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William Wilkins - Quaderno 25 - giugno 2022

A realizzare il primo studio del XIX secolo sull’antica colonia greca di Poseidonia, dopo l’ultima pubblicazione settecentesca dell’architetto francese Claude Mathieu Delagardette, fu il collega William Wilkins, un architetto inglese considerato tra i principali esponenti del revival greco e conosciuto per il progetto della National Gallery a Trafalgar Square, una delle gallerie d'arte più importanti al mondo. Dopo un viaggio di formazione compiuto in Italia e in Grecia pubblicherà a Londra nel 1807 il volume “Antiquities of Magna Graecia” contenente una sezione dedicata a Paestum arricchita da vedute e numerose tavole di rilievo dei tre templi. Questo lavoro non solo influenzerà i suoi progetti di architettura durante la sua carriera professionale, ma per gli allievi della Royal Academy of Art rimase per diversi anni un testo essenziale per lo studio degli antichi monumenti della Magna Grecia, contribuendo ad animare l’interessante dibattito sullo studio delle rovine di Paestum.

A realizzare il primo studio del XIX secolo sull’antica colonia greca di Poseidonia, dopo l’ultima pubblicazione settecentesca dell’architetto francese Claude Mathieu Delagardette, fu il collega William Wilkins, un architetto inglese considerato tra i principali esponenti del revival greco e conosciuto per il progetto della National Gallery a Trafalgar Square, una delle gallerie d'arte più importanti al mondo.
Dopo un viaggio di formazione compiuto in Italia e in Grecia pubblicherà a Londra nel 1807 il volume “Antiquities of Magna Graecia” contenente una sezione dedicata a Paestum arricchita da vedute e numerose tavole di rilievo dei tre templi. Questo lavoro non solo influenzerà i suoi progetti di architettura durante la sua carriera professionale, ma per gli allievi della Royal Academy of Art rimase per diversi anni un testo essenziale per lo studio degli antichi monumenti della Magna Grecia, contribuendo ad animare l’interessante dibattito sullo studio delle rovine di Paestum.

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<strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong><br />

L’architetto della National Gallery<br />

illustra Paestum<br />

I Quaderni


<strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong>. L'architetto della National Gallery illustra Paestum<br />

Costabile Cerone<br />

Tra gli esponenti inglesi dell'architettura neogreca,<br />

uno stile che iniziò a svilupparsi alla fine del XVIII<br />

secolo all'interno del neoclassicismo con la riscoperta<br />

della cultura ellenica del periodo classico, emerge<br />

l'architetto <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839) (2) nominato<br />

professore alla Royal Academy nel 1837, conosciuto<br />

soprattutto per il progetto della National Gallery<br />

a Trafalgar Square (3-4) e i principali edifici<br />

della University College di Londra.<br />

Opere ispirate agli studi sull'architettura antica compiuti<br />

durante il suo lungo viaggio di perfezionamento<br />

intrapreso dopo gli studi al Gonville and Caius College<br />

dell'Università di Cambridge, recandosi prima<br />

in Italia, a Paestum e in Sicilia, e poi in Grecia.<br />

Significativo è il progetto vincitore per il campus di<br />

Downing College, scelto per la “grandezza, semplicità<br />

ed effetto classico” dei sui disegni; un grande<br />

edificio neoclassico con corte centrale, realizzato<br />

solo in parte, caratterizzato da un portale d'ingresso<br />

(5), o “Propilei”, ornato con sei colonne doriche, di<br />

cui la coppia centrale è posta ad una maggiore distanza<br />

per consentire un passaggio più ampio, come per<br />

l'omonima struttura d'ingresso dell'Acropoli di Atene.<br />

Nell'antica polis la soluzione fu adottata per assicurare<br />

il passaggio del carro durante la solenne processione<br />

delle Panatenee, tenuta in onore della dea<br />

Atena, protettrice della città. Quando <strong>Wilkins</strong> raggiunse<br />

Atene nel 1802 trovò l'equipe al servizio di<br />

Lord Elgin, con la supervisione del pittore Giovanni<br />

Battista Lusieri, che stava realizzando alcuni scavi e<br />

dettagliati disegni all'intorno e dentro le rovine<br />

dell'Acropoli destinati ad illustrare una pubblicazione<br />

mai compiuta.<br />

Nel progetto per il College di Cambridge risulta dunque<br />

evidente l'influenza stilistica delle antiche architetture<br />

visitate durante il viaggio di studio, nel corso<br />

del quale raccolse molti spunti per i successivi progetti<br />

architettonici (23) oltre ai numerosi appunti,<br />

disegni e rilievi dei monumenti, utilizzati in alcuni<br />

volumi sull'architettura che pubblicò successivamente<br />

nel corso della sua carriera professionale. Il<br />

viaggio di studio, il cosiddetto “Grand Tour”, costituiva<br />

all'epoca una parte essenziale per la formazione<br />

di un architetto, e più in generale per gli studenti di<br />

arte, che dall'intera Europa raggiungevano l'Italia per<br />

studiare gli antichi modelli dell'arte classica.<br />

3<br />

2


Fig. . Immagine di copertina<br />

1<br />

<strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Ricostruzione della facciata del Secondo Tempio di<br />

