25.03.2022 Views

Costruzioni n. 758 marzo 2022

UNA NUOVA BRAND IDENTITY PER YANMAR I NUOVI CINGOLATI CASE SERIE E Al lancio 7 nuovi escavatori in fascia di peso 13-30 t. L’idraulica intelligente CIHS fa coppia con i motori FPT ARMOFER DEMOLISCE PER ITALCEMENTI Rasa al suolo una ciminiera alta 80 metri nello stabilimento in funzione di Isola delle Femmine (PA) WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W

UNA NUOVA BRAND IDENTITY PER YANMAR

I NUOVI CINGOLATI CASE SERIE E
Al lancio 7 nuovi escavatori in fascia di peso 13-30 t. L’idraulica intelligente CIHS fa coppia con i motori FPT

ARMOFER DEMOLISCE PER ITALCEMENTI
Rasa al suolo una ciminiera alta 80 metri nello stabilimento in funzione di Isola delle Femmine (PA)

WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ostruzioni<br />

Marzo <strong>2022</strong><br />

Casa editrice la fiaccola srl<br />

1952/<strong>2022</strong> settant’anni<br />

UNA NUOVA<br />

BRAND IDENTITY<br />

PER YANMAR<br />

I NUOVI CINGOLATI<br />

CASE SERIE E<br />

Al lancio 7 nuovi escavatori<br />

in fascia di peso 13-30 t.<br />

L’idraulica intelligente CIHS<br />

fa coppia con i motori FPT<br />

ARMOFER DEMOLISCE<br />

PER ITALCEMENTI<br />

Rasa al suolo una ciminiera<br />

alta 80 metri nello<br />

stabilimento in funzione<br />

di Isola delle Femmine (PA)<br />

WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W<br />

9<br />

ISSN 0010-9665<br />

770010 966504<br />

0 0 7 5 8 >


NUOVO<br />

HX130ALCR<br />

NUOVO<br />

HX140AL<br />

AC 2.040-1<br />

NUOVO<br />

HX145ALCR<br />

© Tadano Ltd. <strong>2022</strong><br />

L'INIZIO DI QUALCOSA<br />

DI GRANDE<br />

NUOVO HX130A LCR / HX140A L / HX145A LCR<br />

La nostra nuova gamma A-Series Stage V ha le<br />

prestazioni, l’efficienza, il comfort e la sicurezza<br />

per cambiare il tuo mondo.<br />

Potete starne certi: questa gru a 2 assi rappresenta<br />

qualcosa di grande<br />

PRONTO A CAMBIARE?<br />

WWW.HYUNDAI-CE.EU/EN/LP/READY-TO-CHANGE?<br />

Ecco il futuro delle gru multistrada Tadano. Sviluppata sulla base della vasta esperienza accumulata dagli stabilimenti<br />

Tadano di Lauf e Zweibrücken in Germania, la gru AC 2.040-1 è estremamente versatile e compatta. Grazie all'eccezionale<br />

potenza dimostrata anche con inclinazioni prossime alla verticale, la gru con il braccio completamente sfilato è in grado<br />

di sollevare 7,6 tonnellate con un raggio di 8 m (35,2 m). Il carro robusto e affidabile offre eccellenti prestazioni in fatto di<br />

pendenza e accelerazione. Questa macchina potente e agile offre inoltre l'ecologico E-Pack, per l'uso in spazi ristretti.<br />

Questa gru taxi pronta all'uso è la macchina ideale che stavi aspettando!<br />

Scopri di più sulla gru AC 2.040-1 e leggi quali altri piani abbiamo per il futuro visitando il sito<br />

thestartofsomethingbig.onetadano.com<br />

www.tadanoeurope.com


ISSN: 0010 - 9665<br />

costruzioni<br />

rivistacostruzioni<br />

COSTRUZIONI<br />

COMPIE SETTANT’ANNI<br />

Dal 1952 la nostra rivista non<br />

si è mai arrestata nel diffondere<br />

la cultura delle costruzioni, delle<br />

macchine e attrezzature<br />

da cantiere. Non siamo nati ieri...<br />

ATTUALITÀ&PRODOTTI<br />

6 Anni Sessanta<br />

Ripercorriamo l’attività della nostra<br />

rivista durante il boom economico<br />

14 Piccolo spazio pubblicità<br />

Inserzioni pubblicitarie d’epoca<br />

16 In copertina<br />

Il nuovo Yanmar ViO17-1<br />

18 Opere strategiche per<br />

un’Europa più verde<br />

La sostenibilità al centro dei progetti<br />

infrastrutturali del Vecchio Continente<br />

24 L’atteso ritorno in pista<br />

Il prossimo Samoter è in programma<br />

dal 3 al 7 maggio 2023<br />

27 Grandi prestazioni in tutta<br />

sicurezza<br />

Le compatte prestazioni della Jekko<br />

JF545 V-Max a controllo remoto<br />

28 Oltre i confini<br />

Presentato il primo mini elettrico CASE<br />

29 Green dealer<br />

Marangoni al centro della sostenibilità<br />

30 Stoccarda elettrica<br />

Elettriche Wacker Neuson in città<br />

31 Abbattere i CO2<br />

Kohler Engines compatibili<br />

con biocarburanti HVO<br />

32 Il Re della gamma<br />

Nuova ammiraglia da 100 t per<br />

gli escavatori cingolati Doosan<br />

33 Più chip<br />

Bosch punta a produrre più microchip<br />

MACCHINE&COMPONENTI<br />

52 Italiani nel cuore<br />

Lancio dei nuovi escavatori CASE<br />

Serie E. Nel <strong>2022</strong> si parte con sette<br />

nuovi modelli da 13 a 30 t<br />

52<br />

6<br />

58 L’anello mancante<br />

Volvo CE colma un vuoto in gamma<br />

presentando gli EC530E ed EC550E<br />

dedicato alla produzione in cava<br />

63 Hitachi monta Leica<br />

Sistemi di aiuto allo scavo 2D e 3D<br />

montati in linea dalla HCME<br />

di Amsterdam. Garanzia unica<br />

RICICLAGGIO&DEMOLIZIONE<br />

64 Dall’olimpo fino alla terra<br />

Armofer e la demolizione di una<br />

ciminiera alta 80 m dentro al sito<br />

produttivo Italcementi di<br />

Isola delle Femmine (PA)<br />

64<br />

70 Distruzioni costruttive<br />

La tecnologia Panizzolo per<br />

il riciclaggio di metallo da demolizioni<br />

74 Da rifiuti a vere risorse<br />

La gamma Simex dedicata al recupero<br />

di materiali in cantiere<br />

78 Bonifiche dei suoli<br />

stato dell’arte<br />

Diamo la parola alla Pasa Labs<br />

CAVE&CALCESTRUZZO<br />

82 Il buono dell’elettrico<br />

Ultima evoluzione della CAT 988K XE<br />

e le sorelle 966 e 972 Stage V<br />

88 Sia primario, sia secondario<br />

Sandvik lancia il primo frantoio mobile<br />

ad urto Serie 3, il QI353 Stage V<br />

92 Monitoraggio radar<br />

La tecnologia Continental per<br />

il monitoraggio affidabilità: della<br />

produttività in cava<br />

SOLLEVAMENTO&NOLEGGIO<br />

95 20 per cento più capaci<br />

JLG aggiorna la gamma di pantografi<br />

introducendo gli ES2646 ed R2646<br />

96 Pick and carry da 100 t<br />

Sennebogen presenta una nuova<br />

gru cingolata telescopica<br />

100 Super leggere e american way<br />

Manitou lancia due nuovi modelli<br />

e punta a produrre negli Stati Uniti<br />

102<br />

102 Il più grande della Spagna<br />

Le Liebherr LG 1750 protagoniste<br />

per l’eolico in terra spagnola<br />

104 Tra grotta azzurra<br />

e Sentiero degli Dei<br />

Potain e Grove in Costiera Amalfitana<br />

TRUCK&ALLESTIMENTI<br />

106 Lo specialONE<br />

Le novità dell’offerta Mecedes Unimog<br />

e uno sguardo alla stirpe porta attrezzi<br />

106<br />

WALKAROUND<br />

[2] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

34<br />

Il nuovo escavatore<br />

gommato<br />

Hitachi ZX135W-7<br />

ostruzioni<br />

Fondato nel 1952<br />

da Giuseppe Saronni<br />

<strong>758</strong> 3 MARZO <strong>2022</strong><br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Lucia Edvige Saronni<br />

lsaronni@fiaccola.it<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Matthieu Colombo<br />

mcolombo@fiaccola.it<br />

COORDINAMENTO EDITORIALE<br />

Fabrizio Parati<br />

fparati@fiaccola.it<br />

REDAZIONE<br />

Mauro Armelloni, Edvige Fornara,<br />

Emilia Longoni<br />

costruzioni@fiaccola.it<br />

COLLABORATORI<br />

Damiano Diotti, Antonio Fargas,<br />

Gianenrico Griffini (responsabile<br />

sezione veicoli e allestimenti),<br />

Eliana Puccio, Isabella Visentin<br />

SEGRETERIA<br />

Jole Campolucci<br />

jcampolucci@fiaccola.it<br />

segreteria@fiaccola.it<br />

IMPAGINAZIONE<br />

Studio Grafico Page<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

Francesca Lotti flotti@fiaccola.it<br />

Margherita Russo<br />

amministrazione@fiaccola.it<br />

ABBONAMENTI<br />

Mariana Serci<br />

abbonamenti@fiaccola.it<br />

TRAFFICO E PUBBLICITÀ<br />

Giovanna Thorausch<br />

gthorausch@fiaccola.it<br />

AGENTI<br />

Giorgio Casotto<br />

T 0425 34045 - cell. 348 5121572 -<br />

info@ottoadv.it<br />

per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto<br />

Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />

(escluse Parma e Piacenza)<br />

Mensile<br />

LOMBARDIA/00516/02.2021CONV<br />

Reg. Trib. Milano N. 2562 del<br />

22/1/1952<br />

STAMPA<br />

Colorshade - via Colombo 7<br />

Peschiera Borromeo (MI)<br />

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />

STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio<br />

313 21/11/1985 Roc 32150<br />

PREZZI DI VENDITA<br />

abb. annuo Italia Euro 90,00<br />

abb. annuo Estero Euro 200,00<br />

una copia Euro 8,00<br />

una copia Estero Euro 16,00<br />

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione<br />

totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed<br />

immagini pubblicate su questa<br />

rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici,<br />

digitali, ecc.<br />

La responsabilità di quanto espresso negli articoli<br />

firmati rimane esclusivamente agli Autori.<br />

Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list<br />

esclusivamente per l'invio delle nostre comunicazioni<br />

e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento<br />

UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri ricevere<br />

in futuro altre informazioni, può far richiesta alla<br />

Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

Organo di informazione e documentazione<br />

Unione Costruttori Italiani<br />

di Macchine per Cantieri Edili,<br />

Stradali, Minerari e Affini<br />

Questo periodico è<br />

associato all’Unione<br />

Stampa Periodica Italiana:<br />

numero di iscrizione 14440<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

20123 Milano<br />

Via Conca del Naviglio, 37<br />

Tel. +39 02 89421350<br />

Fax +39 02 89421484<br />

casaeditricelafiaccola@legalmail.it<br />

MARKETING E PUBBLICITÀ<br />

Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO<br />

COSTRUZIONIWEB.COM<br />

slevada@fiaccola.it<br />

Cinzia Rosselli<br />

crosselli@fiaccola.it


Casa editrice la fiaccola srl<br />

Al lancio 7 nuovi escavatori<br />

in fascia di peso 13-30t.<br />

L’idraulica intelligente CIHS<br />

fa coppia con i motori FPT<br />

Rasa al suolo una ciminiera<br />

alta 80 metri nello<br />

stabilimento in funzione<br />

di Isola delle Femmine (PA)<br />

9<br />

ISSN 0010-9665<br />

770010 966504<br />

0 0 7 5 8 ><br />

Partner<br />

III Cop conexpoconagg.com<br />

77 gic-expo.it<br />

33 haulotte.it<br />

II Cop<br />

hyundai.eu<br />

31 olmark.com<br />

1 tadano.com<br />

5 takeuchi-italia.it<br />

I Cop<br />

51 yanmar.com<br />

ostruzioni<br />

Marzo <strong>2022</strong><br />

I NUOVI CINGOLATI<br />

CASE SERIE E<br />

1952/<strong>2022</strong> settant’anni<br />

WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W<br />

UNA NUOVA<br />

BRAND IDENTITY<br />

PER YANMAR<br />

ARMOFER DEMOLISCE<br />

PER ITALCEMENTI<br />

n In copertina il nuovo mini escavatore<br />

Yanmar ViO17-1 girosagoma, porta<br />

bandiera dei nuovi colori sociali. I primi<br />

esemplari del nuovo modello Stage V,<br />

animato dall’efficiente tre cilindri di casa<br />

3TNV70-XBV da 10 kW di potenza netta<br />

massima, sono già in consegna in<br />

Italia. Grande sorpresa, per i clienti che<br />

lo hanno ordinato nel 2021, la nuova livrea<br />

rossa che sarà progressivamente<br />

estesa a tutte le macchine movimento<br />

terra della Yanmar. Il nuovo ViO17-1 si<br />

presenta ora in allestimento standard<br />

con un braccio di scavo più lungo che<br />

estende il suo raggio operativo, linea<br />

idraulica ausiliaria a controllo proporzionale<br />

e conferma un peso di trasporto<br />

dichiarato di soli 1.695 kg.<br />

IN COPERTINA<br />

TL8R2<br />

IV Cop kubota-eu.com<br />

29 yokohama-oht.com<br />

Yanmar Construction<br />

Equipment Europe S.A.S<br />

25 Rue de la Tambourine<br />

52100 Saint-Dizier Cedex - France<br />

Tel. +33 (0)3 25 56 39 75<br />

Fax +33 (0)3 25 56 94 69<br />

www.yanmar.com<br />

Aziende citate<br />

A<br />

Armofer . . . . . . . . . . . . .64<br />

Atlas Copco . . . . . . . . . . .7<br />

B<br />

Bosh . . . . . . . . . . . . . . . .33<br />

C<br />

Case . . . . . . . . . . . . . . . .53<br />

Case Ce . . . . . . . . . . . . .28<br />

Caterpillar . . . . . . . . . . . .14<br />

Continental . . . . . . . . . . .92<br />

Cornigliano . . . . . . . . . . . .8<br />

D<br />

Doosan . . . . . . . . . . . . . .32<br />

F<br />

Fiat . . . . . . . . . . . . . . . . .15<br />

Fiorentini . . . . . . . . . . . .10<br />

H<br />

Hanomag . . . . . . . . . . . .14<br />

Hitachi . . . . . . . . . . . .34,63<br />

I<br />

Impregilo . . . . . . . . . . . .10<br />

Impresa costruttrice<br />

Dott.G.Torno e C. . . . . . .11<br />

Italstrade . . . . . . . . . . . . .9<br />

J<br />

Jekko . . . . . . . . . . . . . . .27<br />

Jenbach . . . . . . . . . . . . . .8<br />

JLG . . . . . . . . . . . . . . . . .95<br />

JT Cranes . . . . . . . . . . . .27<br />

K<br />

Kohler . . . . . . . . . . . . . . .31<br />

Komatsu . . . . . . . . . . . . .14<br />

L<br />

Leica . . . . . . . . . . . . . . . .63<br />

Leonhard Weiss . . . . . . .30<br />

Liebherr . . . . . . . . . . . .102<br />

Loro e Parisini . . . . . . . . .8<br />

M<br />

Manitou . . . . . . . . . . . .100<br />

Marangoni . . . . . . . . . . .29<br />

Mercedes . . . . . . . . . . .106<br />

P<br />

Palazzani . . . . . . . . . . . .15<br />

Panizzolo . . . . . . . . . . . .70<br />

Pasa Labs s.r.l. . . . . . . .80<br />

Poclain . . . . . . . . . . . . . .15<br />

Potain . . . . . . . . . . . . . .104<br />

S<br />

Sandvik . . . . . . . . . . . . . .88<br />

Sennebogen . . . . . . . . . .97<br />

Simex . . . . . . . . . . . . . . .74<br />

Società Condotte<br />

D'Acqua . . . . . . . . . . . . . .7<br />

T<br />

Telt . . . . . . . . . . . . . . . . .21<br />

V<br />

Volvo . . . . . . . . . . . . . . .58<br />

W<br />

Waker Neuson . . . . . . . .30<br />

Y<br />

Yanmar . . . . . . . . . . . . . .16<br />

Vieni a trovarci presso<br />

i nostri concessionari.<br />

www.takeuchi-italia.it<br />

TL12V2<br />

TL10V2<br />

[4] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>


MacchinadelTempo<br />

MacchinadelTempo<br />

1960-1970<br />

anni Sessanta<br />

Crescita economica e crisi. Sono i due volti che<br />

hanno caratterizzato gli anni Sessanta, in Italia<br />

1960-1970<br />

“Si verificarono mutamenti<br />

catastrofici nel paesaggio<br />

urbano e rurale della penisola.<br />

(…) L'Italia urbana si ampliava disordinatamente,<br />

senza controlli e senza<br />

piani regolatori”. L'Italia degli anni<br />

Sessanta ha moltissime luci e molte<br />

ombre, perché di certo segna il triste<br />

primato del proliferare di una edilizia<br />

di pura speculazione. Per intenderci:<br />

sole nel corso del 1964, nel nostro<br />

paese si costruiscono 450mila case.<br />

Sono anni in cui si costruisce ovunque,<br />

in fretta e senza cura verso il territorio.<br />

A scapito di una identità territoriale<br />

molto spesso alterata, si consente,<br />

se non altro, a molta gente di<br />

accedere a veri miglioramenti del proprio<br />

tenore di vita: già a inizio decennio,<br />

cioè nel 1961, il problema della<br />

casa economica per tutti è stato affrontato<br />

e quasi risolto.<br />

In questo scenario di radicali mutamenti,<br />

a Verona, dal 16 al 20 gennaio<br />

SBARCO SULLA LUNA Apollo 11<br />

fu la missione spaziale che portò<br />

i primi uomini sulla Luna, nel 1969.<br />

IL 68 Movimenti di massa (lavoratori, studenti, intellettuali),<br />

portatori di una forte carica di contestazione contro gli apparati<br />

di potere e le loro ideologie, sorsero in tutto il mondo.<br />

1964, si svolge la prima edizione del<br />

Samoter, Salone Internazionale macchine<br />

per movimento Terra, da cantiere<br />

e per l'edilizia. Una prima edizione,<br />

su un'area espositiva di 50.000 m 2 ,<br />

che ha già le carte in regola per diventare<br />

memorabile: “(...) è la prima<br />

manifestazione che presenta il<br />

completo panorama delle macchine<br />

e dei materiali realizzati dall'industria<br />

mondiale”. Già addestrata-<br />

LA PIÙ VENDUTA<br />

al mondo. La Barbie<br />

è nata nel Wisconsin<br />

nel 1960.<br />

si a partecipare, perché presente ormai<br />

da anni alla Fiera di Milano,<br />

COSTRUZIONI, nel 1964,<br />

presenzia anche alla prima<br />

edizione del Samoter.<br />

A quell'epoca, la rivista è ampiamente<br />

riconoscibile e<br />

riconosciuta, perché ormai<br />

da dodici anni<br />

(COSTRUZIONI nasce<br />

nel 1952) le sue<br />

pagine illustrano il<br />

panorama edile<br />

italia no e internazionale<br />

e i differenti<br />

settori<br />

merceologici<br />

delle macchine<br />

ALLUVIONE DI FIRENZE È uno dei più gravi<br />

eventi alluvionali accaduti in Italia. Interessò<br />

Firenze e l’intero bacino idrografico dell’Arno.<br />

BRIGITTE BARDOT icona<br />

del cinema degli anni Sessanta<br />

e dei decenni succesivi.<br />

[6] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Luglio - Agosto 1960<br />

In copertina, la diga di Kariba<br />

terminata a cui COSTRUZIONI<br />

dedica un ampio articolo.<br />

Settembre 1960<br />

Costruzione della diga di Val<br />

di Lei in Svizzera. Derrich Loro<br />

e Parisini da 80 m di sbraccio<br />

e 12.000 kg di portata per posa<br />

in opera del calcestruzzo.<br />

Ottobre 1960 Tecnici Atlas<br />

Copco nel cantiere della<br />

Società Condotte d’Acqua<br />

per il Traforo del Monte Bianco.<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [7]


MacchinadelTempo<br />

1960-1970<br />

Gli anni Sessanta nel mondo<br />

Un decennio di grandissimi cambiamenti planetari.<br />

Questa è la premessa. Vediamo i fatti.<br />

Il 4 gennaio 1960 si ha l'accordo per la nascita dell'ALES,<br />

Associazione Europea di Libero Scambio, con l'obiettivo<br />

di liberalizzare lo scambio dei prodotti industriali<br />

attraverso l'abbassamento delle tariffe doganali. Sempre<br />

il 4 gennaio (e anche in questo caso si tratta di un Premio<br />

Nobel), muore tragicamente, a 47 anni, lo scrittore Albert<br />

Camus, per un incidente automobilistico.<br />

Camus era di origine algerina. E sarà proprio un'oasi del<br />

Sahara algerino, per pura coincidenza, ad essere teatro<br />

dell'esplosione controllata della prima bomba atomica<br />

per appagare l'ambizione di grandeur della Francia di<br />

Charles De Gaulle.<br />

Da una politica muscolare a una ragionevole: per la prima<br />

volta al mondo una donna (Sirimavo Bandaranaike)<br />

è nominata Primo ministro. Accade il 19 <strong>marzo</strong> del 1960<br />

nello Sri Lanka. A maggio del 1960 compare il primo laser<br />

artigianale della storia realizzato dall'ingegnere<br />

Theodore Harold Maiman. Nell'estate del 1960, negli<br />

Stati Uniti, viene lanciata sul mercato la pillola anticoncezionale.<br />

Per il cinema è l'anno di "psycho" di Alfred<br />

Hitchcock.<br />

A Liverpool, nel 1962, si apre la straordinaria avventura<br />

dei Beatles. Seguirà, nel 1963, quella dei Rolling Stones.<br />

E sempre nel 1963, il 4 aprile, l'America e il mondo sono<br />

scossi dall'assassinio di Martin Luther King, leader dell'integrazione<br />

nera. Due mesi più tardi, si ha l'uccisione<br />

di John F. Kennedy.<br />

Eventi tragici camminano paralleli a cambiamenti radicali<br />

dei costumi. Nel 1965, per opera di Mary Quant,<br />

nasce la minigonna. Un capo di abbigliamento che segna<br />

indelebilmente una rivoluzione incipiente.<br />

Compaiono, in seguito, anche gli Hippie e pure Jimi<br />

Hendrix con la musica rock. Di lì a poco sul mercato<br />

sbarcano i blue jeans. Rivoluzione sociale, dunque, che<br />

si salda con novità nel campo della tecnologia e della<br />

medicina: sul mercato approda la macchina fotografica<br />

Polaroid, che produce immagini disponibili in modo<br />

istantaneo, ma, soprattutto, si ha il primo trapianto di<br />

cuore al mondo.<br />

Nel 1966 si avvertono i primi segnali di rivolte sociali<br />

che preparano la strada per le contestazioni del 1968,<br />

mentre negli Stati Uniti si manifesta contro l'intervento<br />

militare americano in Vietnam.<br />

Il decennio si chiude, a livello internazionale, con un<br />

evento di sconfinata portata: il 20 luglio del 1969, la navicella<br />

spaziale statunitense Apollo 11 tocca per la prima<br />

volta il suolo lunare. È la conquista della luna. Neil<br />

Armstrong è il primo uomo al mondo a mettere piede<br />

sulla superficie lunare.<br />

da cantiere. I tempi, tuttavia, cambiano<br />

rapidamente (ora come allora): già<br />

nella seconda edizione del Sa moter,<br />

dal 3 all'8 febbraio 1965, del boom edilizio<br />

non resta che cenere e già si parla<br />

di “crisi edilizia”. Le difficoltà interessano<br />

sia i lavori pubblici sia l'edilizia<br />

privata.<br />

Di “crisi edilizia” parla il Ministero dei<br />

LL.PP, ma l'avvertono sulla propria pelle<br />

anche le aziende del settore. Nel<br />

1965, COSTRUZIONI affida alcune pagine<br />

alla voce dell'ing. Attilio Viziano<br />

LA FIAT 128 sul merato dall’aprile<br />

1969, con le versioni a 2 o 4 porte.<br />

per tracciare un quadro informato della<br />

crisi: “Improvvisa rottura dell'equilibrio<br />

salariale, una improvvisa rottura<br />

dei prezzi, una improvvisa rincorsa<br />

al rincaro dei materiali e della mano<br />

d'opera”. COSTRUZIONI, nel mentre,<br />

prosegue la propria attività di documentare<br />

il progresso tecnologico e<br />

meccanico delle macchine da cantiere<br />

e per l'edilizia. Progresso che, stra-<br />

MANIFESTAZIONI di protesta<br />

nel corso del Sessantotto.<br />

ordinariamente, non pare risentire<br />

più di tanto l'insidia della crisi dell'edilizia.<br />

Tanto è vero che, un editoriale<br />

del <strong>marzo</strong> 1965, si intitola “L'edizione<br />

della speranza”, in riferimento al settore<br />

delle macchine edili e stradali della<br />

43esima Fiera di Mi lano, che in quegli<br />

anni è la manifestazione fieristica<br />

più importante. Esposti a Milano si vedono<br />

scavatori, dozer, motorgraders<br />

IL RADIOFONOGRAFO di Achille<br />

e Pier Giacomo Castiglioni.<br />

Novembre 1960<br />

Stabilimento Oscar<br />

Sinigaglia della<br />

azienda Cornigliano:<br />

costruzione del nuovo<br />

magazzino generale.<br />

Marzo 1962 Una parziale visione<br />

del settore macchine edili alla Fiera<br />

di Milano con la mostra delle della<br />

società Loro e Parisini.<br />

Aprile 1962 Costruzione della<br />

Centrale elettronucleare della SENN<br />

sul Garigliano. Impresa costruttrice<br />

Società Italstrade di Milano.<br />

Giugno 1962 La copertina riporta<br />

un impianto di vaglio lavatura<br />

e frantumazione sul fiume Taro.<br />

[8] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Febbraio 1962 Motocompressori<br />

Jenbach Diesel al lavoro presso<br />

la Metropolitana Milanese.<br />

Luglio - agosto 1962 Copertina<br />

con un “avanguardistico” impianto<br />

di betonaggio.


