Costruzioni n. 758 marzo 2022
UNA NUOVA BRAND IDENTITY PER YANMAR I NUOVI CINGOLATI CASE SERIE E Al lancio 7 nuovi escavatori in fascia di peso 13-30 t. L’idraulica intelligente CIHS fa coppia con i motori FPT ARMOFER DEMOLISCE PER ITALCEMENTI Rasa al suolo una ciminiera alta 80 metri nello stabilimento in funzione di Isola delle Femmine (PA) WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W
UNA NUOVA BRAND IDENTITY PER YANMAR
I NUOVI CINGOLATI CASE SERIE E
Al lancio 7 nuovi escavatori in fascia di peso 13-30 t. L’idraulica intelligente CIHS fa coppia con i motori FPT
ARMOFER DEMOLISCE PER ITALCEMENTI
Rasa al suolo una ciminiera alta 80 metri nello stabilimento in funzione di Isola delle Femmine (PA)
WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W
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ostruzioni<br />
Marzo <strong>2022</strong><br />
Casa editrice la fiaccola srl<br />
1952/<strong>2022</strong> settant’anni<br />
UNA NUOVA<br />
BRAND IDENTITY<br />
PER YANMAR<br />
I NUOVI CINGOLATI<br />
CASE SERIE E<br />
Al lancio 7 nuovi escavatori<br />
in fascia di peso 13-30 t.<br />
L’idraulica intelligente CIHS<br />
fa coppia con i motori FPT<br />
ARMOFER DEMOLISCE<br />
PER ITALCEMENTI<br />
Rasa al suolo una ciminiera<br />
alta 80 metri nello<br />
stabilimento in funzione<br />
di Isola delle Femmine (PA)<br />
WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W<br />
9<br />
ISSN 0010-9665<br />
770010 966504<br />
0 0 7 5 8 >
NUOVO<br />
HX130ALCR<br />
NUOVO<br />
HX140AL<br />
AC 2.040-1<br />
NUOVO<br />
HX145ALCR<br />
© Tadano Ltd. <strong>2022</strong><br />
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www.tadanoeurope.com
ISSN: 0010 - 9665<br />
costruzioni<br />
rivistacostruzioni<br />
COSTRUZIONI<br />
COMPIE SETTANT’ANNI<br />
Dal 1952 la nostra rivista non<br />
si è mai arrestata nel diffondere<br />
la cultura delle costruzioni, delle<br />
macchine e attrezzature<br />
da cantiere. Non siamo nati ieri...<br />
ATTUALITÀ&PRODOTTI<br />
6 Anni Sessanta<br />
Ripercorriamo l’attività della nostra<br />
rivista durante il boom economico<br />
14 Piccolo spazio pubblicità<br />
Inserzioni pubblicitarie d’epoca<br />
16 In copertina<br />
Il nuovo Yanmar ViO17-1<br />
18 Opere strategiche per<br />
un’Europa più verde<br />
La sostenibilità al centro dei progetti<br />
infrastrutturali del Vecchio Continente<br />
24 L’atteso ritorno in pista<br />
Il prossimo Samoter è in programma<br />
dal 3 al 7 maggio 2023<br />
27 Grandi prestazioni in tutta<br />
sicurezza<br />
Le compatte prestazioni della Jekko<br />
JF545 V-Max a controllo remoto<br />
28 Oltre i confini<br />
Presentato il primo mini elettrico CASE<br />
29 Green dealer<br />
Marangoni al centro della sostenibilità<br />
30 Stoccarda elettrica<br />
Elettriche Wacker Neuson in città<br />
31 Abbattere i CO2<br />
Kohler Engines compatibili<br />
con biocarburanti HVO<br />
32 Il Re della gamma<br />
Nuova ammiraglia da 100 t per<br />
gli escavatori cingolati Doosan<br />
33 Più chip<br />
Bosch punta a produrre più microchip<br />
MACCHINE&COMPONENTI<br />
52 Italiani nel cuore<br />
Lancio dei nuovi escavatori CASE<br />
Serie E. Nel <strong>2022</strong> si parte con sette<br />
nuovi modelli da 13 a 30 t<br />
52<br />
6<br />
58 L’anello mancante<br />
Volvo CE colma un vuoto in gamma<br />
presentando gli EC530E ed EC550E<br />
dedicato alla produzione in cava<br />
63 Hitachi monta Leica<br />
Sistemi di aiuto allo scavo 2D e 3D<br />
montati in linea dalla HCME<br />
di Amsterdam. Garanzia unica<br />
RICICLAGGIO&DEMOLIZIONE<br />
64 Dall’olimpo fino alla terra<br />
Armofer e la demolizione di una<br />
ciminiera alta 80 m dentro al sito<br />
produttivo Italcementi di<br />
Isola delle Femmine (PA)<br />
64<br />
70 Distruzioni costruttive<br />
La tecnologia Panizzolo per<br />
il riciclaggio di metallo da demolizioni<br />
74 Da rifiuti a vere risorse<br />
La gamma Simex dedicata al recupero<br />
di materiali in cantiere<br />
78 Bonifiche dei suoli<br />
stato dell’arte<br />
Diamo la parola alla Pasa Labs<br />
CAVE&CALCESTRUZZO<br />
82 Il buono dell’elettrico<br />
Ultima evoluzione della CAT 988K XE<br />
e le sorelle 966 e 972 Stage V<br />
88 Sia primario, sia secondario<br />
Sandvik lancia il primo frantoio mobile<br />
ad urto Serie 3, il QI353 Stage V<br />
92 Monitoraggio radar<br />
La tecnologia Continental per<br />
il monitoraggio affidabilità: della<br />
produttività in cava<br />
SOLLEVAMENTO&NOLEGGIO<br />
95 20 per cento più capaci<br />
JLG aggiorna la gamma di pantografi<br />
introducendo gli ES2646 ed R2646<br />
96 Pick and carry da 100 t<br />
Sennebogen presenta una nuova<br />
gru cingolata telescopica<br />
100 Super leggere e american way<br />
Manitou lancia due nuovi modelli<br />
e punta a produrre negli Stati Uniti<br />
102<br />
102 Il più grande della Spagna<br />
Le Liebherr LG 1750 protagoniste<br />
per l’eolico in terra spagnola<br />
104 Tra grotta azzurra<br />
e Sentiero degli Dei<br />
Potain e Grove in Costiera Amalfitana<br />
TRUCK&ALLESTIMENTI<br />
106 Lo specialONE<br />
Le novità dell’offerta Mecedes Unimog<br />
e uno sguardo alla stirpe porta attrezzi<br />
106<br />
WALKAROUND<br />
[2] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
34<br />
Il nuovo escavatore<br />
gommato<br />
Hitachi ZX135W-7<br />
ostruzioni<br />
Fondato nel 1952<br />
da Giuseppe Saronni<br />
<strong>758</strong> 3 MARZO <strong>2022</strong><br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Lucia Edvige Saronni<br />
lsaronni@fiaccola.it<br />
DIRETTORE EDITORIALE<br />
Matthieu Colombo<br />
mcolombo@fiaccola.it<br />
COORDINAMENTO EDITORIALE<br />
Fabrizio Parati<br />
fparati@fiaccola.it<br />
REDAZIONE<br />
Mauro Armelloni, Edvige Fornara,<br />
Emilia Longoni<br />
costruzioni@fiaccola.it<br />
COLLABORATORI<br />
Damiano Diotti, Antonio Fargas,<br />
Gianenrico Griffini (responsabile<br />
sezione veicoli e allestimenti),<br />
Eliana Puccio, Isabella Visentin<br />
SEGRETERIA<br />
Jole Campolucci<br />
jcampolucci@fiaccola.it<br />
segreteria@fiaccola.it<br />
IMPAGINAZIONE<br />
Studio Grafico Page<br />
AMMINISTRAZIONE<br />
Francesca Lotti flotti@fiaccola.it<br />
Margherita Russo<br />
amministrazione@fiaccola.it<br />
ABBONAMENTI<br />
Mariana Serci<br />
abbonamenti@fiaccola.it<br />
TRAFFICO E PUBBLICITÀ<br />
Giovanna Thorausch<br />
gthorausch@fiaccola.it<br />
AGENTI<br />
Giorgio Casotto<br />
T 0425 34045 - cell. 348 5121572 -<br />
info@ottoadv.it<br />
per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto<br />
Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />
(escluse Parma e Piacenza)<br />
Mensile<br />
LOMBARDIA/00516/02.2021CONV<br />
Reg. Trib. Milano N. 2562 del<br />
22/1/1952<br />
STAMPA<br />
Colorshade - via Colombo 7<br />
Peschiera Borromeo (MI)<br />
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />
STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio<br />
313 21/11/1985 Roc 32150<br />
PREZZI DI VENDITA<br />
abb. annuo Italia Euro 90,00<br />
abb. annuo Estero Euro 200,00<br />
una copia Euro 8,00<br />
una copia Estero Euro 16,00<br />
È vietata e perseguibile per legge la riproduzione<br />
totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed<br />
immagini pubblicate su questa<br />
rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici,<br />
digitali, ecc.<br />
La responsabilità di quanto espresso negli articoli<br />
firmati rimane esclusivamente agli Autori.<br />
Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list<br />
esclusivamente per l'invio delle nostre comunicazioni<br />
e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento<br />
UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri ricevere<br />
in futuro altre informazioni, può far richiesta alla<br />
Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />
Organo di informazione e documentazione<br />
Unione Costruttori Italiani<br />
di Macchine per Cantieri Edili,<br />
Stradali, Minerari e Affini<br />
Questo periodico è<br />
associato all’Unione<br />
Stampa Periodica Italiana:<br />
numero di iscrizione 14440<br />
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
20123 Milano<br />
Via Conca del Naviglio, 37<br />
Tel. +39 02 89421350<br />
Fax +39 02 89421484<br />
casaeditricelafiaccola@legalmail.it<br />
MARKETING E PUBBLICITÀ<br />
Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO<br />
COSTRUZIONIWEB.COM<br />
slevada@fiaccola.it<br />
Cinzia Rosselli<br />
crosselli@fiaccola.it
Casa editrice la fiaccola srl<br />
Al lancio 7 nuovi escavatori<br />
in fascia di peso 13-30t.<br />
L’idraulica intelligente CIHS<br />
fa coppia con i motori FPT<br />
Rasa al suolo una ciminiera<br />
alta 80 metri nello<br />
stabilimento in funzione<br />
di Isola delle Femmine (PA)<br />
9<br />
ISSN 0010-9665<br />
770010 966504<br />
0 0 7 5 8 ><br />
Partner<br />
III Cop conexpoconagg.com<br />
77 gic-expo.it<br />
33 haulotte.it<br />
II Cop<br />
hyundai.eu<br />
31 olmark.com<br />
1 tadano.com<br />
5 takeuchi-italia.it<br />
I Cop<br />
51 yanmar.com<br />
ostruzioni<br />
Marzo <strong>2022</strong><br />
I NUOVI CINGOLATI<br />
CASE SERIE E<br />
1952/<strong>2022</strong> settant’anni<br />
WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W<br />
UNA NUOVA<br />
BRAND IDENTITY<br />
PER YANMAR<br />
ARMOFER DEMOLISCE<br />
PER ITALCEMENTI<br />
n In copertina il nuovo mini escavatore<br />
Yanmar ViO17-1 girosagoma, porta<br />
bandiera dei nuovi colori sociali. I primi<br />
esemplari del nuovo modello Stage V,<br />
animato dall’efficiente tre cilindri di casa<br />
3TNV70-XBV da 10 kW di potenza netta<br />
massima, sono già in consegna in<br />
Italia. Grande sorpresa, per i clienti che<br />
lo hanno ordinato nel 2021, la nuova livrea<br />
rossa che sarà progressivamente<br />
estesa a tutte le macchine movimento<br />
terra della Yanmar. Il nuovo ViO17-1 si<br />
presenta ora in allestimento standard<br />
con un braccio di scavo più lungo che<br />
estende il suo raggio operativo, linea<br />
idraulica ausiliaria a controllo proporzionale<br />
e conferma un peso di trasporto<br />
dichiarato di soli 1.695 kg.<br />
IN COPERTINA<br />
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IV Cop kubota-eu.com<br />
29 yokohama-oht.com<br />
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52100 Saint-Dizier Cedex - France<br />
Tel. +33 (0)3 25 56 39 75<br />
Fax +33 (0)3 25 56 94 69<br />
www.yanmar.com<br />
Aziende citate<br />
A<br />
Armofer . . . . . . . . . . . . .64<br />
Atlas Copco . . . . . . . . . . .7<br />
B<br />
Bosh . . . . . . . . . . . . . . . .33<br />
C<br />
Case . . . . . . . . . . . . . . . .53<br />
Case Ce . . . . . . . . . . . . .28<br />
Caterpillar . . . . . . . . . . . .14<br />
Continental . . . . . . . . . . .92<br />
Cornigliano . . . . . . . . . . . .8<br />
D<br />
Doosan . . . . . . . . . . . . . .32<br />
F<br />
Fiat . . . . . . . . . . . . . . . . .15<br />
Fiorentini . . . . . . . . . . . .10<br />
H<br />
Hanomag . . . . . . . . . . . .14<br />
Hitachi . . . . . . . . . . . .34,63<br />
I<br />
Impregilo . . . . . . . . . . . .10<br />
Impresa costruttrice<br />
Dott.G.Torno e C. . . . . . .11<br />
Italstrade . . . . . . . . . . . . .9<br />
J<br />
Jekko . . . . . . . . . . . . . . .27<br />
Jenbach . . . . . . . . . . . . . .8<br />
JLG . . . . . . . . . . . . . . . . .95<br />
JT Cranes . . . . . . . . . . . .27<br />
K<br />
Kohler . . . . . . . . . . . . . . .31<br />
Komatsu . . . . . . . . . . . . .14<br />
L<br />
Leica . . . . . . . . . . . . . . . .63<br />
Leonhard Weiss . . . . . . .30<br />
Liebherr . . . . . . . . . . . .102<br />
Loro e Parisini . . . . . . . . .8<br />
M<br />
Manitou . . . . . . . . . . . .100<br />
Marangoni . . . . . . . . . . .29<br />
Mercedes . . . . . . . . . . .106<br />
P<br />
Palazzani . . . . . . . . . . . .15<br />
Panizzolo . . . . . . . . . . . .70<br />
Pasa Labs s.r.l. . . . . . . .80<br />
Poclain . . . . . . . . . . . . . .15<br />
Potain . . . . . . . . . . . . . .104<br />
S<br />
Sandvik . . . . . . . . . . . . . .88<br />
Sennebogen . . . . . . . . . .97<br />
Simex . . . . . . . . . . . . . . .74<br />
Società Condotte<br />
D'Acqua . . . . . . . . . . . . . .7<br />
T<br />
Telt . . . . . . . . . . . . . . . . .21<br />
V<br />
Volvo . . . . . . . . . . . . . . .58<br />
W<br />
Waker Neuson . . . . . . . .30<br />
Y<br />
Yanmar . . . . . . . . . . . . . .16<br />
Vieni a trovarci presso<br />
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TL12V2<br />
TL10V2<br />
[4] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>
MacchinadelTempo<br />
MacchinadelTempo<br />
1960-1970<br />
anni Sessanta<br />
Crescita economica e crisi. Sono i due volti che<br />
hanno caratterizzato gli anni Sessanta, in Italia<br />
1960-1970<br />
“Si verificarono mutamenti<br />
catastrofici nel paesaggio<br />
urbano e rurale della penisola.<br />
(…) L'Italia urbana si ampliava disordinatamente,<br />
senza controlli e senza<br />
piani regolatori”. L'Italia degli anni<br />
Sessanta ha moltissime luci e molte<br />
ombre, perché di certo segna il triste<br />
primato del proliferare di una edilizia<br />
di pura speculazione. Per intenderci:<br />
sole nel corso del 1964, nel nostro<br />
paese si costruiscono 450mila case.<br />
Sono anni in cui si costruisce ovunque,<br />
in fretta e senza cura verso il territorio.<br />
A scapito di una identità territoriale<br />
molto spesso alterata, si consente,<br />
se non altro, a molta gente di<br />
accedere a veri miglioramenti del proprio<br />
tenore di vita: già a inizio decennio,<br />
cioè nel 1961, il problema della<br />
casa economica per tutti è stato affrontato<br />
e quasi risolto.<br />
In questo scenario di radicali mutamenti,<br />
a Verona, dal 16 al 20 gennaio<br />
SBARCO SULLA LUNA Apollo 11<br />
fu la missione spaziale che portò<br />
i primi uomini sulla Luna, nel 1969.<br />
IL 68 Movimenti di massa (lavoratori, studenti, intellettuali),<br />
portatori di una forte carica di contestazione contro gli apparati<br />
di potere e le loro ideologie, sorsero in tutto il mondo.<br />
1964, si svolge la prima edizione del<br />
Samoter, Salone Internazionale macchine<br />
per movimento Terra, da cantiere<br />
e per l'edilizia. Una prima edizione,<br />
su un'area espositiva di 50.000 m 2 ,<br />
che ha già le carte in regola per diventare<br />
memorabile: “(...) è la prima<br />
manifestazione che presenta il<br />
completo panorama delle macchine<br />
e dei materiali realizzati dall'industria<br />
mondiale”. Già addestrata-<br />
LA PIÙ VENDUTA<br />
al mondo. La Barbie<br />
è nata nel Wisconsin<br />
nel 1960.<br />
si a partecipare, perché presente ormai<br />
da anni alla Fiera di Milano,<br />
COSTRUZIONI, nel 1964,<br />
presenzia anche alla prima<br />
edizione del Samoter.<br />
A quell'epoca, la rivista è ampiamente<br />
riconoscibile e<br />
riconosciuta, perché ormai<br />
da dodici anni<br />
(COSTRUZIONI nasce<br />
nel 1952) le sue<br />
pagine illustrano il<br />
panorama edile<br />
italia no e internazionale<br />
e i differenti<br />
settori<br />
merceologici<br />
delle macchine<br />
ALLUVIONE DI FIRENZE È uno dei più gravi<br />
eventi alluvionali accaduti in Italia. Interessò<br />
Firenze e l’intero bacino idrografico dell’Arno.<br />
BRIGITTE BARDOT icona<br />
del cinema degli anni Sessanta<br />
e dei decenni succesivi.<br />
[6] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
Luglio - Agosto 1960<br />
In copertina, la diga di Kariba<br />
terminata a cui COSTRUZIONI<br />
dedica un ampio articolo.<br />
Settembre 1960<br />
Costruzione della diga di Val<br />
di Lei in Svizzera. Derrich Loro<br />
e Parisini da 80 m di sbraccio<br />
e 12.000 kg di portata per posa<br />
in opera del calcestruzzo.<br />
Ottobre 1960 Tecnici Atlas<br />
Copco nel cantiere della<br />
Società Condotte d’Acqua<br />
per il Traforo del Monte Bianco.<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [7]
MacchinadelTempo<br />
1960-1970<br />
Gli anni Sessanta nel mondo<br />
Un decennio di grandissimi cambiamenti planetari.<br />
Questa è la premessa. Vediamo i fatti.<br />
Il 4 gennaio 1960 si ha l'accordo per la nascita dell'ALES,<br />
Associazione Europea di Libero Scambio, con l'obiettivo<br />
di liberalizzare lo scambio dei prodotti industriali<br />
attraverso l'abbassamento delle tariffe doganali. Sempre<br />
il 4 gennaio (e anche in questo caso si tratta di un Premio<br />
Nobel), muore tragicamente, a 47 anni, lo scrittore Albert<br />
Camus, per un incidente automobilistico.<br />
Camus era di origine algerina. E sarà proprio un'oasi del<br />
Sahara algerino, per pura coincidenza, ad essere teatro<br />
dell'esplosione controllata della prima bomba atomica<br />
per appagare l'ambizione di grandeur della Francia di<br />
Charles De Gaulle.<br />
Da una politica muscolare a una ragionevole: per la prima<br />
volta al mondo una donna (Sirimavo Bandaranaike)<br />
è nominata Primo ministro. Accade il 19 <strong>marzo</strong> del 1960<br />
nello Sri Lanka. A maggio del 1960 compare il primo laser<br />
artigianale della storia realizzato dall'ingegnere<br />
Theodore Harold Maiman. Nell'estate del 1960, negli<br />
Stati Uniti, viene lanciata sul mercato la pillola anticoncezionale.<br />
Per il cinema è l'anno di "psycho" di Alfred<br />
Hitchcock.<br />
A Liverpool, nel 1962, si apre la straordinaria avventura<br />
dei Beatles. Seguirà, nel 1963, quella dei Rolling Stones.<br />
E sempre nel 1963, il 4 aprile, l'America e il mondo sono<br />
scossi dall'assassinio di Martin Luther King, leader dell'integrazione<br />
nera. Due mesi più tardi, si ha l'uccisione<br />
di John F. Kennedy.<br />
Eventi tragici camminano paralleli a cambiamenti radicali<br />
dei costumi. Nel 1965, per opera di Mary Quant,<br />
nasce la minigonna. Un capo di abbigliamento che segna<br />
indelebilmente una rivoluzione incipiente.<br />
Compaiono, in seguito, anche gli Hippie e pure Jimi<br />
Hendrix con la musica rock. Di lì a poco sul mercato<br />
sbarcano i blue jeans. Rivoluzione sociale, dunque, che<br />
si salda con novità nel campo della tecnologia e della<br />
medicina: sul mercato approda la macchina fotografica<br />
Polaroid, che produce immagini disponibili in modo<br />
istantaneo, ma, soprattutto, si ha il primo trapianto di<br />
cuore al mondo.<br />
Nel 1966 si avvertono i primi segnali di rivolte sociali<br />
che preparano la strada per le contestazioni del 1968,<br />
mentre negli Stati Uniti si manifesta contro l'intervento<br />
militare americano in Vietnam.<br />
Il decennio si chiude, a livello internazionale, con un<br />
evento di sconfinata portata: il 20 luglio del 1969, la navicella<br />
spaziale statunitense Apollo 11 tocca per la prima<br />
volta il suolo lunare. È la conquista della luna. Neil<br />
Armstrong è il primo uomo al mondo a mettere piede<br />
sulla superficie lunare.<br />
da cantiere. I tempi, tuttavia, cambiano<br />
rapidamente (ora come allora): già<br />
nella seconda edizione del Sa moter,<br />
dal 3 all'8 febbraio 1965, del boom edilizio<br />
non resta che cenere e già si parla<br />
di “crisi edilizia”. Le difficoltà interessano<br />
sia i lavori pubblici sia l'edilizia<br />
privata.<br />
Di “crisi edilizia” parla il Ministero dei<br />
LL.PP, ma l'avvertono sulla propria pelle<br />
anche le aziende del settore. Nel<br />
1965, COSTRUZIONI affida alcune pagine<br />
alla voce dell'ing. Attilio Viziano<br />
LA FIAT 128 sul merato dall’aprile<br />
1969, con le versioni a 2 o 4 porte.<br />
per tracciare un quadro informato della<br />
crisi: “Improvvisa rottura dell'equilibrio<br />
salariale, una improvvisa rottura<br />
dei prezzi, una improvvisa rincorsa<br />
al rincaro dei materiali e della mano<br />
d'opera”. COSTRUZIONI, nel mentre,<br />
prosegue la propria attività di documentare<br />
il progresso tecnologico e<br />
meccanico delle macchine da cantiere<br />
e per l'edilizia. Progresso che, stra-<br />
MANIFESTAZIONI di protesta<br />
nel corso del Sessantotto.<br />
ordinariamente, non pare risentire<br />
più di tanto l'insidia della crisi dell'edilizia.<br />
Tanto è vero che, un editoriale<br />
del <strong>marzo</strong> 1965, si intitola “L'edizione<br />
della speranza”, in riferimento al settore<br />
delle macchine edili e stradali della<br />
43esima Fiera di Mi lano, che in quegli<br />
anni è la manifestazione fieristica<br />
più importante. Esposti a Milano si vedono<br />
scavatori, dozer, motorgraders<br />
IL RADIOFONOGRAFO di Achille<br />
e Pier Giacomo Castiglioni.<br />
Novembre 1960<br />
Stabilimento Oscar<br />
Sinigaglia della<br />
azienda Cornigliano:<br />
costruzione del nuovo<br />
magazzino generale.<br />
Marzo 1962 Una parziale visione<br />
del settore macchine edili alla Fiera<br />
di Milano con la mostra delle della<br />
società Loro e Parisini.<br />
Aprile 1962 Costruzione della<br />
Centrale elettronucleare della SENN<br />
sul Garigliano. Impresa costruttrice<br />
Società Italstrade di Milano.<br />
Giugno 1962 La copertina riporta<br />
un impianto di vaglio lavatura<br />
e frantumazione sul fiume Taro.<br />
[8] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
Febbraio 1962 Motocompressori<br />
Jenbach Diesel al lavoro presso<br />
la Metropolitana Milanese.<br />
Luglio - agosto 1962 Copertina<br />
con un “avanguardistico” impianto<br />
di betonaggio.
MacchinadelTempo<br />
1960-1970<br />
Gli anni Sessanta in Italia<br />
In Italia, gli anni Sessanta si aprono sulla scorta di un<br />
Premio Nobel: il 10 dicembre del 1959, infatti, la commissione<br />
del Nobel motiva il premio al poeta Salvatore<br />
Quasimodo definendolo “L’alfiere di una letteratura desiderosa<br />
non tanto di descrivere la realtà quando invece<br />
di trasformarla in direzione morale”.<br />
Il 1960 è l'anno della Dolce vita: il film di Federico Fellini<br />
che fa gridare allo scandalo e apre un'epoca. In televisione<br />
si danno le prime trasmissioni di "tribuna politica"<br />
e le memorabili lezioni scolastiche del professor Alberto<br />
Manzi. Il mondo dello sport registra la nascita di quella<br />
che diverrà una storica trasmissione radiofonica: "tutto<br />
il calcio minuto per minuto". Tra i conduttori c'è Sandro<br />
Ciotti. Una voce, la sua, del tutto singolare e che diventerà<br />
familiare a tutti gli sportivi italiani. E intanto, nel 1961,<br />
mentre l'Italia compie cento anni e nascono le prime cassette<br />
audio, le case discografiche aumentano la produzione<br />
dei dischi in vinile e spopolano Adriano Celentano,<br />
con "24.000 baci", e Mina, con "le mille bolle blu".<br />
Gli inizi del decennio si aprono con i fasti di una cinematografia<br />
che annovera, oltre a Fellini, Dino Risi con “Il<br />
sorpasso” e Luchino Visconti, con “Il gattopardo”. La<br />
musica, da noi, promuove Claudio Villa, Domenico<br />
Modugno, Tony Renis e, nel 1963, Peppino di Capri con<br />
"Let's twist again" (il twist scandalizzerà molti).<br />
Nel 1965, ancora l'Italia cinematografica alla ribalta internazionale:<br />
Vittorio De Sica dirige "Ieri, oggi, domani",<br />
che vince l’oscar come miglior film in lingua straniera.<br />
Indimenticabile.<br />
Il 3 giugno dello stesso anno muore Papa Giovanni XXIII,<br />
il Papa buono. Il mondo piange la scomparsa di un pontefice<br />
che ha rappresentato un'epoca storica per la<br />
Chiesa cattolica, un messaggero di speranza e di pace<br />
per tutto il mondo.<br />
Siamo a metà degli anni Sessanta: i Beatles arrivano in<br />
Italia, con un indimenticabile concerto a Milano, al velodromo<br />
Vigorelli, ma, soprattutto, sono gli anni in cui<br />
si consolida la pratica, iniziata negli anni Cinquanta, dell'azione<br />
dei nuovi miti borghesi: elettronica nel mercato<br />
degli accessori casalinghi, la TV è ormai nelle case<br />
di moltissimi italiani, l'automobile è ormai il mezzo di<br />
trasporto privilegiato (la Fiat 1100 diventa il nuovo status<br />
symbol degli Italiani), le ferie si fanno al mare, mentre<br />
l'immagine femminile abbandona gradualmente l'etichetta<br />
classica a favore di una maggiore libertà di<br />
espressione. Cambiano i costumi e, con essi, cambiano<br />
gli italiani. Tra le curiosità da segnalare il boom della<br />
bambola Barbie. Apparsa a New York nel 1959, arriva<br />
in Italia solo a metà degli anni Sessanta e registra un<br />
immediato successo di vendite.<br />
A metà anni Sessanta una tragedia colpisce Firenze:<br />
nelle prime ore del 4 novembre del 1966, in seguito a<br />
un'eccezionale ondata di maltempo, la città subisce uno<br />
dei più grandi eventi alluvionali accaduti in Italia. Le acque<br />
dell'Arno coprono la città, ma non solo. L'alluvione<br />
interessa anche Pisa e gran parte della Toscana. E ci<br />
sono danni anche in altre parti d'Italia, perché straripano<br />
il Piave, il Brenta, il Livenza, il Tagliamento.<br />
Da una tragedia nazionale a un trionfo europeo per l'Italia<br />
calcistica: tra il 1966 e il 1967 il calcio diventa sempre<br />
di più fenomeno di massa: sono gli anni della grande<br />
Inter di Helenio Herrera che conquista l'Europa.<br />
Altro anno che segnerà il secolo (non solo il decennio):<br />
il 1968. È l'anno in cui appare, con tuta evidenza, il fenomeno<br />
universalmente noto come “Sessantotto” (iniziato,<br />
in realtà, con l'occupazione, nel 1964, dell'università<br />
californiana di Berkeley). Dagli Stati Uniti<br />
la protesta arriva in Italia, e a Milano in particolare,<br />
nel 1966. Partita dal liceo Parini di<br />
Milano, la contestazione si estende alle università<br />
(prima a Trento, poi a Milano e, in seguito,<br />
in tutta Italia). Giovani, sempre più determinati<br />
ed agguerriti scendono in piazza,<br />
occupano le università, scatenano una vera<br />
e propria rivolta; è l'inizio di quella che verrà ricordata<br />
dai posteri come "la rivoluzione culturale"<br />
(fatta anche di Eskimo, jeans, scarpe<br />
da ginnastica). Il Sessantotto non è stato un<br />
fenomeno solo italiano, come noto, ma di dimensioni<br />
mondiali. È stato, soprattutto, un momento<br />
storico capace di creare nuovi modelli<br />
di pensiero. Il vento dei cambiamenti investe<br />
anche la Chiesa: il 30 novembre, dopo 1969 anni di latino,<br />
viene celebrata la prima messa in Italiano<br />
Nel 1969, la Fiat 125 diventa auto dell'anno, ma l'utilitaria<br />
più venduta è la 128. Intanto, il paese è dominato<br />
dalle lotte sindacali. Lo straordinario decennio si chiude,<br />
in Italia, con la prima vittima degli Anni di piombo e<br />
con una strage. Antonio Annaruma, ventiduenne originario<br />
di Monteforte Irpino, in servizio al III reparto celere,<br />
il 19 novembre del 1969 è colpito mortalmente da<br />
un tubolare d'acciaio proprio durante una manifestazione<br />
sindacale. Rimane un delitto impunito, perché non<br />
si trova l'autore del gesto trai manifestanti. È il primo di<br />
9 delitti che insanguineranno l'Italia dalla fine degli anni<br />
Sessanta agli Ottanta. Il 12 dicembre 1969, cioè solo<br />
un mese dopo l'uccisione di Annaruma, si ha, a Milano,<br />
quella che fu considerata “la madre di tutte le stragi”: la<br />
strage di piazza Fontana.<br />
congiuntura economica, prosegue l'industrializzazione<br />
del cantiere.<br />
È in quegli anni che COSTRUZIONI documenta<br />
i lavori condotti nei maggioe<br />
motorscarpers, ma la macchina<br />
maggiormente rappresentata è la pala<br />
meccanica, cingolata o gommata, che<br />
proprio in quegli anni sta prendendo<br />
largamente piede nei lavori stradali,<br />
nelle cave e negli impianti di lavorazione<br />
degli inerti. Nella seconda metà<br />
degli anni Sessanta, pur nella cattiva<br />
di lavori di movimento terra. Sulle pagine<br />
di COSTRUZIONI della seconda<br />
metà degli anni Sessanta si parla anche,<br />
con lungimirante approccio, delri<br />
cantieri italiani. Sono gli anni, tra l'altro,<br />
in cui si sta affermando il sistema<br />
della prefabbricazione integrale. La rivista<br />
molto ragionerà su questo tema,<br />
anche dando conto dei contenuti di<br />
autorevoli convegni, e anche sul mutamento<br />
in “équipe di operatori specializzati”<br />
della mano d'opera nei gran-<br />
Gennaio 1963 La cementeria<br />
di Merone con la vista dei sili<br />
di omogeneizzazione e del camino.<br />
Febbraio 1963 La nuova autogru Fiorentini<br />
F 700 A, con portata di 20 ton. È presentata<br />
nella foto con braccio da 21,35 m.<br />
Maggio 1963 In copertina<br />
la pala escavatrice Allis-Chalmers<br />
con benna a scarico laterale.<br />
Giugno 1963 La diga di Khashm El<br />
Girba in costruzione. Impresa<br />
costruttrice Dott. Ing. G. Torno e C.<br />
Primo piano: centrale di betonaggio.<br />
[10] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
Aprile 1963 Il grande arco<br />
di ponteggi tubolari Dalmine<br />
alla porta dell’Edilizia.<br />
Marzo 1963 Costruzione dlla diga del Dez,<br />
in Iran. Impresa costruttrice Impregilo.<br />
Gli impianti di lavorazione degli inerti.
