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STORIA VINO SUL CARSO DI SAGRADO

I primi documenti storici sull'acquisto di " Vitis Vitifera" da impiantare a Sagrado nelle terre di proprietà dei Della Torre Valsassina, risalgono al 1578...quindi circa 500 anni fa. Lo storico dei Della Torre, l'Abbè Rudolf Pikler, citando il vino Pucinum dell'imperatrice Livia, in Historie Naturalis, diceva che anche Lui beveva di quel "nettare" alla tavola della Serenissima Teresa Della Torre Valsassina-Hofer, che proveniva da un loro vigneto da un "trar d'arco di là nascosto". Deduciamo che di queste terre vocate per vino ed olio, si parlava già dal 70 d.c. con Plinio il Vecchio.

I primi documenti storici sull'acquisto di " Vitis Vitifera" da impiantare a Sagrado nelle terre di proprietà dei Della Torre Valsassina, risalgono al 1578...quindi circa 500 anni fa.
Lo storico dei Della Torre, l'Abbè Rudolf Pikler, citando il vino Pucinum dell'imperatrice Livia, in Historie Naturalis, diceva che anche Lui beveva di quel "nettare" alla tavola della Serenissima Teresa Della Torre Valsassina-Hofer, che proveniva da un loro vigneto da un "trar d'arco di là nascosto". Deduciamo che di queste terre vocate per vino ed olio, si parlava già dal 70 d.c. con Plinio il Vecchio.

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evidentemente i quattro eredi si contendevano ancora i possedimenti.

Il calcolo tiene conto delle rendite in formento, avena, fava, fagiuoli, vino,

capponi, pollastri, galli d’India, galline, quaglie della stanga, anguilla fresca,

formaggio, agnelli, animal porcino, legna, fieno, carreggi e denaro in natura;

Sagrado si classifica al primo posto per la produzione di frumento,

staccando di parecchio le altre terre, e al terzo posto per la produzione

di vino. La terra che produceva più vino era quella della commenda di

San Nicolò di Levata che rendeva al casato 188 conzi, seguivano Ruda

con 133 conzi e appunto Sagrado con 105 conzi; venivano poi Moraro con

81 conzi, Bruma e Farra con 43 conzi, Tapogliano con 20 conzi, Mariano

con 18 conzi, Fiumicello con 9 conzi e Romans con 7 conzi. I conzi vanno

moltiplicati per due per ottenere all’incirca il quantitativo totale di vino

prodotto nel 1723; i coloni infatti pagavano al conte per l’affitto dei

terreni la metà del vino prodotto.

Nel 1723, dunque, a Sagrado furono prodotti pressapoco 210 conzi,

pari a circa 19,80 ettolitri: è evidente che rispetto a cinquant’anni

prima 20 la coltivazione della vite era stata incentivata, probabilmente

migliorando i sistemi di coltivazione, incrementando il numero delle

piante e degli spazi ad esse dedicati.

Se nel 1723, sommando tutte le rendite, Sagrado si classificava al

primo posto come villa più redditizia del contado di Gorizia e Gradisca,

nel 1753 la rendita totale sembrava essere pari a zero per i quattro eredi

in contesa fra loro. Nel 1741, infatti, il conte Giovanni Filippo II aveva

già iniziato a vendere per le sue ocorenze parte dei possedimenti al nipote

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