MacchinadelTempo<br />

1960-1970<br />

Gli anni Sessanta in Italia<br />

In Italia, gli anni Sessanta si aprono sulla scorta di un<br />

Premio Nobel: il 10 dicembre del 1959, infatti, la commissione<br />

del Nobel motiva il premio al poeta Salvatore<br />

Quasimodo definendolo “L’alfiere di una letteratura desiderosa<br />

non tanto di descrivere la realtà quando invece<br />

di trasformarla in direzione morale”.<br />

Il 1960 è l'anno della Dolce vita: il film di Federico Fellini<br />

che fa gridare allo scandalo e apre un'epoca. In televisione<br />

si danno le prime trasmissioni di "tribuna politica"<br />

e le memorabili lezioni scolastiche del professor Alberto<br />

Manzi. Il mondo dello sport registra la nascita di quella<br />

che diverrà una storica trasmissione radiofonica: "tutto<br />

il calcio minuto per minuto". Tra i conduttori c'è Sandro<br />

Ciotti. Una voce, la sua, del tutto singolare e che diventerà<br />

familiare a tutti gli sportivi italiani. E intanto, nel 1961,<br />

mentre l'Italia compie cento anni e nascono le prime cassette<br />

audio, le case discografiche aumentano la produzione<br />

dei dischi in vinile e spopolano Adriano Celentano,<br />

con "24.000 baci", e Mina, con "le mille bolle blu".<br />

Gli inizi del decennio si aprono con i fasti di una cinematografia<br />

che annovera, oltre a Fellini, Dino Risi con “Il<br />

sorpasso” e Luchino Visconti, con “Il gattopardo”. La<br />

musica, da noi, promuove Claudio Villa, Domenico<br />

Modugno, Tony Renis e, nel 1963, Peppino di Capri con<br />

"Let's twist again" (il twist scandalizzerà molti).<br />

Nel 1965, ancora l'Italia cinematografica alla ribalta internazionale:<br />

Vittorio De Sica dirige "Ieri, oggi, domani",<br />

che vince l’oscar come miglior film in lingua straniera.<br />

Indimenticabile.<br />

Il 3 giugno dello stesso anno muore Papa Giovanni XXIII,<br />

il Papa buono. Il mondo piange la scomparsa di un pontefice<br />

che ha rappresentato un'epoca storica per la<br />

Chiesa cattolica, un messaggero di speranza e di pace<br />

per tutto il mondo.<br />

Siamo a metà degli anni Sessanta: i Beatles arrivano in<br />

Italia, con un indimenticabile concerto a Milano, al velodromo<br />

Vigorelli, ma, soprattutto, sono gli anni in cui<br />

si consolida la pratica, iniziata negli anni Cinquanta, dell'azione<br />

dei nuovi miti borghesi: elettronica nel mercato<br />

degli accessori casalinghi, la TV è ormai nelle case<br />

di moltissimi italiani, l'automobile è ormai il mezzo di<br />

trasporto privilegiato (la Fiat 1100 diventa il nuovo status<br />

symbol degli Italiani), le ferie si fanno al mare, mentre<br />

l'immagine femminile abbandona gradualmente l'etichetta<br />

classica a favore di una maggiore libertà di<br />

espressione. Cambiano i costumi e, con essi, cambiano<br />

gli italiani. Tra le curiosità da segnalare il boom della<br />

bambola Barbie. Apparsa a New York nel 1959, arriva<br />

in Italia solo a metà degli anni Sessanta e registra un<br />

immediato successo di vendite.<br />

A metà anni Sessanta una tragedia colpisce Firenze:<br />

nelle prime ore del 4 novembre del 1966, in seguito a<br />

un'eccezionale ondata di maltempo, la città subisce uno<br />

dei più grandi eventi alluvionali accaduti in Italia. Le acque<br />

dell'Arno coprono la città, ma non solo. L'alluvione<br />

interessa anche Pisa e gran parte della Toscana. E ci<br />

sono danni anche in altre parti d'Italia, perché straripano<br />

il Piave, il Brenta, il Livenza, il Tagliamento.<br />

Da una tragedia nazionale a un trionfo europeo per l'Italia<br />

calcistica: tra il 1966 e il 1967 il calcio diventa sempre<br />

di più fenomeno di massa: sono gli anni della grande<br />

Inter di Helenio Herrera che conquista l'Europa.<br />

Altro anno che segnerà il secolo (non solo il decennio):<br />

il 1968. È l'anno in cui appare, con tuta evidenza, il fenomeno<br />

universalmente noto come “Sessantotto” (iniziato,<br />

in realtà, con l'occupazione, nel 1964, dell'università<br />

californiana di Berkeley). Dagli Stati Uniti<br />

la protesta arriva in Italia, e a Milano in particolare,<br />

nel 1966. Partita dal liceo Parini di<br />

Milano, la contestazione si estende alle università<br />

(prima a Trento, poi a Milano e, in seguito,<br />

in tutta Italia). Giovani, sempre più determinati<br />

ed agguerriti scendono in piazza,<br />

occupano le università, scatenano una vera<br />

e propria rivolta; è l'inizio di quella che verrà ricordata<br />

dai posteri come "la rivoluzione culturale"<br />

(fatta anche di Eskimo, jeans, scarpe<br />

da ginnastica). Il Sessantotto non è stato un<br />

fenomeno solo italiano, come noto, ma di dimensioni<br />

mondiali. È stato, soprattutto, un momento<br />

storico capace di creare nuovi modelli<br />

di pensiero. Il vento dei cambiamenti investe<br />

anche la Chiesa: il 30 novembre, dopo 1969 anni di latino,<br />

viene celebrata la prima messa in Italiano<br />

Nel 1969, la Fiat 125 diventa auto dell'anno, ma l'utilitaria<br />

più venduta è la 128. Intanto, il paese è dominato<br />

dalle lotte sindacali. Lo straordinario decennio si chiude,<br />

in Italia, con la prima vittima degli Anni di piombo e<br />

con una strage. Antonio Annaruma, ventiduenne originario<br />

di Monteforte Irpino, in servizio al III reparto celere,<br />

il 19 novembre del 1969 è colpito mortalmente da<br />

un tubolare d'acciaio proprio durante una manifestazione<br />

sindacale. Rimane un delitto impunito, perché non<br />

si trova l'autore del gesto trai manifestanti. È il primo di<br />

9 delitti che insanguineranno l'Italia dalla fine degli anni<br />

Sessanta agli Ottanta. Il 12 dicembre 1969, cioè solo<br />

un mese dopo l'uccisione di Annaruma, si ha, a Milano,<br />

quella che fu considerata “la madre di tutte le stragi”: la<br />

strage di piazza Fontana.<br />

congiuntura economica, prosegue l'industrializzazione<br />

del cantiere.<br />

È in quegli anni che COSTRUZIONI documenta<br />

i lavori condotti nei maggioe<br />

motorscarpers, ma la macchina<br />

maggiormente rappresentata è la pala<br />

meccanica, cingolata o gommata, che<br />

proprio in quegli anni sta prendendo<br />

largamente piede nei lavori stradali,<br />

nelle cave e negli impianti di lavorazione<br />

degli inerti. Nella seconda metà<br />

degli anni Sessanta, pur nella cattiva<br />

di lavori di movimento terra. Sulle pagine<br />

di COSTRUZIONI della seconda<br />

metà degli anni Sessanta si parla anche,<br />

con lungimirante approccio, delri<br />

cantieri italiani. Sono gli anni, tra l'altro,<br />

in cui si sta affermando il sistema<br />

della prefabbricazione integrale. La rivista<br />

molto ragionerà su questo tema,<br />

anche dando conto dei contenuti di<br />

autorevoli convegni, e anche sul mutamento<br />

in “équipe di operatori specializzati”<br />

della mano d'opera nei gran-<br />

Gennaio 1963 La cementeria<br />

di Merone con la vista dei sili<br />

di omogeneizzazione e del camino.<br />

Febbraio 1963 La nuova autogru Fiorentini<br />

F 700 A, con portata di 20 ton. È presentata<br />

nella foto con braccio da 21,35 m.<br />

Maggio 1963 In copertina<br />

la pala escavatrice Allis-Chalmers<br />

con benna a scarico laterale.<br />

Giugno 1963 La diga di Khashm El<br />

Girba in costruzione. Impresa<br />

costruttrice Dott. Ing. G. Torno e C.<br />

Primo piano: centrale di betonaggio.<br />

[10] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Aprile 1963 Il grande arco<br />

di ponteggi tubolari Dalmine<br />

alla porta dell’Edilizia.<br />

Marzo 1963 Costruzione dlla diga del Dez,<br />

in Iran. Impresa costruttrice Impregilo.<br />

Gli impianti di lavorazione degli inerti.


MacchinadelTempo<br />

1960-1970<br />

IN ANTICIPO SUI TEMPI<br />

Sulle pagine di <strong>Costruzioni</strong> già<br />

si parla di ricambi. Siamo nel mese<br />

di <strong>marzo</strong> del 1965.<br />

ESCAVATORE idraulico cingolato<br />

OK tipo RH5 con attrezzatura<br />

rovescio da 0,6 m 3 .<br />

le forme di finanziamento per l'acquisto<br />

di macchinari da parte delle imprese<br />

e, nell'editoriale del fascicolo<br />

di agosto 1967, dell'opportunità del<br />

UNO SKOOPER con benna<br />

da 2 m 3 . in lavoro nella cava<br />

di una cementeria del nord Italia.<br />

LA CULTURA HIPPY Movimento<br />

di controcultura giovanile che<br />

ha avuto inizio negli Stati Uniti<br />

d’Ameria nel corso degli anni 60.<br />

noleggio delle macchine da cantiere.<br />

Come già scrivemmo: “Benedetta e decisiva<br />

controprova, l'editoriale del 1967,<br />

della capacità di COSTRUZIONI di percorrere<br />

ampiamente i tempi.” Il noleggio,<br />

infatti, nei decenni a seguire, diventerà<br />

tema di stretta attualità e<br />

oggetto di meticolose analisi.<br />

Nel 1968, dopo la pausa invernale, il<br />

mondo dei cantieri si riavvia con una<br />

nuova edizione del SA.MO.TER.<br />

Naturalmente, COSTRUZIONI è presente<br />

e riflette sul fatto che «le macchine<br />

movimento terra stanno condizionando,<br />

anche se molti non se ne<br />

sono ancora resi conto, la vita di ogni<br />

giorno e l’attività non solo di chi lavora<br />

in questo settorre, ma di tutti».<br />

Si sostiene, in un numero della rivista<br />

in larga parte dedicato al racconto della<br />

fiera, che le costruzioni civili, le grandi<br />

opere idrauliche, edili, di bonifica<br />

«non si potrebbero oggi effettuare senza<br />

le macchine movimento terra».<br />

Certificando la centralità delle macchine<br />

movimento terra si mette in evidenza<br />

anche la loro crescente complessità:<br />

«dai primi, rudimentali mezzi<br />

derivati dall’allora trattore agricolo, siamo<br />

passati in questi ultimi tempi, con<br />

una rapidità veramente impensabile,<br />

a mezzi perfezionatissimi, che adottano<br />

soluzioni tecniche sempre più<br />

IMPIANTO TRASPORTABILE<br />

di betonaggio Loro & Parisini tipo<br />

ITB 1400, installato presso<br />

la darsena del Naviglio, a Milano.<br />

SALVATORE QUASIMODO Apre<br />

il decennio dei Sessanta regalando<br />

un Premio Nobel all’Italia.<br />

FOTOGRAFIE ISTANTANEE<br />

Sul mercato approda la prima<br />

macchina fotografica Polaroid.<br />

In grado di produrre la stampa<br />

immediata delle fotografie.<br />

nuove nei motori, nelle trasmissioni<br />

ormai automatizzate, nella generalità<br />

dei casi, con convertitori di coppia e<br />

comandi idraulici, nei comandi di tutte<br />

le manovre; servoassistiti idraulicamente<br />

o pneumaticamente, nei dispositivi<br />

di sicurezza che ne sono il<br />

completamento.» La riflessione si<br />

chiude con un incisivo passaggio: «Le<br />

macchine movimento terra sono all’avanguardia<br />

com eprogettazione e<br />

se ne sta finalmente comprendendo<br />

l’importanza anche nella scuola italiana:<br />

lo abbiamo constatato con piacere<br />

vedendo alcuni studenti del<br />

Politecnico di Milano approntare lavori<br />

e tesi sulle macchine movimento<br />

IN FIERA Lo stand di COSTRUZIONI alla 43esima Fiera di Milano. La Casa<br />

editrice La Fiaccola presenzia da sempre alle maggiori fiere italiane e estere.<br />

SGUARDO AL MONDO Una pagina<br />

di un articolo di COSTRUZIONI<br />

dedicato al recupero dei templi<br />

di Abu Simbel, in Egitto.<br />

terra, cosa che non si era mai fino ad<br />

ora verificata. COSTRUZIONI, che pur<br />

da sempre è presente e segue da vicino<br />

le manifestazioni fieristiche in<br />

Italia e all’estero, ha uno straordinario<br />

sgardo critico sul proliferare del numero<br />

di manifestazioni<br />

(anche in<br />

questo caso si tratta<br />

di una visione critica lungimirante):<br />

in un articolo dal titolo «Il paese delle<br />

fiere» si dice: «L’Italia è il paese delle<br />

fiere: non ce n’è altro, anche più industrializzato,<br />

anche più ricco del nostro,<br />

che si permetta il lusso di averne tante<br />

come noi. Basta scorrere l’elenco<br />

pubblicato in questi giorni da nostro<br />

Ministero dell’Industria e commercio,<br />

per vedere come siano oltre 150 le fiere<br />

e mostre industriali autorizzate per<br />

l’anno 1968».<br />

Lo sguardo di COSTRUZIONI è sull’Ita -<br />

lia, principalmente, ma è attento anche<br />

alla dimensione internazionale.<br />

Lo testimonia un editoriale del 1967,<br />

dal titolo eloquente «L’attività all’estero<br />

delle imprese italiane». In esso, si<br />

riscontra un dettagliato elenco dei lavori<br />

in giro per il mondo (che poi, in<br />

parte, saranno raccontati dalle pagine<br />

della rivista).<br />

Per citare i più importanti: nel Sudan,<br />

la diga di Roseires sul Nilo Azzurro;<br />

in Etiopia, ad Addis Abeba, gli edifici<br />

per il ministero delle poste e telecomunicazioni,<br />

ma anche il primo lotto<br />

dell’albergo Hilton; in Libia, tre importanti<br />

lotti per il rifacimento della<br />

litoranea libica con relative, numerose<br />

opere d’arte; in Madagascar, lavori<br />

stradali; in Svizzera, im portanti<br />

impianti idroelettrici; e poi Spagna,<br />

Austria, Argentina, India, Vene zuela<br />

e, per finire, il Perù, con il grandioso<br />

impianto idroelettrico sul fiume<br />

Mantaro.<br />

[12] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [13]


MacchinadelTempo<br />

1950-1960 Anni Sessanta<br />

Piccolo spazio pubblicità<br />

Guardando al passato della<br />

comunicazione di settore<br />

consultando il nostro archivio<br />

storico, abbiamo scelto di<br />

condividere con voi alcune delle<br />

inserzioni pubblicitarie apparse<br />

più frequentemene su COSTRUZIONI<br />

durante gli anni Sessanta. Sono gli<br />

anni del boom economico italiano<br />

e la forte spinta porta anche alla<br />

meccanizzazione diffusa dei nostri<br />

cantieri. Diversi i costruttori europei<br />

LUBRIFICANTI, FRENI E FRIZIONI A sinistra due pagine<br />

affiancate. La prima, firmata Shell, è di ispirazione<br />

americana e richiama l’attenzione sulla qualità del grasso<br />

per lubrificare le macchine. La seconda, che ironizza sul<br />

“muovere la terra” con una benna, è dedicata a parti d’usura.<br />

MOVIMENTO TERRA PALAZZANI Nei primi anni<br />

di quella che oggi è Palazzani Industrie la produzione<br />

dell’azienda bresciana è soprattutto movimento terra,<br />

ma anche le gru pick and carry sono in gamma.<br />

Poi l’innovazione, la concorrenza e il mercato hanno<br />

fatto dei ragni cingolati Palazzani un’icona.<br />

PERFORATRICI E CALCESTRUZZO Sono gli anni<br />

delle grandi infrastrutture. La pubblicità Cifa mette<br />

in prima linea i cantieri per il tunnel del Monte Bianco<br />

dove firma la produzione e messa in opera del<br />

calcestruzzo. A complemento elenca inoltre i grandi<br />

cantieri in cui la tecnologia della Compagnia Italiana<br />

Forme Acciaio ha fatto la differenza.<br />

IL GENIO<br />

TRICOLORE<br />

L’Italia è stato<br />

terreno fertile<br />

di innovazione<br />

e prestazioni<br />

anche nel settore<br />

del sollevamento.<br />

Ma molti marchi<br />

sono scomparsi.<br />

INTERPELLATECI ! Con questo strillo i fratelli<br />

Pasqualin della GUA’ di Verona presentano le loro gru<br />

ed escavatori gommati. A destra una pagina a due<br />

colori per promuovere la terba JCB 4.<br />

VERSATILITÀ POCLAIN Stabilità e versatilità di<br />

configurzione sono le armi che affila il costruttore<br />

francese per sentenziare: tempo è denaro. Con le Poclain<br />

farete gli stessi lavori in meno tempo.<br />

ARTIGLIERIA<br />

PESANTE<br />

Le maxi autogrù<br />

sono per definizione<br />

tedesche e basati<br />

su indistruttibili carri<br />

progettati per scopi<br />

bellici. Anche Fiat fa<br />

i dozer, ma senza cabina!<br />

DOZER A CONFRONTO A sinistra il tedeschissimo<br />

Hanomag (stabilimento poi acquistato da Komatsu)<br />

distribuito da Stegagno di Verona con in parallelo la pala<br />

cingolata disponibile anche in versioni Combi a scarico<br />

laterale. A destra una pubblicità 100% Caterpillar, molto<br />

più visuale e poco scritta, in cui il protagonista assoluto<br />

è il ripper tridente azionato da doppio cilindro.<br />

[14] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

LUSSO E BENESSERE Nel corso degli anni Sessanta<br />

le due ruote non sono più solo sinonimo di mobilità<br />

a basso costo... e nelle case degli italiani arrivano<br />

elettrodomestici che vantano qualità made in Italy.<br />

MODA E RIVOLUZIONE SOCIALE Meno cravatta,<br />

più libertà. Meno tailleur, gonne più corte. L’eleganza cambia<br />

volto e i contrasti generazionali e sociali sono più forti.<br />

A sinistra, il tennista Adriano Panatta testimonial Superga.<br />

<strong>Costruzioni</strong> febbraio <strong>2022</strong> [15]


12:02 Pagina 1<br />

9<br />

I SN 0010-9665<br />

7 7 0 0 1 0 9 6 6 5 0 4<br />

0 7 5 8 ><br />

Cover Story<br />

www.yanmar.com<br />

<strong>Costruzioni</strong><br />

n. <strong>758</strong> | anno LXX 3 <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong><br />

ostruzioni<br />

Casa editrice la fiaccola srl<br />

I NUOVI CINGOLATI<br />

CASE SERIE E<br />

A lancio 7 nuovi escavatori<br />

in fascia di peso 13-30t.<br />

L’idraulica intelligente CIHS<br />

fa coppia con i motori FPT<br />

WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W<br />

Marzo <strong>2022</strong><br />

1952/<strong>2022</strong> settant’anni<br />

UNA NUOVA<br />

BRAND IDENTITY<br />

PER YANMAR<br />

ARMOFER DEMOLISCE<br />

PER ITALCEMENTI<br />

Rasa al suolo una ciminiera<br />

alta 80 metri nello<br />

stabilimento in funzione<br />

di Isola delle Femmine (PA)<br />

IL PRIMO<br />

della nuova stirpe<br />

Quale miglior testimonial dei nuovi colori sociali della<br />

gamma Yanmar Construction se non il girosagoma<br />

ViO17-1, uno dei miniescavatori più richiesti in Europa?<br />

Yanmar ViO17-1<br />

Peso operativo (trasp.) 1.830 (1.695)<br />

Motore Yanmar Stage V 10 kW<br />

Forza di strappo<br />

1.612 daN<br />

Sono già nelle mani degli italiani i primi Yanmar<br />

ViO17-1 con motorizzazione Stage V, ossia animati<br />

dall’efficiente tre cilindri di casa 3TNV70-XBV da 10<br />

kW di potenza netta massima. Grande sorpresa, per i<br />

clienti che lo hanno ordinato nel 2021, la nuova livrea rossa<br />

che sarà progressivamente estesa a tutte le macchine<br />

movimento terra della Yanmar.<br />

Il nuovo ViO17-1 girosagoma si presenta ora in allestimento<br />

standard con un braccio di scavo più lungo che<br />

estende il suo raggio operativo, linea idraulica ausiliaria a<br />

controllo proporzionale e conferma un peso di trasporto<br />

dichiarato di soli 1.695 kg.<br />

Ricetta ottimizzata<br />

Progettato per essere una macchina veramente compatta,<br />

il ViO17-1 ha una torretta realmente girosagoma, che<br />

ruota all’interno della larghezza dei propri cingoli. Anche la<br />

parte frontale del telaio superiore ruota all’interno dell’in-<br />

gombro dei cingoli, caratteristica che accresce ulteriormente<br />

efficienza e produttività. L’allestimento di serie prevede<br />

il carro a larghezza variabile da 955 mm a 1.280 mm,<br />

mentre a richiesta è ora disponibile un contrappeso aggiuntivo<br />

di 83 kg per assicurare una stabilità eccezionale<br />

anche in condizioni operative estreme e lavorando con attrezzature<br />

pesanti. Con una forza di penetrazione massima<br />

di 9,6 kN (con avambraccio corto, sempre disponibile<br />

a richiesta), una forza di scavo benna di 16,1 kN, una forza<br />

di trazione di 16,9 kN in prima marcia e due velocità di<br />

traslazione (2,1 o 4,3 km/h), il nuovo ViO17-1 offre prestazioni<br />

ai vertici della categoria. La risposta pronta, progressiva<br />

e fluida nei movimenti contemporanei è figlia dell’esclusivo<br />

sistema idraulico ViPPS caratterizzato da una<br />

doppia pompa a pistoni a cilindrata variabile, una pompa<br />

ad ingranaggi ed una per i pilotaggi. Il flusso idraulico massimo<br />

erogato dal girosagoma giapponese è di 48,4 l/min<br />

con una pressione massima d’esercizio di 21 MPa. Le linee<br />

idrauliche supplementari (terza<br />

standard e quarta opzionale)<br />

sono dotate di comandi proporzionali<br />

e possono utilizzare potenziometri<br />

che ne definiscono la portata<br />

massima.<br />

Oltre al contrappeso supplementare<br />

già menzionato è possibile<br />

scegliere tra attacchi rapidi meccanici<br />

ed idraulici, benne da scavo,<br />

benne pulizia canali, cesoie<br />

idrauliche e martelli demolitori, lo<br />

rendono un mezzo di lavoro perfetto<br />

per ogni applicazione.<br />

83 KG DI ZAVORRA<br />

OPZIONALE Nella foto più<br />

grande il nuovo ViO17-1 monta<br />

un nuovo contrappeso posteriore<br />

a sbalzo.<br />

[16] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [17]


Infrastrutture<br />

OPERE STRATEGICHE<br />

per un’Europa più verde<br />

La sostenibilità ambientale è al centro dei progetti<br />

delle nuove infrastrutture ferroviarie continentali.<br />

Dal reimpiego dei materiali da scavo, al riequilibrio<br />

del sistema modale per decongestionare le strade<br />

a cura della redazione di<br />

leStrade<br />

Aeroporti Autostrade Ferrovie<br />

LS<br />

Infrastrutture<br />

e ambiente:<br />

il cantiere della<br />

Torino-Lione<br />

in Val di Susa.<br />

In alto il tracciato di corridoi ferroviari TEN-T Network.<br />

Sopra, il convoglio Connecting Europe Express<br />

in fermata alla stazione di Torino Porta Nuova.<br />

Una strategia politica “forte e chiara”, quella incentrata<br />

sul Green Deal, ispirata e delineata dall’Unione<br />

Europea e tradotta in iniziative legislative ed esecutive<br />

dai singoli Stati membri. Un’intensa, lunga e articolata<br />

serie di atti concreti e coerenti portati avanti dagli operatori<br />

delle nostre infrastrutture, pensiamo per esempio alla<br />

costituzione, restando a casa TELT, della nuova Direzione<br />

Sviluppo Sostenibile e Sicurezza guidata dall’ingegner<br />

Manuela Rocca.<br />

Parlando di sostenibilità ambientale, ci troviamo, ci si perdonerà<br />

la metafora, su un terreno più che fertile. Come è<br />

emerso anche nel corso non solo della specifica sessione<br />

di Vision Rail dedicata all’Ambiente (16 giugno 2021), ma anche,<br />

trasversalmente, nelle due successive.<br />

La cornice UE<br />

Iniziamo dalla “cornice” politico-istituzionale in cui ci muoviamo,<br />

ricalcando il quadro già in parte delineato dal<br />

Coordinatore Radičová a introduzione di questo dossier.<br />

Tra gli obiettivi comunitari al 2050, contestualmente all’abbattimento<br />

pressoché totale delle emissioni inquinanti<br />

(90%), rientra anche quello del raggiungimento di una<br />

quota di trasporto ferroviario vicina al 50% dell’intera offerta<br />

di mobilità, includendo sia i passeggeri sia le merci,<br />

di fatto quasi il triplo rispetto a quella attuale. L’impulso decisivo<br />

a intraprendere questo riequilibrio modale ha ragioni<br />

sia storiche, sia contingenti. Pensiamo per esempio<br />

all’inadeguatezza, rispetto agli attuali volumi di traffico, delle<br />

reti stradali e autostradali contemporanee, nonché alle<br />

esigenze di manutenzione straordinaria di tutte le tipologie<br />

di reti, all’interno di contesti sempre più urbanizzati e<br />

a forte domanda di buona e sana mobilità. Oppure pensiamo,<br />

rispetto al secondo fattore, all’impatto della pandemia,<br />

che ha portato con sé nuove crisi, ma anche nuove<br />

opportunità. “È in questo contesto - ha detto Eddy<br />

Liégeois, Capo Unità TEN-T Network DG MOVE - che sono<br />

emerse tutta la fragilità dei sistemi di trasporto, nonché<br />

la consapevolezza che una risposta concreta per sostenere<br />

i grandi obiettivi della decarbonizzazione, della digi-<br />

[18] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [19]


Attualità&Prodotti<br />

Infrastrutture<br />

Il centro visitatori della Torino-Lione a Chiomonte (TO)<br />

dove si sperimenterà un progetto pilota<br />

per l’uso dell’energia geotermica della galleria.<br />

come ha ricordato Liégeois, “di migliorare sensibilmente<br />

l’interoperabilità di tutte le ferrovie europee, ottimizzandone<br />

l’esercizio”. Su come, proprio grazie al digitale, viaggeranno<br />

i treni del futuro e, soprattutto, su come dall’innovazione<br />

trarranno benefici non solo il comfort di viaggio<br />

e gli scambi commerciali, ma anche le attività di manutenzione<br />

e il risparmio energetico delle reti infrastrutturali,<br />

avremo modo di parlare ancora nei passaggi successivi di<br />

questo dossier. Non prima di aver risposto a una domanda:<br />

perché un progetto come quello di TELT (ma potremmo<br />

dire lo stesso del Brennero e di molti altri) è emblematico<br />

rispetto all’approccio europeo?<br />

La riposta va ricercata nel fatto che la Torino-Lione, con il<br />

tunnel di base, sarà un nodo cruciale di una rete che ha<br />

straordinari “margini di miglioramento” nel passaggio di<br />

quote passeggeri e soprattutto merci, da gomma a ferro.<br />

Ma anche nel fatto che si tratta di un’opera a forte vocazione<br />

ecosostenibile, non solo nelle finalità trasportistiche,<br />

ma anche negli aspetti progettuali e costruttivi. Sul tema<br />

è intervenuto, tra gli altri, Wojciech Sopinski, Advisor DG<br />

MOVE: “La Torino-Lione è dal 1994 al centro dell’agenda<br />

europea proprio in quanto opera ecosostenibile. È un’infrastruttura<br />

che sorge al servizio del territorio e dell’Europa,<br />

capace di invertire l’attuale disequilibrio modale sull’asse<br />

Italia-Francia: nel 2019, sulle circa 223 milioni di tonnella-<br />

Monitoraggio a tutto campo, con l’ambiente come<br />

priorità e l’innovazione come chiave d’accesso.<br />

talizzazione e della resilienza, potesse essere data non solo<br />

da finanziamenti di cui beneficiassero le reti nazionali, ma<br />

anche e soprattutto da una ‘cura’ particolare per i nessi transfrontalieri,<br />

come la Torino-Lione”.<br />

Decarbonizzazione, digitalizzazione, resilienza. All’interno<br />

di un corpus di politiche che da un lato punta su un nuovo<br />

equilibrio modale e dall’altro sostiene l’intermodalità.<br />

Ovvero: non modi di trasporto “l’uno contro l’altro”, bensì<br />

modi di trasporto che lavorano insieme.<br />

Un collante molto forte, in questo progetto, è proprio quello<br />

del digitale, oggi sinonimo di innovazione. Si pensi, rimanendo<br />

in ambito ferroviario, all’implementazione del sistema<br />

ERTMS/ETCS (European Rail Traffic Management<br />

System/European Train Control System), che consentirà,<br />

Smart Land, l’Europa fatta<br />

di reti ferroviarie e piste ciclabili<br />

TELT, insieme al think tank Demos<br />

Helsinki, ha realizzato a partire dalla<br />

strategia del Green Deal europeo<br />

un sistema di mappe che incoraggia<br />

e abilita progetti di trasporto multimodale,<br />

nel rispetto dell’ambiente<br />

e a favore delle economie locali.<br />

Il progetto Smart Land infatti riunisce<br />

la TEN-T, le principali ferrovie nazionali<br />

e regionali, Eurovelo - la rete<br />

europea di piste ciclabili - ed Epaths<br />

- la rete europea di sentieri escursionistici<br />

di lunga percorrenza.<br />

Queste infrastrutture di mobilità per<br />

i passeggeri e la logistica danno forma<br />

allo sviluppo e allo stile di vita<br />

Rete TEN-T<br />

Eurovelo<br />

Smart Land:<br />

rete TEN-T<br />

e itinerario<br />

ciclabile<br />

europeo<br />

Eurovelo.<br />

dei territori che attraversano e tra<br />

questi ci sono quelli alpini che costituiscono<br />

una risorsa inestimabile,<br />

non soltanto per i sette paesi che<br />

li ospitano ma anche per l’intero<br />

continente. Le “terre alte” necessitano<br />

di particolare attenzione al fine<br />

di prevenire tanto gli effetti dei cambiamenti<br />

climatici quanto fenomeni<br />

economici e sociali negativi.<br />

Proteggere e allo stesso tempo sviluppare<br />

le zone alpine significa attuare<br />

soluzioni a lungo termine in<br />

grado di sfruttare al massimo innovazioni<br />

tecnologiche, energetiche<br />

ed economiche, in modo da trovare<br />

un equilibrio dinamico tra<br />

uomo e natura. Per migliaia di anni,<br />

le valli alpine sono state un ostacolo<br />

e allo stesso tempo un punto di<br />

contatto tra contesti culturali, economici<br />

e politici diversi. Ferrovie miste<br />

ed evolute, percorsi ciclabili e<br />

percorsi di trekking a lunga distanza<br />

sono i tre lati di un triangolo che,<br />

ispirato alla migliore pratica alpina,<br />

disegna la montagna del futuro.<br />

Una montagna collegata, ma libera<br />

dalla presa della logistica stradale<br />

e del turismo stagionale che affolla<br />

i siti per qualche settimana in inverno<br />

o in estate per poi abbandonarli<br />

durante il resto dell’anno.<br />

[20] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [21]