MacchinadelTempo<br />
1960-1970<br />
IN ANTICIPO SUI TEMPI<br />
Sulle pagine di <strong>Costruzioni</strong> già<br />
si parla di ricambi. Siamo nel mese<br />
di <strong>marzo</strong> del 1965.<br />
ESCAVATORE idraulico cingolato<br />
OK tipo RH5 con attrezzatura<br />
rovescio da 0,6 m 3 .<br />
le forme di finanziamento per l'acquisto<br />
di macchinari da parte delle imprese<br />
e, nell'editoriale del fascicolo<br />
di agosto 1967, dell'opportunità del<br />
UNO SKOOPER con benna<br />
da 2 m 3 . in lavoro nella cava<br />
di una cementeria del nord Italia.<br />
LA CULTURA HIPPY Movimento<br />
di controcultura giovanile che<br />
ha avuto inizio negli Stati Uniti<br />
d’Ameria nel corso degli anni 60.<br />
noleggio delle macchine da cantiere.<br />
Come già scrivemmo: “Benedetta e decisiva<br />
controprova, l'editoriale del 1967,<br />
della capacità di COSTRUZIONI di percorrere<br />
ampiamente i tempi.” Il noleggio,<br />
infatti, nei decenni a seguire, diventerà<br />
tema di stretta attualità e<br />
oggetto di meticolose analisi.<br />
Nel 1968, dopo la pausa invernale, il<br />
mondo dei cantieri si riavvia con una<br />
nuova edizione del SA.MO.TER.<br />
Naturalmente, COSTRUZIONI è presente<br />
e riflette sul fatto che «le macchine<br />
movimento terra stanno condizionando,<br />
anche se molti non se ne<br />
sono ancora resi conto, la vita di ogni<br />
giorno e l’attività non solo di chi lavora<br />
in questo settorre, ma di tutti».<br />
Si sostiene, in un numero della rivista<br />
in larga parte dedicato al racconto della<br />
fiera, che le costruzioni civili, le grandi<br />
opere idrauliche, edili, di bonifica<br />
«non si potrebbero oggi effettuare senza<br />
le macchine movimento terra».<br />
Certificando la centralità delle macchine<br />
movimento terra si mette in evidenza<br />
anche la loro crescente complessità:<br />
«dai primi, rudimentali mezzi<br />
derivati dall’allora trattore agricolo, siamo<br />
passati in questi ultimi tempi, con<br />
una rapidità veramente impensabile,<br />
a mezzi perfezionatissimi, che adottano<br />
soluzioni tecniche sempre più<br />
IMPIANTO TRASPORTABILE<br />
di betonaggio Loro & Parisini tipo<br />
ITB 1400, installato presso<br />
la darsena del Naviglio, a Milano.<br />
SALVATORE QUASIMODO Apre<br />
il decennio dei Sessanta regalando<br />
un Premio Nobel all’Italia.<br />
FOTOGRAFIE ISTANTANEE<br />
Sul mercato approda la prima<br />
macchina fotografica Polaroid.<br />
In grado di produrre la stampa<br />
immediata delle fotografie.<br />
nuove nei motori, nelle trasmissioni<br />
ormai automatizzate, nella generalità<br />
dei casi, con convertitori di coppia e<br />
comandi idraulici, nei comandi di tutte<br />
le manovre; servoassistiti idraulicamente<br />
o pneumaticamente, nei dispositivi<br />
di sicurezza che ne sono il<br />
completamento.» La riflessione si<br />
chiude con un incisivo passaggio: «Le<br />
macchine movimento terra sono all’avanguardia<br />
com eprogettazione e<br />
se ne sta finalmente comprendendo<br />
l’importanza anche nella scuola italiana:<br />
lo abbiamo constatato con piacere<br />
vedendo alcuni studenti del<br />
Politecnico di Milano approntare lavori<br />
e tesi sulle macchine movimento<br />
IN FIERA Lo stand di COSTRUZIONI alla 43esima Fiera di Milano. La Casa<br />
editrice La Fiaccola presenzia da sempre alle maggiori fiere italiane e estere.<br />
SGUARDO AL MONDO Una pagina<br />
di un articolo di COSTRUZIONI<br />
dedicato al recupero dei templi<br />
di Abu Simbel, in Egitto.<br />
terra, cosa che non si era mai fino ad<br />
ora verificata. COSTRUZIONI, che pur<br />
da sempre è presente e segue da vicino<br />
le manifestazioni fieristiche in<br />
Italia e all’estero, ha uno straordinario<br />
sgardo critico sul proliferare del numero<br />
di manifestazioni<br />
(anche in<br />
questo caso si tratta<br />
di una visione critica lungimirante):<br />
in un articolo dal titolo «Il paese delle<br />
fiere» si dice: «L’Italia è il paese delle<br />
fiere: non ce n’è altro, anche più industrializzato,<br />
anche più ricco del nostro,<br />
che si permetta il lusso di averne tante<br />
come noi. Basta scorrere l’elenco<br />
pubblicato in questi giorni da nostro<br />
Ministero dell’Industria e commercio,<br />
per vedere come siano oltre 150 le fiere<br />
e mostre industriali autorizzate per<br />
l’anno 1968».<br />
Lo sguardo di COSTRUZIONI è sull’Ita -<br />
lia, principalmente, ma è attento anche<br />
alla dimensione internazionale.<br />
Lo testimonia un editoriale del 1967,<br />
dal titolo eloquente «L’attività all’estero<br />
delle imprese italiane». In esso, si<br />
riscontra un dettagliato elenco dei lavori<br />
in giro per il mondo (che poi, in<br />
parte, saranno raccontati dalle pagine<br />
della rivista).<br />
Per citare i più importanti: nel Sudan,<br />
la diga di Roseires sul Nilo Azzurro;<br />
in Etiopia, ad Addis Abeba, gli edifici<br />
per il ministero delle poste e telecomunicazioni,<br />
ma anche il primo lotto<br />
dell’albergo Hilton; in Libia, tre importanti<br />
lotti per il rifacimento della<br />
litoranea libica con relative, numerose<br />
opere d’arte; in Madagascar, lavori<br />
stradali; in Svizzera, im portanti<br />
impianti idroelettrici; e poi Spagna,<br />
Austria, Argentina, India, Vene zuela<br />
e, per finire, il Perù, con il grandioso<br />
impianto idroelettrico sul fiume<br />
Mantaro.<br />
[12] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [13]
MacchinadelTempo<br />
1950-1960 Anni Sessanta<br />
Piccolo spazio pubblicità<br />
Guardando al passato della<br />
comunicazione di settore<br />
consultando il nostro archivio<br />
storico, abbiamo scelto di<br />
condividere con voi alcune delle<br />
inserzioni pubblicitarie apparse<br />
più frequentemene su COSTRUZIONI<br />
durante gli anni Sessanta. Sono gli<br />
anni del boom economico italiano<br />
e la forte spinta porta anche alla<br />
meccanizzazione diffusa dei nostri<br />
cantieri. Diversi i costruttori europei<br />
LUBRIFICANTI, FRENI E FRIZIONI A sinistra due pagine<br />
affiancate. La prima, firmata Shell, è di ispirazione<br />
americana e richiama l’attenzione sulla qualità del grasso<br />
per lubrificare le macchine. La seconda, che ironizza sul<br />
“muovere la terra” con una benna, è dedicata a parti d’usura.<br />
MOVIMENTO TERRA PALAZZANI Nei primi anni<br />
di quella che oggi è Palazzani Industrie la produzione<br />
dell’azienda bresciana è soprattutto movimento terra,<br />
ma anche le gru pick and carry sono in gamma.<br />
Poi l’innovazione, la concorrenza e il mercato hanno<br />
fatto dei ragni cingolati Palazzani un’icona.<br />
PERFORATRICI E CALCESTRUZZO Sono gli anni<br />
delle grandi infrastrutture. La pubblicità Cifa mette<br />
in prima linea i cantieri per il tunnel del Monte Bianco<br />
dove firma la produzione e messa in opera del<br />
calcestruzzo. A complemento elenca inoltre i grandi<br />
cantieri in cui la tecnologia della Compagnia Italiana<br />
Forme Acciaio ha fatto la differenza.<br />
IL GENIO<br />
TRICOLORE<br />
L’Italia è stato<br />
terreno fertile<br />
di innovazione<br />
e prestazioni<br />
anche nel settore<br />
del sollevamento.<br />
Ma molti marchi<br />
sono scomparsi.<br />
INTERPELLATECI ! Con questo strillo i fratelli<br />
Pasqualin della GUA’ di Verona presentano le loro gru<br />
ed escavatori gommati. A destra una pagina a due<br />
colori per promuovere la terba JCB 4.<br />
VERSATILITÀ POCLAIN Stabilità e versatilità di<br />
configurzione sono le armi che affila il costruttore<br />
francese per sentenziare: tempo è denaro. Con le Poclain<br />
farete gli stessi lavori in meno tempo.<br />
ARTIGLIERIA<br />
PESANTE<br />
Le maxi autogrù<br />
sono per definizione<br />
tedesche e basati<br />
su indistruttibili carri<br />
progettati per scopi<br />
bellici. Anche Fiat fa<br />
i dozer, ma senza cabina!<br />
DOZER A CONFRONTO A sinistra il tedeschissimo<br />
Hanomag (stabilimento poi acquistato da Komatsu)<br />
distribuito da Stegagno di Verona con in parallelo la pala<br />
cingolata disponibile anche in versioni Combi a scarico<br />
laterale. A destra una pubblicità 100% Caterpillar, molto<br />
più visuale e poco scritta, in cui il protagonista assoluto<br />
è il ripper tridente azionato da doppio cilindro.<br />
[14] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
LUSSO E BENESSERE Nel corso degli anni Sessanta<br />
le due ruote non sono più solo sinonimo di mobilità<br />
a basso costo... e nelle case degli italiani arrivano<br />
elettrodomestici che vantano qualità made in Italy.<br />
MODA E RIVOLUZIONE SOCIALE Meno cravatta,<br />
più libertà. Meno tailleur, gonne più corte. L’eleganza cambia<br />
volto e i contrasti generazionali e sociali sono più forti.<br />
A sinistra, il tennista Adriano Panatta testimonial Superga.<br />
<strong>Costruzioni</strong> febbraio <strong>2022</strong> [15]
12:02 Pagina 1<br />
9<br />
I SN 0010-9665<br />
7 7 0 0 1 0 9 6 6 5 0 4<br />
0 7 5 8 ><br />
Cover Story<br />
www.yanmar.com<br />
<strong>Costruzioni</strong><br />
n. <strong>758</strong> | anno LXX 3 <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong><br />
ostruzioni<br />
Casa editrice la fiaccola srl<br />
I NUOVI CINGOLATI<br />
CASE SERIE E<br />
A lancio 7 nuovi escavatori<br />
in fascia di peso 13-30t.<br />
L’idraulica intelligente CIHS<br />
fa coppia con i motori FPT<br />
WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W<br />
Marzo <strong>2022</strong><br />
1952/<strong>2022</strong> settant’anni<br />
UNA NUOVA<br />
BRAND IDENTITY<br />
PER YANMAR<br />
ARMOFER DEMOLISCE<br />
PER ITALCEMENTI<br />
Rasa al suolo una ciminiera<br />
alta 80 metri nello<br />
stabilimento in funzione<br />
di Isola delle Femmine (PA)<br />
IL PRIMO<br />
della nuova stirpe<br />
Quale miglior testimonial dei nuovi colori sociali della<br />
gamma Yanmar Construction se non il girosagoma<br />
ViO17-1, uno dei miniescavatori più richiesti in Europa?<br />
Yanmar ViO17-1<br />
Peso operativo (trasp.) 1.830 (1.695)<br />
Motore Yanmar Stage V 10 kW<br />
Forza di strappo<br />
1.612 daN<br />
Sono già nelle mani degli italiani i primi Yanmar<br />
ViO17-1 con motorizzazione Stage V, ossia animati<br />
dall’efficiente tre cilindri di casa 3TNV70-XBV da 10<br />
kW di potenza netta massima. Grande sorpresa, per i<br />
clienti che lo hanno ordinato nel 2021, la nuova livrea rossa<br />
che sarà progressivamente estesa a tutte le macchine<br />
movimento terra della Yanmar.<br />
Il nuovo ViO17-1 girosagoma si presenta ora in allestimento<br />
standard con un braccio di scavo più lungo che<br />
estende il suo raggio operativo, linea idraulica ausiliaria a<br />
controllo proporzionale e conferma un peso di trasporto<br />
dichiarato di soli 1.695 kg.<br />
Ricetta ottimizzata<br />
Progettato per essere una macchina veramente compatta,<br />
il ViO17-1 ha una torretta realmente girosagoma, che<br />
ruota all’interno della larghezza dei propri cingoli. Anche la<br />
parte frontale del telaio superiore ruota all’interno dell’in-<br />
gombro dei cingoli, caratteristica che accresce ulteriormente<br />
efficienza e produttività. L’allestimento di serie prevede<br />
il carro a larghezza variabile da 955 mm a 1.280 mm,<br />
mentre a richiesta è ora disponibile un contrappeso aggiuntivo<br />
di 83 kg per assicurare una stabilità eccezionale<br />
anche in condizioni operative estreme e lavorando con attrezzature<br />
pesanti. Con una forza di penetrazione massima<br />
di 9,6 kN (con avambraccio corto, sempre disponibile<br />
a richiesta), una forza di scavo benna di 16,1 kN, una forza<br />
di trazione di 16,9 kN in prima marcia e due velocità di<br />
traslazione (2,1 o 4,3 km/h), il nuovo ViO17-1 offre prestazioni<br />
ai vertici della categoria. La risposta pronta, progressiva<br />
e fluida nei movimenti contemporanei è figlia dell’esclusivo<br />
sistema idraulico ViPPS caratterizzato da una<br />
doppia pompa a pistoni a cilindrata variabile, una pompa<br />
ad ingranaggi ed una per i pilotaggi. Il flusso idraulico massimo<br />
erogato dal girosagoma giapponese è di 48,4 l/min<br />
con una pressione massima d’esercizio di 21 MPa. Le linee<br />
idrauliche supplementari (terza<br />
standard e quarta opzionale)<br />
sono dotate di comandi proporzionali<br />
e possono utilizzare potenziometri<br />
che ne definiscono la portata<br />
massima.<br />
Oltre al contrappeso supplementare<br />
già menzionato è possibile<br />
scegliere tra attacchi rapidi meccanici<br />
ed idraulici, benne da scavo,<br />
benne pulizia canali, cesoie<br />
idrauliche e martelli demolitori, lo<br />
rendono un mezzo di lavoro perfetto<br />
per ogni applicazione.<br />
83 KG DI ZAVORRA<br />
OPZIONALE Nella foto più<br />
grande il nuovo ViO17-1 monta<br />
un nuovo contrappeso posteriore<br />
a sbalzo.<br />
[16] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [17]
Infrastrutture<br />
OPERE STRATEGICHE<br />
per un’Europa più verde<br />
La sostenibilità ambientale è al centro dei progetti<br />
delle nuove infrastrutture ferroviarie continentali.<br />
Dal reimpiego dei materiali da scavo, al riequilibrio<br />
del sistema modale per decongestionare le strade<br />
a cura della redazione di<br />
leStrade<br />
Aeroporti Autostrade Ferrovie<br />
LS<br />
Infrastrutture<br />
e ambiente:<br />
il cantiere della<br />
Torino-Lione<br />
in Val di Susa.<br />
In alto il tracciato di corridoi ferroviari TEN-T Network.<br />
Sopra, il convoglio Connecting Europe Express<br />
in fermata alla stazione di Torino Porta Nuova.<br />
Una strategia politica “forte e chiara”, quella incentrata<br />
sul Green Deal, ispirata e delineata dall’Unione<br />
Europea e tradotta in iniziative legislative ed esecutive<br />
dai singoli Stati membri. Un’intensa, lunga e articolata<br />
serie di atti concreti e coerenti portati avanti dagli operatori<br />
delle nostre infrastrutture, pensiamo per esempio alla<br />
costituzione, restando a casa TELT, della nuova Direzione<br />
Sviluppo Sostenibile e Sicurezza guidata dall’ingegner<br />
Manuela Rocca.<br />
Parlando di sostenibilità ambientale, ci troviamo, ci si perdonerà<br />
la metafora, su un terreno più che fertile. Come è<br />
emerso anche nel corso non solo della specifica sessione<br />
di Vision Rail dedicata all’Ambiente (16 giugno 2021), ma anche,<br />
trasversalmente, nelle due successive.<br />
La cornice UE<br />
Iniziamo dalla “cornice” politico-istituzionale in cui ci muoviamo,<br />
ricalcando il quadro già in parte delineato dal<br />
Coordinatore Radičová a introduzione di questo dossier.<br />
Tra gli obiettivi comunitari al 2050, contestualmente all’abbattimento<br />
pressoché totale delle emissioni inquinanti<br />
(90%), rientra anche quello del raggiungimento di una<br />
quota di trasporto ferroviario vicina al 50% dell’intera offerta<br />
di mobilità, includendo sia i passeggeri sia le merci,<br />
di fatto quasi il triplo rispetto a quella attuale. L’impulso decisivo<br />
a intraprendere questo riequilibrio modale ha ragioni<br />
sia storiche, sia contingenti. Pensiamo per esempio<br />
all’inadeguatezza, rispetto agli attuali volumi di traffico, delle<br />
reti stradali e autostradali contemporanee, nonché alle<br />
esigenze di manutenzione straordinaria di tutte le tipologie<br />
di reti, all’interno di contesti sempre più urbanizzati e<br />
a forte domanda di buona e sana mobilità. Oppure pensiamo,<br />
rispetto al secondo fattore, all’impatto della pandemia,<br />
che ha portato con sé nuove crisi, ma anche nuove<br />
opportunità. “È in questo contesto - ha detto Eddy<br />
Liégeois, Capo Unità TEN-T Network DG MOVE - che sono<br />
emerse tutta la fragilità dei sistemi di trasporto, nonché<br />
la consapevolezza che una risposta concreta per sostenere<br />
i grandi obiettivi della decarbonizzazione, della digi-<br />
[18] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [19]
Attualità&Prodotti<br />
Infrastrutture<br />
Il centro visitatori della Torino-Lione a Chiomonte (TO)<br />
dove si sperimenterà un progetto pilota<br />
per l’uso dell’energia geotermica della galleria.<br />
come ha ricordato Liégeois, “di migliorare sensibilmente<br />
l’interoperabilità di tutte le ferrovie europee, ottimizzandone<br />
l’esercizio”. Su come, proprio grazie al digitale, viaggeranno<br />
i treni del futuro e, soprattutto, su come dall’innovazione<br />
trarranno benefici non solo il comfort di viaggio<br />
e gli scambi commerciali, ma anche le attività di manutenzione<br />
e il risparmio energetico delle reti infrastrutturali,<br />
avremo modo di parlare ancora nei passaggi successivi di<br />
questo dossier. Non prima di aver risposto a una domanda:<br />
perché un progetto come quello di TELT (ma potremmo<br />
dire lo stesso del Brennero e di molti altri) è emblematico<br />
rispetto all’approccio europeo?<br />
La riposta va ricercata nel fatto che la Torino-Lione, con il<br />
tunnel di base, sarà un nodo cruciale di una rete che ha<br />
straordinari “margini di miglioramento” nel passaggio di<br />
quote passeggeri e soprattutto merci, da gomma a ferro.<br />
Ma anche nel fatto che si tratta di un’opera a forte vocazione<br />
ecosostenibile, non solo nelle finalità trasportistiche,<br />
ma anche negli aspetti progettuali e costruttivi. Sul tema<br />
è intervenuto, tra gli altri, Wojciech Sopinski, Advisor DG<br />
MOVE: “La Torino-Lione è dal 1994 al centro dell’agenda<br />
europea proprio in quanto opera ecosostenibile. È un’infrastruttura<br />
che sorge al servizio del territorio e dell’Europa,<br />
capace di invertire l’attuale disequilibrio modale sull’asse<br />
Italia-Francia: nel 2019, sulle circa 223 milioni di tonnella-<br />
Monitoraggio a tutto campo, con l’ambiente come<br />
priorità e l’innovazione come chiave d’accesso.<br />
talizzazione e della resilienza, potesse essere data non solo<br />
da finanziamenti di cui beneficiassero le reti nazionali, ma<br />
anche e soprattutto da una ‘cura’ particolare per i nessi transfrontalieri,<br />
come la Torino-Lione”.<br />
Decarbonizzazione, digitalizzazione, resilienza. All’interno<br />
di un corpus di politiche che da un lato punta su un nuovo<br />
equilibrio modale e dall’altro sostiene l’intermodalità.<br />
Ovvero: non modi di trasporto “l’uno contro l’altro”, bensì<br />
modi di trasporto che lavorano insieme.<br />
Un collante molto forte, in questo progetto, è proprio quello<br />
del digitale, oggi sinonimo di innovazione. Si pensi, rimanendo<br />
in ambito ferroviario, all’implementazione del sistema<br />
ERTMS/ETCS (European Rail Traffic Management<br />
System/European Train Control System), che consentirà,<br />
Smart Land, l’Europa fatta<br />
di reti ferroviarie e piste ciclabili<br />
TELT, insieme al think tank Demos<br />
Helsinki, ha realizzato a partire dalla<br />
strategia del Green Deal europeo<br />
un sistema di mappe che incoraggia<br />
e abilita progetti di trasporto multimodale,<br />
nel rispetto dell’ambiente<br />
e a favore delle economie locali.<br />
Il progetto Smart Land infatti riunisce<br />
la TEN-T, le principali ferrovie nazionali<br />
e regionali, Eurovelo - la rete<br />
europea di piste ciclabili - ed Epaths<br />
- la rete europea di sentieri escursionistici<br />
di lunga percorrenza.<br />
Queste infrastrutture di mobilità per<br />
i passeggeri e la logistica danno forma<br />
allo sviluppo e allo stile di vita<br />
Rete TEN-T<br />
Eurovelo<br />
Smart Land:<br />
rete TEN-T<br />
e itinerario<br />
ciclabile<br />
europeo<br />
Eurovelo.<br />
dei territori che attraversano e tra<br />
questi ci sono quelli alpini che costituiscono<br />
una risorsa inestimabile,<br />
non soltanto per i sette paesi che<br />
li ospitano ma anche per l’intero<br />
continente. Le “terre alte” necessitano<br />
di particolare attenzione al fine<br />
di prevenire tanto gli effetti dei cambiamenti<br />
climatici quanto fenomeni<br />
economici e sociali negativi.<br />
Proteggere e allo stesso tempo sviluppare<br />
le zone alpine significa attuare<br />
soluzioni a lungo termine in<br />
grado di sfruttare al massimo innovazioni<br />
tecnologiche, energetiche<br />
ed economiche, in modo da trovare<br />
un equilibrio dinamico tra<br />
uomo e natura. Per migliaia di anni,<br />
le valli alpine sono state un ostacolo<br />
e allo stesso tempo un punto di<br />
contatto tra contesti culturali, economici<br />
e politici diversi. Ferrovie miste<br />
ed evolute, percorsi ciclabili e<br />
percorsi di trekking a lunga distanza<br />
sono i tre lati di un triangolo che,<br />
ispirato alla migliore pratica alpina,<br />
disegna la montagna del futuro.<br />
Una montagna collegata, ma libera<br />
dalla presa della logistica stradale<br />
e del turismo stagionale che affolla<br />
i siti per qualche settimana in inverno<br />
o in estate per poi abbandonarli<br />
durante il resto dell’anno.<br />
[20] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [21]
Attualità&Prodotti<br />
Infrastrutture<br />
te di merci veicolate tra i due Paesi, soltanto il 7% è stato<br />
trasportato per via ferroviaria…”. Il “tassello” della Torino-<br />
Lione, opera verde ab origine e poi costantemente in evoluzione<br />
green, diventa dunque fondamentale nel “puzzle”<br />
della nuova rete europea, che è sì lineare ma anche “territoriale”,<br />
che favorisce l’economia ma anche la tutela dell’ambiente,<br />
sottraendo alla strada e alle città inquinamento<br />
e rumore.<br />
Infrastrutture senza frontiere<br />
Il Direttore Generale di TELT Mario Virano, nella nota introduttiva<br />
a questo dossier, ha già ricordato alcune peculiarità<br />
dell’opera Torino-Lione. Vale la pena ritornarci in questa<br />
sede con la lente delle parole chiave comunitarie, tra<br />
esse profondamente interrelate, della decarbonizzazionedigitalizzazione-resilienza.<br />
Faro di un futuro in cui il treno<br />
veloce e silenzioso sarà in esercizio, ma anche “riflettore”<br />
su un presente in cui si stanno già raccogliendo, dall’opera,<br />
ottimi frutti. Passiamone in rassegna, con Virano, le<br />
ragioni.<br />
• Ambiente. Sono in atto circa 20 progetti binazionali in<br />
collaborazione con università e centri di ricerca per la tutela<br />
delle biodiversità, mentre un progetto pilota innovativo<br />
riguarda la valorizzazione della risorsa geotermica in<br />
funzione di un utilizzo, praticamente perenne, dell’acqua<br />
calda presente nel sottosuolo. TELT effettua un monitoraggio<br />
costante di ben 135 parametri ambientali.<br />
• Territorio. I cantieri TELT non prevedono l’allestimento dei<br />
tradizionali campi base con container. Il personale trova<br />
invece ospitalità nel sistema ricettivo territoriale.<br />
• Sicurezza. Zero mortalità e livello minimale di incidentalità<br />
sono gli obiettivi dichiarati di una Missione Sicurezza (S)<br />
che punta molto sulla formazione e sulla tecnologia, nonché<br />
sulla più stretta collaborazione tra tutti gli attori coinvolti<br />
nel progetto e nei cantieri, dall’engineering alle imprese.<br />
• Cooperazione. A proposito di collaborazione e cooperazione,<br />
TELT è un grande laboratorio a valore aggiunto anche<br />
in quanto iniziativa bi-nazionale, capace dunque di<br />
integrare il meglio della cultura tecnica, giuridica e amministrativa<br />
di Italia e Francia.<br />
Tra le buone pratiche: il primo caso europeo di una normativa<br />
antimafia “senza frontiere” e il progetto pilota - anche<br />
in questo caso a fortissima valenza ambientale - finalizzato<br />
a una gestione dei materiali da scavo che sia<br />
completamente “circolare”, considerando lo spazio operativo<br />
TELT un unico grande cantiere, anche in questo caso<br />
senza confini nazionali.<br />
Se alcune tra le principali peculiarità del progetto sono<br />
dunque state evidenziate, un ulteriore fattore, comune a<br />
molte altre nuove infrastrutture europee, che rende quest’opera<br />
emblematica è senz’altro quello di essere segmento<br />
di connessione tra due città, Lione e Torino, che<br />
incarnano perfettamente lo spirito democratico europeo,<br />
nato dalla Storia e bisognoso di essere valorizzato non<br />
tanto da operazioni urbanistiche - che anelino al modello-megalopoli<br />
- quanto dalla realizzazione di infrastrut-<br />
Futuro, un insieme di reti motore,<br />
di mobilità dolce, pulita e interconnessa<br />
Futuro. Ecco la parola chiave<br />
con cui abbiamo scelto di guardare<br />
all’intermodale declinato<br />
in scala europea.<br />
Un termine che, seguendo un<br />
suggerimento di Manuela Roc -<br />
ca, nel nostro caso può essere<br />
declinato al plurale: “È così, abbiamo<br />
più ‘futuri’ a cui tendere:<br />
il 2030, innanzitutto, quando la<br />
Torino-Lione si aprirà al mondo<br />
commerciale integrandosi alla<br />
nuova rete TEN-T; quindi una prospettiva<br />
ancora più a lungo termine<br />
in cui un’infrastruttura come<br />
Manuela Rocca, direttrice Sviluppo<br />
sostenibile di TELT.<br />
la nostra dovrà esprimere tutta la sua capacità di autosostenersi<br />
fornendo al mercato tutti i servizi che esso<br />
le richiederà. In altri termini, si tratta di fare in modo che<br />
il tunnel di base della Torino-Lione viva e cresca esercitando<br />
quel ruolo di ‘perno strategico’ svolto dal Fréjus<br />
per un secolo e molto oltre, sostenendo nel mondo migliore<br />
gli scambi commerciali tra Italia e Francia”.<br />
Un futuro, comunque la si guardi, da opera centrale in<br />
sé, ma anche nella sua capacità<br />
di interrelarsi in un sistema<br />
omogeneo più ampio, in cui il<br />
trasporto ferroviario non è la<br />
“prima donna”, ma il regista,<br />
saggio e attento, di un ventaglio<br />
di soluzioni intelligentemente<br />
pluri-modali.<br />
Opera, corridoio, territori, reti di<br />
trasporto. Con una grande storia<br />
alle spalle e più di un futuro<br />
già delineato.<br />
Nasce da tutto questo la straordinarietà<br />
di un’infrastruttura<br />
come la Torino-Lione, non è un<br />
unicum, ma un esempio che, insieme ad altri, concorre<br />
alla definizione di un modello di nuova opera europea.<br />
A esemplificare ulteriormente questo modello vi sono,<br />
infine, le stazioni: pensate per diventare autentici poli<br />
di mobilità dolce ed ecosostenibile (dalla ciclabilità al<br />
trasporto urbano, agli itinerari pedonali, si pensi al già<br />
citato studio Smart Land), nonché di gate per la piena<br />
valorizzazione delle risorse territoriali.<br />
TORINO-LIONE<br />
La TBM Federica<br />
sfonda l’ultimo<br />
diaframma<br />
dei primi 9 Km<br />
della Torino-Lione.<br />
Era il 2019.<br />
ture intelligenti di collegamento tra di esse. Capaci dunque<br />
di rendere le città stesse più vicine, senza dimenticare<br />
che avvicinare Lione e Torino, significa avvicinare<br />
Parigi e Milano e molto altro ancora. Il senso del discorso<br />
ci porta dritti a quella mappa di “Metropolitana<br />
d’Europa” che sono le reti TEN-T, con le città nel ruolo di<br />
stazioni e i corridoi a impersonare le linee. Uno schema,<br />
ha ricordato Virano, che può rendere l’Europa competitiva<br />
a livello globale ma senza snaturare i propri valori, anzi<br />
esaltandoli.<br />
Innovazione e ambiente<br />
La sostenibilità ambientale, per dirla con una definizione<br />
dei primi teorici della materia, è la sommatoria di ecologia<br />
e tecnologia. Ovvero l’innovazione tecnologica è un concetto<br />
intrinseco a qualsiasi approccio virtuoso di eco-sostenibilità.<br />
È una linea di pensiero che si è evoluta nel tempo,<br />
oggi sintetizzabile anche attraverso un ulteriore trittico<br />
