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Maestri Liguri '800 e '900 - 85ª Edizione

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Galleria Arte Casa<br />

Genova<br />

<strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>'800</strong> e <strong>'900</strong>


In copertina<br />

Evasio Montanella, Calura, 1928<br />

7 MAGGIO - 28 MAGGIO 2022<br />

Orario: 9 - 12.30 / 15 - 19 • Tutti i giorni, 1 a e 2 a Domenica comprese


50 °<br />

1968 • 2018<br />

<strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>'800</strong> e <strong>'900</strong><br />

85 a EDIZIONE<br />

7 MAGGIO - 28 MAGGIO 2022<br />

Galleria Arte Casa<br />

di Diletta Pelizza & C. s.a.s.<br />

Via Garibaldi, 12 - 16124 Genova<br />

010 541433 - 338 6619453<br />

info@galleria-artecasa.it - www.galleria-artecasa.it


Mostra a cura di:<br />

Tito Pelizza<br />

Giacomo Goslino<br />

Schede delle opere:<br />

Giacomo Goslino<br />

4


Trent’anni. Tanti ne sono trascorsi da quel giorno della primavera del 1992 in cui Giovanni Paganelli<br />

mi telefonò e mi chiese: «Vuoi diventare mio socio?»<br />

L’emozione fu grande, non ci pensai neanche un minuto e la risposta fu: «Certo, molto volentieri!»<br />

La signora Elisabetta Sarni, socia in Arte Casa, voleva vendere le quote e Nanni Paganelli, mantenendo<br />

una promessa fatta a mio padre molti anni prima, me lo comunicò immediatamente.<br />

Beh, da allora è stato tutto un susseguirsi di mostre, fiere antiquarie, pubblicazioni, trasmissioni<br />

televisive, esposizioni pubbliche, conferenze, cataloghi monografici e molto altro.<br />

La passione per l’arte ligure tra ‘800 e ‘900 ritengo sia sempre stata il motore che ha contraddistinto il<br />

percorso commerciale della Galleria Arte Casa. Ancora oggi è la passione che guida il nostro lavoro<br />

teso a approfondire e valorizzare questo “meraviglioso periodo d’arte”, come amava definirlo Nanni.<br />

Un’altra mission della nostra attività è quella di dare sempre e comunque un taglio culturale e<br />

divulgativo a tutte le iniziative, anche a quelle, come questa <strong>85ª</strong> mostra, dal fine spiccatamente<br />

commerciale.<br />

Una grande soddisfazione scandisce questo mio trentennale: l’accordo tra i grandi collezionisti Francesco<br />

Tacchini e Mitchell Wolfson Jr per l’affidamento delle opere della collezione Tacchini alla Wolfsoniana,<br />

molte delle quali già oggi si possono ammirare in esposizione presso la sede di Nervi.<br />

I due collezionisti si conobbero nella Galleria Arte Casa molti anni orsono e anche con il nostro<br />

tramite hanno raggiunto l’accordo che permetterà di scoprire numerose eccezionali opere di pittura<br />

e scultura ligure dell’Ottocento e del primo Novecento, molte delle quali passate nelle sale<br />

della Galleria Arte Casa.<br />

Oggi, insieme a Giacomo Goslino, inauguro la <strong>85ª</strong> mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> ‘800 e ‘900, la prima<br />

che inaugurai con Nanni come socio di Arte Casa era la 13ª, il 16 maggio 1992!<br />

Tito Pelizza<br />

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OPERE


1 Anonimo<br />

La Lanterna da ponente<br />

Gouache su tela<br />

Cm 48,5 x 72<br />

Probabile datazione: 1840 ca.<br />

Un raffinato brano di pittura, fedele ai tratti distintivi della tradizione vedutistica italiana, in cui si<br />

inizia tuttavia a percepire l’attenzione per i valori tonali che avrebbero segnato gli sviluppi della<br />

pittura di paesaggio nei decenni successivi.<br />

L’impianto compositivo ricco di elementi descrittivi si stempera nell’eleganza della gouache,<br />

tecnica antica, corposa e delicata al contempo, adatta ad accentuare la leggerezza e la trasparenza<br />

del tocco e delle campiture cromatiche.<br />

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2 Luigi Bassano<br />

(Genova 1900 - ivi 1989)<br />

Tra Quarto e Quinto<br />

Olio su tela<br />

Cm 48 x 59,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

In un dipinto emblematico della declinazione ligure del Novecento Italiano si coglie l’eco delle<br />

scarne volumetrie degli anni Trenta di Mario Sironi. All’immobile sacralità del novecentista milanese,<br />

Luigi Bassano contrappone guizzi luminosi tipicamente liguri.<br />

Gli azzurri del cielo e del mare, i verdi della vegetazione e le terre chiare dei muri delle costruzioni,<br />

colori distribuiti con pennellate libere e materiche, animano le forme di un tratto<br />

della riviera cittadina.<br />

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3 Emilio Bocciardo<br />

(Genova 1869 - ivi 1939)<br />

Moletto di Niasca<br />

Olio su tela applicata su cartone<br />

Cm 61 x 68<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Emilio Bocciardo, Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova 2012<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Luciano Caprile (a cura di), Emilio Bocciardo, catalogo della mostra, Accademia Ligustica di<br />

Belle Arti, Fondazione Edoardo Garrone, Genova 2012, riprodotto a pag. 52<br />

«A che scuola appartiene Emilio Bocciardo? Impressionismo? Divisionismo? Novecentismo?<br />

No: la domanda è qui fuori luogo. Un pittore aristocratico che consideri l’arte non come<br />

“mezzo” ma come conforto dello spirito, non ha bisogno di inquadrarsi in accademie né di<br />

sconvolgere alcunché. La natura gli appare sorella, amica, e la comunione con essa, con la<br />

sua grande dolcezza, con la sua segreta ragione di fascino, nasce spontanea, immediata al di<br />

fuori di ogni volontà di tecnicizzare e di sovrapporsi, con un bagaglio di teorie, sull’impressione<br />

che avvince e conquista lo spirito. Così Emilio Bocciardo si ricollega in tutta spontaneità<br />

e in massima freschezza alla tradizione italiana della pittura di paesaggio; alla obiettività formale<br />

vista con occhio fermo, ma sentita con cuore emozionato» (Bruno di Roccabruna 1929).<br />