Attualità&Prodotti<br />

Infrastrutture<br />

te di merci veicolate tra i due Paesi, soltanto il 7% è stato<br />

trasportato per via ferroviaria…”. Il “tassello” della Torino-<br />

Lione, opera verde ab origine e poi costantemente in evoluzione<br />

green, diventa dunque fondamentale nel “puzzle”<br />

della nuova rete europea, che è sì lineare ma anche “territoriale”,<br />

che favorisce l’economia ma anche la tutela dell’ambiente,<br />

sottraendo alla strada e alle città inquinamento<br />

e rumore.<br />

Infrastrutture senza frontiere<br />

Il Direttore Generale di TELT Mario Virano, nella nota introduttiva<br />

a questo dossier, ha già ricordato alcune peculiarità<br />

dell’opera Torino-Lione. Vale la pena ritornarci in questa<br />

sede con la lente delle parole chiave comunitarie, tra<br />

esse profondamente interrelate, della decarbonizzazionedigitalizzazione-resilienza.<br />

Faro di un futuro in cui il treno<br />

veloce e silenzioso sarà in esercizio, ma anche “riflettore”<br />

su un presente in cui si stanno già raccogliendo, dall’opera,<br />

ottimi frutti. Passiamone in rassegna, con Virano, le<br />

ragioni.<br />

• Ambiente. Sono in atto circa 20 progetti binazionali in<br />

collaborazione con università e centri di ricerca per la tutela<br />

delle biodiversità, mentre un progetto pilota innovativo<br />

riguarda la valorizzazione della risorsa geotermica in<br />

funzione di un utilizzo, praticamente perenne, dell’acqua<br />

calda presente nel sottosuolo. TELT effettua un monitoraggio<br />

costante di ben 135 parametri ambientali.<br />

• Territorio. I cantieri TELT non prevedono l’allestimento dei<br />

tradizionali campi base con container. Il personale trova<br />

invece ospitalità nel sistema ricettivo territoriale.<br />

• Sicurezza. Zero mortalità e livello minimale di incidentalità<br />

sono gli obiettivi dichiarati di una Missione Sicurezza (S)<br />

che punta molto sulla formazione e sulla tecnologia, nonché<br />

sulla più stretta collaborazione tra tutti gli attori coinvolti<br />

nel progetto e nei cantieri, dall’engineering alle imprese.<br />

• Cooperazione. A proposito di collaborazione e cooperazione,<br />

TELT è un grande laboratorio a valore aggiunto anche<br />

in quanto iniziativa bi-nazionale, capace dunque di<br />

integrare il meglio della cultura tecnica, giuridica e amministrativa<br />

di Italia e Francia.<br />

Tra le buone pratiche: il primo caso europeo di una normativa<br />

antimafia “senza frontiere” e il progetto pilota - anche<br />

in questo caso a fortissima valenza ambientale - finalizzato<br />

a una gestione dei materiali da scavo che sia<br />

completamente “circolare”, considerando lo spazio operativo<br />

TELT un unico grande cantiere, anche in questo caso<br />

senza confini nazionali.<br />

Se alcune tra le principali peculiarità del progetto sono<br />

dunque state evidenziate, un ulteriore fattore, comune a<br />

molte altre nuove infrastrutture europee, che rende quest’opera<br />

emblematica è senz’altro quello di essere segmento<br />

di connessione tra due città, Lione e Torino, che<br />

incarnano perfettamente lo spirito democratico europeo,<br />

nato dalla Storia e bisognoso di essere valorizzato non<br />

tanto da operazioni urbanistiche - che anelino al modello-megalopoli<br />

- quanto dalla realizzazione di infrastrut-<br />

Futuro, un insieme di reti motore,<br />

di mobilità dolce, pulita e interconnessa<br />

Futuro. Ecco la parola chiave<br />

con cui abbiamo scelto di guardare<br />

all’intermodale declinato<br />

in scala europea.<br />

Un termine che, seguendo un<br />

suggerimento di Manuela Roc -<br />

ca, nel nostro caso può essere<br />

declinato al plurale: “È così, abbiamo<br />

più ‘futuri’ a cui tendere:<br />

il 2030, innanzitutto, quando la<br />

Torino-Lione si aprirà al mondo<br />

commerciale integrandosi alla<br />

nuova rete TEN-T; quindi una prospettiva<br />

ancora più a lungo termine<br />

in cui un’infrastruttura come<br />

Manuela Rocca, direttrice Sviluppo<br />

sostenibile di TELT.<br />

la nostra dovrà esprimere tutta la sua capacità di autosostenersi<br />

fornendo al mercato tutti i servizi che esso<br />

le richiederà. In altri termini, si tratta di fare in modo che<br />

il tunnel di base della Torino-Lione viva e cresca esercitando<br />

quel ruolo di ‘perno strategico’ svolto dal Fréjus<br />

per un secolo e molto oltre, sostenendo nel mondo migliore<br />

gli scambi commerciali tra Italia e Francia”.<br />

Un futuro, comunque la si guardi, da opera centrale in<br />

sé, ma anche nella sua capacità<br />

di interrelarsi in un sistema<br />

omogeneo più ampio, in cui il<br />

trasporto ferroviario non è la<br />

“prima donna”, ma il regista,<br />

saggio e attento, di un ventaglio<br />

di soluzioni intelligentemente<br />

pluri-modali.<br />

Opera, corridoio, territori, reti di<br />

trasporto. Con una grande storia<br />

alle spalle e più di un futuro<br />

già delineato.<br />

Nasce da tutto questo la straordinarietà<br />

di un’infrastruttura<br />

come la Torino-Lione, non è un<br />

unicum, ma un esempio che, insieme ad altri, concorre<br />

alla definizione di un modello di nuova opera europea.<br />

A esemplificare ulteriormente questo modello vi sono,<br />

infine, le stazioni: pensate per diventare autentici poli<br />

di mobilità dolce ed ecosostenibile (dalla ciclabilità al<br />

trasporto urbano, agli itinerari pedonali, si pensi al già<br />

citato studio Smart Land), nonché di gate per la piena<br />

valorizzazione delle risorse territoriali.<br />

TORINO-LIONE<br />

La TBM Federica<br />

sfonda l’ultimo<br />

diaframma<br />

dei primi 9 Km<br />

della Torino-Lione.<br />

Era il 2019.<br />

ture intelligenti di collegamento tra di esse. Capaci dunque<br />

di rendere le città stesse più vicine, senza dimenticare<br />

che avvicinare Lione e Torino, significa avvicinare<br />

Parigi e Milano e molto altro ancora. Il senso del discorso<br />

ci porta dritti a quella mappa di “Metropolitana<br />

d’Europa” che sono le reti TEN-T, con le città nel ruolo di<br />

stazioni e i corridoi a impersonare le linee. Uno schema,<br />

ha ricordato Virano, che può rendere l’Europa competitiva<br />

a livello globale ma senza snaturare i propri valori, anzi<br />

esaltandoli.<br />

Innovazione e ambiente<br />

La sostenibilità ambientale, per dirla con una definizione<br />

dei primi teorici della materia, è la sommatoria di ecologia<br />

e tecnologia. Ovvero l’innovazione tecnologica è un concetto<br />

intrinseco a qualsiasi approccio virtuoso di eco-sostenibilità.<br />

È una linea di pensiero che si è evoluta nel tempo,<br />

oggi sintetizzabile anche attraverso un ulteriore trittico<br />

di parole chiave emerse proprio nel corso di Vision Rail: “tutela”,<br />

“valorizzazione” e “innovazione”.<br />

Quest’ultima si traduce così in un fattore chiave in tutto il<br />

processo che dalla progettazione porterà alla realizzazione<br />

dell’opera, si pensi per esempio all’attività di monitoraggio<br />

dei parametri ambientali, finalizzati da un lato alla<br />

tutela della salute di residenti e operatori dell’opera, ma anche<br />

al miglioramento costante degli standard di qualità (su<br />

pensi per esempio ai controlli sui materiali costruttivi). In<br />

aggiunta, gli investimenti tecnologici messi in campo sono<br />

orientati al conseguimento di un obiettivo inedito: la valutazione<br />

globale di tutti i parametri in gioco, secondo un approccio<br />

che non si basa sulla parcellizzazione, ma sulle<br />

connessioni. “Si tratta - ha detto ancora Virano - di un’impressionante<br />

mole di Big Data, che riguardano habitat, persone<br />

e opere, da gestire per esempio attraverso innovativi<br />

sistemi di intelligenza artificiale capaci di mettere in<br />

relazioni informazioni fino ad ora gestite per ambiti (ambiente,<br />

sicurezza, salute, gestione, manutenzione) e tutto<br />

questo nel lungo periodo e a livello bi-nazionale”.<br />

Ambiente ed economia<br />

Nessi. Come quello tra innovazione e ambiente, a cui abbiamo<br />

accennato. Ma anche come quello tra ambiente ed<br />

economia su cui ritorniamo a conclusione di questo primo<br />

focus, sintetizzando le riflessioni dei già citati Eddy Liégeois<br />

ed Wojciech Sopinski, nonché di Furio Bombardi, Direttore<br />

Generale Mediterranean Rail Freight Corridor.<br />

“Questione ambientale e questione economica oggi - ha<br />

spiegato Bombardi - non possono essere separate e la mobilità<br />

è un fattore decisivo in questo abbinamento. Se oggi<br />

il 93% del traffico merci tra Italia e Francia corre su gomma,<br />

mentre soltanto il 7% su ferro, le politiche trasportistiche<br />

per il futuro non possono che essere orientate a<br />

un ‘ripensamento’ radicale di questo disequilibrio.<br />

Lungo queste rotte, occorre promuovere trasporti sostenibili<br />

ed è quello che tutti insieme dalle istituzioni agli operatori,<br />

stiamo facendo”.<br />

[22] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [23]


Attualità&Prodotti<br />

Samoter<br />

L’ATTESO<br />

ritorno in pista<br />

La 31ª edizione di SaMoTer punta i riflettori sul<br />

ruolo che l’industria delle macchine per costruzioni<br />

è destinata a giocare nella sostenibilità ambientale<br />

di Eliana Puccio<br />

Tecnologie h2m e m2m, efficienza, sicurezza e sostenibilità.<br />

Parole chiave ma soprattutto di buon auspicio<br />

per la prossima fiera Samoter: il salone internazionale<br />

delle macchine per costruzioni si terrà dal 3 al<br />

7 maggio 2023. Nel <strong>2022</strong> al via la road map di eventi di avvicinamento,<br />

con un nuovo appuntamento del SaMoTer<br />

Day a Roma.<br />

Per la sua 31ª edizione SaMoTer punta i riflettori sul ruolo<br />

chiave che l’industria delle macchine per costruzioni è destinata<br />

a giocare nella sostenibilità ambientale e nello sviluppo<br />

dei modelli economici delineati dal New Green Deal.<br />

Sofisticate tecnologie mettono in connessione gli esseri<br />

umani con le macchine (h2m) e le macchine con altre macchine<br />

(m2m), consentendo l’automazione progressiva delle<br />

attività edili, lo sviluppo dell’efficienza e la gestione in<br />

sicurezza dei lavori più pericolosi.<br />

"Finalmente abbiamo una data per il ritorno in presenza di<br />

SaMoTer dopo il lungo pit-stop causato dalla fase più acuta<br />

della pandemia – ha commentato Giovanni Mantovani,<br />

direttore generale di Veronafiere. La filiera sentiva la forte<br />

mancanza di uno dei suoi appuntamenti professionali di rifemento<br />

in Europa.<br />

Storia del SaMoTer<br />

Sono 31 le edizioni di SaMoTer, e 59 gli anni di esperienza<br />

al servizio delle costruzioni. Tutto ha inizio a Veronafiere<br />

nel 1964 per creare all’interno del panorama fieristico italiano<br />

uno spazio specifico dedicato alle macchine movi-<br />

Samoter 2023<br />

QUANDO:<br />

dal 3 al 7 maggio<br />

DOVE:<br />

Veronafiere<br />

NUMERO EDIZIONI: 31<br />

SITO WEB:<br />

www.samoter.it<br />

SONO 31<br />

le edizioni<br />

di SaMoTer,<br />

e 59 gli anni<br />

di esperienza<br />

al servizio delle<br />

costruzioni.<br />

Tutto ha inizio<br />

a Veronafiere<br />

nel 1964.<br />

Da subito si<br />

è inteso creare<br />

uno spazio<br />

fieristico<br />

dedicato<br />

al settore<br />

delle macchine<br />

movimento<br />

terra.<br />

[24] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Samoter<br />

Nel 1979, la<br />

fiera diventa<br />

biennale così<br />

da garantire<br />

alle imprese<br />

la possibilità<br />

di programmare<br />

meglio i propri<br />

investimenti<br />

e la propria<br />

presentazione<br />

dei prodotti.<br />

Nel 1993,<br />

la rassegna<br />

diventa<br />

triennale<br />

e viene inserita<br />

nel ciclo delle<br />

fiere europee<br />

patrocinate<br />

dal Cece.<br />

mento terra che, dal 1948, venivano presentate all’interno<br />

della fiera della meccanizzazione agricola.<br />

Nel 1971 SaMoTer si consolida come kermesse espositiva<br />

di riferimento per il settore del movimento terra in Italia<br />

e amplia il proprio repertorio merceologico includendo i<br />

vari comparti dell’edilcantieristica.<br />

Nel 1973 la fiera arricchisce l’ampia offerta espositiva con<br />

un ricco programma di appuntamenti info-formativi di respiro<br />

internazionale e lancia il primo di una serie di prestigiosi<br />

premi che vengono assegnati ad aziende che si<br />

sono distinte nella costruzione di tecnologie all’avanguardia<br />

(Concorso Internazionale Novità Tecniche), e paesi<br />

caratterizzati da slanci innovativi nella progettazione e<br />

realizzazione di grandi opere (Premio Internazionale).<br />

Nel 1979 diventa biennale così da garantire alle imprese la<br />

possibilità di programmare meglio i propri investimenti e<br />

la presentazione dei prodotti. Nel 1993, la rassegna diventa<br />

triennale e viene inserita nel ciclo delle fiere europee patrocinate<br />

dal Cece (Committee for European Construction<br />

Equipment). Viene così sancito l’accordo di alternanza con<br />

i maggiori saloni internazionali – Intermat di Parigi e Bauma<br />

di Monaco -, che rafforza il brand e accresce la propria rappresentatività<br />

di settore con l’inclusione di altri segmenti<br />

emergenti del comparto: il mondo del tunnelling, il noleggio,<br />

la distribuzione, l’approfondimento tecnico-scientifico<br />

e la ricerca.<br />

Nel 2011 il salone si arricchisce di una grande area dinamica<br />

esterna, dove gli operatori professionali possono assistere<br />

a dimostrazioni, test e prove di abilità delle macchine<br />

in movimento.<br />

Nel 2014 si svolge per la prima volta in concomitanza con<br />

Asphaltica (macchine e impianti per il settore stradale e<br />

del bitume) promossa da e con Siteb - Strade Italiane e<br />

Bitumi. Nel 2017, invece, si svolge in contemporanea anche<br />

con Transpotec Logitec.<br />

Minigru<br />

Grandi prestazioni in tutta sicurezza<br />

La società inglese Greenworx sceglie<br />

la nuova minigru Jekko JF545 V-Max<br />

per dimensioni compatte e controllo remoto<br />

Un'altra Jekko<br />

JF545 V-Max è<br />

stata consegnata<br />

nel Regno Unito<br />

all'azienda Greenworx di<br />

Brett Skelton, che si<br />

occupa di servizi di<br />

bonifica della<br />

vegetazione.<br />

"La vendita è andata<br />

molto bene", commenta<br />

Russ Taylor, direttore di<br />

JT Cranes, dealer per il<br />

Regno Unito, "il cliente<br />

aveva bisogno di una<br />

macchina efficiente per<br />

la manutenzione<br />

forestale che fosse<br />

performante anche in<br />

posti di difficile accesso<br />

e che allo stesso tempo<br />

potesse essere<br />

trasportata facilmente<br />

con il loro camion<br />

ribassato.<br />

La JF545 V-Max è il<br />

prodotto che meglio<br />

soddisfa tutte queste<br />

esigenze allo stesso<br />

momento." Greenworx<br />

aggiunge: "Abbiamo<br />

seguito queste gru fin<br />

dall'inizio e siamo<br />

rimasti colpiti dalla loro<br />

capacità di entrare in<br />

aree difficili e di avere<br />

una configurazione<br />

variabile degli<br />

stabilizzatori.<br />

Scegliere questo<br />

specifico modello era<br />

dunque inevitabile, oltre<br />

che per l'abilità di<br />

attraversare terreni<br />

difficili, anche per le sue<br />

dimensioni compatte,<br />

per la sua portata<br />

massima di<br />

sollevamento e la<br />

capacità di smantellare<br />

in sicurezza alberi<br />

pericolosi usando la<br />

Prima consegna<br />

Dopo il successo ottenuto con la gru SPX650 alimentata<br />

a batterie agli ioni di litio è disponibile la versione<br />

con motore diesel e motore elettrico. Si tratta della prima<br />

consegna di una SPX650 con motore diesel per<br />

la Spagna. Il modello è stato acquistato da Talleres<br />

Laguillo, che ha deciso di affidarsi a Jekko per ampliare<br />

la propria gamma prodotti e differenziarsi, in tal modo,<br />

dai concorrenti.<br />

sega a pinza, senza<br />

mettere a rischio i nostri<br />

operatori che, invece di<br />

lavorare all’interno<br />

dell’area di rischio,<br />

possono operare da<br />

terra con radiocomando<br />

e in un’area sicura. Per<br />

capacità e dimensioni<br />

niente si avvicina alla<br />

JF545 V-Max”.<br />

jekko-cranes.com<br />

[26] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [27]


Attualità&Prodotti<br />

Miniescavatori<br />

Oltre i confini<br />

CASE presenta la gamma ampliata<br />

di miniescavatori con il CX15 EV a batteria<br />

elettrica in occasione dell’evento CNH<br />

Industrial Capital Markets Day in Florida<br />

CASE Construction<br />

Equipment ha<br />

offerto un primo<br />

assaggio della propria<br />

ampliata gamma di<br />

miniescavatori all'evento<br />

CNH Industrial Capital<br />

Markets Day tenutosi, il<br />

22 febbraio <strong>2022</strong>, a<br />

Miami Beach, in Florida.<br />

La vetrina ha incluso il<br />

debutto del CASE CX15<br />

EV (veicolo elettrico), un<br />

mini escavatore elettrico<br />

pensato in particolare per<br />

il mercato europeo nel<br />

2023.<br />

Il CASE CX15 EV è un<br />

mini escavatore da 1,3 t<br />

alimentato da un motore<br />

elettrico da 16 kW ed è<br />

dotato di cingoli retrattili<br />

che portano la larghezza<br />

della macchina a circa<br />

790 mm per passare<br />

attraverso le porte e<br />

lavorare in spazi ristretti.<br />

Ideale per lavorare molto<br />

vicino a strutture e<br />

ostacoli con un raggio di<br />

rotazione minimo.<br />

La batteria agli ioni di litio<br />

da 21,5 kWh viene<br />

caricata dal caricatore di<br />

bordo da 110V/220V o<br />

tramite un caricabatterie<br />

rapido esterno che può<br />

caricare la macchina<br />

molto velocemente, in<br />

genere entro 90 minuti.<br />

"Dalle emissioni ridotte<br />

alla riduzione del rumore<br />

e ai minori costi di<br />

carburante e<br />

manutenzione nel corso<br />

della vita della macchina,<br />

il CASE CX15 EV sarà<br />

un'aggiunta potente,<br />

efficiente e sostenibile<br />

alla nostra linea di<br />

miniescavatori", afferma<br />

Egidio Galano,<br />

responsabile del Product<br />

Management Europa di<br />

CASE. "Questa macchina<br />

è il prossimo passo del<br />

nostro viaggio verso<br />

l'elettrificazione, e siamo<br />

impegnati a portare al<br />

settore un portafoglio<br />

complementare di<br />

attrezzature diesel ed<br />

elettriche per soddisfare<br />

le esigenze della più<br />

ampia gamma di<br />

applicazioni e<br />

operazioni".<br />

casece.com<br />

Recircle Awards<br />

Green dealer<br />

Marangoni è in corsa<br />

per sei categorie dei<br />

Recircle Awards<br />

<strong>2022</strong>: Best Tread Rubber<br />

Supplier, Circular Economy<br />

Award, Best Tyre Retreader,<br />

Best Retreading Equipment<br />

Supplier, Spirit of retreading<br />

award e Employee of the year.<br />

L’azienda leader nel settore<br />

green del pneumatico è stata<br />

selezionata nuovamente tra i<br />

finalisti per la categoria<br />

“Miglior fornitore di materiali<br />

per la ricostruzione”.<br />

Nell’edizione di quest’anno,<br />

Marangoni contende anche il<br />

nuovo “Premio per l’economia<br />

circolare”. Il Gruppo è<br />

rappresentato tra i finalisti<br />

della categoria “Miglior<br />

produttore di macchinari per<br />

la ricostruzione” dalla<br />

consociata TRM, nota per la<br />

realizzazione di macchinari<br />

contraddistinti da una forte<br />

innovazione e dal continuo<br />

miglioramento della qualità<br />

dei prodotti finiti.<br />

“Spirit of retreading award” è<br />

un premio introdotto in<br />

questa edizione per dare<br />

visibilità anche ai ricostruttori<br />

di dimensioni piccole, medie<br />

e regionali. Tra i finalisti di<br />

tale categoria compare<br />

Gummiservice Produksjon,<br />

una società del Gruppo<br />

Marangoni che opera in<br />

Norvegia attraverso uno<br />

stabilimento produttivo,<br />

quattro outlet ed un servizio<br />

mobile di assistenza.<br />

recircleawards.com<br />

www.marangoni.com<br />

www.yokohama-oht.com<br />

GAMMA PREMIUM DI PNEUMATICI RADIALI OTR<br />

PROGETTATI PER DURARE A LUNGO<br />

LDSR 300<br />

HTSR 400<br />

MGSR 200<br />

[28] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

WE’LL BE PRESENT AT<br />

HALL 01<br />

STAND D2-D3


Attualità&Prodotti<br />

Cantieri a zero emission<br />

Biocarburanti<br />

Abbattere i CO 2<br />

Kohler Engines continua<br />

il suo impegno per<br />

ridurre l'impatto<br />

ambientale dei propri motori.<br />

L’azienda ha approvato l'uso<br />

di olio vegetale idrotrattato<br />

(Hydrotreating of Vegetable<br />

Oils – HVO – secondo la<br />

specifica EN15940), puro o<br />

miscelato con il combustibile<br />

convenzionale, in tutti i suoi<br />

motori diesel. L’HVO<br />

consentirà una riduzione delle<br />

emissioni di CO 2 fino al 90%,<br />

senza modifiche al motore.<br />

L'approvazione si basa su<br />

approfonditi test, in<br />

laboratorio e sul campo,<br />

condotti dalla squadra di<br />

ingegneria di Kohler. Rimane<br />

necessario l’utilizzo dei<br />

sistemi di post-trattamento<br />

dei gas di scarico, dove già<br />

previsti. L'HVO è un<br />

combustibile a base di<br />

paraffina, noto anche come<br />

"diesel sintetico o rinnovabile",<br />

prodotto da oli di derivazione<br />

vegetale e animale, scarti<br />

dell’industria della lavorazione<br />

della carne o del pesce.<br />

L’HVO, essendo derivato da<br />

scarti biologici, al contrario<br />

del biodiesel, non sottrae né<br />

risorse all’agricoltura, né<br />

contribuisce alla<br />

deforestazione.<br />

Può essere utilizzato in tutte<br />

le applicazioni, in cui oggi,<br />

viene utilizzato il diesel. "C’è<br />

un crescente interesse dei<br />

clienti per l’utilizzo del diesel<br />

sintetico (HVO) e degli altri<br />

combustibili rinnovabili. Gli<br />

eFuel sono interessanti per<br />

l’impatto ambientale, nonché<br />

per il raggiungimento di<br />

performance paragonabili a<br />

quelle raggiunte utilizzando i<br />

carburanti diesel", afferma<br />

Luigi Arnone, direttore<br />

Engineering, Diesel Engines di<br />

Kohler (in foto).<br />

kohlerpower.com<br />

Stoccarda elettrica<br />

L’impresa edile<br />

Leonhard Weiss<br />

è stata conquistata<br />

dalle macchine edili<br />

e dalle attrezzature<br />

a zero emissioni<br />

di Wacker Neuson<br />

impiegate nel cuore<br />

di Stoccarda: valida<br />

alternativa per i lavori<br />

quotidiani in cantiere<br />

Amore a prima<br />

vista quello tra<br />

l'impresa edile<br />

Leonhard Weiss e le<br />

macchine edili e le<br />

attrezzature a zero<br />

emissioni di Wacker<br />

Neuson. Impiegate nel<br />

centro della città di<br />

Stoccarda, nell'ambito<br />

della ristrutturazione<br />

della piazza del mercato<br />

della città, Weiss ha<br />

testato l'intera gamma a<br />

zero emissioni.<br />

"Siamo molto soddisfatti<br />

dal fatto che le<br />

macchine elettriche e le<br />

attrezzature edili<br />

abbiano la stessa<br />

potenza di quelle<br />

convenzionali",<br />

sottolinea Simon Schall,<br />

responsabile della<br />

tecnologia centralizzata<br />

delle macchine presso<br />

Leonhard Weiss.<br />

"La messa in servizio<br />

quotidiana è possibile<br />

con meno punti di<br />

manutenzione rispetto<br />

alle attrezzature con<br />

motore a combustione<br />

interna, la salita del<br />

conducente o<br />

dell'operatore nella<br />

macchina è molto più<br />

facile."<br />

“Il feedback degli utenti<br />

in cantiere è per noi<br />

importante", afferma Kai<br />

Hieber, responsabile<br />

delle vendite Regione<br />

sud-ovest di Wacker<br />

Neuson.<br />

Per la compattazione del<br />

terreno nel cantiere di<br />

Stoccarda sono stati<br />

utilizzati, tra l'altro, i<br />

costipatori a batteria<br />

collaudati sul mercato<br />

dal 2015 e le piastre<br />

vibranti a batteria della<br />

nuova serie APS.<br />

Il dumper cingolato<br />

DT10e, il dumper<br />

gommato DW15e e la<br />

pala gommata WL20e<br />

consentono di<br />

trasportare materiale in<br />

modo efficiente, senza<br />

emissioni dirette di gas<br />

di scarico e con<br />

emissioni acustiche<br />

estremamente ridotte.<br />

L'escavatore Zero Tail<br />

EZ17e è stato impiegato<br />

per lavori di scavo e<br />

demolizione. La<br />

tecnologia agli ioni di<br />

litio di alta qualità<br />

consente alla macchina<br />

di soddisfare gli elevati<br />

requisiti di potenza,<br />

durata e robustezza.<br />

Le macchine e le<br />

attrezzature edili<br />

elettriche si confermano<br />

essenziali - e il caso di<br />

queste macchine lo<br />

conferma - per il<br />

rispetto dei limiti sempre<br />

più severi sulle<br />

emissioni di gas di<br />

scarico e di rumore.<br />

wackerneuson.it<br />

Due brand come OLMARK e MARKHIP messi insieme<br />

rappresentano un'accoppiata vincente in tema di<br />

componentistica delle connessioni ad alta pressione<br />

per caratteristica applicativa. Attendibilità mai in ombra,<br />

neppure nelle più estreme condizioni di servizio.<br />

METTETECI ALLA PROVA!<br />

WWW.OLMARK.COM<br />

VICTORY<br />

is in your hands<br />

natdesign.eu<br />

[30] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Escavatori cingolati<br />

