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La Pesca Mosca e Spinning Aprile-Maggio 2022

La Pesca Mosca e Spinning Aprile-Maggio 2022. Preview with Summary, News, four articles' beginning, next issue Contest adv. «La Pesca Mosca e Spinning» is the leading Italian magazine about fly fishing and lure fishing. Published two-monthly since 1997, it concerns techniques, tackles and itineraries in texts and photos of some of the most important fishing specialists.

La Pesca Mosca e Spinning Aprile-Maggio 2022. Preview with Summary, News, four articles' beginning, next issue Contest adv. «La Pesca Mosca e Spinning» is the leading Italian magazine about fly fishing and lure fishing. Published two-monthly since 1997, it concerns techniques, tackles and itineraries in texts and photos of some of the most important fishing specialists.

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www.lapescamoscaespinning.it

APRILE-MAGGIO 2022 € 6,90

Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – AUT/CENTRO/1291/04.2021 Periodico ROC - anno XXII, n. 31 - Aprile-Maggio 2022

Dragaggi

Per Stelio

Carinzia a 360°

Spigole a mosca

Passione bamboo

Risorgiva, aprile [10 pp.]

Snodato è meglio

Alla ricerca del big

Bassfishing in cava

Ondulanti per l’aspio

Stickbait per le mangianze


Il marchio Okuma è

distribuito in Italia da:

Rapala Vmc Italia srl

info@normarkitalia.it



Direttore responsabile

Eugenio Ortali

redazione@lapescamoscaespinning.it

www.lapescamoscaespinning.it

www.facebook.com/MoscaeSpinning

http://twitter.com/lapescaMeS

www.flickr.com/photos/moscaespinning

www.youtube.com/user/MoscaeSpinning

12

BASSFISHING IN CAVA

di Nicholas Micheletti

Una dettagliata descrizione del particolare

ambiente rappresentato dalla cava, in relazione

agli elementi da considerare nelle diverse

stagioni per affrontare i bass che la popolano,

quasi sempre molto smaliziati a causa dell’alta

pressione di pesca.

28

PER STELIO

di Ivano Mongatti

Lo scorso 20 gennaio ci ha lasciato Stelio Di

Manno, da anni presenza assidua su questa rivista,

stimato costruttore, amico personale di

tanti di noi, punto di riferimento per la sua passione

e il suo equilibrio. Lo ricorda qui Ivano insieme

a tanti altri collaboratori della rivista.

Hanno collaborato a questo numero

Lorenzo Azimonti, Moreno Bartoli,

Guglielmo Ciregia, Renzo Della Valle,

Fabio Federighi, Loris Ferrari,

Alberto Edoardo Gargantini,

Massimo Ginanneschi, Massimo Magliocco,

Nicholas Micheletti, Ivano Mongatti,

Giorgio Montagna, Alex Piva,

Federico Renzi, Marco Sammicheli

ZONA FRANCA EDITRICE SRL

sede legale:

Via P. Colagrande 1, 67100 L’Aquila

abbonamenti@lapescamoscaespinning.it

tel. 06/42.90.38.54

18

DRAGAGGI

di Massimo Magliocco

Causa principale di numerosi insuccessi, i dragaggi

possono essere sconfitti solo abbandonando

l’improvvisazione e utilizzando al meglio

il lancio e un buon finale. Tutto, però, a

condizione che si sappiano leggere l’acqua e

le correnti.

34

SNODATO È MEGLIO

di Renzo Della Valle

«Il minnow snodato in due pezzi rivela un’azione

di nuoto molto particolare, estremamente

vivace e reattiva anche nelle cadenze di recupero

ultralente. È questa la sua marcia in

più, che si rivela vincente in tante occasioni».

Modelli e tecniche.

Pubbliche relazioni e pubblicità

Renzo Della Valle, Giorgio Montagna

renzo.dellavalle@gmail.com, jomontagna@tiscalinet.it

Pubblicazione periodica

Disponibile anche in versione digitale

su www.ezpress.it

Tutti i diritti riservati

LA PESCA MOSCA E SPINNING

ZONA FRANCA EDITRICE srl

Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016

Registrazione presso il Tribunale di Roma

n. 225 del 29.9.2014

Direttore editoriale

Giulio Fascetti

Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola

Distribuzione: Pieroni Distribuzione srl

Via Carlo Cazzaniga 19, 20132 Milano

22

ONDULANTI PER L’ASPIO

di Giorgio Montagna

Nella sempre più diffusa pesca a spinning all’aspio

– il ‘salmone dei poveri’ – gli ondulanti rappresentano

un asso nella manica, garantendo

di raggiungere nel lancio distanze ragguardevoli.

Modelli, attrezzature, strategie e tecniche

di pesca per ottenere risultati costanti.

38

SPIGOLE A MOSCA

di Guglielmo Ciregia

Per i moschisti italiani la preda d’acqua salata

più comune pescando dalla costa è senza dubbio

la spigola, dato che si può trovare in una

varietà incredibile di ambienti, dalla spiaggia

aperta alle scogliere meno profonde, dalle foci

dei fiumi alle lagune e alle zone portuali.

2 • MOSCA e SPINNING • 2/2022


42

CARINZIA A 360°

di Alberto Edoardo Gargantini

58

RISORGIVA, APRILE

di Federico Renzi

La Carinzia rappresenta una regione magica

per la pesca a mosca e a spinning, anche perché,

in varie zone, vi si può pescare fino alla fine

dell’anno. Alberto la conosce come le sue

tasche e ne illustra qui i corsi d’acqua più noti

come quelli più nascosti e infrascati.

La ‘situazione’ di questo numero, proposta anche

ai partecipanti al contest, è la risorgiva

del nord Italia nel mese di aprile. Federico mostra

alcuni artificiali che costruisce da molti

anni e che gli hanno sempre consentito ottime

catture in tali ambienti.

48

PASSIONE BAMBOO

di Massimo Ginanneschi

Un’intervista a Marco Naldi, giovane e già noto

costruttore, che negli ultimi tempi ha sviluppato

un crescente interesse per la realizzazione

di canne in bamboo, una passione che lo ha

portato a una consapevolezza ancora maggiore

della specificità della pesca a mosca.

52

ALLA RICERCA DEL BIG

di Alex Piva

Per consentire al bass di raggiungere e in certi

casi superare la soglia dei tre chili, occorrono

situazioni particolari, che nel nostro paese si

verificano solo in specifici ambienti. Per accaparrarsi

questi esemplari occorre molta attenzione

nell’uso di attrezzature e artificiali.

68

STICKBAIT PER LE MANGIANZE

di Lorenzo Azimonti

Senza palette o surrogati che ne meccanizzano

il nuoto, le stickbait devono le caratteristiche

del loro nuoto solo ai rapporti tra la leggerezza

del corpo, il peso della zavorra e l’idrodinamica

dell’esca, per cui ogni parametro ha

una propria influenza sul risultato finale.

RUBRICHE

4 NOTIZIE

74 SHOW ROOM

80 RECENSIONI

80 MERCATINO

FLY TYING CONTEST

SPEDIZIONE ENTRO IL 20.4.2022: LAGO ALPINO, GIUGNO

partecipa ai nostri contest: puoi vincere su ogni numero

GUARDA I PREMI PER IL 2022!

Skirmjan Predator Hunter R MSR-PH-702L

Length: 7’0” (213 cm)

Lure: 1/16–1/4 oz (1,7–7 g)

Line: 4 – 10 Lb

Action: Fast

LURE BUILDING CONTEST

SPEDIZIONE ENTRO IL 20.4.2022: SWIMBAIT PER IL LUCCIO

2/2022 • MOSCA e SPINNING • 3


fish factsa cura di Marco Sammicheli

in relazione al divieto di pesca legato alla peste suina

TROTE E CINGHIALI

Scenario distopico. Sarebbero bastati e avanzati i divieti di immissione

che hanno smantellato la precedente gestione di molte acque e anche

di riserve di pesca che erano diventate un riferimento di livello nazionale.

Ma se anche non fosse stato, per qualcuno le immissioni non sarebbero

servite a molto, perché ci avrebbero pensato i cinghiali. Ma che

c’entrano i cinghiali con le trote? Niente, certo: il problema è evitare che

il passaggio di persone sul territorio contribuisca alla diffusione del contagio

di peste suina che interessa un’ampia zona del nord ovest dello

stivale. Per questo nell’area interessata dalla malattia è stato imposto il

divieto di praticare attività all’aria aperta, compresa quindi la pesca.

