OPUSCOLO FESTIVAL 2004 - Campus Internazionale di Musica

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Compositore, pianista, organista e scrittore, Camille Saint-Saëns (1835-1921), fu spesso paragonato a Mozart per la sua brillantezza, versatilità e prolificità. E’ stato il protagonista della rinascita musicale francese alla fine dell’Ottocento. Egli scrisse in ogni genere musicale ottocentesco, ma ottenne i maggiori successi nel repertorio basato sulla tradizione viennese, come sinfonie e musica da camera, anche se alla luce del tipico gusto coloristico francese, egli fu sostanzialmente un adattatore piuttosto che un innovatore nel linguaggio. Questo si conferma anche dal brano che ascoltiamo stasera, la sinfonia dalla cantata da chiesa n. 28 di Bach, dal titolo Gottlob! Nun geht das Jahr zu Ende, composta per il Natale 1725. Con la produzione di Robert Schumann ci immergiamo invece nell’universo più profondamente romantico del repertorio pianistico, pieno di citazioni, riferimenti e ispirazioni extra-musicali. Kreisleriana, composta nel 1838, è una raccolta ispirata ai Fantasiestücke di Hoffmann. Non sorprende che il compositore si sia identificato con l’eccentrico maestro di cappella descritto da Hoffmann. Sia Schumann sia Kreisler oscillavano tra depressione ed estasi, ed entrambi erano devoti ammiratori di Bach. La raccolta è imperniata sui contrasti violenti tra un virtuosismo diabolico e un profondo lirismo. Per gran parte della propria vita, Sergej Proko’fev (nato a Sontsovka l’11 aprile 1891 e morto a Mosca il 5 marzo 1953) fu compositore ed allo stesso tempo un pianista concertista. Fu sua madre, buona pianista, ad avvicinarlo alla musica, prima di fargli intraprendere studi regolari, che si svolsero al Conservatorio di Pietroburgo a partire dal 1904. Il catalogo compositivo di Prokof’ev inizia e termina con il pianoforte: dalla Sonata n.1 op.1 del 1907 alla rielaborazione della Quinta Sonata in do maggiore op. 38, realizzata tra il 1952 ed il 1953. La sua produzione pianistica comprende raccolte di pezzi brevi, pagine per bambini, numerose trascrizioni dei propri lavori sinfonici, nove Sonate e cinque Concerti per pianoforte e orchestra. Il ruolo svolto da Proko’fev nella letteratura pianistica del primo Novecento è di primissimo piano. Egli si è ritagliato una posizione del tutto originale, ben lontana dai modelli del concertismo romantico (ai quali, invece, si rivolgevano Skrjabin e Rachmaninov), nella quale c’era posto per la rivisitazione, assolutamente personale, della tradizione classica ma anche per le esplorazioni timbriche, la vivacità e la ricchezza coloristica. La Sonata n. 2 op. 14 fu scritta a soli ventuno anni. E’ costruita in quattro movimenti, e dimostra una chiara maturità compositiva, con elementi unitari più sottili rispetto all’op. 1 e op.3. In lavori sperimentali come Sarcasmes (realizzato tra il 1912 ed il 1914) l’autore si concentra su ricchi accordi dissonanti, e il titolo vuole proprio forzare la tradizione. La sperimentazione penetra ogni aspetto della struttura, e l’assetto tonale tradizionale è continuamente messo in crisi dalla presenza di note ad esso estranee. Luca Della Libera 11 11 luglio DOMENICA ore 19.30 Priverno, Abbazia di Fossanova ELISSÒ VIRSALADZE pianoforte JOHANN SEBASTIAN BACH /CAMILLE SAINT-SAËNS Ouverture aus 28. Kantate ROBERT SCHUMANN (1810 - 1856) Kreisleriana op. 16 SERGEJ PROKOF’EV (1891 - 1953) Sonata n. 2 op. 14 in re min. Allegro non troppo Allegro moderato Andante Vivace Sarcasmes, 5 pezzi op. 17 Toccata in do magg. op. 11

CONCERTI DEL COMPRENSORIO AURUNCO A CURA DI ROBERTO PROSSEDA MAURO TIBERI voce MAURO D’ALESSANDRO tamburi 14 14 luglio MERCOLEDÌ ore 21.00 Lenola, Maria Santissima del Colle “I canti di Dioniso” Canti di Dioniso 1, 2, 3 per voce, tamburo e shrutibox Homa: canto difonico, shruti box e thai gong Soffi per voce e oggetti plastici Cignus per voce e percussioni in collaborazione con: CENTRO AGROALIMENTARE ALL’INGROSSO DI FONDI La trance e il canto profondo fra oriente e occidente Come poteva essere la musica nelle civiltà preistoriche basate sui riti sacrificali nel continente euroasiatico? La ricerca parte dall'India nell'epoca vedica, in una civiltà in cui la conoscenza del corpo e dello spirito si intreccia alla filosofia e alla religione. In questa civiltà nascono il tantrismo e le discipline che ne derivano, come lo yoga e tutta una serie di rituali in cui il suono dei mantra e i fluidi del corpo hanno una valenza sacra e magica. A quest'epoca risalgono le forme di canto più antiche che ci sono pervenute, circa 1500 anni prima di Cristo. Seguendo le evoluzioni del canto vedico e dei rituali dedicati alla divinità Shiva, è possibile trovare strette analogie tanto tra le divinità preistoriche della natura, quanto nei rituali dionisiaci dell'antica Grecia e dell'antica Roma: il culto dedicato alla dea Cibele. Il suono di musiche del Mediterraneo, arcaico e misterioso, unito alla forza evocativa del timbro della voce, esprimono l’energia primigenia dell’uomo, così come i canti della trance di antiche culture indoeuropee, si compenetrano in un equilibrio sorprendente carico di mistero e forza evocativa. Voce e tamburo, il più antico degli organici strumentali e la sua sorprendente attualità, danno vita alla musica intesa come rito, come espressione del mistero del suono, un’esperienza trascendentale di ascolto profondo. Mauro Tiberi

