TECNICA SPINNINGONDULANTIper l’ASPIO22 • MOSCA e SPINNING • 2/2022
GIORGIO MONTAGNA [ jomontagna@tiscalinet.it]Avendo avuto la fortuna e il piacere di pescarenei miei vari viaggi esteri sia in Alaskache in vari fiumi della British Columbia(compresi fiumi e torrenti dell’isola di Vancouver),penso spesso che lo spinning all’aspiosia molto simile, per tecnica e per richiami,a quello al salmone, specie impiegandoondulanti di peso e forma differenti. Tanto da poterconsiderare l’aspio il nostro ‘salmone dei poveri’… Così, lamente mi proietta in quelle acque canadesi ricche di pesci inrisalita mentre nella realtà mi sto recando sul Po, dove gliaspi, ben presenti su tutta l’asta fluviale nonché in diversi immissari,vengono definiti ‘frecce d’argento’ per la loro livreache risalta nelle acque opalescenti del fiume. Ed è senza dubbiospettacolare ed emozionante ferrare a debita distanza infiume un bell’aspio, pesce che riesce a trasmette una mangiatanetta, seguita da una lotta magari non estenuante ma pursempre divertente impiegando un’attrezzatura medio-leggera.Attualmente sul Po si possono catturare aspi di 4-5 chili dipeso, ma esemplari sui 7-8 chili non sono certo un’utopia.Per una volta, in tema di predatori alloctoni, bisogna riconoscereche questo grosso e vorace ciprinide proveniente dall’Esteuropeo, dai fianchi argentati e con il dorso scuro tendenteal verdastro, è riuscito ad attirare senza riserve molti lanciatori,pronti anche a sfidare le intemperie invernali pur di incocciarein un bell’esemplare. L’espansione dell’aspio ha cosìcontribuito a modificare gli equilibri del passato, quando aessere insidiati con costanza, da primavera in poi, erano i cavedani,oggi rarefatti proprio a causa di vari carnivori alloctoni(non solo gli aspi, ma anche i luciperca e i siluri). Oggi,dunque, il Po viene frequentato sia da noi spinningofili, sia dapattuglie di moschisti con canne a due mani anche per l’interessedestato dall’aspio. Inoltre, non destando interesse per lesue carni, viene puntualmente liberato da tutti dopo la cattura,rimanendo quindi nel fiume e divenendo più astuto e diffidenteche mai.Venendo all’argomento specifico di questo articolo, sulla basedi numerose uscite di pesca da primavera sino a tutto invernosono giunto a ritenere che l’ondulante, nell’ottica dell’insidiadi aspi di bella stazza, abbia una serie di vantaggi non trascurabili.In questa pesca si impiegano ondulanti lunghi e stretti,ma anche più modelli ovali: il peso è sempre un fattore nontrascurabile in base all’impiego in flussi correntizi differenti elo stesso vale per le profondità che dovremo man mano sondarein base alle postazioni raggiunte sulla riva. Consideroquindi questa tipologia di artificiali un vero e proprio assonella manica per raggiungere distanze di lancio apprezzabili,il tutto unito a un costo tutto sommato abbastanza accessibilerispetto ai tanto blasonati minnow, che proprio pescandonelle acque velate del Po spesso rimangono incagliati a ostacolisul fondale, come a rami di alberi che giacciono sommersidopo qualche passaggio di piene improvvise, o a massi edaltri intoppi. Non posso certo affermare che l’ondulante siaun’esca semplice da utilizzare in corrente, ma con un po’ dipratica saranno le abboccate ricevute a dirci se abbiamo fattotutto bene in pesca… Di norma lo lancio a monte per poi seguirlocon la canna (adoro una lunghezza non inferiore agli 8piedi, ma meglio ancora se ho una 9” lunga 2,70 m) in base allaforza della corrente e alla profondità. A volte si ottiene unamangiata rabbiosa a metà corsa dell’artificiale, altre volte a finepassata, ma mi è anche capitato di ferrare l’aspio appenal’esca cade in acqua, perché in fase di caduta e con pesci inUn grosso esemplare allamato con l’Harmaja 85 mm di Rapala.2/2022 • MOSCA e SPINNING • 23