Il Re di gamma<br />

Doosan lancia il modello di escavatore cingolato più grande<br />

di sempre nella sua gamma. Il DX1000LC-7 offre potenza<br />

e portata ineguagliate ed è equipaggiato con un potente diesel<br />

Doosan lancia il<br />

nuovo escavatore<br />

cingolato<br />

DX1000LC-7 da 100 ton<br />

conforme Stage V. Si<br />

tratta del modello più<br />

grande di sempre nella<br />

sua gamma di<br />

escavatori. Equipaggiato<br />

con il diesel più potente<br />

nella classe delle<br />

macchine da 100 t, il<br />

DX1000LC-7 offre una<br />

portata idraulica che si<br />

colloca al vertice della<br />

sua categoria,<br />

assicurando prestazioni<br />

al top, maggiore<br />

produttività, consumi<br />

inferiori e comandi più<br />

dolci e precisi.<br />

La cabina del<br />

DX1000LC-7 è spaziosa<br />

e fornita di<br />

strumentazione e<br />

comandi ergonomici.<br />

Tutti i componenti e gli<br />

assemblaggi sono<br />

progettati, costruiti e<br />

testati per garantire<br />

durata nel tempo.<br />

I filtri multistadio, le<br />

protezioni per i cingoli e<br />

per i cilindri di braccio e<br />

bilanciere, il sistema di<br />

lubrificazione<br />

automatica e le maglie<br />

dei cingoli lubrificate e<br />

sigillate contribuiscono<br />

ad assicurare affidabilità<br />

superiore e lunga durata.<br />

La semplicità<br />

manutentiva del<br />

DX1000LC-7<br />

contribuisce a ridurre al<br />

minimo i tempi di fermo.<br />

Il DX1000LC-7 è<br />

equipaggiato con la<br />

nuova versione Stage V<br />

dell'affidabile diesel<br />

Perkins 2806J, erogante<br />

ben 469 kW (629 CV).<br />

Questo motore<br />

garantisce la conformità<br />

alla normativa sulle<br />

emissioni Stage V<br />

utilizzando le tecnologie<br />

di post-trattamento del<br />

ricircolo dei gas di<br />

scarico, della riduzione<br />

catalitica selettiva, del<br />

catalizzatore di<br />

ossidazione diesel e del<br />

filtro antiparticolato<br />

diesel.<br />

Le prestazioni della<br />

macchina possono<br />

essere ulteriormente<br />

ottimizzate<br />

dall'operatore<br />

scegliendo tra le due<br />

modalità (braccio e<br />

rotazione) quella più<br />

adatta all'applicazione in<br />

corso, dando priorità<br />

rispettivamente ai<br />

movimenti del braccio o<br />

alla rotazione.<br />

Il nuovo DX1000LC-7 di<br />

Doosan assicura anche<br />

cicli più rapidi grazie al<br />

sistema di rigenerazione<br />

a due spole del braccio.<br />

Una caratteristica,<br />

quest’ultima, che<br />

contribuisce anche a<br />

ridurre i consumi.<br />

doosanequipment.com<br />

Investimenti<br />

Più chip<br />

Per affrontare<br />

l'attuale carenza<br />

globale di chip,<br />

Bosch prevede di<br />

ampliare la propria<br />

fabbrica di wafer a<br />

Reutlingen. Oltre un<br />

quarto di miliardo di euro<br />

sarà investito nella<br />

creazione di nuovi spazi<br />

di produzione e cleanroom<br />

da qui al 2025.<br />

In questo modo l'azienda<br />

potrà fronteggiare la<br />

domanda in continua<br />

crescita di chip utilizzati<br />

in applicazioni di mobilità<br />

e IoT. Il nuovo<br />

ampliamento a<br />

Reutlingen creerà altri<br />

3.600 metri quadrati di<br />

spazio ultramoderno per<br />

le clean-room. A partire<br />

dal 2025, questa capacità<br />

aggiuntiva produrrà<br />

semiconduttori basati<br />

sulla tecnologia già<br />

presente nello<br />

stabilimento di<br />

Reutlingen. I chip<br />

giocano un ruolo sempre<br />

più importante<br />

nell'elettromobilità.<br />

Bosch è attualmente<br />

n Il presidente di Bosch Stefan Hartung: "L’investimento aiuterà<br />

ad affrontare la crisi di approvvigionamento dei semiconduttori".<br />

n Il nuovo investimento si aggiunge ai 400 milioni di euro<br />

già stanziati per l'espansione della produzione globale di semiconduttori<br />

nel <strong>2022</strong><br />

n L'ampliamento è la risposta alla crescente domanda di semiconduttori<br />

Bosch e di sensori MEMS<br />

l'unico fornitore<br />

automotive al mondo che<br />

produce semiconduttori<br />

di potenza in carburo di<br />

silicio.<br />

bosch.it<br />

<br />

<br />

<br />

SIGMA 16 PRO<br />

<br />

<br />

<br />

[32] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>


ostruzioni<br />

WALKAROUND<br />

ostruzioni<br />

Testi e foto di Matthieu Colombo<br />

135W-7<br />

Peso op. con lama (+ stab.) 14.500 (15.500) kg<br />

Motore Deutz<br />

105 kW<br />

Forza di strappo<br />

9.400 daN<br />

[34] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [35]


Hitachi ZX135W-7<br />

1<br />

Raggio di rotazione posteriore<br />

della torretta tra i migliori della<br />

categoria. Si lavora in ambito<br />

urbano, su strada o a margine<br />

con facilità e prestazioni elevate<br />

2<br />

Ha migliorato se stesso. L’idraulica<br />

Hitachi fa un altro passo avanti<br />

con nuove soluzioni d’efficienza,<br />

pompe HIOS V e una elettronica<br />

che consente personalizzazioni<br />

ostruzioni<br />

Hitachi ampia l’offerta di escavatori gommati verso il basso.<br />

Il nuovo ZX135W-7 offre un nuovo equilibrio tra prestazioni<br />

e ingombri operativi ed è disponibile con ogni stabilizzazione.<br />

Asso nella manica sono l’idraulica e tutta la qualità dei maxi<br />

3 4<br />

Motore Stage V ultra collaudato<br />

in applicazioni movimento terra<br />

e con il sistema Scr più diffuso<br />

e affidabile. Potenza migliore della<br />

categoria e coppia importante<br />

Driveline ZF che assicura una<br />

forza di trazione al top della<br />

categoria. Grazie all’elettronica<br />

c’è il cruise control, la modalità<br />

creep e la scalata automatica<br />

5 6<br />

L’oscillazione dell’asse anteriore<br />

aumenta del 30% e viene introdotto<br />

la funzione di blocco automatico<br />

quando la macchina riconosce<br />

l’utilizzo stradale (omologato)<br />

Nuovo monitor lcd a colori da 8”<br />

che migliora l’esperienza a bordo<br />

e permette di monitorare e calibrare<br />

ogni condizione operativa. Restano<br />

molti comandi tradizionali<br />

7<br />

Nuova cabina CRES 7 con struttura<br />

Rops/Fops rinforzata grazie<br />

a montanti di nuovo disegno.<br />

Disponibili le griglie superiore OPG<br />

Level II e la frontale (apribili)<br />

8<br />

Visibilità migliorata. Luci a led<br />

di serie, sistema di videocamere (3)<br />

con visualizzazione Aerial Angle<br />

a 270° è di serie e un tergicristallo<br />

pulisce più dell’85% del parabrezza<br />

9<br />

Innovativa analisi dell’Olio ConSite<br />

che analizza in tempo reale<br />

temperatura, densità, viscosità<br />

cinetica e costante dielettrica<br />

di olio motore e olio idraulico<br />

10<br />

Il sistema di trasmissione dati<br />

e monitoraggio ConSite è ora<br />

fruibile anche da smartphone<br />

tramite App. Il vostro ZX135-7W<br />

sarà sempre sotto controllo<br />

[36] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [37]


ostruzioni<br />

Hitachi ZX135W-7<br />

LA QUALITÀ DEI CINGOLATI<br />

Gli escavatori Hitachi sono<br />

costruiti in Giappone<br />

e il loro assemblaggio viene<br />

ultimato nello stabilimento<br />

europeo di Amsterdam.<br />

Tutti i punti di ingrassaggio<br />

dell’attrezzatura di scavo<br />

sono ben protetti e le linee<br />

idrauliche ausiliarie hanno i<br />

flessibili esposti rivestiti da<br />

spirale metallica e robusti<br />

innesti a rubinetto.<br />

PESO OPERATIVO (+ STAB) 14.500 (+1.000) KG<br />

AVAMBRACCIO (BRACCIO) 1.960 (2.260) MM<br />

FORZA DI STRAPPO 9.400 DAN<br />

FORZA DI PENETRAZIONE 6.600 DAN<br />

CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO<br />

(0 H, R 4,5 M, LATERALE, LAMA GIÙ) 3.300 KG<br />

CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO<br />

(0 H, R 4,5 M, LATERALE, LAMA E STAB. GIÙ) 5.500 KG<br />

LAMA E TRIPLICE DI SERIE<br />

Dati di mercato alla mano<br />

la stabilizzazione posteriore con<br />

lama sembra essere la più<br />

apprezzata nel Nord Italia<br />

e in Germania. L’allestimento<br />

standard corrisponde a un peso<br />

operativo di 14.500 kg.<br />

ALLESTIMENTO BASE CON BRACCIO TRIPLICE POSIZIONATORE E LAMA POSTERIORE<br />

PARALLEL La lama<br />

posteriore<br />

ha un robusto<br />

biellismo che permette<br />

di stabilizzare senza<br />

rovinare il terreno<br />

con movimenti radiali.<br />

È all’anteriore<br />

che si montano<br />

gli stabilizzatori.<br />

CON STABILIZZATORI Aggiungendo<br />

gli stabilizzatori posteriori<br />

si ha la massima stabilità con<br />

buona visibilità sullo scavo<br />

e il peso operativo lievita<br />

a 15.500 kg. Con 4 stabilizzatori<br />

si arriva a 15.800 kg.<br />

DISPONIBILE CON STABILIZZATORI POSTERIORI E LAMA ANTERIORE O 4 STABILIZZATORI<br />

Super triplice e indole...<br />

IL GIAPPONESE SI SDOPPIA Le differenti<br />

configurazioni possibili degli escavatori<br />

gommati influenzano talmente il peso<br />

operativo finale di ogni modello che<br />

la nomenclatura è a dir poco orientativa.<br />

Il precedente ZX145W-6 lascia<br />

oggi spazio ai modelli ZX135W-7<br />

e ZX155W-7 che confermano<br />

le prestazioni della raffinata idraulica<br />

Hitachi che si distingue sempre<br />

in termini di controllabilità<br />

e una dotazione più ricca che include<br />

anche il sistema di telecamere 360°<br />

birdview e nuovi specchi retrovisori<br />

che diventano ben otto!<br />

Guardando alla concorrenza<br />

diretta, l’Hitachi è l’unico non costruito<br />

in Europa ma in Giappone.<br />

Raggio minimo di sterzata di 6.800 mm<br />

CONO DI ROTAZIONE MINIMO DI 3.490 MM<br />

Il più compatto di gommati Hitachi ha ingombri minimi<br />

rispetto alle prestazioni che offre. In cantiere può<br />

ruotare la torretta senza eccedere la misura di una<br />

carreggiata autostradale.<br />

compatta!<br />

Stabilizzatori anteriori indipendenti dai posteriori<br />

3.380 mm<br />

1.750 mm 1.740 mm<br />

BRACCIO CIRCOLARE Lo ZX135W-7 è disponibile<br />

solo con braccio triplice “circolare” perché<br />

si tratta di un modello concepito per offrire<br />

il massimo in termini di comfort<br />

e prestazioni, ma ingombrando il minimo.<br />

L’altro short radius in gamma si chiama<br />

ZX155W-7, ha la stessa base del 135,<br />

ma monta un triplice con cinematica<br />

più ampia e ha 1.050 kg di zavorra in più.<br />

Sbalzo torretta 495 mm - 50 mm oltre lo stabilizzatore<br />

2.530 mm<br />

[38] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [39]


Hitachi ZX135W-7<br />

-12%<br />

ostruzioni<br />

La nuova taratura Power riduce<br />

la produttività del 6% rispetto<br />

alla Power dello ZX145W-6,<br />

ma i consumi calano del 12%.<br />

L’efficienza è al top. In Eco mode<br />

i consumi calano fino al 17%.<br />

Controlla<br />

litro per litro<br />

L’idraulica Hitachi migliora per ridurre i consumi. Il nuovo<br />

sistema HIOS-V introduce una valvola per azzerare le perdite<br />

idrauliche. Rispetto allo ZX145W-6 i consumi diminuiscono<br />

POMPE ADATTIVE Anche il più piccolo dei gommati Hitachi<br />

merita l’idraulica HIOS. L’esclusiva pompa di lavoro a doppio<br />

corpo (2x1127 litri/min) qui ridisegnata e rivista nella logica<br />

di controllo elettronica. Ci sono poi una pompa dedicata allo<br />

sterzo e una ai pilotaggi. A richiesta anche una nuova pompa<br />

a ingranaggi da 39 litri/min, calettata ala PTO del motore, per<br />

movimentare attrezzature idrauliche (rotative o tiltabili)<br />

mentre si azionano braccio, avambraccio e “benna”.<br />

L’elettronica gestisce il piatto delle pompe prendendo<br />

a parametro anche la posizione dei joystick in tempo reale.<br />

Nella prima parte della corsa dei joystick una valvola blocca<br />

l’olio non utilizzato, solitamente in ritorno al serbatoio.<br />

Le pompe erogano quindi sempre il giusto permettendo<br />

di contenere il consumo di carburante.<br />

CONTROLLO ELETTRONICO DELLE DUE POMPE DI LAVORO<br />

PROPORZIONALI Il blocco dei<br />

solenoidi dei comandi<br />

elettroproporzionali è davanti<br />

al distributore, ben accessibile.<br />

MAXI DISTRIBUTORE Le linee<br />

di alimentazione senza giunti<br />

denotano l’attenzione maniacale<br />

all’efficienza idraulica. Sotto i filtri<br />

gasolio (giallo), olio motore (bianco)<br />

e dei pilotaggi (azzurro).<br />

MOTORE DI ROTAZIONE La coppia<br />

massima di rotazione è di 3.060 daNm.<br />

La velocità massima di rotazione<br />

è di 9,8 giri al minuto.<br />

CONTROLLABILITÀ MASSIMA<br />

Il distributore è a centro aperto<br />

e il circuito, come in passato,<br />

prevede la rigenerazione in<br />

abbassamento del braccio.<br />

Merita attenzione la valvola<br />

“interfaccia” (in foto a destra).<br />

È una soluzione ideata da<br />

Hitachi per ottimizzare<br />

i differenti flussi tra pilotaggi<br />

e pompe migliorando la<br />

sensibilità ai manipolatori.<br />

Questo esclusivo sistema<br />

rileva la pressione dei<br />

pilotaggi e triangola i dati con<br />

il distributore e la portata delle<br />

pompe. Ai benefici in termini<br />

di sensibilità e controllo,<br />

si aggiunge un vantaggio<br />

anche in contenimento dei<br />

consumi ed efficienza.<br />

PORTATA E PRESSIONE<br />

Le linee aux sono<br />

regolabili anche nella<br />

pressione d’esercizio<br />

per tutelare impianto<br />

e attrezzature idrauliche<br />

stesse.<br />

INTERFACCIA ESCLUSIVA Il blocco<br />

qui sopra ottimizza la fluidodinamica<br />

e grazie a restringimenti realizzati<br />

ad hoc per assicurare la massima<br />

controllabilità e progressione<br />

dei movimenti in ogni condizione.<br />

Nonostante l’avanzare dell’elettronica,<br />

l’identità Hitachi è salva.<br />

SERBATOIO OLIO BEN PROTETTO<br />

AL CENTRO ED ESTRAIBILE<br />

Il serbatoio dell’olio idraulico<br />

ha al suo interno un filtro ad alte<br />

prestazioni che intercetta le micro<br />

impurità. Ha una capacità di 79 litri<br />

a fronte di 190 litri totali di impianto.<br />

[40] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [41]


Hitachi ZX135W-7<br />

Scambiatotre olio motore<br />

1<br />

2<br />

105 KW A 2.000 GIRI/MIN<br />

Il Deutz TCD4.1 montato<br />

sullo ZX135-7W ha una<br />

taratura che privilegia<br />

longevità ed emissioni<br />

sonore contenute.<br />

La velocità media<br />

del pistone è di 8,4 m/s.<br />

550 NM A 1.600 GIRI/MIN<br />

La curva di coppia<br />

del motore termico<br />

è pensata in modo specifico<br />

per supportare il carico<br />

idraulico nelle differenti<br />

modalità operative.<br />

Pipe AdBlue ® mixer<br />

SCR<br />

WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

• COMMON RAIL<br />

DA 190 MPA<br />

• ARRESTO AUTOMATICO<br />

DEL MOTORE PROGRAMMABILE<br />

Tendicinghia<br />

automatico<br />

3<br />

LE QUALITÀ DI UN SEI<br />

Il motore TCD4.1 Stage V<br />

deriva dal noto sei cilindri<br />

della casa con cui condivide<br />

la corsa di 126 mm, ma non<br />

l’alesaggio che passa da 98<br />

a 101 mm. Il D4J è prodotto<br />

in Germania.<br />

• TURBO FISSO CON WASTEGATE<br />

• CAMBIO OLIO MOTORE 500 ORE Potenza<br />

europea<br />

DOC<br />

Semplice turbo singolo con wastegate<br />

16 v e albero a camme in testa<br />

POMPA RIFORNIMENTO GASOLIO<br />

Fa parte dell’allestimento di serie<br />

ed è presente un filtro per<br />

il gasolio a monte del serbatoio.<br />

Un manometro indica l’intasamento<br />

del filtro. Al bocchettone tradizionale<br />

una griglia con galleggiante.<br />

al TOP della categoria<br />

E-EGR RICIRCOLA SE NECESSARIO<br />

Il ricircolo dei gas di scarico è gestito<br />

tramite una valvola a controllo<br />

elettronico e avviene solo quando<br />

necessario per ottimizzare<br />

l’efficienza. Sopra il suo scambiatore<br />

di calore esterno al monoblocco.<br />

INIETTORE<br />

DI UREA<br />

L’iniettore<br />

di urea Bosch<br />

è in posizione<br />

ben ventilata<br />

e anche<br />

le centraline<br />

sono ben distanti<br />

dalle fonti di gran<br />

calore.<br />

Stage V easy<br />

UN IMPIANTO SCR SUPER COLLAUDATO<br />

L’iniezione d’urea avviene all’inizio del “pipe<br />

mixer” così che l’additivo si misceli ai gas<br />

di scarico in modo uniforme per favorire<br />

la riduzione catalitica selettiva. L’impianto<br />

è un Bosch Denoxtronic 2.2 che esegue<br />

lo spurgo in automatico (sempre prioritario<br />

allo stacco delle batterie) per evitare<br />

la formazione di cristalli alle temperature<br />

più estreme. Sui motori 4 cilindri per<br />

applicazioni construction è il sistema più<br />

noto e diffuso, quindi affidabile.<br />

Le rigenerazioni sono automatiche<br />

e avvengono senza fermo macchina.<br />

SPIA ROSSA Si accende<br />

mentre è in atto lo spurgo<br />

dell’impianto di urea per<br />

evitare cristallizzazioni.<br />

È possibile staccare<br />

le batterie (2x74 Ah) per<br />

manutenzione senza<br />

resettare le centraline<br />

della macchina.<br />

COLLAUDATO SCR BOSCH CON GESTIONE DENOXTRONIC 2.2<br />

Livello ottico urea<br />

29 LITRI di urea<br />

a fronte di 220 litri<br />

di gasolio.<br />

Il rifornimento<br />

di urea si effettua<br />

da terra.<br />

Il bocchettone<br />

è a circa<br />

1.400 mm<br />

d’altezza, così<br />

come l’indicatore<br />

ottico di livello.<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [43]


WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

Hitachi ZX135W-7<br />

SCHEMA ESEMPLARE<br />

Il vaso d’espansione<br />

del sistema<br />

di raffreddamento<br />

è in metallo, alto, con<br />

livello ottico, recupero<br />

dei vapori e sensore<br />

di temperatura collegato<br />

alla diagnostica<br />

di bordo per intercettare<br />

con largo anticipo<br />

fenomeni<br />

di surriscaldamento.<br />

Una ricetta di affidabilità<br />

ben collaudata.<br />

OMOLOGAZIONE<br />

STRADALE Tra<br />

gli allestimenti<br />

di serie per l’Italia<br />

anche il kit per<br />

la circolazione<br />

stradale con nuovi<br />

gruppi ottici a led.<br />

Raggiunge<br />

i 35 km/h.<br />

FUNZIONALI<br />

I principali<br />

scambiatori<br />

e l’intercooler<br />

sono dotati<br />

di rubinetto<br />

per facilitare<br />

lo spurgo di ogni<br />

elemento senza<br />

riversare liquidi<br />

a terra. Sotto<br />

nel tondo, quello<br />

dell’intercooler.<br />

Ecu<br />

motore<br />

Cooling generoso<br />

COME I FRATELLI MAGGIORI Nonostante la torretta ultra compatta<br />

la disposizione degli scambiatori è in posizione tradizionale,<br />

nel vano posteriore sinistro della torretta in modo da essere<br />

raffreddati da una singola ventola a 9 pale. Gli scambiatori di<br />

olio idraulico, refrigerante motore e intercooler sono verticali<br />

per favorire il flusso dello scambio termodinamico. Davanti a<br />

loro trovano posto l’intercooler aria/acqua e il condensatore<br />

del climatizzatore. Il vaso d’espansione indeformabile nel<br />

tempo (metallo) e montato più alto sia del radiatore sia della<br />

testata motore previene ogni sorta di surriscaldamento.<br />

Intercooler<br />

aria/acqua<br />

Refrigerante<br />

motore<br />

VENTOLA<br />

SOFFIANTE<br />

Il vano motore<br />

è separato<br />

da quello degli<br />

scambiatori<br />

con grande cura.<br />

In questo modo<br />

la ventola<br />

di raffreddamento,<br />

a presa diretta,<br />

crea una<br />

depressione<br />

importante<br />

e costante.<br />

Intercooler turbo<br />

BLOCCO ASSALE<br />

AUTO Sulla<br />

colonna di sterzo<br />

c’è un selettore per<br />

il blocco e lo<br />

sblocco dell’asse<br />

anteriore.<br />

La nuova funzione<br />

blocco automatico<br />

è molto utile.<br />

+30% oscillazione<br />

Sensore allineamento torretta<br />

Cruise control<br />

SCALO AUTOMATICO E CREEP<br />

Ancora una volta è la gestione<br />

elettronica a fare la differenza<br />

sul nuovo gommato Serie 7.<br />

Al capitolo trasmissione<br />

lo ZX135W-7 introduce un acceleratore<br />

elettronico che mantiene la portata idraulica<br />

al motore di trasmissione. La macchina<br />

avanza costante (senza schiacciare<br />

l’acceleratore) ma varia la velocità in caso<br />

di salite, condizione in cui scala la gamma<br />

di marce automaticamente. È anche<br />

impostabile un avanzamento lento “creep”<br />

che mantiene velocità anche di soli 2,2 km/h.<br />

FORZA DI TRAZIONE DA10.200 daN<br />

Il “piccolo” Hitachi ha la forza<br />

di trazione più elevata della sua<br />

categoria grazie alla trasmissione<br />

ZF HL 270 azionata da un motore<br />

idraulico a cilindrata variabile (sotto).<br />

Trasmissione ZF HL 270<br />

Condensatore<br />

climatizzatore<br />

Scabiatore olio<br />

idraulico<br />

+ 30%<br />

L’assale anteriore passa da 7 a 9 gradi di inclinazione masssima<br />

[44] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [45]


Hitachi ZX135W-7<br />

INTERMITTENTE<br />

Lo ZX135-7W<br />

richiama<br />

l’operatore<br />

ad allacciare<br />

la cintura con<br />

un evidente<br />

segnale<br />

luminoso.<br />

Doppio filtro abitacolo<br />

PIÙ RESISTENTE<br />

AL SOLE<br />

Le plastiche della<br />

cabina sono<br />

migliorate nella<br />

finitura e nella<br />

resistenza<br />

ai raggi UV.<br />

ostruzioni<br />

Tettuccio oscurato al 100% Plexiglass azzurrato Tettuccio totalmente apribile<br />

È migliorata<br />

TANTA VISIBILITÀ E PIÙ ERGONOMIA<br />

Lo ZX135W-7 non si accontenta delle<br />

telecamere birdview del sistema Aerial<br />

Angle di serie, ma introduce specchi<br />

retrovisori sdoppiati e un tergicristallo<br />

a pantografo che pulisce oltre l’85% del<br />

parabrezza. A questo aggiungiamo i fari<br />

di lavoro a led di serie (quelli sopra<br />

cabina a richiesta) che restano accesi<br />

per dare tempo all’operatore<br />

di scendere dalla cabina<br />

in sicurezza. All’interno<br />

l’ergonomia è stata ottimizzata,<br />

soprattutto introducendo nuove<br />

consolle laterali sospese<br />

assieme al sedile, regolabili<br />

in altezza e con poggia braccia<br />

ad inclinazione variabile<br />

al millimetro. Rispetto ai gommati<br />

Serie 6 il salto di qualità è evidente.<br />

TERGICRISTALLO<br />

ESEMPLARE<br />

La maxi spazzola<br />

montata su<br />

pantografo<br />

pulisce oltre<br />

l’85% del<br />

parabrezza.<br />

CODICE<br />

IMPOSTABILE<br />

È possibile<br />

impostare un<br />

antiavviamento<br />

con codice<br />

numerico.<br />

Fari led sopra cabina disponibili (2/4)<br />

SOLO<br />

72 dB(A)<br />

IN CABINA<br />

Vano refrigerato<br />

Extralarge<br />

Tappeto a vasca in due pezzi<br />

FUNZIONALE<br />

Ora è più<br />

semplice<br />

rimuovere<br />

il tappeto a vasca<br />

per pulire<br />

la cabina in modo<br />

accurato.<br />

NUOVA CABINA CRES 7<br />

CONSOLLE SOLIDALI AL SEDILE E REGOLABILI IN ALTEZZA<br />

PORTA A DOPPIO STAMPO DI OTTIMA FATTURA<br />

Presa Usb per ricarica smartphone<br />

PIÙ SICUREZZA, PIÙ SPAZIO, PIÙ QUALITÀ Rispetto<br />

ai gommati Serie 6, la cabina Rops Fops è integralmente<br />

nuova, più lunga e di generazione CRES 7. Tutta la<br />

struttura perimetrale è ora realizzata con scatolati più<br />

resistenti (ribaltamento fino a un peso massimo di 16,3 t)<br />

e si distingue dalla precedente per l’angolo retto tra<br />

montante e tetto. A richiesta si possono avere la griglia<br />

superiore OPG Level II apribile (pulizia e uscita di<br />

sicurezza) e quella frontale apribile a libro (pulizia).<br />

ELASTOVISCOSI<br />

Di nuova<br />

concezione anche<br />

i quattro supporti<br />

elastici (foto<br />

a sinistra)<br />

cabina che<br />

contribuiscono<br />

ad abbassare<br />

la pressione<br />

acustica interna<br />

a soli 72 dB(A).<br />

[46] febbraio <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Hitachi ZX135W-7<br />