Nessun momento avrebbe potuto essere migliore per capire cosa significa

imporre restrizioni a causa di un qualche agente patogeno rischioso,

se non in questo caso per le persone certo per l’economia, nello specifico

quella zootecnica.

Più acquisiamo controllo sulla natura, maggiore diventa la probabilità

che qualcosa vada storto. Una vera contraddizione. Ci sembra di avere il

controllo, ma è un fatto momentaneo che si regge su una continua rincorsa

a imporre condizioni non naturali e a cercare di mitigare i problemi

che ne derivano. Probabile che la cosa giusta da fare sarebbe sfruttare

le nostre capacità di intervento in tutt’altro modo. Qualche esempio banale?

Rinaturalizzare i nostri fiumi invece di continuare con le ruspe in

alveo e le sezioni trapezoidali? Abbattere gli sbarramenti invece di sacrificare

i nostri torrenti al micro idroelettrico?

Non è vero che la narrazione, per quanto a volte un po’ ambigua, ci indirizza

all’esaltazione dei valori ambientali? Di sicuro anche per la pesca:

si va nella riserva, ma l’immagine che si ha in testa è quella di un posto

selvaggio dove l’abbondanza è naturale e non inserita in una pianificazione

di tipo aziendale. Vada per il surrogato di qualità, anche se ad

averne la possibilità si va, che so, in Patagonia? Magari in Nuova Zelanda.

Oppure in Islanda, Alaska? Meglio al caldo? Risparmiamoci la lista di

destinazioni porno-alieutiche. Sembra quindi di essere alla fine di un vicolo

cieco e a dimostrarcelo potrebbero bastare i laghetti a pagamento.

Che vanno bene, certamente, se ne potrebbe argomentare all’infinito o

quasi, ma è anche evidente che sono un surrogato per quanto pieno di

pregi, di cui accontentarsi all’occorrenza. Certo non è facile convincersi

che strappare una spigoletta in foce stia al pari di una notte di fuoco

con gli striped bass, o che i cavedani a secca valgano i temoli o che la

fario del rigagnolo se la veda

con la steelhead. Quello che

però i pescatori davvero vorrebbero

sarebbe avere nei propri

territori zone di pesca in contesti

naturali integri.

I cinghiali alla fine non c’entrano

direttamente, ma continuano a

fare parte di un sistema di gestione,

più o meno che questo

possa essere istituzionale. Hanno

creato un contesto di caccia abbondantemente utile, evidentemente

anche troppo, e si potrebbe fare un parallelo con la pesca ‘assistita’,

considerando certo che l’impatto della fauna ittica sul nostro territorio è

nettamente minore. Non sarà andata dovunque allo stesso modo, ma

per i cinghiali sappiamo come l’interesse venatorio abbia profondamente

cambiato il contesto rispetto alle condizioni naturali dei nostri territori.

Molte zone si sono trovate a dover fronteggiare la comparsa improvvisa

della specie in forme e numeri tali da diventare in vero problema

per l’agricoltura e talvolta anche da danneggiare in modo significativo

alcuni ecosistemi. Non sembra che, fatte le dovute differenze, la cosa

possa ricordare un po’ i siluri? Forse dovremmo ammettere che

avrebbe potuto essere meglio aver continuato a pescare cavedani. E

diano pure i cacciatori virtuosi la loro interpretazione riguardo ai cinghiali.

Alla fine, per simmetria, potremmo temere una peste salmonicola

a causa della quale venga chiusa anche la caccia. Distopia appunto.

4 • MOSCA e SPINNING • 2/2022


notizie

dal 30 aprile al 2 maggio

EOS SHOW 2022

Si terrà da sabato 30 aprile a lunedì 2 maggio la prima edizione dell’EOS

Show, European Outdoor Show, il grande salone di pesca, nautica, caccia,

tiro sportivo, outdoor, distribuito in quattro padiglioni per uno spazio

espositivo complessivo di 59.000 mq. Per quanto riguarda la pesca, vastissima

è la presenza delle aziende e delle associazioni dei settori Mosca

e Spinning, riunite nei 10.000 mq del padiglione 10. L’elenco aggiornato

dei partecipanti si trova sul sito www.eos-show.com, così come

quello dei negozi che animeranno l’area Shopping, la quale ha ricevuto

un particolare impulso: i numerosi negozi presenti potranno godere infatti

del padiglione più ampio, il n. 9, di 17.000 mq complessivi, confinante

con il padiglione 10, nel quale avranno modo di presentare nel

modo migliore tutte le ultime novità e di proporre varie offerte dedicate

ai visitatori della fiera. Nell’area dedicata alla nautica hanno già dato

conferma della loro presenza Suzuki e Yamaha, che attireranno come di

consueto l’interesse anche di molti pescatori.

Numerosi saranno gli eventi e le presentazioni; per chi vuole imparare la

tecnica di lancio a spinning con attrezzatura da casting sarà possibile

frequentare un apposito corso, mentre la SIM, Scuola Italiana di Pesca a

Mosca, offirà corsi di costruzione per i più piccoli e dimostrazioni di lancio.

EOS Show ospiterà anche l’Italian Fly Tying Show, grande manifestazione

di costruzione mosca organizzata da Fabio Federighi e Federico

Renzi, con la partecipazione di Luca Barosselli, Emiliano Bartolini,

Giampiero Bartolini, Gianluca Capizzi,

Alessandro Casiglia, Marco Scleri

Clari, Emmanuel Crosa, Enrico Fantasia,

Branko Gašparin, Andrea Gasparini,

Fabio Gasperoni, Matteo

Ghizzo, Bo Hermansen, Konstantin

Karagyozov, Andrea Nuti, Andrea Pegorin, Enrico Puglisi, Dimitri Repele,

Davide Sacchi, Riccardo Sensidoni, Stefano Ticchiati, Bane Todorovic,

Eros Tommasi, Loris Zecchinello. L’Italian Fly Tying Show ha un suo

gruppo pubblico su Facebook, cui si rimanda.

Veronafiere, che ha ripreso la propria attività in presenza e nella massima

sicurezza già da giugno 2021, attua varie misure per prevenire il coronavirus

secondo il protocollo Safetybusiness: un sistema che ha dimostrato

la propria validità anche in occasione di rassegne consumer di

grande pubblico. I biglietti sono acquistabili sulla apposita pagina del sito.

Ridotto Gruppi Web (riduzione riservata a gruppi composti da almeno

15 persone): 10,00€ + 0,90€ di diritto di prevendita; Ridotto Web:

13,00€ +1,35€ di diritto di prevendita.

Si invita a visitare il sito www.eos-show.com per tutti gli aggiornamenti

e le anteprime sulla manifestazione. Organizzazione: E.O.S. s.r.l., Via Misurina

4, 35035 Mestrino (PD), tel. 049/9004444.

dal 6 all’8 maggio ad Orbetello, montepremi di oltre quindicimila euro

BRANZINO THE CHALLENGE 2022

C’è tempo fino a giovedì 31 marzo per iscriversi a Branzino the Challenge

la più importante manifestazione a livello europeo, con le esche artificiali,

specificatamente dedicata alla spigola che si pratica in kayak. La quinta

edizione, organizzata dall’Associazione Insidefishing, vede il patrocinio

dell’amministrazione comunale di Orbetello e si svolgerà presso l’area

del Circolo Canottieri di Orbetello, dove sarà allestita una struttura di accoglienza,

che consentirà lo svolgimento di tutte le attività legate alla


manifestazione. Nelle due giornate di competizione, sabato 7 e domenica

8 maggio, della durata di sette ore di pesca ciascuna, i kayaker saranno

impegnati su due campi di gara, la laguna di Ponente e quella di Levante.

La manifestazione si svolgerà rispettando le regole di distanziamento

e le prevenzione vigenti per cui, dopo la chiusura delle operazioni

di registrazione e consegna dei gadget per i concorrenti, intorno alle

16.30 di venerdì 6 maggio tutti i partecipanti si ritroveranno presso la

struttura di ricevimento del Circolo Canottieri di Orbetello per la presentazione

ufficiale della manifestazione alla presenza delle autorità locali.