di parole chiave emerse proprio nel corso di Vision Rail: “tutela”,<br />
“valorizzazione” e “innovazione”.<br />
Quest’ultima si traduce così in un fattore chiave in tutto il<br />
processo che dalla progettazione porterà alla realizzazione<br />
dell’opera, si pensi per esempio all’attività di monitoraggio<br />
dei parametri ambientali, finalizzati da un lato alla<br />
tutela della salute di residenti e operatori dell’opera, ma anche<br />
al miglioramento costante degli standard di qualità (su<br />
pensi per esempio ai controlli sui materiali costruttivi). In<br />
aggiunta, gli investimenti tecnologici messi in campo sono<br />
orientati al conseguimento di un obiettivo inedito: la valutazione<br />
globale di tutti i parametri in gioco, secondo un approccio<br />
che non si basa sulla parcellizzazione, ma sulle<br />
connessioni. “Si tratta - ha detto ancora Virano - di un’impressionante<br />
mole di Big Data, che riguardano habitat, persone<br />
e opere, da gestire per esempio attraverso innovativi<br />
sistemi di intelligenza artificiale capaci di mettere in<br />
relazioni informazioni fino ad ora gestite per ambiti (ambiente,<br />
sicurezza, salute, gestione, manutenzione) e tutto<br />
questo nel lungo periodo e a livello bi-nazionale”.<br />
Ambiente ed economia<br />
Nessi. Come quello tra innovazione e ambiente, a cui abbiamo<br />
accennato. Ma anche come quello tra ambiente ed<br />
economia su cui ritorniamo a conclusione di questo primo<br />
focus, sintetizzando le riflessioni dei già citati Eddy Liégeois<br />
ed Wojciech Sopinski, nonché di Furio Bombardi, Direttore<br />
Generale Mediterranean Rail Freight Corridor.<br />
“Questione ambientale e questione economica oggi - ha<br />
spiegato Bombardi - non possono essere separate e la mobilità<br />
è un fattore decisivo in questo abbinamento. Se oggi<br />
il 93% del traffico merci tra Italia e Francia corre su gomma,<br />
mentre soltanto il 7% su ferro, le politiche trasportistiche<br />
per il futuro non possono che essere orientate a<br />
un ‘ripensamento’ radicale di questo disequilibrio.<br />
Lungo queste rotte, occorre promuovere trasporti sostenibili<br />
ed è quello che tutti insieme dalle istituzioni agli operatori,<br />
stiamo facendo”.<br />
[22] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [23]
Attualità&Prodotti<br />
Samoter<br />
L’ATTESO<br />
ritorno in pista<br />
La 31ª edizione di SaMoTer punta i riflettori sul<br />
ruolo che l’industria delle macchine per costruzioni<br />
è destinata a giocare nella sostenibilità ambientale<br />
di Eliana Puccio<br />
Tecnologie h2m e m2m, efficienza, sicurezza e sostenibilità.<br />
Parole chiave ma soprattutto di buon auspicio<br />
per la prossima fiera Samoter: il salone internazionale<br />
delle macchine per costruzioni si terrà dal 3 al<br />
7 maggio 2023. Nel <strong>2022</strong> al via la road map di eventi di avvicinamento,<br />
con un nuovo appuntamento del SaMoTer<br />
Day a Roma.<br />
Per la sua 31ª edizione SaMoTer punta i riflettori sul ruolo<br />
chiave che l’industria delle macchine per costruzioni è destinata<br />
a giocare nella sostenibilità ambientale e nello sviluppo<br />
dei modelli economici delineati dal New Green Deal.<br />
Sofisticate tecnologie mettono in connessione gli esseri<br />
umani con le macchine (h2m) e le macchine con altre macchine<br />
(m2m), consentendo l’automazione progressiva delle<br />
attività edili, lo sviluppo dell’efficienza e la gestione in<br />
sicurezza dei lavori più pericolosi.<br />
"Finalmente abbiamo una data per il ritorno in presenza di<br />
SaMoTer dopo il lungo pit-stop causato dalla fase più acuta<br />
della pandemia – ha commentato Giovanni Mantovani,<br />
direttore generale di Veronafiere. La filiera sentiva la forte<br />
mancanza di uno dei suoi appuntamenti professionali di rifemento<br />
in Europa.<br />
Storia del SaMoTer<br />
Sono 31 le edizioni di SaMoTer, e 59 gli anni di esperienza<br />
al servizio delle costruzioni. Tutto ha inizio a Veronafiere<br />
nel 1964 per creare all’interno del panorama fieristico italiano<br />
uno spazio specifico dedicato alle macchine movi-<br />
Samoter 2023<br />
QUANDO:<br />
dal 3 al 7 maggio<br />
DOVE:<br />
Veronafiere<br />
NUMERO EDIZIONI: 31<br />
SITO WEB:<br />
www.samoter.it<br />
SONO 31<br />
le edizioni<br />
di SaMoTer,<br />
e 59 gli anni<br />
di esperienza<br />
al servizio delle<br />
costruzioni.<br />
Tutto ha inizio<br />
a Veronafiere<br />
nel 1964.<br />
Da subito si<br />
è inteso creare<br />
uno spazio<br />
fieristico<br />
dedicato<br />
al settore<br />
delle macchine<br />
movimento<br />
terra.<br />
[24] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Attualità&Prodotti<br />
Samoter<br />
Nel 1979, la<br />
fiera diventa<br />
biennale così<br />
da garantire<br />
alle imprese<br />
la possibilità<br />
di programmare<br />
meglio i propri<br />
investimenti<br />
e la propria<br />
presentazione<br />
dei prodotti.<br />
Nel 1993,<br />
la rassegna<br />
diventa<br />
triennale<br />
e viene inserita<br />
nel ciclo delle<br />
fiere europee<br />
patrocinate<br />
dal Cece.<br />
mento terra che, dal 1948, venivano presentate all’interno<br />
della fiera della meccanizzazione agricola.<br />
Nel 1971 SaMoTer si consolida come kermesse espositiva<br />
di riferimento per il settore del movimento terra in Italia<br />
e amplia il proprio repertorio merceologico includendo i<br />
vari comparti dell’edilcantieristica.<br />
Nel 1973 la fiera arricchisce l’ampia offerta espositiva con<br />
un ricco programma di appuntamenti info-formativi di respiro<br />
internazionale e lancia il primo di una serie di prestigiosi<br />
premi che vengono assegnati ad aziende che si<br />
sono distinte nella costruzione di tecnologie all’avanguardia<br />
(Concorso Internazionale Novità Tecniche), e paesi<br />
caratterizzati da slanci innovativi nella progettazione e<br />
realizzazione di grandi opere (Premio Internazionale).<br />
Nel 1979 diventa biennale così da garantire alle imprese la<br />
possibilità di programmare meglio i propri investimenti e<br />
la presentazione dei prodotti. Nel 1993, la rassegna diventa<br />
triennale e viene inserita nel ciclo delle fiere europee patrocinate<br />
dal Cece (Committee for European Construction<br />
Equipment). Viene così sancito l’accordo di alternanza con<br />
i maggiori saloni internazionali – Intermat di Parigi e Bauma<br />
di Monaco -, che rafforza il brand e accresce la propria rappresentatività<br />
di settore con l’inclusione di altri segmenti<br />
emergenti del comparto: il mondo del tunnelling, il noleggio,<br />
la distribuzione, l’approfondimento tecnico-scientifico<br />
e la ricerca.<br />
Nel 2011 il salone si arricchisce di una grande area dinamica<br />
esterna, dove gli operatori professionali possono assistere<br />
a dimostrazioni, test e prove di abilità delle macchine<br />
in movimento.<br />
Nel 2014 si svolge per la prima volta in concomitanza con<br />
Asphaltica (macchine e impianti per il settore stradale e<br />
del bitume) promossa da e con Siteb - Strade Italiane e<br />
Bitumi. Nel 2017, invece, si svolge in contemporanea anche<br />
con Transpotec Logitec.<br />
Minigru<br />
Grandi prestazioni in tutta sicurezza<br />
La società inglese Greenworx sceglie<br />
la nuova minigru Jekko JF545 V-Max<br />
per dimensioni compatte e controllo remoto<br />
Un'altra Jekko<br />
JF545 V-Max è<br />
stata consegnata<br />
nel Regno Unito<br />
all'azienda Greenworx di<br />
Brett Skelton, che si<br />
occupa di servizi di<br />
bonifica della<br />
vegetazione.<br />
"La vendita è andata<br />
molto bene", commenta<br />
Russ Taylor, direttore di<br />
JT Cranes, dealer per il<br />
Regno Unito, "il cliente<br />
aveva bisogno di una<br />
macchina efficiente per<br />
la manutenzione<br />
forestale che fosse<br />
performante anche in<br />
posti di difficile accesso<br />
e che allo stesso tempo<br />
potesse essere<br />
trasportata facilmente<br />
con il loro camion<br />
ribassato.<br />
La JF545 V-Max è il<br />
prodotto che meglio<br />
soddisfa tutte queste<br />
esigenze allo stesso<br />
momento." Greenworx<br />
aggiunge: "Abbiamo<br />
seguito queste gru fin<br />
dall'inizio e siamo<br />
rimasti colpiti dalla loro<br />
capacità di entrare in<br />
aree difficili e di avere<br />
una configurazione<br />
variabile degli<br />
stabilizzatori.<br />
Scegliere questo<br />
specifico modello era<br />
dunque inevitabile, oltre<br />
che per l'abilità di<br />
attraversare terreni<br />
difficili, anche per le sue<br />
dimensioni compatte,<br />
per la sua portata<br />
massima di<br />
sollevamento e la<br />
capacità di smantellare<br />
in sicurezza alberi<br />
pericolosi usando la<br />
Prima consegna<br />
Dopo il successo ottenuto con la gru SPX650 alimentata<br />
a batterie agli ioni di litio è disponibile la versione<br />
con motore diesel e motore elettrico. Si tratta della prima<br />
consegna di una SPX650 con motore diesel per<br />
la Spagna. Il modello è stato acquistato da Talleres<br />
Laguillo, che ha deciso di affidarsi a Jekko per ampliare<br />
la propria gamma prodotti e differenziarsi, in tal modo,<br />
dai concorrenti.<br />
sega a pinza, senza<br />
mettere a rischio i nostri<br />
operatori che, invece di<br />
lavorare all’interno<br />
dell’area di rischio,<br />
possono operare da<br />
terra con radiocomando<br />
e in un’area sicura. Per<br />
capacità e dimensioni<br />
niente si avvicina alla<br />
JF545 V-Max”.<br />
jekko-cranes.com<br />
[26] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [27]
Attualità&Prodotti<br />
Miniescavatori<br />
Oltre i confini<br />
CASE presenta la gamma ampliata<br />
di miniescavatori con il CX15 EV a batteria<br />
elettrica in occasione dell’evento CNH<br />
Industrial Capital Markets Day in Florida<br />
CASE Construction<br />
Equipment ha<br />
offerto un primo<br />
assaggio della propria<br />
ampliata gamma di<br />
miniescavatori all'evento<br />
CNH Industrial Capital<br />
Markets Day tenutosi, il<br />
22 febbraio <strong>2022</strong>, a<br />
Miami Beach, in Florida.<br />
La vetrina ha incluso il<br />
debutto del CASE CX15<br />
EV (veicolo elettrico), un<br />
mini escavatore elettrico<br />
pensato in particolare per<br />
il mercato europeo nel<br />
2023.<br />
Il CASE CX15 EV è un<br />
mini escavatore da 1,3 t<br />
alimentato da un motore<br />
elettrico da 16 kW ed è<br />
dotato di cingoli retrattili<br />
che portano la larghezza<br />
della macchina a circa<br />
790 mm per passare<br />
attraverso le porte e<br />
lavorare in spazi ristretti.<br />
Ideale per lavorare molto<br />
vicino a strutture e<br />
ostacoli con un raggio di<br />
rotazione minimo.<br />
La batteria agli ioni di litio<br />
da 21,5 kWh viene<br />
caricata dal caricatore di<br />
bordo da 110V/220V o<br />
tramite un caricabatterie<br />
rapido esterno che può<br />
caricare la macchina<br />
molto velocemente, in<br />
genere entro 90 minuti.<br />
"Dalle emissioni ridotte<br />
alla riduzione del rumore<br />
e ai minori costi di<br />
carburante e<br />
manutenzione nel corso<br />
della vita della macchina,<br />
il CASE CX15 EV sarà<br />
un'aggiunta potente,<br />
efficiente e sostenibile<br />
alla nostra linea di<br />
miniescavatori", afferma<br />
Egidio Galano,<br />
responsabile del Product<br />
Management Europa di<br />
CASE. "Questa macchina<br />
è il prossimo passo del<br />
nostro viaggio verso<br />
l'elettrificazione, e siamo<br />
impegnati a portare al<br />
settore un portafoglio<br />
complementare di<br />
attrezzature diesel ed<br />
elettriche per soddisfare<br />
le esigenze della più<br />
ampia gamma di<br />
applicazioni e<br />
operazioni".<br />
casece.com<br />
Recircle Awards<br />
Green dealer<br />
Marangoni è in corsa<br />
per sei categorie dei<br />
Recircle Awards<br />
<strong>2022</strong>: Best Tread Rubber<br />
Supplier, Circular Economy<br />
Award, Best Tyre Retreader,<br />
Best Retreading Equipment<br />
Supplier, Spirit of retreading<br />
award e Employee of the year.<br />
L’azienda leader nel settore<br />
green del pneumatico è stata<br />
selezionata nuovamente tra i<br />
finalisti per la categoria<br />
“Miglior fornitore di materiali<br />
per la ricostruzione”.<br />
Nell’edizione di quest’anno,<br />
Marangoni contende anche il<br />
nuovo “Premio per l’economia<br />
circolare”. Il Gruppo è<br />
rappresentato tra i finalisti<br />
della categoria “Miglior<br />
produttore di macchinari per<br />
la ricostruzione” dalla<br />
consociata TRM, nota per la<br />
realizzazione di macchinari<br />
contraddistinti da una forte<br />
innovazione e dal continuo<br />
miglioramento della qualità<br />
dei prodotti finiti.<br />
“Spirit of retreading award” è<br />
un premio introdotto in<br />
questa edizione per dare<br />
visibilità anche ai ricostruttori<br />
di dimensioni piccole, medie<br />
e regionali. Tra i finalisti di<br />
tale categoria compare<br />
Gummiservice Produksjon,<br />
una società del Gruppo<br />
Marangoni che opera in<br />
Norvegia attraverso uno<br />
stabilimento produttivo,<br />
quattro outlet ed un servizio<br />
mobile di assistenza.<br />
recircleawards.com<br />
www.marangoni.com<br />
www.yokohama-oht.com<br />
GAMMA PREMIUM DI PNEUMATICI RADIALI OTR<br />
PROGETTATI PER DURARE A LUNGO<br />
LDSR 300<br />
HTSR 400<br />
MGSR 200<br />
[28] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
WE’LL BE PRESENT AT<br />
HALL 01<br />
STAND D2-D3
Attualità&Prodotti<br />
Cantieri a zero emission<br />
Biocarburanti<br />
Abbattere i CO 2<br />
Kohler Engines continua<br />
il suo impegno per<br />
ridurre l'impatto<br />
ambientale dei propri motori.<br />
L’azienda ha approvato l'uso<br />
di olio vegetale idrotrattato<br />
(Hydrotreating of Vegetable<br />
Oils – HVO – secondo la<br />
specifica EN15940), puro o<br />
miscelato con il combustibile<br />
convenzionale, in tutti i suoi<br />
motori diesel. L’HVO<br />
consentirà una riduzione delle<br />
emissioni di CO 2 fino al 90%,<br />
senza modifiche al motore.<br />
L'approvazione si basa su<br />
approfonditi test, in<br />
laboratorio e sul campo,<br />
condotti dalla squadra di<br />
ingegneria di Kohler. Rimane<br />
necessario l’utilizzo dei<br />
sistemi di post-trattamento<br />
dei gas di scarico, dove già<br />
previsti. L'HVO è un<br />
combustibile a base di<br />
paraffina, noto anche come<br />
"diesel sintetico o rinnovabile",<br />
prodotto da oli di derivazione<br />
vegetale e animale, scarti<br />
dell’industria della lavorazione<br />
della carne o del pesce.<br />
L’HVO, essendo derivato da<br />
scarti biologici, al contrario<br />
del biodiesel, non sottrae né<br />
risorse all’agricoltura, né<br />
contribuisce alla<br />
deforestazione.<br />
Può essere utilizzato in tutte<br />
le applicazioni, in cui oggi,<br />
viene utilizzato il diesel. "C’è<br />
un crescente interesse dei<br />
clienti per l’utilizzo del diesel<br />
sintetico (HVO) e degli altri<br />
combustibili rinnovabili. Gli<br />
eFuel sono interessanti per<br />
l’impatto ambientale, nonché<br />
per il raggiungimento di<br />
performance paragonabili a<br />
quelle raggiunte utilizzando i<br />
carburanti diesel", afferma<br />
Luigi Arnone, direttore<br />
Engineering, Diesel Engines di<br />
Kohler (in foto).<br />
kohlerpower.com<br />
Stoccarda elettrica<br />
L’impresa edile<br />
Leonhard Weiss<br />
è stata conquistata<br />
dalle macchine edili<br />
e dalle attrezzature<br />
a zero emissioni<br />
di Wacker Neuson<br />
impiegate nel cuore<br />
di Stoccarda: valida<br />
alternativa per i lavori<br />
quotidiani in cantiere<br />
Amore a prima<br />
vista quello tra<br />
l'impresa edile<br />
Leonhard Weiss e le<br />
macchine edili e le<br />
attrezzature a zero<br />
emissioni di Wacker<br />
Neuson. Impiegate nel<br />
centro della città di<br />
Stoccarda, nell'ambito<br />
della ristrutturazione<br />
della piazza del mercato<br />
della città, Weiss ha<br />
testato l'intera gamma a<br />
zero emissioni.<br />
"Siamo molto soddisfatti<br />
dal fatto che le<br />
macchine elettriche e le<br />
attrezzature edili<br />
abbiano la stessa<br />
potenza di quelle<br />
convenzionali",<br />
sottolinea Simon Schall,<br />
responsabile della<br />
tecnologia centralizzata<br />
delle macchine presso<br />
Leonhard Weiss.<br />
"La messa in servizio<br />
quotidiana è possibile<br />
con meno punti di<br />
manutenzione rispetto<br />
alle attrezzature con<br />
motore a combustione<br />
interna, la salita del<br />
conducente o<br />
dell'operatore nella<br />
macchina è molto più<br />
facile."<br />
“Il feedback degli utenti<br />
in cantiere è per noi<br />
importante", afferma Kai<br />
Hieber, responsabile<br />
delle vendite Regione<br />
sud-ovest di Wacker<br />
Neuson.<br />
Per la compattazione del<br />
terreno nel cantiere di<br />
Stoccarda sono stati<br />
utilizzati, tra l'altro, i<br />
costipatori a batteria<br />
collaudati sul mercato<br />
dal 2015 e le piastre<br />
vibranti a batteria della<br />
nuova serie APS.<br />
Il dumper cingolato<br />
DT10e, il dumper<br />
gommato DW15e e la<br />
pala gommata WL20e<br />
consentono di<br />
trasportare materiale in<br />
modo efficiente, senza<br />
emissioni dirette di gas<br />
di scarico e con<br />
emissioni acustiche<br />
estremamente ridotte.<br />
L'escavatore Zero Tail<br />
EZ17e è stato impiegato<br />
per lavori di scavo e<br />
demolizione. La<br />
tecnologia agli ioni di<br />
litio di alta qualità<br />
consente alla macchina<br />
di soddisfare gli elevati<br />
requisiti di potenza,<br />
durata e robustezza.<br />
Le macchine e le<br />
attrezzature edili<br />
elettriche si confermano<br />
essenziali - e il caso di<br />
queste macchine lo<br />
conferma - per il<br />
rispetto dei limiti sempre<br />
più severi sulle<br />
emissioni di gas di<br />
scarico e di rumore.<br />
wackerneuson.it<br />
Due brand come OLMARK e MARKHIP messi insieme<br />
rappresentano un'accoppiata vincente in tema di<br />
componentistica delle connessioni ad alta pressione<br />
per caratteristica applicativa. Attendibilità mai in ombra,<br />
neppure nelle più estreme condizioni di servizio.<br />
METTETECI ALLA PROVA!<br />
WWW.OLMARK.COM<br />
VICTORY<br />
is in your hands<br />
natdesign.eu<br />
[30] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Attualità&Prodotti<br />
Escavatori cingolati<br />
Il Re di gamma<br />
Doosan lancia il modello di escavatore cingolato più grande<br />
di sempre nella sua gamma. Il DX1000LC-7 offre potenza<br />
e portata ineguagliate ed è equipaggiato con un potente diesel<br />
Doosan lancia il<br />
nuovo escavatore<br />
cingolato<br />
DX1000LC-7 da 100 ton<br />
conforme Stage V. Si<br />
tratta del modello più<br />
grande di sempre nella<br />
sua gamma di<br />
escavatori. Equipaggiato<br />
con il diesel più potente<br />
nella classe delle<br />
macchine da 100 t, il<br />
DX1000LC-7 offre una<br />
portata idraulica che si<br />
colloca al vertice della<br />
sua categoria,<br />
assicurando prestazioni<br />
al top, maggiore<br />
produttività, consumi<br />
inferiori e comandi più<br />
dolci e precisi.<br />
La cabina del<br />
DX1000LC-7 è spaziosa<br />
e fornita di<br />
strumentazione e<br />
comandi ergonomici.<br />
Tutti i componenti e gli<br />
assemblaggi sono<br />
progettati, costruiti e<br />
testati per garantire<br />
durata nel tempo.<br />
I filtri multistadio, le<br />
protezioni per i cingoli e<br />
per i cilindri di braccio e<br />
bilanciere, il sistema di<br />
lubrificazione<br />
automatica e le maglie<br />
dei cingoli lubrificate e<br />
sigillate contribuiscono<br />
ad assicurare affidabilità<br />
superiore e lunga durata.<br />
La semplicità<br />
manutentiva del<br />
DX1000LC-7<br />
contribuisce a ridurre al<br />
minimo i tempi di fermo.<br />
Il DX1000LC-7 è<br />
equipaggiato con la<br />
nuova versione Stage V<br />
dell'affidabile diesel<br />
Perkins 2806J, erogante<br />
ben 469 kW (629 CV).<br />
Questo motore<br />
garantisce la conformità<br />
alla normativa sulle<br />
emissioni Stage V<br />
utilizzando le tecnologie<br />
di post-trattamento del<br />
ricircolo dei gas di<br />
scarico, della riduzione<br />
catalitica selettiva, del<br />
catalizzatore di<br />
ossidazione diesel e del<br />
filtro antiparticolato<br />
diesel.<br />
Le prestazioni della<br />
macchina possono<br />
essere ulteriormente<br />
ottimizzate<br />
dall'operatore<br />
scegliendo tra le due<br />
modalità (braccio e<br />
rotazione) quella più<br />
adatta all'applicazione in<br />
corso, dando priorità<br />
rispettivamente ai<br />
movimenti del braccio o<br />
alla rotazione.<br />
Il nuovo DX1000LC-7 di<br />
Doosan assicura anche<br />
cicli più rapidi grazie al<br />
sistema di rigenerazione<br />
a due spole del braccio.<br />
Una caratteristica,<br />
quest’ultima, che<br />
contribuisce anche a<br />
ridurre i consumi.<br />
doosanequipment.com<br />
Investimenti<br />
Più chip<br />
Per affrontare<br />
l'attuale carenza<br />
globale di chip,<br />
Bosch prevede di<br />
ampliare la propria<br />
fabbrica di wafer a<br />
Reutlingen. Oltre un<br />
quarto di miliardo di euro<br />
sarà investito nella<br />
creazione di nuovi spazi<br />
di produzione e cleanroom<br />
da qui al 2025.<br />
In questo modo l'azienda<br />
potrà fronteggiare la<br />
domanda in continua<br />
crescita di chip utilizzati<br />
in applicazioni di mobilità<br />
e IoT. Il nuovo<br />
ampliamento a<br />
Reutlingen creerà altri<br />
3.600 metri quadrati di<br />
spazio ultramoderno per<br />
le clean-room. A partire<br />
dal 2025, questa capacità<br />
aggiuntiva produrrà<br />
semiconduttori basati<br />
sulla tecnologia già<br />
presente nello<br />
stabilimento di<br />
Reutlingen. I chip<br />
giocano un ruolo sempre<br />
più importante<br />
nell'elettromobilità.<br />
Bosch è attualmente<br />
n Il presidente di Bosch Stefan Hartung: "L’investimento aiuterà<br />
ad affrontare la crisi di approvvigionamento dei semiconduttori".<br />
n Il nuovo investimento si aggiunge ai 400 milioni di euro<br />
già stanziati per l'espansione della produzione globale di semiconduttori<br />
nel <strong>2022</strong><br />
n L'ampliamento è la risposta alla crescente domanda di semiconduttori<br />
Bosch e di sensori MEMS<br />
l'unico fornitore<br />
automotive al mondo che<br />
produce semiconduttori<br />
di potenza in carburo di<br />
silicio.<br />
bosch.it<br />
<br />
<br />
<br />
SIGMA 16 PRO<br />
<br />
<br />
<br />
[32] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>
ostruzioni<br />
WALKAROUND<br />
ostruzioni<br />
Testi e foto di Matthieu Colombo<br />
135W-7<br />
Peso op. con lama (+ stab.) 14.500 (15.500) kg<br />
Motore Deutz<br />
105 kW<br />
Forza di strappo<br />
9.400 daN<br />
[34] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [35]
Hitachi ZX135W-7<br />
1<br />
Raggio di rotazione posteriore<br />
della torretta tra i migliori della<br />
categoria. Si lavora in ambito<br />
urbano, su strada o a margine<br />
con facilità e prestazioni elevate<br />
2<br />
Ha migliorato se stesso. L’idraulica<br />
Hitachi fa un altro passo avanti<br />
con nuove soluzioni d’efficienza,<br />
pompe HIOS V e una elettronica<br />
che consente personalizzazioni<br />
ostruzioni<br />
Hitachi ampia l’offerta di escavatori gommati verso il basso.<br />
Il nuovo ZX135W-7 offre un nuovo equilibrio tra prestazioni<br />
e ingombri operativi ed è disponibile con ogni stabilizzazione.<br />
Asso nella manica sono l’idraulica e tutta la qualità dei maxi<br />
3 4<br />
Motore Stage V ultra collaudato<br />
in applicazioni movimento terra<br />
e con il sistema Scr più diffuso<br />
e affidabile. Potenza migliore della<br />
categoria e coppia importante<br />
Driveline ZF che assicura una<br />
forza di trazione al top della<br />
categoria. Grazie all’elettronica<br />
c’è il cruise control, la modalità<br />
creep e la scalata automatica<br />
5 6<br />
L’oscillazione dell’asse anteriore<br />
aumenta del 30% e viene introdotto<br />
la funzione di blocco automatico<br />
quando la macchina riconosce<br />
l’utilizzo stradale (omologato)<br />
Nuovo monitor lcd a colori da 8”<br />
che migliora l’esperienza a bordo<br />
e permette di monitorare e calibrare<br />
ogni condizione operativa. Restano<br />
molti comandi tradizionali<br />
7<br />
Nuova cabina CRES 7 con struttura<br />
Rops/Fops rinforzata grazie<br />
a montanti di nuovo disegno.<br />
Disponibili le griglie superiore OPG<br />
Level II e la frontale (apribili)<br />
8<br />
Visibilità migliorata. Luci a led<br />
di serie, sistema di videocamere (3)<br />
con visualizzazione Aerial Angle<br />
a 270° è di serie e un tergicristallo<br />
pulisce più dell’85% del parabrezza<br />
9<br />
Innovativa analisi dell’Olio ConSite<br />
che analizza in tempo reale<br />
temperatura, densità, viscosità<br />
cinetica e costante dielettrica<br />
di olio motore e olio idraulico<br />
10<br />
Il sistema di trasmissione dati<br />
e monitoraggio ConSite è ora<br />
fruibile anche da smartphone<br />
tramite App. Il vostro ZX135-7W<br />
sarà sempre sotto controllo<br />
[36] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [37]
ostruzioni<br />
Hitachi ZX135W-7<br />
LA QUALITÀ DEI CINGOLATI<br />
Gli escavatori Hitachi sono<br />
costruiti in Giappone<br />
e il loro assemblaggio viene<br />
ultimato nello stabilimento<br />
europeo di Amsterdam.<br />
Tutti i punti di ingrassaggio<br />
dell’attrezzatura di scavo<br />
sono ben protetti e le linee<br />
idrauliche ausiliarie hanno i<br />
flessibili esposti rivestiti da<br />
spirale metallica e robusti<br />
innesti a rubinetto.<br />
PESO OPERATIVO (+ STAB) 14.500 (+1.000) KG<br />
AVAMBRACCIO (BRACCIO) 1.960 (2.260) MM<br />
FORZA DI STRAPPO 9.400 DAN<br />
FORZA DI PENETRAZIONE 6.600 DAN<br />
CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO<br />
(0 H, R 4,5 M, LATERALE, LAMA GIÙ) 3.300 KG<br />
CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO<br />
(0 H, R 4,5 M, LATERALE, LAMA E STAB. GIÙ) 5.500 KG<br />
LAMA E TRIPLICE DI SERIE<br />
Dati di mercato alla mano<br />
la stabilizzazione posteriore con<br />
lama sembra essere la più<br />
apprezzata nel Nord Italia<br />
e in Germania. L’allestimento<br />
standard corrisponde a un peso<br />
operativo di 14.500 kg.<br />
ALLESTIMENTO BASE CON BRACCIO TRIPLICE POSIZIONATORE E LAMA POSTERIORE<br />
PARALLEL La lama<br />
posteriore<br />
ha un robusto<br />
biellismo che permette<br />
di stabilizzare senza<br />
rovinare il terreno<br />
con movimenti radiali.<br />
È all’anteriore<br />
che si montano<br />
gli stabilizzatori.<br />
CON STABILIZZATORI Aggiungendo<br />
gli stabilizzatori posteriori<br />
si ha la massima stabilità con<br />
buona visibilità sullo scavo<br />
e il peso operativo lievita<br />
a 15.500 kg. Con 4 stabilizzatori<br />
si arriva a 15.800 kg.<br />
DISPONIBILE CON STABILIZZATORI POSTERIORI E LAMA ANTERIORE O 4 STABILIZZATORI<br />
Super triplice e indole...<br />
IL GIAPPONESE SI SDOPPIA Le differenti<br />
configurazioni possibili degli escavatori<br />
gommati influenzano talmente il peso<br />
operativo finale di ogni modello che<br />
la nomenclatura è a dir poco orientativa.<br />
Il precedente ZX145W-6 lascia<br />
oggi spazio ai modelli ZX135W-7<br />
e ZX155W-7 che confermano<br />
le prestazioni della raffinata idraulica<br />
Hitachi che si distingue sempre<br />
in termini di controllabilità<br />
e una dotazione più ricca che include<br />
anche il sistema di telecamere 360°<br />
birdview e nuovi specchi retrovisori<br />
che diventano ben otto!<br />
Guardando alla concorrenza<br />
