I Quaderni di White Maggio-Giugno / 2022
“I Quaderni di White” è il nuovo periodico dedicato al settore lattiero caseario. Attraverso una monografia dedicata a un tema specifico, ha l’obiettivo di fornire ai buyer una “guida” alle novità e ai prodotti lanciati sul mercato. In formato A3, “I Quaderni di White” racconta anche le storie delle aziende, attraverso un format elegante, fruibile e connotato da un taglio educational e culturale.
“I Quaderni di White” è il nuovo periodico dedicato al settore lattiero caseario. Attraverso una monografia dedicata a un tema specifico, ha l’obiettivo di fornire ai buyer una “guida” alle novità e ai prodotti lanciati sul mercato. In formato A3, “I Quaderni di White” racconta anche le storie delle aziende, attraverso un format elegante, fruibile e connotato da un taglio educational e culturale.
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Anno 01 - Numero 01 - <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
Pero<strong>di</strong>co quadrimestrale - Prezzo 5,00 Euro
Comincia<br />
una nuova storia<br />
Cari lettori,<br />
quello che state sfogliando è il primo<br />
numero de I <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>White</strong>, una nuova<br />
pubblicazione realizzata dalla nostra<br />
casa e<strong>di</strong>trice, Nelson Srl, che affianca il<br />
web magazine B2B Insiderdairy.com e la<br />
newsletter settimanale <strong>White</strong>, completando<br />
l’offerta e<strong>di</strong>toriale per il settore lattiero<br />
caseario. I <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>White</strong> offrono uno<br />
strumento tematico, con un taglio culturale<br />
e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento, a beneficio <strong>di</strong> tutta<br />
la catena del valore, in particolare dei<br />
buyer <strong>di</strong> Gd e Do. Una sorta <strong>di</strong> bussola nel<br />
mare bianco <strong>di</strong> uno dei più affascinanti e<br />
complessi mon<strong>di</strong> del settore alimentare:<br />
il dairy. Ricco <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> storie, ma<br />
soprattutto <strong>di</strong> prodotti che trasformano<br />
un liquido in soli<strong>di</strong> dalle mille forme,<br />
stagionature e personalità. Per questo, il<br />
cuore della pubblicazione è la Collection,<br />
una passerella per i veri campioni del<br />
settore: i prodotti.<br />
Questa prima e<strong>di</strong>zione de I <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>White</strong> è de<strong>di</strong>cata a un argomento <strong>di</strong> cui<br />
tanto si parla e <strong>di</strong> cui poco si conosce<br />
davvero: la sostenibilità nel settore<br />
lattiero caseario. Tema che richiede<br />
coraggio, visone, impegno ma anche<br />
informazioni chiare e corrette. Troverete<br />
un piccolo dossier sull’argomento, il punto<br />
<strong>di</strong> vista e i numeri del retail, le attività<br />
<strong>di</strong> alcuni consorzi <strong>di</strong> tutela e il racconto<br />
dell’interpretazione <strong>di</strong> tre aziende, <strong>di</strong>verse<br />
per <strong>di</strong>mensione, mercati e prodotti.<br />
Il tema della narrazione, oggi, è centrale,<br />
nella comunicazione d’impresa.<br />
I consumatori, e i compratori, non sono<br />
più soltanto alla ricerca <strong>di</strong> prodotti, ma<br />
<strong>di</strong> storie autentiche, patrimoni narrativi,<br />
identità nelle quali riconoscersi. C’è bisogno<br />
<strong>di</strong> parole, delle parole giuste per raccontare<br />
sé stessi. Persone, parole, relazioni. È la<br />
nuova equazione del business ed è la<br />
strada da percorrere, facendo tesoro del<br />
cambiamento nei para<strong>di</strong>gmi comunicativi<br />
che sempre più passeranno dal <strong>di</strong>gitale<br />
e richiederanno competenza, capacità <strong>di</strong><br />
racconto, investimenti.<br />
<br />
La sostenibilità<br />
è un’azione<br />
Parla Rossella Brenna,<br />
amministratore delegato <strong>di</strong> Unes<br />
16<br />
#Made in future<br />
Ecosostenibili, carbon neutral, virtuosi<br />
nell’uso dell’acqua, del terreno e del<br />
territorio: i prodotti dell’azienda <strong>di</strong><br />
Zanè, a cominciare da Gran Moravia<br />
e Burro Superiore Fratelli Brazzale,<br />
anticipano le sfide del tempo. Una<br />
vocazione cominciata già all’esor<strong>di</strong>o<br />
della famiglia nel settore caseario,<br />
nel 1700<br />
8<br />
Collection<br />
Le <strong>di</strong>verse anime della sostenibilità<br />
in passerella. Una sfilata <strong>di</strong> formaggi<br />
per il banco taglio e il libero servizio, tra<br />
nuove uscite, tra<strong>di</strong>zioni riscoperte<br />
e gran<strong>di</strong> classici.<br />
11<br />
20<br />
Una doppia sfida<br />
per le Dop<br />
Impatto ambientale<br />
e benessere animale sono i principali<br />
temi su cui si concentrano gli sforzi<br />
dei consorzi <strong>di</strong> tutela dei formaggi<br />
italiani, per coniugare <strong>di</strong>sciplinari<br />
<strong>di</strong> produzione e sostenibilità<br />
2<br />
I QUADERNI DI WHITE - www.insiderdairy.com<br />
Direttore responsabile Luca Figini<br />
Direttore e<strong>di</strong>toriale Riccardo Colletti<br />
Coor<strong>di</strong>namento Alice Realini<br />
Senior e<strong>di</strong>tor Matteo Borrè<br />
Marketing & Operations Roberta Rancati<br />
Art <strong>di</strong>rection Inventium s.r.l.<br />
Tipografia La Terra Promessa Società Cooperativa<br />
Sociale Onlus - via E. Fermi 26 - 28100 (Novara)<br />
E<strong>di</strong>tore Nelson Srl<br />
Viale Murillo, 3 - 20149 Milano<br />
Telefono 02.84076127 - info@nelsonsrl.com<br />
www.nelsonsrl.com<br />
Registrazione al Tribunale <strong>di</strong> Milano<br />
n. 3 del 18 Gennaio <strong>2022</strong> - Nelson Srl -<br />
Iscrizione ROC n° 33940 del 12 Febbraio 2020<br />
Perio<strong>di</strong>co quadrimestrale<br />
Anno 1 - Numero 1 - <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
Abbonamento Italia per 3 numeri: Euro 15,00<br />
L’e<strong>di</strong>tore garantisce la massima riservatezza<br />
dei dati personali in suo possesso.<br />
Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli<br />
abbonamenti e per l’invio <strong>di</strong> informazioni<br />
commerciali. In base all’art. 13 della Legge<br />
n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati<br />
o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a:<br />
Nelson Srl<br />
Responsabile dati Riccardo Colletti<br />
Viale Murillo, 3 - 20149 Milano
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP<br />
Tutto il buono del Sud<br />
<strong>di</strong> razza me<strong>di</strong>terranea italiana<br />
allevate nell'area <strong>di</strong> origine,<br />
nasce la Mozzarella <strong>di</strong> Bufala Campana DOP,<br />
e dei nostri maestri casari.<br />
Un patrimonio <strong>di</strong> cultura e tra<strong>di</strong>zione<br />
riconosciuto dal prestigioso marchio DOP<br />
dell'Unione Europea<br />
COZZELLASRL<br />
CONSORZIO DI TUTELA<br />
mozzarelladop.it
Q<br />
uella della sostenibilità è,<br />
prima ancora che <strong>di</strong> sostanza,<br />
una storia <strong>di</strong> parole,<br />
slogan, ideologie,<br />
strategie commerciali,<br />
capitali. C’è una sempre più consistente<br />
fetta <strong>di</strong> mondo politico ed economico<br />
che punta a far <strong>di</strong>ventare la sostenibilità<br />
anche un’arma contro il mondo<br />
delle proteine <strong>di</strong> derivazione animale.<br />
Con campagne, anche della Ue (ve<strong>di</strong><br />
Farm to Fork), che, finiscono per associare<br />
il concetto <strong>di</strong> sostenibilità a<br />
un’immagine bucolica del mondo<br />
agricolo, dove Hei<strong>di</strong> assurge a modello<br />
assoluto. Da ciò derivano, ovviamente,<br />
messaggi che in<strong>di</strong>viduano<br />
nella produzione <strong>di</strong> latte e derivati<br />
attività da normare in modo sempre<br />
più stringente, limitare, ad<strong>di</strong>rittura<br />
eliminare. Alla base <strong>di</strong> queste vere e<br />
proprie fake news vi sono calcoli errati,<br />
che non tengono conto <strong>di</strong> due<br />
fondamentali aspetti: il valore nutrizionale<br />
degli alimenti, che ha un rapporto<br />
<strong>di</strong>retto con la sostenibilità, e la<br />
capacità unica dell’attività agricola <strong>di</strong><br />
catturare la Co2.<br />
<strong>di</strong> Alice Realini<br />
Parole e fatti<br />
Tra ideologie, fake news, greenwashing e slogan<br />
la sostenibilità sta <strong>di</strong>ventando un contenitore<br />
sempre più vuoto <strong>di</strong> significato. Ma quando<br />
si parla <strong>di</strong> zootecnia e lattiero caseario,<br />
la questione è ancora più drammatica.<br />
Perché coinvolge una delle più importanti filiere<br />
alimentari del mondo.<br />
E ne ostacola l’innovazione<br />
C’è poi la faccenda del benessere animale<br />
che, anche in questo caso, è affrontata<br />
spesso da posizioni ideologiche,<br />
lontane dalle soluzioni che si<br />
applicano o si potrebbero applicare.<br />
La filiera, sotto questo profilo, si è<br />
messa senza dubbio in movimento,<br />
negli ultimi tempi. E deve fare tanta<br />
strada. Ma la questione sostenibilità,<br />
nel lattiero caseario, ha molte facce e<br />
non si esaurisce con le attività zootecniche.<br />
La cura e la sopravvivenza <strong>di</strong><br />
territori è sostenibilità, lo sono il miglioramento<br />
delle caratteristiche e dei<br />
sistemi produttivi, così come il recupero<br />
<strong>di</strong> strutture e l’innovazione delle<br />
tra<strong>di</strong>zioni, i packaging a basso impatto,<br />
l’aumento dell’occupazione, le scelte<br />
energetiche, i cagli vegetali o microbici,<br />
l’utilizzo degli Ogm e il piccolo alpeggio<br />
sperduto sul limitare <strong>di</strong> una<br />
piccola valle alpina. E allora vale la<br />
pena, senza la pretesa <strong>di</strong> esaurire un<br />
argomento vastissimo, che tocca ogni<br />
dettaglio della vita del formaggio che<br />
alla fine arriva in tavola, provare a riportare<br />
un po’ <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne fra parole e<br />
fatti, tra cose vere e cose che non lo<br />
sono. Perché coniugare sostenibilità e<br />
sicurezza con formaggi e latticini buoni<br />
e nutrienti non solo è possibile, ma<br />
già accade.<br />
Il latte…<br />
Rappresenta il 40% del valore agricolo<br />
Quella derivante dall’allevamento degli animali da red<strong>di</strong>to rappresenta il 40% del valore delle produzioni agricole mon<strong>di</strong>ali.<br />
Coinvolge 5 persone ogni 100 litri<br />
Per ogni 100 litri <strong>di</strong> latte prodotto, vengono generati fino a cinque posti <strong>di</strong> lavoro.<br />
Per un totale <strong>di</strong> 150 milioni <strong>di</strong> produttori<br />
A livello globale, circa 150 milioni <strong>di</strong> piccoli produttori sono coinvolti nella filiera del latte.<br />
Fonte: Fil-Idf<br />
E ha un indotto che supera il miliardo <strong>di</strong> persone<br />
Circa un miliardo <strong>di</strong> persone, nel mondo, attinge il proprio sostentamento dal settore latte.<br />
4
Pillole <strong>di</strong> sostenibilità<br />
Tutti la cercano.<br />
Nessuno la vuole pagare<br />
La sostenibilità è una faccenda da<br />
affrontare con la massima urgenza<br />
per evitare <strong>di</strong> finire ai margini<br />
della comunicazione, dei provve<strong>di</strong>menti<br />
governativi, del mercato. La<br />
pressione oggi è soprattutto su governi<br />
e istituzioni ma ad essere<br />
molto attenti sono sempre <strong>di</strong> più<br />
anche i consumatori. La ‘green revolution’<br />
però ha un prezzo, anche<br />
se la sostenibilità sembra <strong>di</strong>ventata<br />
un pre-requisito da non remunerare.<br />
La filiera oggi è chiamata a immaginare<br />
soluzioni capaci <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare<br />
tutti e tre i pilastri della sostenibilità.<br />
Ma anche quello della<br />
comunicazione è un passaggio<br />
fondamentale: nessuno si aspetta<br />
che l’auto elettrica costi come quella<br />
tra<strong>di</strong>zionale. Anche col cibo non<br />
dovrebbe essere <strong>di</strong>fferente. E non<br />
potrà esserlo.<br />
Ogni scelta<br />
ambientale comporta<br />
una scelta economica<br />
L’impatto<br />
dell’agricoltura è<br />
sovrastimato del 50%<br />
Gli impatti ambientali dell’agricoltura<br />
sono sovrastimati per un <strong>di</strong>fetto<br />
