STORIA VINO SUL CARSO DI SAGRADO
I primi documenti storici sull'acquisto di " Vitis Vitifera" da impiantare a Sagrado nelle terre di proprietà dei Della Torre Valsassina, risalgono al 1578...quindi circa 500 anni fa. Lo storico dei Della Torre, l'Abbè Rudolf Pikler, citando il vino Pucinum dell'imperatrice Livia, in Historie Naturalis, diceva che anche Lui beveva di quel "nettare" alla tavola della Serenissima Teresa Della Torre Valsassina-Hofer, che proveniva da un loro vigneto da un "trar d'arco di là nascosto". Deduciamo che di queste terre vocate per vino ed olio, si parlava già dal 70 d.c. con Plinio il Vecchio.
I primi documenti storici sull'acquisto di " Vitis Vitifera" da impiantare a Sagrado nelle terre di proprietà dei Della Torre Valsassina, risalgono al 1578...quindi circa 500 anni fa.
Lo storico dei Della Torre, l'Abbè Rudolf Pikler, citando il vino Pucinum dell'imperatrice Livia, in Historie Naturalis, diceva che anche Lui beveva di quel "nettare" alla tavola della Serenissima Teresa Della Torre Valsassina-Hofer, che proveniva da un loro vigneto da un "trar d'arco di là nascosto". Deduciamo che di queste terre vocate per vino ed olio, si parlava già dal 70 d.c. con Plinio il Vecchio.
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A fronte
Alcune altre pagine del rilievo
dei beni di Sagrado del 1677.
la Roglia, a est con la strada del Pallazzo e a sud con il Broglio, condotta
da Batta Furlano, contava 10 piante ed era coltivata anche a stropari, cioè
a vimini, tradizionalmente usati dai contadini per la legatura dei tralci
di vite, nonché dai cestai il cui artigianato era diffuso ed apprezzato;
lo stesso colono conduceva anche la braida chiamata Dietro al molin che
contava 14 piante e confinava a nord con la strada e la Roglia, a est con
la strada, a sud con la strada del Pallazzo e a nord con il molin; la braida
sotto il monte condotta dagli eredi di Gioseffo Furlani, confinante con le mura
del Pallazzo a sud, a ovest con la stradella, a est con il monte delli Olivar,
contava 24 piante, posizionate a sud est; la braida presso la casa dove abita
Antonio Vittor condotta da lui medesimo, confinante a ovest con la strada
e a est con la Roglia, era piantata a mezodì con piante vinifere n.7; Antonio
Vittor conduceva anche la Comugna che confinava a sud con la strada e
che contava 11 piante. Non è chiaro, però, se il Vittor avesse usurpato
parte del bene comunale per conto del padrone o se il Della Torre avesse
acquistato parte di tale comugna (o tutta) in occasione di vendite da parte
dell’ente pubblico. In totale, su una superficie di 141 campi, 1 quarto e 117
tavole (circa 50 ettari) si contavano 195 piante di vite.
Sebbene la serie mappale analizzata sia ricca di informazioni, non
fornisce indicazioni però sulla quantità di vino prodotta annualmente;
per questo si è ritenuto interessante confrontarla con le note riportate in
un libro dei conti relativo agli anni 1669 - 1688 13 . Queste le annotazioni
significative: le vendemmie di Sagrado del 1670 produssero 24 orne,
vendute nel 1671; nel 1671 non si produsse nulla (verosimilmente a causa
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