La gara entrerà nel vivo alle prime luci dell’alba di sabato 7 maggio. Il

montepremi complessivo di oltre quindicimila euro va a consolidare i premi

dei primi tre classificati. I risultati delle due sessioni di pesca, al termine

della competizione, saranno sommati per stilare le classifiche finali

strutturate sia con una lista individuale che con una per team composti

da due pescatori. La manifestazione aderisce al no kill, per cui, al fine di

facilitare il rapido rilascio delle spigole, il termine di verifica della lunghezza

delle catture si baserà sulle immagini fotografiche scattate direttamente

dai partecipanti in gara, muniti di telefono, che trasmetteranno

tramite applicazione WhatsApp l’immagine della cattura in tempo reale

direttamente al recapito di riferimento degli organizzatori. Anche quest’anno

le fasi salienti della gara saranno trasmesse in diretta streaming

da BranzinoLive sulla pagina Facebook di Branzino the Challenge. Lo studio

permanente, allestito all’interno della struttura di ricevimento del Circolo

Canottieri di Orbetello, sarà il punto d’incontro di esperti e appassionati

che cercheranno di raccontare una delle più emozionanti gare di pesca

del territorio. Spazio anche all’enogastronomia con la possibilità di

degustare le specialità locali, preparate da chef stellati. Per l’edizione

2022 tornano anche le attività dimostrative rivolte al pubblico: esperti

del settore impartiranno gratuitamente lezioni di pesca e i primi rudimenti

per andare in kayak in piena sicurezza. Come sempre la gara, individuale

o in team, è aperta a tutti, unico limite aver compiuto 14 anni; chi

è sprovvisto di kayak ha la possibilità di noleggiarlo direttamente in loco

grazie alle aziende Galaxy Kayaks, Bolsena Yachting e Ozone Kayak.

Branzino the Challenge si pregia della partnership di prestigiosi brand del

settore come Bolsena Yachting, Ozone Kayak, Galaxy Kayaks, T3 Distribution,

Tubertini, Trabucco, NRS, Garmin Italia, Old Captain, Cogitech-

BKK, Railblaza, Aquamap. Per info e iscrizioni: www.branzinothechallenge.

com oppure pagina Fb: Branzino the Challenge.

a Boario Terme nei giorni 27-28-29 maggio

RADUNO IBRA

Il consiglio IBRA ha deciso di tenere il prossimo raduno italiano nei giorni

27-28-29 maggio 2022 presso l’Hotel Rizzi Aquacharme di Boario

Terme. Sarà a disposizione una prestigiosa sala all’interno delle Terme

di Boario, isolata e interamente riservata alla manifestazione, circondata

da spazi esterni per provare le canne. Sarà una bellissima occasione

per incontrarsi nuovamente dopo i due anni saltati a causa della pandemia

e passare qualche bella giornata dedicata al mondo delle canne in

bamboo. Per il programma ed eventuali ulteriori comunicazioni si invita

a visitare il sito IBRA: www.rodmakers.it.

6 • MOSCA e SPINNING • 2/2022



notizie

a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it

ora fruibile autonomamente su smart tv, pc, smartphone e tablet

È NATA LA MULTIPIATTAFORMA

PESCA TV

È disponibile da marzo la multipiattaforma del canale Pesca Tv che, con

gli oltre 3000 contenuti, soddisfa le esigenze di tutti gli appassionati di

pesca. Emozioni ed esperienze di un team di esperti, documentari, reportage,

rubriche e approfondimenti di tecnica venatoria e alieutica:

questo e molto altro solo su cacciaepesca.tv. È ora possibile seguire le

proprie passioni sempre e ovunque su smart tv, pc, smartphone e tablet.

Si tratta di un’offerta unica che dà la possibilità di scegliere l’abbonamento

più adatto alle proprie esigenze e di personalizzare la propria

esperienza selezionando le specialità e le tecniche preferite. Tante le

serie disponibili in qualsiasi momento in streaming e on demand. Un’offerta

innovativa che si aggiunge alla tradizionale distribuzione satellitare

che accompagna gli appassionati di caccia e pesca da oltre 17 anni.

Gli amanti della pesca possono seguire Matteo De Falco in «Passione

Artificiale», Luca Quintavalla e le sue avventure ne «Il bassfishing del

mio miglior amico» con Valerio Morini, la coppia Alberto Salvini e Marica

Cicoria in «Il Diario di Pescavventura». Per gli appassionati di pesca in

mare dalla barca ci sono Walter Ferraro, che tra Liguria e Sardegna, racconta

le sue uscite in «A Pesca con Walter», Gianluca Sulas in «Seabas-

5000 avannotti rilasciati nel loro ambiente

sunters» che si dedica alla ricerca della spigola e Riccardo Fanelli che

PROGETTO MARMORATA 2022

con la sua esperienza accompagna gli spettatori in «Fishing Veterans».

Le acque pugliesi sono invece il teatro di «Cronache di una guida di pesca

sportiva» di Andrea Iacovizzi, mentre gli appassionati di pesca dalla

Anche quest’anno procede senza sosta l’attività del Progetto Marmorata

portata avanti dallo Spinning Club Italia. Il lavoro è iniziato a dicembre

dello scorso anno con il monitoraggio delle freghe di trota marmora-

riva possono seguire Stefano Passarelli nel suo «Surfcasting specialist»

o le splendide avventure raccontate da Graziano Giambastiani in «In

ta e col recupero delle uova rimaste in asciutta e, da quest’anno, di alcuni

riproduttori, successivamente rilasciati nel proprio ambiente naturale.

mare dalla riva». Non manca la pesca al siluro con Michele Valeriani, il

carpfishing con Salvatore Perrone e Vita Gallitto e le mosche e le canne

Nell’impianto SCI di Merlino gli ittiologi, coadiuvati da soci volontari,

di bambù di Riccardo Sensidoni in «Keep Calm & Upstream». Per i neo

hanno seguito con attenzione le fasi di schiusa e di primo sviluppo di

appassionati «Profishional’s School», una serie di video con cui alcuni

esemplari di trota marmorata autoctona del bacino del fiume Adda e del

dei più esperti pescatori italiani condividono segreti e malizie delle tecniche

più praticate.

basso Brembo. Nel monitoraggio e nella cura quotidiana delle uova e

degli avannotti sono messe in atto soluzioni tecniche maturate in più di

Abbonarsi è semplice: basta collegarsi al sito www.cacciaepesca.tv e

vent’anni esperienza e che hanno fatto registrare a fine ciclo un tasso

scegliere l’offerta più adatta alle proprie esigenze. Per il primo mese, è

di sopravvivenza superiore al 90%. Finalmente, inoltre, si nota un piccolo

ma apprezzabile aumento dei letti di frega di trote marmorate nelle

possibile abbonarsi al prezzo lancio di 2,99 euro a canale. Successivamente

si potrà scegliere tra: abbonamento Pesca Tv a partire da 4,99

acque in cui è presente il progetto, a dimostrazione della bontà delle

euro al mese e abbonamento Caccia Tv a partire da 5,99 euro al mese.

azioni intraprese, fondamentali per la salvaguardia e la tutela di questo

Inoltre, gli appassionati di entrambe le discipline potranno scegliere

prezioso endemismo delle nostre acque, minacciato dai cambiamenti

Caccia Tv più Pesca Tv a partire da 8,99 al mese.

ambientali e dalla modifica del proprio ambiente, oltre che dall’eccessiva

A seguire indichiamo come sempre le nuove programmazioni in onda.

predazione. Domenica 20 febbraio 2022 i volontari hanno rilasciato nel

A partire da giovedì 7 aprile alle ore 21.30 Pesca presenta I signori

proprio ambiente i prima 5000 avannotti di trota marmorata, mentre nei

della pesca a mosca 3. Torna la serie che presenta episodi monografici

prossimi giorni, una volta pronti, proseguiranno le immissione degli altri

che ritraggono diversi pescatori italiani che hanno segnato a loro modo

esemplari nelle proprie acque.

il mondo della pesca del nostro paese. Tanti personaggi, che si raccontano

nelle interviste esclusive che vengono fatte loro, permettendo a

chi guarda di conoscere in profondità le loro vite e soprattutto la loro

esperienza di pesca, tra aneddoti, curiosità e tecnica.

Lunedì 11 aprile alle ore 22.00 torna con la settima stagione Fishing

Veterans, il programma con cui Riccardo Fanelli porta lo spettatore a

pesca in mare dalla barca insieme a grandi veterani e appassionati. Traina

col vivo e con gli artificiali, vertical jigging con artificiali ed esche naturali

e drifting: tanti approcci e diverse tecniche alla ricerca delle vere

emozioni della pesca dalla barca, tutto condito dalle consuete ‘pillole’ in

cui i veterani regalano i loro segreti per migliorare l’efficacia delle nostre

azioni di pesca.