<strong>di</strong> metodologie <strong>di</strong> calcolo, che<br />
non tengono conto del sequestro<br />
della CO2. Secondo alcune stime,<br />
l’eccesso della stima delle emissioni<br />
totali è del 50-60%. Lo stesso vale<br />
per i calcoli della waterfootprint,<br />
che considerano il concetto <strong>di</strong> ciclo<br />
idrico. Su questo tema è impegnata<br />
anche la Federazione mon<strong>di</strong>ale del<br />
latte che sta contribuendo alla revisione<br />
in atto dei meto<strong>di</strong> attuali, in<br />
particolare, del life cycle assesment<br />
(Lca). In Europa, l’intero settore<br />
zootecnico è responsabile solo del<br />
7,2% delle emissioni <strong>di</strong> gas serra,<br />
mentre la me<strong>di</strong>a mon<strong>di</strong>ale è del<br />
14,5%.<br />
Gli allevamenti non<br />
sottraggono terreno<br />
In Europa il terreno destinato all’allevamento<br />
e al pascolo è rimasto<br />
pressoché́ costante negli ultimi 60<br />
anni, mentre la popolazione è cresciuta<br />
<strong>di</strong> oltre 125 milioni <strong>di</strong> persone<br />
e la vita me<strong>di</strong>a si è allungata <strong>di</strong><br />
10 anni, arrivando quasi a 80. Gli<br />
animali allevati, inoltre, trasformano<br />
residui colturali non e<strong>di</strong>bili<br />
dall’uomo in proteine ad alto valore<br />
biologico.<br />
Allevamento e<br />
agricoltura sono le<br />
uniche attività umane<br />
che sequestrano CO2<br />
dall’atmosfera<br />
La tecnologia ci rende<br />
più sostenibili<br />
Nuovi processi e nuove tecnologie<br />
sono la strada maestra da percorrere<br />
per contribuire all’aumento della<br />
sostenibilità nella filiera lattiero<br />
casearia. Ottimizzare luoghi <strong>di</strong><br />
produzione e stagionatura, ad esempio,<br />
consente <strong>di</strong> ottenere un prodotto<br />
migliore con costi contenuti e un<br />
ridotto impatto ambientale. Così<br />
come l’utilizzo dell’agricoltura <strong>di</strong><br />
precisione, le doppie colture, l’intensificazione<br />
sostenibile, gli Ogm<br />
e gli Nbt: è necessaria una maggiore<br />
flessibilità verso le nuove tecnologie<br />
e i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione innovativi<br />
che possono aiutare a<br />
costruire un sistema alimentare<br />
sostenibile.<br />
Le <strong>di</strong>ete sostenibili,<br />
per essere davvero<br />
tali, devono essere<br />
sane e sicure,<br />
<strong>di</strong>sponibili e<br />
accessibili a tutti.<br />
Oltre che socialmente,<br />
culturalmente e<br />
tra<strong>di</strong>zionalmente<br />
accettabili<br />
Il cibo è un bene<br />
primario<br />
Il cibo è un bisogno primario e<br />
come tale va riconosciuto. La priorità,<br />
a livello globale, deve essere<br />
quella della sicurezza alimentare e<br />
nutrizionale. La pandemia prima e<br />
la guerra poi hanno mostrato con<br />
evidenza quanto questo sia ancora<br />
il punto principale su cui lavorare<br />
e la nostra maggior vulnerabilità.<br />
Animali, quale<br />
benessere?<br />
Si può fare molto per migliorare il<br />
benessere animale. Ma partendo da<br />
una corretta e realistica valutazione:<br />
cosa è necessario fare davvero per<br />
il benessere animale nelle <strong>di</strong>verse<br />
situazioni?<br />
L’allevamento sostenibile richiede<br />
poi la combinazione efficace <strong>di</strong><br />
fattori produttivi e la scelta <strong>di</strong> territori<br />
che offrono le migliori con<strong>di</strong>zioni<br />
ambientali e climatiche.<br />
In Europa l’intero<br />
settore zootecnico è<br />
responsabile solo del<br />
7,2% delle emissioni <strong>di</strong><br />
gas serra<br />
Pascolo sì, pascolo no<br />
Il consumatore, bombardato da<br />
immagini bucoliche e animali che<br />
scorrazzano ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> ridenti montagne,<br />
le vorrebbe tutte al pascolo,<br />
le bovine da latte. Le gran<strong>di</strong> cooperative<br />
del Nord Europa, dove i terreni<br />
non mancano, riconoscono un<br />
premio legato ad un numero minimo<br />
<strong>di</strong> giornate trascorse nei pascoli<br />
all’aria aperta. Ciò che probabilmente<br />
ben pochi sanno è che, a queste<br />
vacche, molto spesso, <strong>di</strong> uscire<br />
all’aperto proprio non va, anzi. E<br />
così, è facile vedere scene piuttosto<br />
comiche <strong>di</strong> allevatori che incitano<br />
gli animali ad abbandonare le comode<br />
stalle per una passeggiata,<br />
magari sotto la tipica pioggerellina<br />
del nord Europa, pur <strong>di</strong> non perdere<br />
il contributo.<br />
La sostenibilità è un<br />
movimento continuo<br />
Una vera transizione ecologica per<br />
l’alimentare può avvenire solo se<br />
tutti gli attori sul campo riescono a<br />
trovare un posto e un ritmo ragionevoli<br />
nel cambiamento continuo,<br />
poiché la sostenibilità non è uno<br />
status ma un processo <strong>di</strong> incessante<br />
miglioramento. Proporre a tutti<br />
i protagonisti del settore alimentare<br />
cambiamenti realizzabili, accessibili<br />
e competitivi sul mercato è la base<br />
della sostenibilità.<br />
Le nuove tecnologie<br />
sono ciò che consente<br />
<strong>di</strong> perseguire<br />
uno sviluppo<br />
sostenibile<br />
senza ridurre le<br />
produzioni. Ma,<br />
anzi, aumentando<br />
produttività,<br />
occupazione e valore<br />
aggiunto<br />
L’origine è un’altra cosa<br />
Le filiere corte sono una delle tante<br />
strade della sostenibilità, soprattutto<br />
dove ciò sia fattibile ed esista una domanda<br />
da sod<strong>di</strong>sfare. Ma è chiaro che<br />
questo modello da solo non è in grado<br />
<strong>di</strong> sfamare oltre 7 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> persone<br />
nel mondo ogni cinque ore circa. E non<br />
è detto, inoltre, che si tratti sempre<br />
dell’opzione più sostenibile.<br />
Gli alimenti <strong>di</strong> origine<br />
animale hanno<br />
una composizione,<br />
una qualità<br />
e una quantità<br />
<strong>di</strong> nutrienti spesso<br />
irraggiungibile dai<br />
prodotti vegetali<br />
Deve andare a braccetto<br />
con la crescita produttiva<br />
C’è un luogo comune <strong>di</strong>fficile da sfatare,<br />
secondo cui sostenibilità e produttività<br />
non vanno d’accordo. Una<br />
visione sbagliata e contraddetta dalla<br />
storia: le aziende agricole, nel tempo,<br />
hanno recuperato competitività per<br />
sfamare sempre più bocche, riducendo<br />
la terra necessaria a produrre il<br />
ciboi. Una azienda sostenibile a livello<br />
ambientale deve esserlo anche<br />
sotto il profilo economico e della<br />
produttività.<br />
5
I 9 concetti che<br />
fanno la <strong>di</strong>fferenza<br />
6<br />
Dieta sostenibile<br />
Consumo <strong>di</strong> alimenti con il massimo grado<br />
<strong>di</strong> efficienza in termini ambientali, nutritivi,<br />
economici e igienico-sanitari, da filiere<br />
che rispondano all’esigenza <strong>di</strong> nutrirsi<br />
con prodotti buoni per l’in<strong>di</strong>viduo, il pianeta e la<br />
società in cui vengono realizzati e <strong>di</strong>stribuiti. La determinazione<br />
dell’impatto ambientale <strong>di</strong> un alimento<br />
non può prescindere dal suo valore nutrizionale,<br />
cioè dalla sua capacità, per chilogrammo, <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare<br />
le necessità dell’in<strong>di</strong>viduo.<br />
Carbon footprint<br />
Misura del quantitativo <strong>di</strong> emissioni <strong>di</strong><br />
Co2 proveniente dalle attività aziendali<br />
(produzione, trasporto, ecc.), ma<br />
anche quelle che derivano da ogni<br />
singola fase del ciclo <strong>di</strong> vita del prodotto (estrazione<br />
delle materie prime, trasformazione, produzione,<br />
<strong>di</strong>stribuzione, consumo e smaltimento finale). Per<br />
ridurre l’impronta, le aziende possono scegliere <strong>di</strong><br />
intervenire su singole parti della filiera o del processo<br />
<strong>di</strong> produzione, sul packaging, oppure realizzare<br />
progetti <strong>di</strong> compensazione.<br />
Co2<br />
Èun gas naturale che si forma in tutti i processi<br />
<strong>di</strong> combustione, respirazione, decomposizione<br />
<strong>di</strong> materiale organico, per ossidazione<br />
totale del carbonio. E’ in<strong>di</strong>spensabile<br />
alla vita vegetale ed è inerte. Anche se altri gas hanno<br />
un potere climalterante molto più alto, oggi risulta<br />
essere il principale per l’effetto serra.<br />
Farm to Fork<br />
Strategia cuore del Green Deal della commissione<br />
europea, il cui obiettivo dovrebbe<br />
essere favorire la produzione <strong>di</strong> alimenti<br />
sostenibili in Ue, garantendo un red<strong>di</strong>to<br />
equo per gli agricoltori. In realtà, questa stregia<br />
promuove l’idea <strong>di</strong> un’agricoltura ‘giar<strong>di</strong>no’ e senza<br />
un’adeguata armonizzazione fra le <strong>di</strong>verse aree<br />
e paesi che compongono l’Unione e presentano realtà<br />
<strong>di</strong>verse per costi tecnici, manodopera, assetto<br />
sociale e produttivo. Gli obiettivi del Green Deal,<br />
al centro <strong>di</strong> accese <strong>di</strong>scussioni, interessano tutte<br />
le principali aree agronomiche: riduzione del 50%<br />
dei prodotti per la protezione delle piante, 20% in<br />
meno <strong>di</strong> fertilizzanti, 10% <strong>di</strong> superficie agricola de<strong>di</strong>cata<br />
ad usi non produttivi, 25% della superficie<br />
destinata al biologico.<br />
Intensificazione<br />
sostenibile<br />
Intensificare in modo sostenibile significa combinare<br />
un’agricoltura intensiva con alti standard<br />
ambientali. Con un miglioramento dell’efficienza<br />
dell’uso delle risorse, che si può esprimere<br />
attraverso il concetto del ‘produrre <strong>di</strong> più con meno’.<br />
Latte<br />
Il latte è un alimento emblematico in tema <strong>di</strong> sostenibilità<br />
per l’eccezionale densità <strong>di</strong> nutrienti<br />
che contiene (proteine, grassi, carboidrati, calcio,<br />
fosforo, potassio, magnesio, io<strong>di</strong>o, vitamine<br />
del gruppo B). Ne basta poco per contribuire in maniera<br />
significativa al raggiungimento dei fabbisogni<br />
alimentari giornalieri. Fra tutte le proteine animali, è<br />
l’alimento più ricco <strong>di</strong> nutrienti al minor costo.<br />
Minima lavorazione<br />
Tecnica <strong>di</strong> lavorazione del terreno alternativa<br />
rispetto all’agricoltura convenzionale.<br />
Il suo scopo principale è limitare i passaggi<br />
sul suolo, con lavorazioni poco profon-<br />
Alcuni sono più noti, altri meno.<br />
Eppure, tutti contribuiscono<br />
a mo<strong>di</strong>ficare il pianeta<br />
e l’approvvigionamento <strong>di</strong> cibo, nel bene<br />
o nel male. O dovrebbero farlo<br />
de, invasive e, soprattutto, molto veloci. Permettendo<br />
così la preparazione <strong>di</strong> più ettari in minor tempo<br />
e una riduzione dei costi <strong>di</strong> manutenzione, carburante<br />
e manodopera, con un significagivo incremento<br />
delle performance in termini <strong>di</strong> sostenibilità.<br />
Nbt<br />
New Bree<strong>di</strong>ng Techniques, nuove tecniche<br />
<strong>di</strong> miglioramento genetico. Comprendono<br />
tutte le tecniche <strong>di</strong> correzione mirata<br />
del genoma della pianta con lo scopo <strong>di</strong><br />
migliorarla. Precise e relativamente semplici da usare,<br />
le Nbt hanno un costo contenuto ed offrono molte<br />
possibilità. Già utilizzate in <strong>di</strong>verse nazioni del<br />
mondo, in Ue sono regolamentate, limitate e trattate<br />
come Ogm, nonostante la contrarietà <strong>di</strong> buona parte<br />
del mondo scientifico.<br />
Pef<br />
La sostenibilità è…<br />
Product Environmental Footprint è lo strumento<br />
messo a punto in Europa per la<br />
determinazione dell’impronta ambientale<br />
dei prodotti. La Pef ne regolamenta il sistemi<br />
<strong>di</strong> calcolo, la valutazione, la convalida <strong>di</strong> parti<br />
terze e anche le possibilità <strong>di</strong> comunicazione a tutti<br />
gli stakeholder.<br />
Il sod<strong>di</strong>sfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere<br />
la possibilità delle generazioni future <strong>di</strong> realizzare i propri. Il concetto si è evoluto<br />
fino ad arrivare alla formulazione o<strong>di</strong>erna, che comprende tre pilastri:<br />
ambientale, economico, sociale.