INQUADRATURE MOLTEPLICI<br />

Il nuovo software permette<br />

di personalizzare le telecamere<br />

visualizzate a monitor.<br />

AERIAL ANGLE DI SERIE<br />

L’inquadratura dall’alto<br />

è molto utile in manovra<br />

ed eleva la sicurezza attiva.<br />

MENU A PIRAMIDE Sei le<br />

macro categorie per gestire<br />

la macchina. Si naviga bene<br />

con il selettore rotativo.<br />

TIPO ATTREZZATURA<br />

Si memorizzano<br />

le attrezzature idrauliche<br />

e le relative impostazioni.<br />

RADIO DAB DI SERIE<br />

È la prima macchina<br />

movimento terra con<br />

tecnologia DAB integrata.<br />

VIVAVOCE E BLUETOOTH<br />

Come in auto, il sistema<br />

multimedia si connette<br />

ai differenti smartphone.<br />

IMPOSTAZIONI Il nuovo<br />

software Hitachi permette<br />

di personalizzare diversi<br />

comandi della macchina.<br />

ANALISI CONSUMI<br />

La cronologia consumi<br />

è trasmessa e sempre<br />

consultabile da remoto.<br />

PORTATA E PRESSIONE<br />

Sopra tutte le impostazioni<br />

memorizzabili per ogni<br />

attrezzatura idraulica.<br />

PIÙ BRACCIO O ATTREZZO?<br />

La priorità idraulica tra<br />

braccio a attrezzatura è<br />

regolabile in Eco e in Power.<br />

REATTIVITÀ Quando<br />

si sollevano carichi pesanti<br />

si può regolare di più o meno<br />

3% la velocità di sollevamento.<br />

Completissimo<br />

VERO CLIMATIZZATORE<br />

Il sistema di climatizzazione<br />

automatico mantiene<br />

la temperatura richiesta e<br />

lavora in base<br />

all’irraggiamento<br />

solare grazie<br />

a un sensore<br />

(foto nel tondo).<br />

STORICO ATTREZZATURE<br />

Per ogni attrezzatura<br />

è segnalata la percentuale<br />

di utilizzo sulle ore totali.<br />

TUTTA LA MANUTENZIONE<br />

Le scadenze previste<br />

a sistema sono ben 18. Anche<br />

il filtro pilotaggi è monitorato.<br />

INDIETRO NEL TEMPO<br />

Non è indicata solo<br />

la prossima manutenzione,<br />

ma anche quella passata.<br />

LONG LIFE L’olio idraulico<br />

si sostituisce a ben 5.000<br />

ore e la sua qualità è<br />

monitorata costantemente.<br />

Il bel monitor lcd a colori<br />

ad alta risoluzione,<br />

da 8 pollici fa da vetrina<br />

al nuovo software<br />

intuitivo, al bluetooth<br />

audio e alle telecamere<br />

bird view del sistema<br />

di videocontrollo<br />

Aerial Angle<br />

NON MANCA NULLA... se non<br />

il fascino del touch screen.<br />

L’interfaccia dello ZX135W-7<br />

è connessa al 100% in modo<br />

bidirezionale, dà accesso<br />

a centinaia di dati utili per<br />

il monitoraggio della macchina,<br />

del lavoro e per pianificare<br />

al meglio la manutenzione.<br />

Il sistema permette<br />

di memorizzare le singole<br />

attrezzature idrauliche per nome<br />

e di associare un contaore<br />

dedicato. In termini operativi<br />

segnaliamo sia il nuovo<br />

econometro che indica<br />

il consumo istantaneo con<br />

una barra di led verdi, sia l’auto<br />

power boost che si attiva<br />

per 10 secondi incrementando<br />

la pressione idraulica.<br />

Selettore rotativo<br />

MEMORIA ALERT<br />

L’elettronica non scorda nulla<br />

e mette a disposizione una<br />

cronologia delle anomalie.<br />

4.500 E 9.000 ORE Sono<br />

gli intervalli di manutenzione<br />

del filtro urea e del nuovo<br />

modulo CSF antiparticolato.<br />

TELECAMERE BIRDVIEW DI SERIE Il sistema<br />

di videocontrollo a 270° Aerial Angle di Hitachi<br />

è perfettamente integrato alla macchina.<br />

Oltre alla visualizzazione birdview è possibile<br />

visualizzare le inquadrature singole delle tre<br />

telecamere o di vederle tutte in una schermata.<br />

BIDIREZIONALE<br />

La macchina invia dati relativi<br />

a lavoro e manutenzioni<br />

e riceve segnalazioni service.<br />

SPEGNIMENTO REGOLABILE<br />

L’operatore può regolare<br />

il tempo d’azionamento dello<br />

spegnimento motore.<br />

Fari led polarizzati per telecamere<br />

[48] febbraio <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Hitachi ZX135W-7<br />

GPS/GPRS<br />

La centralina<br />

(destra) che assicura<br />

la connessione<br />

è in cabina, mentre<br />

l’antenna è interna<br />

al tetto della cabina.<br />

MOTORE YANMAR?<br />

ORA LA GARANZIA DURA 5 ANNI!<br />

L’Hitachi ZX135W-7 in numeri<br />

Peso operativo con lama<br />

Peso operativo lama + stab.*<br />

Capacità sollev. pneu.360°,<br />

al suolo (distanza)<br />

Potenza netta<br />

Motore Deutz<br />

Cilindrata<br />

Cilindri<br />

Alesaggio x corsa<br />

Regime di taratura<br />

Velocità del pistone<br />

Valvole per cilindro<br />

Distribuzione<br />

Iniezione<br />

Fasi d’iniezione<br />

Egr<br />

Post trattamento<br />

Alimentazione<br />

Pompe<br />

Portata lavoro (traslazione)<br />

Regolazione pompa<br />

Distributore a cassetti<br />

Pressione massima (traslaz.)<br />

Velocità traslazione<br />

Velocità rotaz. torretta<br />

Passo<br />

Carreggiata<br />

Braccio escavatore<br />

Penetratore standard<br />

Profondità di scavo<br />

Profondità scavo al plinto<br />

Distanza scavo max<br />

Forza strappo alla benna<br />

Forza penetrazione<br />

Sbalzo posteriore torretta<br />

Larghezza torretta<br />

Larghezza pneu gemellati<br />

Pneumatici gemellati<br />

Altezza trasp./strada<br />

Batteria<br />

Alternatore<br />

Serbatoio gasolio (urea)<br />

Serbatoio idraulico (impianto)<br />

14,5<br />

15,5<br />

2,8 (5,5 giù)<br />

4,5<br />

100<br />

TCD4.1L4<br />

4,03<br />

4<br />

101 x 126<br />

2.000<br />

8,40<br />

4<br />

Head cams<br />

CR<br />

3<br />

electr ext<br />

DPF+SCR<br />

turbo<br />

var<br />

2 x 117+23,4+22,8<br />

LS<br />

o c conv<br />

33,3/36,4 boost<br />

2,2 - 8,8 - 35<br />

9,8<br />

2.550<br />

2.500<br />

T<br />

1.950<br />

5.030<br />

4.580<br />

8.410<br />

6.240<br />

9.400<br />

6.600<br />

1.740<br />

2.530<br />

10.00 x 20<br />

2.530 x 590<br />

2 x 74<br />

50<br />

220(26)<br />

190/79<br />

www.scaispa.com<br />

t<br />

t<br />

t<br />

m<br />

kW<br />

litri<br />

mm<br />

giri/min<br />

m/s<br />

l/min<br />

MPa<br />

giri/min<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

daN<br />

daN<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

Ah<br />

A<br />

litri<br />

litri<br />

SENSORE OLIO MOTORE<br />

La qualità dell’olio motore<br />

è monitorata in tempo reale.<br />

SENSORE OLIO<br />

IDRAULICO<br />

È un modulo montato<br />

su un filtro dell’olio<br />

prossimo<br />

al gruppo pompe.<br />

La qualità dell’olio<br />

viaggia online<br />

OLIO CONSITE Il sistema analizza<br />

in tempo reale temperatura, densità,<br />

viscosità cinetica e costante dielettrica<br />

per prevenire ossidazione,<br />

contaminazioni e deterioramento di olio<br />

motore e olio idraulico. Hitachi è l’unica<br />

Casa che offre tale tecnologia, oltretutto<br />

di serie. Scegliendo il nuovo ZX135W-7<br />

si porta a casa il massimo della<br />

diagnostica preventiva connessa.<br />

INTERVALLI DI MANUTENZIONE<br />

• OLIO MOTORE E FILTRO 500 ORE<br />

• FILTRO GASOLIO 1.000 ORE<br />

• FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ORE<br />

• OLIO IDRAULICO OGNI 2 ANNI<br />

• LIQUIDO REFRIGERANTE 2.000 ORE<br />

Si ringraziano per la collaborazione<br />

la concessionaria Agri Trading di Commessaggio (MN)<br />

e il distributore esclusivo per l’Italia di Hitachi Scai Spa.<br />

Basta con la preoccupazione di fermi macchina. YANMAR offre i migliori motori<br />

nella classe di potenza fino a 155 kW. YANMAR è il giusto partner per l’efficienza<br />

del vostro veicolo ed ora rinnova il suo impegno fornendo una garanzia di 5 anni.<br />

La nuova garanzia gratuita fino a 5.000 ore è disponibile per tutti i nuovi motori<br />

immatricolati della serie TN. Una nuova garanzia per la massima affidabilità, e la<br />

vostra macchina sarà sempre operativa.<br />

5.000 ORE DI GARANZIA GRATUITA SUI MOTORI<br />

YANMAR PER MACCHINE DA COSTRUZIONE<br />

yanmar.com/eu/industrial/5-anni-garanzia


Macchine&Componenti<br />

Escavatori cingolati<br />

ITALIANI<br />

nel cuore<br />

Dopo anni d’attesa<br />

gli escavatori CASE<br />

passano a motori<br />

FPT Industrial.<br />

Vi presentiamo<br />

in anteprima i primi<br />

7 nuovi Serie E<br />

Testi di Matthieu Colombo<br />

CASE presenta i nuovi escavatori cingolati<br />

Serie E. Efficienza, economia, esperienza,<br />

evoluzione… inizia una nuova<br />

era, fatta di macchine connesse, idraulica intelligente<br />

e regolabile CIHS, costi totali di possesso<br />

in netto calo grazie a intervalli di manutenzione<br />

molto più distanti tra loro. E<br />

ancora, cabina nuova con pressurizzazione<br />

ottimizzata, monitor extralarge,<br />

bracci rinforzati nelle strutture<br />

e un design che trasmette<br />

una sensazione di forza e robustezza<br />

grazie alla doppia<br />

nervatura laterale.<br />

Al lancio 7 nuovi modelli<br />

[52] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [53]


Macchine&Componenti<br />

Escavatori cingolati<br />

MAGGIORE<br />

VERSATILITÀ<br />

Rispetto<br />

ai Serie D,<br />

i nuovi CASE<br />

consentono<br />

impostazioni<br />

idrauliche<br />

aggiuntive e<br />

personalizzabili.<br />

Non mancano<br />

tutte le linee<br />

idrauliche per<br />

utilizzo<br />

di attrezzature<br />

come i roto-tilt.<br />

Le attrezzature<br />

si memorizzano<br />

a sistema.<br />

nella fascia delle 14-30 t di peso operativo, tutti motorizzati<br />

FPT Industrial con emissionamento Stage V ottenuto senza<br />

Egr, ma con soluzione di post-trattamento dei gas di scarico<br />

HI-eSCR2 di FPT che non necessita di manutenzione.<br />

Sempre per contenere le emissioni di CO 2 , queste motorizzazioni<br />

sono compatibili con carburanti di tipo HVO.<br />

Tra i nuovi modelli i CX130E, CX160E, CX180E, con motore<br />

4 cilindri da 4,5 litri di cilindrata già sperimentato in applicazioni<br />

movimento terra e il CX240E, arriveranno nella seconda<br />

parte dell’anno, mentre i CX210E, CX250E, CX300E con<br />

l’ultra collaudato 6 cilindri da 6,7 litri che da anni anima il cuore<br />

della gamma di pale gommate della Casa sono già disponibili<br />

così come sono dichiarati i primi dati tecnici.<br />

I CX210E e CX240E hanno una potenza massima dichiarata<br />

di 124 kW erogati a 1.800 giri/min e una coppia massima<br />

di 657 Nm a 1.600 giri/min, mentre lo stesso motore tarato<br />

per il CX250E dichiara 138 kW a 2.000 giri/min e un valore<br />

di coppia di 659 Nm a 1.800 giri/min e per il CX300E arriva<br />

FARI A LED DISPONIBILI Tra dei Serie E anche potenti<br />

fari a led. L’allestimento da fabbrica prevede 8 fari di cui<br />

4 perimetrali alla torretta (2 a lato della retrocamera)<br />

e due frontali sopra alla cabina.<br />

a 204 kW a 1.900 giri/min con una coppia massima di 1.033<br />

Nm a 1.500 giri/min.<br />

Riguardo ai modelli CX210E e CX240E, è bene precisare che<br />

le versioni NLC e con braccio triplice arriveranno anche loro<br />

nella seconda parte del <strong>2022</strong>. Parlando di sottocarro, i nuovi<br />

modelli montano componenti ridisegnate per ottimizzarne<br />

prestazioni e longevità operativa. Prendendo ad esempio<br />

il CX300E, la forza di trazione massima passa da 233 kN<br />

a 247 kN e i rulli d’appoggio di geometria ottimizzata.<br />

Grande economia e “super power”<br />

I nuovi motori FPT Stage V si integrano alla perfezione con<br />

l’innovativo impianto idraulico CASE Intelligent Hydraulic<br />

System in cui l’elettronica la fa da padrone nell’interfaccia<br />

tra operatore, distributore e pompe di lavoro. In questo<br />

modo i Serie E assicurano più controllabilità e precisione<br />

in ogni condizione operativa. Non solo, l’impianto CIHS è<br />

integrato con quattro modalità di lavoro, con impostazioni<br />

idrauliche aggiuntive e personalizzabili, in grado di regolare<br />

la priorità del flusso per i movimenti del braccio, del<br />

bilanciere o di rotazione, il tutto controllabile dall’operatore.<br />

La modalità Super Power (SP) migliora l’efficienza e offre<br />

la massima produttività, la modalità Power (P) fornisce<br />

potenza extra quando serve e la modalità Lifting (L) otti-<br />

[54] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [55]


Escavatori cingolati<br />

mizza la movimentazione di materiale. Infine la modalità<br />

Eco (E) che offre risparmi di carburante sostanziali differenti<br />

di modello in modello. I nuovi CASE Serie E arrivano<br />

a consumare fino al 17% in meno di carburante rispetto ai<br />

modelli Serie D.<br />

CASE MAXIMUM VIEW MONITOR Il nuovo monitor<br />

è di dimensioni generose e si sviluppa in verticale per<br />

non rubare spazio alla visuale dell’operatore. Nella<br />

schermata sotto il sistema di videocontrollo. Al piede del<br />

monitor si riconoscono i comandi del climatizzatore.<br />

NUOVA ERGONOMIA Sopra si vedono bene le due<br />

nuove consolle sospese assieme al sedile, con nuovi<br />

appoggiabraccia regolabili in altezza e inclinazione.<br />

A lato del joystick destro c’è un vano porta telefono con<br />

vicino una presa di ricarica 12V.<br />

Silenzio a bordo al top della categoria<br />

In cabina non siamo ancora saliti. Il primo dato che salta<br />

ai nostri occhi è la pressione acustica interna da record della<br />

categoria, visto che per il CX210E sono dichiarati 68 dB(A)<br />

che scendono persino a 67 dB(A) per i modelli più grandi.<br />

Oltre che per le nuove motorizzazioni e la nuova gestione<br />

elettronica dell’impianto idraulico, questi dati sono certamente<br />

ottenuti grazie a una più accurata pressurizzazione<br />

dell’abitacolo. Al riguardo segnaliamo il climatizzatore<br />

automatico ottimizzato per essere ancora più efficiente.<br />

I progettisti hanno poi lavorato per migliorare l’ergonomia<br />

della postazione di comando, hanno ottimizzato le consolle<br />

laterali sospese assieme al sedile e hanno migliorato<br />

l’accesso per incrementare la sicurezza in salita e discesa<br />

dagli escavatori (è la condizione in cui si registrano<br />

più infortuni tra gli operatori di escavatori).<br />

Già dalle immagini spicca il nuovissimo monitor LCD da<br />

ben 10 pollici che propone diversi menu navigabili con i 5<br />

pulsanti sottostanti, configurabili direttamente dall’operatore.<br />

Tutti i modelli della Serie E offrono le stesse funzionalità<br />

della precedente generazione di escavatori cingolati<br />

con una maggiore attenzione al comfort e alla sicurezza.<br />

La visibilità posteriore è garantita dalla telecamera standard,<br />

così come sul lato destro della macchina.<br />

Su richiesta può essere integrata anche una terza telecamera<br />

sul lato sinistro per ottenere una visione birdview con<br />

videocontrollo perimetrale a 270° (foto a destra).<br />

Oltre che ottimizzando la visibilità, CASE conferma la sua<br />

attenzione alla sicurezza passiva fornendo di serie la griglia<br />

superiore di protezione contro la caduta di oggetti<br />

(FOPS) di livello 2.<br />

Costi di manutenzione in calo<br />

La nuova gamma di servizi post-vendita connessi e non connessi,<br />

offerti da CASE si integra a intervalli di manutenzione<br />

più distanti tra loro. È la stessa cura adottata per le pale gommate<br />

CASE Evolution che promettono un TCO inferiore del<br />

20% rispetto al modello precedente.<br />

Come sulle nuove pale, è ora offerto di serie il modem a trasmissione<br />

bidirezionale che permette di utilizzare CASE<br />

SiteConnect e CASE SiteWatchTM, per la gestione della singola<br />

macchina come di una flotta. La soluzione include redazione<br />

di report di produttività ed efficienza, funzioni di geolocalizzazione,<br />

geofencing con alert impostabili per rilevare<br />

utilizzi non autorizzati.<br />

Ora prendete nota: CASE Care è un programma di manutenzione<br />

programmata standard, che comprende pezzi di<br />

ricambio e lubrificanti originali. CASE Protect è un programma<br />

di estensione di garanzia che può avere durata e<br />

caratteristiche variabili. CASE Fluid Analysis serve a prevenire<br />

guasti gravi, ottimizzando l’affidabilità del bene ed estendendone<br />

la durata operativa.<br />

SELETTORE MODALITÀ Nell’immagine sopra,<br />

il pulsante rotante con cui si selezionano le differenti<br />

modalità di lavoro e i pulsanti per richiamare le funzioni<br />

più utilizzate in modo semplice e veloce.<br />

Service proattivo<br />

CASE SiteConnect migliora i dati di telemetria utilizzati dal<br />

team Uptime Center di CASE per fornire ai concessionari allarmi<br />

basati sulle prestazioni della macchina. È possibile intervenire<br />

rapidamente per ridurre al minimo il tempo di inattività,<br />

dal momento che i concessionari possono accedere<br />

ai dati della macchina da remoto e apportare modifiche in<br />

modo tempestivo. Ciò permette ai concessionari di gestire<br />

proattivamente le macchine dei clienti, aumentandone il<br />

tempo di attività. Sia SiteWatch che SiteConnect sono dotazioni<br />

di serie della nuova gamma Serie E.<br />

[56] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [57]


Macchine&Componenti<br />

Escavatori cingolati<br />

L’ANELLO<br />

mancante<br />

Volvo CE completa l’offerta con i nuovi EC530E<br />

ed EC550E per dire la sua nella fascia delle oltre 50 t.<br />

Nuova idraulica IMVT e sottocarri dalle spalle larghe<br />

Testi di Matthieu Colombo<br />

Noi di <strong>Costruzioni</strong> non siamo tifosi dei costruttori che<br />

vogliono diventare full liner a priori, a tutti i costi, ma<br />

sicuramente lo siamo delle novità di prodotto e delle<br />

innovazioni. L’arrivo dei due nuovi EC530E ed EC550E, a<br />

completamento dell’offerta di escavatori cingolati, è dal nostro<br />

punto di vista una naturale evoluzione di prodotto che<br />

ci attendevamo da un marchio come Volvo. Già considerato<br />

un riferimento per la validità di pale gommate e dumper<br />

articolati, oggi il costruttore svedese ha guadagnato l’attenzione<br />

(e le quote di mercato) anche con i suoi escavatori<br />

cingolati e con i modelli da demolizione da essi derivati.<br />

Posizionamento strategico<br />

Gli EC530E ed EC550E si inseriscono tra il collaudato<br />

EC480E e il maxi EC750E. Rispetto al fratello piccolo l’evoluzione<br />

è sostanziale in termini di prestazioni e le maggiori<br />

prestazioni sono state ottenute con un impianto idraulico<br />

rivoluzionato supportato da una taratura a ben 340 kW<br />

del collaudato sei cilindri D13J (+20%), con bracci irrobustiti<br />

nella struttura, nei perni e nella dimensione dei cilindri,<br />

quindi con soluzioni sottocarro extra large, ma retrattili meccanicamente<br />

per ottenere larghezze minime di trasporto<br />

rispettivamente di 2.990 mm per l’EC530E e di 3.400 mm<br />

[58] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [59]


Macchine&Componenti<br />

Escavatori cingolati<br />

Dalla pesa allo scavo 3D<br />

per l’EC550E. In assetto di lavoro le macchine sono larghe<br />

ben 3.490 mm e 3.900 mm. Volvo annuncia i nuovi modelli<br />

come “ai vertici della categoria in termini di forze di<br />

scavo e di sollevamento al livello di macchine da 60 tonnellate<br />

di peso operativo”.<br />

Non sono da meno la coppia assicurata dal motore di rotazione<br />

(+20% rispetto a un EC480E) e la forza di trazione<br />

(+5% rispetto a un EC480E). In combinazione con benne<br />

di grandi dimensioni, l'EC530E e l'EC550E sono ideali<br />

per caricare dumper articolati di classe da 30/40 tonnellate<br />

con cicli di lavoro a ritmo sostenuto.<br />

Un motore ultra collaudato<br />

Sotto al cofano motore gira lo stesso D13J dell’EC480E<br />

Stage V, ma adeguato nella sostanza (non solo nell’elettronica)<br />

per erogare i suddetti 340 kW di potenza massima<br />

a soli 1.600 giri/min e ben 2.200 NM ad appena 1.300<br />

giri/min. Tutto questo è possibile grazie alla rigidità del monoblocco<br />

dei motori Volvo di generazione J accresciuta<br />

mediamente del 30%, a una coppa dell’olio motore maggiorata<br />

di 12 litri rispetto alla versione dedicata al “480”, a<br />

un sistema di raffreddamento maggiorato per refrigerante,<br />

intercooler aria-aria del turbo e anche per l’olio idraulico.<br />

SICUREZZA Sono di serie la telecamera posteriore<br />

e quella laterale, e alla soluzione opzionale<br />

di videocontrollo perimetrale a 360° Smart View,<br />

particolarmente utile in spazi ristretti.<br />

Idraulica con distributore IMVT<br />

L’efficienza dei nuovi EC530E ed EC550E è soprattutto merito<br />

dell’innovativo sistema elettroidraulico basato sulla tecnologia<br />

di gestione delle singole spole del distributore tramite<br />

IMVT (Independent Metering Valve Technology). Questa<br />

soluzione consente di ottenere un funzionamento più accurato,<br />

regolabile ed efficiente rispetto a un sistema idraulico<br />

tradizionale ad accoppiamento meccanico.<br />

Un’ulteriore efficienza è stata ottenuta sia grazie a un si-<br />

stema che permette di ridurre il regime motore senza conseguenze<br />

sulla portata sia attraverso l’ottimizzazione delle<br />

tubazioni idrauliche riducendo curvature strette e numero<br />

di giunzioni. I due nuovo modelli, inoltre, hanno un impianto<br />

idraulico di capacità superiore del 12% rispetto al fratello minore<br />

EC480E. Il nuovo sistema con distributore IMVT permette<br />

tra l’altro di implementare il numero di regolazioni possibili<br />

a monitor, tra cui la modalità di traslazione lenta o la<br />

funzione CDC (Comfort Drive Control) sia di introdurre logiche<br />

di funzionamento adattive perché la potenza sia proporzionale<br />

al carico idraulico richiesto.<br />

L’operatore, ad esempio, può ora regolare la priorità braccio/rotazione<br />

e braccio/traslazione o la velocità di discesa<br />

del braccio, per un ottenere un controllo ottimale in lavori<br />

che richiedono particolare precisione. La nuova tecnologia<br />

riduce tra l’altro gli eventuali sobbalzi di braccio e avambraccio<br />

attenuando sollecitazioni su macchina e cabina.<br />

Hanno le spalle larghe<br />

A proposito di struttura, i due modelli si distinguono tra loro<br />

per il sottocarro. In realtà le componenti come motori di traslazione,<br />

rulli, pattini a doppia o tripla costola sono sempre<br />

gli stessi. A differire sono lunghezza del carro e carreggiata.<br />

Tra i due modelli l’EC530E è l’eletto per grandi sbancamenti<br />

e in generale lavoro di cantiere.<br />

Questo grazie alla larghezza di trasporto a carro ristretto di<br />

soli 2.990 mm. Dal nostro punto di vista, il modello EC550E<br />

Sui nuovi Volvo sono disponibili diverse opzioni.<br />

Tra queste il sistema Dig Assist che, attraverso<br />

il tablet da 10 pollici Volvo Co-Pilot, permette<br />

di lavorare con sistemi di aiuto allo scavo 2D e<br />

3D. È inoltre disponibile un nuovo sistema di pesatura<br />

integrato alla macchina che permette di<br />

fornire all’operatore informazioni in tempo reale<br />

sul carico in benna o sulla quantità di materiale<br />

spostato durante un turno di lavoro. Gli stessi dati<br />

rilevati dalla macchina sono anche trasmessi in<br />

rete per consentire di gestire al meglio la produttività<br />

in una cava e o in grandi cantieri.<br />

[60] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [61]


Macchine&Componenti<br />

Escavatori cingolati<br />

Scavo 2D/3D<br />

Hitachi monta Leica in linea<br />

Sugli escavatori<br />

Serie 7 da 10 a 50 t<br />

di peso operativo,<br />

HCME monta<br />

in fabbrica soluzioni di<br />

controllo macchina<br />

2D e 3D firmati<br />

Leica Geosystems<br />

MANUTENZIONE Gli intervalli di manutenzione<br />

prolungati, come il cambio olio motore portato da 500<br />

a 1.000 ore, permettono di ridurre le spese<br />

di manutenzione, mentre il raggruppamento dei filtri<br />

accessibili da terra incrementa facilita i controlli<br />

quotidiani e rende più sicuro il lavoro dei meccanici.<br />

IL SOLITO COMFORT Per chi conosce Volvo la cabina<br />

dei nuovi EC530E ed EC550E non ha segreti. Il livello<br />

acustico in cabina è di soli 71 dB(A) e il climatizzatore<br />

può essere equipaggiato di un filtro HEPA.<br />

è più indicato in cava, in ragione del carro più lungo di 115<br />

mm e da quasi quattro metri di larghezza massima (ristretto<br />

3.400 mm). La maggiore impronta a terra del “550” fa la differenza<br />

in termini di capacità di sollevamento, soprattutto<br />

laterale. A 4,5 m di raggio e zero altezza, ad esempio,<br />

l’EC530E solleva 23.040 kg, mentre l’EC550E ne solleva<br />

27.950 kg. Questo dato evidenzia una marcata differenza<br />

che si riallinea di molto in sollevamento frontale.<br />

Configurando entrambi i modelli con braccio ME da 6.500<br />

mm di lunghezza e avambraccio da 2.550 mm i due modelli<br />

offrono la stessa forza di strappo da 32.900 daN e la stessa<br />

forza di penetrazione 27.400 daN. Ora non ci resta che<br />

lavorare per portare sulle nostre pagine la testimonianza<br />

di uno dei primi clienti italiani.<br />

Hitachi<br />

Construction<br />

Machinery<br />

Europe e Leica<br />

Geosystems (Hexagon)<br />

hanno firmato un<br />

accordo per offrire<br />

l’allestimento dei nuovi<br />

escavatori Zaxis-7 con<br />

soluzioni di controllo<br />

macchina 2D e 3D,<br />

direttamente nello<br />

stabilimento Hitachi di<br />

Amsterdam. In questo<br />

modo, i clienti finali<br />

beneficiano di test<br />

approfonditi di<br />

calibrazione e di<br />

un'installazione<br />

professionale, affidabile<br />

e garantita dalla Casa<br />

madre. Al momento<br />

dell’ordine, i clienti<br />

potranno scegliere tra<br />

diverse opzioni<br />

d’allestimento.<br />

Questo permette tra<br />

l’altro di finanziare<br />

l’acquisto di macchina e<br />

sistemi Leica in un<br />

unico pacchetto a<br />

fronte di soluzioni di<br />

finanziamento e<br />

incentivi come il credito<br />

d’imposta Industria 4.0.<br />

L’accordo prevede<br />

anche la formazione<br />

pratica di Leica<br />

Geosystems al<br />

momento della<br />

consegna della<br />

macchina. L'aggiunta<br />

della tecnologia di<br />

controllo macchina<br />

Leica Geosystems agli<br />

escavatori Hitachi<br />

aumenta l'efficienza in<br />

cantiere, riducendo i<br />

costi di esercizio e<br />

consentendo di<br />

completare il lavoro nei<br />

tempi, rispettando le<br />

specifiche, rispettando<br />

il budget, in modo<br />

sicuro e sostenibile. Dal<br />

semplice scavo a quota<br />

uniforme fino al<br />

livellamento preciso di<br />

un pendio, la soluzione<br />

di controllo della<br />

macchina fornisce agli<br />

operatori un sistema di<br />

facile utilizzo per<br />

scavare rapidamente<br />

realizzando un lavoro<br />

perfetto al primo colpo.<br />

Ecco le opzioni<br />

disponibili a listino<br />

Hitachi: controllo<br />

macchina 2D,<br />

predisposizione per 2D<br />

con staffa e cavi<br />

compatibili 3D, in modo<br />

che i clienti possano<br />

eseguire l'upgrade al 3D<br />

quando lo desiderano,<br />

oppure l’opzione 3D<br />

completa da subito.<br />

Inoltre, è possibile<br />

integrare nel sistema<br />

completamente,<br />

sempre montandoli in<br />

fabbrica, anche attacchi<br />

e accessori come i<br />

sistemi tilt rotator.<br />

scaispa.com<br />

[62] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> ,<strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [63]


