BELLAVITA - DONNA IMPRESA by CaptainJack
HEY ... HEY ... MY ... MY .... Rock&Roll can never die!!!....... Si può misurare il grado di appagamento una esistenza? É possibile valutare se e quanto la nostra vita è una bella vita, una vita ben vissuta? Soprattutto, cos'è una bella vita: accumulare danaro, esercitare il potere, contare su molti amici o amanti che ci riempiono di attenzioni? Due psicologi dell'Università di Zurigo hanno sviluppato un test e una scala multidimensionale per valutare il livello di appagamento delle persone e hanno applicato il loro modello di indagine su circa 700 adulti tra i 40 e i 93 anni, quindi su un campione di persone che aveva vissuto. Il risultato della loro ricerca, pubblicata su Frontiers in Psychology, è che una vita realizzata e appagante non ha a che vedere con l'egocentrismo (quindi niente danaro potere amanti o amici devoti...) ma per esempio con il lasciare un segno nel mondo e per il mondo, con l'impegno in attività significative e coinvolgenti, retribuite o anche volontarie, con il prendersi cura dei più giovani, nel senso di autenticità e fedeltà a sé stessi.
HEY ... HEY ... MY ... MY ....
Rock&Roll can never die!!!.......
Si può misurare il grado di appagamento una esistenza?
É possibile valutare se e quanto la nostra vita è una bella vita, una vita ben vissuta?
Soprattutto, cos'è una bella vita: accumulare danaro, esercitare il potere, contare su molti amici o amanti che ci riempiono di attenzioni?
Due psicologi dell'Università di Zurigo hanno sviluppato un test e una scala multidimensionale per valutare il livello di appagamento delle persone e hanno applicato il loro modello di indagine su circa 700 adulti tra i 40 e i 93 anni, quindi su un campione di persone che aveva vissuto. Il risultato della loro ricerca, pubblicata su Frontiers in Psychology, è che una vita realizzata e appagante non ha a che vedere con l'egocentrismo (quindi niente danaro potere amanti o amici devoti...) ma per esempio con il lasciare un segno nel mondo e per il mondo, con l'impegno in attività significative e coinvolgenti, retribuite o anche volontarie, con il prendersi cura dei più giovani, nel senso di autenticità e fedeltà a sé stessi.
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hey ... hey ... my ... my
rubrica a cura
Bruno Romano Baldassarri
rock & roll can never die!!!!
alias
CaptainJack
Cos'è una
BELLA-VITA
Si può misurare il grado di appagamento una esistenza?
É possibile valutare se e quanto la nostra vita è una bella vita, una vita ben
vissuta?
Soprattutto, cos'è una bella vita: accumulare danaro, esercitare il potere,
contare su molti amici o amanti che ci riempiono di attenzioni?
Due psicologi dell'Università di Zurigo hanno sviluppato un test e una scala
multidimensionale per valutare il livello di appagamento delle persone e hanno
applicato il loro modello di indagine su circa 700 adulti tra i 40 ei93anni, quindi su un
campione di persone che aveva vissuto. Il risultato della loro ricerca, pubblicata su
Frontiers in Psychology, è che una vita realizzata e appagante non ha a che vedere
con l'egocentrismo (quindi niente danaro potere amanti o amici devoti...) ma per
esempio con il lasciare un segno nel
mondo e per il mondo, con
l'impegno in attività significative e
coinvolgenti, retribuite o anche
volontarie, con il prendersi cura
dei più giovani, nel senso di
autenticità e fedeltà a sé stessi.
singer
etra x
&deejay
producer
all'interno
Top woman Deejay
and Vocalist (singer):
Neil Young (singer)
Charissa Saverio (DJRap-DeeJay)
Saule Kilaite (Violin Performer)
Silvia Colasanti (musicista)
MUSICfashion 2022
bydimagazine.it
www.dimagazine.it102
BELLAVITA
hey ... hey ... my ... my
rubrica a cura
Bruno Romano Baldassarri
rock & roll can never die!!!!
alias
CaptainJack
Cos'è una
BELLA-VITA
Si può misurare il grado di appagamento una esistenza?
É possibile valutare se e quanto la nostra vita è una bella vita, una vita ben
vissuta?
Soprattutto, cos'è una bella vita: accumulare danaro, esercitare il potere,
contare su molti amici o amanti che ci riempiono di attenzioni?
Due psicologi dell'Università di Zurigo hanno sviluppato un test e una scala
multidimensionale per valutare il livello di appagamento delle persone e hanno
applicato il loro modello di indagine su circa 700 adulti tra i 40 ei93anni, quindi su un
campione di persone che aveva vissuto. Il risultato della loro ricerca, pubblicata su
Frontiers in Psychology, è che una vita realizzata e appagante non ha a che vedere
con l'egocentrismo (quindi niente danaro potere amanti o amici devoti...) ma per
esempio con il lasciare un segno nel
mondo e per il mondo, con
l'impegno in attività significative e
coinvolgenti, retribuite o anche
volontarie, con il prendersi cura
dei più giovani, nel senso di
autenticità e fedeltà a sé stessi.
singer
etra x
&deejay
producer
all'interno
Top woman Deejay
and Vocalist (singer):
Neil Young (singer)
Charissa Saverio (DJRap-DeeJay)
Saule Kilaite (Violin Performer)
Silvia Colasanti (musicista)
MUSICfashion 2022
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BELLAVITA
BELLA
VITA
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COS'È UNA VITA BEN VISSUTA
Per prima cosa Doris Baumann e Willibald Ruch,
gli autori dello studio, hanno costruito un quadro
concettuale di vita appagata. Semplificando, hanno
delineato un modello, che comprende aspetti sia
cognitivi che affettivi, che tiene conto degli elementi
che possono far sentire le persone appagate,
soddisfatte dalla propria esistenza: l'aver sviluppato in
pieno il proprio potenziale, il percepirsi integri e
completi, autentici e fedeli a sé stessi, la possibilità di
lasciare una eredità al mondo e di contribuire al
benessere degli altri. " Poi - ha detto Baumann -
abbiamo verificato se questo concetto di
appagamento si potesse misurare". Per concludere
che sì "una vita realizzata può essere valutata, come
abbiamo dimostrato col nostro studio", ha aggiunto
Baumann.