diretta, l’Hitachi è l’unico non costruito<br />
in Europa ma in Giappone.<br />
Raggio minimo di sterzata di 6.800 mm<br />
CONO DI ROTAZIONE MINIMO DI 3.490 MM<br />
Il più compatto di gommati Hitachi ha ingombri minimi<br />
rispetto alle prestazioni che offre. In cantiere può<br />
ruotare la torretta senza eccedere la misura di una<br />
carreggiata autostradale.<br />
compatta!<br />
Stabilizzatori anteriori indipendenti dai posteriori<br />
3.380 mm<br />
1.750 mm 1.740 mm<br />
BRACCIO CIRCOLARE Lo ZX135W-7 è disponibile<br />
solo con braccio triplice “circolare” perché<br />
si tratta di un modello concepito per offrire<br />
il massimo in termini di comfort<br />
e prestazioni, ma ingombrando il minimo.<br />
L’altro short radius in gamma si chiama<br />
ZX155W-7, ha la stessa base del 135,<br />
ma monta un triplice con cinematica<br />
più ampia e ha 1.050 kg di zavorra in più.<br />
Sbalzo torretta 495 mm - 50 mm oltre lo stabilizzatore<br />
2.530 mm<br />
[38] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [39]
Hitachi ZX135W-7<br />
-12%<br />
ostruzioni<br />
La nuova taratura Power riduce<br />
la produttività del 6% rispetto<br />
alla Power dello ZX145W-6,<br />
ma i consumi calano del 12%.<br />
L’efficienza è al top. In Eco mode<br />
i consumi calano fino al 17%.<br />
Controlla<br />
litro per litro<br />
L’idraulica Hitachi migliora per ridurre i consumi. Il nuovo<br />
sistema HIOS-V introduce una valvola per azzerare le perdite<br />
idrauliche. Rispetto allo ZX145W-6 i consumi diminuiscono<br />
POMPE ADATTIVE Anche il più piccolo dei gommati Hitachi<br />
merita l’idraulica HIOS. L’esclusiva pompa di lavoro a doppio<br />
corpo (2x1127 litri/min) qui ridisegnata e rivista nella logica<br />
di controllo elettronica. Ci sono poi una pompa dedicata allo<br />
sterzo e una ai pilotaggi. A richiesta anche una nuova pompa<br />
a ingranaggi da 39 litri/min, calettata ala PTO del motore, per<br />
movimentare attrezzature idrauliche (rotative o tiltabili)<br />
mentre si azionano braccio, avambraccio e “benna”.<br />
L’elettronica gestisce il piatto delle pompe prendendo<br />
a parametro anche la posizione dei joystick in tempo reale.<br />
Nella prima parte della corsa dei joystick una valvola blocca<br />
l’olio non utilizzato, solitamente in ritorno al serbatoio.<br />
Le pompe erogano quindi sempre il giusto permettendo<br />
di contenere il consumo di carburante.<br />
CONTROLLO ELETTRONICO DELLE DUE POMPE DI LAVORO<br />
PROPORZIONALI Il blocco dei<br />
solenoidi dei comandi<br />
elettroproporzionali è davanti<br />
al distributore, ben accessibile.<br />
MAXI DISTRIBUTORE Le linee<br />
di alimentazione senza giunti<br />
denotano l’attenzione maniacale<br />
all’efficienza idraulica. Sotto i filtri<br />
gasolio (giallo), olio motore (bianco)<br />
e dei pilotaggi (azzurro).<br />
MOTORE DI ROTAZIONE La coppia<br />
massima di rotazione è di 3.060 daNm.<br />
La velocità massima di rotazione<br />
è di 9,8 giri al minuto.<br />
CONTROLLABILITÀ MASSIMA<br />
Il distributore è a centro aperto<br />
e il circuito, come in passato,<br />
prevede la rigenerazione in<br />
abbassamento del braccio.<br />
Merita attenzione la valvola<br />
“interfaccia” (in foto a destra).<br />
È una soluzione ideata da<br />
Hitachi per ottimizzare<br />
i differenti flussi tra pilotaggi<br />
e pompe migliorando la<br />
sensibilità ai manipolatori.<br />
Questo esclusivo sistema<br />
rileva la pressione dei<br />
pilotaggi e triangola i dati con<br />
il distributore e la portata delle<br />
pompe. Ai benefici in termini<br />
di sensibilità e controllo,<br />
si aggiunge un vantaggio<br />
anche in contenimento dei<br />
consumi ed efficienza.<br />
PORTATA E PRESSIONE<br />
Le linee aux sono<br />
regolabili anche nella<br />
pressione d’esercizio<br />
per tutelare impianto<br />
e attrezzature idrauliche<br />
stesse.<br />
INTERFACCIA ESCLUSIVA Il blocco<br />
qui sopra ottimizza la fluidodinamica<br />
e grazie a restringimenti realizzati<br />
ad hoc per assicurare la massima<br />
controllabilità e progressione<br />
dei movimenti in ogni condizione.<br />
Nonostante l’avanzare dell’elettronica,<br />
l’identità Hitachi è salva.<br />
SERBATOIO OLIO BEN PROTETTO<br />
AL CENTRO ED ESTRAIBILE<br />
Il serbatoio dell’olio idraulico<br />
ha al suo interno un filtro ad alte<br />
prestazioni che intercetta le micro<br />
impurità. Ha una capacità di 79 litri<br />
a fronte di 190 litri totali di impianto.<br />
[40] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [41]
Hitachi ZX135W-7<br />
Scambiatotre olio motore<br />
1<br />
2<br />
105 KW A 2.000 GIRI/MIN<br />
Il Deutz TCD4.1 montato<br />
sullo ZX135-7W ha una<br />
taratura che privilegia<br />
longevità ed emissioni<br />
sonore contenute.<br />
La velocità media<br />
del pistone è di 8,4 m/s.<br />
550 NM A 1.600 GIRI/MIN<br />
La curva di coppia<br />
del motore termico<br />
è pensata in modo specifico<br />
per supportare il carico<br />
idraulico nelle differenti<br />
modalità operative.<br />
Pipe AdBlue ® mixer<br />
SCR<br />
WALKAROUND di<br />
ostruzioni<br />
• COMMON RAIL<br />
DA 190 MPA<br />
• ARRESTO AUTOMATICO<br />
DEL MOTORE PROGRAMMABILE<br />
Tendicinghia<br />
automatico<br />
3<br />
LE QUALITÀ DI UN SEI<br />
Il motore TCD4.1 Stage V<br />
deriva dal noto sei cilindri<br />
della casa con cui condivide<br />
la corsa di 126 mm, ma non<br />
l’alesaggio che passa da 98<br />
a 101 mm. Il D4J è prodotto<br />
in Germania.<br />
• TURBO FISSO CON WASTEGATE<br />
• CAMBIO OLIO MOTORE 500 ORE Potenza<br />
europea<br />
DOC<br />
Semplice turbo singolo con wastegate<br />
16 v e albero a camme in testa<br />
POMPA RIFORNIMENTO GASOLIO<br />
Fa parte dell’allestimento di serie<br />
ed è presente un filtro per<br />
il gasolio a monte del serbatoio.<br />
Un manometro indica l’intasamento<br />
del filtro. Al bocchettone tradizionale<br />
una griglia con galleggiante.<br />
al TOP della categoria<br />
E-EGR RICIRCOLA SE NECESSARIO<br />
Il ricircolo dei gas di scarico è gestito<br />
tramite una valvola a controllo<br />
elettronico e avviene solo quando<br />
necessario per ottimizzare<br />
l’efficienza. Sopra il suo scambiatore<br />
di calore esterno al monoblocco.<br />
INIETTORE<br />
DI UREA<br />
L’iniettore<br />
di urea Bosch<br />
è in posizione<br />
ben ventilata<br />
e anche<br />
le centraline<br />
sono ben distanti<br />
dalle fonti di gran<br />
calore.<br />
Stage V easy<br />
UN IMPIANTO SCR SUPER COLLAUDATO<br />
L’iniezione d’urea avviene all’inizio del “pipe<br />
mixer” così che l’additivo si misceli ai gas<br />
di scarico in modo uniforme per favorire<br />
la riduzione catalitica selettiva. L’impianto<br />
è un Bosch Denoxtronic 2.2 che esegue<br />
lo spurgo in automatico (sempre prioritario<br />
allo stacco delle batterie) per evitare<br />
la formazione di cristalli alle temperature<br />
più estreme. Sui motori 4 cilindri per<br />
applicazioni construction è il sistema più<br />
noto e diffuso, quindi affidabile.<br />
Le rigenerazioni sono automatiche<br />
e avvengono senza fermo macchina.<br />
SPIA ROSSA Si accende<br />
mentre è in atto lo spurgo<br />
dell’impianto di urea per<br />
evitare cristallizzazioni.<br />
È possibile staccare<br />
le batterie (2x74 Ah) per<br />
manutenzione senza<br />
resettare le centraline<br />
della macchina.<br />
COLLAUDATO SCR BOSCH CON GESTIONE DENOXTRONIC 2.2<br />
Livello ottico urea<br />
29 LITRI di urea<br />
a fronte di 220 litri<br />
di gasolio.<br />
Il rifornimento<br />
di urea si effettua<br />
da terra.<br />
Il bocchettone<br />
è a circa<br />
1.400 mm<br />
d’altezza, così<br />
come l’indicatore<br />
ottico di livello.<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [43]
WALKAROUND di<br />
ostruzioni<br />
Hitachi ZX135W-7<br />
SCHEMA ESEMPLARE<br />
Il vaso d’espansione<br />
del sistema<br />
di raffreddamento<br />
è in metallo, alto, con<br />
livello ottico, recupero<br />
dei vapori e sensore<br />
di temperatura collegato<br />
alla diagnostica<br />
di bordo per intercettare<br />
con largo anticipo<br />
fenomeni<br />
di surriscaldamento.<br />
Una ricetta di affidabilità<br />
ben collaudata.<br />
OMOLOGAZIONE<br />
STRADALE Tra<br />
gli allestimenti<br />
di serie per l’Italia<br />
anche il kit per<br />
la circolazione<br />
stradale con nuovi<br />
gruppi ottici a led.<br />
Raggiunge<br />
i 35 km/h.<br />
FUNZIONALI<br />
I principali<br />
scambiatori<br />
e l’intercooler<br />
sono dotati<br />
di rubinetto<br />
per facilitare<br />
lo spurgo di ogni<br />
elemento senza<br />
riversare liquidi<br />
a terra. Sotto<br />
nel tondo, quello<br />
dell’intercooler.<br />
Ecu<br />
motore<br />
Cooling generoso<br />
COME I FRATELLI MAGGIORI Nonostante la torretta ultra compatta<br />
la disposizione degli scambiatori è in posizione tradizionale,<br />
nel vano posteriore sinistro della torretta in modo da essere<br />
raffreddati da una singola ventola a 9 pale. Gli scambiatori di<br />
olio idraulico, refrigerante motore e intercooler sono verticali<br />
per favorire il flusso dello scambio termodinamico. Davanti a<br />
loro trovano posto l’intercooler aria/acqua e il condensatore<br />
del climatizzatore. Il vaso d’espansione indeformabile nel<br />
tempo (metallo) e montato più alto sia del radiatore sia della<br />
testata motore previene ogni sorta di surriscaldamento.<br />
Intercooler<br />
aria/acqua<br />
Refrigerante<br />
motore<br />
VENTOLA<br />
SOFFIANTE<br />
Il vano motore<br />
è separato<br />
da quello degli<br />
scambiatori<br />
con grande cura.<br />
In questo modo<br />
la ventola<br />
di raffreddamento,<br />
a presa diretta,<br />
crea una<br />
depressione<br />
importante<br />
e costante.<br />
Intercooler turbo<br />
BLOCCO ASSALE<br />
AUTO Sulla<br />
colonna di sterzo<br />
c’è un selettore per<br />
il blocco e lo<br />
sblocco dell’asse<br />
anteriore.<br />
La nuova funzione<br />
blocco automatico<br />
è molto utile.<br />
+30% oscillazione<br />
Sensore allineamento torretta<br />
Cruise control<br />
SCALO AUTOMATICO E CREEP<br />
Ancora una volta è la gestione<br />
elettronica a fare la differenza<br />
sul nuovo gommato Serie 7.<br />
Al capitolo trasmissione<br />
lo ZX135W-7 introduce un acceleratore<br />
elettronico che mantiene la portata idraulica<br />
al motore di trasmissione. La macchina<br />
avanza costante (senza schiacciare<br />
l’acceleratore) ma varia la velocità in caso<br />
di salite, condizione in cui scala la gamma<br />
di marce automaticamente. È anche<br />
impostabile un avanzamento lento “creep”<br />
che mantiene velocità anche di soli 2,2 km/h.<br />
FORZA DI TRAZIONE DA10.200 daN<br />
Il “piccolo” Hitachi ha la forza<br />
di trazione più elevata della sua<br />
categoria grazie alla trasmissione<br />
ZF HL 270 azionata da un motore<br />
idraulico a cilindrata variabile (sotto).<br />
Trasmissione ZF HL 270<br />
Condensatore<br />
climatizzatore<br />
Scabiatore olio<br />
idraulico<br />
+ 30%<br />
L’assale anteriore passa da 7 a 9 gradi di inclinazione masssima<br />
[44] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [45]
Hitachi ZX135W-7<br />
INTERMITTENTE<br />
Lo ZX135-7W<br />
richiama<br />
l’operatore<br />
ad allacciare<br />
la cintura con<br />
un evidente<br />
segnale<br />
luminoso.<br />
Doppio filtro abitacolo<br />
PIÙ RESISTENTE<br />
AL SOLE<br />
Le plastiche della<br />
cabina sono<br />
migliorate nella<br />
finitura e nella<br />
resistenza<br />
ai raggi UV.<br />
ostruzioni<br />
Tettuccio oscurato al 100% Plexiglass azzurrato Tettuccio totalmente apribile<br />
È migliorata<br />
TANTA VISIBILITÀ E PIÙ ERGONOMIA<br />
Lo ZX135W-7 non si accontenta delle<br />
telecamere birdview del sistema Aerial<br />
Angle di serie, ma introduce specchi<br />
retrovisori sdoppiati e un tergicristallo<br />
a pantografo che pulisce oltre l’85% del<br />
parabrezza. A questo aggiungiamo i fari<br />
di lavoro a led di serie (quelli sopra<br />
cabina a richiesta) che restano accesi<br />
per dare tempo all’operatore<br />
di scendere dalla cabina<br />
in sicurezza. All’interno<br />
l’ergonomia è stata ottimizzata,<br />
soprattutto introducendo nuove<br />
consolle laterali sospese<br />
assieme al sedile, regolabili<br />
in altezza e con poggia braccia<br />
ad inclinazione variabile<br />
al millimetro. Rispetto ai gommati<br />
Serie 6 il salto di qualità è evidente.<br />
TERGICRISTALLO<br />
ESEMPLARE<br />
La maxi spazzola<br />
montata su<br />
pantografo<br />
pulisce oltre<br />
l’85% del<br />
parabrezza.<br />
CODICE<br />
IMPOSTABILE<br />
È possibile<br />
impostare un<br />
antiavviamento<br />
con codice<br />
numerico.<br />
Fari led sopra cabina disponibili (2/4)<br />
SOLO<br />
72 dB(A)<br />
IN CABINA<br />
Vano refrigerato<br />
Extralarge<br />
Tappeto a vasca in due pezzi<br />
FUNZIONALE<br />
Ora è più<br />
semplice<br />
rimuovere<br />
il tappeto a vasca<br />
per pulire<br />
la cabina in modo<br />
accurato.<br />
NUOVA CABINA CRES 7<br />
CONSOLLE SOLIDALI AL SEDILE E REGOLABILI IN ALTEZZA<br />
PORTA A DOPPIO STAMPO DI OTTIMA FATTURA<br />
Presa Usb per ricarica smartphone<br />
PIÙ SICUREZZA, PIÙ SPAZIO, PIÙ QUALITÀ Rispetto<br />
ai gommati Serie 6, la cabina Rops Fops è integralmente<br />
nuova, più lunga e di generazione CRES 7. Tutta la<br />
struttura perimetrale è ora realizzata con scatolati più<br />
resistenti (ribaltamento fino a un peso massimo di 16,3 t)<br />
e si distingue dalla precedente per l’angolo retto tra<br />
montante e tetto. A richiesta si possono avere la griglia<br />
superiore OPG Level II apribile (pulizia e uscita di<br />
sicurezza) e quella frontale apribile a libro (pulizia).<br />
ELASTOVISCOSI<br />
Di nuova<br />
concezione anche<br />
i quattro supporti<br />
elastici (foto<br />
a sinistra)<br />
cabina che<br />
contribuiscono<br />
ad abbassare<br />
la pressione<br />
acustica interna<br />
a soli 72 dB(A).<br />
[46] febbraio <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Hitachi ZX135W-7<br />
INQUADRATURE MOLTEPLICI<br />
Il nuovo software permette<br />
di personalizzare le telecamere<br />
visualizzate a monitor.<br />
AERIAL ANGLE DI SERIE<br />
L’inquadratura dall’alto<br />
è molto utile in manovra<br />
ed eleva la sicurezza attiva.<br />
MENU A PIRAMIDE Sei le<br />
macro categorie per gestire<br />
la macchina. Si naviga bene<br />
con il selettore rotativo.<br />
TIPO ATTREZZATURA<br />
Si memorizzano<br />
le attrezzature idrauliche<br />
e le relative impostazioni.<br />
RADIO DAB DI SERIE<br />
È la prima macchina<br />
movimento terra con<br />
tecnologia DAB integrata.<br />
VIVAVOCE E BLUETOOTH<br />
Come in auto, il sistema<br />
multimedia si connette<br />
ai differenti smartphone.<br />
IMPOSTAZIONI Il nuovo<br />
software Hitachi permette<br />
di personalizzare diversi<br />
comandi della macchina.<br />
ANALISI CONSUMI<br />
La cronologia consumi<br />
è trasmessa e sempre<br />
consultabile da remoto.<br />
PORTATA E PRESSIONE<br />
Sopra tutte le impostazioni<br />
memorizzabili per ogni<br />
attrezzatura idraulica.<br />
PIÙ BRACCIO O ATTREZZO?<br />
La priorità idraulica tra<br />
braccio a attrezzatura è<br />
regolabile in Eco e in Power.<br />
REATTIVITÀ Quando<br />
si sollevano carichi pesanti<br />
si può regolare di più o meno<br />
3% la velocità di sollevamento.<br />
Completissimo<br />
VERO CLIMATIZZATORE<br />
Il sistema di climatizzazione<br />
automatico mantiene<br />
la temperatura richiesta e<br />
lavora in base<br />
all’irraggiamento<br />
solare grazie<br />
a un sensore<br />
(foto nel tondo).<br />
STORICO ATTREZZATURE<br />
Per ogni attrezzatura<br />
è segnalata la percentuale<br />
di utilizzo sulle ore totali.<br />
TUTTA LA MANUTENZIONE<br />
Le scadenze previste<br />
a sistema sono ben 18. Anche<br />
il filtro pilotaggi è monitorato.<br />
INDIETRO NEL TEMPO<br />
Non è indicata solo<br />
la prossima manutenzione,<br />
ma anche quella passata.<br />
LONG LIFE L’olio idraulico<br />
si sostituisce a ben 5.000<br />
ore e la sua qualità è<br />
monitorata costantemente.<br />
Il bel monitor lcd a colori<br />
ad alta risoluzione,<br />
da 8 pollici fa da vetrina<br />
al nuovo software<br />
intuitivo, al bluetooth<br />
audio e alle telecamere<br />
bird view del sistema<br />
di videocontrollo<br />
Aerial Angle<br />
NON MANCA NULLA... se non<br />
il fascino del touch screen.<br />
L’interfaccia dello ZX135W-7<br />
è connessa al 100% in modo<br />
bidirezionale, dà accesso<br />
a centinaia di dati utili per<br />
il monitoraggio della macchina,<br />
del lavoro e per pianificare<br />
al meglio la manutenzione.<br />
Il sistema permette<br />
di memorizzare le singole<br />
attrezzature idrauliche per nome<br />
e di associare un contaore<br />
dedicato. In termini operativi<br />
segnaliamo sia il nuovo<br />
econometro che indica<br />
il consumo istantaneo con<br />
una barra di led verdi, sia l’auto<br />
power boost che si attiva<br />
per 10 secondi incrementando<br />
la pressione idraulica.<br />
Selettore rotativo<br />
MEMORIA ALERT<br />
L’elettronica non scorda nulla<br />
e mette a disposizione una<br />
cronologia delle anomalie.<br />
4.500 E 9.000 ORE Sono<br />
gli intervalli di manutenzione<br />
del filtro urea e del nuovo<br />
modulo CSF antiparticolato.<br />
TELECAMERE BIRDVIEW DI SERIE Il sistema<br />
di videocontrollo a 270° Aerial Angle di Hitachi<br />
è perfettamente integrato alla macchina.<br />
Oltre alla visualizzazione birdview è possibile<br />
visualizzare le inquadrature singole delle tre<br />
telecamere o di vederle tutte in una schermata.<br />
BIDIREZIONALE<br />
La macchina invia dati relativi<br />
a lavoro e manutenzioni<br />
e riceve segnalazioni service.<br />
SPEGNIMENTO REGOLABILE<br />
L’operatore può regolare<br />
il tempo d’azionamento dello<br />
spegnimento motore.<br />
Fari led polarizzati per telecamere<br />
[48] febbraio <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Hitachi ZX135W-7<br />
GPS/GPRS<br />
La centralina<br />
(destra) che assicura<br />
la connessione<br />
è in cabina, mentre<br />
l’antenna è interna<br />
al tetto della cabina.<br />
MOTORE YANMAR?<br />
ORA LA GARANZIA DURA 5 ANNI!<br />
L’Hitachi ZX135W-7 in numeri<br />
Peso operativo con lama<br />
Peso operativo lama + stab.*<br />
Capacità sollev. pneu.360°,<br />
al suolo (distanza)<br />
Potenza netta<br />
Motore Deutz<br />
Cilindrata<br />
Cilindri<br />
Alesaggio x corsa<br />
Regime di taratura<br />
Velocità del pistone<br />
Valvole per cilindro<br />
Distribuzione<br />
Iniezione<br />
Fasi d’iniezione<br />
Egr<br />
Post trattamento<br />
Alimentazione<br />
Pompe<br />
Portata lavoro (traslazione)<br />
Regolazione pompa<br />
Distributore a cassetti<br />
Pressione massima (traslaz.)<br />
Velocità traslazione<br />
Velocità rotaz. torretta<br />
Passo<br />
Carreggiata<br />
Braccio escavatore<br />
Penetratore standard<br />
Profondità di scavo<br />
Profondità scavo al plinto<br />
Distanza scavo max<br />
Forza strappo alla benna<br />
Forza penetrazione<br />
Sbalzo posteriore torretta<br />
Larghezza torretta<br />
Larghezza pneu gemellati<br />
Pneumatici gemellati<br />
Altezza trasp./strada<br />
Batteria<br />
Alternatore<br />
Serbatoio gasolio (urea)<br />
Serbatoio idraulico (impianto)<br />
14,5<br />
15,5<br />
2,8 (5,5 giù)<br />
4,5<br />
100<br />
TCD4.1L4<br />
4,03<br />
4<br />
101 x 126<br />
2.000<br />
8,40<br />
4<br />
Head cams<br />
CR<br />
3<br />
electr ext<br />
DPF+SCR<br />
turbo<br />
var<br />
2 x 117+23,4+22,8<br />
LS<br />
o c conv<br />
33,3/36,4 boost<br />
2,2 - 8,8 - 35<br />
9,8<br />
2.550<br />
2.500<br />
T<br />
1.950<br />
5.030<br />
4.580<br />
8.410<br />
6.240<br />
9.400<br />
6.600<br />
1.740<br />
2.530<br />
10.00 x 20<br />
2.530 x 590<br />
2 x 74<br />
50<br />
220(26)<br />
190/79<br />
www.scaispa.com<br />
t<br />
t<br />
t<br />
m<br />
kW<br />
litri<br />
mm<br />
giri/min<br />
m/s<br />
l/min<br />
MPa<br />
giri/min<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
daN<br />
daN<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
Ah<br />
A<br />
litri<br />
litri<br />
SENSORE OLIO MOTORE<br />
La qualità dell’olio motore<br />
è monitorata in tempo reale.<br />
SENSORE OLIO<br />
IDRAULICO<br />
È un modulo montato<br />
su un filtro dell’olio<br />
prossimo<br />
al gruppo pompe.<br />
La qualità dell’olio<br />
viaggia online<br />
OLIO CONSITE Il sistema analizza<br />
in tempo reale temperatura, densità,<br />
viscosità cinetica e costante dielettrica<br />
per prevenire ossidazione,<br />
contaminazioni e deterioramento di olio<br />
motore e olio idraulico. Hitachi è l’unica<br />
Casa che offre tale tecnologia, oltretutto<br />
di serie. Scegliendo il nuovo ZX135W-7<br />
si porta a casa il massimo della<br />
diagnostica preventiva connessa.<br />
INTERVALLI DI MANUTENZIONE<br />
• OLIO MOTORE E FILTRO 500 ORE<br />
• FILTRO GASOLIO 1.000 ORE<br />
• FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ORE<br />
• OLIO IDRAULICO OGNI 2 ANNI<br />
• LIQUIDO REFRIGERANTE 2.000 ORE<br />
Si ringraziano per la collaborazione<br />
la concessionaria Agri Trading di Commessaggio (MN)<br />
e il distributore esclusivo per l’Italia di Hitachi Scai Spa.<br />
Basta con la preoccupazione di fermi macchina. YANMAR offre i migliori motori<br />
nella classe di potenza fino a 155 kW. YANMAR è il giusto partner per l’efficienza<br />
del vostro veicolo ed ora rinnova il suo impegno fornendo una garanzia di 5 anni.<br />
La nuova garanzia gratuita fino a 5.000 ore è disponibile per tutti i nuovi motori<br />
immatricolati della serie TN. Una nuova garanzia per la massima affidabilità, e la<br />
vostra macchina sarà sempre operativa.<br />
5.000 ORE DI GARANZIA GRATUITA SUI MOTORI<br />
YANMAR PER MACCHINE DA COSTRUZIONE<br />
yanmar.com/eu/industrial/5-anni-garanzia
Macchine&Componenti<br />
Escavatori cingolati<br />
ITALIANI<br />
nel cuore<br />
Dopo anni d’attesa<br />
gli escavatori CASE<br />
passano a motori<br />
FPT Industrial.<br />
Vi presentiamo<br />
in anteprima i primi<br />
7 nuovi Serie E<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
CASE presenta i nuovi escavatori cingolati<br />
Serie E. Efficienza, economia, esperienza,<br />
evoluzione… inizia una nuova<br />
era, fatta di macchine connesse, idraulica intelligente<br />
e regolabile CIHS, costi totali di possesso<br />
in netto calo grazie a intervalli di manutenzione<br />
molto più distanti tra loro. E<br />
ancora, cabina nuova con pressurizzazione<br />
ottimizzata, monitor extralarge,<br />
bracci rinforzati nelle strutture<br />
e un design che trasmette<br />
una sensazione di forza e robustezza<br />
grazie alla doppia<br />
nervatura laterale.<br />
Al lancio 7 nuovi modelli<br />
[52] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [53]
Macchine&Componenti<br />
Escavatori cingolati<br />
MAGGIORE<br />
VERSATILITÀ<br />
Rispetto<br />
ai Serie D,<br />
i nuovi CASE<br />
consentono<br />
impostazioni<br />
idrauliche<br />
aggiuntive e<br />
personalizzabili.<br />
Non mancano<br />
tutte le linee<br />
idrauliche per<br />
utilizzo<br />
di attrezzature<br />
come i roto-tilt.<br />
Le attrezzature<br />
si memorizzano<br />
a sistema.<br />
nella fascia delle 14-30 t di peso operativo, tutti motorizzati<br />
FPT Industrial con emissionamento Stage V ottenuto senza<br />
Egr, ma con soluzione di post-trattamento dei gas di scarico<br />
HI-eSCR2 di FPT che non necessita di manutenzione.<br />
Sempre per contenere le emissioni di CO 2 , queste motorizzazioni<br />
sono compatibili con carburanti di tipo HVO.<br />
Tra i nuovi modelli i CX130E, CX160E, CX180E, con motore<br />
4 cilindri da 4,5 litri di cilindrata già sperimentato in applicazioni<br />
movimento terra e il CX240E, arriveranno nella seconda<br />
parte dell’anno, mentre i CX210E, CX250E, CX300E con<br />
l’ultra collaudato 6 cilindri da 6,7 litri che da anni anima il cuore<br />
della gamma di pale gommate della Casa sono già disponibili<br />
così come sono dichiarati i primi dati tecnici.<br />
I CX210E e CX240E hanno una potenza massima dichiarata<br />
di 124 kW erogati a 1.800 giri/min e una coppia massima<br />
di 657 Nm a 1.600 giri/min, mentre lo stesso motore tarato<br />
per il CX250E dichiara 138 kW a 2.000 giri/min e un valore<br />
di coppia di 659 Nm a 1.800 giri/min e per il CX300E arriva<br />
FARI A LED DISPONIBILI Tra dei Serie E anche potenti<br />
fari a led. L’allestimento da fabbrica prevede 8 fari di cui<br />
4 perimetrali alla torretta (2 a lato della retrocamera)<br />
e due frontali sopra alla cabina.<br />
a 204 kW a 1.900 giri/min con una coppia massima di 1.033<br />
Nm a 1.500 giri/min.<br />
Riguardo ai modelli CX210E e CX240E, è bene precisare che<br />
le versioni NLC e con braccio triplice arriveranno anche loro<br />
nella seconda parte del <strong>2022</strong>. Parlando di sottocarro, i nuovi<br />
modelli montano componenti ridisegnate per ottimizzarne<br />
prestazioni e longevità operativa. Prendendo ad esempio<br />
il CX300E, la forza di trazione massima passa da 233 kN<br />
a 247 kN e i rulli d’appoggio di geometria ottimizzata.<br />
Grande economia e “super power”<br />
I nuovi motori FPT Stage V si integrano alla perfezione con<br />
l’innovativo impianto idraulico CASE Intelligent Hydraulic<br />
System in cui l’elettronica la fa da padrone nell’interfaccia<br />
tra operatore, distributore e pompe di lavoro. In questo<br />
modo i Serie E assicurano più controllabilità e precisione<br />
in ogni condizione operativa. Non solo, l’impianto CIHS è<br />
integrato con quattro modalità di lavoro, con impostazioni<br />
idrauliche aggiuntive e personalizzabili, in grado di regolare<br />
la priorità del flusso per i movimenti del braccio, del<br />
bilanciere o di rotazione, il tutto controllabile dall’operatore.<br />
La modalità Super Power (SP) migliora l’efficienza e offre<br />
la massima produttività, la modalità Power (P) fornisce<br />
potenza extra quando serve e la modalità Lifting (L) otti-<br />
[54] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [55]
Escavatori cingolati<br />
mizza la movimentazione di materiale. Infine la modalità<br />
Eco (E) che offre risparmi di carburante sostanziali differenti<br />
di modello in modello. I nuovi CASE Serie E arrivano<br />
a consumare fino al 17% in meno di carburante rispetto ai<br />
modelli Serie D.<br />
CASE MAXIMUM VIEW MONITOR Il nuovo monitor<br />
è di dimensioni generose e si sviluppa in verticale per<br />
non rubare spazio alla visuale dell’operatore. Nella<br />
schermata sotto il sistema di videocontrollo. Al piede del<br />
monitor si riconoscono i comandi del climatizzatore.<br />
NUOVA ERGONOMIA Sopra si vedono bene le due<br />
nuove consolle sospese assieme al sedile, con nuovi<br />
appoggiabraccia regolabili in altezza e inclinazione.<br />
A lato del joystick destro c’è un vano porta telefono con<br />
vicino una presa di ricarica 12V.<br />
Silenzio a bordo al top della categoria<br />
In cabina non siamo ancora saliti. Il primo dato che salta<br />
ai nostri occhi è la pressione acustica interna da record della<br />
categoria, visto che per il CX210E sono dichiarati 68 dB(A)<br />
che scendono persino a 67 dB(A) per i modelli più grandi.<br />
Oltre che per le nuove motorizzazioni e la nuova gestione<br />
elettronica dell’impianto idraulico, questi dati sono certamente<br />
ottenuti grazie a una più accurata pressurizzazione<br />
dell’abitacolo. Al riguardo segnaliamo il climatizzatore<br />
automatico ottimizzato per essere ancora più efficiente.<br />
I progettisti hanno poi lavorato per migliorare l’ergonomia<br />
della postazione di comando, hanno ottimizzato le consolle<br />