La sostenibilità<br />
è un’azione<br />
<strong>di</strong> Alice Realini e Luca F igini<br />
Parla Rossella Brenna,<br />
amministratore delegato <strong>di</strong> Unes<br />
8<br />
uella della sostenibilità è una grande sfida anche per il retail. E<br />
c’è un player che, da oltre 15 anni, interpreta questa mission in<br />
modo concreto, passando attraverso azioni che coinvolgano il<br />
punto ven<strong>di</strong>ta e i suoi clienti. Si tratta <strong>di</strong> Unes, insegna del Gruppo<br />
Finiper guidata da Rossella Brenna.<br />
Ed è proprio con lei che parliamo <strong>di</strong> come si traduca la sostenibilità<br />
nella vita quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> un punto ven<strong>di</strong>ta e, sull’altro versante,<br />
<strong>di</strong> cosa si aspettano dalle aziende del settore lattiero caseario.<br />
Rossella Brenna spicca per sincerità, chiarezza e<br />
trasporto tanto per l’azienda in cui lavora (“per tutti noi è<br />
un’altra famiglia”) quanto per un mercato, quello del food, del<br />
quale sperimenta in prima persona i prodotti. Ma soprattutto<br />
ha una visione molto precisa del ruolo che ciascuno <strong>di</strong> noi, anche<br />
nel suo piccolo, può fare per aggiungere qualche goccia al mare<br />
della sostenibilità.<br />
Quando avete cominciato a pensare alla sostenibilità?<br />
Unes, da 15 anni, anche in tempi nei quali si parlava <strong>di</strong> questi<br />
temi in maniera decisamente meno consistente <strong>di</strong> oggi, aveva<br />
già iniziato ad agire sul fronte della sostenibilità, con una serie<br />
<strong>di</strong> iniziative che andavano già in quella <strong>di</strong>rezione. Poi, con lo<br />
sviluppo de Il Viaggiator Goloso, abbiamo ampliato ad una<br />
sostenibilità in senso più ampio, pensando anche alla valorizzazione<br />
<strong>di</strong> produzioni e territori.<br />
Qual è stata la prima vostra iniziativa sostenibile?<br />
La prima azione che abbiamo fatto, nel 2008, è stata la <strong>di</strong>stribuzione<br />
<strong>di</strong> lampa<strong>di</strong>ne a basso contenuto energetico, quando<br />
ancora non erano obbligatorie. Cui è subito seguito il rompigetto<br />
dell’acqua, che serve a limitare i consumi mettendo più aria<br />
nel getto. Poi sono arrivate le buste riutilizzabile, gli schiacciabottiglie<br />
e così via.<br />
E con U2?<br />
La sostenibilità è un tema fondante <strong>di</strong> U2 e della la sua politica:<br />
non stampare i volantini, non sprecare carta o, ad esempio,<br />
realizzare la bottiglia senza il fardello <strong>di</strong> plastica perché così si<br />
risparmiano 58 camion <strong>di</strong> plastica da smaltire su base annua,<br />
al tempo in cui abbiamo preso questa decisione. La sostenibilità,<br />
per U2, è una serie <strong>di</strong> azioni concrete.<br />
Da cosa è nata questa attenzione?<br />
Prima <strong>di</strong> tutto da una sensibilità mia, molto personale, che poi<br />
ho trasferito in azienda. E che col tempo è <strong>di</strong>ventata la filosofia<br />
<strong>di</strong> questa insegna. Per questa ragione le prime azioni sono<br />
partite dal marketing, con la consapevolezza delle opportunità<br />
che i punti ven<strong>di</strong>ta ti offrono.<br />
Cioè?<br />
I nostri sono punti ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni, caratterizzati<br />
da una forte relazione con il cliente, dove i <strong>di</strong>pendenti<br />
quasi li conoscono tutti per nome. Così ci siamo detti: il nostro è<br />
un luogo <strong>di</strong> acquisto ma anche <strong>di</strong> socialità, per certi aspetti. E<br />
deve <strong>di</strong>ventare anche un luogo <strong>di</strong> comunicazione. Non una comunicazione<br />
commerciale fine a sé stessa quanto un mezzo <strong>di</strong> informazione<br />
e sensibilizzazione verso persone che si fidano così<br />
tanto <strong>di</strong> noi da venire a fare la spesa quoti<strong>di</strong>anamente, o quasi.<br />
Una bella responsabilità…<br />
Certo. Ci siamo resi conto che potevamo iniziare ad instillare in<br />
loro il dubbio che certe azioni possono essere compiute in modo<br />
<strong>di</strong>verso. E che questo può fare la <strong>di</strong>fferenza. Perché non approfittare<br />
del contatto con le 600mila persone che incontriamo ognisettimana<br />
e perché non provare a sensibilizzarle, a renderle coscienti<br />
<strong>di</strong> quante piccole gocce può portare ciascuno <strong>di</strong> noi per<br />
plasmare un mondo <strong>di</strong>verso?<br />
E l’idea dei sacchetti riutilizzabili?<br />
Dopo le prime iniziative sostenibili, abbiamo cominciato a pensare<br />
alla questione dei sacchetti, che allora erano <strong>di</strong> plastica, non in<br />
mater bi come oggi. Così siamo partiti con il sacchetto in tessuto<br />
non tessuto. Le prime buste erano blu con il logo Unes e utilizzavano<br />
il gioco <strong>di</strong> parole “più mi usi, meno inquini”. Da allora ven<strong>di</strong>amo<br />
queste borse allo stesso prezzo, cioè 50 centesimi.<br />
Come mai la scelta <strong>di</strong> mantenere invariato il prezzo?<br />
Perché in questo caso ciò che ci importa non è tanto vendere<br />
qualcosa, ma far passare il concetto, in qualche modo educare.
Chi è Rossella Brenna<br />
Rossella Brenna si laurea in Economia Aziendale,<br />
specializzazione in Retail Marketing presso<br />
l’Università Bocconi e da subito inizia a lavorare<br />
per aziende quali A.C. Nielsen Italia, Sadas Spa (gruppo<br />
Despar), SC Johnson Wax dove ricopre il ruolo <strong>di</strong> trade<br />
development manager e poi category manager. Nel ’97<br />
passa in Esselunga, prima come project leader nella<br />
progettazione del DBase Fidelity e responsabile customer<br />
care, infine come marketing information manager. Nel<br />
2004 approda in Unes, prima come strategic manager,<br />
poi come marketing e communication manager e infine<br />
come <strong>di</strong>rettore marketing e comunicazione fino al 2013,<br />
anno in cui viene nominata <strong>di</strong>rettore ven<strong>di</strong>te canale<br />
<strong>di</strong>retto. Dopo aver ricoperto anche il ruolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore<br />
commerciale, nell’agosto 2019 viene nominata amministratore<br />
delegato <strong>di</strong> Unes Maxi Spa.<br />
Direi entrambe le cose. Oggi sostenibilità è un termine abusato,<br />
un mantra buono per ogni cosa. Ma in questo ambito c’è gente<br />
molto seria che fa cose importanti. Poi certo, c’è chi è molto più<br />
bravo a parlarne che a farle. Io in genere preferisco fare, soprattutto<br />
perché se poi vado a vedere quanto inquiniamo come retailer,<br />
nonostante le molte attenzioni, mi rendo conto che la strada<br />
è ancora tutta da percorrere.<br />
Per il settore caseario la sostenibilità si lega al benessere<br />
animale. Qual è il vostro punto <strong>di</strong> vista?<br />
Questo è un tema molto importante e sensibile: quando escono<br />
servizi scandalo su alcune filiere, magari anche Dop, l’impatto<br />
sul consumatore è forte, soprattutto sui giovani. Una amica dei<br />
miei figli, che stu<strong>di</strong>a scienze delle produzioni animali, qualche<br />
tempo fa mi ha confidato che, dopo la visita in un allevamento da<br />
latte, ha deciso <strong>di</strong> non consumare più un certo tipo <strong>di</strong> formaggi.<br />
Bisogna essere molto attenti a questa presa <strong>di</strong> coscienza dei giovani.<br />
Certo, ci sono anche persone cui non interessano questi<br />
temi ma, in generale, c’è molta sensibilità sul tema del benessere<br />
animale. Poi è ovvio che anche sul plant based, che viene scelto<br />
come alternativa, le questioni sono aperte, ed è sempre necessario<br />
verificare che questi prodotti non creino problemi da altri parti,<br />
ad esempio nel settore agricolo.<br />
Cosa pensa <strong>di</strong> ciò che fanno le aziende <strong>di</strong> questo settore?<br />
Ci sono realtà molto serie e ben strutturate. E vorrei conoscerne<br />
sempre <strong>di</strong> più. A volte infatti si finisce per mettere tutti nello<br />
stesso calderone visto che il tema, oggi, è sulla bocca e nelle <strong>di</strong>chiarazioni<br />
programmatiche che si leggono ovunque. E anche per<br />
i buyer non è sempre facile capire e <strong>di</strong>stinguere.<br />
Senz’altro chi persegue la sostenibilità deve essere premiato…<br />
Noi ci faremmo volentieri portavoce e promotori <strong>di</strong> aziende che<br />
in linea filosofica sposano una sostenibilità reale, anche economica.<br />
Perché ovviamente, quando si parla <strong>di</strong> aziende, bisogna<br />
sempre far quadrare i conti. E anche questa è sostenibilità. Servono<br />
scelte <strong>di</strong> prospettiva, che portino ad avvicinarci a modelli<br />
sempre più sostenibili, che siano anche più equi nella <strong>di</strong>stribuzione<br />
dei valori. E del valore creato.<br />
Spiegare al cliente che, certo, questo sacchetto costa cinque volte<br />
quello <strong>di</strong> mater bi ma così si evita l’‘usa e getta’. E con 50 centesimi<br />
hai una busta che usi per tanto tempo, poiché è anche molto<br />
resistente. Io la uso ad<strong>di</strong>rittura per la legna del camino, tanto è<br />
<strong>di</strong>fficile da rompere.<br />
Torniamo al pack: è una strada che le aziende stanno percorrendo,<br />
quella <strong>di</strong> eliminare la plastica?<br />
Rispondo con un esempio: come <strong>di</strong>cevo, per l’acqua a nostro<br />
marchio, abbiamo eliminato dalla confezione la pellicola termosaldata<br />
e usiamo solo due regge che uniscono le sei bottiglie, grazie<br />
all’investimento in macchinari fatto dal nostro fornitore del nostro<br />
marchio Presolana. Ma è una strada che purtroppo l’industria<br />
fatica a percorrere perché il film termosaldato è un grande mezzo<br />
<strong>di</strong> comunicazione. E’ un problema <strong>di</strong> sistema che ci riguarda un<br />
po’ tutti.<br />
Certo, il pack è un gran generatore <strong>di</strong> rifiuti…<br />
Senza dubbio: quando faccio la spesa, prima ancora <strong>di</strong> aver<br />
mangiato qualcosa, ho già prodotto due sacchi <strong>di</strong> pattume. Ovviamente<br />
non è una responsabilità solo nostra ma è tutto il sistema<br />
che ha da fare tante cose. E, non <strong>di</strong>mentichiamocelo, anche<br />
noi come consumatori. Ad esempio: abbiamo provato con lo<br />
sfuso ma è stato un flop. Nel contesto italiano ci sono ancora attività<br />
molto sostenibili ma poco accettate.<br />
A suo avviso, c’è reale intenzione <strong>di</strong> percorrere la strada<br />
della sostenibilità, nel settore alimentare, o no?<br />
Il consumatore capisce l’importanza <strong>di</strong> scegliere un prodotto<br />
rispetto ad un altro?<br />
Quello <strong>di</strong> cui ho chiara evidenza è che, rispetto a 10/15 anni fa,<br />
sicuramente c’è più attenzione, soprattutto nei ragazzi giovani.<br />
Leggono tutto quello che c’è scritto sull’etichetta, sono molto più<br />
attenti dei loro genitori. Certo, non dobbiamo <strong>di</strong>menticare che<br />
ci sono ancora generazioni figlie della guerra per cui la preoccupazione<br />