Una vita appagata come predittrice di salute e di un
buon invecchiamento. I risultati del lavoro dei
ricercatori svizzeri indicano che sentire di avere una
bella vita è un predittore di benessere mentale, e si
associa a una migliore salute autovalutata. Inoltre,
che chi si sente appagato ha un atteggiamento più
positivo nei confronti del tempo che passa: insomma
invecchia meglio.
LASCIARE UN SEGNO
Ma in cosa consiste una vita appagata?
Cominciamo subito col dire che non è una vita
centrata sull'individuo: infatti i livelli di realizzazione
più elevati sono legati per esempio al coinvolgimento
nella cura e nel benessere delle giovani generazioni.
"L'indagine sulle concezioni di chi ha partecipato allo
studio ha rivelato che avere un impatto e lasciare un
segno positivo nella vita degli altri è effettivamente
visto come una componente essenziale di una vita
realizzata", ha detto Baumann. Ecco, ma detto ciò
cosa possiamo fare per rendere le nostre esistenze
più appaganti? Secondo Baumann alcuni
comportamenti, come svolgere attività significative,
impegnarsi nelle attività che ci interessano,
perseguire obiettivi da cui sappiamo di ricavare un
senso di realizzazione aiutano nell'intento. Anche
sentire la propria professione come una vocazione
può dare un senso forte di appagamento.
INVECCHIANDO CI SENTE PIÙ
APPAGATI
Sebbene sembri controintuitivo, invecchiando il livello
di appagamento tende ad aumentare. Questo
potrebbe spiegarsi col fatto che con il passare degli
anni le persone acquisiscono risorse, esperienze,
competenze e anche consapevolezza: tutti elementi
utili a ricalibrarsi, per così dire, su sé stessi. Inoltre, gli
anziani hanno sviluppato i loro punti di forza
caratteriali, che aiutano a superare le avversità e a
costruire una vita che sia appagante. E in questo
senso, come del resto in ogni altro senso a ben
pensarci, una longevità in buona salute, aiuta. Oggi -
è la riflessione degli autori - le persone possono
contare su un lasso di tempo più lungo per realizzare
i loro punti di forza, per perseguire i loro sogni e per
lasciare un'eredità al mondo. Il tempo che ancora
dobbiamo vivere, e che oggi possiamo vivere.
"ci offre una maggiore libertà di
essere chi siamo, di esprimerci e
scegliere di fare quello che è
significativo per noi".
the music is in my head
by
Captain Jak
Neil
YESTERDAY
Nail
Young
Neil non molla.
La passione per la musica, le session del nuovo
album con i Crazy Horse e “Barn”, il 3° album
degli “Archives”, quest'anno è l'anniversario di
Harvest
INTERVIEW
Cinquanta dopo, in un certo senso Neil Young sta ancora cercando di alzare il
volume del fienile. Il suo nuovo disco coi Crazy Horse s'intitola proprio Barn e
prende nome da un altro vecchio fienile, non in California ma sulle Montagne
Rocciose,doveluieisuoimusicistihannopassatonovemesi. Barn èancheiltitolo
del documentario dedicato alle session diretto da Daryl Hannah, attrice e moglie di
Neil. Si vedono Young, il chitarrista Nils Lofgren, il bassista Billy Talbot e il
batterista Ralph Molina che suonano i 10 pezzi dell'album con l'accompagnamento
dei cani del rocker Moon e Mo, qualche birra ghiacciata e ovviamente la luna piena.
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SETTEMBRE 1971. NEIL YOUNG
FA SALIRE GRAHAM NASH SU
UNA BARCA A REMI E LO PORTA
SUL LAGHETTO DI FRONTE A
CASA PER FARGLI ASCOLTARE PER
LA PRIMA VOLTA IL SUO NUOVO
ALBUM HARVEST. L’ABITAZIONE
FUNGE DA CASSA DI SINISTRA, IL
FIENILE DA CASSA DI DESTRA. IL
PRODUTTORE ELLIOT MAZER
S’AVVICINA ALL’ACQUA E CHIEDE
COME SI SENTE. «MORE BARN!»,
PIÙ FIENILE, URLA YOUNG.
il disco precedente coi crazy horse, colorado,
l'hai fatto in un vero studio. perché questo nel
fienile?
È un posto che amiamo, un vecchio fienile che
abbiamo ristrutturato di recente. Risale al 1850 e
giù di lì. È dove si fermavano le diligenze per
rifocillare i cavalli e pulire le ruote. E attorno c'erano
un paio di edifici malmessi dove la gente dormiva
prima di ripartire. L'abbiamo rimesso a posto
usando materiali originali, basandoci su alcuni
schizzi e una fotografia. La struttura era malconcia.