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4 Enrico “Chin” Castello<br />

(Rivarolo (GE) 1890 - Genova 1960)<br />

Il cervello del pazzo<br />

Sanguigna su carta<br />

Cm 46 x 30<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Titolato e datato 1917 in basso a destra<br />

Enrico “Chin” Castello orienta la sua poetica al confine tra la cultura del simbolo e il Futurismo,<br />

giungendo talvolta a risultati di matrice espressionista.<br />

Il cervello del pazzo è un disegno inedito del 1917 in cui l’artista, mediante segni corposi<br />

e velature sfumate, esplora i territori dell’inconscio rappresentando la deformazione della<br />

mente umana.<br />

Opere dell'artista sono attualmente presenti nel percorso espositivo della mostra Simbolismo<br />

e Nuova Oggettività. La Galleria del Levante, allestita al Mart di Rovereto e dedicata alla straordinaria<br />

figura del gallerista Emilio Bertonati.<br />

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5 Angelo Costa<br />

(Genova 1858 - ivi 1911)<br />

Lo scoglio di Quarto<br />

Olio su tavola<br />

Cm 20 x 31<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1890 ca.<br />

Sul retro: Dono del pittore Angelo Costa a Federico Queirolo cronista del Secolo, 1892;<br />

di pugno dell'autore, titolo<br />

Angelo Costa, Lo scoglio di Quarto, 1891, Museo del Risorgimento di Genova<br />

La raffinata tavoletta dell’Ottocento, il cui ritrovamento costituisce motivo di notevole interesse<br />

artistico e storico, è uno studio per il grande dipinto esposto in occasione della XL Esposizione<br />

della Società Promotrice di Belle Arti del 1892 e ora conservato presso il Museo del<br />

Risorgimento di Genova.<br />

Un piccolo e prezioso olio laddove la pennellata libera e frammentata tipica del fare pittorico<br />

di Costa vibra nei colori di una tavolozza che esalta i toni caldi. Il tramonto accende le onde<br />

del mare e il cielo di rossi, arancioni e rosa e avvolge lo scoglio da cui, la notte del 5 maggio<br />

del 1860, iniziò la spedizione dei Mille.<br />

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6 Aurelio Craffonara<br />

(Gallarate (MI) 1875 - Genova 1945)<br />

Spiaggia di Arenzano<br />

Acquerello su carta<br />

Cm 18 x 18<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Sul retro: titolo e firma<br />

7<br />

Il mare di Arenzano<br />

Acquerello su carta<br />

Cm 18 x 18<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Sul retro: titolo e firma<br />

«I suoi quadri riproducenti soggetti marinareschi e panorami di città sono pieni di vita, di luce,<br />

di movimento. Nessun manierismo, ma la più genuina naturalezza balza dalla sua tavolozza<br />

che sa dare le tinte più smaglianti.<br />

Genova e la <strong>Liguri</strong>a hanno trovato in lui un benemerito illustratore, e moltissimi sono i lavori<br />

che a lui si devono, dove è dato di ammirare le bellezze dei nostri paesaggi» (“A Compagna”,<br />

Anno 1, n° 1, aprile 1928).<br />

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8 Aurelio Craffonara<br />

(Gallarate (MI) 1875 - Genova 1945)<br />

Il castello di Rapallo<br />

Acquerello su carta<br />

Cm 48 x 48<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Ad Aurelio Craffonara, tra i massimi acquerellisti italiani dell’epoca, si deve il grande merito<br />

di aver consegnato ai posteri un ampio e variegato affresco degli angoli più rappresentativi di<br />

una <strong>Liguri</strong>a che non c’è più, riuscendo inconsapevolmente ad assolvere a un compito storico.<br />

Il virtuosismo della mano esperta del pittore si stempera nella delicatezza di una tecnica che<br />

non concede ripensamenti e gli permette di descrivere il soggetto senza scadere in manierismi<br />

privi di contenuto.<br />

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9 Carlo Cuneo<br />

(Genova 1914 - ivi 2005)<br />

Nel porto di Camogli<br />

Olio su tavola<br />

Cm 50 x 69<br />

Firmato e datato 52 in basso a sinistra<br />

Fautore di un percorso di ricerca che giunge sino agli albori del XX secolo, nel cuore del 1900<br />

il pittore si esprime mediante un naturalismo dall’aria sognante e fanciullesca, cercando l’ispirazione<br />

nei borghi della riviera operosa e spensierata del boom economico.<br />

E così le chiatte e le gru in movimento del colorato porto di Camogli assumono tratti morbidi<br />

e giocosi, lontani tanto dall’austerità degli ambienti lavorativi quanto dalle rigidità dei<br />

novecentismi.<br />

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10 Edoardo De Albertis<br />

(Genova 1874 - ivi 1950)<br />

Hyades<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 80 x 40 x 30<br />

Probabile datazione: 1914 ca.<br />

Siglata sulla base<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Franco Sborgi (a cura di), L’Ottocento e il Novecento. Dal Neoclassicismo al Liberty, in AA.<br />

VV. (a cura di), La scultura a Genova e in <strong>Liguri</strong>a. Dal Seicento al primo Novecento, Volume<br />

II, Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Genova 1988, fig. n° 622, riprodotto a pag. 443<br />

Le linee morbide e sinuose segnano l’anatomia suadente<br />

e il movimento delle tre figure femminili - le Iadi, ovvero<br />

le ninfe della pioggia figlie di Atlante ed Etra - le cui<br />

braccia convergono all’interno del bacile posto in corrispondenza<br />

della base.<br />

Tra i massimi e più efficaci esempi della ricerca plastica<br />

di De Albertis e della scultura ligure dell’epoca,<br />

Hyades, «bronzo di eccellente fattura e animato da una<br />

grande forza espressiva» (Franco Sborgi 1988) conosce<br />

due varianti. Il bassorilievo esposto alla promotrice genovese<br />

del 1914, vincitore del premio assegnato dal<br />

Comune e ora conservato presso la Galleria d’Arte Moderna<br />

di Nervi e la placca destinata ai soci della medesima<br />

Società Promotrice.<br />

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11 Antonio Discovolo<br />

(Bologna 1874 - Bonassola (SP) 1956)<br />

Sulle alture di Bonassola<br />

Olio su tavola<br />

Cm 63 x 54,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1945 ca.<br />

Dapprima esponente di primo piano di quel Divisionismo nutrito di suggestioni simboliste,<br />

tanto nostrane quanto importate dagli ambienti del grande Simbolismo europeo - quello di<br />