laterali sospese assieme al sedile e hanno migliorato<br />
l’accesso per incrementare la sicurezza in salita e discesa<br />
dagli escavatori (è la condizione in cui si registrano<br />
più infortuni tra gli operatori di escavatori).<br />
Già dalle immagini spicca il nuovissimo monitor LCD da<br />
ben 10 pollici che propone diversi menu navigabili con i 5<br />
pulsanti sottostanti, configurabili direttamente dall’operatore.<br />
Tutti i modelli della Serie E offrono le stesse funzionalità<br />
della precedente generazione di escavatori cingolati<br />
con una maggiore attenzione al comfort e alla sicurezza.<br />
La visibilità posteriore è garantita dalla telecamera standard,<br />
così come sul lato destro della macchina.<br />
Su richiesta può essere integrata anche una terza telecamera<br />
sul lato sinistro per ottenere una visione birdview con<br />
videocontrollo perimetrale a 270° (foto a destra).<br />
Oltre che ottimizzando la visibilità, CASE conferma la sua<br />
attenzione alla sicurezza passiva fornendo di serie la griglia<br />
superiore di protezione contro la caduta di oggetti<br />
(FOPS) di livello 2.<br />
Costi di manutenzione in calo<br />
La nuova gamma di servizi post-vendita connessi e non connessi,<br />
offerti da CASE si integra a intervalli di manutenzione<br />
più distanti tra loro. È la stessa cura adottata per le pale gommate<br />
CASE Evolution che promettono un TCO inferiore del<br />
20% rispetto al modello precedente.<br />
Come sulle nuove pale, è ora offerto di serie il modem a trasmissione<br />
bidirezionale che permette di utilizzare CASE<br />
SiteConnect e CASE SiteWatchTM, per la gestione della singola<br />
macchina come di una flotta. La soluzione include redazione<br />
di report di produttività ed efficienza, funzioni di geolocalizzazione,<br />
geofencing con alert impostabili per rilevare<br />
utilizzi non autorizzati.<br />
Ora prendete nota: CASE Care è un programma di manutenzione<br />
programmata standard, che comprende pezzi di<br />
ricambio e lubrificanti originali. CASE Protect è un programma<br />
di estensione di garanzia che può avere durata e<br />
caratteristiche variabili. CASE Fluid Analysis serve a prevenire<br />
guasti gravi, ottimizzando l’affidabilità del bene ed estendendone<br />
la durata operativa.<br />
SELETTORE MODALITÀ Nell’immagine sopra,<br />
il pulsante rotante con cui si selezionano le differenti<br />
modalità di lavoro e i pulsanti per richiamare le funzioni<br />
più utilizzate in modo semplice e veloce.<br />
Service proattivo<br />
CASE SiteConnect migliora i dati di telemetria utilizzati dal<br />
team Uptime Center di CASE per fornire ai concessionari allarmi<br />
basati sulle prestazioni della macchina. È possibile intervenire<br />
rapidamente per ridurre al minimo il tempo di inattività,<br />
dal momento che i concessionari possono accedere<br />
ai dati della macchina da remoto e apportare modifiche in<br />
modo tempestivo. Ciò permette ai concessionari di gestire<br />
proattivamente le macchine dei clienti, aumentandone il<br />
tempo di attività. Sia SiteWatch che SiteConnect sono dotazioni<br />
di serie della nuova gamma Serie E.<br />
[56] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [57]
Macchine&Componenti<br />
Escavatori cingolati<br />
L’ANELLO<br />
mancante<br />
Volvo CE completa l’offerta con i nuovi EC530E<br />
ed EC550E per dire la sua nella fascia delle oltre 50 t.<br />
Nuova idraulica IMVT e sottocarri dalle spalle larghe<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
Noi di <strong>Costruzioni</strong> non siamo tifosi dei costruttori che<br />
vogliono diventare full liner a priori, a tutti i costi, ma<br />
sicuramente lo siamo delle novità di prodotto e delle<br />
innovazioni. L’arrivo dei due nuovi EC530E ed EC550E, a<br />
completamento dell’offerta di escavatori cingolati, è dal nostro<br />
punto di vista una naturale evoluzione di prodotto che<br />
ci attendevamo da un marchio come Volvo. Già considerato<br />
un riferimento per la validità di pale gommate e dumper<br />
articolati, oggi il costruttore svedese ha guadagnato l’attenzione<br />
(e le quote di mercato) anche con i suoi escavatori<br />
cingolati e con i modelli da demolizione da essi derivati.<br />
Posizionamento strategico<br />
Gli EC530E ed EC550E si inseriscono tra il collaudato<br />
EC480E e il maxi EC750E. Rispetto al fratello piccolo l’evoluzione<br />
è sostanziale in termini di prestazioni e le maggiori<br />
prestazioni sono state ottenute con un impianto idraulico<br />
rivoluzionato supportato da una taratura a ben 340 kW<br />
del collaudato sei cilindri D13J (+20%), con bracci irrobustiti<br />
nella struttura, nei perni e nella dimensione dei cilindri,<br />
quindi con soluzioni sottocarro extra large, ma retrattili meccanicamente<br />
per ottenere larghezze minime di trasporto<br />
rispettivamente di 2.990 mm per l’EC530E e di 3.400 mm<br />
[58] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [59]
Macchine&Componenti<br />
Escavatori cingolati<br />
Dalla pesa allo scavo 3D<br />
per l’EC550E. In assetto di lavoro le macchine sono larghe<br />
ben 3.490 mm e 3.900 mm. Volvo annuncia i nuovi modelli<br />
come “ai vertici della categoria in termini di forze di<br />
scavo e di sollevamento al livello di macchine da 60 tonnellate<br />
di peso operativo”.<br />
Non sono da meno la coppia assicurata dal motore di rotazione<br />
(+20% rispetto a un EC480E) e la forza di trazione<br />
(+5% rispetto a un EC480E). In combinazione con benne<br />
di grandi dimensioni, l'EC530E e l'EC550E sono ideali<br />
per caricare dumper articolati di classe da 30/40 tonnellate<br />
con cicli di lavoro a ritmo sostenuto.<br />
Un motore ultra collaudato<br />
Sotto al cofano motore gira lo stesso D13J dell’EC480E<br />
Stage V, ma adeguato nella sostanza (non solo nell’elettronica)<br />
per erogare i suddetti 340 kW di potenza massima<br />
a soli 1.600 giri/min e ben 2.200 NM ad appena 1.300<br />
giri/min. Tutto questo è possibile grazie alla rigidità del monoblocco<br />
dei motori Volvo di generazione J accresciuta<br />
mediamente del 30%, a una coppa dell’olio motore maggiorata<br />
di 12 litri rispetto alla versione dedicata al “480”, a<br />
un sistema di raffreddamento maggiorato per refrigerante,<br />
intercooler aria-aria del turbo e anche per l’olio idraulico.<br />
SICUREZZA Sono di serie la telecamera posteriore<br />
e quella laterale, e alla soluzione opzionale<br />
di videocontrollo perimetrale a 360° Smart View,<br />
particolarmente utile in spazi ristretti.<br />
Idraulica con distributore IMVT<br />
L’efficienza dei nuovi EC530E ed EC550E è soprattutto merito<br />
dell’innovativo sistema elettroidraulico basato sulla tecnologia<br />
di gestione delle singole spole del distributore tramite<br />
IMVT (Independent Metering Valve Technology). Questa<br />
soluzione consente di ottenere un funzionamento più accurato,<br />
regolabile ed efficiente rispetto a un sistema idraulico<br />
tradizionale ad accoppiamento meccanico.<br />
Un’ulteriore efficienza è stata ottenuta sia grazie a un si-<br />
stema che permette di ridurre il regime motore senza conseguenze<br />
sulla portata sia attraverso l’ottimizzazione delle<br />
tubazioni idrauliche riducendo curvature strette e numero<br />
di giunzioni. I due nuovo modelli, inoltre, hanno un impianto<br />
idraulico di capacità superiore del 12% rispetto al fratello minore<br />
EC480E. Il nuovo sistema con distributore IMVT permette<br />
tra l’altro di implementare il numero di regolazioni possibili<br />
a monitor, tra cui la modalità di traslazione lenta o la<br />
funzione CDC (Comfort Drive Control) sia di introdurre logiche<br />
di funzionamento adattive perché la potenza sia proporzionale<br />
al carico idraulico richiesto.<br />
L’operatore, ad esempio, può ora regolare la priorità braccio/rotazione<br />
e braccio/traslazione o la velocità di discesa<br />
del braccio, per un ottenere un controllo ottimale in lavori<br />
che richiedono particolare precisione. La nuova tecnologia<br />
riduce tra l’altro gli eventuali sobbalzi di braccio e avambraccio<br />
attenuando sollecitazioni su macchina e cabina.<br />
Hanno le spalle larghe<br />
A proposito di struttura, i due modelli si distinguono tra loro<br />
per il sottocarro. In realtà le componenti come motori di traslazione,<br />
rulli, pattini a doppia o tripla costola sono sempre<br />
gli stessi. A differire sono lunghezza del carro e carreggiata.<br />
Tra i due modelli l’EC530E è l’eletto per grandi sbancamenti<br />
e in generale lavoro di cantiere.<br />
Questo grazie alla larghezza di trasporto a carro ristretto di<br />
soli 2.990 mm. Dal nostro punto di vista, il modello EC550E<br />
Sui nuovi Volvo sono disponibili diverse opzioni.<br />
Tra queste il sistema Dig Assist che, attraverso<br />
il tablet da 10 pollici Volvo Co-Pilot, permette<br />
di lavorare con sistemi di aiuto allo scavo 2D e<br />
3D. È inoltre disponibile un nuovo sistema di pesatura<br />
integrato alla macchina che permette di<br />
fornire all’operatore informazioni in tempo reale<br />
sul carico in benna o sulla quantità di materiale<br />
spostato durante un turno di lavoro. Gli stessi dati<br />
rilevati dalla macchina sono anche trasmessi in<br />
rete per consentire di gestire al meglio la produttività<br />
in una cava e o in grandi cantieri.<br />
[60] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [61]
Macchine&Componenti<br />
Escavatori cingolati<br />
Scavo 2D/3D<br />
Hitachi monta Leica in linea<br />
Sugli escavatori<br />
Serie 7 da 10 a 50 t<br />
di peso operativo,<br />
HCME monta<br />
in fabbrica soluzioni di<br />
controllo macchina<br />
2D e 3D firmati<br />
Leica Geosystems<br />
MANUTENZIONE Gli intervalli di manutenzione<br />
prolungati, come il cambio olio motore portato da 500<br />
a 1.000 ore, permettono di ridurre le spese<br />
di manutenzione, mentre il raggruppamento dei filtri<br />
accessibili da terra incrementa facilita i controlli<br />
quotidiani e rende più sicuro il lavoro dei meccanici.<br />
IL SOLITO COMFORT Per chi conosce Volvo la cabina<br />
dei nuovi EC530E ed EC550E non ha segreti. Il livello<br />
acustico in cabina è di soli 71 dB(A) e il climatizzatore<br />
può essere equipaggiato di un filtro HEPA.<br />
è più indicato in cava, in ragione del carro più lungo di 115<br />
mm e da quasi quattro metri di larghezza massima (ristretto<br />
3.400 mm). La maggiore impronta a terra del “550” fa la differenza<br />
in termini di capacità di sollevamento, soprattutto<br />
laterale. A 4,5 m di raggio e zero altezza, ad esempio,<br />
l’EC530E solleva 23.040 kg, mentre l’EC550E ne solleva<br />
27.950 kg. Questo dato evidenzia una marcata differenza<br />
che si riallinea di molto in sollevamento frontale.<br />
Configurando entrambi i modelli con braccio ME da 6.500<br />
mm di lunghezza e avambraccio da 2.550 mm i due modelli<br />
offrono la stessa forza di strappo da 32.900 daN e la stessa<br />
forza di penetrazione 27.400 daN. Ora non ci resta che<br />
lavorare per portare sulle nostre pagine la testimonianza<br />
di uno dei primi clienti italiani.<br />
Hitachi<br />
Construction<br />
Machinery<br />
Europe e Leica<br />
Geosystems (Hexagon)<br />
hanno firmato un<br />
accordo per offrire<br />
l’allestimento dei nuovi<br />
escavatori Zaxis-7 con<br />
soluzioni di controllo<br />
macchina 2D e 3D,<br />
direttamente nello<br />
stabilimento Hitachi di<br />
Amsterdam. In questo<br />
modo, i clienti finali<br />
beneficiano di test<br />
approfonditi di<br />
calibrazione e di<br />
un'installazione<br />
professionale, affidabile<br />
e garantita dalla Casa<br />
madre. Al momento<br />
dell’ordine, i clienti<br />
potranno scegliere tra<br />
diverse opzioni<br />
d’allestimento.<br />
Questo permette tra<br />
l’altro di finanziare<br />
l’acquisto di macchina e<br />
sistemi Leica in un<br />
unico pacchetto a<br />
fronte di soluzioni di<br />
finanziamento e<br />
incentivi come il credito<br />
d’imposta Industria 4.0.<br />
L’accordo prevede<br />
anche la formazione<br />
pratica di Leica<br />
Geosystems al<br />
momento della<br />
consegna della<br />
macchina. L'aggiunta<br />
della tecnologia di<br />
controllo macchina<br />
Leica Geosystems agli<br />
escavatori Hitachi<br />
aumenta l'efficienza in<br />
cantiere, riducendo i<br />
costi di esercizio e<br />
consentendo di<br />
completare il lavoro nei<br />
tempi, rispettando le<br />
specifiche, rispettando<br />
il budget, in modo<br />
sicuro e sostenibile. Dal<br />
semplice scavo a quota<br />
uniforme fino al<br />
livellamento preciso di<br />
un pendio, la soluzione<br />
di controllo della<br />
macchina fornisce agli<br />
operatori un sistema di<br />
facile utilizzo per<br />
scavare rapidamente<br />
realizzando un lavoro<br />
perfetto al primo colpo.<br />
Ecco le opzioni<br />
disponibili a listino<br />
Hitachi: controllo<br />
macchina 2D,<br />
predisposizione per 2D<br />
con staffa e cavi<br />
compatibili 3D, in modo<br />
che i clienti possano<br />
eseguire l'upgrade al 3D<br />
quando lo desiderano,<br />
oppure l’opzione 3D<br />
completa da subito.<br />
Inoltre, è possibile<br />
integrare nel sistema<br />
completamente,<br />
sempre montandoli in<br />
fabbrica, anche attacchi<br />
e accessori come i<br />
sistemi tilt rotator.<br />
scaispa.com<br />
[62] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> ,<strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [63]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Industriale<br />
DALL’OLIMPO<br />
fino in terra<br />
Armofer finalizza la demolizione di una ciminiera<br />
in cemento e laterizio all’interno del sito attivo<br />
Italcementi di Isola delle Femmine. Il manufatto<br />
è stato abbassato da quota 80 m fino a terra, grazie<br />
a un potente robot elettrico radiocomandato Brokk<br />
Testi di Gisella Giglio<br />
Il cantiere Armofer<br />
presso Italcementi Isola<br />
delle Femmine (PA).<br />
Quando un cantiere si affaccia su uno dei<br />
panorami più belli del Mediterraneo, come l’Isola<br />
delle Femmine, l’attenzione per l’ambiente è prioritaria.<br />
Tanto più se dall’alto della vecchia ciminiera, all’interno<br />
del sito produttivo Italcementi, la vista che si gode<br />
spazia da Punta Raisi a Mondello, icone del palermitano.<br />
Il panorama mette soggezione e, da solo, rende coscienti<br />
dell’importanza di intervenire correttamente nei confronti<br />
dell’ambiente. D’altra parta Armofer può dirsi orgogliosa di<br />
eseguire i lavori e di saperlo fare nel migliore dei modi.<br />
L’impresa di Siziano (PV) ha investito grandi risorse negli<br />
anni per il miglioramento continuo dei processi operativi,<br />
con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale<br />
del proprio operato. Così facendo ha raggiunto l’attuale<br />
professonalità riconosciuta in tutta Europa, grazie a importanti<br />
investimenti in mezzi d’opera dotati di motori di<br />
ultima generazione, tecnologie potenti elettriche, silenziose<br />
e a emissioni zero di CO 2 .<br />
Il recupero dei materiali di risulta dalle operazioni di demolizione<br />
firmate Armofer tocca ormai percentuali vicinissime<br />
al 100% e fra gli addetti ai lavori è ormai nota la<br />
La demolizione è stata eseguita con robot elettrico<br />
a comando remoto Brokk, tanto compatto e leggero per<br />
poter essere traslata a bordo dei ponteggi in alta quota.<br />
proverbiale attenzione con cui tutti<br />
i tecnici dell’impresa separano i materiali<br />
all’origine, improntando il progetto<br />
di demolizione proprio alla massimizzazione<br />
della separazione e raccolta dei materiali.<br />
Il contesto del cantiere<br />
Lo stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine (PA) è<br />
stato avviato negli anni Sessanta e con il passare del tempo<br />
ha subito numerosi interventi di ammodernamento con<br />
Il ponteggio<br />
di sicurezza quasi<br />
completamente<br />
allestito intorno<br />
alla ciminiera.<br />
[64] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [65]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Industriale<br />
La demolizione inizia in sommità, a 80 m d’altezza, con<br />
attrezzature manuali e DPI di III categoria.<br />
tenza, imprese, tecnici interni ed esterni, hanno condotto<br />
un lavoro impegnativo, preciso, attento.<br />
particolare attenzione agli aspetti ambientali e di sicurezza.<br />
Armofer è intervenuta per la complessa demolizione di<br />
una ciminiera in cemento dell’impianto, costruita nel 1957,<br />
alta 80 m e situata proprio sul confine della proprietà, in<br />
prossimità all’Autostrada Palermo-Trapani. In cantiere abbiamo<br />
incontrato il progettista dell’intervento, arch. Giuseppe<br />
Cetere e il responsabile del cantiere, geom. Roberto Perrone.<br />
Insieme, e con una squadra di 20 persone tra commit-<br />
Aerodinamica per gli studi preliminari<br />
Prima dell’avvio dei lavori, Italcementi ha condotto una serie<br />
di studi e attività preparatorie e propedeutiche alla demolizione.<br />
In particolare, è stato eseguito uno studio per<br />
valutare gli effetti delle azioni aerodinamiche sul camino e<br />
sono stati progettati e posati gli apprestamenti di messa<br />
in sicurezza mediante cerchiature con fasce di propilene<br />
e post tensionamento delle stesse che sono state posi-<br />
La demolizione a quote comprese tra 70 ai 20 m<br />
d’altezza, è avvenuta prevalentemente con robot<br />
cingolati radiocontrollati a distanza. Sicurezza al top.<br />
La parola al progettista<br />
Arch. Giuseppe Cetere, Armofer<br />
Come avete coniugato la sicurezza in cantiere e l’attenzione<br />
per l’ambiente, in questo cantiere?<br />
“Come per Italcementi, anche per Armofer la sicurezza<br />
è sempre prioritaria, infatti il nostro lavoro parte sempre<br />
da un’attenta analisi del sito e delle condizioni al<br />
contorno. In questo caso fondamentale, prima di decidere<br />
l’approccio tecnico e operativo nei confronti del<br />
manufatto, è un’analisi tecnico-strutturale della ciminiera,<br />
con verifica statica della struttura. Per procedere<br />
dobbiamo sapere qual è il massimo sforzo al quale<br />
l’oggetto può essere sollecitato in ciascun punto e ad<br />
ogni altezza. Di conseguenza dimensioniamo l’intervento<br />
(tecnologia, potenza macchine, tipo di approccio,<br />
tools da utilizzare o evitare) perché sia adatto in ogni<br />
punto, mantenendo sempre un ampio margine di sicurezza.<br />
Non sono solo le condizioni dell’oggetto a porre<br />
vincoli, ma tutto ciò che noi progettiamo e anche le<br />
condizioni ambientali. Per esempio è importantissimo,<br />
con un oggetto alto 80 m, sul mare, considerare la forza<br />
del vento e, soprattutto, del ponteggio carico di vento,<br />
che abbiamo costruito per l’accesso alla struttura.<br />
Infine, a tali altezze, abbiamo calcolato con estrema attenzione<br />
anche i carichi accidentali, ovvero il peso delle<br />
macchine traslate a bordo del ponteggio. Abbiamo<br />
privilegiato piccole attrezzature idrauliche manuali in<br />
sommità, potendo contare su un minirobot cingolati<br />
tipo Brokk, di peso sempre maggiore man mano il manufatto<br />
ed il ponteggio sono stati abbassati di quota.<br />
Per la sicurezza l’importante è avere a disposizione tutte<br />
le tecnologie necessarie.”<br />
Mitigazione rischi, mitigazione ambientale. Dal suo<br />
punto di vista oggi si può fare di più?<br />
“Certo. Si può, si deve e si fa. Almeno in Armofer, che<br />
per storia aziendale ha sempre privilegiato la sicurezza<br />
e per filosofia di approccio, ha scelto quella del miglioramento<br />
continuo delle performances, oggi anche<br />
e soprattutto in termini di sostenibilità ambientale. Nel<br />
caso specifico del cantiere appena concluso a Palermo,<br />
sono stati adottati tutti gli accorgimenti possibili in grado<br />
di minimizzare gli impatti relativamente alle emissioni<br />
in atmosfera (impiego principale di demolitori elettrici);<br />
particolare attenzione ai alla contaminazione del<br />
suolo e ai protocolli di utilizzo di sostanze e additivi chimici,<br />
gestione attentissima dei rifiuti e dei reflui, attenzione<br />
e controllo del rumore e delle vibrazioni, della proiezione<br />
di polveri e infine alla gestione delle emergenze.<br />
Stesso approccio naturalmente rispetto alla sicurezza<br />
del personale che è dotato di DPI di III categoria, nuovi,<br />
disponibili sempre sul cantiere in quantità ridondante;<br />
ma soprattutto personale perfettamente addestrato al<br />
loro utilizzo e gestione e all’approccio al lavoro in chiave<br />
di massima sicurezza per se stessi e per gli altri.<br />
Nulla è mai lasciato al caso, occorre prevedere e gestire<br />
anche gli “imprevisti”, ovvero lavorare in modo che non<br />
si verifichino.<br />
[66] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [67]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Industriale<br />
Dalla quota di 20 m la demolizione avviene<br />
con escavatore cingolato con braccio da demolizione.<br />
zionate su tutta l’altezza del camino. Questi studi sono stati<br />
coordianati da un team interno di Italcementi che si è avvalso<br />
della collaborazione dell’ing. Andrea Regazzoni di<br />
Bergamo e l’ing. Vito Sabella di Palermo che hanno lavorato<br />
in stretto contatto con Armofer.<br />
Il Piano delle demolizioni<br />
Dal piano delle demolizioni e dal progetto dell’arch. Cetere<br />
osserviamo come Armofer abbia affrontato un intervento<br />
complesso, con evidenti criticità legate all’altezza del manufatto<br />
da demolire e in un contesto sensibile, dal punto di<br />
vista ambientale, paesaggistico, ma anche logistico essendo<br />
la cementeria in attività e vicino ad arterie infrastrutturali<br />
di primaria importanza.<br />
Tecniche e tecnologie applicate<br />
Le procedure operative per affrontare un simile manufatto<br />
sono diverse e vengono modificate in base all’altezza<br />
operativa. Armofer ha scelto in questo caso per il montaggio<br />
del ponteggio perimetrale al manufatto, abbassato<br />
progressivamente insieme alla ciminiera stessa con il procedere<br />
del lavoro. Tuttavia anche in questo caso le tecnologie<br />
e le tecniche di approccio, una volta assicurato il<br />
ponteggio, il montacarichi e il piano di lavoro in sommità,<br />
sono differenti, come sotto descritto, in modo da utilizzare<br />
sempre la tecnica e la tecnologa migliore, più performante,<br />
più sicura, più sostenibile.<br />
Controllata con pinze e martelli manuali<br />
In sommità la ciminiera viene demolita con attrezzature<br />
idrauliche manuali, pinze da calcestruzzo e martelli manuali.<br />
Così Armofer ha previsto e realizzato l’abbassamento<br />
dalla sommità (+80m) fino a circa 70 m dal suolo. La demolizione<br />
procede per piccole parti, con andamento circolare<br />
costante sull’intera circonferenza e facendo cadere<br />
il materiale nel condotto stesso della ciminera.<br />
Controllata con mini robot a controllo remoto<br />
Dalla quota di 70 m fino a circa 50 m d’altezza è stato possibile<br />
portare sulla piattaforma di lavoro un mini-robot da<br />
demolizione, tipo Brokk 110, il più piccolo della gamma,<br />
ma performante e potente, equipaggiato di tutti i tools necessari<br />
per la demolizione (pinza da calcestruzzo e/o martello<br />
demolitore idraulico).<br />
Il mezzo è alimentato elettricamente, a zero emissioni,<br />
viene radiocontrollato in remoto dall’operatore che in ogni<br />
momento può scegliere la posizione più sicura, di maggior<br />
comfort, per avere il controllo visivo ottimale del fronte<br />
di demolizione pur rimanendo in sicurezza, mai vicino<br />
al fronte esposto di lavoro. Ricordiamo infatti che la procedura<br />
operativa di demolizione di una ciminiera preve-<br />
de lo smarino delle macerie attraverso la canna stessa,<br />
sin dalla sommità e il loro recupero alla base della ciminiera<br />
stressa.<br />
In questo modo non vi sono proiezioni indesiderate né dispersione<br />
di polvere in ambiente.<br />
La medesima tecnica di intervento è stata riproposta dalla<br />
quota di 50 m fino alla quota di 20 m da terra, ma inserendo<br />
un mini-robot cingolato maggiore, il Brokk 160, che ha<br />
consentito una maggior produzione oraria e dunque una<br />
maggior velocità di esecuzione di questa fase operativa.<br />
Demolizione top-down da terra<br />
Dai 20 m di altezza, fino a piano di campagna<br />
la ciminiera è stata demolita con il<br />
sistema “tradizionale”, cioè meccanicamente<br />
da terra, con tecnica top-down, impiegando<br />
un escavatore da demolizione<br />
in allestimento super long demolition.<br />
Smontaggio selettivo<br />
e decostruzione<br />
Un’ulteriore tecnica di demolizione adottata<br />
per questo intervento è stata lo<br />
smontaggio selettivo e controllato, utilizzato<br />
per la rimozione di componenti<br />
strutturali come condotti fumi, componenti<br />
strutturali e altro. In questo caso<br />
Armofer si avvale dell’intervento di un’autogru<br />
alla quale vengono opportunamente<br />
assicurati porzioni di impianti da<br />
svarare, sezionati in quota a caldo o a<br />
freddo, secondo un preciso studio dei<br />
pesi, delle forme, degli equilibri, delle<br />
possibilità di imbrago, delle condizioni<br />
al contorno, delle caratteristiche<br />
tecniche della gru a disposizione.<br />
Dati di cantiere<br />
Ore lavorate: 6.097<br />
Verbali di coordinamento sicurezza e DL: 57<br />
Committenza: ing. Antonio Finocchiaro, Italcementi<br />
Resp. Lavoro e PM: ing. Filippo Feder, Italcementi<br />
Progettisti e DL: ing. Andrea Regazzoni<br />
Coordinatore sicurezza in fase di progettazione<br />
ed esecuzione: ing. Vito Sabella<br />
Impresa affidataria: Armofer di Cinerari Luigi Srl<br />
Nei rendering di progetto si vedono il ponteggio<br />
completo e la piattaforma di lavoro alla sommità della<br />
ciminiera. In evidenza, le attrezzature di sicurezza.<br />
[68] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [69]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Metalli<br />
Roster Ltd, filiale di Burgas (Bulgaria).<br />
Deposito rottami e impianto di trattamento<br />
Distruzioni<br />
COSTRUTTIVE<br />
Valore umano, intraprendenza, professionalità e competenza<br />
tecnica sono i pilastri per la buona riuscita<br />
di un progetto. Roster, che da oltre 30 anni opera in<br />
tutta Europa nel campo delle demolizioni, partecipa attivamente<br />
anche al riciclaggio di rottami, metalli misti e cavi<br />
recuperati da questi lavori. In pratica, un trattamento Endof<br />
Waste interno alla società, che valorizza al massimo i<br />
metalli.<br />
Tecnologie adeguate<br />
A Kameno City, situata nelle vicinanze di Burgas e<br />
del suo porto commerciale sul Mar Nero, il nuovo<br />
impianto di Panizzolo, garantisce un trattamento<br />
flessibile per il riciclaggio dei materiali ferrosi (provenienti<br />
da demolizione) in seno all’azienda. Se da<br />
un lato entrano rifiuti come motori elettrici, RAEE,<br />
Guarda l’intervista<br />
a Rosen Terziev<br />
di Roster e il ciclo<br />
di trattamento<br />
Avviato in Bulgaria un nuovo impianto<br />
di riciclaggio Panizzolo, per il trattamento<br />
End-of-Waste dei metalli recuperati dallo<br />
specialista in demolizioni Roster Ltd<br />
Testi di Riccardo Rossi<br />
METALLI MISTI<br />
da demolizione trattati<br />
dall’impianto Panizzolo.<br />
MULINO A MARTELLI<br />
Panizzolo Flex 1000<br />
(315 kW – fino a 13 ton/h).<br />
[70] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [71]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Metalli<br />