8 • MOSCA e SPINNING • 2/2022


domenica 30 gennaio presso il lago Fialdini di Mediglia

RADUNO NAZIONALE TROTA LAGHETTO

Abbiamo chiesto a Ettore Ghezzi, Segretario nazionale SCI e instancabile

organizzatore di eventi di pesca, di raccontarci la genesi e lo sviluppo

del recente raduno nazionale di spinning a trota laghetto tenutosi domenica

30 gennaio presso il lago Fialdini di Mediglia (Milano). È la migliore

testimonianza dello spirito che lega i componenti del nostro sodalizio.

Racconta Ettore: «Avete presente quelle cose che nascono per

gioco e divertimento che ti viene spontaneo condividerle con gli amici?

Ecco, il raduno è nato così. Era già da qualche settimana che con qualche

socio mi divertivo ad andare a pescare in un lago a regime no kill.

Non il classico laghetto da area, ma qualcosa di molto più grande con

prede molto più grandi, anche di notevole misura. Un lunedì sera, durante

una riunione del club qualcuno ha lanciato l’idea: “Facciamo una bella

pescata di gruppo, senza fare gara o altro, una semplice pescata fra

amici”. E così è stato! Molti gli amici delle varie sedi dello SCI Milano, Piacenza,

Lodi e Ravenna: qualcuno ha fatto veramente tanta strada arrivando

da Fermo. Dopo le dovute presentazioni e un piccolo benvenuto

da parte del presidente Mario, foto di rito e... via a pescare, chi con attrezzatura

leggera, chi molto più pesante alla ricerca di qualche big. Tutto

fino alla pausa pranzo con pane e salamelle per tutti. Un ringraziamento

va a tutti i partecipanti, ma uno particolare a Luigi del Fialdini Fishing

area lago Bellaria per averci ospitato e sopportato; Angelo e Fabio

per l’impegno a cucinare; Marcello che ad ogni evento rinuncia a pescare

per fare il fotografo; Valerio per l’aiuto a gestire la giornata.

2/2022 • MOSCA e SPINNING • 9


notizie

Ricapitoliamo le principali novità comparse

su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a

leggere gli approfondimenti e novità direttamente

online sul sito www.pipam.it. Se

volete partecipare alla nostra comunità nativa

non dovete far altro che iscrivervi al

FORUM e partecipare attivamente alle discussioni.

Ma PIPAM è anche altro... troverete

articoli di tecnica, di flytying, recensioni,

test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca

per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo

online ormai nel mirino crediamo che di

materiale ce ne sia per molto e per tutti i

gusti. Siamo presenti anche su vari social

come Facebook (https://www.facebook.com

/groups/41688482011), Vimeo (https://

www.youtube.com/user/wwwpipam/videos)

e Instagram (https://www.instagram.com/

pipam.it) per cui, anche in questo caso, l’invito

è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!

FLY FISHING MAGAZINE

bead: tungsteno 3,5 mm

code: holo flash predator chartreuse

corpo: dub peacock/bronze

dorso: flash/lateral scale

rigaggio: holo flash predator chartreuse

torace: Spectra dub uv white

filo di montaggio: dark grey 140

Acque Magiche

impressioni. Il tratto a regolamentazione no

kill è estremamente bello. Raramente ho

visto un fiume più vocato alla pesca a mosca

di questo. Largo dai 25 ai 40 metri e

con una profondità media di circa 70 cm,

che consente di guadarlo in molti punti. Con

livelli normali la corrente è moderata e placa

ulteriormente In alcune lunghe pool leggermente

più profonde. Ci sono tanti raschi

e correntine. Le rive sono facilmente percorribili

con sentieri e accessi ben tracciati.

Il fondo è stabile ed è costituito da ciottoli

di medie dimensioni con inframezzati alcuni

massi più grandi. Si cammina bene ma occorre

prestare attenzione per non inciampare

nelle irregolarità del fondo. È tutto pescabile

anche se ci sono delle beat più famose

e numerate dall’1 al 10.

Rilascio dello shooting

OFS una nessuna centomila

a cura di Andrea Cuccaro (WM)

Royal Coachman variante moderna. Nel

mondo della pesca a mosca esistono alcuni

dressing che, rivelatisi catturanti nella loro

versione originale, vengono poi riproposti in

ruoli diversi. Un dressing di successo ci

mette un nonnulla, ed esempio una secca, a

diventare un emergente, una ninfa, una

sommersa ... uno streamer. Questi dressing

io li chiamo polimorfici. Alcuni tra gli esempi

più famosi nella storia del fly tying che mi

vengono in mente sono la Red Tag, la

Pheasant Tail... e la Royal Coachman.

White & Peacock Nymph

a cura della redazione

Materiali utilizzati

amo: Hanak h300 bl n. 10-12

a cura di Alvaro Masseini

«Un fiume come questo, oltre che in Patagonia,

scorre nella mente di ogni pescatore

a mosca». Alvaro Masseini, giornalista free

lance, vive sulle colline del lago Trasimeno.

Ha insegnato storia e filosofia nei licei, collabora

con i principali periodici italiani di

settore e con la rivista storica «American

Fly Fisher». Per i tipi delle Edizioni Angolo

Manzoni ha pubblicato nel 1998 Della Patagonia

ed altri sogni. Viaggiatore con l’arte

della pesca a mosca, e nel 2003 Inseguendo

il Sole. Appunti di viaggio dalle terre dei

salmoni. Nel 2008 è uscito per Pescare

Viaggiando Per mare e per terra. Storie di

pesca dell’altro mondo

Fiume San (Polonia)

a cura di Beppe Saglia (Beppe S.)

Premesso, che come sempre, un’uscita di

tre giorni non è sicuramente sufficiente per

giudicare un fiume, mi limito a dare alcune

informazioni di carattere generale e alcune

a cura di Valerio Santagostino (Balboa)

Quando si rilascia lo shooting? Se si rilascia

troppo presto cosa succede? Se si rilascia

tropo tardi, cosa succede? Esiste qualche

tecnica nella quale, se rilasciato in ritardo,

si hanno vantaggi? In che lanci, se rilasciato

in ritardo, si hanno giovamenti? Ma quali

sono questi vantaggi/giovamenti? Per fare

distanza, quando si rilascia? E che cos’è lo

shooting?

I THREAD PIÙ SEGUITI

Ninfa leggera

thread aperto da Valerio Santagostino (Balboa)

Che definizione potremmo dare della ‘ninfa

leggera’? Una ninfetta con la bead in brass?

Una ninfa appesantita solamente dall’amo?

Una ninfetta arricchita con tinsel di rame a

vista o giri di piombo sotto corpo? Una ninfetta

con bead dell’1.5, massimo 2, in tung?

Una ninfa con occhietti, conetti, javi, piastrine

o altro? Una ninfetta che non fa

10 • MOSCA e SPINNING • 2/2022


affondare un voluminoso drop? Una ninfetta

che affonda solo per il materiale con il

quale è costruita? Oppure la definiamo ‘leggera’

se possiamo lanciarla con facilità e

precisione, magari con un’attrezzatura non

proprio da ninfa?

Indicatore di abboccata

thread aperto da Nicola Osteria

Chiedo un consiglio a tutti voi che avete sicuramente

più esperienza di me. Pesco con

il nuovo leader della Texstreme lungo 10

metri a cui attacco una molla di nylon fatta

da me, a seguire un micro ring e un tip di

due metri con due ninfe. Ho preso questa

decisione perché con il bicolor e tenendo il

sistema in leggera tensione a mio parere le

ninfe non era libere di muoversi ma erano

sempre un po’ in ‘tirare’. Con la molla riesco

a tenere in leggera tensione il leader e il tip

si muove più libero. Qui nasce il problema

della ferrata. Due trote due slamate, una

particolarmente bella. Chiedo a voi se avete

mai usato questo indicatore e se si riesca a

ovviare con piccoli trucchi al problema della

slamatura data da una ferrata meno efficace

per via dell’effetto della molla. Allego

una foto trovata sul web della spirale in

questione. Voi cosa usate? Grazie.