Klinger e Von Stuck - in seguito appassionato cantore degli usi, dei costumi e degli scorci più<br />

affascinanti della riviera di Levante.<br />

Anche nei dipinti più legati alla componente estetica dell’immagine, Discovolo concentra<br />

l’attenzione verso la dimensione intimista e gli aspetti più profondi di ciò che rappresenta,<br />

animando la superficie dipinta di un sorprendente spettacolo di colori.<br />

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12 Antonio Discovolo<br />

(Bologna 1874 - Bonassola (SP) 1956)<br />

La campana dei naviganti<br />

Olio su tela<br />

Cm 115 x 130<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1905 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Esposizione Internazionale di Belle Arti, Esposizione Universale, Roma 1911<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Vittorio Pica, L’Arte Mondiale a Roma nel 1911, Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Bergamo 1913,<br />

riprodotto a pag. 395<br />

- Mauro di Scóvolo, Antonio Discovolo. Mio padre pittore. Lettere - cronache - memorie dal 1894<br />

al 1956, Editrice Farnesina, Piacenza 1983, pag. 96<br />

«E potei superare le difficoltà servendomi d’una lanterna ad acetilene alla quale avevo applicato<br />

un lungo imbuto in maniera che, a una giusta distanza dietro le spalle, mandasse un fascio<br />

luminoso circoscritto sulla tela e permettesse di vedere benissimo i colori sulla tavolozza.<br />

Così iniziai felicemente a Manarola la prima serie dei “notturni”: La campana dei naviganti,<br />

Le addormentate, Plenilunio, I fuggitivi, La casa dei sospiri, Il medico del paese, La voce del<br />

centauro, La casa dei gufi» (Antonio Discovolo, Memorie).<br />

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13 Pietro Dodero<br />

(Genova 1881 - ivi 1967)<br />

Vecchia creuza<br />

Olio su tavola<br />

Cm 50 x 49<br />

Firmato e datato 1942 in basso a destra<br />

Tra i protagonisti del Novecento Italiano in <strong>Liguri</strong>a, Pietro Dodero rinuncia al rigore volumetrico<br />

in favore di una maggiore ricercatezza compositiva, arrivando a esprimere una pittura forse un<br />

po’ meno radicale ma caratterizzata da una grande eleganza formale.<br />

Ancora negli anni Quaranta, l’equilibrio delle forme e dei colori, aspetto paradigmatico della<br />

sua poetica, sembra non aver esaurito la raffinatezza dei decenni precedenti.<br />

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14 Berto Ferrari<br />

(Bogliasco (GE) 1887 - Genova 1965)<br />

Marina ligure<br />

Olio su cartone<br />

Cm 36,5 x 37,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1925 ca.<br />

Tra i più prolifici interpreti della marina del novecento ligure, il pittore aggiorna il naturalismo<br />

di fine Ottocento realizzando dipinti di grande freschezza visiva.<br />

In un’opera in cui sono ravvisabili il debito nei confronti dei marinisti, e in particolare di<br />

Giuseppe Sacheri, e l’istintiva attenzione alla luce naturale, vero filo conduttore della pittura<br />

ligure, emergono le migliori qualità di Berto Ferrari.<br />

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15 Andrea Figari<br />

(Sassari 1858 - Genova 1946)<br />

Marina ligure. Impressione dal vero<br />

Olio su cartone<br />

Cm 23,5 x 32,5<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

Una vibrante istantanea del mare e degli scogli del Levante genovese più volte rappresentato<br />

da un pittore capace di coglierne le variazioni luminose e atmosferiche nei diversi<br />

momenti del giorno.<br />

La materia densa conferisce consistenza e movimento alle onde che lambiscono la costa.<br />

Alcune barche a vela e il monte di Portofino, incorniciato dall’azzurro rosato del cielo e delle<br />

nuvole, completano la composizione sullo sfondo.<br />

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16 Agostino Fossati<br />

(La Spezia 1830 - ivi 1904)<br />

Navi nel Golfo di Spezia<br />

Olio su tavola<br />

Cm 24 x 60<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

L’orizzonte esteso tipico del vedutismo e caro al pittore abbraccia un’ampia porzione del<br />

Golfo di Spezia, conferendo al dipinto una notevole forza panoramica.<br />

La raffinata perizia tecnica di Agostino Fossati, elemento distintivo del suo fare artistico, si<br />

esprime nella gran varietà di colori e nel segno fine e meticoloso che definisce le navi e le<br />

barche in ogni più minuto particolare.<br />

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17 Agostino Fossati<br />

(La Spezia 1830 - ivi 1904)<br />

Il Golfo di Spezia<br />

Olio su tela<br />

Cm 33 x 50<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1875 ca.<br />

Il pittore rinuncia allo sviluppo orizzontale in favore di un’impostazione più vicina alla pittura<br />

tonale, partecipe della condizione climatica e luministica in un particolare momento del giorno.<br />

Di notevole forza poetica è la luce del sole coperto dalle nuvole che filtra e lambisce la superficie<br />

del mare in prossimità dell’orizzonte; il temporale è passato e la gente che si accalca sulla<br />

banchina può salire sulle imbarcazioni e iniziare il viaggio.<br />

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18 Alfredo U. Gargani<br />

(Genova 1898 - ivi 1947)<br />

Rose. Impressione<br />

Olio su tavola<br />

Cm 32 x 22<br />

Firmato, titolato e datato 1928 in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista titolo, data e firma<br />