Compositore, pianista, organista e scrittore, Camille Saint-Saëns<br />

(1835-1921), fu spesso paragonato a Mozart per la sua brillantezza,<br />

versatilità e prolificità. E’ stato il protagonista della rinascita<br />

musicale francese alla fine dell’Ottocento. Egli scrisse in<br />

ogni genere musicale ottocentesco, ma ottenne i maggiori successi<br />

nel repertorio basato sulla tra<strong>di</strong>zione viennese, come<br />

sinfonie e musica da camera, anche se alla luce del tipico gusto<br />

coloristico francese, egli fu sostanzialmente un adattatore piuttosto<br />

che un innovatore nel linguaggio. Questo si conferma<br />

anche dal brano che ascoltiamo stasera, la sinfonia dalla cantata<br />

da chiesa n. 28 <strong>di</strong> Bach, dal titolo Gottlob! Nun geht das Jahr zu<br />

Ende, composta per il Natale 1725.<br />

Con la produzione <strong>di</strong> Robert Schumann ci immergiamo invece<br />

nell’universo più profondamente romantico del repertorio pianistico,<br />

pieno <strong>di</strong> citazioni, riferimenti e ispirazioni extra-musicali.<br />

Kreisleriana, composta nel 1838, è una raccolta ispirata ai<br />

Fantasiestücke <strong>di</strong> Hoffmann. Non sorprende che il compositore<br />

si sia identificato con l’eccentrico maestro <strong>di</strong> cappella descritto<br />

da Hoffmann. Sia Schumann sia Kreisler oscillavano tra depressione<br />

ed estasi, ed entrambi erano devoti ammiratori <strong>di</strong> Bach.<br />

La raccolta è imperniata sui contrasti violenti tra un virtuosismo<br />

<strong>di</strong>abolico e un profondo lirismo.<br />

Per gran parte della propria vita, Sergej Proko’fev (nato a<br />

Sontsovka l’11 aprile 1891 e morto a Mosca il 5 marzo 1953) fu<br />

compositore ed allo stesso tempo un pianista concertista. Fu<br />

sua madre, buona pianista, ad avvicinarlo alla musica, prima <strong>di</strong><br />

fargli intraprendere stu<strong>di</strong> regolari, che si svolsero al<br />

Conservatorio <strong>di</strong> Pietroburgo a partire dal 1904.<br />

Il catalogo compositivo <strong>di</strong> Prokof’ev inizia e termina con il pianoforte:<br />

dalla Sonata n.1 op.1 del 1907 alla rielaborazione della<br />

Quinta Sonata in do maggiore op. 38, realizzata tra il 1952 ed il<br />

1953. La sua produzione pianistica comprende raccolte <strong>di</strong> pezzi<br />

brevi, pagine per bambini, numerose trascrizioni dei propri<br />

lavori sinfonici, nove Sonate e cinque Concerti per pianoforte e<br />

orchestra.<br />

Il ruolo svolto da Proko’fev nella letteratura pianistica del<br />

primo Novecento è <strong>di</strong> primissimo piano. Egli si è ritagliato una<br />

posizione del tutto originale, ben lontana dai modelli del concertismo<br />

romantico (ai quali, invece, si rivolgevano Skrjabin e<br />

Rachmaninov), nella quale c’era posto per la rivisitazione, assolutamente<br />

personale, della tra<strong>di</strong>zione classica ma anche per le<br />

esplorazioni timbriche, la vivacità e la ricchezza coloristica. La<br />

Sonata n. 2 op. 14 fu scritta a soli ventuno anni. E’ costruita in<br />

quattro movimenti, e <strong>di</strong>mostra una chiara maturità compositiva,<br />

con elementi unitari più sottili rispetto all’op. 1 e op.3. In<br />

lavori sperimentali come Sarcasmes (realizzato tra il 1912 ed il<br />

1914) l’autore si concentra su ricchi accor<strong>di</strong> <strong>di</strong>ssonanti, e il titolo<br />

vuole proprio forzare la tra<strong>di</strong>zione. La sperimentazione penetra<br />

ogni aspetto della struttura, e l’assetto tonale tra<strong>di</strong>zionale è continuamente<br />

messo in crisi dalla presenza <strong>di</strong> note ad esso estranee.<br />

Luca Della Libera<br />

11 11 luglio<br />

DOMENICA ore 19.30<br />

Priverno, Abbazia <strong>di</strong> Fossanova<br />

ELISSÒ VIRSALADZE pianoforte<br />

JOHANN SEBASTIAN BACH /CAMILLE SAINT-SAËNS<br />

Ouverture aus 28. Kantate<br />

ROBERT SCHUMANN (1810 - 1856)<br />

Kreisleriana op. 16<br />

SERGEJ PROKOF’EV (1891 - 1953)<br />

Sonata n. 2 op. 14 in re min.<br />

Allegro non troppo<br />

Allegro moderato<br />

Andante<br />

Vivace<br />

Sarcasmes, 5 pezzi op. 17<br />

Toccata in do magg. op. 11

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