I CERCHI PIÙ INTERESSANTI

Sbagliare acquisti: il guadino

a cura di Angelo Piller (Angelo)

Il guadino è diventato un accessorio praticamente

indispensabile. Lo ritengo molto utile

soprattutto per ridurre i tempi di combattimento,

ma anche quando ci troviamo di

fronte a pesci importanti in acque ‘difficili’ e

vogliamo ridurre il rischio di perderli. L’errore

che assolutamente non bisogna fare è quello

di scegliere un guadino con la rete poco

profonda. Un pesce di taglia potrebbe facilmente

sfruttare la poca profondità della rete

gommata per saltare verso la libertà... che

le verrebbe risparmiata comunque.

Modifica costituzionale

a cura di Beppe Saglia (Beppe S.)

La tutela dell’ambiente, della biodiversità e

degli ecosistemi entra in Costituzione. L’aula

della Camera ha definitivamente approvato

la proposta di legge costituzionale che modifica

in tal senso due articoli della Carta, il 9 e

il 41. Il testo, alla seconda lettura alla Camera,

è passato a Montecitorio con 468 voti a

favore, un contrario e sei astenuti. Il Senato

lo aveva approvato con la maggioranza dei

due terzi lo scorso 3 novembre. Di conseguenza,

entra subito in vigore e non è sottoponibile

a referendum. La salvaguardia dell’ambiente

e la protezione degli animali entrano

a far parte dei «valori fondanti» dello

Stato «a tutela delle future generazioni».

Cavedani invernali

a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne)

Affrontare il cavedano non è mai facile: è

un pesce stimolante per migliorare la tecnica

e l’approccio e rappresenta un ottimo ripiego

durante il periodo invernale.

2/2022 • MOSCA e SPINNING • 11


BASSFISHING

IN CAVA

NICHOLAS MICHELETTI [michelettinicholas@gmail.com]

Tra le varie tipologie di ambienti del nostro

paese in cui il bass prolifica, la maggior parte

è probabilmente costituita da laghi artificiali

di piccola e media dimensione, spesso ex cave

dismesse. L’Italia, infatti, è disseminata da

nord a sud di una miriade di questi specchi

d’acqua, i quali, data la loro diffusione, molto

spesso rappresentano il punto di partenza per chi si avvicina a

questa tecnica di pesca. Non si cada nell’errore, però, di considerarli

ambienti necessariamente facili da affrontare e che

non possano rappresentare una sfida per il bass angler più

esperto. Se da un lato, infatti, il processo di localizzazione del

pesce in questi luoghi può risultare meno complesso rispetto

ad ambienti più vasti, molto spesso, a causa dell’alta pressione

di pesca, si ha a che fare con bass smaliziati e per niente facili

da catturare. Per di più, molti pesci di taglia record per le acque

italiane sono stati catturati proprio in cava.

anatomia di una cava

Quando ci si trova ad affrontare una cava in cui non si è mai

pescato prima, occorre tener conto dei seguenti fattori: pattern

stagionale (come ad esempio inverno, pre frega, post frega,

estate ecc.), colore dell’acqua, strutture e cover presenti,

foraggio presente. La combinazione di queste variabili potrà

dare uno spunto iniziale su come e dove iniziare a cercare il

pesce. Ma andiamo per gradi e analizziamo innanzitutto le

peculiarità di questi ambienti.

Come si evince dal nome, l’origine delle cave deriva dall’azione

umana di escavazione del terreno. In seguito al boom economico

dello scorso secolo, l’urgente richiesta di materie prime

ha fatto sì che fosse creato sul nostro territorio un gran

numero di questi laghi artificiali, dalle forme e caratteristiche

più diverse. Le dimensioni di solito non sono superiori a una

12 • MOSCA e SPINNING • 2/2022


decina di ettari, ma con profondità, proprio a causa della loro

origine, molto elevate. Non è infatti difficile che una cava anche

modesta raggiunga profondità superiori ai dieci metri,

cosa molto rara per un lago naturale di grandezza analoga. Di

conseguenza, è molto frequente che questi ambienti presentino

sponde con pendenza molto pronunciata, e allo stesso

modo scalini e salti di profondità accentuati. Un tipo di struttura

offshore (cioè lontana dalla sponda) tipica delle cave è

spesso costituita da cumuli sommersi, creatisi proprio a seguito

del processo di escavazione, che quando le condizioni

lo permettono possono risultare molto redditizi e poco pressati

dalla maggior parte dei pescatori che frequentano il posto.

Per quanto riguarda la pesca da sponda, una tipologia di

cover classica per le cave, specialmente quelle di più antica

costruzione, e che il bass tende spesso a utilizzare in qualsiasi

periodo dell’anno, è data da alberi caduti in acqua; anche la

roccia è spesso presente in questi ambienti, così come erbai

di varia natura.

Per quanto attiene alla limpidezza dell’acqua,

molto dipende dalla composizione del

fondale: di solito le cave situate in zone

sabbiose tendono a essere più limpide di

quelle che presentano un fondale argilloso.

Non è detto però che la limpidezza sia costante

durante tutto il corso dell’anno: fioriture

periodiche di alghe unicellulari,

piogge, erosione delle sponde e molti altri

fattori possono far cambiare colore all’acqua

anche velocemente.

In cava la dieta del bass dipende senza dubbio

da due tipi di foraggio principale, da

nord a sud: gambero e persico sole. È frequente

che l’ambiente sia popolato anche

da varie specie di pesce bianco, come alborelle,

scardole, e via dicendo, ma è abbastanza

raro, almeno nelle cave libere, che

questi rappresentino una fonte di sostentamento

massiccia e di facile reperibilità per

il bass. Gambero della Louisiana e persico

sole, al contrario, sono animali che riescono

a moltiplicarsi in massicce quantità in

cava e che tra l’altro provengono dallo stesso

areale di origine del bass, che si è evoluto

per millenni sfruttando catene alimentari

costituite proprio da questo tipo di foraggio.

Occorre però menzionare anche un ulteriore

scenario, frequente in molte cave,

soprattutto quelle meno pressate. In alcuni

di questi ambienti, infatti, il bass può tendere

all’iperprolificazione. Aumentando di

numero, diminuirà il foraggio disponibile

per ogni singolo pesce e col passare degli

anni la cava potrà ritrovarsi letteralmente

invasa da bass di piccola taglia, che faticano

a crescere oltre una certa dimensione a

causa della scarsità di cibo disponibile. In

questi ambienti particolari, quindi, si crea

una situazione nella quale i pochi pesci che

riescono a superare una certa taglia avranno

le potenzialità per diventare pesci da record,

dato che troveranno foraggio pressoché

infinito, costituito, per l’appunto, da altri bass. Non a caso

cave di questo tipo ospitano spesso un numero limitatissimo

di esemplari molto grossi, mentre la quasi totalità della

popolazione di bass è costituita da pesci piccoli.

tecniche e approcci

Durante l’inverno, la temperatura dell’acqua della cava raggiunge

i valori minimi e di solito non presenta grosse differenze

di valore al variare della profondità. In questi casi, il

bass ama sostare a contatto con il fondo, specie nelle giornate

nuvolose, e in genere riusciremo a farlo mangiare solo a patto

di restare nella sua strike zone il più a lungo possibile. In questi

casi, esche che emettono poche vibrazioni, ma che al contempo

dispongono di un appeal anche ad esca ferma sono

quelle che riscuotono il maggior successo. Il jig è quindi l’esca

Un bel black bass catturato a jika rig nei primi

periodi dell’anno, quando le temperature

dell’acqua iniziano ad alzarsi. Il jika rig è un

innesco di concezione giapponese e da qualche

anno è diventato un must anche in Italia.

2/2022 • MOSCA e SPINNING • 13


TECNICA MOSCA

DRAGAGGI

MASSIMO MAGLIOCCO [max@massimomagliocco.it]

Quando una trota in attività sotto la superficie

dell’acqua rifiuta sistematicamente

la mosca, quasi sempre diamo la

le cause

colpa del suo comportamento alla scelta

dell’artificiale o a una posa non per-

fondo il fattore acqua in rapporto alle correnti sia superficiali,

Per capire a fondo il problema dragaggio, occorre analizzare a

fettamente eseguita. Solo dopo aver sia, dove è possibile capirle, sommerse. È necessario anzitutto

cambiato inutilmente più mosche ci si suddividere le tipologie di acqua in due parti: acque veloci e

rende conto che la causa dei rifiuti possiede una natura molto acque più lente, ognuna con le proprie problematiche specifiche.