Cresciuto artisticamente negli ambienti del Divisionismo, il pittore nel corso degli anni Venti<br />

muove verso la semplificazione delle forme di matrice novecentista.<br />

Le opere di Gargani hanno di frequente una dominante cromatica, intorno alla quale prende<br />

forma la consistenza della composizione. In un dipinto in cui dominano il rosa e l’azzurro, le<br />

linee morbide dei fiori e del vaso convivono con una sensazione generale di forte geometrizzazione<br />

dei volumi.<br />

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19 Cornelio Geranzani<br />

(Genova 1880 - ivi 1955)<br />

Tram nella notte<br />

Olio su tela<br />

Cm 38 x 38<br />

Siglato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- T. Pelizza e G. Paganelli, Cornelio Geranzani. Geometria e luce, Le Mani, Genova 2008,<br />

n° 87 di catalogo, riprodotto a pag. 125<br />

Come nella Luce elettrica, adesso esposta alla mostra Simbolismo e Nuova Oggettività. La Galleria<br />

del Levante allestita al Mart di Rovereto, il tema del “notturno” illuminato dalla luce artificiale<br />

è un motivo ricorrente nell’opera di Geranzani.<br />

Le costruzioni, mediante un processo di semplificazione geometrica delle forme, assumono<br />

lineamenti totemici; il tram si allontana dal portico illuminato e avanza verso chi osserva il<br />

dipinto. Tre lampioni che rievocano l’aspetto radiale delle stelle illuminano la notte cittadina.<br />

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20 Mimina Ghersi<br />

(Santa Margherita Ligure (GE) 1889 - ivi 1972)<br />

Santa Margherita Ligure<br />

Olio su tela applicata su tavola<br />

Cm 65 x 50<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1925 ca.<br />

Un colorismo vibrante ed etereo rivela la poesia dell’incantevole dipinto, denotando la delicatezza<br />

di una mano femminile. La pittrice, le cui opere di maggiore qualità non sono frequenti sul<br />

mercato, distilla le migliori caratteristiche dei maestri, la luce di Giuseppe Sacheri e le atmosfere<br />

terse di Carlo Fornara.<br />

La tessitura impalpabile dei filamenti di colore diventa via via sempre più sfumata; la sensazione<br />

del tempo sospeso pervade la superficie dipinta.<br />

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21 Raffaele Giannetti<br />

(Porto Maurizio 1837 - Genova 1915)<br />

Scena fiorentina<br />

Olio su cartone<br />

Cm 26,5 x 36,5<br />

Probabile datazione: 1880 ca.<br />

Sul retro: timbro della catalogazione delle opere dell'artista eseguita nel 1916<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra retrospettiva di opere del Pittore Cav. Raffaele Giannetti, Palazzo Rosso, Genova 1923<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della Mostra retrospettiva di opere del Pittore Cav. Raffaele Giannetti, n° 41 di catalogo<br />

- Vitaliano Rocchiero (a cura di), Scuole, gruppi, pittori dell’Ottocento ligure, Editori Sabatelli,<br />

Savona 1981, tav. n° 107, riprodotto a pag. 414<br />

Oltre ai dipinti di paesaggio e alle scene di vita contadina e agreste, che siano bucoliche o<br />

legate ai momenti che scandiscono la quotidianità delle comunità rurali, Giannetti realizza<br />

raffinate opere in costume, riconducibili a un passato di fasti che oscilla tra coerenza storica<br />

e suggestioni letterarie.<br />

Quadri realizzati in punta di pennello, composizioni articolate e animate da numerose figure.<br />

La Scena fiorentina, esposta in occasione della celebre mostra di palazzo Rosso del 1923, ne<br />

è un pregevole esempio.<br />

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22 Orlando Grosso<br />

(Genova 1882 - Bonassola (SP) 1968)<br />

Pescatori al Pertuso<br />

Olio su tela applicata su tavola<br />

Cm 32 x 45,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- LIII Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 2006<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della LIII Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, a cura di G. Paganelli e<br />

T. Pelizza, Galleria Arte Casa, Genova 2006, n° 23 di catalogo, riprodotto a pag. 29<br />

- Giuseppe Luigi Marini (a cura di), Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento,<br />

<strong>Edizione</strong> XXV, 2007 - 2008, Umberto Allemandi & C., Torino 2008, riprodotto a pag. 473<br />

Realizzato nella piccola spiaggia di Bonassola, il dipinto denota la freschezza che contraddistingue<br />

la poetica di Orlando Grosso, fatta di gesti istintivi e colori accesi, elementi tipici di<br />

quel post-impressionismo caro ai Sei di Torino e, più in generale, a chi si è opposto alle rigidità<br />

del novecentismo integrale.<br />

L’immediatezza compositiva, laddove ogni pennellata sembra suggerire la successiva, dà vita<br />

a un’istantanea della vita quotidiana dei pescatori di una delle località più suggestive della<br />

riviera di Levante.<br />

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23 Camillo Marchi<br />

(Sankt Polten (Austria) 1883 - Genova 1966)<br />

Il porto di Genova<br />

Olio su tela<br />

Cm 110 x 150<br />

Firmato e datato 927 in basso a destra<br />

Un grande dipinto del porto di Genova, operoso e produttivo anche all’ora del tramonto.<br />

L’escamotage prospettico del braccio della gru in primo piano conferisce all’opera una<br />

notevole profondità, cui la piccola barca in movimento contribuisce a rafforzare.<br />

La descrizione meticolosa delle imbarcazioni - si vedano ad esempio i colpi di luce a illuminare<br />

gli alberi e i fumaioli delle navi - si addolcisce nei tocchi di colore di matrice post-impressionista.<br />

Presenza fissa alle mostre organizzate dal Sindacato ligure di Belle Arti e dalla Promotrice<br />

genovese, il pittore realizza altresì i pannelli decorativi e gli arazzi per i grandi transatlantici.<br />

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24 Pompeo Mariani<br />

(Monza (MI) 1857 - Bordighera (IM) 1927)<br />

Vico Barborino<br />

Olio su tavola<br />

Cm 30 x 18<br />

Titolato e datato 15 giugno 83 in basso a sinistra<br />

Sul retro: timbro e autentica della Galleria d’Arte Clemente, Genova;<br />

cartiglio recante il numero 107<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Pompeo Mariani a Genova, Galleria d’Arte Clemente, Genova 1987<br />

- LXVII Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 2013<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Vitaliano Rocchiero (a cura di), Pompeo Mariani a Genova, Collana <strong>Maestri</strong> della pittura<br />

italiana fra Ottocento e Novecento, Galleria d’Arte Clemente, Genova 1987, tav. n° III,<br />

riprodotto a pag. 23 e in copertina<br />

- Catalogo della LXVII Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, a cura di T. Pelizza e<br />