principale era mettere a tavola qualcosa da mangiare.<br />
Ma per i giovani la sensibilità, grazie al benessere <strong>di</strong> cui go<strong>di</strong>amo<br />
oggi, al netto <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> crisi molto evidenti che stiamo vivendo,<br />
è ben <strong>di</strong>versa.<br />
Cosa vede guardando i clienti nei negozi?<br />
Quando mi fermo a osservare le persone dentro i negozi sembra<br />
che, prima <strong>di</strong> acquistare, prendano molte informazioni, siano<br />
alla ricerca <strong>di</strong> ricette pulite e liste ingre<strong>di</strong>enti corte. D’altronde,<br />
se ci sono troppe formule, cosa stai mangiando veramente? E’<br />
questo il tema. Certo, oggi il ragionamento vale se guar<strong>di</strong> il contesto<br />
citta<strong>di</strong>no, ad esempio a Milano. Però è significativo perché<br />
nelle città stai guardando i trendsetter, cioè quelli che anticipano<br />
ciò che accadrà poi in tutta Italia.<br />
Cosa farete se entrerà in vigore il Nutriscore?<br />
Senza dubbio è una cosa che ci preoccupa molto. Il fatto che<br />
prodotti più che salubri entrino nella lista nera insospettisce, fa<br />
pensare che ci siano interessi politici <strong>di</strong>etro questa battaglia.<br />
Non so cosa faremo se e quando <strong>di</strong>venterà realtà, ma <strong>di</strong> certo<br />
non ci baseremo sul Nutriscore per la scelta dei nostri assortimenti<br />
a marchio.<br />
Su InsiderDairy: leggi l’intervista completa a Rossella Brenna, amministratore delegato <strong>di</strong> Unes<br />
9
Come cambia<br />
lo scaffale<br />
I numeri della decima<br />
e<strong>di</strong>zione dell’Osservatorio<br />
Immagino GS1 Italy, per<br />
capire ciò che spinge i<br />
consumatori a scegliere<br />
un prodotto sostenibile<br />
nel punto ven<strong>di</strong>ta<br />
Oi 2021 • 2 - Sostenibilità<br />
Nell’anno terminante a giugno 2021 il numero dei prodotti correlati<br />
al mondo della sostenibilità ha superato i 30mila co<strong>di</strong>ci, pari<br />
al 23,9% della numerica totale rilevata dall’Osservatorio Immagino.<br />
Il valore del venduto in super e ipermercati è stato <strong>di</strong> 11,5<br />
miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro (29,7% del totale), in crescita del +3,2% nei 12<br />
mesi. Una performance sostenuta soprattutto dall’aumento dell’offerta (+4,7%<br />
la componente ell’anno terminante push), a mentre la domanda è risultata in ferta calo (+4,7% (-1,6% la componente la componente<br />
push),<br />
giugno 2021 il numero dei<br />
mentre la domanda è risultata in calo<br />
N<br />
pull). L’Osservatorio Immagino “Continua GS1 Italy la incrocia le informazioni riportate<br />
prodotti correlati al mondo<br />
(-1,6% la componente pull).<br />
sulle della sostenibilità etichette ha superato <strong>di</strong> oltre i 30125 mila crescita prodotti dei <strong>di</strong>gitalizzati dal Come servizio nella precedente Immagino rilevazione, <strong>di</strong><br />
mila co<strong>di</strong>ci, pari al 23,9% della numerica<br />
totale rilevata dall’Osservatorio<br />
dell’Osservatorio Immagino, il mondo<br />
contenuta nella scorsa e<strong>di</strong>zione<br />
GS1 Italy (ingre<strong>di</strong>enti, tabelle prodotti nutrizionali, sostenibili loghi e certificazioni, claim e in<strong>di</strong>cazioni<br />
Immagino. <strong>di</strong> Il consumo) valore del venduto con in le rilevazioni sia come Nielsen numero su venduto della (retail sostenibilità measurement è stato affrontato service)<br />
e consumo (consumer <strong>di</strong> panel). referenze Un modo che <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> guardare i fenomeni <strong>di</strong><br />
super e ipermercati è stato <strong>di</strong> 11,5<br />
con una matrice basata su quattro<br />
miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro (29,7% del totale), in<br />
cluster: management sostenibile delle<br />
consumo crescita del +3,2% nel nei nostro 12 mesi. Questa paese e sell-out misurare a quelli valore„ emergenti, risorse, come agricoltura la sostenibilità.<br />
e allevamento<br />
performance positiva è stata sostenuta<br />
soprattutto dall’aumento dell’of-<br />
g<br />
L’<br />
Le quattro aree tematiche della sostenibilità<br />
Rispetto degli animali<br />
LE QUATTRO AREE TEMATICHE DELLA SOSTENIBILITÀ<br />
Oi 2021 • 2 - Sostenibilità<br />
sostenibili, responsabilità Oi 2021 sociale • 2 - Sostenibilità<br />
e<br />
rispetto degli animali.<br />
TREND % VENDITE TREND % VENDITE<br />
Osservatorio Immagino ha Complessivamente % VENDITE queste sei in<strong>di</strong>cazioni<br />
sono state in<strong>di</strong>viduate sulle VS A.T.* etichette GIUGNO 2020 kefir VS A.T.* e delle GIUGNO specialità 2019 ittiche.<br />
IN VALORE <strong>di</strong> cane IN e VALORE gatto, del latte fermentato/<br />
PRESSIONE<br />
% PRODOTTI<br />
IN VALORE<br />
A.T.* GIUGNO 2021 A.T.* GIUGNO 2020<br />
PROMO<br />
ampliato la sua rilevazione anche<br />
nel mondo delle certificazioni<br />
Totale relative prodotti al sostenibili rispetto degli animali 23,9<br />
d’allevamento. E così da quest’e<strong>di</strong>zione,<br />
<strong>di</strong> 2.884 prodotti (2,3% del paniere<br />
totale) per un 29,7 valore delle ven<strong>di</strong>te 3,2 superiore<br />
a 1,5 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro, in crescita del<br />
Guardando all’andamento <strong>di</strong> claim<br />
e certificazioni 5,5 emerge la crescita 34,7<br />
importante dei prodotti con il claim “no<br />
Management a Friend of sostenibile the Sea e al logo “cruel-<br />
9,6 +5,7% rispetto 15,7 all’anno terminato 5,6 a giugno<br />
2020. Decisiva per questo risultato mesi), <strong>di</strong> quelli certificati MSC (+15,0%)<br />
cruelty” (+14,0% 5,2 il trend a valore 40,4 nei 12<br />
delle risorse<br />
ty free” si affiancano anche i claim<br />
“no Agricoltura cruelty” e e allevamento “benessere animale”, e<br />
2,3<br />
è stata l’offerta<br />
4,0<br />
(+8,0% la componente<br />
5,7<br />
e ASC (+15,4%).<br />
6,1<br />
Stabile, invece,<br />
41,0<br />
è<br />
sostenibili<br />
le due certificazioni relative esclusivamente<br />
push) rispetto alla domanda (-2,4% la risultata la certificazione Friend of the<br />
al comparto ittico MSC (Marine<br />
Responsabilità sociale 5,9<br />
Stewardship Council) e ASC (Aquaculture<br />
componente pull) e tra le categorie il<br />
9,8 5,6<br />
buon andamento del pesce naturale<br />
sea (+0,3% a valore), mentre hanno rallentato<br />
l’in<strong>di</strong>cazione benessere animale<br />
7,1 33,9<br />
Stewardship Council.<br />
Rispetto degli animali 10,6<br />
surgelato, dei prodotti per la nutrizione<br />
7,5 1,4<br />
(-0,2%) e il logo Cruelty free (-4,2%). Oi<br />
3,8 23,6<br />
are il nuulle<br />
cui<br />
serito<br />
ciclabilie<br />
<strong>di</strong>vie<br />
che<br />
to nuovo<br />
nsumo,<br />
rzo delle<br />
etto<br />
questa<br />
entuali.<br />
a sempre<br />
odotti<br />
he sono<br />
dei<br />
i rilevati<br />
azione<br />
ri a conni<br />
non<br />
mente<br />
<strong>di</strong> botesso<br />
non<br />
che se<br />
100%.<br />
<strong>di</strong> refezioni<br />
oltre 80<br />
lmente<br />
rispetto<br />
ita la<br />
cesa dal<br />
ando<br />
ione,<br />
go coniata<br />
è il<br />
reto.<br />
giche, il<br />
i viene<br />
riciclabiodotti),<br />
testa<br />
46,0%).<br />
te per il<br />
sono le<br />
<strong>di</strong> prola<br />
possion<br />
quote<br />
nze.<br />
iù esplii<br />
sono<br />
o, birra,<br />
10<br />
La LA mappa MAPPA delle DELLE informazioni INFORMAZIONI sulla SULLA riciclabilità RICICLABILITÀ del packaging sulle<br />
etichette DEL PACKAGING dei prodotti SULLE Immagino ETICHETTE DEI PRODOTTI IMMAGINO<br />
A.T.* giugno 2020<br />
Totale prodotti Immagino analizzati: 115.429<br />
71,8%<br />
A.T.* giugno 2021<br />
Totale prodotti Immagino analizzati: 125.431<br />
67,7%<br />
*A.T. = anno terminante<br />
Riciclabile<br />
Tutte le componenti<br />
della confezione sono<br />
totalmente riciclabili.<br />
In base al Comune<br />
Viene comunicato<br />
sulla confezione:<br />
”Verifica localmente<br />
le <strong>di</strong>sposizioni del tuo<br />
Comune”.<br />
28,2%<br />
32,3%<br />
Largamente riciclabile<br />
Tutte le componenti<br />
della confezione sono<br />
almeno largamente<br />
riciclabili.<br />
Non riciclabile<br />
Ogni componente<br />
della confezione<br />
è totalmente non<br />
riciclabile.<br />
Invece tra le categorie la numero uno<br />
per quota <strong>di</strong> prodotti con in<strong>di</strong>cazione<br />
6,4%<br />
76,2%<br />
10,9%<br />
0,8%<br />
5,7%<br />
5,3%<br />
78,8%<br />
10,4%<br />
0,7%<br />
4,9%<br />
■ Non comunicata<br />
■ Riciclabile<br />
■ Largamente riciclabile<br />
■ Parzialmente riciclabile<br />
■ In base al Comune<br />
■ Non riciclabile<br />
■ Non comunicata<br />
■ Riciclabile<br />
■ Largamente riciclabile<br />
■ Parzialmente riciclabile<br />
■ In base al Comune<br />
■ Non riciclabile<br />
Parzialmente riciclabile<br />
Alcune componenti<br />
della confezione non<br />
sono riciclabili, altre<br />
sono riciclabili.<br />
cereali, e dal pane e i suoi sostitutivi.<br />
Come già detto, quando la riciclabilità<br />
Tutte le quote fanno riferimento al mondo dell’Osservatorio Immagino (125.431 prodotti)<br />
I claim dell’area tematica rispetto degli animali<br />
fI CLAIM DELL’AREA TEMATICA RISPETTO DEGLI ANIMALI<br />
Management sostenibile delle risorse<br />
I<br />
TREND % VENDITE<br />
IN VALORE<br />
A.T.* GIUGNO 2021<br />
TREND % VENDITE<br />
IN VALORE<br />
A.T.* GIUGNO 2020<br />
% PRODOTTI<br />
% VENDITE<br />
PRESSIONE<br />
IN VALORE<br />
PROMO<br />
l tema della gestione sostenibile<br />
del management sostenibile VS A.T.* delle GIUGNO risorse 2020 con VS A.T.* il contributo GIUGNO 2019<strong>di</strong> categorie quali<br />
delle risorse è uno dei più (9,6% del totale rilevato) e hanno svilup-<br />
creme spalmabili dolci, gelati mul-<br />
interessanti del momento e va pato un giro d’affari <strong>di</strong> oltre 6,1 miliar<strong>di</strong> tipack, piatti pronti surgelati, pesce<br />
a Rispetto coprire degli non animali solo aspetti legati al 2,3 <strong>di</strong> euro, pari 4,0 al 15,7% del giro d’affari 5,7 del panato surgelato, 3,8 gelati in 41,0 vaschetta,<br />
contenuto dei prodotti ma anche al largo consumo confezionato monitorato e assorbenti esterni.<br />
packaging e, soprattutto, all’impegno dall’Osservatorio Immagino. Rispetto Il secondo principale claim dell’area del<br />
delle<br />
Friend<br />
aziende<br />
of the sea<br />
nel mettere in campo<br />
0,5<br />
ai 12 mesi precedenti,<br />
1,2<br />
il fatturato<br />
0,3<br />
è management<br />
4,8<br />
sostenibile delle<br />
56,9<br />
risorse<br />
tutte le iniziative necessarie a ridurre aumentato del +5,6%, trainato dall’espansione<br />
è “riciclabile”, con il 2,3% dei prodotti e<br />
l’impatto ambientale delle proprie attività.<br />
dell’offerta (+9,8%).<br />
il 5,6% <strong>di</strong> quota sul giro d’affari com-<br />
Essendo un fenomeno in continua<br />
Il claim più <strong>di</strong>ffuso è “sostenibilità”, plessivo del paniere dell’Osservatorio<br />