Le acque veloci possiedono lungo il loro tragitto una se-

più infida e decisamente più determinante: il dragaggio. La

stragrande maggioranza dei pescatori a mosca però, quando rie di ostacoli naturali, come massi e tronchi di albero, e a

si parla di dragaggio, ritiene che il fenomeno sia causato solo volte anche artificiali, come vecchi ruderi di cemento, che ne

dalla scia dell’artificiale, mentre non tutti sanno che ne esiste condizionano il percorso, facendo loro cambiare andatura e

uno ancora più infido di quello provocato dalla mosca: il dragaggio

del finale. Quasi sempre entrambi i fenomeni sono la scopo dei nostri lanci è quello di posare la mosca oltre queste

molte volte anche direzione. Partendo dal concetto che lo

vera causa dei nostri insuccessi e solo sostituendo l’improvvisazione

con la razionalità si possono ottenere dei risultati. analizzare oltre a questi una serie di fattori determinanti trasuperfici,

che sono poi all’origine delle negative scie, bisogna

18 • MOSCA e SPINNING • 2/2022


mite i quali si genera il fenomeno. Se è vero che il dragaggio è

in stretto rapporto con le correnti e che la coda a contatto

con esse è il veicolo principale tramite il quale scaturisce, è

anche vero che l’obiettivo che dobbiamo raggiungere tramite

il lancio è che più questo è lungo, più la nostra mosca è preda

del dragaggio in funzione della maggior quantità di coda che

si adagia su più correnti estremamente differenti tra di loro.

Distanza-coda-dragaggio diventa allora un trinomio inscindibile

e si può arrivare ad affermare che + distanza = + coda = +

dragaggio. Le tre componenti sono in stretto rapporto tra loro

ed è facile capire che al fattore distanza sono collegati gli

altri due. Il torrente, proprio per la sua conformazione e per il

modo in cui va attaccato, abbisogna di lanci medio-corti e di

conseguenza di una minor quantità di coda fuori, ma non si

può dire che solo per il fatto che in questi luoghi non lanciamo

lungo il dragaggio non si manifesti facilmente.

Per le acque più lente, come per esempio le risorgive, il discorso

cambia, perché queste possiedono problemi differenti, ma

per certi versi spesso più difficili da combattere. Tali acque

hanno a prima vista un andamento apparentemente compatto,

tranquillo, ma sono in realtà soggette a microtensioni superficiali

che sfuggono a un occhio non allenato e traggono

origine, per esempio, dalle ‘scodate’ che le alghe producono e

da ulteriori correnti subacquee. Inevitabilmente, questo frenetico

ma sottile movimento dell’acqua negli strati inferiori crea

tante piccole velocità diverse in superficie, che sono poi la

causa dei cosiddetti ‘microdragaggi’. Il termine non deve far

pensare a un fenomeno irrilevante e quindi trascurabile, ma,

proprio in funzione dell’acqua piatta in cui più frequentemente

si genera e nella quale è tutto più facilmente visibile, a qualcosa

che lascerà indifferente la trota al passaggio della nostra

mosca. Altra causa del dragaggio in questo tipo di acque è la

diversa velocità esistente tra le superfici vicine alle rive e il

centro fiume, mentre un grosso inconveniente è che il 99%

delle volte si deve, per ovvie ragioni, pescare a piede asciutto,

limitando fortemente le possibili soluzioni adottabili e quindi

condizionare di conseguenza l’azione di pesca. In questo tipo

di acque, in relazione al rapporto distanza-dragaggio, vale lo

stesso discorso fatto per quelle veloci e in entrambe molte volte,

oltre al dragaggio della mosca, se ne genera un altro altrettanto

negativo ma decisamente più subdolo e quasi sempre invisibile:

il dragaggio del finale.

In effetti il dragaggio della mosca non è sempre così dannoso

come si pensa, anche se rimane un nemico da sconfiggere.

Trote e temoli spesso non disdegnano una mosca che draga,

salendo su di essa in maniera irruenta, mentre il dragaggio

del finale suscita nel pesce enorme sospetto, che si tramuta a

volte in paura. Del finale, non bisogna pensare che sia tutto a

dragare, ma esattamente gli ultimi 40-50 cm del tip; il grosso

problema sta nel fatto che tale dragaggio non si manifesta in

maniera chiara e lampante come quello generato dalla mosca,

essendo spesso impercettibile. È evidente che questo fenomeno

è negativo in acque piatte, dove il pesce può controllare da

vicino e molto bene tutta la situazione, mentre in torrente, a

causa dell’increspatura dell’acqua, riveste sicuramente un’importanza

minore. In questi luoghi ci riteniamo soddisfatti

quando vediamo che la nostra mosca scende bene sull’acqua,

mentre è proprio questo il momento di controllare, se possibile,

cosa avviene intorno ad essa. Purtroppo il grosso inconveniente

è che a una certa distanza diventa impossibile qualsiasi

tipo di controllo.

Spesso diventiamo matti nel cercare una risposta plausibile ai

numerosi rifiuti delle trote, che potremmo invece trovare proprio

nel dragaggio del finale. In questo caso per rifiuto non intendo

quello della trota che sale verso la mosca e a pochi centimetri

da essa se ne torna dove era prima, ma il disinteresse

totale del salmonide nei confronti dell’artificiale. Quali sono le

cause che originano il dragaggio del finale? Una in particolare,

che ne è la principale matrice, si può riscontrare nel fatto che

il finale, galleggiando, è soggetto alle forze delle tensioni superficiale

e quindi in balìa di esse. Ecco perché dico sempre

che il finale nella sua interezza deve rompere la pellicola superficiale

e stazionare immediatamente sotto di essa. ‘Sporcando’

il filo ogni 70-80 cm con del silicone, faremo sì che esso

sia ‘agganciato’ sulla superficie e lasci il resto immediatamente

sotto di essa, operazione da evitare assolutamente per il tippet

il quale, essendo molto fino, non riuscirà a portarsi dietro la

mosca nel momento del suo affondamento. L’ideale sarebbe

averlo di fluorocarbon, il che facilita l’operazione.

i rimedi

I rimedi validi per avere la meglio sul dragaggio sono sostanzialmente

tre. I primi due sono di carattere tecnico, legati a

fattori tramite i quali si riesce a modificare situazioni negative

o comunque a cercare di opporsi ad esse: potremmo sintetizzarli

nel lancio e nel finale; il terzo è di carattere per così

dire ‘pratico’, intendendo con questo il grado di esperienza

maturato sui fiumi e quindi la buona lettura dell’acqua e di

ciò che essa crea. Il primo fattore, cioè il lancio, è di fondamentale

importanza, perché tramite di esso si riesce a forgiare

la coda, dandogli forme tali da contrastare le correnti superficiali.

Va assolutamente detto, però, che il modellamento

2/2022 • MOSCA e SPINNING • 19


TECNICA SPINNING

ONDULANTI

per l’ASPIO

22 • MOSCA e SPINNING • 2/2022


GIORGIO MONTAGNA [ jomontagna@tiscalinet.it]

Avendo avuto la fortuna e il piacere di pescare

nei miei vari viaggi esteri sia in Alaska

che in vari fiumi della British Columbia

(compresi fiumi e torrenti dell’isola di Vancouver),

penso spesso che lo spinning all’aspio

sia molto simile, per tecnica e per richiami,

a quello al salmone, specie impiegando

ondulanti di peso e forma differenti. Tanto da poter

considerare l’aspio il nostro ‘salmone dei poveri’… Così, la

mente mi proietta in quelle acque canadesi ricche di pesci in

risalita mentre nella realtà mi sto recando sul Po, dove gli

aspi, ben presenti su tutta l’asta fluviale nonché in diversi immissari,

vengono definiti ‘frecce d’argento’ per la loro livrea

che risalta nelle acque opalescenti del fiume. Ed è senza dubbio

spettacolare ed emozionante ferrare a debita distanza in

fiume un bell’aspio, pesce che riesce a trasmette una mangiata

netta, seguita da una lotta magari non estenuante ma pur

sempre divertente impiegando un’attrezzatura medio-leggera.

Attualmente sul Po si possono catturare aspi di 4-5 chili di

peso, ma esemplari sui 7-8 chili non sono certo un’utopia.