G. Paganelli, Galleria Arte Casa, Genova 2013, n° 25 di catalogo, riprodotto a pag. 31<br />

Caratterizzato da una notevole immediatezza esecutiva, elemento che diventerà caratteristica<br />

precipua nell’opera di Pompeo Mariani, il dipinto è un’istantanea di Vico Barborino, vecchia<br />

creuza oggi denominata Salita San Barborino.<br />

Realizzato un anno dopo l’esordio alla Promotrice genovese, il piccolo dipinto è parte di una<br />

serie di brevi appunti pittorici realizzati nella città di Genova, sui quali l’artista annota il luogo<br />

e il giorno dell’esecuzione.<br />

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25 Arturo Martini<br />

(Treviso 1889 - Milano 1947)<br />

Il pensieroso<br />

Maiolica dipinta<br />

Cm 25 x 14 x 11<br />

Probabile datazione: 1927 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra individuale del pittore Andor De - Hubay e dello scultore Arturo Martini, Galleria<br />

Pesaro, Milano 1927<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Mario Labò (a cura di), Mostra individuale del pittore Andor De - Hubay e dello scultore<br />

Arturo Martini, Galleria Pesaro, Milano 1927, n° 24 di catalogo<br />

- C. Chilosi e L. Ughetto (a cura di), La ceramica del Novecento in <strong>Liguri</strong>a, Fondazione Cassa<br />

di Risparmio di Genova e Imperia, Genova 1955, pag. 88<br />

Parte della serie di maioliche realizzate dall’artista<br />

nel 1927, che costituisce il nucleo più consistente<br />

della produzione di Martini in <strong>Liguri</strong>a, Il pensieroso<br />

è un distillato dei caratteri innovativi della ricerca<br />

martiniana. Forme e volumi anticlassici - tanto da<br />

essere definiti da Gigi Chessa “piccoli monumenti<br />

da camera” - si animano di un che di ironico nei<br />

tratti fisionomici e nello sguardo assorto della figura.<br />

Una versione non dipinta dell’opera è stata recentemente<br />

donata al Museo Bailo di Treviso, città natale<br />

di Arturo Martini.<br />

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26 Evasio Montanella<br />

(Prà (GE) 1878 - Genova 1940)<br />

Sulla spiaggia<br />

Olio su tavola<br />

Cm 57 x 68,5<br />

Firmato e datato 1934 in basso a sinistra<br />

Sul retro: cartiglio dell’artista<br />

Immerso nel bagliore abbacinante del caldo sole primaverile, il pittore racconta il riposo dei<br />

pescatori che accanto ai loro gozzi si perdono con lo sguardo nell’orizzonte lontano dell’immaginazione<br />

e dei ricordi.<br />

La luminosa tavolozza di Montanella, grande colorista e maestro del postimpressionismo in<br />

<strong>Liguri</strong>a, si manifesta nella consistenza materica e cromatica di un grande capolavoro, in cui si<br />

respira l’essenza della pittura ligure.<br />

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27 Evasio Montanella<br />

(Prà (GE) 1878 - Genova 1940)<br />

Calura<br />

Olio su tavola<br />

Cm 40 x 66,5<br />

Firmato e datato 1928 in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista Pittore E. Montanella. Genova Prà;<br />

cartiglio recante titolo e firma<br />

La presenza del pittore, tra gli anni Venti e Trenta, alla Galleria Pesaro di Milano e alla Quadriennale<br />

d’Arte Nazionale di Roma, ne evidenzia l’adesione al clima di rinnovato interesse<br />

per l’armonia della tradizione figurativa antica che ha segnato il Ritorno all’ordine.<br />

La partecipazione emotiva alla vita quotidiana del Ponente cittadino, ai modi semplici degli<br />

abitanti di Prà e al loro profondo legame con il mondo del mare, prende forma nelle atmosfere<br />

sospese, talvolta quasi metafisiche, che si respirano nei colori accesi dei suoi dipinti.<br />

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28 Evasio Montanella<br />

(Prà (GE) 1878 - Genova 1940)<br />

Barche e pescatori<br />

Olio su tavola<br />

Cm 17,5 x 23<br />

Firmato e datato 1928 in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista Pittore E. Montanella. Genova Prà 1928<br />

«Pittore legato alla tradizione locale, è interprete della vita semplice della gente di mare; definisce<br />

con tecnica immediata, fastosa e brillante i momenti di quotidiana operosità e le atmosfere<br />

del Ponente, non rifuggendo però, la poetica del Novecento» (Giovanni Paganelli 1994).<br />

Caratteristiche che non vengono meno nei dipinti piccolo formato, dai quali è infatti possibile<br />

riconoscere l’origine poetica dell’opera di Evasio Montanella.<br />

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29 Ettore Morteo<br />

(Alassio (SV) 1874 - Genova 1939)<br />

Partenza per la pesca<br />

Olio su tavola<br />

Cm 50 x 64<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

«[...] E il mare! Conosco un mare brulicante d’oro dove le vele sono fiamme esili; uno, impalpabile<br />

da credere ad un inganno degli occhi; un mare che è tutto uno zaffiro liquefatto in cui<br />

si vorrebbe stemperarsi. Questo, è una grigia lavagna, appena argentata a levante. Più di tutti<br />

i mari che so; è questo che amo; esso risveglia in me l’anima avventurosa» (Camillo Sbarbaro,<br />

Trucioli, 1920).<br />

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30 Ettore Morteo<br />

(Alassio (SV) 1874 - Genova 1939)<br />

Via al Capo di Santa Chiara<br />

Olio su tavola<br />

Cm 37 x 30<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Tocchi di colore di una consistenza quasi minerale scandiscono i piani prospettici del dipinto;<br />

i volumi morbidi e levigati della vegetazione introducono alla vista l’incantevole punto panoramico<br />

di Capo Santa Chiara.<br />

L’atmosfera tersa delle mattine primaverili, fatta di oscillazioni luminose e vibrazioni impalpabili,<br />

si avverte anche da un punto di vista sensoriale.<br />

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31 Ettore Morteo<br />

(Alassio (SV) 1874 - Genova 1939)<br />

Boccadasse<br />

Olio su tavola<br />

Cm 37 x 30<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Tra i soggetti più cari al pittore vi sono gli scorci della vecchia Genova che si animano nei<br />

colori della sua tavolozza tipica, oscillante tra infinite tonalità di viola, rosa e blu.<br />

