08.06.2022 Views

STORIA VINO SUL CARSO DI SAGRADO

I primi documenti storici sull'acquisto di " Vitis Vitifera" da impiantare a Sagrado nelle terre di proprietà dei Della Torre Valsassina, risalgono al 1578...quindi circa 500 anni fa. Lo storico dei Della Torre, l'Abbè Rudolf Pikler, citando il vino Pucinum dell'imperatrice Livia, in Historie Naturalis, diceva che anche Lui beveva di quel "nettare" alla tavola della Serenissima Teresa Della Torre Valsassina-Hofer, che proveniva da un loro vigneto da un "trar d'arco di là nascosto". Deduciamo che di queste terre vocate per vino ed olio, si parlava già dal 70 d.c. con Plinio il Vecchio.

I primi documenti storici sull'acquisto di " Vitis Vitifera" da impiantare a Sagrado nelle terre di proprietà dei Della Torre Valsassina, risalgono al 1578...quindi circa 500 anni fa.
Lo storico dei Della Torre, l'Abbè Rudolf Pikler, citando il vino Pucinum dell'imperatrice Livia, in Historie Naturalis, diceva che anche Lui beveva di quel "nettare" alla tavola della Serenissima Teresa Della Torre Valsassina-Hofer, che proveniva da un loro vigneto da un "trar d'arco di là nascosto". Deduciamo che di queste terre vocate per vino ed olio, si parlava già dal 70 d.c. con Plinio il Vecchio.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

A fronte

Rilievo di Sagrado del 1818

(ASGO, Catasti XIX - XX sec.,

Mappe di Sagrado. In senso

orario dall’alto a sinistra:

mappa n. 2810 -cm

70,7x58,2-; mappa n. 2811

-cm 71x58-; mappa n. 2812

-cm70,5x58-;

mappa n. 2813 -cm71x58-.

Supporto cartaceo, anni

1818 -1825. Su concessione

dell’ASGO, prot. n.

2649/28.34.01.10 (3.6)

dell’8 settembre 2010.

Divieto di riproduzione).

Garten, di una costruzione mai segnalata in precedenza. Si tratta con

tutta probabilità del primo stadio della villa di Castelnuovo, che in questo

periodo il catasto morelliano 25 descrive così: «Al fine del sudeto bosco, verso

tramontana, esiste la palazina del medesimo (conte Raimondo)». All’epoca

della stesura del catasto morelliano (1785 – 1789) i lavori stavano

procedendo a pieno regime, seguiti in prima persona dal conte, come

documentano il suo Libro Confessore, numerose carte d’amministrazione

e lettere.

Come ricorda l’orazione in lode a Raimondo IX 26 citata anche dal

Pichler, sembra che, per poter iniziare i lavori su un terreno adeguato, il

conte avesse adoperato un metodo del tutto singolare: infatti smantellò

la cima del monte a suon di cannonate. «Quanta polvere di canone, quante

braccia, quanti martelli, quante stanghe di ferro, quante zappe non furono

impiegate nello smantellare per dir così il calcareo monte, onde rendere quei

macigni altrettanti fondi ameni insieme e fecondi. Egli parlando ultimamente

col principe Raniero, il quale viaggiando per queste strade postali si fermò da

lui per vedere quelle fabbriche alpine ebbe con tutta ragione a dire il conte che

se altri prendonsi a diletto di consumare la polvere sui campi di battaglia, egli

se lo prendeva nel consumarla a domar questi monti a vantaggio della umanità,

per far guerra come dissi all’ozio e ai vizi». Queste parole, tristemente

presaghe se si pensa a come la villa e la tenuta furono bombardate

durante la Grande Guerra, rendono bene l’atmosfera di fervore edilizio

ed agricolo che si doveva respirare a Sagrado negli anni a cavallo fra

Sette e Ottocento. Ma per capire appieno la trasformazione paesaggistica

25

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!