Abbiamo usato questi meravigliosi pini gialli, è
venuto bene, tutte le superfici sono ricurve, non ci
sono angoli. Gli angoli sono nemici del suono.
Creano un'onda stazionaria che fa sì che alcune
frequenze saltino fuori e altre spariscano e questa
cosa ti tocca compensarla in fase di registrazione.
Lì non l'abbiamo dovuto fare quasi per niente. Il
suono era buono, era già lì, nell'edificio.
È dai tempi di Harvest che ti piace suonare in
posti del genere. C'è un motivo?
Ai tempi di Harvest volevo registrare da qualche
altra parte e c'era questo bel fienile, mi sembrava
una buona idea. Ora l'abbiamo rifatto dopo 50 anni.
Hai registrato a giugno, sotto la luna piena.
Perché è importante la luna?
Perché funziona. Non so se tutti lo percepiscono,
ma si sente l'influsso dei cicli lunari. È una cosa che
la gente sa da anni e anni, specie in certe culture.
Con l'arrivo della nuova luna ti senti diverso, è
come voltare pagina. È una questione di energia.
Nel giro di una settimana cambia qualcosa dal
punto di vista creativo. Ecco perché abbiamo scelto
di registrare in base ai cicli lunari.
Nel documentario c'è il tocco umoristico di
Daryl che filma la band che canta di birra fredda
mentre tu pisci. Che cosa la rende una grande
filmmaker?
Ha un talento naturale. Lo vuole fare da sempre, è
una cosa che adora. È sintonizzata con la musica.
È successo tutto assieme: la costruzione del fienile,
la musica, il film, tutto. Le idee sono venute fuori
velocemente.
Parliamo della band. Che differenze vedi tra i
vecchi Crazy Horse con Poncho Sampedro e
questi Crazy Horse con Nils Lofgren?
Poncho è enorme. È un gran musicista. Va giù
pesante con gli accordi. A volte suoniamo la stessa
parte ed è come sentire il suono di una chitarra che
viene da un altro luogo. Roba semplice, ma
potente. Nils invece è più raffinato. Ha un buon
orecchio e si sa muovere tra vari strumenti. È un
musicista di prima categoria. Lo si sente bene in
questo disco. Tutti i dettagli. Non c'è molto altro:
sono i Crazy Horse, tutto qui. Lo apprezzi per quello
che è, per quello che dà.
C'è un periodo dei Crazy Horse che preferisci?
Questo qua. Mi piace quel che sta accadendo
adesso. Non ricordo una formazione migliore di
un'altra, anche se abbiamo ritrovato un concerto,
sono gli highlight del tour del 1976 e saranno
all'inizio del terzo volume degli Archives, prima
traccia, primo disco. È un live incredibile, forse la
migliore registrazione dei Crazy Horse di sempre.
Bel suono e performance pazzesche.
Il mio pezzo preferito di Barn è They Might Be
Lost. Sbaglio o è triste?
Un po' lo è. Ma non saprei, non è davvero triste. È
una specie di documento: sta succedendo
qualcosa, tu pensi di sapere di che cosa si tratta,
ma non ne sei tanto sicuro. È un pezzo
interessante. Fatto alla prima take. C'è una
sequenza di accordi che credo si ripeta per tutto il
pezzo. Comunque, non sono uno che si mette lì
con la chitarra e canta mentre scrive. Magari canto
giusto un verso, o lo canticchio o penso come
potrebbe essere mentre suono. Solo in un secondo
momento scrivo le parole e non riprovo mai il pezzo
prima di registrarlo con la band. Lo mostro agli altri,
faccio vedere gli accordi, lascio che lo suonino per
qualche minuto. E poi via. Ed è bello perché è la
prima volta che lo suoniamo tutti assieme e mentre
lo suoniamo scopriamo com'è, se funziona, se non
funziona. E ci puoi improvvisare su perché non c'è
una traccia rigida da seguire. Niente regole, zero.
Non è che rifai una cosa perché con un'altra
canzone ti è venuta bene. Ecco, questa canzone
rappresenta un buon esempio di traccia immediata,
con parole scritte su fogliacci sparsi che poi ho
dovuto mettere assieme. Per capirci qualcosa li ho
dovuti numerare. A volte scrivo in modo talmente
veloce che è difficile capirci qualcosa (ride).
Che cosa hai fatto nel lockdown? Hai avuto del
tempo libero, tra il lavoro sugli archivi e il disco
nuovo?
Giusto un po', con Daryl. Ci siamo presi del tempo
per stare assieme, anche lei è molto creativa e ha
un sacco da fare. E il progetto degli Archives è
gigantesco. Il Volume III è il più grande dei tre,
quasi il doppio degli altri. Copre un periodo più
lungo. Credo contenga 13 album. Sto lavorando a
nuovi album adesso. Creo un nuovo album basato
sulle session di un certo disco che è uscito.
Prendiamo ad esempio Comes a Time. Prima di
quel disco ne ho fatto un altro con le stesse
canzoni. Erano tutte inedite, ma non le ho
pubblicate, le ho tenute. Ora la gente può sentire
com'era in origine. Ci sono tante registrazioni che
nessuno ha mai sentito. Ci sono ad esempio le
prove di un concerto con Nicolette Larson e
l'orchestra di Give to the Wind. Abbiamo suonato a
Miami, eravamo pronti per fare Comes a Time,
abbiamo registrato le prove alla Union Hall di
Nashville su un due tracce. Io e Nicolette che
cantiamo, la band, gli archi e tutto quanto. Ed è
veramente figo. C'è un sacco di roba del genere.