Hera (Tempio di Nettuno)<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

2<br />

Fig. 2. Edward Hodges Baily (1788 - 1867)<br />

Busto di <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong>, 1830<br />

Scultura in marmo<br />

Fitzwilliam Museum, Cambridge<br />

Fig. 3. The National Gallery, Londra<br />

Incisione (27 x 21 cm)<br />

Disegnatore Thomas Hosmer Shepherd (1793-1864)<br />

Incisore <strong>William</strong> Wallis (1794-1878)<br />

Stampa pubblicata nel 1830 da Jones & C., Londra<br />

Fig. 4. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

National Gallery and Royal Academy plan<br />

Litografia (33 x 20,5 cm)<br />

Stampato da Standidge and Company, Londra, 1836<br />

Collezione Royal Academy of Arts<br />

4<br />

3


Ritornato in Inghilterra, eletto membro del College,<br />

iniziò a lavorare al primo di questi volumi dal titolo<br />

“Antiquities of Magna Graecia”, che stampato in<br />

folio presso la tipografia universitaria di Cambridge<br />

verrà pubblicato a Londra nel 1807.<br />

Il volume che si apre con un'introduzione<br />

sull'architettura basata sull'opera di Vitruvio, con particolare<br />

attenzione alle regole per la costruzione dei<br />

templi, contiene la descrizione dei monumenti delle<br />

antiche città greche di Sicilia - Siracusa, Agrigento,<br />

Selinunte e Segesta (22) - seguite da un capitolo dedicato<br />

a “Posidonia, o Paestum”. L'opera al suo interno<br />

contiene numerose illustrazioni, corredate da annotazioni,<br />

e 73 tavole grafiche fuori testo incise<br />

all'acquatinta, di cui 21 a piena pagina, tra vedute,<br />

piante, sezioni, alzati e dettagli architettonici dei<br />

monumenti. Dell'opera dell’architetto e storico<br />

dell'architettura Marco Vitruvio Pollione, <strong>Wilkins</strong><br />

pubblicherà tra il 1812 e 1817 il volume dal titolo<br />

“L'architettura civile di Vitruvio, comprendendo<br />

quei libri dell'autore che si riferiscono agli edifici<br />

pubblici e privati degli antichi” (De Architectura)<br />

corredato da 41 tavole illustrate.<br />

Il tour di <strong>Wilkins</strong> iniziò nel 1801 dopo l'assegnazione<br />

di una borsa di studio itinerante (Worts Travelling<br />

Bachelorship) della durata di tre anni, quando, giunto<br />

in Italia, si fermò a Roma per assumere come compagno<br />

di viaggio un giovane artista disegnatore di<br />

paesaggi e di soggetti architettonici, capace di illustrare<br />

gli antichi monumenti che avrebbe visitato.<br />

All'atelier della nota pittrice Angelica Kauffmann,<br />

divenuta un punto di riferimento per i viaggiatori del<br />

Grand Tour che passavano per la Città Eterna, gli fu<br />

presentato il giovane Agostino Maria Aglio (1777 -<br />

1857) (6) che accettato l'incarico partì insieme<br />

all'architetto pochi giorni dopo.<br />

L'artista originario di Cremona, dopo i primi anni di<br />

studio a Milano all'Accademia di Brera, si era spostato<br />

a Roma per completare la formazione artistica in<br />

pittura, trasferendosi in Inghilterra nel 1803, dopo il<br />

rientro dal viaggio in Grecia, su invito dello stesso<br />

architetto che gli offrì un posto di assistente nella sua<br />

scuola di disegno presso il Gonville and Caius College<br />

a Cambridge. Numerosi disegni di Aglio sono<br />

oggi conservati al Victoria and Albert Museum di<br />

Londra.<br />

Partiti da Roma giunsero a Napoli, per poi spingersi a<br />

sud fino alla colonia greca di Poseidonia raggiunta<br />

attraversando il fiume Sele a poche miglia dalla foce,<br />

nel luogo denominato “La Scafa”, dove un traghetto<br />

in legno permetteva l'attraversamento del corso<br />

d'acqua. Da qui percorrendo una pianura arida e disabitata<br />

si giungeva all'antica città, un luogo desolato<br />

dominato dalle rovine, dove oltre all'abbandonata<br />

5<br />

4


esidenza dei vescovi erano presenti solo pochi tuguri<br />

che servivano da abitazione provvisoria per i<br />

pastori, custodi delle numerose mandrie di bufali<br />

dall'aspetto rozzo e selvaggio.<br />

Sul luogo l'architetto e il suo assistente eseguirono<br />

disegni e rilievi dei tre templi, successivamente utilizzati<br />

per la realizzazione delle venti tavole dedicate<br />

a Paestum contenute nel volume. (7-21)<br />

Le quattro vedute furono incise da Thomas Medland,<br />

maestro di disegno ed incisore di paesaggi per “Sua<br />

Altezza Reale il Principe di Galles”, erede al trono<br />