Demolizione&Riciclaggio<br />

Industriale<br />

DALL’OLIMPO<br />

fino in terra<br />

Armofer finalizza la demolizione di una ciminiera<br />

in cemento e laterizio all’interno del sito attivo<br />

Italcementi di Isola delle Femmine. Il manufatto<br />

è stato abbassato da quota 80 m fino a terra, grazie<br />

a un potente robot elettrico radiocomandato Brokk<br />

Testi di Gisella Giglio<br />

Il cantiere Armofer<br />

presso Italcementi Isola<br />

delle Femmine (PA).<br />

Quando un cantiere si affaccia su uno dei<br />

panorami più belli del Mediterraneo, come l’Isola<br />

delle Femmine, l’attenzione per l’ambiente è prioritaria.<br />

Tanto più se dall’alto della vecchia ciminiera, all’interno<br />

del sito produttivo Italcementi, la vista che si gode<br />

spazia da Punta Raisi a Mondello, icone del palermitano.<br />

Il panorama mette soggezione e, da solo, rende coscienti<br />

dell’importanza di intervenire correttamente nei confronti<br />

dell’ambiente. D’altra parta Armofer può dirsi orgogliosa di<br />

eseguire i lavori e di saperlo fare nel migliore dei modi.<br />

L’impresa di Siziano (PV) ha investito grandi risorse negli<br />

anni per il miglioramento continuo dei processi operativi,<br />

con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale<br />

del proprio operato. Così facendo ha raggiunto l’attuale<br />

professonalità riconosciuta in tutta Europa, grazie a importanti<br />

investimenti in mezzi d’opera dotati di motori di<br />

ultima generazione, tecnologie potenti elettriche, silenziose<br />

e a emissioni zero di CO 2 .<br />

Il recupero dei materiali di risulta dalle operazioni di demolizione<br />

firmate Armofer tocca ormai percentuali vicinissime<br />

al 100% e fra gli addetti ai lavori è ormai nota la<br />

La demolizione è stata eseguita con robot elettrico<br />

a comando remoto Brokk, tanto compatto e leggero per<br />

poter essere traslata a bordo dei ponteggi in alta quota.<br />

proverbiale attenzione con cui tutti<br />

i tecnici dell’impresa separano i materiali<br />

all’origine, improntando il progetto<br />

di demolizione proprio alla massimizzazione<br />

della separazione e raccolta dei materiali.<br />

Il contesto del cantiere<br />

Lo stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine (PA) è<br />

stato avviato negli anni Sessanta e con il passare del tempo<br />

ha subito numerosi interventi di ammodernamento con<br />

Il ponteggio<br />

di sicurezza quasi<br />

completamente<br />

allestito intorno<br />

alla ciminiera.<br />

[64] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [65]


Demolizione&Riciclaggio<br />

Industriale<br />

La demolizione inizia in sommità, a 80 m d’altezza, con<br />

attrezzature manuali e DPI di III categoria.<br />

tenza, imprese, tecnici interni ed esterni, hanno condotto<br />

un lavoro impegnativo, preciso, attento.<br />

particolare attenzione agli aspetti ambientali e di sicurezza.<br />

Armofer è intervenuta per la complessa demolizione di<br />

una ciminiera in cemento dell’impianto, costruita nel 1957,<br />

alta 80 m e situata proprio sul confine della proprietà, in<br />

prossimità all’Autostrada Palermo-Trapani. In cantiere abbiamo<br />

incontrato il progettista dell’intervento, arch. Giuseppe<br />

Cetere e il responsabile del cantiere, geom. Roberto Perrone.<br />

Insieme, e con una squadra di 20 persone tra commit-<br />

Aerodinamica per gli studi preliminari<br />

Prima dell’avvio dei lavori, Italcementi ha condotto una serie<br />

di studi e attività preparatorie e propedeutiche alla demolizione.<br />

In particolare, è stato eseguito uno studio per<br />

valutare gli effetti delle azioni aerodinamiche sul camino e<br />

sono stati progettati e posati gli apprestamenti di messa<br />

in sicurezza mediante cerchiature con fasce di propilene<br />

e post tensionamento delle stesse che sono state posi-<br />

La demolizione a quote comprese tra 70 ai 20 m<br />

d’altezza, è avvenuta prevalentemente con robot<br />

cingolati radiocontrollati a distanza. Sicurezza al top.<br />

La parola al progettista<br />

Arch. Giuseppe Cetere, Armofer<br />

Come avete coniugato la sicurezza in cantiere e l’attenzione<br />

per l’ambiente, in questo cantiere?<br />

“Come per Italcementi, anche per Armofer la sicurezza<br />

è sempre prioritaria, infatti il nostro lavoro parte sempre<br />

da un’attenta analisi del sito e delle condizioni al<br />

contorno. In questo caso fondamentale, prima di decidere<br />

l’approccio tecnico e operativo nei confronti del<br />

manufatto, è un’analisi tecnico-strutturale della ciminiera,<br />

con verifica statica della struttura. Per procedere<br />

dobbiamo sapere qual è il massimo sforzo al quale<br />

l’oggetto può essere sollecitato in ciascun punto e ad<br />

ogni altezza. Di conseguenza dimensioniamo l’intervento<br />

(tecnologia, potenza macchine, tipo di approccio,<br />

tools da utilizzare o evitare) perché sia adatto in ogni<br />

punto, mantenendo sempre un ampio margine di sicurezza.<br />

Non sono solo le condizioni dell’oggetto a porre<br />

vincoli, ma tutto ciò che noi progettiamo e anche le<br />

condizioni ambientali. Per esempio è importantissimo,<br />

con un oggetto alto 80 m, sul mare, considerare la forza<br />

del vento e, soprattutto, del ponteggio carico di vento,<br />

che abbiamo costruito per l’accesso alla struttura.<br />

Infine, a tali altezze, abbiamo calcolato con estrema attenzione<br />

anche i carichi accidentali, ovvero il peso delle<br />

macchine traslate a bordo del ponteggio. Abbiamo<br />

privilegiato piccole attrezzature idrauliche manuali in<br />

sommità, potendo contare su un minirobot cingolati<br />

tipo Brokk, di peso sempre maggiore man mano il manufatto<br />

ed il ponteggio sono stati abbassati di quota.<br />

Per la sicurezza l’importante è avere a disposizione tutte<br />

le tecnologie necessarie.”<br />

Mitigazione rischi, mitigazione ambientale. Dal suo<br />

punto di vista oggi si può fare di più?<br />

“Certo. Si può, si deve e si fa. Almeno in Armofer, che<br />

per storia aziendale ha sempre privilegiato la sicurezza<br />

e per filosofia di approccio, ha scelto quella del miglioramento<br />

continuo delle performances, oggi anche<br />

e soprattutto in termini di sostenibilità ambientale. Nel<br />

caso specifico del cantiere appena concluso a Palermo,<br />

sono stati adottati tutti gli accorgimenti possibili in grado<br />

di minimizzare gli impatti relativamente alle emissioni<br />

in atmosfera (impiego principale di demolitori elettrici);<br />

particolare attenzione ai alla contaminazione del<br />

suolo e ai protocolli di utilizzo di sostanze e additivi chimici,<br />

gestione attentissima dei rifiuti e dei reflui, attenzione<br />

e controllo del rumore e delle vibrazioni, della proiezione<br />

di polveri e infine alla gestione delle emergenze.<br />

Stesso approccio naturalmente rispetto alla sicurezza<br />

del personale che è dotato di DPI di III categoria, nuovi,<br />

disponibili sempre sul cantiere in quantità ridondante;<br />

ma soprattutto personale perfettamente addestrato al<br />

loro utilizzo e gestione e all’approccio al lavoro in chiave<br />

di massima sicurezza per se stessi e per gli altri.<br />

Nulla è mai lasciato al caso, occorre prevedere e gestire<br />

anche gli “imprevisti”, ovvero lavorare in modo che non<br />

si verifichino.<br />

[66] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [67]


Demolizione&Riciclaggio<br />

Industriale<br />

Dalla quota di 20 m la demolizione avviene<br />

con escavatore cingolato con braccio da demolizione.<br />

zionate su tutta l’altezza del camino. Questi studi sono stati<br />

coordianati da un team interno di Italcementi che si è avvalso<br />

della collaborazione dell’ing. Andrea Regazzoni di<br />

Bergamo e l’ing. Vito Sabella di Palermo che hanno lavorato<br />

in stretto contatto con Armofer.<br />

Il Piano delle demolizioni<br />

Dal piano delle demolizioni e dal progetto dell’arch. Cetere<br />

osserviamo come Armofer abbia affrontato un intervento<br />

complesso, con evidenti criticità legate all’altezza del manufatto<br />

da demolire e in un contesto sensibile, dal punto di<br />

vista ambientale, paesaggistico, ma anche logistico essendo<br />

la cementeria in attività e vicino ad arterie infrastrutturali<br />

di primaria importanza.<br />

Tecniche e tecnologie applicate<br />

Le procedure operative per affrontare un simile manufatto<br />

sono diverse e vengono modificate in base all’altezza<br />

operativa. Armofer ha scelto in questo caso per il montaggio<br />

del ponteggio perimetrale al manufatto, abbassato<br />

progressivamente insieme alla ciminiera stessa con il procedere<br />

del lavoro. Tuttavia anche in questo caso le tecnologie<br />

e le tecniche di approccio, una volta assicurato il<br />

ponteggio, il montacarichi e il piano di lavoro in sommità,<br />

sono differenti, come sotto descritto, in modo da utilizzare<br />

sempre la tecnica e la tecnologa migliore, più performante,<br />

più sicura, più sostenibile.<br />

Controllata con pinze e martelli manuali<br />

In sommità la ciminiera viene demolita con attrezzature<br />

idrauliche manuali, pinze da calcestruzzo e martelli manuali.<br />

Così Armofer ha previsto e realizzato l’abbassamento<br />

dalla sommità (+80m) fino a circa 70 m dal suolo. La demolizione<br />

procede per piccole parti, con andamento circolare<br />

costante sull’intera circonferenza e facendo cadere<br />

il materiale nel condotto stesso della ciminera.<br />

Controllata con mini robot a controllo remoto<br />

Dalla quota di 70 m fino a circa 50 m d’altezza è stato possibile<br />

portare sulla piattaforma di lavoro un mini-robot da<br />

demolizione, tipo Brokk 110, il più piccolo della gamma,<br />

ma performante e potente, equipaggiato di tutti i tools necessari<br />

per la demolizione (pinza da calcestruzzo e/o martello<br />

demolitore idraulico).<br />

Il mezzo è alimentato elettricamente, a zero emissioni,<br />

viene radiocontrollato in remoto dall’operatore che in ogni<br />

momento può scegliere la posizione più sicura, di maggior<br />

comfort, per avere il controllo visivo ottimale del fronte<br />

di demolizione pur rimanendo in sicurezza, mai vicino<br />

al fronte esposto di lavoro. Ricordiamo infatti che la procedura<br />

operativa di demolizione di una ciminiera preve-<br />

de lo smarino delle macerie attraverso la canna stessa,<br />

sin dalla sommità e il loro recupero alla base della ciminiera<br />

stressa.<br />

In questo modo non vi sono proiezioni indesiderate né dispersione<br />

di polvere in ambiente.<br />

La medesima tecnica di intervento è stata riproposta dalla<br />

quota di 50 m fino alla quota di 20 m da terra, ma inserendo<br />

un mini-robot cingolato maggiore, il Brokk 160, che ha<br />

consentito una maggior produzione oraria e dunque una<br />

maggior velocità di esecuzione di questa fase operativa.<br />

Demolizione top-down da terra<br />

Dai 20 m di altezza, fino a piano di campagna<br />

la ciminiera è stata demolita con il<br />

sistema “tradizionale”, cioè meccanicamente<br />

da terra, con tecnica top-down, impiegando<br />

un escavatore da demolizione<br />

in allestimento super long demolition.<br />

Smontaggio selettivo<br />

e decostruzione<br />

Un’ulteriore tecnica di demolizione adottata<br />

per questo intervento è stata lo<br />

smontaggio selettivo e controllato, utilizzato<br />

per la rimozione di componenti<br />

strutturali come condotti fumi, componenti<br />

strutturali e altro. In questo caso<br />

Armofer si avvale dell’intervento di un’autogru<br />

alla quale vengono opportunamente<br />

assicurati porzioni di impianti da<br />

svarare, sezionati in quota a caldo o a<br />

freddo, secondo un preciso studio dei<br />

pesi, delle forme, degli equilibri, delle<br />

possibilità di imbrago, delle condizioni<br />

al contorno, delle caratteristiche<br />

tecniche della gru a disposizione.<br />

Dati di cantiere<br />

Ore lavorate: 6.097<br />

Verbali di coordinamento sicurezza e DL: 57<br />

Committenza: ing. Antonio Finocchiaro, Italcementi<br />

Resp. Lavoro e PM: ing. Filippo Feder, Italcementi<br />

Progettisti e DL: ing. Andrea Regazzoni<br />

Coordinatore sicurezza in fase di progettazione<br />

ed esecuzione: ing. Vito Sabella<br />

Impresa affidataria: Armofer di Cinerari Luigi Srl<br />

Nei rendering di progetto si vedono il ponteggio<br />

completo e la piattaforma di lavoro alla sommità della<br />

ciminiera. In evidenza, le attrezzature di sicurezza.<br />

[68] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [69]


Demolizione&Riciclaggio<br />

Metalli<br />

Roster Ltd, filiale di Burgas (Bulgaria).<br />

Deposito rottami e impianto di trattamento<br />

Distruzioni<br />

COSTRUTTIVE<br />

Valore umano, intraprendenza, professionalità e competenza<br />

tecnica sono i pilastri per la buona riuscita<br />

di un progetto. Roster, che da oltre 30 anni opera in<br />

tutta Europa nel campo delle demolizioni, partecipa attivamente<br />

anche al riciclaggio di rottami, metalli misti e cavi<br />

recuperati da questi lavori. In pratica, un trattamento Endof<br />

Waste interno alla società, che valorizza al massimo i<br />

metalli.<br />

Tecnologie adeguate<br />

A Kameno City, situata nelle vicinanze di Burgas e<br />

del suo porto commerciale sul Mar Nero, il nuovo<br />

impianto di Panizzolo, garantisce un trattamento<br />

flessibile per il riciclaggio dei materiali ferrosi (provenienti<br />

da demolizione) in seno all’azienda. Se da<br />

un lato entrano rifiuti come motori elettrici, RAEE,<br />

Guarda l’intervista<br />

a Rosen Terziev<br />

di Roster e il ciclo<br />

di trattamento<br />

Avviato in Bulgaria un nuovo impianto<br />

di riciclaggio Panizzolo, per il trattamento<br />

End-of-Waste dei metalli recuperati dallo<br />

specialista in demolizioni Roster Ltd<br />

Testi di Riccardo Rossi<br />

METALLI MISTI<br />

da demolizione trattati<br />

dall’impianto Panizzolo.<br />

MULINO A MARTELLI<br />

Panizzolo Flex 1000<br />

(315 kW – fino a 13 ton/h).<br />

[70] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [71]


Demolizione&Riciclaggio<br />

Metalli<br />

Alluminio<br />

riciclato, dal<br />

trattamento<br />

dei tubi<br />

refrigeranti.<br />

Intervista<br />

Rosen Terziev,<br />

proprietario<br />

di Roster Ltd.<br />

cavi armati misti e metalli di vario tipo, dall’altro esce un<br />

granulato classificabile come materia prima seconda.<br />

I rottami vengono sottoposti a diverse fasi: si parte con una<br />

riduzione volumetrica mediante il trituratore PZ 2H 1500<br />

(2x135kW), una macinazione tramite il mulino a martelli<br />

Flex 1000 (250 kW- fino a 11t/h) e continuando con appositi<br />

sistemi di separazione del materiale in output. Una<br />

linea di trattamento indipendente invece, è dedicata all’impianto<br />

di raffinazione Panizzolo, con lo scopo di valo-<br />

Sopra,<br />

a sinistra,<br />

un tecnico<br />

Panizzolo<br />

che segue<br />

la formazione<br />

dei dipendenti<br />

Roster.<br />

A destra,<br />

il granulo<br />

di rame<br />

riciclato, dal<br />

trattamento dei<br />

metalli misti.<br />

rizzare come granulato, determinate frazioni in uscita dall’impianto<br />

precedente: rame, ottone, alluminio e acciaio.<br />

“Provenendo dalla nostra attività di demolizione – spiega<br />

Rosen Terziev, rappresentante e amministratore della società<br />

– il rifiuto si presenta principalmente come un mix di<br />

ferro e materiale elettrico. Avevamo la necessità di un impianto<br />

all’altezza per la lavorazione di un rifiuto così complesso,<br />

ed i tecnici di Panizzolo, ci hanno guidato con estrema<br />

professionalità al corretto settaggio”.<br />

Una realtà ambiziosa e strutturata<br />

Roster nasce nel 1990 come specialista nella demolizione<br />

meccanica di edifici, smontaggio di impianti, apparecchiature<br />

e macchinari industriali, oltre a lavorazioni legate<br />

al riciclaggio di metalli ferrosi. Stiamo parlando di un’azienda<br />

che concentra la propria attività nella demolizione di<br />

strutture sia pubbliche che private, sia industriali che strutturali.<br />

Settori in cui la scelta dei macchinari con cui operare<br />

è fondamentale. E perciò “nelle lavorazioni vengono utilizzati<br />

mezzi di proprietà, scelti tra prodotti di fabbricanti<br />

mondiali di prim’ordine e di comprovata efficacia e produttività.<br />

Macchinari performanti e una buona disponibilità<br />

tecnica ci consentono di lavorare con velocità ed efficienza”<br />

puntualizza Terziev.<br />

Oltre a vantare uno staff giovane e ambizioso, con tecnici<br />

e operatori altamente professionali, l’azienda conta più di<br />

200 persone operanti nei reparti di smantellamento e riciclaggio,<br />

suddivise nelle tre sedi bulgare (Smolyan, Plovdid<br />

e il sito di Kameno). A cui si aggiungono i vari cantieri in tutta<br />

Europa, con staff di ingegneri impegnati a seguire ogni<br />

singola fase. Nelle tre sedi avviene sia lo stoccaggio che<br />

il trattamento delle macerie e dei rottami, ma vi si trova anche<br />

il centro logistico dei mezzi.<br />

Per capire com’ è nato (e come procede) il progetto con<br />

Panizzolo, ne abbiamo parlato con Rosen Terziev, Ammi -<br />

nistratore di Ro ster Ltd.<br />

Come siete venuti a conoscenza dell’azienda<br />

Panizzolo?<br />

In sede di riunione, discutendo la necessità<br />

di acquistare un impianto di<br />

riciclaggio di metalli misti per aumentare<br />

la nostra capacità produttiva<br />

e ridurre i costi aziendali.<br />

Avevamo in lizza altre due proposte,<br />

ma la scelta è caduta sull’azienda italiana<br />

che ci ha proposto di vedere l’impianto<br />

su un loro sito.<br />

Il macchinario è stato realizzato, consegnato<br />

e montato in Bulgaria nel giro<br />

di pochi mesi, nonostante le due ondate<br />

di Covid che non ne hanno impedito<br />

l’avviamento e di effettuare le<br />

prime prove.<br />

Cosa vi ha fatto scegliere Panizzolo?<br />

In Panizzolo abbiamo visto uno staff<br />

con una gran voglia di lavorare e di realizzare<br />

un impianto davvero completo<br />

per il riciclaggio di materiali misti.<br />

Avevamo necessità di un’impianto all’altezza<br />

di questo rifiuto così gravoso<br />

e Panizzolo è stato in grado di guidarci<br />

professionalmente sia nella scelta del<br />

migliore layout produttivo che al corretto<br />

settaggio di tutto il ciclo di trattamento.<br />

Con l’avvio della lavorazione del secondo<br />

mulino (per il processo di raffinazione),<br />

è stata confermata la qualità<br />

attesa del materiale?<br />

Ci aspettavamo prodotti in purezza<br />

al 99% per i diversi tipi di metalli. Qui<br />

posso rispondere in modo affermativo.<br />

Che tipo di materiali e prodotti state<br />

lavorando attualmente, ma soprattutto<br />

quale tipo di trasformazione<br />

intendete fare in futuro?<br />

Oggi trasformiamo materiali misti.<br />

Nello specifico tutto ciò che contiene<br />

metalli: quindi motori elettrici, apparecchi,<br />

quadri elettrici, materiale<br />

elettrico in generale, contatori e molto<br />

altro. Nel prossimo futuro, puntiamo<br />

al trattamento a cavi di rame<br />

e di alluminio con guaine in plastica<br />

e schermi in acciaio.<br />

Intendete intraprendere qualche politica<br />

ambientale con la nuova gestione?<br />

Con la realizzazione di questo impianto<br />

abbiamo fatto il primo passo<br />

verso la protezione dell’ambiente.<br />

Siamo in possesso di un certificato<br />

di qualità ISO per ogni nostra attività<br />

produttiva: per la qualità, gestione<br />

ambientale, energia, salute e sicurezza<br />

sul lavoro.<br />

Qual è il suo parere in merito ai possibili<br />

cambiamenti nel settore per i<br />

prossimi anni?<br />

Si denota una continua crescita della<br />

percentuale di riciclabilità dei materiali.<br />

[72] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [73]


Demolizione&Riciclaggio<br />

Benne per D&R<br />

DA RIFIUTI<br />

a vere risorse<br />

Le benne Simex per braccio escavatore<br />

risolvono il problema, direttamente in cantiere,<br />

del recupero dei materiali di risulta<br />

le benne vagliatrici VSE: FIT, vale a dire i nuovi utensili di vagliatura<br />

brevettati. Ogni utensile si compone di cinque parti<br />

indipendenti, ad incastro, senza alcuna saldatura. La sostituzione<br />

non prevede lo smontaggio degli alberi: ogni elemento<br />

è sostituibile singolarmente, anche un solo disco o<br />

lama vagliante. Ciò si traduce in un risparmio fino al 75% sui<br />

costi di manutenzione. Il sistema consente molteplici configurazioni<br />

per meglio adattarsi al materiale da vagliare.<br />

Simex propone tre configurazioni base, ma sono possibili<br />

altre combinazioni, in quanto gli elementi che compongono<br />

l'utensile vagliante sono al 100% intercambiabili.<br />

Abbattimento dei costi<br />

Una benna vagliatrice VSE 30 è stata impiegata, in provincia<br />

di Modena, per la separazione e il recupero di materiali provenienti<br />

dalla demolizione di un’abitazione privata. A seguito<br />

della demolizione, ingenti quantità di calcestruzzo sono state<br />

frantumate, direttamente in sito, con un frantoio mobile.<br />

Il materiale di risulta si presentava ancora grezzo, grossolano,<br />

e, pertanto, non adatto ad un reimpiego in cantiere. La<br />

benna vagliatrice Simex VSE è intervenuta separando i materiali<br />

di pezzatura più grande (40-100 mm) da quelli più fini<br />

(0-30 mm), e pulendoli anche dalla presenza di detriti e terra.<br />

La VSE 30 era equipaggiata con i nuovi utensili FIT, in configurazione<br />

“a disgregare”, caratterizzati dalla presenza di un<br />

disco centrale a rampino, più aggressivo rispetto alle altre<br />

configurazioni disponibili; caratteristica, questa, che permette<br />

anche una leggera frantumazione del calcestruzzo in fase di<br />

vagliatura, incrementando la produzione oraria. Risultato dell’impiego<br />

della VSE 30: sensibile abbattimento dei costi di<br />

smaltimento del materiale e taglio dei costi relativi all'acquisto<br />

e al trasporto di nuova materia prima.<br />

va come granulato di conglomerato bituminoso). Partendo<br />

dal proprio know how in materia di frantumazione e vagliatura<br />

di materiali di risulta da demolizione, ha creato una<br />

nuova benna dedicata al recupero del conglomerato bituminoso<br />

e di altri aggregati da cantiere. Le benne granulatori<br />

per asfalto uniscono il concetto di tamburo fresante<br />

alla tecnologia delle benne frantumatrici a rotore e sono<br />

disponibili in due modelli: CBA 30, per escavatori da 18 a<br />

28 ton, e CBA 40, per il range 25-40 ton.<br />

Da rifiuto a risorsa<br />

Recentemente, nei Paesi Baltici, l’azienda AS Baltem con<br />

sede principale a Peetri, alle porte di Tallin (Estonia), ha de-<br />

Testi di Fabrizio Parati<br />

Dalla frantumazione alla separazione selettiva, dalla<br />

riduzione volumetrica alla vagliatura, Simex dispone<br />

in gamma di benne per braccio escavatore<br />

e per attacco frontale che facilitano le operazioni di demolizione<br />

e riciclaggio, direttamente in sito, dei materiali di<br />

risulta da cantieri e scavi. Vediamo di conoscere da vicino<br />

queste attrezzature.<br />

Benne granulatore per asfalto<br />

Nel mondo della manutenzione stradale e delle pavimentazioni,<br />

come anche in quello dell’edilizia, si fa stringente<br />

il tema del recupero del materiale derivante da demolizioni<br />

e scarifiche, con il duplice obiettivo di coniugare la salvaguardia<br />

ambientale all’ottimizzazione dei costi di cantiere.<br />

Simex, di recente, ha scelto di focalizzarsi nel recupero<br />

del fresato asfaltico (materiale inquadrato dalla normati-<br />

Benne VSE<br />

Disponibile in quattro modelli, per escavatori da 8 a 45 ton,<br />

le benne vagliatrici Simex VSE sono realizzate specificamente<br />

per la separazione di materiali in diverse pezzature,<br />

direttamente in cantiere. Grazie all’esclusivo brevetto Simex<br />

che permette la variazione rapida della granulometria del<br />

materiale vagliato in pochi secondi, tramite un comando<br />

in cabina, l’operatore è in grado di avvicinare e distanziare<br />

gli alberi, con un’escursione massima di 40 mm producendo<br />

quindi tre diverse pezzature del materiale con la medesima<br />

benna, senza necessità di fermi macchina.<br />

Simex ha recentemente introdotto un importante aggiornamento<br />

che contribuisce a rendere ancora più performanti<br />

[74] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [75]