Un raffinato olio in cui si respira l’aria frizzante di Boccadasse, antico borgo marinaro incastonato<br />

tra le creuze cittadine, e sembra di poter sentire le parole compassate dei due abitanti<br />

al fondo della discesa.<br />

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32 Benedetto Musso<br />

(Laigueglia (SV) 1835 - ivi 1883)<br />

Il pioppo<br />

Olio su tavola<br />

Cm 25 x 17<br />

Probabile datazione: 1868 ca.<br />

Sul retro: Certificato di garanzia a firma del nipote Franco Musso; cartiglio della mostra L’alba<br />

del vero. Pittura del secondo ‘800 in <strong>Liguri</strong>a<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- III Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 1984<br />

- L’alba del vero. Pittura del secondo ‘800 in <strong>Liguri</strong>a, Museo dell’Accademia Ligustica di Belle<br />

Arti, Genova 1993<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della III Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, a cura di G. Orsetti e<br />

G. Paganelli, Galleria Arte Casa, Genova 1984, n° 36 di catalogo, riprodotto in copertina<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), L’alba del vero. Pittura del secondo ‘800 in <strong>Liguri</strong>a, catalogo<br />

della mostra, Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Erga edizioni, Genova 1993,<br />

n° 81 di catalogo, riprodotto a pag. 167<br />

- Ricordando Benedetto Musso, “Arte”, Rivista mensile di arte, cultura, informazione, n° 142,<br />

Giorgio Mondadori e Associati Editore, Milano 1984, riprodotto a pag. 101<br />

«Benedetto Musso diede con la sua pittura, eseguita in piena luce, con rapida pennellata, un<br />

notevole contributo all’arte dell’Ottocento in Italia.<br />

Nella quiete dell’antica Laigueglia, immersa in un paesaggio agreste magico e colorato, creò<br />

un’autentica antologia di pitture di paese notevoli per la modernità del taglio, i movimenti del<br />

terreno, le quinte delle colline» (Giovanni Paganelli 1984).<br />

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33 Plinio Nomellini<br />

(Livorno 1866 - Firenze 1943)<br />

Bimbo<br />

Olio su cartone<br />

Cm 14 x 19<br />

Firmato e datato 90 in basso a sinistra<br />

Sul retro: timbri e cartiglio della Galleria d’Arte Ranzini, Genova<br />

Realizzato nei primi tempi del suo soggiorno genovese, il piccolo e prezioso dipinto, espressione<br />

di una pittura ancora di derivazione macchiaiola, inizia a vibrare nei segmenti di colore<br />

che diventeranno la cifra stilistica del Nomellini divisionista.<br />

Un piccolo ma rilevante esempio degli esordi di uno dei massimi e più influenti pittori italiani<br />

attivi tra il XIX e il XX secolo.<br />

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34 Eugenio Olivari<br />

(Genova 1881 - ivi 1917)<br />

Terrazzo al sole<br />

Olio su cartone<br />

Cm 28,5 x 33,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1910 ca.<br />

Sul retro: cartiglio della Galleria d’Arte Ranzini, Genova<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra di pittori genovesi dell’800, Galleria d’Arte Ranzini, Genova 1945<br />

- Pittori contemporanei e dell’800, Galleria Piccapietra, Genova 1965<br />

- <strong>Maestri</strong> della Pittura Ligure del secondo “800” e del primo “900”, Centro d’Arte e Cultura<br />

“<strong>Liguri</strong>a”, Palazzo Cattaneo Mallone, Genova 1968<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Attilio Podestà, Pittura ligure dell’800 in una mostra panoramica, “Il Secolo XIX”, Genova,<br />

9 gennaio 1945, riprodotto<br />

- Attilio Podestà, Genova: una mostra di pittura ligure dell’800, “Emporium. Rivista mensile<br />

d’arte e cultura”, vol. CI, Bergamo 1945, riprodotto<br />

- Vitaliano Rocchiero (a cura di), <strong>Maestri</strong> della Pittura Ligure del secondo “800” e del primo<br />

“900”, catalogo della mostra, Centro d’Arte e Cultura “<strong>Liguri</strong>a”, Palazzo Cattaneo Mallone,<br />

Genova 1968, n° 51 di catalogo, tav. XVIII, riprodotto<br />

- Sergio Paglieri, Eugenio Olivari e il suo tempo. Pittura ligure tra Ottocento e Novecento,<br />

Tolozzi Editore, Genova 1969, fig. n° 41<br />

«Pittore dotato per istinto di un temperamento volto al sentimentalismo, amava cogliere dalla<br />

natura espressioni consone a questo suo particolare stato d’animo. Abbondano nelle sue tele,<br />

sensazioni vespertine, tramonti, notti lunari, gemme delicate, mai violenze cromatiche, chè<br />

evidentemente rifuggivano la sua natura» (Angelo Balbi 1940).<br />

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35 Eso Peluzzi<br />

(Cairo Montenotte (SV) 1894 - Monchiero (CN) 1985)<br />

L’incantatore<br />

Olio su cartone<br />

Cm 30 x 18<br />

Firmato, titolato e datato 1920 sul retro<br />

Un soggetto che proviene dalla tradizione figurativa orientale e più specificamente dal folklore<br />

indiano, tanto inconsueto quanto affascinante, ha ispirato gli artisti dalla fine dell’Ottocento sino<br />

agli anni del Surrealismo.<br />

Ascrivibile al periodo giovanile di Eso Peluzzi, il piccolo dipinto è realizzato mediante una pennellata<br />

filamentosa di derivazione divisionista e dimostra la cultura eterogenea di un artista che<br />

in quegli anni iniziava il proprio cammino.<br />

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36 Giuseppe Pennasilico<br />

(Napoli 1861 - Genova 1940)<br />

Cavalli in porto<br />

Olio su tela<br />

Cm 38,5 x 50<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- LXXI Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 2015<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- AA. VV. (a cura di), Ottocento. Catalogo dell’arte italiana dell’Ottocento, numero 15,<br />

Giorgio Mondadori & Associati, Milano 1986, riprodotto a pag. 355<br />

- Catalogo della LXXI Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, a cura di T. Pelizza<br />

e G. Paganelli, Galleria Arte Casa, Genova 2015, n° 35 di catalogo, riprodotto a pag. 41<br />