Alluminio<br />
riciclato, dal<br />
trattamento<br />
dei tubi<br />
refrigeranti.<br />
Intervista<br />
Rosen Terziev,<br />
proprietario<br />
di Roster Ltd.<br />
cavi armati misti e metalli di vario tipo, dall’altro esce un<br />
granulato classificabile come materia prima seconda.<br />
I rottami vengono sottoposti a diverse fasi: si parte con una<br />
riduzione volumetrica mediante il trituratore PZ 2H 1500<br />
(2x135kW), una macinazione tramite il mulino a martelli<br />
Flex 1000 (250 kW- fino a 11t/h) e continuando con appositi<br />
sistemi di separazione del materiale in output. Una<br />
linea di trattamento indipendente invece, è dedicata all’impianto<br />
di raffinazione Panizzolo, con lo scopo di valo-<br />
Sopra,<br />
a sinistra,<br />
un tecnico<br />
Panizzolo<br />
che segue<br />
la formazione<br />
dei dipendenti<br />
Roster.<br />
A destra,<br />
il granulo<br />
di rame<br />
riciclato, dal<br />
trattamento dei<br />
metalli misti.<br />
rizzare come granulato, determinate frazioni in uscita dall’impianto<br />
precedente: rame, ottone, alluminio e acciaio.<br />
“Provenendo dalla nostra attività di demolizione – spiega<br />
Rosen Terziev, rappresentante e amministratore della società<br />
– il rifiuto si presenta principalmente come un mix di<br />
ferro e materiale elettrico. Avevamo la necessità di un impianto<br />
all’altezza per la lavorazione di un rifiuto così complesso,<br />
ed i tecnici di Panizzolo, ci hanno guidato con estrema<br />
professionalità al corretto settaggio”.<br />
Una realtà ambiziosa e strutturata<br />
Roster nasce nel 1990 come specialista nella demolizione<br />
meccanica di edifici, smontaggio di impianti, apparecchiature<br />
e macchinari industriali, oltre a lavorazioni legate<br />
al riciclaggio di metalli ferrosi. Stiamo parlando di un’azienda<br />
che concentra la propria attività nella demolizione di<br />
strutture sia pubbliche che private, sia industriali che strutturali.<br />
Settori in cui la scelta dei macchinari con cui operare<br />
è fondamentale. E perciò “nelle lavorazioni vengono utilizzati<br />
mezzi di proprietà, scelti tra prodotti di fabbricanti<br />
mondiali di prim’ordine e di comprovata efficacia e produttività.<br />
Macchinari performanti e una buona disponibilità<br />
tecnica ci consentono di lavorare con velocità ed efficienza”<br />
puntualizza Terziev.<br />
Oltre a vantare uno staff giovane e ambizioso, con tecnici<br />
e operatori altamente professionali, l’azienda conta più di<br />
200 persone operanti nei reparti di smantellamento e riciclaggio,<br />
suddivise nelle tre sedi bulgare (Smolyan, Plovdid<br />
e il sito di Kameno). A cui si aggiungono i vari cantieri in tutta<br />
Europa, con staff di ingegneri impegnati a seguire ogni<br />
singola fase. Nelle tre sedi avviene sia lo stoccaggio che<br />
il trattamento delle macerie e dei rottami, ma vi si trova anche<br />
il centro logistico dei mezzi.<br />
Per capire com’ è nato (e come procede) il progetto con<br />
Panizzolo, ne abbiamo parlato con Rosen Terziev, Ammi -<br />
nistratore di Ro ster Ltd.<br />
Come siete venuti a conoscenza dell’azienda<br />
Panizzolo?<br />
In sede di riunione, discutendo la necessità<br />
di acquistare un impianto di<br />
riciclaggio di metalli misti per aumentare<br />
la nostra capacità produttiva<br />
e ridurre i costi aziendali.<br />
Avevamo in lizza altre due proposte,<br />
ma la scelta è caduta sull’azienda italiana<br />
che ci ha proposto di vedere l’impianto<br />
su un loro sito.<br />
Il macchinario è stato realizzato, consegnato<br />
e montato in Bulgaria nel giro<br />
di pochi mesi, nonostante le due ondate<br />
di Covid che non ne hanno impedito<br />
l’avviamento e di effettuare le<br />
prime prove.<br />
Cosa vi ha fatto scegliere Panizzolo?<br />
In Panizzolo abbiamo visto uno staff<br />
con una gran voglia di lavorare e di realizzare<br />
un impianto davvero completo<br />
per il riciclaggio di materiali misti.<br />
Avevamo necessità di un’impianto all’altezza<br />
di questo rifiuto così gravoso<br />
e Panizzolo è stato in grado di guidarci<br />
professionalmente sia nella scelta del<br />
migliore layout produttivo che al corretto<br />
settaggio di tutto il ciclo di trattamento.<br />
Con l’avvio della lavorazione del secondo<br />
mulino (per il processo di raffinazione),<br />
è stata confermata la qualità<br />
attesa del materiale?<br />
Ci aspettavamo prodotti in purezza<br />
al 99% per i diversi tipi di metalli. Qui<br />
posso rispondere in modo affermativo.<br />
Che tipo di materiali e prodotti state<br />
lavorando attualmente, ma soprattutto<br />
quale tipo di trasformazione<br />
intendete fare in futuro?<br />
Oggi trasformiamo materiali misti.<br />
Nello specifico tutto ciò che contiene<br />
metalli: quindi motori elettrici, apparecchi,<br />
quadri elettrici, materiale<br />
elettrico in generale, contatori e molto<br />
altro. Nel prossimo futuro, puntiamo<br />
al trattamento a cavi di rame<br />
e di alluminio con guaine in plastica<br />
e schermi in acciaio.<br />
Intendete intraprendere qualche politica<br />
ambientale con la nuova gestione?<br />
Con la realizzazione di questo impianto<br />
abbiamo fatto il primo passo<br />
verso la protezione dell’ambiente.<br />
Siamo in possesso di un certificato<br />
di qualità ISO per ogni nostra attività<br />
produttiva: per la qualità, gestione<br />
ambientale, energia, salute e sicurezza<br />
sul lavoro.<br />
Qual è il suo parere in merito ai possibili<br />
cambiamenti nel settore per i<br />
prossimi anni?<br />
Si denota una continua crescita della<br />
percentuale di riciclabilità dei materiali.<br />
[72] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [73]
Demolizione&Riciclaggio<br />
Benne per D&R<br />
DA RIFIUTI<br />
a vere risorse<br />
Le benne Simex per braccio escavatore<br />
risolvono il problema, direttamente in cantiere,<br />
del recupero dei materiali di risulta<br />
le benne vagliatrici VSE: FIT, vale a dire i nuovi utensili di vagliatura<br />
brevettati. Ogni utensile si compone di cinque parti<br />
indipendenti, ad incastro, senza alcuna saldatura. La sostituzione<br />
non prevede lo smontaggio degli alberi: ogni elemento<br />
è sostituibile singolarmente, anche un solo disco o<br />
lama vagliante. Ciò si traduce in un risparmio fino al 75% sui<br />
costi di manutenzione. Il sistema consente molteplici configurazioni<br />
per meglio adattarsi al materiale da vagliare.<br />
Simex propone tre configurazioni base, ma sono possibili<br />
altre combinazioni, in quanto gli elementi che compongono<br />
l'utensile vagliante sono al 100% intercambiabili.<br />
Abbattimento dei costi<br />
Una benna vagliatrice VSE 30 è stata impiegata, in provincia<br />
di Modena, per la separazione e il recupero di materiali provenienti<br />
dalla demolizione di un’abitazione privata. A seguito<br />
della demolizione, ingenti quantità di calcestruzzo sono state<br />
frantumate, direttamente in sito, con un frantoio mobile.<br />
Il materiale di risulta si presentava ancora grezzo, grossolano,<br />
e, pertanto, non adatto ad un reimpiego in cantiere. La<br />
benna vagliatrice Simex VSE è intervenuta separando i materiali<br />
di pezzatura più grande (40-100 mm) da quelli più fini<br />
(0-30 mm), e pulendoli anche dalla presenza di detriti e terra.<br />
La VSE 30 era equipaggiata con i nuovi utensili FIT, in configurazione<br />
“a disgregare”, caratterizzati dalla presenza di un<br />
disco centrale a rampino, più aggressivo rispetto alle altre<br />
configurazioni disponibili; caratteristica, questa, che permette<br />
anche una leggera frantumazione del calcestruzzo in fase di<br />
vagliatura, incrementando la produzione oraria. Risultato dell’impiego<br />
della VSE 30: sensibile abbattimento dei costi di<br />
smaltimento del materiale e taglio dei costi relativi all'acquisto<br />
e al trasporto di nuova materia prima.<br />
va come granulato di conglomerato bituminoso). Partendo<br />
dal proprio know how in materia di frantumazione e vagliatura<br />
di materiali di risulta da demolizione, ha creato una<br />
nuova benna dedicata al recupero del conglomerato bituminoso<br />
e di altri aggregati da cantiere. Le benne granulatori<br />
per asfalto uniscono il concetto di tamburo fresante<br />
alla tecnologia delle benne frantumatrici a rotore e sono<br />
disponibili in due modelli: CBA 30, per escavatori da 18 a<br />
28 ton, e CBA 40, per il range 25-40 ton.<br />
Da rifiuto a risorsa<br />
Recentemente, nei Paesi Baltici, l’azienda AS Baltem con<br />
sede principale a Peetri, alle porte di Tallin (Estonia), ha de-<br />
Testi di Fabrizio Parati<br />
Dalla frantumazione alla separazione selettiva, dalla<br />
riduzione volumetrica alla vagliatura, Simex dispone<br />
in gamma di benne per braccio escavatore<br />
e per attacco frontale che facilitano le operazioni di demolizione<br />
e riciclaggio, direttamente in sito, dei materiali di<br />
risulta da cantieri e scavi. Vediamo di conoscere da vicino<br />
queste attrezzature.<br />
Benne granulatore per asfalto<br />
Nel mondo della manutenzione stradale e delle pavimentazioni,<br />
come anche in quello dell’edilizia, si fa stringente<br />
il tema del recupero del materiale derivante da demolizioni<br />
e scarifiche, con il duplice obiettivo di coniugare la salvaguardia<br />
ambientale all’ottimizzazione dei costi di cantiere.<br />
Simex, di recente, ha scelto di focalizzarsi nel recupero<br />
del fresato asfaltico (materiale inquadrato dalla normati-<br />
Benne VSE<br />
Disponibile in quattro modelli, per escavatori da 8 a 45 ton,<br />
le benne vagliatrici Simex VSE sono realizzate specificamente<br />
per la separazione di materiali in diverse pezzature,<br />
direttamente in cantiere. Grazie all’esclusivo brevetto Simex<br />
che permette la variazione rapida della granulometria del<br />
materiale vagliato in pochi secondi, tramite un comando<br />
in cabina, l’operatore è in grado di avvicinare e distanziare<br />
gli alberi, con un’escursione massima di 40 mm producendo<br />
quindi tre diverse pezzature del materiale con la medesima<br />
benna, senza necessità di fermi macchina.<br />
Simex ha recentemente introdotto un importante aggiornamento<br />
che contribuisce a rendere ancora più performanti<br />
[74] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [75]
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Giornate italiane del CalCestruzzo<br />
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28-30 April <strong>2022</strong> - Piacenza, Italy Italy<br />
28-30 April <strong>2022</strong><br />
Piacenza<br />
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AMONG THE CONFIRMED EXHIBITORS AT GIC <strong>2022</strong><br />
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legno e altri materiali deformabili, grazie al sistema<br />
a rotore.<br />
L’elevatissima forza al dente generata da motori<br />
idraulici a pistoni radiali, di grande cilindrata in presa<br />
diretta, permette di frantumare qualsiasi materiale<br />
rendendole ideali per la frantumazione di cemento<br />
armato e materiali da demolizione.<br />
ciso di puntare sulla benna granulatore per asfalto Simex<br />
CBA 30, per soddisfare le esigenze di un proprio cliente, il<br />
quale aveva la necessità di ridurre volumetricamente grossi<br />
volumi di lastre di asfalto, accumulate nel tempo nel proprio<br />
deposito. La possibilità di ottenere una granulometria<br />
certificabile grazie alla griglia posteriore della benna CBA<br />
30 ha permesso di realizzare un fresato di conglomerato<br />
bituminoso con granulometria compresa fra 0 e 20 mm,<br />
specifica richiesta dell’utilizzatore finale. Il vantaggio è stato<br />
duplice: si sono evitati consistenti costi per il trasporto<br />
e stoccaggio del materiale presso siti dedicati allo smaltimento;<br />
dall’altro, la granulometria in uscita certificabile ha<br />
permesso di ottenere un fresato asfaltico che può essere<br />
conferito negli appositi impianti di produzione di conglomerato<br />
bituminoso, trasformando quindi un rifiuto in<br />
una risorsa per l’economia di cantiere, come per la sostenibilità<br />
ambientale (nello specifico, un granulato di conglomerato<br />
bituminoso).<br />
Benne frantumatrici CBE<br />
Progettate per la riduzione volumetrica degli inerti direttamente<br />
in cantiere, le benne frantumatrici per escavatore<br />
CBE di Simex permettono di lavorare agilmente in<br />
presenza di ferro, roccia, terra (anche umida o bagnata),<br />
[76] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
Benne frantumatrici CBE<br />
In Inghilterra, nei pressi di Birmingham, una benna<br />
frantumatrice CBE 30 è stata impiegata all’interno<br />
di un deposito di inerti nella riduzione volumetrica<br />
di ingenti quantità di materiale di risulta<br />
da demolizione. Le esigenze dell’operatore erano<br />
molteplici: da un lato, ridurre la pezzatura del<br />
materiale stoccato per facilitarne il trasporto e il<br />
riutilizzo; dall’altro, reimpiegare parte dell’inerte<br />
frantumato come materiale di sottofondo in campo edile<br />
e stradale, oppure, in altri casi, nella copertura di scavi<br />
e trincee.<br />
Il materiale grossolano accumulato nel tempo in enormi<br />
mucchi, apparentemente senza valore e utilità, ha potuto<br />
così trovare una nuova destinazione d’uso in un’ottica<br />
di recupero e circolarità del comparto. Inoltre, l’operatore<br />
ha potuto gestire direttamente il trattamento dei<br />
materiali, senza dover esternalizzare nulla, abbattendo i<br />
costi di trasporto e smaltimento inerti, che nel settore delle<br />
demolizioni sono sempre gravosi.<br />
Gestibile in sito<br />
Le benne frantumatrici Simex CBE sono veri e propri frantoi<br />
mobili che consentono di operare anche in spazi ristretti,<br />
permettendo la frantumazione direttamente in<br />
cantiere di diversi tipi di materiali quali calcestruzzo armato,<br />
mattoni, legno, cartongesso, laterizi e altri inerti di<br />
risulta da demolizioni o costruzioni.<br />
Invece che esternalizzare i processi di smaltimento dei<br />
materiali, l’operatore può gestire in sito la riduzione volumetrica<br />
degli inerti, producendo un riciclato spendibile,<br />
ad esempio, come stabilizzato per un successivo reimpiego<br />
nello sviluppo edile.<br />
Under the<br />
Patronage of<br />
CANNONI<br />
CONRAD<br />
sistemi di abbattimento polveri<br />
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Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione<br />
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Demolizione&Riciclaggio<br />
Siti contaminati<br />
BONIFICHE<br />
DEI SUOLI<br />
stato dell’arte<br />
Testi di Annalisa Gussoni<br />
Biologa Ambientale (Pasa Labs)<br />
Sopra la bonifica di un terreno<br />
utilizzato in passato come<br />
discarica abusiva.<br />
In grande le opere<br />
conseguenti la rimozione<br />
di un serbatoio interrato.<br />
Le principali cause di inquinamento<br />
che interessano le diverse matrici ambientali sono<br />
identificate in eventi accidentali, attività industriali,<br />
serbatoi interrati, e discariche abusive<br />
La normativa relativa alle bonifiche dei siti contaminati<br />
esiste in Italia dal 1999 con il DM 471, prima, ed il<br />
D.lgs.152/06 successivamente. Prevede, per definire<br />
un sito contaminato o non contaminato, due step successivi:<br />
il primo è un confronto con limiti tabellari (CSC)<br />
ed il secondo l’applicazione dell’Analisi di Rischio Sito<br />
Specifica (AdR), che valuta i valori di contaminazione riscontrati<br />
in funzione delle caratteristiche dell’area ed in<br />
base all’utilizzo definitivo del sito.<br />
L’AdR determina quindi nuovi obiettivi di riferimento (CSR)<br />
che saranno specifici per ogni sito, ed in relazione ai quali<br />
il sito potrà essere definito non contaminato o contaminato;<br />
nel secondo caso, dovrà essere sottoposto ad un intervento<br />
di bonifica.<br />
Scenario nazionale<br />
Secondo l’ultimo rapporto ISPRA, il numero totale di procedimenti<br />
sul nostro territorio è 34.478 di cui 16.264 in<br />
[78] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [79]
Cave&Calcestruzzo<br />
Siti contaminati<br />
Nuove elezioni<br />
Obiettivi comuni<br />
Operazione di campionamento di suolo e sottosuolo.<br />
A destra, bonifica con realizzazione di opere di sostegno<br />
perimetrali in contesto urbano.<br />
Pasa Labs srl è una società che opera da più di 30 anni<br />
nel settore ambientale, con consulenze ed eco audit<br />
per le aziende. Attraverso il proprio laboratorio, svolge<br />
analisi chimiche, fisiche, biologiche e microbiologiche.<br />
corso e 17.862 conclusi. Di questi sono 58 i casi che, per<br />
l’entità della contaminazione e per l’elevato rischio sanitario,<br />
risultano classificati «Siti di Interesse Nazionale»<br />
(SIN). La superficie interessata dai procedimenti di bonifica<br />
è nota solo per una parte di essi (67%), è pari a<br />
66.561 ettari e rappresenta lo 0,22 % della superficie del<br />
territorio italiano; di questi 37.816 ettari sono relativi a<br />
procedimenti in corso e 28.745 ettari sono relativi a procedimenti<br />
conclusi.<br />
In Lombardia sono 949 i siti contaminati con in corso attività<br />
di bonifica o con attività concluse ma in attesa di<br />
certificazione; e sono 2620 i siti per i quali il procedimento<br />
si è concluso favorevolmente. Sono stati altresì chiusi più<br />
di 400 procedimenti per non contaminazione a seguito<br />
di AdR. Nei 20 anni di legislazione sui siti contaminati è<br />
stato fatto molto lavoro, ma un aspetto affrontato in modo<br />
molto superficiale dalla normativa vigente è quello relativo<br />
alla sostenibilità degli interventi di bonifica che non<br />
avvengono (dal punto di vista ambientale) a costo zero.<br />
Strategie verdi…<br />
EPA ha avviato dal 2010, nell’ambito del Superfund<br />
Program, la Green Remediation, ovvero la procedura di<br />
considerare e valutare ogni effetto ambientale dell’intervento<br />
di bonifica e prevedere opzioni per ridurre al minimo<br />
gli impatti delle azioni di decontaminazione.<br />
Ragionare in questi termini consente di uscire dalla visione<br />
settoriale che porta a considerare ogni attività fine<br />
a se stessa, correndo il rischio, che la ricerca spasmodica<br />
di raggiungimento dell’obiettivo inneschi strumentalmente<br />
meccanismi di profitto a danno dell’ambiente.<br />
Le strategie Green Remediation consentono di ridurre<br />
l’emissione di inquinanti in ambiente, di contenere il consumo<br />
di energia, ridurre il consumo di acqua e di suolo proteggendo<br />
gli ecosistemi. L’approccio Green Remediation,<br />
per essere efficace dal punto di vista della sostenibilità e<br />
della riduzione dell’impatto, deve essere adottato per tutto<br />
il ciclo dell’intervento di bonifica: dalla fase di caratterizzazione<br />
fino alla scelta delle tecnologie più sostenibili.<br />
…migliorabili<br />
Le tecnologie di bonifica dei siti contaminati sono numerosissime<br />
e la scelta dipende dal tipo di contaminante<br />
da trattare ma, in ogni caso, la finalità dell’intervento di<br />
bonifica dovrebbe essere quella di rimuovere la contaminazione<br />
e restituire il sito alle funzioni per le quali è destinato,<br />
garantendo le caratteristiche qualitative originarie<br />
e ricorrendo quanto più possibile a tecnologie in situ.<br />
In Italia la pratica più frequentemente utilizzata è ex situ<br />
di tipo convenzionale: scavo e successivo conferimento<br />
in discarica (confinamento ex situ off site) considerando<br />
il suolo un rifiuto e non una risorsa - spostando la<br />
contaminazione altrove - e generando un significativo impatto<br />
ambientale dovuto ai mezzi operativi e di trasporto<br />
impiegati nell’operazione.<br />
Nonostante il D.lgs.152/06 inviti alla scelta di tipologie di<br />
intervento in situ senza la movimentazione di materiali o<br />
riducendola al minimo necessario, l’uso di tali tecnologie<br />
rimane minoritario.<br />
I motivi che spingono un operatore a prediligere tecniche<br />
ex situ sono la necessità di realizzare interventi il più possibile<br />
veloci ed efficaci che, data l’attuale normativa, non<br />
si conciliano con le tecnologie più sostenibili. La norma<br />
necessita di una revisione in termini di difesa della sostenibilità<br />
e della prevenzione del consumo di suolo che<br />
ci si auspica avvenga a breve.<br />
L'Ing. Alberto Truzzi è stato scelto come<br />
nuovo presidente di Assobeton. Subentra a<br />
Giorgio Ferrarini e guiderà l'Associazione fino<br />
al 2025. Insieme a lui tre vice presidenti che<br />
lo affiancheranno nel suo operato<br />
Isoci Assobeton,<br />
associazione<br />
rappresentativa del<br />
comparto italiano<br />
dell’edilizia<br />
industrializzata in<br />
calcestruzzo, hanno<br />
scelto come nuovo<br />
presidente l’Ing. Alberto<br />
Truzzi. Ex presidente<br />
Confindustria Mantova,<br />
Truzzi subentra a<br />
Giorgio Ferrarini e<br />
guiderà l’Associazione<br />
fino al 2025. Il nuovo<br />
Presidente sarà<br />
affiancato da una<br />
squadra di tre vice<br />
presidenti: Manuel<br />
Boccolini (Manini<br />
Prefabbricati), con<br />
deleghe ai Rapporti con<br />
la Committenza ed ai<br />
Rapporti con i Fornitori;<br />
Riccardo Cecconi<br />
(Unibloc), con delega<br />
alla Sostenibilità, per un<br />
contributo sempre più<br />
incisivo all’economia<br />
circolare; Francesca<br />
Nava (MC Prefabbricati),<br />
con deleghe alla<br />
Comunicazione<br />
associativa e alla<br />
Valorizzazione dei<br />
prodotti. Al fianco di<br />
Alberto Truzzi anche<br />
Luca Bernardini<br />
(Baraclit), pronto a<br />
coordinare il Gruppo<br />
Trasporti Eccezionali.<br />
Al Direttore Luca Vezzoli<br />
è affidato invece un<br />
ambizioso progetto di<br />
iniziative e<br />
collaborazioni in ambito<br />
universitario. Resta in<br />
capo ad Alberto Truzzi la<br />
Presidenza del Comitato<br />
Permanente Relazioni<br />
Industriali, carica che<br />
ricopre con dedizione<br />
dal 2004. “Le iscrizioni<br />
ad Assobeton hanno<br />
registrato un aumento e<br />
questo ci consente di<br />
guardare al futuro con<br />
ottimismo, perché ci<br />
permette di far leva su<br />
una nuova<br />
consapevolezza della<br />
forza del fare gruppo”,<br />
ha commentato Truzzi.<br />
"Le sinergie che stiamo<br />
realizzando con la filiera<br />
creeranno un circolo<br />
virtuoso e siamo certi<br />
che l’azione associativa<br />
avrà un riscontro<br />
concreto. Il nuovo corso<br />
di Assobeton darà uno<br />
slancio al nostro settore<br />
e a tutte le aziende<br />
associate", ha riferito<br />
Manuel Boccolini.<br />
assobeton.it<br />
[80] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [81]
Cave&Calcestruzzo<br />
Pale gommate<br />
IL BUONO<br />
dell’elettrico<br />
15 anni d’esperienza<br />
CAT nell’utilizzo<br />
di trasmissioni elettriche<br />
culminano nell’efficienza<br />
della nuova 988K XE<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
Più rapida e più produttiva, la versione Stage V della<br />
pala gommata CAT 988K XE a trasmissione elettrica<br />
è l’evoluzione ultima del modello introdotto per<br />
la prima volta nel 1963, praticamente un monumento all’intera<br />
categoria. Rispetto alla versione precedente presentata<br />
nel 2017 l’attuale 988K XE a trazione elettrica ottimizzata<br />
migliora la sua efficienza permettendo, ad<br />
esempio, di raggiungere velocità in discesa superiori del<br />
10% o assicurando una spinta in piano e una forza di strappo<br />
superiori, tanto da incrementare la produttività potenziale<br />
del 5%. Il design della cinematica è stato poi ottimizzato<br />
per migliorare i cicli di carico e ridurre la perdita<br />
di materiale in traslazione.<br />
CAT PAYLOAD La 988K XE<br />
ha un sistema di pesatura per<br />
migliorare l'efficienza di carico dei<br />
dumper. A richiesta la tecnologia<br />
Advanced Productivity<br />
che trasmette le informazioni<br />
della pesa via gsm/gprs.<br />
[82] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [83]
Cave&Calcestruzzo<br />
Pale gommate<br />
Per applicazioni con materiali con peso specifico importante,<br />
la 988K XE può ora essere equipaggiata di un nuovo<br />
un contrappeso che aumenta la stabilità operativa e offre<br />
una migliore controllabilità durante le operazioni di carico.<br />
Dove fa la differenza<br />
L'innovativa funzione Go-Pedal permette di scegliere l’intensità<br />
di rallentamento e frenata della 988K XE tra tre livelli<br />
d’intensità per meglio adattarsi alle esigenze di operatori.<br />
A questo si aggiunge il sistema antislittamento dei<br />
pneumatici di serie che riduce lo slittamento, quindi l’usura<br />
degli pneumatici, riducendo inefficienze e costi vivi della<br />
pala. Il model year <strong>2022</strong> della 988K XE introduce di serie<br />
anche la funzionalità Cat Autodig che facilita la fase di<br />
scavo per aumentando del 10% la produttività dei cicli di<br />
scavo. La tecnologia anti-stallo gestisce automaticamente<br />
la spinta a terra durante lo scavo per impedire lo stallo<br />
idraulico, mentre sollevando progressivamente la benna<br />
la 988K XE massimizza il carico in meno tempo.<br />
Il nuovo impianto idraulico a controllo del flusso positivo<br />
LUNGO<br />
Con il braccio<br />
opzionale si<br />
carica un Cat<br />
773G da 55,3 t<br />
in 5 bennate<br />
e un 775G<br />
da 64 t<br />
in 6 bennate.<br />
Il cuore della gamma CAT<br />
Maxi gommate Caterpillar<br />
Capacità benna<br />
Carico di ribaltamento (max art)<br />
Peso operativo (braccio lungo)<br />
Potenza netta<br />
Motore Caterpillar<br />
Cilindrata/cilindri<br />
Alesaggio x corsa<br />
Regime di taratura<br />
Post trattamento<br />
Alimentazione aria<br />
Portata<br />
Trasmissione<br />
Velocità traslazione<br />
Pneumatici<br />
Passo<br />
Cinematismo benna<br />
Max alt. al perno benna<br />
Forza strappo<br />
Serbatoio gasolio (urea)<br />
(PFC, positive flow control) migliora l'efficienza, la reattività<br />
e la sensibilità del controllo della benna per garantire prestazioni<br />
costanti.<br />
Efficienza migliorata<br />
La Cat electric drive technology applicata alla 988K XE aumenta<br />
l'efficienza generale del 25%. A fare la grande differenza<br />
è la rapidità e la fluidità operativa durante le operazioni<br />
di carico materiale. In modalità Economy il motore<br />
966<br />
4,2<br />
14.849<br />
23,56<br />
226<br />
C9.3B<br />
9,3/6<br />
115x149<br />
1.600<br />
DPF+SCR<br />
turbo<br />
320<br />
Power Shift<br />
34,8<br />
26.5x25<br />
3,55<br />
Z Parallel<br />
4,23<br />
17.400<br />
303 (26)<br />
966XE<br />
4,2<br />
14.849<br />
23,56<br />
222<br />
C9.3B<br />
9,3/6<br />
115 x 149<br />
1.600<br />
DPF+SCR<br />
turbo<br />
385<br />
CVT<br />
39,5<br />
26.5x25<br />
3,55<br />
Z Parallel<br />
4,23<br />
17.400<br />
303 (26)<br />
972<br />
4,8<br />
16.297<br />
24,89<br />
n.d.<br />
C9.3B<br />
9,3/6<br />
115x149<br />
1.600<br />
DPF+SCR<br />
turbo<br />
373<br />
Power Shift<br />
39,5<br />
26.5x25<br />
3,55<br />
Z Parallel<br />
4,46<br />
19.600<br />
303 (26)<br />
972XE<br />
4,8<br />
16.297<br />
24,89<br />
236<br />
C9.3B<br />
9,3/6<br />
115 x 149<br />
1.600<br />
DPF+SCR<br />
turbo<br />
373<br />
CVT<br />
39,5<br />
26.5x25<br />
3,55<br />
Z Parallel<br />
4,46<br />
19.600<br />
303 (26)<br />
980M<br />
5,4<br />
19.565<br />
30,09<br />
288<br />
C13 Acert<br />
12,5/6<br />
130 x 157<br />
1.700<br />
SCR + DPF<br />
turbo<br />
445<br />