Bellamoli Granulati spa - Via Cesare Betteloni 4/a - 37023 Stallavena (VR)<br />

www.bellamoli.it - www.qubastone.it - info@bellamoli.it<br />

®<br />

R<br />

R<br />

Associazione Porti Italiani (ASSOPORTI) · Via dell’Arco De’ Ginnasi, 6 · 00186 Ro<br />

C.F. 80213650585 · phone +39 06 6876193 · fax +39 06 6876550 · www.assop<br />

THE BIGGEST EUROPEAN EXHIBITION & CONFERENCE SPECIFICALLY DEDICATED TO THE CONCRETE AND MASONRY INDUSTRIES<br />

Benne per D&R<br />

4 th Edition<br />

Fiera certificata<br />

An exhibition audited by<br />

126/2018<br />

GICX18S1<br />

®<br />

Giornate italiane del CalCestruzzo<br />

italian ConCrete days<br />

28-30 April <strong>2022</strong> - Piacenza, Italy Italy<br />

28-30 April <strong>2022</strong><br />

Piacenza<br />

Italy<br />

AMONG THE CONFIRMED EXHIBITORS AT GIC <strong>2022</strong><br />

®<br />

legno e altri materiali deformabili, grazie al sistema<br />

a rotore.<br />

L’elevatissima forza al dente generata da motori<br />

idraulici a pistoni radiali, di grande cilindrata in presa<br />

diretta, permette di frantumare qualsiasi materiale<br />

rendendole ideali per la frantumazione di cemento<br />

armato e materiali da demolizione.<br />

ciso di puntare sulla benna granulatore per asfalto Simex<br />

CBA 30, per soddisfare le esigenze di un proprio cliente, il<br />

quale aveva la necessità di ridurre volumetricamente grossi<br />

volumi di lastre di asfalto, accumulate nel tempo nel proprio<br />

deposito. La possibilità di ottenere una granulometria<br />

certificabile grazie alla griglia posteriore della benna CBA<br />

30 ha permesso di realizzare un fresato di conglomerato<br />

bituminoso con granulometria compresa fra 0 e 20 mm,<br />

specifica richiesta dell’utilizzatore finale. Il vantaggio è stato<br />

duplice: si sono evitati consistenti costi per il trasporto<br />

e stoccaggio del materiale presso siti dedicati allo smaltimento;<br />

dall’altro, la granulometria in uscita certificabile ha<br />

permesso di ottenere un fresato asfaltico che può essere<br />

conferito negli appositi impianti di produzione di conglomerato<br />

bituminoso, trasformando quindi un rifiuto in<br />

una risorsa per l’economia di cantiere, come per la sostenibilità<br />

ambientale (nello specifico, un granulato di conglomerato<br />

bituminoso).<br />

Benne frantumatrici CBE<br />

Progettate per la riduzione volumetrica degli inerti direttamente<br />

in cantiere, le benne frantumatrici per escavatore<br />

CBE di Simex permettono di lavorare agilmente in<br />

presenza di ferro, roccia, terra (anche umida o bagnata),<br />

[76] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Benne frantumatrici CBE<br />

In Inghilterra, nei pressi di Birmingham, una benna<br />

frantumatrice CBE 30 è stata impiegata all’interno<br />

di un deposito di inerti nella riduzione volumetrica<br />

di ingenti quantità di materiale di risulta<br />

da demolizione. Le esigenze dell’operatore erano<br />

molteplici: da un lato, ridurre la pezzatura del<br />

materiale stoccato per facilitarne il trasporto e il<br />

riutilizzo; dall’altro, reimpiegare parte dell’inerte<br />

frantumato come materiale di sottofondo in campo edile<br />

e stradale, oppure, in altri casi, nella copertura di scavi<br />

e trincee.<br />

Il materiale grossolano accumulato nel tempo in enormi<br />

mucchi, apparentemente senza valore e utilità, ha potuto<br />

così trovare una nuova destinazione d’uso in un’ottica<br />

di recupero e circolarità del comparto. Inoltre, l’operatore<br />

ha potuto gestire direttamente il trattamento dei<br />

materiali, senza dover esternalizzare nulla, abbattendo i<br />

costi di trasporto e smaltimento inerti, che nel settore delle<br />

demolizioni sono sempre gravosi.<br />

Gestibile in sito<br />

Le benne frantumatrici Simex CBE sono veri e propri frantoi<br />

mobili che consentono di operare anche in spazi ristretti,<br />

permettendo la frantumazione direttamente in<br />

cantiere di diversi tipi di materiali quali calcestruzzo armato,<br />

mattoni, legno, cartongesso, laterizi e altri inerti di<br />

risulta da demolizioni o costruzioni.<br />

Invece che esternalizzare i processi di smaltimento dei<br />

materiali, l’operatore può gestire in sito la riduzione volumetrica<br />

degli inerti, producendo un riciclato spendibile,<br />

ad esempio, come stabilizzato per un successivo reimpiego<br />

nello sviluppo edile.<br />

Under the<br />

Patronage of<br />

CANNONI<br />

CONRAD<br />

sistemi di abbattimento polveri<br />

Supply Filiera del chain calcestruzzo of concrete e della and precast prefabbricazione industries<br />

Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione<br />

Supporting Associations<br />

For info and stand bookings: www.gic-expo.it<br />

ph. +39 010 5704948 - info@gic-expo.it<br />

Fondazioni | Perforazione | Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria<br />

Perforazione pozzi | Gallerie


Demolizione&Riciclaggio<br />

Siti contaminati<br />

BONIFICHE<br />

DEI SUOLI<br />

stato dell’arte<br />

Testi di Annalisa Gussoni<br />

Biologa Ambientale (Pasa Labs)<br />

Sopra la bonifica di un terreno<br />

utilizzato in passato come<br />

discarica abusiva.<br />

In grande le opere<br />

conseguenti la rimozione<br />

di un serbatoio interrato.<br />

Le principali cause di inquinamento<br />

che interessano le diverse matrici ambientali sono<br />

identificate in eventi accidentali, attività industriali,<br />

serbatoi interrati, e discariche abusive<br />

La normativa relativa alle bonifiche dei siti contaminati<br />

esiste in Italia dal 1999 con il DM 471, prima, ed il<br />

D.lgs.152/06 successivamente. Prevede, per definire<br />

un sito contaminato o non contaminato, due step successivi:<br />

il primo è un confronto con limiti tabellari (CSC)<br />

ed il secondo l’applicazione dell’Analisi di Rischio Sito<br />

Specifica (AdR), che valuta i valori di contaminazione riscontrati<br />

in funzione delle caratteristiche dell’area ed in<br />

base all’utilizzo definitivo del sito.<br />

L’AdR determina quindi nuovi obiettivi di riferimento (CSR)<br />

che saranno specifici per ogni sito, ed in relazione ai quali<br />

il sito potrà essere definito non contaminato o contaminato;<br />

nel secondo caso, dovrà essere sottoposto ad un intervento<br />

di bonifica.<br />

Scenario nazionale<br />

Secondo l’ultimo rapporto ISPRA, il numero totale di procedimenti<br />

sul nostro territorio è 34.478 di cui 16.264 in<br />

[78] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [79]


Cave&Calcestruzzo<br />

Siti contaminati<br />

Nuove elezioni<br />

Obiettivi comuni<br />

Operazione di campionamento di suolo e sottosuolo.<br />

A destra, bonifica con realizzazione di opere di sostegno<br />

perimetrali in contesto urbano.<br />

Pasa Labs srl è una società che opera da più di 30 anni<br />

nel settore ambientale, con consulenze ed eco audit<br />

per le aziende. Attraverso il proprio laboratorio, svolge<br />

analisi chimiche, fisiche, biologiche e microbiologiche.<br />

corso e 17.862 conclusi. Di questi sono 58 i casi che, per<br />

l’entità della contaminazione e per l’elevato rischio sanitario,<br />

risultano classificati «Siti di Interesse Nazionale»<br />

(SIN). La superficie interessata dai procedimenti di bonifica<br />

è nota solo per una parte di essi (67%), è pari a<br />

66.561 ettari e rappresenta lo 0,22 % della superficie del<br />

territorio italiano; di questi 37.816 ettari sono relativi a<br />

procedimenti in corso e 28.745 ettari sono relativi a procedimenti<br />

conclusi.<br />

In Lombardia sono 949 i siti contaminati con in corso attività<br />

di bonifica o con attività concluse ma in attesa di<br />

certificazione; e sono 2620 i siti per i quali il procedimento<br />

si è concluso favorevolmente. Sono stati altresì chiusi più<br />

di 400 procedimenti per non contaminazione a seguito<br />

di AdR. Nei 20 anni di legislazione sui siti contaminati è<br />

stato fatto molto lavoro, ma un aspetto affrontato in modo<br />

molto superficiale dalla normativa vigente è quello relativo<br />

alla sostenibilità degli interventi di bonifica che non<br />

avvengono (dal punto di vista ambientale) a costo zero.<br />

Strategie verdi…<br />

EPA ha avviato dal 2010, nell’ambito del Superfund<br />

Program, la Green Remediation, ovvero la procedura di<br />

considerare e valutare ogni effetto ambientale dell’intervento<br />

di bonifica e prevedere opzioni per ridurre al minimo<br />

gli impatti delle azioni di decontaminazione.<br />

Ragionare in questi termini consente di uscire dalla visione<br />

settoriale che porta a considerare ogni attività fine<br />

a se stessa, correndo il rischio, che la ricerca spasmodica<br />

di raggiungimento dell’obiettivo inneschi strumentalmente<br />

meccanismi di profitto a danno dell’ambiente.<br />

Le strategie Green Remediation consentono di ridurre<br />

l’emissione di inquinanti in ambiente, di contenere il consumo<br />

di energia, ridurre il consumo di acqua e di suolo proteggendo<br />

gli ecosistemi. L’approccio Green Remediation,<br />

per essere efficace dal punto di vista della sostenibilità e<br />

della riduzione dell’impatto, deve essere adottato per tutto<br />

il ciclo dell’intervento di bonifica: dalla fase di caratterizzazione<br />

fino alla scelta delle tecnologie più sostenibili.<br />

…migliorabili<br />

Le tecnologie di bonifica dei siti contaminati sono numerosissime<br />

e la scelta dipende dal tipo di contaminante<br />

da trattare ma, in ogni caso, la finalità dell’intervento di<br />

bonifica dovrebbe essere quella di rimuovere la contaminazione<br />

e restituire il sito alle funzioni per le quali è destinato,<br />

garantendo le caratteristiche qualitative originarie<br />

e ricorrendo quanto più possibile a tecnologie in situ.<br />

In Italia la pratica più frequentemente utilizzata è ex situ<br />

di tipo convenzionale: scavo e successivo conferimento<br />

in discarica (confinamento ex situ off site) considerando<br />

il suolo un rifiuto e non una risorsa - spostando la<br />

contaminazione altrove - e generando un significativo impatto<br />

ambientale dovuto ai mezzi operativi e di trasporto<br />

impiegati nell’operazione.<br />

Nonostante il D.lgs.152/06 inviti alla scelta di tipologie di<br />

intervento in situ senza la movimentazione di materiali o<br />

riducendola al minimo necessario, l’uso di tali tecnologie<br />

rimane minoritario.<br />

I motivi che spingono un operatore a prediligere tecniche<br />

ex situ sono la necessità di realizzare interventi il più possibile<br />

veloci ed efficaci che, data l’attuale normativa, non<br />

si conciliano con le tecnologie più sostenibili. La norma<br />

necessita di una revisione in termini di difesa della sostenibilità<br />

e della prevenzione del consumo di suolo che<br />

ci si auspica avvenga a breve.<br />

L'Ing. Alberto Truzzi è stato scelto come<br />

nuovo presidente di Assobeton. Subentra a<br />

Giorgio Ferrarini e guiderà l'Associazione fino<br />

al 2025. Insieme a lui tre vice presidenti che<br />

lo affiancheranno nel suo operato<br />

Isoci Assobeton,<br />

associazione<br />

rappresentativa del<br />

comparto italiano<br />

dell’edilizia<br />

industrializzata in<br />

calcestruzzo, hanno<br />

scelto come nuovo<br />

presidente l’Ing. Alberto<br />

Truzzi. Ex presidente<br />

Confindustria Mantova,<br />

Truzzi subentra a<br />

Giorgio Ferrarini e<br />

guiderà l’Associazione<br />

fino al 2025. Il nuovo<br />

Presidente sarà<br />

affiancato da una<br />

squadra di tre vice<br />

presidenti: Manuel<br />

Boccolini (Manini<br />

Prefabbricati), con<br />

deleghe ai Rapporti con<br />

la Committenza ed ai<br />

Rapporti con i Fornitori;<br />

Riccardo Cecconi<br />

(Unibloc), con delega<br />

alla Sostenibilità, per un<br />

contributo sempre più<br />

incisivo all’economia<br />

circolare; Francesca<br />

Nava (MC Prefabbricati),<br />

con deleghe alla<br />

Comunicazione<br />

associativa e alla<br />

Valorizzazione dei<br />

prodotti. Al fianco di<br />

Alberto Truzzi anche<br />

Luca Bernardini<br />

(Baraclit), pronto a<br />

coordinare il Gruppo<br />

Trasporti Eccezionali.<br />

Al Direttore Luca Vezzoli<br />

è affidato invece un<br />

ambizioso progetto di<br />

iniziative e<br />

collaborazioni in ambito<br />

universitario. Resta in<br />

capo ad Alberto Truzzi la<br />

Presidenza del Comitato<br />

Permanente Relazioni<br />

Industriali, carica che<br />

ricopre con dedizione<br />

dal 2004. “Le iscrizioni<br />

ad Assobeton hanno<br />

registrato un aumento e<br />

questo ci consente di<br />

guardare al futuro con<br />

ottimismo, perché ci<br />

permette di far leva su<br />

una nuova<br />

consapevolezza della<br />

forza del fare gruppo”,<br />

ha commentato Truzzi.<br />

"Le sinergie che stiamo<br />

realizzando con la filiera<br />

creeranno un circolo<br />

virtuoso e siamo certi<br />

che l’azione associativa<br />

avrà un riscontro<br />

concreto. Il nuovo corso<br />

di Assobeton darà uno<br />

slancio al nostro settore<br />

e a tutte le aziende<br />

associate", ha riferito<br />

Manuel Boccolini.<br />

assobeton.it<br />

[80] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [81]


Cave&Calcestruzzo<br />

Pale gommate<br />

IL BUONO<br />

dell’elettrico<br />

15 anni d’esperienza<br />

CAT nell’utilizzo<br />

di trasmissioni elettriche<br />

culminano nell’efficienza<br />

della nuova 988K XE<br />

Testi di Matthieu Colombo<br />

Più rapida e più produttiva, la versione Stage V della<br />

pala gommata CAT 988K XE a trasmissione elettrica<br />

è l’evoluzione ultima del modello introdotto per<br />

la prima volta nel 1963, praticamente un monumento all’intera<br />

categoria. Rispetto alla versione precedente presentata<br />

nel 2017 l’attuale 988K XE a trazione elettrica ottimizzata<br />

migliora la sua efficienza permettendo, ad<br />

esempio, di raggiungere velocità in discesa superiori del<br />

10% o assicurando una spinta in piano e una forza di strappo<br />

superiori, tanto da incrementare la produttività potenziale<br />

del 5%. Il design della cinematica è stato poi ottimizzato<br />

per migliorare i cicli di carico e ridurre la perdita<br />

di materiale in traslazione.<br />

CAT PAYLOAD La 988K XE<br />

ha un sistema di pesatura per<br />

migliorare l'efficienza di carico dei<br />

dumper. A richiesta la tecnologia<br />

Advanced Productivity<br />

che trasmette le informazioni<br />

della pesa via gsm/gprs.<br />

[82] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [83]


Cave&Calcestruzzo<br />

Pale gommate<br />

Per applicazioni con materiali con peso specifico importante,<br />

la 988K XE può ora essere equipaggiata di un nuovo<br />

un contrappeso che aumenta la stabilità operativa e offre<br />

una migliore controllabilità durante le operazioni di carico.<br />

Dove fa la differenza<br />

L'innovativa funzione Go-Pedal permette di scegliere l’intensità<br />

di rallentamento e frenata della 988K XE tra tre livelli<br />

d’intensità per meglio adattarsi alle esigenze di operatori.<br />

A questo si aggiunge il sistema antislittamento dei<br />

pneumatici di serie che riduce lo slittamento, quindi l’usura<br />

degli pneumatici, riducendo inefficienze e costi vivi della<br />

pala. Il model year <strong>2022</strong> della 988K XE introduce di serie<br />

anche la funzionalità Cat Autodig che facilita la fase di<br />

scavo per aumentando del 10% la produttività dei cicli di<br />

scavo. La tecnologia anti-stallo gestisce automaticamente<br />

la spinta a terra durante lo scavo per impedire lo stallo<br />

idraulico, mentre sollevando progressivamente la benna<br />

la 988K XE massimizza il carico in meno tempo.<br />

Il nuovo impianto idraulico a controllo del flusso positivo<br />

LUNGO<br />

Con il braccio<br />

opzionale si<br />

carica un Cat<br />

773G da 55,3 t<br />

in 5 bennate<br />

e un 775G<br />

da 64 t<br />

in 6 bennate.<br />

Il cuore della gamma CAT<br />

Maxi gommate Caterpillar<br />

Capacità benna<br />

Carico di ribaltamento (max art)<br />

Peso operativo (braccio lungo)<br />

Potenza netta<br />

Motore Caterpillar<br />

Cilindrata/cilindri<br />

Alesaggio x corsa<br />

Regime di taratura<br />

Post trattamento<br />

Alimentazione aria<br />

Portata<br />

Trasmissione<br />

Velocità traslazione<br />

Pneumatici<br />

Passo<br />

Cinematismo benna<br />

Max alt. al perno benna<br />

Forza strappo<br />

Serbatoio gasolio (urea)<br />

(PFC, positive flow control) migliora l'efficienza, la reattività<br />

e la sensibilità del controllo della benna per garantire prestazioni<br />

costanti.<br />

Efficienza migliorata<br />

La Cat electric drive technology applicata alla 988K XE aumenta<br />

l'efficienza generale del 25%. A fare la grande differenza<br />

è la rapidità e la fluidità operativa durante le operazioni<br />

di carico materiale. In modalità Economy il motore<br />

966<br />

4,2<br />

14.849<br />

23,56<br />

226<br />

C9.3B<br />

9,3/6<br />

115x149<br />

1.600<br />

DPF+SCR<br />

turbo<br />

320<br />

Power Shift<br />

34,8<br />

26.5x25<br />

3,55<br />

Z Parallel<br />

4,23<br />

17.400<br />

303 (26)<br />

966XE<br />

4,2<br />

14.849<br />

23,56<br />

222<br />

C9.3B<br />

9,3/6<br />

115 x 149<br />

1.600<br />

DPF+SCR<br />

turbo<br />

385<br />

CVT<br />

39,5<br />

26.5x25<br />

3,55<br />

Z Parallel<br />

4,23<br />

17.400<br />

303 (26)<br />

972<br />

4,8<br />

16.297<br />

24,89<br />

n.d.<br />

C9.3B<br />

9,3/6<br />

115x149<br />

1.600<br />

DPF+SCR<br />

turbo<br />

373<br />

Power Shift<br />

39,5<br />

26.5x25<br />

3,55<br />

Z Parallel<br />

4,46<br />

19.600<br />

303 (26)<br />

972XE<br />

4,8<br />

16.297<br />

24,89<br />

236<br />

C9.3B<br />

9,3/6<br />

115 x 149<br />

1.600<br />

DPF+SCR<br />

turbo<br />

373<br />

CVT<br />

39,5<br />

26.5x25<br />

3,55<br />

Z Parallel<br />

4,46<br />

19.600<br />

303 (26)<br />

980M<br />

5,4<br />

19.565<br />

30,09<br />

288<br />

C13 Acert<br />

12,5/6<br />

130 x 157<br />

1.700<br />

SCR + DPF<br />

turbo<br />

445<br />

Power Shift<br />

40<br />

29.5x25<br />

3,8<br />

2 Z<br />

4,54<br />

22.400<br />

441<br />

Cat C18 gira più basso per ridurre il consumo carburante<br />

e le emissioni. Al riguardo Cat ha calcolato che l’utilizzo trasmissione<br />

elettrica rispetto al modello a trazione meccanica<br />

equivale a una riduzione dei gas serra che equivale<br />

alla quantità di energia elettrica consumata in 1 anno da<br />

10 abitazioni.<br />

982M<br />

6,1<br />

21.080<br />

35563<br />

292<br />

C13 Acert<br />

12,5/6<br />

130 x 157<br />

1.700<br />

SCR + DPF<br />

turbo<br />

445<br />

Power Shift<br />

37,5<br />

29.5x25<br />

3,7<br />

2 Z<br />

4,54<br />

26.000<br />

441<br />

986K<br />

6,9<br />

n.d.<br />

44,35<br />

n.d.<br />

C15 Acert<br />

15,2/6<br />

137x171,5<br />

2.000<br />

SCR + DPF<br />

turbo<br />

470<br />

Power Shift<br />

40,8<br />

n.d.<br />

n.d.<br />

Z<br />

4,91<br />

37.400<br />

535<br />

988K (XE)<br />

7,6 (4,7-13)<br />

25.883<br />

52,78 (54,26)<br />

403<br />

C18 Acert<br />

18,1/6<br />

145 x 183<br />

1.500<br />

SCR + DPF<br />

turbo<br />

580<br />

Power Shift(electric)<br />

34,7<br />

35/65x33<br />

4,55<br />

Z<br />

5,48 5,88 HL<br />

43.700<br />

712<br />

m 3<br />

kg<br />

ton<br />

kW<br />

litri<br />

mm<br />

rpm<br />

m/s<br />

l/min<br />

km/h<br />

La ciliegina sulla torta<br />

Insegnando le tecniche operative appropriate, la nuova formazione<br />

degli operatori Cat contribuisce a migliorare l'efficienza<br />

della macchina e assicura cicli più rapidi del 15%<br />

e fattori di riempimento della benna maggiori del 10%. Tra<br />

le altre procedure, mostra come abbreviare correttamente<br />

la marcia, evitare la dislocazione durante lo scavo, entrare<br />

nel cumulo con una benna in piano, ridurre l'altezza<br />

di scarico e utilizzare il disinnesto automatico. Il feedback<br />

della formazione comporta inoltre una riduzione del 15%<br />

del consumo di carburante.<br />

m<br />

m<br />

daN<br />

litri<br />

[84] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [85]


Cave&Calcestruzzo<br />

Pale gommate<br />

STERZO<br />

JOYSTICK<br />

Le nuove 966<br />

e 972 hanno<br />

di serie lo<br />

sterzo joystick<br />

elettroidraulico.<br />

Il volante<br />

è disponibile<br />

sui modelli<br />

powershift.<br />

RADAR E 360°<br />

Il radar Cat<br />

Detect che<br />

avvisa gli<br />

operatori dei<br />

pericoli<br />

e il sistema<br />

di telecamere<br />

birdview (360°)<br />

sono opzioni<br />

disponibili che<br />

forniscono<br />

un ulteriore<br />

livello<br />

di monitoraggio<br />

attorno alle pale<br />

per lavorare<br />

in tutta<br />

sicurezza.<br />

Le sorelle “minori”<br />

Le pale gommate CAT 966, 966 XE, 972 e 972 XE di<br />

nuova generazione offrono una produttività superiore<br />

del 10% e gli intervalli di manutenzione prolungati<br />

grazie a filtri maggiorati e lubrificanti di nuova generazione<br />

permettono di ridurre i costi di manutenzione del<br />

20% rispetto ai modelli precedenti.<br />

Concentrandosi sui vantaggi generati dall’esclusiva trasmissione<br />

a variazione continua progettata e prodotta dalla<br />

stessa Caterpillar, propria delle Cat 966 XE e 972 XE, l'efficienza<br />

del consumo carburante migliora fino al 35%<br />

rispetto alle precedenti versioni con trasmissione powershift.<br />

La profonda integrazione della trasmissione a variazione<br />

continua, del motore, dell'impianto idraulico e del<br />

sistema di raffreddamento sulle pale di nuova generazione<br />

Cat 966 XE e 972 XE assicura prestazioni ed efficienze<br />

dei consumi superiori. Senza il convertitore di coppia<br />

delle trasmissioni meccaniche, queste pale sono in grado<br />

di controllare in modo indipendente i giri al minuto<br />

del motore e la velocità della macchina per operazioni di<br />

scavo efficienti, controllo e utilizzo accurati.<br />

Sommando i vantaggi dei nuovi piani di manutenzione a<br />

quelli delle versioni XE, CAT dichiara costi totali di possesso<br />

più bassi del 25%.<br />

Pale intelligenti, operazioni efficienti<br />

Tutti e quattro i modelli delle serie di pale aggiornate 966<br />

e 972 sono dotati di serie della funzione Cat Payload con<br />

Assist per una pesatura precisa dei carichi utili della benna,<br />

in modo che gli operatori possano caricare sempre la<br />

quantità esatta senza dover “correggere” nessun carico.<br />

I dati vengono trasmessi al display dell'operatore e al portale<br />

CAT in tempo reale. A questo si aggiunge il sistema<br />

di scavo automatico che gestisce completamente il carico<br />

della benna, migliora i fattori di riempimento e riduce<br />

i tempi di carico. Combinato al nuovo sistema di scavo<br />

automatico, il monitoraggio degli pneumatici in tempo<br />

reale migliora l’efficienza nelle operazioni di carico e riduce<br />

in modo significativo lo slittamento degli pneumatici,<br />

quindi la loro usura.<br />

Impostazioni memorizzabili<br />

Con i nuovi profili memorizzabili per operatore e applicazione,<br />

le nuove 966 e 972 offrono la possibilità di impostare<br />

più parametri per richiamare la configurazione preferita<br />

per ogni lavoro specifico. Le impostazioni di lavoro<br />

a monitor, insieme a un nuovo layout dei comandi semplificato,<br />

migliorano la facilità d'uso della pala e consentono<br />

agli operatori di qualsiasi livello di esperienza di essere<br />

più produttivi. A questo punto non ci resta che raccogliere<br />

la testimonianza dei primi clienti italiani...<br />

[86] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [87]


Cave&Calcestruzzo<br />

Frantoi mobili<br />

Sia primario sia<br />

Sandvik presenta<br />

il nuovo frantoio mobile<br />

ad urto QI353 Stage V,<br />

il primo modello della<br />

futura gamma Serie 3.<br />

Processa fino a 400 t/h<br />

Testi di Matthieu Colombo<br />

La tecnologia brevettata Prisec, che permette di configurare<br />

il nuovo impianto mobile ad urto Sandvik<br />

QI353 sia come frantoio primario sia come frantoio<br />

secondario, è il cuore di questo imponente, super produttivo,<br />

ma versatile impianto. Adatto anche per il riciclaggio<br />

di inerti, il primo modello della Serie 3 Sandvik è anche disponibile<br />

con vaglio a due piani integrato HS 323.<br />

SECONDARIO<br />

Concepito ascoltando gli utilizzatori<br />

Il nuovo QI353 è stato sviluppato per rispondere alle aspettative<br />

del mercato e offrire maggiore produttività, meno<br />

fermo macchina, una efficienza complessiva superiore,<br />

maggiore flessibilità e tutti i vantaggi che un sistema di<br />

connessione e trasmissione dati può offrire elevando un<br />

impianto di frantumazione mobile a parte di un sistema<br />

produttivo integrato, ad esempio, in un sistema cava.<br />

Stiamo parlando di un mobile da 45.500 kg di peso, accreditato<br />

di una produzione massima di ben 400 t/h, che<br />

ha tutto per gestire grandi produzioni, anche di materiali<br />

da riciclare, ed esegure riduzioni granulometriche in grandi<br />

cantieri come, ad esempio, la costruzione di gallerie. In<br />

questo contesto, il vaglio a due piani fa la differenza.<br />

[88] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [89]