crescita ed evoluzione, in quest’e-<br />
Cruelty free (logo) 0,5 0,2 -4,2<br />
presente sul 3.200 prodotti (2,6% <strong>di</strong><br />
-4,0 22,0<br />
Immagino. Questi 2.828 prodotti hanno<br />
<strong>di</strong>zione l’Osservatorio Immagino ha incidenza sulla numerica totale) per realizzato oltre 2,1 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro <strong>di</strong><br />
ampliato il set dei claim rilevati: ai 12 un sell-out <strong>di</strong> oltre 2,2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro, ven<strong>di</strong>te, in crescita del +10,7% nell’arco<br />
già ASCpresenti nella scorsa rilevazione 0,0 con un peso 0,1 del 5,8% sul giro d’affari 15,4<br />
dei 12 mesi, trainati da un forte<br />
27,2<br />
ampliamento<br />
si sono aggiunti anche Cleanright, complessivo del paniere rilevato.<br />
dell’offerta (+17,8% la com-<br />
Ok-Compost e Mater-Bi.<br />
Nell’anno conclusosi a giugno 2021 il ponente push). Shampoo, pastiglie per<br />
Nell’anno No cruelty finito (claim) a giugno 2021, sono stati 1,2 valore delle 0,8 ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> questi prodotti 14,0 lavastoviglie, acqua minerale, 28,9 detersivi<br />
più <strong>di</strong> 12 mila i prodotti sulla cui etichetta<br />
è aumentato del +6,7%, grazie esclu-<br />
per il bucato in lavatrice, piatti pronti<br />
è comparso uno dei 15 claim dell’area sivamente all’espansione dell’offerta, surgelati, sistemi <strong>di</strong> pulizia e<br />
meren<strong>di</strong>ne<br />
Benessere animale 0,3 1,1 -0,2 33,3<br />
MSC 0,3 1,0 15,0 41,0<br />
Oi 2021 • 2 - Sostenibilità<br />
Tutte le quote fanno riferimento al mondo dell’Osservatorio Immagino (125.431 prodotti)<br />
I claim dell’area tematica agricoltura e allevamento sostenibili<br />
I CLAIM DELL’AREA TEMATICA AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO SOSTENIBILI<br />
Agricoltura e allevamento<br />
sostenibili<br />
% PRODOTTI<br />
% VENDITE<br />
IN VALORE<br />
TREND % VENDITE<br />
IN VALORE<br />
A.T.* GIUGNO 2021<br />
VS A.T.* GIUGNO 2020<br />
TREND % VENDITE<br />
IN VALORE<br />
A.T.* GIUGNO 2020<br />
VS A.T.* GIUGNO 2019<br />
PRESSIONE<br />
PROMO<br />
10,6 7,5 1,4 6,1 23,6<br />
Biologico/EU Organic 6,6 3,0 -0,4 3,1 18,8<br />
Filiera/tracciabilità 1,2 2,3 4,8 15,2 26,9<br />
Senza OGM 0,8 1,0 0,5 0,5 22,4<br />
Ingre<strong>di</strong>enti 100% naturali 0,7 1,0 -0,8 2,7 30,0<br />
Senza antibiotici 0,1 0,3 17,8 51,7 22,7<br />
Biologico (cura persona) 1,3 0,2 -3,0 5,1 25,1<br />
Ecocert (certificazione) 0,3 0,0 -5,9 14,5 26,8<br />
NaTrue 0,2 0,0 -0,4 14,1<br />
Icea 0,9 0,3 -1,2 24,8<br />
Tutte le quote fanno riferimento al mondo dell’Osservatorio Immagino (125.431 prodotti)<br />
55<br />
61
Latte, sale, caglio e “rispetto”: sono<br />
questi quattro gli ingre<strong>di</strong>enti <strong>di</strong> Trentingrana,<br />
l’eccellenza più rappresentativa<br />
<strong>di</strong> Trentingrana Gruppo Formaggi del<br />
Trentino. Formaggio Dop <strong>di</strong> montagna a pasta<br />
dura, dalla fragranza e dalla dolcezza inconfon<strong>di</strong>bili,<br />
è un autentico dono delle vallate<br />
trentine, realizzato grazie alla tenacia e alla<br />
passione <strong>di</strong> esperti allevatori e casari. Fatto<br />
solo con latte <strong>di</strong> montagna da mucche nutrite<br />
secondo natura, con un’alimentazione a base<br />
<strong>di</strong> erba fresca, fieno e alimenti zootecnici<br />
rigorosamente No Ogm, ancora oggi Trentingrana<br />
è prodotto nel rispetto della tra<strong>di</strong>zione,<br />
seguendo i ritmi lenti imposti dalla lavorazione<br />
classica. Il rispetto è al centro della<br />
filosofia con<strong>di</strong>visa da tutti i soci del Consorzio,<br />
a cominciare da quello per il territorio, il paesaggio<br />
alpino e gli allevatori che se ne prendono<br />
cura. La sua mission consiste non solo<br />
nel produrre formaggi <strong>di</strong> altissima qualità,<br />
ma anche nel restituire alla montagna tutto il<br />
“buono” che essa dona ai propri abitanti. Per<br />
farlo, Trentingrana privilegia sistemi <strong>di</strong> energia<br />
pulita e una filiera sostenibile, con una<br />
attenzione speciale alla cura degli animali.<br />
11
Due anni fa l’ingresso nel mondo degli yogurt, con l’affitto del ramo<br />
d’azienda della Ars Food <strong>di</strong> Varese Ligure, nel Bio<strong>di</strong>stretto della Val Vara.<br />
Una volontà precisa, una scelta fatta nel rispetto <strong>di</strong> quella filosofia<br />
aziendale che privilegia la qualità, il saper fare e la crescita del territorio.<br />
Oggi, dall’avvio <strong>di</strong> questo progetto, nascono gli Yogurt Bio Latterie Inalpi,<br />
un prodotto <strong>di</strong> alta gamma con una certificazione Bio, che porta con sé i valori<br />
del buon latte <strong>di</strong> filiera corta e certificata Inalpi. Ottenuto per tra<strong>di</strong>zionale<br />
concentrazione evaporativa, senza l’utilizzo <strong>di</strong> proteine aggiunte ed addensanti,<br />
lo Yogurt Bio Latterie Inalpi si presenta anche con un pack ricercato e sostenibile,<br />
che ne fa l’unica referenza <strong>di</strong>sponibile in vasetto 100% riciclabile in carta.<br />
Da latte <strong>di</strong> vacca e pecora 100%<br />
italiano nasce l’Occelli al Barolo,<br />
formaggio da me<strong>di</strong>tazione che<br />
stagiona per alcuni mesi su assi <strong>di</strong> legno<br />
a Valcasotto e viene affinato in vinacce<br />
arricchite da vino Barolo Docg. E’ frutto<br />
della passione per le tra<strong>di</strong>zioni casearie<br />
locali che Beppino Occelli porta avanti<br />
dal 1976 e che, abbinata alla sua grande<br />
creatività, gli hanno permesso <strong>di</strong> produrre<br />
un’ampia varietà <strong>di</strong> formaggi, impastando<br />
sapori e tra<strong>di</strong>zioni o recuperando prodotti<br />
rarissimi come il formaggio Escarun.<br />
Nel caseificio <strong>di</strong> Langa a Farigliano, si<br />
producono specialità esclusive, alcune<br />
delle quali maturano e si affinano per<br />
lungo tempo nelle fresche e antiche<br />
cantine <strong>di</strong> Valcasotto, per costituire la Gran<br />
Riserva <strong>di</strong> Beppino Occelli.<br />
Racconta una deliziosa storia <strong>di</strong> Puglia, la Mozzarella <strong>di</strong> Gioia del Colle<br />
Dop Delizia: la storia antica <strong>di</strong> popoli, pastorizia e <strong>di</strong> una secolare<br />
tra<strong>di</strong>zione casearia, quella recente <strong>di</strong> una nuova Dop e quella <strong>di</strong> un’azienda<br />
nata per far conoscere nel mondo le specialità <strong>di</strong> questa terra racchiusa fra due<br />
mari. La Mozzarella <strong>di</strong> Gioia del Colle Dop rispetta un <strong>di</strong>sciplinare molto rigoroso:<br />
solo latte <strong>di</strong> razze selezionate con un’alimentazione a base <strong>di</strong> erbe e cereali non<br />
trattati. La lavorazione è esclusivamente artigianale, con siero innesto certificato<br />
Dop. Confezionata in un sacchetto con il 30% <strong>di</strong> plastica in meno, questa gustosa<br />
mozzarella Dop si <strong>di</strong>mostra più buona anche con l’ambiente.<br />
12
Sbirro è la sintesi <strong>di</strong> come nasce un<br />
formaggio Botalla. Due anni <strong>di</strong> ricerche<br />
e l’esperienza dei maestri casari per<br />
un prodotto unico, risultato del connubio<br />
perfetto tra il latte e la birra. Prodotto<br />
solo con birra ambrata Menabrea e<br />
latte vaccino piemontese selezionato<br />
Botalla, lo Sbirro è formaggio esclusivo.<br />
Perché viene affinato tre mesi nelle<br />
cantine <strong>di</strong> stagionatura <strong>di</strong> Biella, dove<br />
a rendere unica ogni forma sono le<br />
assi <strong>di</strong> abete su cui riposa il formaggio,<br />
lo speciale microclima all’interno delle<br />
celle e l’attenzione e la cura che i tecnici<br />
<strong>di</strong> stagionatura gli riservano. E perché<br />
racconta la storia <strong>di</strong> due aziende, del<br />
territorio che contribuiscono a tener vivo,<br />
dell’acqua speciale con cui viene prodotto, la<br />
più leggera d’Italia, <strong>di</strong> progetti passati e futuri,<br />
<strong>di</strong> un mondo davvero più sostenibile.<br />
Gli antichi formaggi<br />
della tra<strong>di</strong>zione<br />
lombarda firmati<br />
Arrigoni Battista in<br />
vaschette take away<br />
riciclabili al 100%. E’ così<br />
che, contando anche su<br />
una shelf life più lunga, si<br />
può avere la stessa cura<br />
del formaggiaio in pratiche<br />
confezioni da 200 grammi,<br />
già pronte per l’esposizione<br />
senza ulteriori lavorazioni.<br />
E con un vestito green: le<br />
vaschette Arrigoni sono<br />
già realizzate, in parte, con<br />
materiale riciclato e sono<br />
totalmente recuperabili. La<br />
scelta, fra Dop e tipici, è<br />
per tutti i gusti e i taglieri:<br />
Taleggio, Gorgonzola Dolce<br />
da servire al cucchiaio,<br />
Stracchino, Primosale,<br />
Quartirolo Lombardo Fresco<br />
e formaggio spalmabile<br />
Capriccio.<br />
13
Simbolo della gastronomia regionale, lo Squacquerone <strong>di</strong> Romagna Dop Comellini, formaggio dal<br />
colore madreperla e dalla scioglievolezza unica, viene realizzato con latte freschissimo proveniente da otto<br />
allevamenti della zona e, soprattutto, con l’utilizzo <strong>di</strong> fermenti lattici autoctoni sviluppati internamente al<br />
caseificio <strong>di</strong> Castel San Pietro Terme. Il nuovo confezionamento, in vaschette <strong>di</strong> plastica riciclata fino all’80% e<br />
riciclabile al 100%, migliora nettamente l’impatto ambientale pur garantendo un’ottima shelf life. Ma farlo non<br />
basta. Per questo, una apposita etichetta sulle nuove vaschette fornisce informazioni precise al consumatore circa<br />
i materiali utilizzati, il loro impatto ambientale e il corretto riciclo. Sul nuovo pack c’è posto anche per la coccarda<br />
che celebra la medaglia d’oro ottenuta al World Cheese Awards 2021.<br />
In campagna non si butta via niente. Sono nate così le Bésse de Brans<br />
della Latteria <strong>di</strong> Branzi, rifilature della cagliata che fuoriesce dalle<br />
forme del formaggio Branzi, le “fasére”, tipico prodotto della tra<strong>di</strong>zione<br />
conta<strong>di</strong>na dell’Alta Valle Brembana. Proprio come una volta, si gustano<br />
cotte, saltate in padella fino a quando assumono una consistenza filante,<br />
croccante in superficie, e il tipico colore leggermente abbrustolito. Ma si<br />
possono anche friggere in pastella <strong>di</strong> birra o adoperare per conciare la<br />
tipica polenta bergamasca. Le Bésse de Brans, come tutti i prodotti della<br />
Latteria, valorizzano le risorse culturali, ambientali e umane delle Orobie,<br />
patrimonio alla base delle vitali tra<strong>di</strong>zioni agricole, pastorali e casearie.<br />
Èun formaggio fresco ma è anche uno stagionato; è una<br />
pasta filata vaccina ma anche bufalina. La Cheesella <strong>di</strong><br />
Guffanti è un incontro fra latti e stagionature <strong>di</strong>fferenti e fra<br />
due gran<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni casearie: quella leggendaria della mozzarella<br />