Power Shift<br />
40<br />
29.5x25<br />
3,8<br />
2 Z<br />
4,54<br />
22.400<br />
441<br />
Cat C18 gira più basso per ridurre il consumo carburante<br />
e le emissioni. Al riguardo Cat ha calcolato che l’utilizzo trasmissione<br />
elettrica rispetto al modello a trazione meccanica<br />
equivale a una riduzione dei gas serra che equivale<br />
alla quantità di energia elettrica consumata in 1 anno da<br />
10 abitazioni.<br />
982M<br />
6,1<br />
21.080<br />
35563<br />
292<br />
C13 Acert<br />
12,5/6<br />
130 x 157<br />
1.700<br />
SCR + DPF<br />
turbo<br />
445<br />
Power Shift<br />
37,5<br />
29.5x25<br />
3,7<br />
2 Z<br />
4,54<br />
26.000<br />
441<br />
986K<br />
6,9<br />
n.d.<br />
44,35<br />
n.d.<br />
C15 Acert<br />
15,2/6<br />
137x171,5<br />
2.000<br />
SCR + DPF<br />
turbo<br />
470<br />
Power Shift<br />
40,8<br />
n.d.<br />
n.d.<br />
Z<br />
4,91<br />
37.400<br />
535<br />
988K (XE)<br />
7,6 (4,7-13)<br />
25.883<br />
52,78 (54,26)<br />
403<br />
C18 Acert<br />
18,1/6<br />
145 x 183<br />
1.500<br />
SCR + DPF<br />
turbo<br />
580<br />
Power Shift(electric)<br />
34,7<br />
35/65x33<br />
4,55<br />
Z<br />
5,48 5,88 HL<br />
43.700<br />
712<br />
m 3<br />
kg<br />
ton<br />
kW<br />
litri<br />
mm<br />
rpm<br />
m/s<br />
l/min<br />
km/h<br />
La ciliegina sulla torta<br />
Insegnando le tecniche operative appropriate, la nuova formazione<br />
degli operatori Cat contribuisce a migliorare l'efficienza<br />
della macchina e assicura cicli più rapidi del 15%<br />
e fattori di riempimento della benna maggiori del 10%. Tra<br />
le altre procedure, mostra come abbreviare correttamente<br />
la marcia, evitare la dislocazione durante lo scavo, entrare<br />
nel cumulo con una benna in piano, ridurre l'altezza<br />
di scarico e utilizzare il disinnesto automatico. Il feedback<br />
della formazione comporta inoltre una riduzione del 15%<br />
del consumo di carburante.<br />
m<br />
m<br />
daN<br />
litri<br />
[84] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [85]
Cave&Calcestruzzo<br />
Pale gommate<br />
STERZO<br />
JOYSTICK<br />
Le nuove 966<br />
e 972 hanno<br />
di serie lo<br />
sterzo joystick<br />
elettroidraulico.<br />
Il volante<br />
è disponibile<br />
sui modelli<br />
powershift.<br />
RADAR E 360°<br />
Il radar Cat<br />
Detect che<br />
avvisa gli<br />
operatori dei<br />
pericoli<br />
e il sistema<br />
di telecamere<br />
birdview (360°)<br />
sono opzioni<br />
disponibili che<br />
forniscono<br />
un ulteriore<br />
livello<br />
di monitoraggio<br />
attorno alle pale<br />
per lavorare<br />
in tutta<br />
sicurezza.<br />
Le sorelle “minori”<br />
Le pale gommate CAT 966, 966 XE, 972 e 972 XE di<br />
nuova generazione offrono una produttività superiore<br />
del 10% e gli intervalli di manutenzione prolungati<br />
grazie a filtri maggiorati e lubrificanti di nuova generazione<br />
permettono di ridurre i costi di manutenzione del<br />
20% rispetto ai modelli precedenti.<br />
Concentrandosi sui vantaggi generati dall’esclusiva trasmissione<br />
a variazione continua progettata e prodotta dalla<br />
stessa Caterpillar, propria delle Cat 966 XE e 972 XE, l'efficienza<br />
del consumo carburante migliora fino al 35%<br />
rispetto alle precedenti versioni con trasmissione powershift.<br />
La profonda integrazione della trasmissione a variazione<br />
continua, del motore, dell'impianto idraulico e del<br />
sistema di raffreddamento sulle pale di nuova generazione<br />
Cat 966 XE e 972 XE assicura prestazioni ed efficienze<br />
dei consumi superiori. Senza il convertitore di coppia<br />
delle trasmissioni meccaniche, queste pale sono in grado<br />
di controllare in modo indipendente i giri al minuto<br />
del motore e la velocità della macchina per operazioni di<br />
scavo efficienti, controllo e utilizzo accurati.<br />
Sommando i vantaggi dei nuovi piani di manutenzione a<br />
quelli delle versioni XE, CAT dichiara costi totali di possesso<br />
più bassi del 25%.<br />
Pale intelligenti, operazioni efficienti<br />
Tutti e quattro i modelli delle serie di pale aggiornate 966<br />
e 972 sono dotati di serie della funzione Cat Payload con<br />
Assist per una pesatura precisa dei carichi utili della benna,<br />
in modo che gli operatori possano caricare sempre la<br />
quantità esatta senza dover “correggere” nessun carico.<br />
I dati vengono trasmessi al display dell'operatore e al portale<br />
CAT in tempo reale. A questo si aggiunge il sistema<br />
di scavo automatico che gestisce completamente il carico<br />
della benna, migliora i fattori di riempimento e riduce<br />
i tempi di carico. Combinato al nuovo sistema di scavo<br />
automatico, il monitoraggio degli pneumatici in tempo<br />
reale migliora l’efficienza nelle operazioni di carico e riduce<br />
in modo significativo lo slittamento degli pneumatici,<br />
quindi la loro usura.<br />
Impostazioni memorizzabili<br />
Con i nuovi profili memorizzabili per operatore e applicazione,<br />
le nuove 966 e 972 offrono la possibilità di impostare<br />
più parametri per richiamare la configurazione preferita<br />
per ogni lavoro specifico. Le impostazioni di lavoro<br />
a monitor, insieme a un nuovo layout dei comandi semplificato,<br />
migliorano la facilità d'uso della pala e consentono<br />
agli operatori di qualsiasi livello di esperienza di essere<br />
più produttivi. A questo punto non ci resta che raccogliere<br />
la testimonianza dei primi clienti italiani...<br />
[86] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [87]
Cave&Calcestruzzo<br />
Frantoi mobili<br />
Sia primario sia<br />
Sandvik presenta<br />
il nuovo frantoio mobile<br />
ad urto QI353 Stage V,<br />
il primo modello della<br />
futura gamma Serie 3.<br />
Processa fino a 400 t/h<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
La tecnologia brevettata Prisec, che permette di configurare<br />
il nuovo impianto mobile ad urto Sandvik<br />
QI353 sia come frantoio primario sia come frantoio<br />
secondario, è il cuore di questo imponente, super produttivo,<br />
ma versatile impianto. Adatto anche per il riciclaggio<br />
di inerti, il primo modello della Serie 3 Sandvik è anche disponibile<br />
con vaglio a due piani integrato HS 323.<br />
SECONDARIO<br />
Concepito ascoltando gli utilizzatori<br />
Il nuovo QI353 è stato sviluppato per rispondere alle aspettative<br />
del mercato e offrire maggiore produttività, meno<br />
fermo macchina, una efficienza complessiva superiore,<br />
maggiore flessibilità e tutti i vantaggi che un sistema di<br />
connessione e trasmissione dati può offrire elevando un<br />
impianto di frantumazione mobile a parte di un sistema<br />
produttivo integrato, ad esempio, in un sistema cava.<br />
Stiamo parlando di un mobile da 45.500 kg di peso, accreditato<br />
di una produzione massima di ben 400 t/h, che<br />
ha tutto per gestire grandi produzioni, anche di materiali<br />
da riciclare, ed esegure riduzioni granulometriche in grandi<br />
cantieri come, ad esempio, la costruzione di gallerie. In<br />
questo contesto, il vaglio a due piani fa la differenza.<br />
[88] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [89]
Cave&Calcestruzzo<br />
Frantoi mobili<br />
do il programma di prelievo e monitoraggio dell'olio suggerito<br />
dal costruttore). Sotto al cofano motore lavora un<br />
ottimo sei cilindri CAT 9.3B tarato a 310 kW di potenza massima<br />
e completo di post trattamento dei gas di scarico per<br />
rispettare gli standard Stage V.<br />
Produttività rima con flessibilità<br />
Con un elevato grado di flessibilità per adattarsi a qualsiasi<br />
applicazione, il modello QI353 è particolarmente utile<br />
per le grandi imprese che periodicamente trasportano<br />
l’impianto. Il nasto trasportatore laterale può essere posizionato<br />
per lo scarico a destra o a sinistra con uno scivolo<br />
di bypass a tre posizioni. Come anticipato, il QI353<br />
è fornito di serie con predisposizione per il montaggio del<br />
vaglio sospeso HS323, che permette di lavorare a circuito<br />
aperto o chiuso. I miglioramenti apportati al modulo<br />
HS323 sono diversi: predisposizione per nastri a scaglie<br />
per il monitoraggio TPH, nastri trasportatori per accumulo,<br />
sottocarro migliorato per un migliore accesso ai<br />
materiali filtranti e tensionamento e un nuovo trasportatore<br />
di accumulo di medie dimensioni. Il design esclusi-<br />
MINIERA, CAVA<br />
O RICICLAGGIO<br />
Il nuovo Sandvik<br />
Serie 3 è tra<br />
i frantoi ad urto<br />
medio-grandi<br />
più versatili<br />
sul mercato.<br />
FINO A 400 TONNELLATE ORA Il nuovo impianto<br />
mobile di frantumazione Sandvik QI353 ad urto è dotato<br />
di un nuovo carro cingolato e tutte le sovrastrutture sono<br />
state ottimizzate per incrementare la sua resistenza.<br />
Numeri che fanno la differenza<br />
Il modello QI353 è stato progettato pensando alla produttività<br />
e può lavorare fino a 400 tonnellate ora. La configurazione<br />
della slitta di avanzamento include una nuova<br />
tramoggia di alimentazione con lati curvi per impieghi gravosi<br />
per una maggiore capacità e una disposizione conica<br />
della slitta per ridurre le ostruzioni e garantire una frantumazione<br />
continua.<br />
È inoltre dotato di un nuovo alimentatore sottoscocca con<br />
trasmissione a ingranaggi e di un pre-filtro più grande con accesso<br />
migliorato per la sostituzione dei materiali. Al centro<br />
del modello QI353 è presente un nuovo frantoio a impatto<br />
Prisec di medie dimensioni, che vanta una apertura di alimentazione<br />
da record con 1.170 mm x 730 mm e il rotore<br />
più grande della sua categoria, con diametro di 1.150 mm.<br />
Le paratie regolabili e la velocità regolabile garantiscono un'ampia<br />
gamma di granulometria del prodotto lavorato.<br />
PRONTO A TUTTO Il cuore di questo super produttivo<br />
Sandvik QI353 è il frantoio ad urto Prisec configurabile<br />
sia come fratoio primario, sia come frantoio secondario.<br />
Più economico ed ecologico<br />
Progettato per consumare meno energia, il QI353 ha un<br />
alimentatore a due piani che garantisce la massima capacità<br />
di vagliatura e impedisce il passaggio di materiale<br />
sottodimensionato attraverso l'impattatore.<br />
Tutto questo massimizza la portata di frantumazione, riduce<br />
i costi di usura e il consumo di energia. La macchina<br />
richiede il 40% in meno di olio idraulico e beneficia di intervalli<br />
prolungati di sostituzione dell'olio idraulico. Tutto<br />
questo permette di ridurre fino al 64% l'olio idraulico consumato<br />
su 10.000 ore di utilizzo della macchina (seguen-<br />
vo consente la configurazione in meno di 30 minuti e può<br />
essere montato senza l'uso di attrezzature di sollevamento<br />
aggiuntive.<br />
Interfaccia semplice e connessa<br />
Il nuovo monitor Optik offre comandi operativi semplificati<br />
e l’integrazione totale alla telematica My Fleet. Il supporto<br />
diagnostico, le guide preinstallate per la ricerca guasti e<br />
le informazioni trasmesse in tempo reale consentono ai<br />
clienti di sapere esattamente come vengono utilizzate le<br />
proprie attrezzature e gestirle al meglio.<br />
[90] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [91]
Cave&Calcestruzzo<br />
Industria 4.0<br />
Monitoraggio<br />
RADAR<br />
Continental sta facendo un altro passo avanti verso<br />
la manutenzione predittiva e il monitoraggio<br />
delle condizioni nella tecnologia dei nastri trasportatori<br />
lanciando il nuovo sistema di monitoraggio<br />
Conti Load Sense.<br />
La particolarità: il sistema si basa sulla tecnologia radar 2D<br />
e misura il flusso di materiale sul nastro trasportatore.<br />
Può essere utilizzato in quasi tutti i settori in cui sistemi<br />
di nastri trasportatori sono in funzione, ad esempio come<br />
avviene attualmente nell'estrazione della ghiaia.<br />
Fino a 100.000 t di ghiaia in più in un anno<br />
Presso lo stabilimento di ghiaia di August Oppermann<br />
Kiesgewinnungs- und Vertriebs-GmbH a Northeim (Ger -<br />
mania) l'estrazione del materiale dipende molto dal carico<br />
individuale del nastro da parte di ogni lavoratore. Grazie<br />
ULTRASUONI<br />
Utilizzando<br />
radar 2D<br />
e tecnologie<br />
a ultrasuoni,<br />
Conti Load<br />
Sense, di<br />
Continental,<br />
scansiona<br />
il materiale<br />
movimentato<br />
dal nastro<br />
trasportatore<br />
da angolazioni<br />
molteplici.<br />
Fino a 100.000 t di ghiaia in più all'anno<br />
possibili grazie al nuovo sistema<br />
di monitoraggio basato su radar<br />
di Continental in un impianto di ghiaia<br />
Testi di Eliana Puccio<br />
alla misurazione del volume del monitoraggio radar, ovvero<br />
il sistema Conti Load Sense, gli operatori degli impianti<br />
di ghiaia possono utilizzare la cosiddetta benna profonda<br />
in modo ancora più efficiente. Questo consente di aumentare<br />
la produzione fino a 100.000 ton all'anno.<br />
Inoltre, Conti Load Sense può essere connesso al Conti<br />
Cloud. Ciò significa che i dati registrati possono essere elaborati<br />
in modo visivamente accattivante per il cliente finale<br />
tramite un servizio web o il portale del servizio online<br />
Conti+ e la relativa app Conti+.<br />
Non solo nastri trasportatori<br />
L'industria della ghiaia, come molte altre, affronta la sfida<br />
di estrarre e lavorare il materiale in modo più efficiente, affidabile<br />
e più rispettoso dell'ambiente. È qui che entrano in<br />
gioco non solo i nastri trasportatori robusti e di alta qualità<br />
di Continental, ma anche le relative apparecchiature e<br />
strumenti di servizio, soprattutto componenti digitali che<br />
monitorano in modo completo il processo di trasporto e il<br />
materiale.<br />
Da anni, ormai, l'azienda tecnologica con sede ad Hannover,<br />
in Germania, si concentra sul monitoraggio delle condizioni<br />
e sulla manutenzione predittiva come argomenti importanti<br />
per il futuro.<br />
Con il nuovo sistema Conti Load Sense, che si basa su<br />
sensori radar sviluppati da Continental e utilizzati milioni<br />
di volte in automobili e veicoli industriali, l'azienda sta<br />
ora ampliando il proprio portafoglio in quest'area. “Questo<br />
è ciò che rende Continental così speciale e forte. Il costante<br />
trasferimento di tecnologia in altri prodotti e nuove<br />
aree è davvero unico e mostra l'ampio posizionamento<br />
di Continental", afferma Mario Branco, che è il responsabile<br />
dello sviluppo aziendale per le applicazioni fuoristrada<br />
presso Continental.<br />
[92] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [93]
Sollevamento&Noleggio<br />
Industria 4.0<br />
il nuovo sistema<br />
di monitoraggio<br />
di Continental<br />
determina<br />
la posizione<br />
del carico<br />
e del nastro.<br />
Come funziona<br />
Utilizzando le tecnologie radar 2D (rilevamento e rilevamento<br />
radio) e ultrasuoni, il sistema scansiona il materiale<br />
e il nastro trasportatore da diverse angolazioni per determinare<br />
la posizione del carico e del nastro.<br />
Questo calcola accuratamente il volume di materiale trasportato.<br />
"Il rischio di fuoriuscita di materiale<br />
è determinato monitorando la posizione<br />
del bordo del nastro in relazione<br />
al profilo del materiale. Il baricentro del<br />
carico sul nastro, così come la distribuzione<br />
del carico, è monitorato 24 ore su<br />
24, 7 giorni su 7 lungo l'intera lunghezza<br />
del nastro trasportatore," spiega Patrick<br />
Raffler, responsabile delle soluzioni digitali<br />
per il settore dei trasporti presso Continental. La correlazione<br />
dei dati viene utilizzata per calcolare la portata<br />
volumetrica, monitorare il superamento e l'inclinazione del<br />
nastro”. Sulla base di queste informazioni precise, gli operatori<br />
di cave di pietra, sabbia o ghiaia possono aumentare<br />
in modo misurabile la propria produttività. "Gli impianti<br />
funzionano in modo più economico grazie al rilevamento<br />
automatico del materiale e il sensore radar segnala le deviazioni<br />
prima che si verifichino perdite, prevenendo così<br />
i costi di follow-up", afferma Raffler.<br />
Altri vantaggi: rispetto alle tecnologie utilizzate in precedenza<br />
come laser o bilancia a nastro, il sensore radar<br />
richiede meno manutenzione ed è meno sensibile alle<br />
L’industria della ghiaia<br />
affronta la sfida di estrarre<br />
e lavorare il materiale<br />
in modo più efficiente,<br />
affidabile e più rispettoso<br />
dell’ambiente<br />
influenze esterne come polvere, pioggia e vibrazioni, che<br />
potrebbero influire negativamente sui risultati della misurazione.<br />
L'importanza dell'estrazione della ghiaia<br />
L'estrazione della ghiaia è una delle industrie più importanti<br />
al mondo. Secondo il portale statistico<br />
tedesco, nel 2020 sono state prodotte<br />
nel mondo circa 265 milioni di ton di sabbia<br />
e ghiaia industriali. In Germania e in<br />
molti altri paesi, la ghiaia è la materia prima<br />
necessaria per produrre calcestruzzo.<br />
Secondo gli analisti del settore di<br />
IBISWorld, le vendite di ghiaia e sabbia<br />
in Germania sono cresciute in media<br />
dell'1,3% all'anno dal 2016 e dovrebbero raggiungere un totale<br />
di 2,6 miliardi di euro nel 2021.<br />
Tuttavia, per continuare a estrarre ghiaia in modo sostenibile,<br />
l'industria ha bisogno di soluzioni moderne ed efficienti,<br />
perché nonostante i grandi depositi di ghiaia, in molti luoghi<br />
sta diventando scarso. In altre applicazioni, il nuovo sistema<br />
Continental può essere utilizzato in combinazione<br />
con altri sensori per il monitoraggio delle prestazioni e la<br />
misurazione dello spessore, ad esempio nell'industria del<br />
trasporto di materie prime per misurare i volumi di materiale<br />
sfuso, controllare la durata dei nastri trasportatori, prevedere<br />
la vita utile del nastro trasportatore e risparmiare<br />
energia e costi.<br />
Sollevatori a pantografo<br />
20 per cento più capaci<br />
JLG Industries annuncia la disponibilità<br />
di due nuovi modelli di sollevatori<br />
a pantografo: il modello ES2646<br />
ad azionamento elettrico e il R2646<br />
ad azionamento idraulico<br />
Con un'altezza<br />
della piattaforma<br />
di 7,92 m, una<br />
capacità di 544,31kg e<br />
la possibilità di lavorare<br />
sia all'interno sia<br />
all'esterno, queste<br />
nuove macchine JLG<br />
consentono giornate di<br />
lavoro più produttive.<br />
"L'aumento del 20%<br />
della capacità dei<br />
modelli ES2646 e<br />
R2646, rispetto ai<br />
modelli della<br />
concorrenza nella<br />
stessa categoria,<br />
permette agli operatori<br />
di trasportare nell'area<br />
di lavoro sia più<br />
materiali, quali tubi o<br />
pannelli, sia strumenti<br />
come ad esempio<br />
saldatori", afferma Jan-<br />
Willem van Wier, Sr.<br />
Product Marketing<br />
Management di JLG<br />
EMEAIR. "Ciò significa<br />
che i lavori in quota<br />
possono essere<br />
completati in modo più<br />
rapido ed efficiente".<br />
I nuovi modelli JLG<br />
ES2646 e R2646 sono<br />
accomunati da plurime<br />
caratteristiche. Hanno,<br />
innanzitutto, uno<br />
stesso telaio e una<br />
stessa piattaforma.<br />
Entrambe le macchine<br />
offrono un'altezza<br />
massima di lavoro di<br />
9,75 m e la possibilità<br />
di trasportare due<br />
operatori in altezza in<br />
applicazioni interne (è<br />
consentito l’accesso di<br />
un solo operatore,<br />
invece, in caso di<br />
utilizzo in esterno).<br />
Il nuovo modello<br />
ES2646 è disponibile<br />
con il sistema<br />
opzionale JLG<br />
CleanGuard di<br />
contenimento delle<br />
perdite per lavori su<br />
pavimentazioni<br />
sensibili.<br />
La nuova piattaforma<br />
R2646 è dotata di<br />
protezione attiva<br />
contro le buche che<br />
garantisce una<br />
maggiore altezza da<br />
terra quando si lavora<br />
su terreni impegnativi.<br />
Questi nuovi sollevatori<br />
a pantografo JLG<br />
condividono anche<br />
tecnologie comuni,<br />
quale ad esempio<br />
l'inclinazione variabile,<br />
Una funzione,<br />
quest’ultima, pensata<br />
per aumentare l'area di<br />
lavoro durante l'uso su<br />
superfici irregolari.<br />
Entrambe le macchine,<br />
infine, possono<br />
prevedere una varietà<br />
di opzioni e accessori.<br />
Tra di essi, JLG®<br />
Mobile Control,<br />
QuikAccess Rails e<br />
QuikFold Rails.<br />
jlg.com<br />
[94] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [95]
Sollevamento&Noleggio<br />
Gru cingolate<br />
Sennebogen presenta<br />
la nuova top di gamma<br />
della sua offerta di gru<br />
telescopiche cingolate.<br />
Si chiama 6103E<br />
e tocca i 62 metri<br />
d’altezza massima<br />
Testi di Antonio Fargas<br />
Pick and Carry<br />
DA 100 T<br />
Atrent’anni dal lancio della sua prima gru cingolata con<br />
braccio telescopico, Sennebogen amplia la sua gamma<br />
presentando una nuova ammiraglia. Si chiama<br />
Sennebogen 6103 E ed alza di parecchio l’asticella in termini<br />
di prestazioni e versatilità d’utilizzo.<br />
La nuova gru telescopica made in Germany dichiara una<br />
capacità massima di carico di 100 t. A 6 metri di raggio la<br />
portata massima è di ben 65 t. Il braccio è un cinque elementi<br />
con quattro sfili telescopici per una lunghezza di 46,8<br />
m che in azione sono 50 m di altezza utile effettiva. Grazie<br />
ad un fly jib scatolato ripiegabile a lato braccio e ad un ulteriore<br />
falconcino, la Sennebogen 6103 E raggiunge una<br />
lunghezza massima di ben 62 m!<br />
Una vera fuoriclasse<br />
Appositamente progettata per applicazioni Pick and Carry<br />
impegnative la nuova cingolata telescopica è animata da<br />
un motore turbodiesel Stage V da 186 kW accoppiato<br />
ad impianto idraulico bipartito tra traslazione<br />
e gruppo di lavoro. Quest’ultimo ha argani principali e<br />
ausiliari con una forza di trazione di ben 100 kN ciascuno<br />
e questo consente alla 6103 E di lavorare con velocità<br />
di cavo in sollevamento di 125 m/min.<br />
Grazie a un'ampia gamma di soluzioni di equipaggiamento,<br />
la macchina può anche essere configurata<br />
per soddisfare un'ampia<br />
gamma di requisiti specifici del<br />
cliente nel settore dell'ingegneria<br />
civile, ma anche<br />
in ambito industriale, ad<br />
esempio con limitazione<br />
dell'area di lavoro.<br />
Come gru Pick and Carry, la<br />
6103 E può anche traslare con 100%<br />
Portata massima<br />
100 t<br />
Altezza massima telescopica 46,8 m<br />
Altezza max con jib + estensione 62 m<br />
Forza di trazione degli argani 100 kN<br />
[96] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [97]
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
Gru cingolate<br />
della capacità di carico monitorata dal computer di bordo<br />
rivelandosi una perfetta compagna in un'ampia gamma<br />
di applicazioni come, ad esempio, nell'assemblaggio<br />
di parti e componenti prefabbricati. Grazie al robusto carro<br />
cingolato allargabile idraulicamente fino a 4.200 mm,<br />
con la nuova Sennebogen non si perde tempo a stabilizzare.<br />
Il design estremamente robusto dell'intera macchina,<br />
così come del braccio, è particolarmente evidente quando<br />
si lavora con pendenze fino a quattro gradi e con elevate<br />
capacità di carico.<br />
Una cabina “non plus ultra”<br />
Come sempre, la Maxcab di Sennebogen inclinabile di 20°<br />
offre agli operatori un ambiente di lavoro particolarmente<br />
confortevole e sicuro. A richiesta, la cabina può essere<br />
allestita in configurazione sollevabile idraulicamente per<br />
portare gli occhi dell’operatore ad un’altezza di 5,60 m. Tra<br />
le opzioni è anche disponibile un radiocomando per movimentare<br />
la gru da remoto e lavorare a distanza sia per ragioni<br />
di sicurezza sia per avere una perfetta visuale delle<br />
[98] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
61 O 40 TONNELLATE<br />
La 6103E può rimuovere la sua<br />
zavorra per ottenere un peso<br />
di trasporto di circa 61 t e una<br />
larghezza di 3,48 m. Una volta<br />
su un carrellone è anche<br />
in grado di rimuovere<br />
in autonomia<br />
i cingoli<br />
per far scendere<br />
la bilancia a 40 t.<br />
operazioni.<br />
Tra i primi clienti a<br />
capire le potenzialità<br />
della nuo va Sennebogen<br />
c’è anche il Gruppo Max Bögl, considerato uno specialista<br />
assoluto nel settore delle costruzioni e soprattutto nella<br />
posa di maxi reti di sottoservizi. A noi è venuta voglia di vederla<br />
in azione...<br />
È disponibile<br />
la nuova edizione<br />
Per informazioni:<br />
guide@fiaccola.it<br />
www.guidanoleggioedile.it
Sollevamento&Noleggio<br />
Sollevatori telescopici<br />
Il lancio della gamma ULM<br />
(Ultra Light Manitou)<br />
si accompagna<br />
all’annuncio di un<br />
consistente piano<br />
di investimenti<br />
Testi di Fabrizio Parati<br />
Super leggere<br />
E AMERICAN WAY<br />
Si tratta di soluzioni di sollevamento super compatte<br />
e trasportabili. Grazie ai due modelli disponibili, con<br />
capacità da 1.250 kg o 1.500 kg e con altezza di sollevamento<br />
di 4,30 m, i nuovi sollevatori telescopici ULM<br />
sono in grado di posizionare facilmente pallet di mattoni,<br />
per l’impiego in campo edile, ma anche paglia o balle di fieno,<br />
per lavori in ambito agricolo (i nuovi telescopici Manitou<br />
sono omologati per entrambi i mercati).<br />
Oltre alle dimensioni ridotte, che permettono a questi modelli<br />
di districarsi al meglio negli spazi stretti, l’altra grande<br />
innovazione di casa Manitou è correlata alla trasportabilità.<br />
Queste macchine possono, infatti, essere facilmente<br />
trasportate da un rimorchio standard, rimanendo al di sotto<br />
del limite dei 3.500kg.<br />
Nuovi investimenti e assunzioni<br />
Nuovi prodotti si accompagnano, in Manitou Group, a nuovi<br />
investimenti. Negli scorsi giorni, Manitou ha manifestato<br />
l'intenzione di investire 70 milioni di euro (80 milioni di<br />
NUOVI TELESCOPICI per lavorare in spazi di non<br />
generose dimensioni. Sopra, l’ULM 412 H. Ad esso<br />
si affianca il modello di maggiori capacità ULM 415 H.<br />
DUE NUOVI MODELLI L’ULM 412 H e l’ULM 415 H sono<br />
le nuove proposte di Manitou. Due sollevatori telescopici<br />
omologati per il mercato dell’edilizia e per l’agricolo.<br />
L'ULM 412 H IN NUMERI<br />
Capacità<br />
Portata massima<br />
1.250 kg<br />
Altezza massima di sollevamento<br />
4,30 m<br />
Sbraccio massimo<br />
2,62 m<br />
Sbraccio alla massima altezza<br />
1 m<br />
Forza di strappo con benna<br />
1.880 daN<br />
Peso e dimensioni<br />
Shipping mass (min./max.)<br />
2.550 kg / 2.750 kg<br />
Altezza libera dal suolo<br />
0,29 m<br />
Interasse<br />
2,13 m<br />
Lunghezza al portaforche (con gancio traino)<br />
3,47 m<br />
Sbalzo anteriore<br />
0,77 m<br />
Larghezza<br />
1,49 m<br />
Larghezza cabina<br />
0,66 m<br />
Altezza<br />
1,92 m<br />
Angolo di inclinazione in avanti 116°<br />
Angolo di inclinazione verso l'alto 23°<br />
Raggio di sterzata esterno<br />
2,62 m<br />
Prestazioni<br />
Sollevamento<br />
8.80 s<br />
Abbassamento<br />
7 s<br />
Uscita sfilo<br />
6.40 s<br />
Rientro sfilo<br />
4.30 s<br />
Inclinazione verso l'alto<br />
3.40 s<br />
Inclinazione verso il basso<br />
2.60 s<br />
Motore<br />
Marca<br />
Yanmar<br />
Norma motore<br />
Stage V /Tier 4 final<br />
Modello motore<br />
3TNV88C-DMU<br />
dollari) nei suoi due stabilimenti di produzione nordamericani,<br />
a Yankton (la cui superficie aumenterà di 6.000 m2)<br />
e Madison (aumento dell’area produttiva di 7.500 m2), nel<br />