Sono documenti, senti le voci prima e dopo le
canzoni, ti dà l'idea che sia musica suonata da
persone.
Che meraviglia sarà ascoltare le prove di
Nicolette.
Oh, sono magnifiche. Le canta benissimo. Credo
sia la cosa più bella che abbiamo mai fatto insieme.
Vorrei averla pubblicata tempo fa, ma fino a tre
mesi fa non l'avevo mai ascoltata.
Che altri bei momenti puoi svelarci?
Ci sono tante cose fantastiche. Il tredicesimo disco
è un album intitolato Summer Songs, l'avevo
registrato su nastro e poi messo via per lavorare a
canzoni nuove. All'epoca andando veloce, scrivevo
un sacco di cose. Registravo una base e poi
cantavo l'armonizzazione, sempre seduto nello
stesso punto. Veniva fuori un suono molto
interessante, come se le due voci fossero una
sopra l'altra. Ho ritrovato questo gruppo di canzoni
grazie alle lettere che arrivano agli Archives, sono
molto d'aiuto. Sono l'anima della mia community,
persone che scrivono e raccontano quello che
ricordano. È così che riesco ad andare negli
Archives, ritrovare materiale e dargli vita, è grazie ai
ricordi condivisi da quelle persone. È così che sono
nati Summer Songs e altri quattro album. Sono
canzoni molto vecchie, per anni nessuno le ha
sentite. È così che finisce il Volume III, e in mezzo
ci sono altri undici album, assurdo.
Cosa possono aspettarsi i fan per il 50°
anniversario di Harvest, a febbraio?
Abbiamo preparato un film di due ore e un disco.
Racconta com'è stato messo assieme l'album.
Avevamo del materiale, ma non l'abbiamo mai fatto
vedere a nessuno. Ci sono riprese nel fienile e
anche con la London Symphony Orchestra.
Lo scorso agosto, dopo l'arrivo della variante
Delta, hai saggiamente rinunciato al Farm Aid.
La situazione è cambiata? Tornerai a suonare
dal vivo?
I media non sono d'aiuto in questa situazione.
Magari sono in buona fede, ma forniscono
informazioni confuse e non c'è una leadership a
livello mondiale. Ti dico la mia idea assurda: vorrei
che Putin, Xi e Biden facessero una conferenza
stampa congiunta sul coronavirus. Dovrebbero
mettersi d'accordo e dire cosa fare in
contemporanea a tutto il mondo. I leader dei tre
Paesi più grandi del mondo devono dire a tutti di
proteggersi. È un brutto periodo per l'umanità, non
andiamo d'accordo, non ci ascoltiamo. Ci sono
tante idee diverse su come gestire il virus. La cosa
ovvia è che non sappiamo precisamente come fare.
Per questo, andare in giro a suonare… Non riesco
a immaginarmi in tv, ripreso mentre suono con la
band di fronte a un grande pubblico, mi sembra
tutto sbagliato. Non è il momento giusto. Non
sappiamo cosa stiamo facendo. La gente può
tornare a casa dallo show e contagiare i figli. Non è
ancora il momento. Perché tutta questa fretta? Non
siamo obbligati. Dovremmo adattarci, andare tutti
nella stessa direzione. Magari sembro un pazzo,
ma quest'idea di accettare le nostre differenze…
dovremmo ricominciare ad ascoltare e capire che
abbiamo un problema, che sta morendo un sacco di
gente. Che dobbiamo unirci. Abbiamo avuto un
politico che ha avvelenato la discussione e reso tutti
scettici, la gente ha perso fiducia nel sistema e
nelle istituzioni.
Molti musicisti oggi chiedono un tampone
negativo, oltre al vaccino, a chi vuole vederli dal
vivo. Di cosa avresti bisogno per sentirti sicuro
in tour?
Non saprei. Non sono pronto. Non c'è nulla che mi
faccia venire voglia di continuare. Con i test
all'ingresso, i certificati vaccinali e le nuove
varianti… ma di cosa stiamo parlando? Perché non
lasciamo perdere finché non il virus non sarà
davvero sotto controllo? Ora non lo è. Siamo
abituati ad avere tutto quello che vogliamo quando
lo vogliamo. L'industria dell'appagamento è
diventata uno stile di vita. Per come la vedo io,
dovremmo fare un passo indietro, stare uniti fare
qualcosa assieme. Tutti quanti, la razza umana.
Dobbiamo stare uniti. Ecco perché sono convinto
che sarebbe bello che i leader dei Paesi più grandi
del mondo si riunissero sullo stesso palco, o in
televisione, e dicessero la stessa cosa, cioè che
questa è una cosa seria e che dovremmo agire in
un certo modo. È una cosa semplice e sarebbe
molto più efficace di questa politica meschina, in cui
i governatori degli Stati sono uno contro l'altro.
Abbiamo bisogno che i leader si mettano d'accordo
e dicano che siamo nei guai. Che dobbiamo farlo [il
vaccino]. Gli scienziati dicono che è sicuro. Sono
sicuro che i governi di Russia, Cina e Stati Uniti
sono d'accordo su quello che va fatto. Non credo ci
siano dubbi.
So che ti piace improvvisare queste cose, ma
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Neil
TODAY
hai idea di come ti piacerebbe andare in tour in
un mondo ideale? Da solo in acustico, con i
Crazy Horse, i Promise of the Real…
Non ne ho idea, perché non sento nulla. Non so
cosa farei. Non voglio mettere in pericolo nessuno.