<strong>di</strong> latte <strong>di</strong> bufala, cuore goloso <strong>di</strong> questo formaggio, e quella<br />
antichissima del caciocavallo vaccino, che conserva nella sua ricca<br />
pasta filata il morbido ripieno. Un prodotto <strong>di</strong> antica tra<strong>di</strong>zione, con<br />
oltre 200 anni <strong>di</strong> storia alle spalle, che ben si abbina a vini bianchi o<br />
birre chiare, da accompagnare con pane nero artigianale.<br />
Lo Stracchino Cremoso Vallelata è un prodotto dal gusto fresco e intenso <strong>di</strong> latte,<br />
come vuole la tra<strong>di</strong>zione, con una consistenza piena, avvolgente, appagante.<br />
Naturale, senza conservanti e realizzato con latte 100% italiano, questo formaggio<br />
rispetta l’ambiente e il benessere degli animali. La confezione è stu<strong>di</strong>ata infatti con<br />
un’attenzione particolare nei confronti della natura: il pack <strong>di</strong> Stracchino Cremoso è<br />
realizzato utilizzando il 30% <strong>di</strong> plastica riciclata. Ma non solo. In evidenza, sull’incarto,<br />
anche l’adesione al Percorso Benessere Animale che gli allevatori che forniscono il latte<br />
per Stracchino Vallelata, accompagnati dai veterinari dell’azienda, stanno seguendo.<br />
Per garantire spazio, riposo, ambienti salubri e riparati, adatti alle esigenze delle bovine,<br />
nutrimento, acqua e con<strong>di</strong>zioni ideali <strong>di</strong> mungitura.<br />
14
<strong>di</strong> Alice Realini<br />
#Made in future<br />
16<br />
Ecosostenibili, carbon neutral,<br />
virtuosi nell’uso dell’acqua,<br />
del terreno e del territorio: i<br />
prodotti dell’azienda <strong>di</strong> Zanè, a<br />
cominciare da Gran Moravia<br />
e Burro Superiore Fratelli<br />
Brazzale, anticipano le sfide del<br />
tempo. Una vocazione cominciata<br />
già all’esor<strong>di</strong>o della famiglia nel<br />
settore caseario,<br />
nel 1700<br />
Una lunga storia da raccontare.<br />
Attiva nel mondo del latte già<br />
dal 1784, Brazzale è infatti la<br />
più antica azienda familiare<br />
del settore lattiero caseario,<br />
originaria dell’Altopiano <strong>di</strong> Asiago, in attività<br />
ininterrotta da ben otto generazioni. Oggi il<br />
gruppo vanta sei inse<strong>di</strong>amenti produttivi, in<br />
Italia, Repubblica Ceca, Brasile e Cina, e impiega<br />
oltre 800 <strong>di</strong>pendenti, per un fatturato<br />
complessivo, nel 2021, pari a circa 220 milioni<br />
<strong>di</strong> euro, <strong>di</strong> cui oltre un terzo realizzato con<br />
l’export dall’Italia. Da molti anni l’azienda,<br />
cogliendo l’opportunità <strong>di</strong> avviare propri e<br />
originali progetti nei più bei territori agricoli<br />
e zootecnici del mondo, è impegnata nello<br />
sviluppo <strong>di</strong> innovative filiere agroalimentari,<br />
caratterizzate da efficienza produttiva e sostenibilità<br />
ambientale come ‘La Filiera Ecosostenibile<br />
Gran Moravia’, in Repubblica Ceca, e<br />
il ‘Pascolo Riforestato Silvipastoril’, in Brasile,<br />
realizzato con la piantagione <strong>di</strong> 1,5 milioni <strong>di</strong><br />
alberi sui propri terreni. Iniziativa grazie alla<br />
quale, nel 2019, Brazzale ha raggiunto la totale<br />
compensazione delle emissioni <strong>di</strong> carbonio<br />
<strong>di</strong> tutti i suoi stabilimenti. In questo modo,<br />
ogni prodotto dell’azienda può fregiarsi del<br />
marchio Carbon Neutral. Presente in oltre 56<br />
paesi, il gruppo raccoglie <strong>di</strong>rettamente alla<br />
stalla circa 200 milioni <strong>di</strong> chilogrammi <strong>di</strong> latte,<br />
che lavora nei propri caseifici in Italia e Repubblica<br />
Ceca. Il riconoscimento dell’attenzio-<br />
ne a queste tematiche e i risultati raggiunti, in<br />
particolare sul tema della sostenibilità, hanno<br />
portato all’elezione <strong>di</strong> Piercristiano Brazzale,<br />
ceo <strong>di</strong> Brazzale, alla presidenza <strong>di</strong> Fil-Idf, la<br />
Federazione mon<strong>di</strong>ale del latte.<br />
Brazzale, nell’intenso percorso compiuto negli<br />
ultimi vent’anni, si è posto come creatore <strong>di</strong><br />
nuovi sistemi, per dare risposta alle urgenze<br />
ambientali e del mercato, anche con l’usilio <strong>di</strong><br />
scienza e tecnologia. Il Brazzale Science Nutrition&Food<br />
Research Center, nato nel 2021,<br />
è frutto <strong>di</strong> questa visione innovativa della famiglia<br />
Brazzale. L’azienda, in partnership con<br />
i Laboratori <strong>di</strong> Ricerche Analitiche e Tecnologiche<br />
su Alimenti e Ambiente - Di.S.A.A. -<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano, ha avviato<br />
l’attività del centro <strong>di</strong> ricerca industriale universitario<br />
sui prodotti lattiero caseari, <strong>di</strong>retto<br />
dal professor Fernando Tateo, per coniugare<br />
sempre <strong>di</strong> più sostenibilità e ottimizzazione<br />
della produzione.<br />
Oltre a occuparsi del miglioramento dei prodotti<br />
e della formazione interna, il centro segue<br />
anche lo sviluppo: il primo prodotto nato<br />
dalla ricerca scientifica Bsc è il gelato fior<strong>di</strong>latte<br />
Brazzale. Non un gelato al gusto <strong>di</strong> burro<br />
ma un prodotto realizzato con il burro, utilizzando<br />
tutte le potenzialità delle strutture che<br />
i lipi<strong>di</strong> e altri micronutrienti naturali del latte<br />
offrono per stabilizzare e conferire <strong>di</strong> particolare<br />
appetibilità ad un prodotto tanto amato<br />
nel mondo.
Gran Moravia<br />
Gran Moravia concentra la filosofia dell’azienda: non<br />
è il luogo geografico in cui si realizza un grande formaggio<br />
ad essere decisivo, bensì la combinazione<br />
originale <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni formidabili e spirito creativo.<br />
Questo foramggio è prodotto esclusivamente con il latte della<br />
Filiera Ecosostenibile Brazzale, che nel 2011 ha ottenuto la certificazione<br />
<strong>di</strong> tracciabilità secondo<br />
le norme Uni En Iso 22005:2008.<br />
La sua filiera incontra le nuove sensibilità<br />
del consumatore: è vegetarian,<br />
attenta al benessere animale,<br />
Co2 Neutral, rispettosa dell’ambiente,<br />
salubre. Questo formaggio,<br />
infatti, possiede virtù uniche, sia<br />
per la salute del consumatore che<br />
per quella dell’ambiente: totale assenza<br />
<strong>di</strong> aflatossine nel formaggio,<br />
uso virtuoso dell’acqua, con un<br />
water footprint da primato, compensazione<br />
della Co2 e riduzione<br />
dell’80% del carico dei nitrati, a<br />
salvaguar<strong>di</strong>a delle falde acquifere.<br />
Quanto agli animali, il 100%<br />
dei capi della Filiera è accu<strong>di</strong>to in<br />
ambienti rispettosi delle più severe<br />
• Ideale per <strong>di</strong>ete vegetariane<br />
• Naturalmente senza lattosio<br />
• Da Filiera ecosostenibile<br />
• Carbon Neutral<br />
• Etichetta d’origine multime<strong>di</strong>ale<br />
norme <strong>di</strong> etica e benessere animale, con stabulazione libera e<br />
cuccette in<strong>di</strong>viduali.<br />
I 4 elementi<br />
Terra:<br />
la Filiera Ecosostenibile<br />
80mila ettari <strong>di</strong> terreni agricoli incontaminati, una rete <strong>di</strong> oltre<br />
75 fattorie selezionate e una <strong>di</strong>stanza inferiore ai 70 chilometri<br />
fra caseificio e luoghi <strong>di</strong> mungitura. Ognuno dei 18mila capi in<br />
lattazione può contare su oltre 4,5 ettari <strong>di</strong> dotazione agricola<br />
ed ha una produzione <strong>di</strong> circa 24 litri al giorno.<br />
Aria:<br />
la totale compensazione delle emissioni<br />
Gran Moravia è un formaggio carbon neutral perché tutte<br />
le emissioni <strong>di</strong> Co2 degli stabilimenti in cui viene prodotto e<br />
stagionato sono compensate grazie a 1,5 milioni <strong>di</strong> alberi <strong>di</strong><br />
eucaliptus, piantati in filari sui terreni dell’azienda in Brasile,<br />
capaci <strong>di</strong> assorbire nel legno la Co2, <strong>di</strong> cui si nutrono, per trasformarla<br />
in ossigeno.<br />
Acqua:<br />
il calcolo del waterfootprint<br />
Grazie alle caratteristiche <strong>di</strong> clima e piovosità della Filiera ecosostenibile<br />
e al recupero realizzato in caseificio, il formaggio<br />
Gran Moravia possiede un’impronta idrica da primato. A salvaguar<strong>di</strong>a<br />
delle falde acquifere il carico <strong>di</strong> nitrati è stato ridotto<br />
dell’80%.<br />
Fuoco:<br />
il moto perpetuo nel magazzino robotizzato Sant’Agata<br />
A Sant’Agata a Cogollo del Cengio (Vi) sorge l’impianto <strong>di</strong> stagionatura<br />
<strong>di</strong> Gran Moravia: un sistema integrato <strong>di</strong> navette e robot<br />
antropomorfi che si prende cura <strong>di</strong> 250mila forme <strong>di</strong> Gran<br />
Moravia, negli oltre 8mila mq coperti, rivoltando, spazzolando<br />
e controllandole una per una. L’eliminazione dei corridoi, che<br />
rappresentano circa il 50% dei depositi tra<strong>di</strong>zionali, permette la<br />
massima stabilizzazione <strong>di</strong> temperatura ed umi<strong>di</strong>tà, a beneficio<br />
del processo <strong>di</strong> stagionatura. La nuova struttura è totalmente<br />
autosufficiente dal punto <strong>di</strong> vista energetico grazie ai pannelli<br />
fotovoltaici sulla copertura e alla riduzione dei consumi.<br />
I burri da latte Brazzale<br />
Burro Superiore Fratelli Brazzale e Burro delle Alpi<br />
Pro sono unici sul mercato perché prodotti <strong>di</strong> filiera<br />
latte. Ciò significa che le panne utilizzate per questi<br />
burri non vengono acquistate sul mercato ma sono il<br />
• Materia prima: latte vaccino<br />
• Lavorazione: semi artigianale<br />
• Caratteristiche: malleabilità, spalmabilità, bouquet<br />
aromatico del latte fresco, gusto rotondo<br />
• L’etichetta: superiore, carbon neutral, panne <strong>di</strong><br />
centrifuga, 84% <strong>di</strong> materia grassa<br />
frutto del latte selezionato e raccolto nella rete<br />
<strong>di</strong> aziende agricole conferenti dell’azienda.<br />
Tutti i burri Brazzale sono frutto <strong>di</strong><br />
un blend esclusivo <strong>di</strong> queste panne,<br />
miscelate per ottenere sempre la<br />
massima espressione delle loro<br />
caratteristiche.<br />
Frutto della tra<strong>di</strong>zione secolare<br />
del più antico burrificio d’Italia,<br />
nato sull’Altopiano <strong>di</strong> Asiago,<br />
il Burro Superiore Fratelli<br />
Brazzale nasce per essere la<br />
massima espressione del burro,<br />
senza compromessi. E’ curato<br />
proorio come si fa con un grande<br />
formaggio tipico, selezionando fin<br />
dall’inizio il latte per destinarlo esclusivamente<br />
al burro, che torna ad essere<br />
il centro del processo <strong>di</strong> produzione.<br />
Grazie alla caratteristica lavorazione semi-artigianale,<br />
che prevede la centrifugazione del latte imme<strong>di</strong>atamente<br />
dopo la mungitura, è fra i pochi al mondo a vantare<br />
l’84% <strong>di</strong> materia grassa.<br />
