OPUSCOLO FESTIVAL 2004 - Campus Internazionale di Musica
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Il motivo dominante del Canzoniere non è la visione <strong>di</strong>vina,<br />
ma l’evocazione e il ricordo <strong>di</strong> una donna bellissima. Petrarca<br />
non è Dante, ma è ugualmente affascinato dalla cultura cristiana<br />
che egli tentò <strong>di</strong> unire alla cultura latina, senza mai<br />
giungere ad una sintesi che rimase nel poeta un “<strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>o”<br />
insanabile. La cultura antica e quella cristiana a volte si incontrano<br />
e a volte si scontrano nel Petrarca, che è proprio per<br />
questo padre della nostra sensibilità moderna.<br />
Laura <strong>di</strong> “Chiare fresche e dolci acque “ è sorella della Venere<br />
nascente del Botticelli e <strong>di</strong> tutte le rievocazioni mitiche che<br />
stavano entusiasmando i nuovi lettori dei classici latini.<br />
Il fatto più importante della vita del P. è dunque il suo amore<br />
per Laura, conosciuta il 6 aprile del 1327 e morta il 6 aprile<br />
del 1348. Cantata in vita e in morte con le più dolci rime <strong>di</strong><br />
cui si vanti la nostra letteratura. La storia <strong>di</strong> questo amore,<br />
delle speranze e dei dubbi, delle cortesie e delle ripulse è<br />
tutta narrata nel Canzoniere punto per punto, e spesso, giorno<br />
per giorno. Né l’amore finisce con la morte, ché quando<br />
Laura non è più, il poeta seguita a cantarla e ora la piange,<br />
ora s’allegra <strong>di</strong> vederla in sogno, ora si propone <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticarla,<br />
ora torna con nuovo vigore a proporne le antiche bellezze.<br />
Rerum vulgarium fragmenta (titolo originario del Canzoniere),<br />
raccoglie 366 componimenti lirici (365, i giorni dell’anno, più<br />
1), 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali.<br />
Quasi tutti per Laura, alcuni, pochi, <strong>di</strong> vario argomento.<br />
Raccolti ed or<strong>di</strong>nati dal poeta stesso, questi componimenti,<br />
pur senza essere <strong>di</strong>sposti secondo un rigoroso or<strong>di</strong>ne cronologico,<br />
vogliono nell’intenzione <strong>di</strong> lui, dare un’idea dello svolgersi<br />
e del <strong>di</strong>venire del suo amore, che da sensuale e mondano<br />
va via via trasformandosi in un sentimento più puro e<br />
celeste.<br />
I Trionfi riprendono i temi cari al Petrarca, quali l’amore e il<br />
mito <strong>di</strong> Laura, la riflessione filosofico- morale sull’esistenza<br />
terrena, la memoria degli uomini illustri, riversate ora in una<br />
forma “verticale”, ascendente, ad imitazione agonistica della<br />
“Comme<strong>di</strong>a” dantesca, evidente già nella scelta del metro, la<br />
terzina.<br />
Le otto liriche sono prese da Il Trionfo della morte, ultimo dei<br />
sei Trionfi (il numero 6 ha anche qui come nel Canzoniere un<br />
significato simbolico), in cui il poeta aretino affronta il tema<br />
della morte <strong>di</strong> Laura. La splen<strong>di</strong>da creatura ha chiuso gli<br />
occhi e solo “l’avara terra” può possedere quel corpo tanto<br />
desiderato.<br />
La musica e il canto, scritti dal pianista e compositore<br />
Giovanni Monti, imme<strong>di</strong>atamente fanno entrare l’ascoltatore<br />
nel clima del Canzoniere petrarchesco, sottolineando il “<strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>o”<br />
del poeta che continuamente si sente attratto dal desiderio<br />
<strong>di</strong> una vita intensamente cristiana e dall’amore per Laura,<br />
senza mai trovare quella pace a cui ardentemente aspira.<br />
Piergiorgio Ensoli<br />
22 22 luglio<br />
GIOVEDÌ ore 21.00<br />
Sperlonga, Torre Truglia<br />
DANIELA BARRA voce<br />
WALTER MAESTOSI voce<br />
GIANNI MONTI tastiere<br />
“Francesco Petrarca e la voce della sua poesia”<br />
Presentazione<br />
Voi ch’ascoltate in rime sparse...<br />
Era il giorno che al sol si scolorarono<br />
Movesi il vecchierel canuto e bianco...<br />
... Solo e pensoso i più deserti campi...<br />
Benedetto sia il giorno il mese e l’anno<br />
... Erano i capei d’oro a l’aura sparsi...<br />
Chiare fresche e dolci acque...<br />
Pace non trovo e non ho da far guerra...<br />
... Di tempo in tempo...<br />
Amor mi manda quel dolce pensero<br />
dai “Trionfi: Morte <strong>di</strong> Laura”<br />
Quanta invi<strong>di</strong>a ti porto avara terra...<br />
... Zefiro torna e il bel tempo rimena...<br />
Tennemi amor anni ventuno ardendo ...<br />
I’vo piangendo i miei passati tempi...<br />
Pater Noster<br />
Preghiera alla Vergine...<br />
Altissima Luce<br />
in collaborazione con:<br />
CONCERTI DEL COMPRENSORIO AURUNCO<br />
A CURA DI ROBERTO PROSSEDA