d'Inghilterra, a cui volle dedicare la vista generale dei<br />

tre templi rappresentati nella tavola uno (Landscape<br />

engraver to H.R.H. the Prince of Wales). (8)<br />

Rilevante nel lavoro di <strong>Wilkins</strong> è lo studio per la tavola<br />

14, una sezione trasversale per un ipotesi ricostruttiva<br />

del Tempio di Hera, la cosiddetta “Basilica”, con<br />

la rappresentazione dell'originaria copertura sostenuta<br />

dall'unica fila di colonne presenti al centro<br />

dell'edificio. (16)<br />

La loro particolare posizione con la totale assenza dei<br />

timpani, delle strutture murarie del naos (la cella) e di<br />

parte della trabeazione, insieme all'anomalo numero<br />

dispari di colonne sui lati minori, portarono i primi<br />

eruditi studiosi ad interpretare l'edificio non come un<br />

tempio, ma come un “porticato”, ovvero una struttura<br />

pubblica adibita a sede del tribunale ed alle assemblee<br />

cittadine, tipica dell'architettura romana, da cui<br />

la denominazione “basilica”.<br />

Al contrario <strong>Wilkins</strong> fu tra i primi architetti a sostenere<br />

che l'edificio fosse un tempio, affermando che la<br />

presenza di colonne al suo interno, nata dalla necessità<br />

di sostenere il tetto, non avrebbe interferito con lo<br />

svolgimento delle cerimonie religiose al suo interno,<br />

poiché ciascuna delle navate laterali era di larghezza<br />

maggiore rispetto alla navata centrale del grande<br />

Tempio (Tempio di Nettuno, o Hera II), caratteristica<br />

per cui l'edificio potrebbe essere stato dedicato a due<br />

divinità. Ipotesi successivamente confermata con gli<br />

scavi eseguiti nel XX secolo a seguito del ritrovamento<br />

di numeroso materiale votivo dedicato ad<br />

Hera e di una statua in terracotta di suo marito in trono,<br />

Zeus, la divinità suprema nella religione greca.<br />

Fig. 5. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Ingresso al Downing College, Cambride, 1809<br />

Disegno di Richard Bankes Harraden (1778 - 1862)<br />

Incisione di Elizabeth Byrne (1777-1849)<br />

Downing College Archives<br />

Fig. 6. Agostino Aglio (1777 - 1857)<br />

Autoritratto, XIX sec.<br />

Incisione<br />

dalla biografia di Aglio, Cremona, 1868<br />

6<br />

5


7<br />

Fig. 7. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Mappa di Paestum<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Fig. 8. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 1 - Veduta generale dei tre Templi di Paestum<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Landscape engraver to H.R.H. the Prince of Wales<br />

8<br />

6


7


9<br />

11<br />

10<br />

Fig. 9. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 3 - Pianta del Secondo Tempio di Hera<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Fig. 10. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 10 - Ordine generale dei peristili interni<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Fig. 11. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 2 - Veduta del Secondo Tempio di Hera a Paestum<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

8<br />

Fig. 12. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 4 - Ricostruzione della facciata del Secondo<br />

Tempio di Hera<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807


9<br />

12


13<br />

15<br />

14<br />

Fig. 13. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 13 - Pianta del Tempio di Hera<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Fig. 14. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 15 - Ordine delle colonne del portico<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Fig. 15. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 12 - Veduta del Tempio di Hera a Paestum<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Fig. 16. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 14 - Sezione attraverso il pronao<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

10


11<br />

16


17<br />

19<br />

18<br />

Fig. 17. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 18 - Pianta del Tempio di Atena<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Fig. 18. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 20 - Capitello e colonna<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Fig. 19. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 17 - Veduta del Tempio di Atena a Paestum<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