Non voglio che la gente mi veda là fuori e pensi che
sia tutto ok. Perché la situazione non è per niente
ok. Mi piacerebbe sperare che quando tornerò a
suonare su un palco, toccando ferro, saremo tutti al
sicuro. Ma dobbiamo tenere sotto controllo la
situazione, andare nella stessa direzione per un po',
prima che possa succedere. In più, io costo una
fortuna. Anche tenendoli bassi, i prezzi dei biglietti
sarebbero assurdi. Immagina le persone che
vengono a vedere un concerto a cui tengono tanto,
ci hanno speso un sacco di soldi, lo aspettano da un
pezzo: e se qualcosa va storto? Non mi sento
abbastanza sicuro. Non credo che la situazione sia
risolta… dobbiamo fermarci e aspettare, lasciare che
le cose si calmino, poi parleremo di come tornare a
suonare. È troppo presto. L'ho appena detto ai miei
amici di Farm Aid: non posso suonare, l'idea mi fa
star male. Non posso dare l'esempio comportandomi
come se fosse tutto a posto.
Hai visto la cerimonia per Joni Mitchell al
Kennedy Center, qualche settimana fa?
Sì. Le ho parlato qualche giorno fa. Era appena
scesa dall'auto e stava per entrare al Kennedy
Center. Mi ha detto che si sentiva come
Cenerentola. Rideva. È stato bello sentirla felice. Ha
passato degli anni difficili, ma è ancora qui. È ancora
Joni. Una ragazza dolce.
La serie dei suoi Archives è una tua idea,
giusto?
Beh, ho detto a Elliot [Roberts] che Joni aveva un
sacco di materiale e che sarebbe stata una bella
idea. Gli ho anche proposto di usare la mia
piattaforma, fare tutto da soli può essere dura. Ma ci
stanno lavorando a modo loro. Non importa come lo
faranno, l'importante è il risultato.
La semplicità della copertina si contrappone alla
moltitudine di sonorità che compongono uno degli
album più apprezzati e venduti di sempre e considerato
tra i cento più belli della musica secondo la rivista
Rolling Stone.
Bestseller nell’anno di pubblicazione, vanta la
partecipazione di ospiti di grande levatura, tra i quali la
London Symphony Orchestra, Linda Ronstadt,
Stephen Stills, Graham Nash, David Crosby,e
James
Taylor. Harvest fu anche numero uno nella classifica di
Billboard ( Nord America)
per gli album pop.
Molti tuoi colleghi hanno smesso di fare album. Cosa ti dà
la forza di continuare?
Amo la musica. Guarda la reazione della gente dopo un pezzo
come Welcome Back, lo faccio per loro. Li tocca nell'anima. Non
devo essere per forza io, basta che trovino della musica da
amare, e la possono trovare fatta da tanti artisti diversi. Ma sai,
leggo che tutti sono molto felici di ascoltare le canzoni che ho
appena scritto, è gratificante. È quel che mi fa andare avanti. Sto
già pianificando un altro disco. Ma non so dove farlo. Ci stiamo
lavorando e lo faremo, torneremo presto in studio.
“
Non è vero che il cuore si trova nello stesso punto,
in ognuno di noi. In alcuni è a pochi centimetri dall’Ego,
in altri è a pochi centimetri dall’Anima.
È stato bello conoscerti Neil. È stato uno di quei
momenti che non si possono misurare con l’orologio...
ho sempre ritenuto che il più grande privilegio, sollievo
e conforto dell’amicizia fosse quello di non dover mai
spiegare nulla oltre la musica. E così è stato.
La tua musica è il linguaggio ”
dell'anima.
BrunoRomanoBaldassarri
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All'interno:
*
Dj Rap - Charissa Saverio
Deejay Producer (NY)
Saule Kilaite - Violin performer
* Silvia Colasanti - Musicista
*
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Charissa Saverio
the interview
by Bruno Romano Baldassarri
LA STORIA
DJ Rap
Charissa Saverio, alias
DJ RAP, è la regina
incontrastata dei giradischi
ed è stata votata la DJ donna
numero uno al mondo!
Una donna di
SUCCESS0
DJ Rap si è infiltrata nell'industria musicale con il suo arsenale di talenti. Si è affermata come CEO delle
sue etichette: Propa e Impropa Talent, ha sviluppato la sua direzione creativa come produttrice a tutti gli
effetti e rimane l'artista discografica e DJ che tutti hanno imparato ad amare e ad amare la danza! È
anche una pianista e autrice di canzoni di formazione classica, tra molti altri talenti! Il rap ha dominato
generi come la musica House e Drum & Bass. Tuttavia, il suo amore per la musica l'ha portata
attraverso molte riflessioni di generi ed esperienze musicali. Alla fine, milioni di persone a livello globale
hanno abbracciato lei e la sua musica. Dopo aver atteso diversi anni per poter ri-registrare (non remixare)
il singolo, " Good To Be Alive - 2011", DJ Rap è stata finalmente in grado di entrare in studio per far
rivivere il brano. Originariamente, questo singolo è stato pubblicato nell'album multi-platino "Learning
Curve", precedentemente pubblicato su Sony Records. Nell'estate 2011 è stata lanciata la tanto attesa
riedizione di “ Good to be Alive – 2011”! Anche un nuovo video musicale ha accompagnato l'uscita. Il
video cattura la sempre affascinante e bellissima DJ Rap, è come se fosse senza età. La sua voce è
ugualmente preservata e questo è evidente nelle voci appena registrate ascoltate nel brano. "Good To Be
Alive", è diventato noto a noi come un inno dopo l'uscita originale e ai fan di tanto in tanto lo è ancora.