Il video su Insiderdairy: Che rumore fa la stagionatura robotizzata <strong>di</strong> un formaggio?<br />
17
Guffanti, la famiglia<br />
degli allevatori <strong>di</strong> formaggio<br />
Nata nel 1876, l’azienda <strong>di</strong> Arona<br />
oggi è guidata da Carlo, Giovanni e<br />
Davide. Qui la cantina è un secondo<br />
terroir, l’affinamento una rinascita<br />
e i prodotti puledri <strong>di</strong> razza,<br />
da crescere con pazienza<br />
<strong>di</strong> Riccardo Collet ti<br />
La sostenibilità, quando si parla<br />
<strong>di</strong> formaggi, è una tavolozza <strong>di</strong><br />
colori dalle infinite sfumature.<br />
Fatta <strong>di</strong> luoghi, persone, animali<br />
e tra<strong>di</strong>zioni da conservare. O da<br />
riscoprire. Per gli ‘allevatori <strong>di</strong> formaggi’ della<br />
famiglia Guffanti, quello con il territorio e le<br />
sue risorse è un rapporto privilegiato sin dalla<br />
fondazione. Quando il bisnonno Luigi Guffanti,<br />
nel 1876, inizia a stagionare il Gorgonzola,<br />
la sua prima intuizione è l’acquisto <strong>di</strong> una<br />
miniera d’argento abbandonata in Valganna,<br />
in provincia <strong>di</strong> Varese. E’ sempre Luigi, poi, a<br />
fondare la cantina <strong>di</strong> Arona, sotto un bastione<br />
delle mura citta<strong>di</strong>ne, in uno spazio inizialmen-<br />
te destinato ad usi militari e riconvertito con<br />
l’inventiva <strong>di</strong> un rabdomante. Con i suoi figli<br />
Carlo e Mario, i formaggi Guffanti iniziano a<br />
calcare le orme degli emigranti lombar<strong>di</strong> e piemontesi,<br />
che all’inizio del Novecento si muovevano<br />
verso l’America alla ricerca <strong>di</strong> fortuna.<br />
Il successo è tale che la frontiera dal Gorgonzola<br />
si sposta alla conquista delle tome degli<br />
alpeggi ossolani e del Parmigiano Reggiano,<br />
fino ad arrivare, in tempi recenti, a tante pregiate<br />
tipologie <strong>di</strong> formaggi, provenienti anche<br />
dai mercati europei.<br />
Oggi Carlo (nella foto), Giovanni e Davide Guffanti,<br />
quarta e quinta generazione della famiglia,<br />
propongono la loro filosofia in un nuovo<br />
spazio ad Arona: qui la cantina è un secondo<br />
terroir, con migliaia <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> ogni tipo e <strong>di</strong>mensione<br />
che riposano, e l’affinamento è una<br />
fase <strong>di</strong> rinascita del formaggio, che richiede<br />
la conoscenza <strong>di</strong> casari, bestie e paesaggi. Ma<br />
anche la familiarità con il microclima, la flora<br />
batterica e le trasformazioni naturali che solo<br />
l’affinatore è in grado <strong>di</strong> padroneggiare. Trattando<br />
i formaggi come puledri <strong>di</strong> razza, da ‘allevare’<br />
secondo una pedagogia fatta <strong>di</strong> tempo,<br />
spazzolature, oliature, strofinature e rivoltamenti<br />
ad hoc. Nel lavoro artigianale <strong>di</strong> questa<br />
azienda, dove la sostenibilità è un quoti<strong>di</strong>ano<br />
vissuto ben prima che vi fosse una parola a descriverla,<br />
si valorizzano e recuperano modalità<br />
e tempi, luoghi che <strong>di</strong>ventano cantine <strong>di</strong> stagionatura,<br />
bio<strong>di</strong>versità, latti e cultura casearia.<br />
Nella rocciosa cantina <strong>di</strong> Arona, in un silenzio<br />
quasi religioso, il tempo, l’esperienza e la passione<br />
affinano dalle 150 alle 220 tipologie <strong>di</strong><br />
formaggi, secondo la stagione, a pochi metri<br />
dal Lago <strong>Maggio</strong>re. L’azienda, un passo dopo<br />
l’altro, è <strong>di</strong>ventata un punto <strong>di</strong> riferiemento dei<br />
formaggi artigianali in tutto il mondo.<br />
Il Protocollo Guffanti<br />
Artigianalità del prodotto caseario e passione per l’affinatura: è questa la tra<strong>di</strong>zione<br />
che la famiglia Guffanti Fiori si tramanda gelosamente da cinque generazioni.<br />
Scegliere i formaggi da allevare nelle cantine <strong>di</strong> Arona richiede linee<br />
guida semplici ed efficaci. Ecco perché, negli ultimi anni, l’azienda ha co<strong>di</strong>ficato<br />
il protocollo Guffanti.<br />
La ricerca, punto <strong>di</strong> partenza per l’allevamento <strong>di</strong> formaggi da seguire fino alla<br />
maturità organolettica, comincia da alcuni parametri inderogabili:<br />
• Solo latte crudo proveniente da animali che pascolano liberi e si alimentano<br />
senza forzature;<br />
• Tecniche produttive che privilegino non solo la manualità nella lavorazione<br />
ma anche l’unicità <strong>di</strong> ogni singolo formaggio.<br />
• Il tempo necessario, senza fretta e senza imposizioni, per la corretta maturazione<br />
del formaggio.<br />
A ciò si aggiungono alcune convinzioni che guidano la famiglia:<br />
• un ottimo formaggio proviene sempre da un ottimo latte<br />
• un ottimo latte proviene solo da animali sani, che si alimentano spontaneamente<br />
• se gli animali sono sani (e sereni), sono anche felici<br />
• <strong>di</strong>ffondere la cultura dell’ottimo latte coagulato, cioè ottimo formaggio,<br />
perché prodotto da animali felici<br />
Il video Guffanti racconta Guffanti: storia, protocollo e filosofia <strong>di</strong> prodotto della cantina <strong>di</strong> Arona<br />
18
Pa<strong>di</strong>glione 02<br />
Pa<strong>di</strong>glione Stand A31<br />
02<br />
Stand A31<br />
@GuffantiFormaggi<br />
@GuffantiFormaggi<br />
@guffanti1876<br />
@guffanti1876<br />
www.guffantiformaggi.com<br />
www.guffantiformaggi.com<br />
info@guffantiformaggi.com<br />
info@guffantiformaggi.com<br />
Via Milano 140, Arona (No)<br />
Via Milano 140, Arona (No)<br />
Telefono: 0322/47222<br />
Telefono: 0322/47222
Parmigiano<br />
Reggiano<br />
La sostenibilità è un viaggio che richiede<br />
coraggio e de<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong> Alice Realini<br />
Una doppia sfida<br />
per le Dop<br />
Aumentare la qualità della vita<br />
delle bovine che contribuiscono<br />
alla produzione lattiero casearia,<br />
incentivando e responsabilizzando<br />
gli agricoltori: è ciò che si propone Benessere<br />
Animale, il progetto del Parmigiano<br />
Reggiano avviato nel 2021. Totalmente finanziato<br />
dal Consorzio, con un investimento <strong>di</strong><br />
8,7 milioni <strong>di</strong> euro lo scorso anno, punta a<br />
raggiungere i 15 milioni nell’arco del triennio<br />
2021-2023. Si tratta infatti <strong>di</strong> un progetto<br />
pluriennale, parte <strong>di</strong> un articolato percorso<br />
verso una filiera 100% sostenibile per la Dop.<br />
“È un viaggio che non terminerà a breve e<br />
che richiederà coraggio e de<strong>di</strong>zione, ma non<br />
per questo smetteremo <strong>di</strong> affrontarlo” spiega<br />
il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano,<br />
Nicola Bertinelli. I risultati del primo<br />
anno <strong>di</strong> lavoro, che ha visto coinvolte 1.417<br />
stalle (il 58% degli allevamenti che rappresentano<br />
il 72,5% del latte lavorato per produrre<br />
la Dop Parmigiano Reggiano) e 200<br />
caseifici, su un totale <strong>di</strong> 305 presenti nel<br />
territorio <strong>di</strong> Parma, Reggio Emilia, Modena,<br />
Mantova a destra del fiume Po e Bologna a<br />
sinistra del Reno, sono positivi. Da un punto<br />
<strong>di</strong> vista zootecnico, infatti, gli esiti del censimento<br />
condotto sulle aziende agricole permettono<br />
<strong>di</strong> affermare che nella filiera del<br />
Parmigiano Reggiano è in corso un significativo<br />
percorso <strong>di</strong> miglioramento del benessere<br />
animale. Il progetto è stato creato con il<br />
contributo <strong>di</strong> esperti esterni, permettendo al<br />
Consorzio <strong>di</strong> attingere a competenze tecniche<br />
da accademici, associazioni non-profit e anche<br />
agenzie governative.<br />
<br />
• Responsabilità<br />
• Incentivi<br />
• Benessere animale<br />
KEY POINTS<br />
20<br />
Impatto ambientale<br />
e benessere animale sono<br />
i principali temi su cui<br />
si concentrano gli sforzi<br />
dei consorzi <strong>di</strong> tutela dei<br />
formaggi italiani, per<br />
coniugare <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong><br />
produzione e sostenibilità<br />
uella della sostenibilità<br />
è una<br />
doppia sfida per<br />
i formaggi Dop,<br />
chi amati a trovare<br />
strade che<br />
rispettino i <strong>di</strong>sciplinari<br />
produttivi e che<br />
possano adattarsi a ciascuna<br />
singola filiera, dalle stalle al<br />
caseificio, e al tempo stesso<br />
farla evolvere, rispettando<br />
tutti i pilastri, compreso quello<br />
economico. Gli esempi <strong>di</strong> quattro<br />
consorzi: i produttori delle<br />
due principali Dop casearie,<br />
Parmigiano Reggiano e Grana<br />
Padano, e due denominazioni<br />
nate sulle montagne, molto<br />
<strong>di</strong>verse per numeri, caratteristiche<br />
e ampiezza territoriale:<br />
l’Asiago e la Fontina. <br />
Leggi <strong>di</strong> più su Insiderdairy
Asiago<br />
Stimolare una produzione all’insegna della naturalità<br />
Leggi <strong>di</strong> più su Insiderdairy<br />
Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago ha<br />
scelto <strong>di</strong> concentrarsi su due temi: l’impatto<br />
ambientale e il benessere animale.<br />
Un lavoro cominciato dalla revisione del<br />
documento che regola la vita della Dop: il <strong>di</strong>sciplinare.<br />
Dopo un lungo iter, nell’ottobre 2020 sono<br />
entrate in vigore le mo<strong>di</strong>fiche al testo, con<br />
l’obiettivo <strong>di</strong>: ridurre l’impatto delle sostanze<br />
esogene, come il cotone, nella <strong>di</strong>eta delle bovine;<br />
favorire l’utilizzo <strong>di</strong> foraggi prodotti nel<br />
territorio della Dop; stimolare una produzione<br />
all’insegna della naturalità, col recupero del<br />
coagulante vegetale; eliminare l’impiego <strong>di</strong> lisozima.<br />
In termini <strong>di</strong> impatto ambientale, il<br />
percorso oggi si sta concentrando sul progetto<br />
LIFE TTGG (The Tough Get Going). Anticipato<br />
da uno stu<strong>di</strong>o Lca (Life cycle assessment)<br />
nella filiera dell’Asiago, che ha quantificato la<br />
produzione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Co2 per chilogrammo<br />
della Dop, risultata tra le più basse, il progetto<br />
vede al lavoro, insieme all’Asiago, i Consorzi<br />
<strong>di</strong> Grana Padano e Comté, il Politecnico <strong>di</strong><br />
Milano, l’Università UCSC <strong>di</strong> Piacenza, la<br />
Fondazione Qualivita, oriGIn, Enersem e Cniel.<br />
L’obiettivo è realizzare una valutazione della<br />
filiera secondo la metodologia Product Environmental<br />
Footprint (Pef), in<strong>di</strong>viduando le<br />
possibili azioni <strong>di</strong> mitigazione per ridurre<br />
l’impatto ambientale.<br />
In tema <strong>di</strong> benessere animale, il Consorzio<br />
aderisce al sistema volontario ClassyFarm, con<br />
l’obiettivo <strong>di</strong> innalzare ancor <strong>di</strong> più il livello<br />