12<br />

Fig. 20. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Tavola 19 - Ricostruzione della facciata del Tempio di<br />

Atena<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807


Nell'angolo sud-ovest del tempio si riconoscono alcune<br />

tracce delle pareti di chiusura degli intercolunni<br />

realizzate con muratura in conci di pietra in corrispondenza<br />

della mezzeria delle colonne. Questa illustrazione<br />

di <strong>Wilkins</strong> rappresenta una delle rare prove<br />

visive dell'esistenza delle chiusure perimetrali del<br />

monumento costruite in epoca medioevale per adattarlo<br />

in chiesa cristiana.<br />

20<br />

13


21<br />

22<br />

14


23<br />

Fig. 21. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Secondo Tempio di Hera a Paestum<br />

Epistilio (Architrave) del pronao<br />

Disegno eseguito da una veduta di Piranesi<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Fig. 22. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Veduta del Tempio di Segesta<br />

Incisione all'acquatinta<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

Fig. 23. <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Progetto per una casa in stile dorico, Stourhead,<br />

Wiltshire<br />

Veduta esterna, 1810<br />

Matita, inchiostro e acquerello su carta<br />

Collezione RIBA, Royal Institute of British Architects,<br />

Londra<br />

Riferimenti bibliografici:<br />

<strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong>, Antiquities of Magna Graecia, University<br />

Press di Cambridge, Londra, 1807<br />

<strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong>, a cura di, The civil architecture of Vitruvius<br />

comprising those books of the author which relate to the public<br />

and private edifices of the ancients (L'architettura civile di<br />

Vitruvio comprendente quei libri dell'autore che si riferiscono<br />

agli edifici pubblici e privati degli antichi), Londra, 1812<br />

<strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong>, Atheniensia, or Remarks on the topography<br />

and buildings of Athens, pubblicato da J. Murray, Londra, 1816<br />

Federico Sacchi, Cenni sulla vita e le opere di Agostino Aglio,<br />

pittore cremonese, Tipografia Ronzi e Signori, Cremona, 1868<br />

<strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong>, in Biolgraphical History of Gonville and Caius<br />

College 1349-1897, University Press, Cambridge, 1898<br />

Joanne Nordley Beglo, <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778-1839) al Downing<br />

College di Cambridge: Collegiate Architecture of the Greek<br />

Revival, Volume 961 della collana Architettura, Vance<br />

Bibliographies, 1983<br />

R. Windsor Liscombe, <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> 1778-1839, Cambridge<br />

University Press, 2010<br />

Jenny Ulph, <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong>' Grand Tour, dall'Archivio del<br />

Downing College, in The Downing College Magazine,<br />

Cambridge, volume 28, 2016-2017<br />

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A realizzare il primo studio del XIX secolo sull'antica<br />

colonia greca di Poseidonia, dopo l'ultima pubblicazione<br />

settecentesca dell'architetto francese Claude<br />

Mathieu Delagardette, fu il collega <strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong>,<br />

un architetto inglese considerato tra i principali<br />

esponenti del revival greco e conosciuto per il progetto<br />

della National Gallery a Trafalgar Square, una<br />

delle gallerie d'arte più importanti al mondo.<br />

Dopo un viaggio di formazione compiuto in Italia e<br />

in Grecia pubblicherà a Londra nel 1807 il volume<br />

“Antiquities of Magna Graecia” contenente una<br />

sezione dedicata a Paestum arricchita da vedute e<br />

numerose tavole di rilievo dei tre templi. Questo lavoro<br />

non solo influenzerà i suoi progetti di architettura<br />

durante la sua carriera professionale, ma per gli<br />

allievi della Royal Academy of Art rimase per diversi<br />

anni un testo essenziale per lo studio degli antichi<br />

monumenti della Magna Grecia, contribuendo ad<br />

animare l'interessante dibattito sullo studio delle<br />

rovine di Paestum.<br />

Immagine di copertina<br />

<strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong> (1778 - 1839)<br />

Ricostruzione della facciata del Secondo Tempio di Hera<br />

The Antiquities of Magna Graecia, London, 1807<br />

collana<br />

I Quaderni dell’Arte<br />

a cura di Costabile Cerone<br />

<strong>Quaderno</strong> <strong>25</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2022</strong><br />

<strong>William</strong> <strong>Wilkins</strong><br />

L'architetto della National Gallery illustra Paestum<br />

Copyright: © <strong>2022</strong> PAESTUMinARTE<br />

Questo è un articolo ad accesso aperto distribuito secondo i termini della Creative Commons<br />

Licenza 3.0 Italia (CC BY-NC-ND 3.0 IT)

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