Per una volta, in tema di predatori alloctoni, bisogna riconoscere

che questo grosso e vorace ciprinide proveniente dall’Est

europeo, dai fianchi argentati e con il dorso scuro tendente

al verdastro, è riuscito ad attirare senza riserve molti lanciatori,

pronti anche a sfidare le intemperie invernali pur di incocciare

in un bell’esemplare. L’espansione dell’aspio ha così

contribuito a modificare gli equilibri del passato, quando a

essere insidiati con costanza, da primavera in poi, erano i cavedani,

oggi rarefatti proprio a causa di vari carnivori alloctoni

(non solo gli aspi, ma anche i luciperca e i siluri). Oggi,

dunque, il Po viene frequentato sia da noi spinningofili, sia da

pattuglie di moschisti con canne a due mani anche per l’interesse

destato dall’aspio. Inoltre, non destando interesse per le

sue carni, viene puntualmente liberato da tutti dopo la cattura,

rimanendo quindi nel fiume e divenendo più astuto e diffidente

che mai.

Venendo all’argomento specifico di questo articolo, sulla base

di numerose uscite di pesca da primavera sino a tutto inverno

sono giunto a ritenere che l’ondulante, nell’ottica dell’insidia

di aspi di bella stazza, abbia una serie di vantaggi non trascurabili.

In questa pesca si impiegano ondulanti lunghi e stretti,

ma anche più modelli ovali: il peso è sempre un fattore non

trascurabile in base all’impiego in flussi correntizi differenti e

lo stesso vale per le profondità che dovremo man mano sondare

in base alle postazioni raggiunte sulla riva. Considero

quindi questa tipologia di artificiali un vero e proprio asso

nella manica per raggiungere distanze di lancio apprezzabili,

il tutto unito a un costo tutto sommato abbastanza accessibile

rispetto ai tanto blasonati minnow, che proprio pescando

nelle acque velate del Po spesso rimangono incagliati a ostacoli

sul fondale, come a rami di alberi che giacciono sommersi

dopo qualche passaggio di piene improvvise, o a massi ed

altri intoppi. Non posso certo affermare che l’ondulante sia

un’esca semplice da utilizzare in corrente, ma con un po’ di

pratica saranno le abboccate ricevute a dirci se abbiamo fatto

tutto bene in pesca… Di norma lo lancio a monte per poi seguirlo

con la canna (adoro una lunghezza non inferiore agli 8

piedi, ma meglio ancora se ho una 9” lunga 2,70 m) in base alla

forza della corrente e alla profondità. A volte si ottiene una

mangiata rabbiosa a metà corsa dell’artificiale, altre volte a fine

passata, ma mi è anche capitato di ferrare l’aspio appena

l’esca cade in acqua, perché in fase di caduta e con pesci in

Un grosso esemplare allamato con l’Harmaja 85 mm di Rapala.

2/2022 • MOSCA e SPINNING • 23


PER STELIO

Effimera palmer da caccia.

IVANO MONGATTI e tanti altri

Mi piaceva Stelio, perché pensava con

la sua testa. Non mi va però di ricordarlo

al passato. Qui ci sono le ultime

mosche che aveva dato da fotografare

al figlio Ruggero: lui è presente.

Ne parlerò al presente.

Ogni luglio, quando vado al mare,

ho appuntamento con lui, nel suo negozio di Marina di Pietrasanta.

Con la scusa di tagliarmi i capelli fuggo dalla canicola

dell’ombrellone e chiacchiero di mosche, di pesci, di fiumi,

di politica. Stelio ha sempre idee peculiari, è un polemista

con il sorriso dolce e lo sguardo tagliente. Affronta ogni argomento

in modo assertivo e, per questo, ci sto molto bene insieme.

E poi, pesca a mosca da più anni di me; ha esperienza

da vendere. Per non parlare degli aneddoti e di come sa raccontarli.

Ho pescato, con lui, di lunedì (giorno sacro ai barbieri),

sull’alto Magra, dove è ancora selvaggio. Ho imparato

un mucchio di cose quel giorno.

Stelio ed io abbiamo in comune che della pesca a mosca ci

piace tutto. Non siamo fanatici monotematici solo del lancio,

o solo della costruzione, o solo della secca, oppure solo del

mare o del fiume. Siamo curiosi e ci piace saper fare ogni cosa;

quindi approfondiamo tutti questi argomenti, kata metròn,

come dicevano i greci, con misura, senza esser fanatici

di uno solo. In comune poi c’è pure che, alla fine, un argomento

un po’ più prediletto lo abbiamo, ed è la costruzione.

Solo che non ci impedisce di coltivare gli altri o, peggio, di

sottovalutarli. Allora quando ci vediamo al negozio finisce

che, dopo il perfetto taglio di capelli, vengono fuori le mosche,

i materiali da scambiarsi e, soprattutto, le idee. Una dif-

28 • MOSCA e SPINNING • 2/2022


Imitazione di Rhithrogena sp.

Stelio con Ivano Mongatti e Beppe Casieri.

ferenza tra noi invero c’è, riguardo alla costruzione: io, a cinquant’anni,

considero le mie mosche e la mia ricerca un punto

d’arrivo, lui, a ottanta, considera la sua un punto di partenza,

e ha una voglia matta di ricercare e d’imparare ancora.

Sembra un ragazzo che si avvicina adesso alla pesca a mosca.

Di sicuro il taglio dei capelli è l’appuntamento che ho più caro,

ma con Stelio mi vedo altre volte, perché è socio del Fly

’90 Versilia, un club ‘fratello di sangue’ del Prato Mosca Club.

Quindi alle cene estive, ai raduni di costruzione, alle fiere. E

se il posto a tavola accanto a lui è libero, mi ci siedo volentieri,

sicuro che avrò di che imparare e di che chiacchierare per

tutta la sera.

Poco prima della pandemia è venuto a fare una serata al nostro

club. C’era un mucchio di gente a vederlo, più di quaranta

persone e, tra loro, alcuni costruttori che considera suoi

maestri: Beppe Casieri e Lido Mugnaioni. L’ho visto elettrizzato,

teso, emozionato, prima di iniziare. Poi si è spenta la luce

e nella sala è rimasto solo il megaschermo e lui sotto. Le

sue mani hanno incominciato ad avvolgere e lui, con il viso illuminato

solo a metà dalla lampada da tavolo, ha iniziato a

raccontare. Ogni mosca una storia. Ogni mosca un’idea. Tutti

artificiali da pesca, tecniche vecchie e nuove sapientemente

mixate. Ha fatto una lectio magistalis e gli applausi scroscianti,

alla fine, lo hanno commosso.

Nei raduni di costruzione sarebbe sbagliato dire che siamo

avversari. In realtà, visto che i raduni non son gare e non li affrontiamo

con quello spirito, siamo con-correnti: corriamo insieme.

Prima di consegnare, quando si può, gli faccio vedere

le mie mosche e lui mi mostra le sue. Ci diamo consigli per

migliorarle, se ancora c’è tempo e, appunto, con-corriamo.

Una volta ho fatto due bellissime imitazioni. Ma mi sono

spinto assai ‘avanti’, i giudici non mi hanno capito. Son finito

a metà classifica. Stelio, che ha vinto, si è avvicinato e mi ha

detto: «Dovevano vincere le tue. Le tue erano troppo più belle!».

Badate non me l’ha detto per piaggeria o falsa modestia.

Aveva notato quei passaggi che i giudici non avevano notato,

capiva e condivideva certi concetti di costruzione: il movimento,

l’impressionismo, la necessità di semplificazione.

Quando si corre insieme si insegna e si impara ogni volta. Io

l’ho imparato tanto, questo, dal suo esempio. Stelio è così, insieme

alunno e maestro, pronto a insegnare con passione alle

nuove leve, pronto a imparare ancora da tutti coloro che condividono

questa passione di una vita.

Le sue mosche sono così, come era lui. Hanno il cuore nel

passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.

Mosca di maggio di estremo movimento,

assemblata tutta con materiali naturali.

Piccola effimera in stile classico,

ma con aggiunta di ali in cdc

e pernice in testa per creare

movimento e vita.

2/2022 • MOSCA e SPINNING • 29


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di sole e nuvole, temperatura 15°, vento debole,

pesce in attività nelle ore centrali della giornata,

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PREMIO PER IL VINCITORE SU OGNI NUMERO

Skirmjan Predator Hunter R MSR-PH-702L

Canna versatile, realizzata per le tecniche di pesca leggere sia in FW che SW con piccoli rotanti,

minnow, microjig e softbait. Raccomandata per la pesca in laghetto, risorgive o torrenti con ridotta

portata

84 • d’acqua, MOSCA eha SPINNING ottima • sensibilità 4/2019 e buona riserva di potenza, che la rendono particolarmente

adatta alla tecnica del drop shot. È in grado di fronteggiare anche combattimenti impegnativi.