South Dakota. Questo investimento è finalizzato all'ampliamento<br />
di entrambi i siti produttivi. È una spinta all'innovazione<br />
e allo sviluppo di nuove gamme. L'aggiornamento<br />
riguarda la saldatura meccanica e l'assemblaggio, con le<br />
notevoli integrazioni di nuovi robot di saldatura e macchine<br />
per il taglio laser.<br />
L'ULM 415 H IN NUMERI<br />
Capacità<br />
Portata massima<br />
1.500 kg<br />
Altezza massima di sollevamento<br />
4,30 m<br />
Sbraccio massimo<br />
2,62 m<br />
Sbraccio alla massima altezza<br />
1 m<br />
Forza di strappo con benna<br />
1.880 daN<br />
Peso e dimensioni<br />
Shipping mass (min./max.)<br />
2.700 kg./2.900 kg<br />
Altezza libera dal suolo<br />
0,29 m<br />
Interasse<br />
2.13 m<br />
Lunghezza al portaforche (con gancio traino)<br />
3.47 m<br />
Sbalzo anteriore<br />
0.77 m<br />
Larghezza<br />
1.49 m<br />
Larghezza cabina<br />
0.66 m<br />
Altezza<br />
1.92 m<br />
Angolo di inclinazione in avanti 116°<br />
Angolo di inclinazione verso l'alto 23°<br />
Raggio di sterzata esterno<br />
2.62 m<br />
Prestazioni<br />
Sollevamento<br />
8.80 s<br />
Abbassamento<br />
7 s<br />
Uscita sfilo<br />
6.40 s<br />
Rientro sfilo<br />
4.30 s<br />
Inclinazione verso l'alto<br />
3.40 s<br />
Inclinazione verso il basso<br />
2.60 s<br />
Motore<br />
Marca<br />
Yanmar<br />
Norma<br />
Stage V/Tier 4 final<br />
Modello motore<br />
3TNV88C-DMU<br />
[100] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [101]
Sollevamento&Noleggio<br />
Gru mobili<br />
Il più grande<br />
DELLA SPAGNA<br />
PESI MASSIMI<br />
Il parco eolico di Gecama,<br />
in Spagna, avrà 67 turbine.<br />
I componenti delle torri<br />
di cemento pesano fino a 255<br />
ton. A movimentare questi<br />
super pesi ci sono in cantiere<br />
le gru mobili Liebherr LG 1750.<br />
Nella costruzione del parco eolico di Gecama,<br />
l’azienda Transbiaga, nata nel 1981 e ora realtà<br />
internazionale, lavora con le Liebherr LG 1750<br />
Testi di Fabrizio Parati<br />
Quattro gru mobili Liebherr LG 1750 con braccio a<br />
traliccio, sessantasette turbine eoliche e un'altezza<br />
del mozzo di 120 metri: piena operatività per i pesi<br />
massimi del parco eolico di Gecama, nella provincia spagnola<br />
di Cuenca. I componenti delle torri di cemento pesano<br />
fino a 255 ton. La navicella, compreso il generatore,<br />
pesa 140 ton. Le pale del rotore pesano 21 ton e sono lunghe<br />
74 metri.<br />
"Oltre ai nostri tre nuovi LG 1750, c'è anche un LG 1750 di<br />
Grúas Ibarrondo, il nostro partner in questo progetto eolico",<br />
afferma Jon Usabiaga, CEO di Transbiaga. Le turbine<br />
che popoleranno l’estesissimo parco eolico sono sta-<br />
te prodotte dal Gruppo Nordex, cioè da uno dei maggiori<br />
produttori mondiali di turbine eoliche, con sedi ad Amburgo<br />
e a Rostock.<br />
Cinque unità in flotta<br />
Transbiaga ha già dimestichezza con l'uso della gru mobile<br />
Liebherr LG 1750 con braccio a traliccio, perché l'azienda<br />
spagnola ha altre cinque unità nella propria flotta.<br />
"Oltre che per la propria funzionalità, abbiamo scelto questo<br />
modello di gru anche per la sua elevata capacità di carico e<br />
mobilità. Fattori che soddisfano le esigenze di chi debba<br />
lavorare alla costruzione di un parco eolico. Abbiamo acquistato<br />
la nuova attrezzatura con il sistema di braccio SX<br />
ancora più potente. Ciò significa che siamo anche perfettamente<br />
attrezzati per la gestione della futura generazione<br />
di turbine eoliche", precisa Jon Usabiaga.<br />
Le tre nuove Liebherr LG 1750, configurate con braccio principale<br />
da 165 metri e fiocco a F, completano perfettamente<br />
i macchinari Transbiaga, "poiché li utilizziamo come gru<br />
principali per l'assemblaggio di parchi eolici. Sono indispensabili<br />
per realizzare questo tipo di progetti nel modo<br />
più efficiente e con la massima qualità possibile", sottolinea<br />
Usabiaga. "Sono particolarmente adatti per lavorare<br />
nei parchi eolici, poiché possono viaggiare indipendentemente<br />
sui percorsi tra ciascuna turbina. Hanno una larghezza<br />
inferiore rispetto a una gru cingolata". Transbiaga<br />
concentra il proprio lavoro principalmente sull'assemblaggio<br />
di parchi eolici in Europa e in America Latina. Per<br />
poter realizzare questo tipo di progetti, l'azienda dispone<br />
anche di otto unità della gru cingolata Liebherr LR 1600/2W<br />
a carreggiata stretta. Quest’ultime sono macchine particolarmente<br />
indicate per la guida su rotaie strette nei parchi<br />
eolici.<br />
Il parco eolico Gecama, di proprietà di Enlight Renewable<br />
Energy, è il più grande parco eolico in Spagna realizzato in<br />
un'unica fase. Situato nella provincia di Cuenca, coprirà un'area<br />
di 41 km 2 e avrà quasi 80 km di rete stradale. Gecama avrà<br />
una capacità installata di oltre 300 megawatt, genererà circa<br />
1.000 gigawattora all'anno e risparmierà 160.000 ton di<br />
emissioni di CO2.<br />
Progetti in Europa e nel mondo<br />
Per Transbiaga è molto importante il lavoro per l'installazione<br />
del parco eolico Gecama. Usabiaga riferisce: "Siamo<br />
orgogliosi che clienti rinomati come Nordex si affidino a noi<br />
per la realizzazione di questo tipo di progetti eolici. Ciò significa<br />
che siamo tra i punti di riferimento del settore a livello<br />
mondiale, sia in termini di capacità della nostra flotta<br />
che dei nostri team di lavoro, e in termini di mantenimento<br />
di elevati standard di sicurezza e qualità." La realizzazione di<br />
questo parco eolico fa parte di una serie di progetti che<br />
Transbiaga porta avanti da anni in Spagna per Nordex, uno<br />
dei suoi maggiori clienti. Altri progetti attivi sono in Svezia,<br />
Cile, Brasile, Messico e Porto Rico. L'espansione in altri paesi<br />
è prevista per la fine dell'anno.<br />
Transbiaga ha una flotta di 49 gru: 43 gru mobili e cingolate<br />
con braccio telescopico e traliccio provengono da<br />
Liebherr, a testimonianza della fiducia che l’azienda spagnola<br />
ha nelle raprestazioni dei prodotti Liebherr e nel servizio<br />
clienti offerto dall’azienda tedesca.<br />
[102] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [103]
Gru a torre<br />
Testi di Fabrizio Parati<br />
Tra grotta azzurra<br />
E SENTIERO DEGLI DEI<br />
Una gru Potain MDT 189 protagonista in un’area di<br />
lavoro complessa. Con lei una Grove GMK4100L-1<br />
Costiera Amalfitana significa panorami d’incantevole<br />
bellezza, ma, di certo, i ripidi pendii e la tortuosità<br />
della viabilità non favoriscono l’agevole realizzazione<br />
di opere edilizie e infrastrutturali, la mobilità e la logistica<br />
degli spostamenti.<br />
Ne è un esempio significativo il cantiere attivo, a Positano,<br />
per la costruzione di un parcheggio multipiano da 160 posti<br />
a ridosso di una parete rocciosa circondata da abitazioni.<br />
L’integrazione di un ascensore nel parcheggio era essenziale<br />
per connettere la strada sottostante con il tratto<br />
viario soprastante, che collega la strada al Cimitero, oggi<br />
di difficile accesso e servito solo da scale.<br />
Il progetto comportava la demolizione con la dinamite di parte<br />
della montagna e il successivo scavo al suo interno di una<br />
galleria di 35 m per accedere al vano ascensore. Gli scavi<br />
sono stati completati e la gru è stata montata per completare<br />
le opere strutturali in elevazione e per realizzare il vano<br />
ascensore. Il termine dei lavori è previsto per il 2023.<br />
Gemar, l’impresa di costruzioni responsabile del progetto,<br />
ha scelto una gru a torre a rotazione alta Potain MDT<br />
189 in ragione delle sue specifiche ideali, ma anche per la<br />
fiducia e la sicurezza nel concessionario Edilcom Gru, che<br />
ha la propria sede nella vicina Napoli, per un’efficace gestione<br />
della logistica e del montaggio.<br />
Cantiere su due livelli<br />
“Per questo progetto specifico, a determinare la scelta di<br />
questo tipo di gru sono state le caratteristiche del terreno<br />
e il fatto di dover lavorare in un cantiere che si sviluppa<br />
su due livelli. La Potain MDT 189 era l’unica tipologia<br />
di gru con la quale potessimo servire i due cantieri, quello<br />
inferiore e quello superiore, con un’unica soluzione”, ha<br />
spiegato l’architetto Fabrizio Gargiulo, di Gemar.<br />
“Il lavoro non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di una<br />
gru che potesse coprire il forte dislivello (60 m) tra un<br />
piano e l’altro. Senza la Potain MDT 189 sarebbe stato<br />
molto difficile portare a termine il nostro lavoro”, ha aggiunto.<br />
La MDT 189 è stata montata in cantiere con un un’altezza<br />
sottogancio di 80 m e un jib da 45 m. La gru è stata<br />
dotata di due carrelli di limitatore di carico e del Top Site<br />
Zone Control System, cioè il che segnala le aree di interdizione<br />
garantendo il lavoro in sicurezza in cantiere. Questa<br />
era una delle caratteristiche che ha contribuito a convincere<br />
Gemar del fatto che la MDT 189 fosse la gru giusta<br />
per il progetto.<br />
Massima produttività<br />
Parte della gamma di gru a torre MDT CCS di Potain, la<br />
MDT 189 è dotata del sistema Crane Control System<br />
(CCS) di Manitowoc che permette di accelerare le operazioni,<br />
incrementando la produttività e il grado di precisione,<br />
e offrendo, al contempo, un sistema di manutenzione<br />
integrato che consente di eseguire la diagnostica<br />
da remoto e di centralizzare gli interventi. Questo modello<br />
rappresenta la futura generazione di gru e garantisce<br />
prestazioni di sollevamento eccellenti (capacità di carico<br />
massima di 8 t, jib da 60 m e fino a 1,8 t a 60 m), tempi di<br />
configurazione ridotti e massimo controllo da parte dell’operatore.<br />
“Il sistema di monitoraggio e diagnostica da remoto è una<br />
caratteristica utile per gestire l’assistenza, in particolare<br />
in piccoli cantieri, difficilmente raggiungibili, come quello<br />
di Positano”, ha spiegato Luigi Russo, titolare di Edilcom<br />
Gru. “Si rivela essenziale per eseguire diagnosi, a distanza,<br />
e verificare eventuali malfunzionamenti. È indispensabile<br />
anche al nostro cliente, Gemar, che può così monitorare<br />
costantemente e in tempo reale tutti i movimenti<br />
della gru e le sollecitazioni strutturali.”<br />
Anni di qualità e affidabilità nell’assistenza<br />
Gemar, l’impresa di costruzioni di Piano di Sorrento, è stata<br />
fondata nel 1958 dall’architetto Antonino Gargiulo ed<br />
è un cliente di lunga data di Manitowoc. Nell’ultimo decennio<br />
l’impresa si è specializzata nella realizzazione di<br />
parcheggi interrati e sta allargando i propri orizzonti verso<br />
nuovi rami di sviluppo. Tra di essi, primo tra tutti, la realizzazione<br />
di strutture ricettive per il turismo.<br />
“Al di là delle oggettive caratteristiche tecniche e prestazionali<br />
della MDT189, per la scelta del marchio Potain è<br />
stato decisivo l’ottimo rapporto che da anni abbiamo instaurato<br />
con Edilcom Gru, da cui abbiamo acquistato e<br />
noleggiato anche in passato molte altre gru”, ha spiegato<br />
Fabrizio Gargiulo.<br />
Fondata nel 1971, Edilcom Gru è partner fidato di<br />
Manitowoc sin dagli anni Ottanta, ed è specializzata nella<br />
vendita, nell’assistenza e nel noleggio di gru edili.<br />
Attualmente la sua flotta è composta da 85 unità, tra gru<br />
automontanti e gru a torre.<br />
Meticolosa pianificazione logistica<br />
“Per questo progetto, Edilcom Gru è stata un alleato prezioso<br />
nelle fasi di organizzazione del trasporto e del montaggio.<br />
È stato necessario studiare queste fasi nei minimi<br />
dettagli, svolgendo i lavori alle prime luci dell’alba proprio<br />
per causare il minimo disagio agli abitanti ed evitare il traffico<br />
della costiera”, ha spiegato Luigi Russo, che guida<br />
Edilcom Gru dal 2013, ha aggiunto: “Questo cantiere è molto<br />
piccolo ed è stato difficile trovare un luogo in cui scaricare<br />
il materiale e posizionare camion e autogru. Inoltre,<br />
da Sorrento ad Amalfi il transito dei mezzi pesanti è vietato.<br />
Abbiamo dovuto coordinare il lavoro in modo tale che<br />
man mano che arrivava del materiale venisse immediatamente<br />
assemblato e montato.”<br />
Partner perfetto<br />
Restando nella famiglia Manitowoc, la gru multistrada a<br />
quattro assi Grove GMK4100L-1 si è dimostrata la macchina<br />
ideale per il montaggio della Potain MDT 189 grazie<br />
ai diagrammi di carico e alle dimensioni compatte. Il<br />
braccio telescopico principale da 60 m è composto da sette<br />
sezioni e la tecnologia Megaform migliora la sua resistenza<br />
e lo rende ancora più potente.<br />
[104] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [105]
Truck&Allestimenti<br />
Mercedes-Benz Unimog<br />
Due gamme, UGE porta-attrezzi universale e UHE<br />
per l’offroad duro, per il multiruolo di Mercedes-Benz<br />
che nel 2021 ha festeggiato i 75 anni di vita<br />
Gianenrico Griffini by<br />
DUE PERSONALITÀ A sinistra, un Unimog UGE,<br />
dotato di lama sgombraneve, utilizzato per garantire<br />
la viabilità invernale. Sopra, un UHE a doppia cabina<br />
con gru idraulica in un sito minerario.<br />
Lo special<br />
Ci sono camion che, fin dal debutto sul mercato, hanno<br />
rivoluzionato il comparto dei mezzi di trasporto,<br />
inaugurando nuovi settori d’applicazione, grazie alle<br />
loro peculiari caratteristiche tecniche. E’ il caso dell’Unimog<br />
di Mercedes-Benz, il cui primo prototipo risale al 1946.<br />
Concepito da Albert Friedrich con l’aiuto di Heinrich Rößler,<br />
come veicolo multiruolo per applicazioni prevalentemente<br />
agricole, l’Unimog (un acronimo che sta per Universal-<br />
Motor-Gerät, cioè porta-attrezzi universal) ha conservato<br />
negli anni l’impostazione delle origini. Che prevede ingombri<br />
ridotti, telaio a longheroni e traverse, quattro ruote motrici<br />
con pneumatici delle stesse dimensioni, due assali a<br />
portale dotati di bloccaggi dei differenziali, sospensioni a<br />
ONE<br />
molle elicoidali, elevata mobilità in fuoristrada e capacità<br />
di montare un ampio ventaglio di attrezzature per lavori di<br />
ogni genere, dalle lame sgombraneve alle fresatrici e ai decespugliatori,<br />
dai dispositivi spargisale alle spazzatrici e<br />
alle trivelle, solo per citarne alcune.<br />
Dal 1951 con la Stella sul cofano<br />
Risale al 1948 l’inizio della produzione in serie dell’Unimiog<br />
da parte della Boehringer Bros Engineering Company di<br />
Goppingen, società specializzata nella realizzazione di utensili<br />
per lavorazioni meccaniche. Il salto di qualità avviene nell’autunno<br />
del 1950, quando Daimler-Benz acquisisce dalla<br />
Boehringer i diritti di costruzione dei mezzi, insieme ai bre-<br />
vetti e alla struttura di vendita, spostando la produzione presso<br />
lo stabilimento Mercedes-Benz di Gaggenau (3 giugno<br />
1951). Infine, dal 2002, tutta la linea produttiva è stata trasferita<br />
presso la storica struttura di Worth, nella Renania-<br />
Palatinato. Nel 2021 l’Unimog ha celebrato i 75 anni di vita<br />
(e i 70 anni da quando è entrato nell’orbita della Stella) con<br />
una parata di 75 modelli storici dallo stabilimento di Worth<br />
all’Unimog Museum di Gaggenau. Oggi, l’offerta di prodotto<br />
Unimog si articola su due gamme dalle caratteristiche peculiari:<br />
UGE, Unimog Geräteträger, cioè veicolo porta-attrezzi<br />
universale, e UHE, Unimog Hochgeländegängig, ossia per<br />
compiti fuoristrada.<br />
Come è fatto il porta-attrezzi universale<br />
L’Unimog UGE è stato concepito fin dalle origini per l’abbinamento<br />
con varie tipologie di attrezzature. In quest’ottica,<br />
dispone di tre zone d’attacco e di una di montaggio.<br />
Le prime si trovano nella sezione anteriore (con piastra porta-attrezzi),<br />
in quella posteriore e fra gli assi, mentre l’area<br />
di montaggio è posizionata in corrispondenza del cassone<br />
superiore. Grazie alla trazione integrale permanente, all’elevata<br />
altezza libera dal suolo (compresa fra 335 e 383 mm,<br />
secondo i modelli) garantita dagli assali a portale, ai bloccaggi<br />
dei differenziali su entrambi gli assi, alla ripartizione ottimale<br />
dei pesi e ai pneumatici montati in sigolo, il porta-attrezzi<br />
è a proprio agio sia sui percorsi stradali (la velocità<br />
massima è di 89 km/h), sia sui fondi non compatti.<br />
La gamma UGE comprende i modelli U 219 (di 10 t di peso<br />
totale a terra), U 319 (11 tonnellate), U 427, U 430 (entrambi<br />
di 14 tonnellate), U 527 e U 530 (di 16,5 t), oltre ad alcune<br />
varianti con dispositivo di scarico conforme alla normativa<br />
Euro V (U 423 e, U 429 e U 529) e versioni specifiche, commercializzate<br />
solo in alcuni mercati europei (U 323). Due le<br />
motorizzazioni Euro VI disponibili. Che sono basate sul quattro<br />
cilindri in linea OM 934 di 5,13 litri di cilindrata da 190 Cv<br />
o 231 Cv (750-900 Nm di coppia massima), e sul sei cilindri<br />
in linea OM 936 di 7,69 litri da 272 o 299 Cv (con coppie<br />
di 1.100 o 1.200 Nm).<br />
Tutte le unità utilizzano un sistema d’iniezione common<br />
rail con pressione massima di polverizzazione del gasolio di<br />
[106] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [107]
Truck&Allestimenti<br />
Unimog<br />
IERI E OGGI<br />
Sopra<br />
e a fianco,<br />
alcune<br />
immagini<br />
storiche<br />
dell’Unimog.<br />
A destra,<br />
la parata<br />
organizzata<br />
lo scorso anno<br />
per celebrare<br />
i 75 anni di vita<br />
del mezzo di<br />
Mercedes-Benz<br />
DONNA AL COMANDO Al 75° anniversario dell’Unimog<br />
era presente anche, Karin Rådström, membro<br />
del consiglio di amministrazione di Daimler Truck AG.<br />
FA DI TUTTO<br />
Una panoramica<br />
delle capacità<br />
multi ruolo<br />
degli Unimog<br />
UGE. Che<br />
spaziano dagli<br />
impieghi<br />
agricoli a quelli<br />
municipali,<br />
fino alla<br />
manutenzione<br />
della rete<br />
ferroviaria.<br />
2.400 bar. L’OM 934 dispone di un freno motore a decompressione<br />
con potenza frenante massina di 178 kW, che sale<br />
a 302 kW per il sei cilindri OM 936. Il dispositivo di post-trattamento<br />
per il controllo delle emissioni comprende un catalizzatore<br />
ossidante, un catalizzatore Scr con nebulizzazione<br />
di urea (AdBlue) nel flusso dei gas e un filtro<br />
antiparticolato.<br />
Cambio sincronizzato elettro-pneumatico<br />
La catena cinematica è completata da un cambio sincronizzato<br />
Mercedes-Benz (si tratta di un gruppo manuale a<br />
innesto elettro-pneumatico EPS dei rapporti) a 8 marce in<br />
avanti, oltre a 6 retromarce. Con la funzione di inversione<br />
sincronizzata Electronic Quick Reverse, attivabile mediante<br />
un comando integrato nei joystick multifunzione situato<br />
al centro dell’abitacoilo, l’operatore può velocizzare il cambiamento<br />
del senso di marcia del veicolo. E’ una funzionalità<br />
particolarmente utile durante lavori di sgombero della neve<br />
o in altre situazioni che richiedono manovre ripetute, rapide<br />
e precise.<br />
Marce di lavoro, lente e trazione idrostatica<br />
Oltre ai rapporti-base, Mercedes-Benz offre sugli Unimog,<br />
a richiesta, un gruppo di 8 marce di lavoro (con 8 retromarce)<br />
e di 8 marce lente, secondo le diverse esigenze operative.<br />
Disponibili quali optional anche un’unità con convertito-<br />
[108] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [109]
Truck&Allestimenti<br />
Mercedes-Benz Unimog<br />
TELAIO A CULLA<br />
Sopra, il logo creato<br />
nel 2021 per celebrare<br />
i 75 anni dell’Unimog.<br />
A fianco, uno spaccato<br />
del veicolo,<br />
che evidenzia il telaio<br />
ricurvo nella sezione<br />
centrale e gli assai<br />
con sospensioni<br />
a molle elicoidali.<br />
re di coppia e frizione (WSK) e la trazione idrostatica sinergica<br />
EasyDrive. Permette la regolazione accurata della velocità<br />
di marcia nell’intervallo da 0 a 50 chilometri l’ora.<br />
Due le modalità disponibili: Work, per far funzionare il motore<br />
con regime di rotazione costante, e Drive per la guida continuativa<br />
fino a limite dei 50 km/h. La trazione idrostatica può<br />
essere comandata mediante i pedali dell’acceleratore e del<br />
freno, agendo sulla leva posta sul lato sinistro del piantone<br />
dello sterzo, con il joystick multifunzione collocato sulla consolle<br />
al centro dell’abitacolo o attraverso il sistema di regolazione<br />
della velocità di crociera (Tempomat).<br />
Impianto idraulico sofisticato<br />
Una delle caratteristiche tecniche di maggior rilievo<br />
dell’Unimog, sotto profilo della versatilità d’impiego, è rappresentata<br />
dal suo impianto idraulico. Oltre al circuito dedicato<br />
al ribaltamento del cassone (ed, eventualmente, del<br />
ribaltabile abbinato al rimorchio), c’è un impianto di lavoro<br />
conta quattro distributori (il circuito è doppio) ed uno di potenza,<br />
anch’esso articolato in due circuiti. Nella versione<br />
combinata dei circuiti di lavoro (I e II insieme, con una por-<br />
tata complessiva di 32 + 55 l/min), il sistema è in grado di<br />
erogare fino a 35 kW di potenza con una pressione d’esercizio<br />
che raggiunge i 24 MPa. Grazie alla tecnologia Load<br />
Sensing, la pompa genera solo la portata volumetrica richiesta<br />
in ogni istante da tutte le attrezzature attive in quel<br />
momento.<br />
L’impianto idraulico di potenza VarioPower, costituito da due<br />
circuiti con portata di 125 l/min ciascuno alla pressione d’esercizio<br />
di 28 mpa, consente di portare a termine compiti gravosi<br />
o di svolgere contemporaneamente molteplici funzioni.<br />
I raccordi idraulici dei quattro circuiti si trovano in posizione<br />
protetta, sul frontale e nella sezione posteriore del veicolo.<br />
Per aumentare la capacità di manovra sui percorsi impegnativi<br />
l’Unimog può montare, a richiesta, un sistema di sterzatura<br />
integrale, che riduce del 20% circa il diametro di volta.<br />
Con questa soluzione l’U 219 di 2.800 mm di passo ha<br />
un diametro di volta di 12.600 mm.<br />
I modelli per l’offroad duro<br />
La gamma Unimog UHE è stata progettata per gli impieghi<br />
off-road estremi, come quelli del settore minerario ed<br />
VANNO OVUNQUE Gli Unimog UHE, che hanno una<br />
capacità di guado di 120 centimetri, sono adatti alle<br />
missioni offroad più impegnative, incluse quelle<br />
di soccorso in caso di calamità e missioni antincendio.<br />
estrattivo e per missioni antincendio o di soccorso in caso<br />
di calamità naturali. L’offerta di prodotto si articola in due<br />
modelli, U 4023 e U 5023 di 3.850 mm d’interasse. Il primo,<br />
nella versione base, ha una massa totale a terra di 8<br />
t, aumentabile a richiesta a 9,8 t nel caso di abbinamento<br />
con allestimenti fissi e a 10,3 t per il montaggio di attrezzature<br />
antincendio. L’U 5023, invece, è disponibile di serie<br />
con massa totale a terra di 13 t e, a richiesta, di 14,1 t per<br />
sovrastrutture fisse e di 15 t per i compiti di firefighting.<br />
Alla base delle capacità fuoristrada degli Unimog UHE ci<br />
sono il telaio con curvatura centrale “a culla’ e le traverse<br />
tubolari, che permettono un’elevata elasticità torsionale. A<br />
questo si aggiungono gli assali capaci di un’escursione massima<br />
di 30° e l’altezza libera da terra compresa fra 410 e 460<br />
mm. La motorizzazione degli UGE è basata sul quattro cilindri<br />
OM 934 da 231 Cv e 900 Nm di coppia massima.<br />
[110] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [111]
9<br />
ISSN 0010-9665<br />
770010 966504<br />
9<br />
ISSN 0010-9665<br />
770010 966504<br />
0 0 7 5 6 ><br />
0 0 7 5 8 ><br />
Un motore ultra collaudato<br />
COVER_<strong>758</strong>_mc.qxp_Cover_Aprile_07 COVER_MERLO_756.qxp_Cover_Aprile_07 22/03/22 22/12/21 09:5316:31 Pagina Pagina 1 1<br />
n. 756 n. <strong>758</strong> | anno | anno LXIX LXX 12 dicembre 3 <strong>marzo</strong> 2021 <strong>2022</strong><br />
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />
ostruzioni<br />
Casa editrice la fiaccola srl<br />
Casa Marzo editrice la fiaccola <strong>2022</strong> srl<br />
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1952/<strong>2022</strong> settant’anni<br />
Escavatori cingolati<br />
058_062_VOLVO EC550E.qxp_Layout 1 18/03/22 12:18 Pagina 60<br />
per l’EC550E. In assetto di lavoro le macchine sono larghe<br />
Speciale WalkAround<br />
UNA NUOVA<br />
BRAND IDENTITY<br />
PER YANMAR<br />
ben 3.490 mm e 3.900 mm. Volvo annuncia i nuovi modelli<br />
come “ai vertici della categoria in termini di forze di<br />
scavo e di sollevamento al livello di macchine da 60 tonnellate<br />
di peso operativo”.<br />
Non sono da meno la coppia assicurata dal motore di rotazione<br />
(+20% rispetto a un EC480E) e la forza di trazione<br />
(+5% rispetto a un EC480E). In combinazione con benne<br />
di grandi dimensioni, l'EC530E e l'EC550E sono ideali<br />
per caricare dumper articolati di classe da 30/40 tonnellate<br />
con cicli di lavoro a ritmo sostenuto.<br />
Sotto al cofano motore gira lo stesso D13J dell’EC480E<br />
Stage V, ma adeguato nella sostanza (non solo nell’elettronica)<br />
per erogare i suddetti 340 kW di potenza massima<br />
<strong>Costruzioni</strong><br />
Attualità<br />
&Prodotti<br />
29° CONGRESSO<br />
ASSODIMI<br />
Il noleggio sta vivendo<br />
un momento di forte<br />
crescita. Sarà ottimo<br />
anche il <strong>2022</strong><br />
Macchine<br />
Riciclaggio<br />
&Componenti<br />
&Demolizione<br />
I NUOVI CINGOLATI<br />
PREVISIONI CASE SERIE E PRANDELLI<br />
DI MERCATO Al lancio 7 nuovi MMT escavatori DEMOLIZIONI<br />
Presentate in fascia al di CECE peso 13-30 t. Per l’ex Consorzio<br />
Summit L’idraulica le previsioni intelligente CIHS Agrario di Lodi<br />
di mercato fa coppia firmate con i motori FPT l’EC750E HR<br />
Off-Highway Research monta il 36 metri<br />
756<br />
ARMOFER DEMOLISCE<br />
PER ITALCEMENTI<br />
Rasa al suolo una ciminiera<br />
alta 80 metri nello<br />
stabilimento in funzione<br />
di Isola delle Femmine (PA)<br />
anno LXIX 12 dicembre 2021<br />
WALKAROUND IL ESCAVATORE GOMMATO HITACHI GOMMATO ZX135-7W YANMAR B75W<br />
a soli 1.600 giri/min e ben 2.200 NM ad appena 1.300<br />
giri/min. Tutto questo è possibile grazie alla rigidità del monoblocco<br />
dei motori Volvo di generazione J accresciuta<br />
mediamente del 30%, a una coppa dell’olio motore maggiorata<br />
di 12 litri rispetto alla versione dedicata al “480”, a<br />
un sistema di raffreddamento maggiorato per refrigerante,<br />
intercooler aria-aria del turbo e anche per l’olio idraulico.<br />
Idraulica con distributore IMVT<br />
[60] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
SICUREZZA Sono di serie la telecamera posteriore<br />
e quella laterale, e alla soluzione opzionale<br />
di videocontrollo perimetrale a 360° Smart View,<br />
particolarmente utile in spazi ristretti.<br />
L’efficienza dei nuovi EC530E ed EC550E è soprattutto merito<br />
dell’innovativo sistema elettroidraulico basato sulla tecnologia<br />
di gestione delle singole spole del distributore tramite<br />
IMVT (Independent Metering Valve Technology). Questa<br />
soluzione consente di ottenere un funzionamento più accurato,<br />
regolabile ed efficiente rispetto a un sistema idraulico<br />
tradizionale ad accoppiamento meccanico.<br />
Un’ulteriore efficienza è stata ottenuta sia grazie a un si-<br />
OGNI mESE<br />
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