Nel corso della carriera di Charissa Saverio ha collaborato e lavorato con molti professionisti di talento e
influenti. Tali talenti sono costituiti da BT, Eric Morrillo, Hans Zimmer, Hybid e DJ Tydi, solo per citarne
alcuni. Il rap ha prodotto musica per Play Station, Wii e7filmimportanti. DJ Rap hacreatospartiti
musicali, composto musica e realizza progetti personalizzati di brani musicali per soddisfare le esigenze
specifiche di qualsiasi progetto. Esempi del suo portfolio sono evidenti nel suo lavoro per Twix,
Mission
Impossible ( Tom Cruise), Isolation, Run Lola Run, Enough ( J-lo), Rogue Trader ( Ewan McGregor) e
quattro documentari. Ha anche un catalogo molto prezioso composto da oltre 300 brani gratuiti, chiari e
disponibili per la licenza. Recentemente DJ Rap ha collaborato con " Girl on Top", un'etichetta di design
con sede a Los Angeles. Ha creato la “ Propa Collection” che è diventata disponibile nell'estate '11.
Questa è una partnership entusiasmante e dopo aver modellato alcuni pezzi originali di " Girl on Top" e
aver saputo tutto sull'essere una ragazza al top, questa collaborazione era inevitabile. Multitalento,
compiuto, ambizioso e guidato dalla sua passione per la creazione e dal suo amore per la musica, DJ
Rap non è un nome del passato della musica, è il nome della musica attuale e un'ispirazione per il futuro
della musica.
E' un piacere averti ancora con noi, son
passati quasi 8 anni dalla nostra ultima
intervista e da quello che ho potuto notare, di
strada ne hai fatta tanta, il tuo impegno è stato
premiato. DJ Rap o Clarissa Saverio, ci parli un
po' di te?
Hello!. Sono una cantautrice,produttrice,attrice e la
musica è la mia vita. Sono in tour da quando avevo
18 anni e ho iniziato come pianista di formazione
classica e sono andata a un rave che ha sconvolto
la mia vita. Da allora ho avuto la fortuna di girare il
mondo e seguire la mia vera passione, intrattenere
E' un piacere averti ancora con noi, son passati
quasi 8 anni dalla nostra ultima intervista e da
quello che ho potuto notare, di strada ne hai fatta
tanta, il tuo impegno è stato premiato. DJ Rap o
Clarissa Saverio, ci parli un po' di te?
Hello!. Sono una cantautrice,produttrice,attrice e la
musica è la mia vita. Sono in tour da quando avevo 18
anni e ho iniziato come pianista di formazione classica
e sono andata a un rave che ha sconvolto la mia vita.
Da allora ho avuto la fortuna di girare il mondo e
seguire la mia vera passione, intrattenere le masse
attraverso la musica!
Cosa ti ha portato alla drum & bass?
In realtà, ero in giro e in uno dei miei tour, prima
ancora che la drum and bass fosse inventata, quindi
ciò che mi ha fatto entrare nella scena dell'acid house
e nella musica house era la sensazione che si provava
quando si vedevano 50.000 persone impazzire e
condividere l'amore per la musica. In quei primi tempi,
la musica riuniva tutti, questo era per me una cosa
straordinaria. La sensazione di una famiglia gigante.
Come artista e produttore, ho solo progredito e sono
passata attraverso ogni genere, house, happy
hardcore, breakbeat e poi al jungle,il drum and bass e
anche canzoni/band, tutto quanto. Mi piace tutto.
Chi erano le tue maggiori influenze all'epoca?
Genesis, Bowie, Prince, Seal ecc.
Parliamo del successo, sei conosciuta per essere
una stacanovista e per avere una grande grinta,
come fai a bilanciare la tua vita?
Sono ancora grata ogni giorno per questa vita e per
quello che la musica ha fatto per me. È difficile e a
volte mi sembra di essere abbastanza pazza a fare
questo a me stesso, ma in qualche modo ne vale la
pena. Per bilanciare la mia vita mi tengo in forma, sono
abbastanza disciplinato e amo quello che faccio, è per
questo che lavoro duro, è il mio bambino e ne sono
ossessionato.
Hai qualche consiglio per i produttori emergenti là
fuori, sia uomini che donne?
Sì, iniziate da un luogo di gioco, in altre parole, non
fatevi prendere dal sound design o dal fatto che sia
subito perfetto, iniziate abbozzando le vostre idee e poi
preoccupatevi della produzione. Il secondo consiglio,
imparare come funziona il business.....
Dove può la gente trovare la tua musica?
www.djrap.com (che è il mio sito web, o qualsiasi buon
negozio digitale, posti come Beatport I tunes. youtube
Spotify ecc....
Parlaci della tua ultima traccia 'Back & Forth'.
Tendo a pubblicare musica ogni 2 mesi.... questo
mese ho voluto pubblicare un inno da festival, amo le
grandi folle e voglio tradurre quell'energia nella mia
musica, la sua bellezza è feroce e piena di energia,
potete controllare qui! https://djrap.com/latest-releases/
Hai un'enorme Tribù che ti adora, parlaci di loro e
di come possiamo unirci a loro?
zoom hangs, concerti, ricevono musica gratis ogni
mese, dj mix, meCredo nell'intrattenere i miei fan e nel
diventare personale con loro, offro un'esperienza
basata sui fan abbonati che permette ai miei fan di
conoscermi davvero, faccio streaming per loro, ho rch
e molto di più! potete controllare qui!
https://www.patreon.com/join/DJRAP
ENGLISH VERSION
Welcome DJ Rap, Tell us a little bit about yourself?