Giuseppe Pennasilico, colorista d’eccezione, offre alla pittura ligure l’effervescenza cromatica<br />

della pittura partenopea e rappresenta uno dei soggetti più cari alla tradizione figurativa cittadina,<br />

il porto, cuore pulsante dell’economia genovese.<br />

In un dipinto privo di autocompiacimenti estetici, con attitudine narrativa il pittore si spinge<br />

sulle banchine e documenta il lavorio degli scaricatori e dei cavalli da tiro, sullo sfondo delle<br />

gru in movimento e delle navi in lontananza.<br />

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37 Romolo Pergola<br />

(Roma 1890 - Trino (VC) 1960)<br />

Mareggiata in riviera<br />

Olio su tela<br />

Cm 55,5 x 85<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- XLVI Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 2003<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della XLVI Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, a cura di G. Paganelli<br />

e T. Pelizza, Galleria Arte Casa, Genova 2003, n° 32 di catalogo, riprodotto a pag. 38<br />

- Giuseppe Luigi Marini (a cura di), Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento,<br />

<strong>Edizione</strong> XXII, 2004 - 2005, Umberto Allemandi & C., Torino 2005, riprodotto a pag. 623<br />

Dipinto affascinante e movimentato laddove il mare, gli scogli, la vegetazione, il vento e i bagliori<br />

luminosi della riviera sono protagonisti incontrastati.<br />

Un equilibrio perfetto, caratterizzato da quella serrata dialettica di toni, di trasparenze e di virtuosismi<br />

materici di gusto postimpressionista tipica del grande colorista di Camogli.<br />

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38 Giulio Queirolo<br />

(Genova 1825 - ivi 1910)<br />

Venditrice di frutti di mare<br />

Olio su tela<br />

Cm 80 x 55<br />

Firmato e datato 1891 in basso a sinistra<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- XXXIX Esposizione Società Promotrice di Belle Arti, Ridotto del Teatro Carlo Felice, Genova 1891<br />

- I pittori italiani del Decimonono, Galleria d’Arte Sant’Andrea, Genova 1962<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della XXXIX Esposizione Società Promotrice di Belle Arti, Ridotto del Teatro Carlo<br />

Felice, Genova 1891<br />

- Vitaliano Rocchiero (a cura di), I pittori italiani del Decimonono, catalogo della mostra,<br />

Galleria Sant’Andrea, Genova 1962, n° 59 di catalogo, tav. XXXVII, riprodotto<br />

- Sandra Reberschak (a cura di), Catalogo Bolaffi della pittura italiana dell’800, Giulio Bolaffi<br />

Editore, Torino 1964, riprodotto a pag. 370<br />

- Agostino M. Comanducci, Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani<br />

Moderni e Contemporanei, Luigi Patuzzi Editore, Milano 1973, riprodotto a pag. 2621<br />

- Giuseppe L. Marini (a cura di), Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento,<br />

XXII <strong>Edizione</strong>, Umberto Allemandi & C., Torino 2005, riprodotto a pag. 661<br />

Dopo la formazione accademica in ambito tardo romantico, il pittore si dedica alla realizzazione<br />

di scene di genere di impostazione verista, evidenziando i caratteri peculiari degli usi e<br />

dei costumi regionali.<br />

Le intense modulazioni luminose accendono la superficie dipinta definendo ogni più minuto<br />

particolare della composizione. Esposto alla Società Promotrice di Belle Arti di Genova nel<br />

1891, la Venditrice di frutti di mare è un rilevante tassello della pittura ligure dell’Ottocento.<br />

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39 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Pascolo<br />

Olio su tela<br />

Cm 83 x 58<br />

Firmato e datato 1864 in basso a destra<br />

Provenienza: già collezione Dott. Costantino Nitti<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra di pittori liguri dell’Ottocento, Palazzo Rosso, Genova 1938<br />

- Mostra dei pittori della scuola di Rivara, Salone de “La Stampa”, Torino 1942<br />

- <strong>Maestri</strong> dell’Ottocento, V, Galleria d’Arte Sant’Andrea, Genova 1954<br />

- Ernesto Rayper, Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974<br />

- LXXIII Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 2016<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Orlando Grosso (a cura di), Mostra di pittori liguri dell’Ottocento, catalogo della mostra,<br />

Palazzo Rosso, Genova 1938, pag. 88<br />

- Marziano Bernardi (a cura di), Mostra dei pittori della scuola di Rivara, catalogo della mostra,<br />

Salone de “La Stampa”, Torino 1942, pag. 39<br />

- AA. VV. (a cura di), <strong>Maestri</strong> dell’Ottocento, V, Galleria d’Arte Sant’Andrea, Genova 1954,<br />

n° 72 di catalogo, riprodotto<br />

- Giovanni Riva, Cronache d’arte, “Rivista del Comune”, anno XXXI, n° 12, Genova 1954, riprodotto<br />

a pag. 29<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), Ernesto Rayper, catalogo della mostra, Palazzo dell’Accademia<br />

Ligustica, Genova 1974, riprodotto a pag. 69<br />

- LXXIII Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, a cura di T. Pelizza e G. Paganelli,<br />

Galleria Arte Casa, Genova 2016, n° 44 di catalogo, riprodotto a pag. 53 e in copertina<br />

Tra i capolavori del paesismo d’emozione in <strong>Liguri</strong>a nonché uno dei dipinti più celebri di Ernesto<br />

Rayper. Una scena di vita agreste in cui si concentrano le qualità del Rayper più ponderato: la<br />

pennellata breve e definita del primo piano, memore della lezione di Tammar Luxoro, si stempera<br />

nell’edera che avvolge i pioppi in secondo piano e nel nitore atmosferico del cielo. Realizzata<br />

quando il pittore aveva appena ventiquattro anni, l’opera contiene, in nuce, le innovazioni degli<br />

anni successivi.<br />

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40 Paolo S. Rodocanachi<br />

(Genova 1891 - ivi 1958)<br />

Barcone da pesca a riva<br />

Olio su tavola<br />

Cm 34 x 39,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Giuseppe Luigi Marini (a cura di), Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento,<br />

