifera" da impiantare a Sagrado nelle terre di proprietà dei Della Torre Valsassina, risalgono al 1578...quindi circa 500 anni fa.
Lo storico dei Della Torre, l'Abbè Rudolf Pikler, citando il vino Pucinum dell'imperatrice Livia, in Historie Naturalis, diceva che anche Lui beveva di quel "nettare" alla tavola della Serenissima Teresa Della Torre Valsassina-Hofer, che proveniva da un loro vigneto da un "trar d'arco di là nascosto". Deduciamo che di queste terre vocate per vino ed olio, si parlava già dal 70 d.c. con Plinio il Vecchio.
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vincolo matrimoniale tra Teresa ed Egone, la tenuta di Sagrado venne
incamerata nel patrimonio degli Hohenlohe. Teresa, a differenza di
suo padre e di suo nonno, preferì soggiornare tra Duino e Venezia; a
Sagrado veniva con la famiglia solo per trascorrere brevi periodi di
villeggiatura, in primavera o in autunno. Nelle memorie di una delle
figlie di Teresa, la principessa Marie Hohenlohe von Thurn und Taxis,
si trova una suggestiva descrizione della villa negli anni Sessanta
dell’Ottocento; nelle pagine dedicate a Sagrado Marie ricorda i periodi
di villeggiatura qui trascorsi come i momenti più belli e felici della
sua infanzia. In Memoirs of a Princess 43 scrive ad esempio «Quando
socchiudo gli occhi riesco ancora a vederla, di un bianco abbagliante
alla luce del sole, gli scuri verdi chiusi, le alte colonne del peristilio che
sorreggono la terrazza al primo piano. E poi immagino di poter sentire
il caratteristico odore di Sagrado. Era l’odore di fiori freschi misto ad
un lieve odore di polvere, quasi di muffa, l’odore della cera vergine che
veniva usata per il pavimento a mosaico, e l’odore delle stanze chiuse,
fredde, ombrose. Nessun profumo mi hai mai reso più felice». E ancora:
«Il giardino assomigliava davvero ad un piccolo angolo di paradiso.
Poiché trascorrevamo così poco tempo alla villa e il giardiniere non se
ne occupava troppo, era piuttosto trascurato, ma in qualche modo ciò
lo rendeva ancora più affascinante». La villa dunque rimaneva quasi
sempre chiusa e la gestione della tenuta agricola era affidata alle cure
del fattore. Evidentemente questi fece un ottimo lavoro, dato che nel
1887 i vini di Sagrado ricevettero un prestigioso riconoscimento. Marie,
In alto
Nota della riscossione a
titolo d’indennizzo per il vino
rosso di Sagrado asportato
dalle truppe francesi ed
austriache; amministrazione
di Giovanni Battista III, 1813
(A.S.T., Fondo Della Torre
Tasso, b. 220.1 f.3).
A fronte
Il giardino su cui affaccia la
villa di Castelnuovo.
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