Hi there! I am a singer/songwriter/producer/actor and music
is my life. I've been touring since I was 18 and started out
as a classically trained pianist and went to a rave and it
turned my life upside down, Since then I have been lucky
enough to tour the world and follow my passion,
entertaining the masses through music!
What was it that got you into drum & bass?
Actually, I was around and in the scene, before drum and
bass was even invented, so what got me into the scene
acid house and house music was the feeling you got went
you saw 50,000 going nuts and sharing the love. In those
early days, music brought everyone together, that was it for
me. The feeling of one giant family. As an artiste and
producer- I just progressed and went through every genre,
house, happy hardcore, breakbeat and then jungle, then
drum and bass and also songs/band the whole thing. I like it
all.
Who were your biggest influences at the time?
Genesis, Bowie, Prince, Seal, ecc.
Let's talk Success, you are known for being a
workaholic and having serious drive, how do you
balance your life?
I'm still grateful every day for this life and what music has
done for me. It's hard and sometimes I feel like I am quite
insane to do this to myself, but it's all worth it somehow. To
balance my life I keep fit, am pretty disciplined and love
what I do, this is why I work hard, it's my baby and I am
obsessed with it.
Do you have any advice for the up and coming
producers out there both male and female?
Yes, start from a place of playfulness,in other words, don't
get caught up in sound design or it being perfect right away,
start out by sketching your ideas and then worry about the
production. The second piece of advice, learn how the
business works…..
Where can people find your music?
www.djrap.com (that's my ebsite, or any good digital store,
places like Beatport I tunes. youtube Spotify etc....
Tell us about your latest track 'Back & Forth'
I tend to put out music every 2 months.... this month I
wanted to release a festival anthem, I love big crowds and I
want to translate that energy into my music, its' got beauty
and its fierce and full of energy, you can check it out here!
https://djrap.com/latest-releases/
www.dimagazine.it
Charissa Saverio
You have a massive Tribe that adore you, tell us about
them and how we can join?
I believe in entertaining my fans and getting personal
with them, I offer a subscriber fan based experience
that let my fans really get to know me, I stream for
them, have zoom hangs, concerts, they get free music
every month, dj mixes,, merch and so much more! you
can check it out here!
https://www.patreon.com/join/DJRAP
Saule
Kilaite
VIOLIN PERFORMER
La TOP ARTIST dei migliori
brand mondiali.
SCRITTRICE, ATTRICE, REGISTA E
ANIMATRICE COACH MOTIVAZIONALE,
CON VARI FORMAT DI SPETTACOLO.
Saule Kilaite è da 20 anni una performer di successo, ha il dono della parola
spontanea. Nei suoi spettacoli teatrali crea monologhi precisi e che vanno
dritti al cuore ed alla immaginazione. Artista unica nel suo genere per la sua
modalità di approccio col pubblico, eleganza e repertorio, nonostante decine
di tentativi di imitazione da moltissime “musiciste” che la seguono sui social.
Saule Kilaite svela l'anima di un violino filosofo.
Violinista solista, performance artist, compositrice e scrittrice di
origine lituana. Il suo stile fonde il mondo della musica classica con
quello della tradizione etnica e moderna. I suoi lavori spaziano dalla
musica alle performance multimediali, dall' ideazione e regia di piece
teatrali alla scrittura di romanzi. Oltre ad alcune incisioni di brani
inediti, la sua discografia contiene interpretazioni originali per violino
solista di cover più conosciuti della musica leggera, reinterpretazione
di brani celebri di musica classica, colonne sonore e brani tratti dalla
tradizione etnica di diversi paesi. È fondatrice del Picasso Strings
Project: un progetto nato nel 2001, basato sul quartetto d'archi
femminile, con l'intento di unire cinque arti: musica, letteratura,
pittura, video arte e teatro.
QUALCHE NOTIZIA SULL'ARTISTA
815 tra concerti e performance come solista e autrice dei suoi
spettacoli “ Chiavi in mano”
22 esibizioni davanti ad altissime cariche dello stato e Super Vip di
tutto il mondo
119 standing ovation ricevute
25 mila copie vendute con i suoi 8 CD musicali
1200 copie vendute del suo romanzo d'esordio “ Diario di un Violino”
8 copertine dedicate su riviste italiane ed europee
300 puntate televisive, sia da sola, sia accanto a personaggi celebri
del mondo dello spettacolo
9 Video come protagonista e come comparse in film.
Personaggio protagonista della Graphic Novel da collezione “Saule,
La Quinta Stagione” scritta da Antonio Serra (autore per Bonelli,
“ guru” del fumetto italiano - Dylan Dog, Martyn Mystere,
Nathan
Never) e disegnata da un allievo di Milo Manara.