<strong>Edizione</strong> XVIII, 2000 - 2001, Umberto Allemandi & C., Torino 2001, riprodotto a pag. 651<br />

Il tratto semplice e l’utilizzo delicato del colore, sono i mezzi con i quali il pittore arriva a<br />

cogliere l’essenza delle cose, conferendo loro una dimensione quasi letteraria.<br />

Rodocanachi, sensibile osservatore della riviera di ponente e al contempo artista riconosciuto a<br />

livello nazionale, con Barcone da pesca a riva, permette a chi osserva di cogliere l’eco lontana<br />

delle sue origini greche.<br />

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41 Oscar Saccorotti<br />

(Roma 1898 - Recco (GE) 1986)<br />

Fiori di campagna<br />

Olio su tela<br />

Cm 60 x 50<br />

Firmato e datato 1968 in alto a sinistra<br />

Sul retro: cartiglio della Galleria d’Arte Sirrah, Imola (BO)<br />

Provenienza: già proprietà dell’artista<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Oscar Saccorotti. Nel segno della leggerezza, Antico Castello sul Mare, Rapallo (GE) 2007<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Ettore Veruggio (a cura di), Saccorotti, ERG, Genova 1969, riprodotto nel repertorio delle opere<br />

- Mario De Micheli (a cura di), Oscar Saccorotti, Sabatelli Editore, Savona 1973, tav. n° 40<br />

- Franco Ragazzi (a cura di), Oscar Saccorotti. Nel segno della leggerezza, catalogo della mostra,<br />

De Ferrari, Genova 2007, riprodotto a pag. 69, n° 49 di catalogo<br />

Nell’approfondita bibliografia dedicata all’Opera di Saccorotti, ritorna frequentemente l’interesse<br />

del pittore per la semplicità e al contempo per la varietà cromatica dei fiori che crescono<br />

spontanei nella natura.<br />

Guido Giubbini, nell’introduzione in catalogo alla grande mostra al Museo d’Arte Contemporanea<br />

di Villa Croce, arriva a scrivere di «una squisita elencazione botanica delle specie<br />

raccolte durante la passeggiata».<br />

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42 Giuseppe Sacheri<br />

(Genova 1863 - Pianfei (CN) 1950)<br />

Mattino<br />

Olio su tela applicata su cartone<br />

Cm 23 x 39<br />

Firmato e datato 900 in basso a destra<br />

«Romantico per sentimento, ma di un romanticismo sano e fecondo di commozione, l’artista<br />

ligure è classico nella forma. Il suo lavoro non è mai una fredda e precisa riproduzione<br />

dello spettacolo naturale, ma è invece un’invenzione, un ritrovamento, una voce nuova al<br />

gran coro della vita.<br />

Perciò i suoi dipinti, nei quali la solidità della linea si associa alla delicata fusione dei toni, vivono<br />

artisticamente non solo per quello che essi sono, ma anche per quello che appariscono.<br />

Essi ci rivelano che il pittore è andato spesso oltre la verità tangibile...»<br />

(Arduino Colasanti, “Emporium”, 1910).<br />

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43 Giovanni Servettaz<br />

(Savona 1892 - ivi 1973)<br />

Giovane uomo<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 37 x 16 x 18<br />

Firmata sulla base<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

La superficie liscia e quasi specchiante mutuata dal virtuosismo tecnico di Adolfo Wildt - maestro<br />

di Servettaz a Milano - illumina il volto di un giovane uomo dal quale traspaiono l’innocenza<br />

e l’incanto che precedono l’età adulta.<br />

Ispirata alla statuaria della Grecia classica, la scultura si colloca nella declinazione novecentista<br />

che vede nel frammento dell’antico un motivo di ispirazione privilegiato.<br />

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44 Giovanni Solari<br />

(Genova 1907 - ivi 1998)<br />

Natura morta<br />

Olio su tela applicata su tavola<br />

Cm 50 x 39,5<br />

Firmato e datato 931 in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista Natura morta. Giovanni Solari da Genova<br />

La pennellata ora netta e pulita ora morbida e materica definisce uno dei temi più affrontati<br />

in ambito novecentista.<br />

Un dipinto privo di eccessi volumetrici e ridondanze decorative conferma l’attitudine del pittore<br />

a ricercare la poesia nella semplicità del quotidiano e accompagna la mente alle forme<br />

leggere di morandiana memoria, rivelando la personalità di un artista ancora poco indagato.<br />

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45 Cesare Viazzi<br />

(Alessandria 1857 - Predosa (AL) 1943)<br />

Rose<br />

Olio su cartone applicato su tavola<br />

Cm 50 x 43<br />

Probabile datazione: 1900 ca.<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Maria L. Caffarelli (a cura di), Cesare Viazzi e il verismo, Edizioni dell’Orso, Alessandria<br />

1991, riprodotto a pag. 19<br />

Raffinato studio della componente floreale del dipinto Le rose, a sua volta parte di un trittico<br />

insieme a Il biancospino e I fiori del grano.<br />

«Penso che la qualità straordinaria che pervade le intricate accolte di elementi naturali, realizzati<br />

con un cromatismo gemmeo e quasi lenticolare, possa rappresentare, in prospettiva squisitamente<br />

formale, una delle punte di diamante del Liberty italiano; quello che fu detto, con<br />

ovvio ma insieme sottile gioco di immagini e parole, lo Stile floreale» (Giovanni Grasso 1991)<br />

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46 Adelina Zandrino<br />

(Genova 1893 - ivi 1994)<br />

Maternità<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 25 x 10 x 15<br />

Firmata sulla base<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

Un’artista che ha fatto della rappresentazione della tenerezza, mediante la caratterizzazione<br />

fisionomica e psicologica delle figure, l’elemento centrale della sua ricerca, affronta il motivo<br />

della maternità in uno dei rari bronzi della sua produzione.<br />

Nell’atto di abbracciare il bambino prende forma la consistenza poetica della scultura: il passato<br />

e il futuro rimarranno, ancora per qualche tempo, una cosa sola.<br />

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Ultima di copertina<br />

Edoardo De Albertis, Hyades, 1914 ca.<br />

Finito di stampare nel mese di Maggio 2022 da Grafiche G7 - Genova<br />

Foto e Grafica: L’Agorà - Genova<br />

© Galleria Arte Casa, 2022


galleria-artecasa.it

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