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Molix Lover Buzz SS + Molix Finder Jerk 110

oppure

Stonfo Command Grip

MOLIX LOVER BUZZ SS – Mud Vein

Frutto dell’incontro fra il design italiano e il talento del Pro americano Mike Iaconelli, il Lover Buzz SS (Super

Squeaky) è un buzzbait in-line innovativo studiato per l’insidia di qualsiasi tipo di predatore e in ogni

condizione. La paletta di taglia XXL conferisce massimo rendimento sin dal primo impatto con l’acqua,

la possibilità di rimanere in superficie anche con un recupero più lento e ovviamente una

grande diffusione di rumore, spruzzi e vibrazioni. L’amo snodato, tenuto in assetto da un anello

di silicone, ha due funzioni principali: facilita la ferrata e soprattutto riduce al massimo le slamature

quando il pesce scuote la testa per liberarsi dell’artificiale. La paletta scorre su un rivetto speciale in

ottone zigrinato che emette un rumore cigolante con tonalità molto attrattiva e udibile dal pesce anche a grande

distanza. Il colore Mud Vein ha diverse applicazioni, fra le quali le acque estremamente sporche o fangose, dove la combinazione

tra la paletta anteriore arancione e quella rame permette al bass di localizzarlo più facilmente. Weight: 14 g

Per maggiori informazioni: www.molix.com.

MOLIX FINDER JERK 110

Il Finder Jerk 110 è un jerk minnow ad alte prestazioni, con armatura passante in acciaio inox, che si distingue per il movimento vibrante e l’assetto

bilanciato. Efficace nelle presentazioni finesse in mare o alla ricerca dei predatori di media e grossa taglia in acqua

dolce, il Finder Jerk 110 nuota in modo eccellente con un recupero regolare, ma le migliori prestazioni

avvengono con vigorose jerkate.

Slow sinking • Length: 11 cm • Weight: 9 g • Deep Range: 50 to 130 cm

Per maggiori informazioni: www.molix.com.

STONFO STREAMER FISH HEADS misura 1 (5 mm) e misura 3 (9 mm) + HOLO LURE EYES

Le Streamer Fish Heads (art. 667) sono testine studiate appositamente nella forma e nel profilo per montare

streamer filanti molto realistici. Realizzate in materiale plastico trasparente, sono leggere e non influenzano

il lancio. Apposite sedi ricavate lateralmente consentono l'applicazione degli occhi. Gli Holo Lure Eyes (art.

511) sono occhi adesivi lenticolari olografici, ideali per la costruzione e la personalizzazione delle esche

artificiali. Per maggiori informazioni: www.stonfo.com

Puoi pagare con

o con bonifico sul c/c bancario intestato a Zona Franca Editrice srl presso la Cassa di Risparmio di Fermo, IBAN

IT74J0615003200CC0370104278, oppure con versamento sul c/c postale n. 1023658204 intestato a Zona Franca

Edizioni srl. Per informazioni: tel. 06/42.90.38.54 - abbonamenti@lapescamoscaespinning.it

85

• MOSCA e SPINNING • 6/2021

abbonamento on line su www.lapescamoscaespinning.it/abbonamento


show room

l’innovazione a portata di mano

SKAFARS NEON WAX INDICATOR

Che peschiate prevalentemente a mosca secca o siate amanti della

ninfa, poco cambia: la cera neon Skafars è il prodotto ideale per chiunque

desideri trasformare il proprio finale in un modello da euronymphing

o cambiare il tonalità dello strike indicator in pochi attimi.

Durante cambi di luce e in

situazioni di scarsa visibilità

non dovrete più cambiare

colore del bicolor: basterà

stendere un sottile strato di

neon wax direttamente sul

filo. Anche la profondità non

sarà più un problema e, invece

di accorciare o allungare

il tippet, sarà sufficiente

‘spostare’ la zona in cui stendere la cera. La gamma di colori è vastissima

e copre le più disparate esigenze: dai classici giallo e arancione fluo

si arriva persino al bianco e al nero, con toni opachi, per situazioni particolari.

Il dosatore ‘a tubetto’ consente un’applicazione comoda e pratica

e la neon wax si toglie in un attimo con un fazzoletto. Il prodotto

dura molto sul filo e, dato che non altera peso e galleggiabilità dello

stesso, può essere tranquillamente utilizzato in competizioni o gare.

(Gianmarco Mondini)

Tutti i prodotti Skafars possono essere richiesti a: Skafars Fly Fishing

by Mirko Skafars, Šorlijeva ulica 6, 4000 Kranj, Slovenia, www.skafars -

flyfishing.com

recensioni

mercatino

Enrico Spanu, Amo la pesca. Frasi,

aforismi, aneddoti, dialoghi, Edizioni

Enrico Spanu, Cagliari 2022, 80

pp., 12x20 cm, 9,90 euro.

Molti frequentatori abituali, ma anche

occasionali, della Sardegna hanno probabilmente

comprato almeno una delle

pubblicazioni dell’editore Enrico

Spanu: cartine geografiche, guide dettagliate

di percorsi in auto e di escursioni

a piedi delle varie zone dell’isola,

libri fotografici, calendari. Quasi nessuno

di loro saprà, tuttavia, che Spanu

è anche un ottimo fotografo e... un

pescatore, che in questo piacevolissimo

libretto ha dunque coniugato il

suo mestiere con la sua passione. Visto

che in mare trascorre, come ama

dire, oltre cento giorni all’anno, è esperto di varie tecniche, ma qui ha

voluto raccogliere le parole degli altri, parole ‘pescate’ dalla letteratura,

dalla musica, dal cinema, dalle riviste, dal web, dai bar dei porti, passando

quindi dai tanti esperti del settore a Hemingway e alla Deledda,

da Omero a Verga, da Woody Allen ad Albanese, da De André alla saggezza

popolare. I testi più divertenti sono come sempre gli aforismi,

caustici e immediati, che riescono a riassumere verità millenarie in una

o due righe, ma ogni pescatore troverà pane per i suoi denti, citazioni

da riportare agli amici, inaspettate consonanze, stimoli da approfondire.

Ogni ambito del sapere ha la sua raccolta di citazioni, frasi celebri,

pensieri e aforismi: ora anche la pesca ha il suo florilegio aggiornato.

Con indice degli autori e webgrafia.

Edizioni Enrico Spanu, via Montello 26-28, 09121 Cagliari, tel.

070/270.730, www.enricospanu.com, info@enricospanu.com

80 • MOSCA e SPINNING • 1/2022

CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI ECC.

Cerco G. Loomis crank bait series, in particolare la CBR 905C7'6 "1/2 - 1

oz. (la vecchia serie quella con il grezzo rosso bordeaux). Canna tenuta

bene, no botte no graffi. Gianandrea, gbbasshunter@hotmail.com,

349/5453960. (E)

Causa età avanzata, vendo Canna Affinty CTS 7' 6" per coda 4 (coda 3)

tre pezzi 200 €, canna Julia rod by Zanin 7'6" coda 2 (coda 3) due pezzi

pezzi 150 €, canna Zimaski per coda 3/4 8'/8,2' due pezzi, due vette

150€, canna Palù Tornado 7' coda 4 (coda 3) due pezzi 320€, canna Pezon&Michel

bamboo serie PPP 7' 6" coda 4, Bretonwillers due vette

490€, canna Sharp bamboo made in England 7' per coda 4 (coda 3 due

pezzi 270€, stivali Simms a vita misura X-Large in goretex 220€. Spese

di spedizione a parte. Contatto: rudy.tlt@gmail.com. (D)

Vendo borsa multitasche originale Hardy ‘compact’ nuova mai usata al

prezzo di 180.00 euro + spedizione, trattabile, Sergio, tel.

348/29481383, email. sergio.ciullini@gmail.com. (D)

Vendo spettacolare Canna Hardy Angel Smuggler 8.6 #4 in sei pezzi,

nuova completa di tubo copritubo fodero cartellino. Prezzo non trattabile

€ 450 + spese di spedizione. Foto dopo primo contatto telefonico.

Marco, tel. 338/6504431. (B)

Se desiderate vedere pubblicato gratuitamente sulla rivista il

vostro annuncio, potete effettuare l’inserzione online collegandovi

al nostro sito www.lapescamoscaespinning.it. Il testo

viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi. Gli annunci

sono riservati ai privati.



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