ESEMPI VIDEO SPETTACOLI E PERFORMANCE
· SAULE VIOLIN - trailer spettacolo teatrale
https://www.youtube.com/watch?v=MkiFLCT2LOo&feature=
youtu.be
· SAULE VIOLIN - duel - concert in ARENA
https://www.youtube.com/watch?v=2eUudwHdxOc&featur
e=youtu.be
SPETTACOLI TEATRALI
·Diario di un VIOLINO
·Quando la MUSICA diventa PROSA
·Quando una STORIA nascosta tra le pagine prende
VITA
·Quando i COLORI diventano una MAGIA che
racconta
·Quando l'AMORE e la PASSIONE diventano TEATRO
Spettacoli completi di prosa, musica e danza, unici nel
loro genere. Il violino, protagonista indiscusso,
parlando in prima persona tocca fatti storici
realmente accaduti e coinvolge il pubblico con
musica, parole, sentimento, spiritualità e
fantasia. Ha incantato il pubblico di tutte le
fasce d'età con le stupende spettacolari
scenografie sincronizzate e le parole e la
musica riarrangiata appositamente, scelta
“
Mi definisco una neoclassica: ho studiato
con una rigida impostazione formale, ma amo
portare la musica a tutti come la sento io, mi
piace chi cerca interpretazioni diverse.
”
dalle più belle pagine mai scritte della
musica di tutto il mondo.
Altri format eseguiti con
grande successo:
· Concerto esperenziale
· Il bosco che suona
· Lezioni concerto per studenti
· Letture in musica
· Spettacolo di quiz musicali
· Teatro virtuale
· Musica nel bosco
· Suono terapy
· Laboratorio dei 5 sensi
IL TEAM 5 ART LAB È
UNICO DISTRIBUTORE
PER IL MONDO ED È NATO
APPOSITAMENTE
INTORNO ALL'ARTISTA
PER GARANTIRE PREZZI E
CREAZIONI DIRETTE TRA
PRODUTTORE E
CONSUMATORE.
INFO:
5ArtLab Team
Management and Production
SAULE KILAITE - VIOLIN PERFORMER
Mobile +39 – 348 / 7320603
5 ArtLab srl _ Produzioni Artistiche Milano
Italy
OFFICIAL WEBSITE www.SAULE.it
PAGINA FACEBOOK
https://www.facebook.com/SAULE.KILAITE.
VIOLIN/?fref=ts
CANALE YOUTUBE
https://www.youtube.com/channel/UCkghzJ
e4xa5UNUHY9iBoERg
WIKIPEDIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Saul%C4%97_Kil
ait%C4%97
https://www.linkedin.com/in/saule-kilaite-
35773362
https://instagram.com/saule.violinist?igshid=
1n0rd4qtixib7
“
I miei show spaziano dal folklore irlandese alle danze israeliane o
argentine: ogni genere viene da questa radice... lo è stato in parte anche
per Mozart, Beethoven e Brahms, ad esempio le danze ungheresi. Il mio
obiettivo è presentare la musica ogni volta in modo diverso, collegandomi
con lo stato d'animo di chi ascolta, con arrangiamenti moderni che
rivestono ogni melodia d'un vestito particolare. Insomma, perché non si
dovrebbe poter aggiornare anche la musica?
www.dimagazine.it
Silvia
Colasanti
UN QUARTETTO TUTTO AL FEMMINILE.
La musica di Silvia Colasanti prende, arriva al pubblico. Ed emoziona.
Teatrale, ricca di dettagli e orientata a coniugare la ricerca sul linguaggio con la comunicazione di sentimenti ed emozioni.
MUSICISTA E COMPOSITRICE
Orchestra Sinfonica Coro Sinfonico Giuseppe Verdi
e di Milano Auditorium di Milano, Largo Mahler 20136 Milano
T. +39 02 83389.428 M.+39
3403708077 www.laverdi.org
www.dimagazine.it
QUALCHE NOTIZIA SULL'ARTISTA
Considerata la compositrice italiana di musica classica più nota all'estero, è
indubbiamente la prima donna del nostro Paese ad aver superato il monopolio maschile
nel settore. Ha collaborato con nomi di spicco del calibro di Yuri Bashmet,
David
Geringas, Massimo Quarta, Jacques Zoon, Enrico Bronzi e il Quartetto di
Cremona.
FORMAZIONE
Studia composizione al Conservatorio Santa Cecilia di Roma con Luciano Pelosi e
Gian Paolo Chiti, perfezionandosi in seguito all' Accademia Musicale Chigiana e
all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Fabio Vacchi, Wolfgang Rihm,
Pascal
Dusapin e Azio Corghi. Nel 2006 ottiene la borsa di studio intitolata alla memoria di
Goffredo Petrassi, assegnata dalla Presidenza della Repubblica al migliore diplomata
in composizione dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Le sono stati dedicati due
CD monografici dalle etichette Dynamic e Naxos Records e le sue opere sono
pubblicate in esclusiva da Casa Ricordi. Insegna composizione al Conservatorio
" Nicola Sala" di Benevento.
PRODUZIONE MUSICALE
Considerata la compositrice donna italiana vivente più affermata sulla scena
internazionale, la Colasanti è autrice di una vasta produzione in cui spiccano lavori di
notevole importanza e impatto mediatico, anche grazie a commissioni di istituzioni
storiche quali Maggio Musicale Fiorentino, Festival dei Due Mondi,
Accademia
Nazionale di Santa Cecilia,la Fondazione Eduard Van Beinum,
Biennale di
Venezia, Sagra Musicale Umbra, Accademia Musicale Chigiana, CIDIM,
Accademia
Filarmonica Romana, Festspiele Europäische Wochen Passau,
Orchestra Haydn
di Bolzano e Trento, Orchestra della Toscana eOrchestra Sinfonica Giuseppe
Verdi di Milano. Caso non abituale nell'ambito della musica contemporanea, le sue
opere vengono riprese regolarmente per numerose esecuzioni.
Silvia Colasanti
Velasca S.r.l. - Via San Martino 14, 20122 Milano - www.velasca.com