raggiunto in tutte le stalle dove si produce il<br />
latte destinato a <strong>di</strong>ventare Asiago Dop. <br />
KEY POINTS<br />
• Disciplinare<br />
• Classyfarm<br />
• Pef (Product Environmental Footprint)<br />
Fontina<br />
Una Dop a basso impatto ambientale<br />
Grana Padano<br />
Tutelare il patrimonio tecnico e culturale della zona <strong>di</strong> produzione<br />
La Fontina Dop nasce<br />
esclusi va mente in<br />
Valle d’Aosta,<br />
tra le vette più<br />
alte d’Europa, e ha un<br />
ciclo <strong>di</strong> produzione a<br />
basso impatto ambientale<br />
per <strong>di</strong>versi<br />
motivi: è a filiera<br />
corta, perché se la<br />
lavorazione non avviene<br />
nello stesso luogo<br />
<strong>di</strong> mungitura il latte<br />
deve essere consegnato al<br />
caseificio entro 2 ore al<br />
massimo, evitando così lunghi<br />
tragitti; la coltivazione del foraggio<br />
avviene senza l’utilizzo <strong>di</strong> fertilizzanti<br />
e concimi chimici, rispettando i<br />
tempi della montagna attraverso la<br />
rotazione dei pascoli; il letame prodotto<br />
dal bestiame viene utilizzato<br />
come concime naturale (con quello<br />
<strong>di</strong> quattro animali viene concimato<br />
circa un ettaro <strong>di</strong> terreno); l’acqua<br />
viene riutilizzata per evitare sprechi;<br />
si utilizzano batteri lattici autoctoni<br />
presenti nelle microflore valdostane,<br />
selezionati e conservati presso l’Institut<br />
Agricole Régional <strong>di</strong> Aosta; la<br />
stagionatura delle forme avviene<br />
prevalentemente in grotte a temperatura<br />
e umi<strong>di</strong>tà naturali. In terra <strong>di</strong><br />
Fontina, anche il benessere animale<br />
è assicurato da sempre: le bovine,<br />
esclusivamente <strong>di</strong> razza valdostana<br />
autoctona - pezzata rossa, pezzata<br />
nera e castana – ogni anno restano<br />
ad alta quota per 100 giorni. La loro<br />
vita è scan<strong>di</strong>ta da ritmi precisi: che<br />
siano a fondovalle o in alpeggio,<br />
vengono munte sempre due volte al<br />
giorno, all’alba e al pomeriggio e poi<br />
condotte al libero pascolo per un<br />
paio d’ore, mentre le stalle vengono<br />
ripulite. Una mucca <strong>di</strong> razza valdostana<br />
vive in me<strong>di</strong>a 10-12 anni, ha<br />
una gravidanza all’anno e ha una<br />
produzione contenuta, <strong>di</strong> circa 15<br />
litri <strong>di</strong> latte al giorno.<br />
<br />
Il Consorzio per la Tutela del<br />
Formaggio Grana Padano tratta<br />
da tempo il tema della sostenibilità,<br />
attraverso <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong><br />
con approcci e metodologie mirati a<br />
valutare l’impatto ambientale dell’intera<br />
filiera produttiva. Con i suoi 129<br />
produttori, 153 stagionatori e 160 tra<br />
confezionatori e grattugiatori <strong>di</strong>stribuiti<br />
geograficamente nelle regioni<br />
della Lombar<strong>di</strong>a, Veneto, Emilia-Romagna,<br />
Trentino-Alto A<strong>di</strong>ge e Piemonte,<br />
il Consorzio, commissionando le<br />
ricerche sul tema della sostenibilità,<br />
ha sempre voluto riba<strong>di</strong>re l’attenzione<br />
alla zona <strong>di</strong> produzione della Dop.<br />
Grana Padano è frutto della simbiosi<br />
tra i fattori naturali e fattori umani: la<br />
necessità <strong>di</strong> tutelare questo patrimonio<br />
tecnico e culturale ha originato, nel<br />
corso degli anni, <strong>di</strong>verse attività, come<br />
punto <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> un programma<br />
<strong>di</strong> miglioramento a favore dell’equilibrio<br />
ambientale. Il primo stu<strong>di</strong>o intitolato<br />
“Ciclo <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> 1 kg <strong>di</strong> Grana<br />
Padano Dop” è stato effettuato nel<br />
2007, in collaborazione con l’Ente <strong>di</strong><br />
Certificazione Csqa. L’impegno del<br />
Consorzio su questo fronte prosegue<br />
tutt’oggi con la partecipazione ad<br />
un’importante progetto <strong>di</strong> ricerca<br />
europeo intitolato “The Tough Get<br />
Going – I duri cominciano a giocare”.<br />
Il progetto intende promuovere l’uti<br />
lizzo della metodologia Product Environmental<br />
Footprint (Pef), sviluppata<br />
dalla Commissione europea, nei formaggi<br />
Dop a pasta semidura e dura.<br />
Tale progetto, in collaborazione con<br />
altri consorzi ed enti, si basa su un<br />
approccio multicriterio per valutare<br />
le performance ambientali <strong>di</strong> prodotto<br />
durante il suo ciclo <strong>di</strong> vita. Tra gli<br />
obiettivi finali c’è l’implementazione<br />
<strong>di</strong> un packaging per comunicare al<br />
consumatore le performance ambientali<br />
del prodotto.<br />
<br />
KEY POINTS<br />
KEY POINTS<br />
• Filiera corta<br />
• Batteri autoctoni<br />
• Senza concimi chimici e fertilizzanti<br />
• Equilibrio ambientale<br />
• Valutazione performance<br />
• Comunicazione al consumatore<br />
21
<strong>di</strong> Mat teo Borre’<br />
Igor, il Gorgonzola<br />
<strong>di</strong>venta sostenibile<br />
col metodo 3P<br />
3P è il sistema scelto<br />
dall’azienda per assicurare<br />
la sostenibilità lungo tutta<br />
la filiera produttiva del<br />
Gorgonzola Dop. Un metodo<br />
operativo, sviluppato<br />
attraverso interventi che<br />
hanno coinvolto le tre aree<br />
della filiera: Prodotto,<br />
Produzione e Packaging<br />
PRODOTTO<br />
PRODUZIONE<br />
PACKAGING<br />
SUSTAINABILITY<br />
METHOD<br />
100% BENESSERE ANIMALE<br />
IN ALLEVAMENTO<br />
TRASPORTI ECOLOGICI<br />
A GAS METANO 25%<br />
EFFICIENTAMENTO PRESTAZIONE<br />
ENERGETICA DEL 48% Tep/Tons<br />
RECUPERO acqua<br />
demineralizzata<br />
da siero<br />
100% GREEN ENERGY<br />
ZERO EMISSION<br />
COMPANY<br />
2 IMPIANTI DI COGENERAZIONE<br />
A RECUPERO TERMICO 100%<br />
ECOPACK<br />
100% RICICLABILE<br />
0,220<br />
TEP/t<br />
PACKAGING SOSTENIBILE:<br />
-30% DI PLASTICA<br />
Per tradurre in fatti le parole della sostenibilità<br />
servono intuizione, tecnologie,<br />
idee e metodo. 3P è la strada maestra<br />
scelta dalla Igor <strong>di</strong> Cameri (No) per assicurare<br />
questa preziosa caratteristica<br />
lungo tutta la filiera produttiva del suo Gorgonzola<br />
Dop. Un metodo operativo, sviluppato attraverso interventi<br />
che hanno coinvolto le tre aree della filiera:<br />
Prodotto, Produzione e Packaging. Idee per il presente<br />
e anche per il futuro: l’azienda, infatti, ha già definito<br />
gli obiettivi <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> continuo efficientamento<br />
della sostenibilità aziendale fino al 2030.<br />
LE ATTIVITÀ SOSTENIBILI<br />
• Solo aziende agricole certificate Benessere animale<br />
in allevamento come fornitrici <strong>di</strong> latte<br />
• Sensibilizzazione dei trasportatori ad utilizzare<br />
mezzi ecologici a gas metano<br />
• Efficientamento della prestazione energetica del<br />
sito produttivo centrale, pari al 48% in un anno<br />
• Certificazione Zero emission company, che riduce<br />
al minimo gli sprechi e recupera tramite un processo<br />
<strong>di</strong> osmosi l’acqua demineralizzata dal siero<br />
in eccesso.<br />
• Utilizzo esclusivo <strong>di</strong> energia green derivante da<br />
fonti rinnovabili, anche grazie a due impianti<br />
proprietari <strong>di</strong> cogenerazione a recupero termico<br />
100%.<br />
• Ecopack totalmente riciclabile, lanciato nel <strong>2022</strong><br />
LA RAZIONALIZZAZIONE<br />
DELL’ENERGIA<br />
Risparmio e razionalizzazione sono le migliori alleate,<br />
quando si parla <strong>di</strong> energia. Igor Gorgonzola è<br />
certificata Iso 50001:2011, una norma internazionale<br />
volontaria, emanata nel 2011, che rappresenta il nuovo<br />
standard per la gestione dell’energia. Focalizzato<br />
sull’attuazione <strong>di</strong> un Sistema <strong>di</strong> Gestione dell’Energia,<br />
attraverso un approccio sistematico <strong>di</strong> monitoraggio<br />
dei consumi, questo standard consente un utilizzo<br />
più razionale delle fonti energetiche che intervengono<br />
lungo tutto il processo produttivo dell’azienda contribuendo<br />
a ridurne i consumi, con un significativo<br />
risparmio energetico, quanto mai provvidenziale <strong>di</strong><br />
questi tempi.<br />
LE API A CAMERI<br />
Tutto conta quando si parla <strong>di</strong> sostenibilità, anche le<br />
cose apparentemente più piccole, come le preziosissime<br />
api. A Cameri Igor ha ideato il progetto Bee-Friendly,<br />
inaugurando un nuovo sito <strong>di</strong> arnie presso lo stabilimento<br />
centrale, che sorge proprio sul limitare della<br />
valle del Ticino. Un ambiente perfetto per lo sviluppo<br />
e l’impollinazione delle api, processo fondamentale<br />
per la sopravvivenza <strong>di</strong> tutte le specie e sempre più<br />
a rischio, che garantisce la vita <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> altri<br />
animali e ha un ruolo determinante in agricoltura. La<br />
scomparsa degli animali impollinatori, in <strong>di</strong>minuzione<br />
a causa dell’inquinamento, rovinerebbe per sempre<br />
l’equilibrio naturale del nostro ecosistema.<br />
IL PACK 100% RICICLABILE<br />
Il terso pilastro è quello del packaging. Il Sistema 3P<br />
veste Igor Gorgonzola <strong>di</strong> un nuovo abito: sostenibile,<br />
ecologico, 100% riciclabile, ricco <strong>di</strong> informazioni sui<br />
valori nutrizionali e sulle iniziative sostenibili dell’azienda.<br />
Il nuovo ecopack <strong>di</strong> Gorgonzola Dolce, nel<br />
formato da 200 grammi per il libero servizio, è composto<br />
da vaschetta, retro etichetta e da film in solo<br />
polipropilene 100% riciclabile. Ma non si tratta solo<br />
<strong>di</strong> una nuova confezione: l’ecopack è il coronamento<br />
<strong>di</strong> una strategia, inziata <strong>di</strong>versi anni fa con l’eliminazione<br />
del coperchio, che ha consentito a Igor <strong>di</strong> ridurre<br />
del 30% l’uso della plastica per quasi 15 milioni <strong>di</strong><br />
confezioni all’anno.<br />
Al suo interno, il Gorgonzola Dolce Igor è sempre<br />
lo stesso: pasta morbida color madreperla, venature<br />
ver<strong>di</strong>-blu molto tenui e poco <strong>di</strong>ffuse. Il sapore, delicato,<br />
è ottenuto grazie a una stagionatura <strong>di</strong> almeno 50<br />
giorni. Oltre all’alto contenuto <strong>di</strong> proteine e calcio, il<br />
Gorgonzola Igor è anche il primo formaggio certificato<br />
Lfree Naturalmente privo <strong>di</strong> lattosio da Aili, l’Associazione<br />
Italiana Latto-Intolleranti. Per consentire<br />
a questi consumatori, come a quelli che non possono<br />
consumare glutine, <strong>di</strong> trovare nel Gorgonzola Igor la<br />
chiave per non rinunciare a gusto e piacere.<br />
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Storie, notizie, in<strong>di</strong>screzioni,<br />
approfon<strong>di</strong>menti, inchieste, fatti e opinioni<br />
Insiderdairy.com<br />
il primo web magazine <strong>di</strong>gitale<br />
de<strong>di</strong>cato solo al settore lattiero caseario