Cave&Calcestruzzo<br />

Frantoi mobili<br />

do il programma di prelievo e monitoraggio dell'olio suggerito<br />

dal costruttore). Sotto al cofano motore lavora un<br />

ottimo sei cilindri CAT 9.3B tarato a 310 kW di potenza massima<br />

e completo di post trattamento dei gas di scarico per<br />

rispettare gli standard Stage V.<br />

Produttività rima con flessibilità<br />

Con un elevato grado di flessibilità per adattarsi a qualsiasi<br />

applicazione, il modello QI353 è particolarmente utile<br />

per le grandi imprese che periodicamente trasportano<br />

l’impianto. Il nasto trasportatore laterale può essere posizionato<br />

per lo scarico a destra o a sinistra con uno scivolo<br />

di bypass a tre posizioni. Come anticipato, il QI353<br />

è fornito di serie con predisposizione per il montaggio del<br />

vaglio sospeso HS323, che permette di lavorare a circuito<br />

aperto o chiuso. I miglioramenti apportati al modulo<br />

HS323 sono diversi: predisposizione per nastri a scaglie<br />

per il monitoraggio TPH, nastri trasportatori per accumulo,<br />

sottocarro migliorato per un migliore accesso ai<br />

materiali filtranti e tensionamento e un nuovo trasportatore<br />

di accumulo di medie dimensioni. Il design esclusi-<br />

MINIERA, CAVA<br />

O RICICLAGGIO<br />

Il nuovo Sandvik<br />

Serie 3 è tra<br />

i frantoi ad urto<br />

medio-grandi<br />

più versatili<br />

sul mercato.<br />

FINO A 400 TONNELLATE ORA Il nuovo impianto<br />

mobile di frantumazione Sandvik QI353 ad urto è dotato<br />

di un nuovo carro cingolato e tutte le sovrastrutture sono<br />

state ottimizzate per incrementare la sua resistenza.<br />

Numeri che fanno la differenza<br />

Il modello QI353 è stato progettato pensando alla produttività<br />

e può lavorare fino a 400 tonnellate ora. La configurazione<br />

della slitta di avanzamento include una nuova<br />

tramoggia di alimentazione con lati curvi per impieghi gravosi<br />

per una maggiore capacità e una disposizione conica<br />

della slitta per ridurre le ostruzioni e garantire una frantumazione<br />

continua.<br />

È inoltre dotato di un nuovo alimentatore sottoscocca con<br />

trasmissione a ingranaggi e di un pre-filtro più grande con accesso<br />

migliorato per la sostituzione dei materiali. Al centro<br />

del modello QI353 è presente un nuovo frantoio a impatto<br />

Prisec di medie dimensioni, che vanta una apertura di alimentazione<br />

da record con 1.170 mm x 730 mm e il rotore<br />

più grande della sua categoria, con diametro di 1.150 mm.<br />

Le paratie regolabili e la velocità regolabile garantiscono un'ampia<br />

gamma di granulometria del prodotto lavorato.<br />

PRONTO A TUTTO Il cuore di questo super produttivo<br />

Sandvik QI353 è il frantoio ad urto Prisec configurabile<br />

sia come fratoio primario, sia come frantoio secondario.<br />

Più economico ed ecologico<br />

Progettato per consumare meno energia, il QI353 ha un<br />

alimentatore a due piani che garantisce la massima capacità<br />

di vagliatura e impedisce il passaggio di materiale<br />

sottodimensionato attraverso l'impattatore.<br />

Tutto questo massimizza la portata di frantumazione, riduce<br />

i costi di usura e il consumo di energia. La macchina<br />

richiede il 40% in meno di olio idraulico e beneficia di intervalli<br />

prolungati di sostituzione dell'olio idraulico. Tutto<br />

questo permette di ridurre fino al 64% l'olio idraulico consumato<br />

su 10.000 ore di utilizzo della macchina (seguen-<br />

vo consente la configurazione in meno di 30 minuti e può<br />

essere montato senza l'uso di attrezzature di sollevamento<br />

aggiuntive.<br />

Interfaccia semplice e connessa<br />

Il nuovo monitor Optik offre comandi operativi semplificati<br />

e l’integrazione totale alla telematica My Fleet. Il supporto<br />

diagnostico, le guide preinstallate per la ricerca guasti e<br />

le informazioni trasmesse in tempo reale consentono ai<br />

clienti di sapere esattamente come vengono utilizzate le<br />

proprie attrezzature e gestirle al meglio.<br />

[90] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [91]


Cave&Calcestruzzo<br />

Industria 4.0<br />

Monitoraggio<br />

RADAR<br />

Continental sta facendo un altro passo avanti verso<br />

la manutenzione predittiva e il monitoraggio<br />

delle condizioni nella tecnologia dei nastri trasportatori<br />

lanciando il nuovo sistema di monitoraggio<br />

Conti Load Sense.<br />

La particolarità: il sistema si basa sulla tecnologia radar 2D<br />

e misura il flusso di materiale sul nastro trasportatore.<br />

Può essere utilizzato in quasi tutti i settori in cui sistemi<br />

di nastri trasportatori sono in funzione, ad esempio come<br />

avviene attualmente nell'estrazione della ghiaia.<br />

Fino a 100.000 t di ghiaia in più in un anno<br />

Presso lo stabilimento di ghiaia di August Oppermann<br />

Kiesgewinnungs- und Vertriebs-GmbH a Northeim (Ger -<br />

mania) l'estrazione del materiale dipende molto dal carico<br />

individuale del nastro da parte di ogni lavoratore. Grazie<br />

ULTRASUONI<br />

Utilizzando<br />

radar 2D<br />

e tecnologie<br />

a ultrasuoni,<br />

Conti Load<br />

Sense, di<br />

Continental,<br />

scansiona<br />

il materiale<br />

movimentato<br />

dal nastro<br />

trasportatore<br />

da angolazioni<br />

molteplici.<br />

Fino a 100.000 t di ghiaia in più all'anno<br />

possibili grazie al nuovo sistema<br />

di monitoraggio basato su radar<br />

di Continental in un impianto di ghiaia<br />

Testi di Eliana Puccio<br />

alla misurazione del volume del monitoraggio radar, ovvero<br />

il sistema Conti Load Sense, gli operatori degli impianti<br />

di ghiaia possono utilizzare la cosiddetta benna profonda<br />

in modo ancora più efficiente. Questo consente di aumentare<br />

la produzione fino a 100.000 ton all'anno.<br />

Inoltre, Conti Load Sense può essere connesso al Conti<br />

Cloud. Ciò significa che i dati registrati possono essere elaborati<br />

in modo visivamente accattivante per il cliente finale<br />

tramite un servizio web o il portale del servizio online<br />

Conti+ e la relativa app Conti+.<br />

Non solo nastri trasportatori<br />

L'industria della ghiaia, come molte altre, affronta la sfida<br />

di estrarre e lavorare il materiale in modo più efficiente, affidabile<br />

e più rispettoso dell'ambiente. È qui che entrano in<br />

gioco non solo i nastri trasportatori robusti e di alta qualità<br />

di Continental, ma anche le relative apparecchiature e<br />

strumenti di servizio, soprattutto componenti digitali che<br />

monitorano in modo completo il processo di trasporto e il<br />

materiale.<br />

Da anni, ormai, l'azienda tecnologica con sede ad Hannover,<br />

in Germania, si concentra sul monitoraggio delle condizioni<br />

e sulla manutenzione predittiva come argomenti importanti<br />

per il futuro.<br />

Con il nuovo sistema Conti Load Sense, che si basa su<br />

sensori radar sviluppati da Continental e utilizzati milioni<br />

di volte in automobili e veicoli industriali, l'azienda sta<br />

ora ampliando il proprio portafoglio in quest'area. “Questo<br />

è ciò che rende Continental così speciale e forte. Il costante<br />

trasferimento di tecnologia in altri prodotti e nuove<br />

aree è davvero unico e mostra l'ampio posizionamento<br />

di Continental", afferma Mario Branco, che è il responsabile<br />

dello sviluppo aziendale per le applicazioni fuoristrada<br />

presso Continental.<br />

[92] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [93]


Sollevamento&Noleggio<br />

Industria 4.0<br />

il nuovo sistema<br />

di monitoraggio<br />

di Continental<br />

determina<br />

la posizione<br />

del carico<br />

e del nastro.<br />

Come funziona<br />

Utilizzando le tecnologie radar 2D (rilevamento e rilevamento<br />

radio) e ultrasuoni, il sistema scansiona il materiale<br />

e il nastro trasportatore da diverse angolazioni per determinare<br />

la posizione del carico e del nastro.<br />

Questo calcola accuratamente il volume di materiale trasportato.<br />

"Il rischio di fuoriuscita di materiale<br />

è determinato monitorando la posizione<br />

del bordo del nastro in relazione<br />

al profilo del materiale. Il baricentro del<br />

carico sul nastro, così come la distribuzione<br />

del carico, è monitorato 24 ore su<br />

24, 7 giorni su 7 lungo l'intera lunghezza<br />

del nastro trasportatore," spiega Patrick<br />

Raffler, responsabile delle soluzioni digitali<br />

per il settore dei trasporti presso Continental. La correlazione<br />

dei dati viene utilizzata per calcolare la portata<br />

volumetrica, monitorare il superamento e l'inclinazione del<br />

nastro”. Sulla base di queste informazioni precise, gli operatori<br />

di cave di pietra, sabbia o ghiaia possono aumentare<br />

in modo misurabile la propria produttività. "Gli impianti<br />

funzionano in modo più economico grazie al rilevamento<br />

automatico del materiale e il sensore radar segnala le deviazioni<br />

prima che si verifichino perdite, prevenendo così<br />

i costi di follow-up", afferma Raffler.<br />

Altri vantaggi: rispetto alle tecnologie utilizzate in precedenza<br />

come laser o bilancia a nastro, il sensore radar<br />

richiede meno manutenzione ed è meno sensibile alle<br />

L’industria della ghiaia<br />

affronta la sfida di estrarre<br />

e lavorare il materiale<br />

in modo più efficiente,<br />

affidabile e più rispettoso<br />

dell’ambiente<br />

influenze esterne come polvere, pioggia e vibrazioni, che<br />

potrebbero influire negativamente sui risultati della misurazione.<br />

L'importanza dell'estrazione della ghiaia<br />

L'estrazione della ghiaia è una delle industrie più importanti<br />

al mondo. Secondo il portale statistico<br />

tedesco, nel 2020 sono state prodotte<br />

nel mondo circa 265 milioni di ton di sabbia<br />

e ghiaia industriali. In Germania e in<br />

molti altri paesi, la ghiaia è la materia prima<br />

necessaria per produrre calcestruzzo.<br />

Secondo gli analisti del settore di<br />

IBISWorld, le vendite di ghiaia e sabbia<br />

in Germania sono cresciute in media<br />

dell'1,3% all'anno dal 2016 e dovrebbero raggiungere un totale<br />

di 2,6 miliardi di euro nel 2021.<br />

Tuttavia, per continuare a estrarre ghiaia in modo sostenibile,<br />

l'industria ha bisogno di soluzioni moderne ed efficienti,<br />

perché nonostante i grandi depositi di ghiaia, in molti luoghi<br />

sta diventando scarso. In altre applicazioni, il nuovo sistema<br />

Continental può essere utilizzato in combinazione<br />

con altri sensori per il monitoraggio delle prestazioni e la<br />

misurazione dello spessore, ad esempio nell'industria del<br />

trasporto di materie prime per misurare i volumi di materiale<br />

sfuso, controllare la durata dei nastri trasportatori, prevedere<br />

la vita utile del nastro trasportatore e risparmiare<br />

energia e costi.<br />

Sollevatori a pantografo<br />

20 per cento più capaci<br />

JLG Industries annuncia la disponibilità<br />

di due nuovi modelli di sollevatori<br />

a pantografo: il modello ES2646<br />

ad azionamento elettrico e il R2646<br />

ad azionamento idraulico<br />

Con un'altezza<br />

della piattaforma<br />

di 7,92 m, una<br />

capacità di 544,31kg e<br />

la possibilità di lavorare<br />

sia all'interno sia<br />

all'esterno, queste<br />

nuove macchine JLG<br />

consentono giornate di<br />

lavoro più produttive.<br />

"L'aumento del 20%<br />

della capacità dei<br />

modelli ES2646 e<br />

R2646, rispetto ai<br />

modelli della<br />

concorrenza nella<br />

stessa categoria,<br />

permette agli operatori<br />

di trasportare nell'area<br />

di lavoro sia più<br />

materiali, quali tubi o<br />

pannelli, sia strumenti<br />

come ad esempio<br />

saldatori", afferma Jan-<br />

Willem van Wier, Sr.<br />

Product Marketing<br />

Management di JLG<br />

EMEAIR. "Ciò significa<br />

che i lavori in quota<br />

possono essere<br />

completati in modo più<br />

rapido ed efficiente".<br />

I nuovi modelli JLG<br />

ES2646 e R2646 sono<br />

accomunati da plurime<br />

caratteristiche. Hanno,<br />

innanzitutto, uno<br />

stesso telaio e una<br />

stessa piattaforma.<br />

Entrambe le macchine<br />

offrono un'altezza<br />

massima di lavoro di<br />

9,75 m e la possibilità<br />

di trasportare due<br />

operatori in altezza in<br />

applicazioni interne (è<br />

consentito l’accesso di<br />

un solo operatore,<br />

invece, in caso di<br />

utilizzo in esterno).<br />

Il nuovo modello<br />

ES2646 è disponibile<br />

con il sistema<br />

opzionale JLG<br />

CleanGuard di<br />

contenimento delle<br />

perdite per lavori su<br />

pavimentazioni<br />

sensibili.<br />

La nuova piattaforma<br />

R2646 è dotata di<br />

protezione attiva<br />

contro le buche che<br />

garantisce una<br />

maggiore altezza da<br />

terra quando si lavora<br />

su terreni impegnativi.<br />

Questi nuovi sollevatori<br />

a pantografo JLG<br />

condividono anche<br />

tecnologie comuni,<br />

quale ad esempio<br />

l'inclinazione variabile,<br />

Una funzione,<br />

quest’ultima, pensata<br />

per aumentare l'area di<br />

lavoro durante l'uso su<br />

superfici irregolari.<br />

Entrambe le macchine,<br />

infine, possono<br />

prevedere una varietà<br />

di opzioni e accessori.<br />

Tra di essi, JLG®<br />

Mobile Control,<br />

QuikAccess Rails e<br />

QuikFold Rails.<br />

jlg.com<br />

[94] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [95]


Sollevamento&Noleggio<br />

Gru cingolate<br />

Sennebogen presenta<br />

la nuova top di gamma<br />

della sua offerta di gru<br />

telescopiche cingolate.<br />

Si chiama 6103E<br />

e tocca i 62 metri<br />

d’altezza massima<br />

Testi di Antonio Fargas<br />

Pick and Carry<br />

DA 100 T<br />

Atrent’anni dal lancio della sua prima gru cingolata con<br />

braccio telescopico, Sennebogen amplia la sua gamma<br />

presentando una nuova ammiraglia. Si chiama<br />

Sennebogen 6103 E ed alza di parecchio l’asticella in termini<br />

di prestazioni e versatilità d’utilizzo.<br />

La nuova gru telescopica made in Germany dichiara una<br />

capacità massima di carico di 100 t. A 6 metri di raggio la<br />

portata massima è di ben 65 t. Il braccio è un cinque elementi<br />

con quattro sfili telescopici per una lunghezza di 46,8<br />

m che in azione sono 50 m di altezza utile effettiva. Grazie<br />

ad un fly jib scatolato ripiegabile a lato braccio e ad un ulteriore<br />

falconcino, la Sennebogen 6103 E raggiunge una<br />

lunghezza massima di ben 62 m!<br />

Una vera fuoriclasse<br />

Appositamente progettata per applicazioni Pick and Carry<br />

impegnative la nuova cingolata telescopica è animata da<br />

un motore turbodiesel Stage V da 186 kW accoppiato<br />

ad impianto idraulico bipartito tra traslazione<br />

e gruppo di lavoro. Quest’ultimo ha argani principali e<br />

ausiliari con una forza di trazione di ben 100 kN ciascuno<br />

e questo consente alla 6103 E di lavorare con velocità<br />

di cavo in sollevamento di 125 m/min.<br />

Grazie a un'ampia gamma di soluzioni di equipaggiamento,<br />

la macchina può anche essere configurata<br />

per soddisfare un'ampia<br />

gamma di requisiti specifici del<br />

cliente nel settore dell'ingegneria<br />

civile, ma anche<br />

in ambito industriale, ad<br />

esempio con limitazione<br />

dell'area di lavoro.<br />

Come gru Pick and Carry, la<br />

6103 E può anche traslare con 100%<br />

Portata massima<br />

100 t<br />

Altezza massima telescopica 46,8 m<br />

Altezza max con jib + estensione 62 m<br />

Forza di trazione degli argani 100 kN<br />

[96] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [97]


Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

Gru cingolate<br />

della capacità di carico monitorata dal computer di bordo<br />

rivelandosi una perfetta compagna in un'ampia gamma<br />

di applicazioni come, ad esempio, nell'assemblaggio<br />

di parti e componenti prefabbricati. Grazie al robusto carro<br />

cingolato allargabile idraulicamente fino a 4.200 mm,<br />

con la nuova Sennebogen non si perde tempo a stabilizzare.<br />

Il design estremamente robusto dell'intera macchina,<br />

così come del braccio, è particolarmente evidente quando<br />

si lavora con pendenze fino a quattro gradi e con elevate<br />

capacità di carico.<br />

Una cabina “non plus ultra”<br />

Come sempre, la Maxcab di Sennebogen inclinabile di 20°<br />

offre agli operatori un ambiente di lavoro particolarmente<br />

confortevole e sicuro. A richiesta, la cabina può essere<br />

allestita in configurazione sollevabile idraulicamente per<br />

portare gli occhi dell’operatore ad un’altezza di 5,60 m. Tra<br />

le opzioni è anche disponibile un radiocomando per movimentare<br />

la gru da remoto e lavorare a distanza sia per ragioni<br />

di sicurezza sia per avere una perfetta visuale delle<br />

[98] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

61 O 40 TONNELLATE<br />

La 6103E può rimuovere la sua<br />

zavorra per ottenere un peso<br />

di trasporto di circa 61 t e una<br />

larghezza di 3,48 m. Una volta<br />

su un carrellone è anche<br />

in grado di rimuovere<br />

in autonomia<br />

i cingoli<br />

per far scendere<br />

la bilancia a 40 t.<br />

operazioni.<br />

Tra i primi clienti a<br />

capire le potenzialità<br />

della nuo va Sennebogen<br />

c’è anche il Gruppo Max Bögl, considerato uno specialista<br />

assoluto nel settore delle costruzioni e soprattutto nella<br />

posa di maxi reti di sottoservizi. A noi è venuta voglia di vederla<br />

in azione...<br />

È disponibile<br />

la nuova edizione<br />

Per informazioni:<br />

guide@fiaccola.it<br />

www.guidanoleggioedile.it


Sollevamento&Noleggio<br />

Sollevatori telescopici<br />

Il lancio della gamma ULM<br />

(Ultra Light Manitou)<br />

si accompagna<br />

all’annuncio di un<br />

consistente piano<br />

di investimenti<br />

Testi di Fabrizio Parati<br />

Super leggere<br />

E AMERICAN WAY<br />

Si tratta di soluzioni di sollevamento super compatte<br />

e trasportabili. Grazie ai due modelli disponibili, con<br />

capacità da 1.250 kg o 1.500 kg e con altezza di sollevamento<br />

di 4,30 m, i nuovi sollevatori telescopici ULM<br />

sono in grado di posizionare facilmente pallet di mattoni,<br />

per l’impiego in campo edile, ma anche paglia o balle di fieno,<br />

per lavori in ambito agricolo (i nuovi telescopici Manitou<br />

sono omologati per entrambi i mercati).<br />

Oltre alle dimensioni ridotte, che permettono a questi modelli<br />

di districarsi al meglio negli spazi stretti, l’altra grande<br />

innovazione di casa Manitou è correlata alla trasportabilità.<br />

Queste macchine possono, infatti, essere facilmente<br />

trasportate da un rimorchio standard, rimanendo al di sotto<br />

del limite dei 3.500kg.<br />

Nuovi investimenti e assunzioni<br />

Nuovi prodotti si accompagnano, in Manitou Group, a nuovi<br />

investimenti. Negli scorsi giorni, Manitou ha manifestato<br />

l'intenzione di investire 70 milioni di euro (80 milioni di<br />

NUOVI TELESCOPICI per lavorare in spazi di non<br />

generose dimensioni. Sopra, l’ULM 412 H. Ad esso<br />

si affianca il modello di maggiori capacità ULM 415 H.<br />

DUE NUOVI MODELLI L’ULM 412 H e l’ULM 415 H sono<br />

le nuove proposte di Manitou. Due sollevatori telescopici<br />

omologati per il mercato dell’edilizia e per l’agricolo.<br />

L'ULM 412 H IN NUMERI<br />

Capacità<br />

Portata massima<br />

1.250 kg<br />

Altezza massima di sollevamento<br />

4,30 m<br />

Sbraccio massimo<br />

2,62 m<br />

Sbraccio alla massima altezza<br />

1 m<br />

Forza di strappo con benna<br />

1.880 daN<br />

Peso e dimensioni<br />

Shipping mass (min./max.)<br />

2.550 kg / 2.750 kg<br />

Altezza libera dal suolo<br />

0,29 m<br />

Interasse<br />

2,13 m<br />

Lunghezza al portaforche (con gancio traino)<br />

3,47 m<br />

Sbalzo anteriore<br />

0,77 m<br />

Larghezza<br />

1,49 m<br />

Larghezza cabina<br />

0,66 m<br />

Altezza<br />

1,92 m<br />

Angolo di inclinazione in avanti 116°<br />

Angolo di inclinazione verso l'alto 23°<br />

Raggio di sterzata esterno<br />

2,62 m<br />

Prestazioni<br />

Sollevamento<br />

8.80 s<br />

Abbassamento<br />

7 s<br />

Uscita sfilo<br />

6.40 s<br />

Rientro sfilo<br />

4.30 s<br />

Inclinazione verso l'alto<br />

3.40 s<br />

Inclinazione verso il basso<br />

2.60 s<br />

Motore<br />

Marca<br />

Yanmar<br />

Norma motore<br />

Stage V /Tier 4 final<br />

Modello motore<br />

3TNV88C-DMU<br />

dollari) nei suoi due stabilimenti di produzione nordamericani,<br />

a Yankton (la cui superficie aumenterà di 6.000 m2)<br />

e Madison (aumento dell’area produttiva di 7.500 m2), nel<br />

South Dakota. Questo investimento è finalizzato all'ampliamento<br />

di entrambi i siti produttivi. È una spinta all'innovazione<br />

e allo sviluppo di nuove gamme. L'aggiornamento<br />

riguarda la saldatura meccanica e l'assemblaggio, con le<br />

notevoli integrazioni di nuovi robot di saldatura e macchine<br />

per il taglio laser.<br />

L'ULM 415 H IN NUMERI<br />

Capacità<br />

Portata massima<br />

1.500 kg<br />

Altezza massima di sollevamento<br />

4,30 m<br />

Sbraccio massimo<br />

2,62 m<br />

Sbraccio alla massima altezza<br />

1 m<br />

Forza di strappo con benna<br />

1.880 daN<br />

Peso e dimensioni<br />

Shipping mass (min./max.)<br />

2.700 kg./2.900 kg<br />

Altezza libera dal suolo<br />

0,29 m<br />

Interasse<br />

2.13 m<br />

Lunghezza al portaforche (con gancio traino)<br />

3.47 m<br />

Sbalzo anteriore<br />

0.77 m<br />

Larghezza<br />

1.49 m<br />

Larghezza cabina<br />

0.66 m<br />

Altezza<br />

1.92 m<br />

Angolo di inclinazione in avanti 116°<br />

Angolo di inclinazione verso l'alto 23°<br />

Raggio di sterzata esterno<br />

2.62 m<br />

Prestazioni<br />

Sollevamento<br />

8.80 s<br />

Abbassamento<br />

7 s<br />

Uscita sfilo<br />

6.40 s<br />

Rientro sfilo<br />

4.30 s<br />

Inclinazione verso l'alto<br />

3.40 s<br />

Inclinazione verso il basso<br />

2.60 s<br />

Motore<br />

Marca<br />

Yanmar<br />

Norma<br />

Stage V/Tier 4 final<br />

Modello motore<br />

3TNV88C-DMU<br />

[100] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [101]


Sollevamento&Noleggio<br />

Gru mobili<br />

Il più grande<br />

DELLA SPAGNA<br />

PESI MASSIMI<br />

Il parco eolico di Gecama,<br />

in Spagna, avrà 67 turbine.<br />

I componenti delle torri<br />

di cemento pesano fino a 255<br />

ton. A movimentare questi<br />

super pesi ci sono in cantiere<br />

le gru mobili Liebherr LG 1750.<br />

Nella costruzione del parco eolico di Gecama,<br />

l’azienda Transbiaga, nata nel 1981 e ora realtà<br />

internazionale, lavora con le Liebherr LG 1750<br />

Testi di Fabrizio Parati<br />

Quattro gru mobili Liebherr LG 1750 con braccio a<br />

traliccio, sessantasette turbine eoliche e un'altezza<br />

del mozzo di 120 metri: piena operatività per i pesi<br />

massimi del parco eolico di Gecama, nella provincia spagnola<br />

di Cuenca. I componenti delle torri di cemento pesano<br />

fino a 255 ton. La navicella, compreso il generatore,<br />

pesa 140 ton. Le pale del rotore pesano 21 ton e sono lunghe<br />

74 metri.<br />

"Oltre ai nostri tre nuovi LG 1750, c'è anche un LG 1750 di<br />

Grúas Ibarrondo, il nostro partner in questo progetto eolico",<br />

afferma Jon Usabiaga, CEO di Transbiaga. Le turbine<br />

che popoleranno l’estesissimo parco eolico sono sta-<br />

te prodotte dal Gruppo Nordex, cioè da uno dei maggiori<br />

produttori mondiali di turbine eoliche, con sedi ad Amburgo<br />

e a Rostock.<br />

Cinque unità in flotta<br />

Transbiaga ha già dimestichezza con l'uso della gru mobile<br />

Liebherr LG 1750 con braccio a traliccio, perché l'azienda<br />

spagnola ha altre cinque unità nella propria flotta.<br />

"Oltre che per la propria funzionalità, abbiamo scelto questo<br />

modello di gru anche per la sua elevata capacità di carico e<br />

mobilità. Fattori che soddisfano le esigenze di chi debba<br />

lavorare alla costruzione di un parco eolico. Abbiamo acquistato<br />

la nuova attrezzatura con il sistema di braccio SX<br />

ancora più potente. Ciò significa che siamo anche perfettamente<br />

attrezzati per la gestione della futura generazione<br />

di turbine eoliche", precisa Jon Usabiaga.<br />

Le tre nuove Liebherr LG 1750, configurate con braccio principale<br />

da 165 metri e fiocco a F, completano perfettamente<br />

i macchinari Transbiaga, "poiché li utilizziamo come gru<br />

principali per l'assemblaggio di parchi eolici. Sono indispensabili<br />

per realizzare questo tipo di progetti nel modo<br />

più efficiente e con la massima qualità possibile", sottolinea<br />

Usabiaga. "Sono particolarmente adatti per lavorare<br />

nei parchi eolici, poiché possono viaggiare indipendentemente<br />

sui percorsi tra ciascuna turbina. Hanno una larghezza<br />

inferiore rispetto a una gru cingolata". Transbiaga<br />

concentra il proprio lavoro principalmente sull'assemblaggio<br />

di parchi eolici in Europa e in America Latina. Per<br />

poter realizzare questo tipo di progetti, l'azienda dispone<br />

anche di otto unità della gru cingolata Liebherr LR 1600/2W<br />

a carreggiata stretta. Quest’ultime sono macchine particolarmente<br />

indicate per la guida su rotaie strette nei parchi<br />

eolici.<br />

Il parco eolico Gecama, di proprietà di Enlight Renewable<br />

Energy, è il più grande parco eolico in Spagna realizzato in<br />

un'unica fase. Situato nella provincia di Cuenca, coprirà un'area<br />

di 41 km 2 e avrà quasi 80 km di rete stradale. Gecama avrà<br />

una capacità installata di oltre 300 megawatt, genererà circa<br />

1.000 gigawattora all'anno e risparmierà 160.000 ton di<br />

emissioni di CO2.<br />

Progetti in Europa e nel mondo<br />

Per Transbiaga è molto importante il lavoro per l'installazione<br />

del parco eolico Gecama. Usabiaga riferisce: "Siamo<br />

orgogliosi che clienti rinomati come Nordex si affidino a noi<br />

per la realizzazione di questo tipo di progetti eolici. Ciò significa<br />

che siamo tra i punti di riferimento del settore a livello<br />

mondiale, sia in termini di capacità della nostra flotta<br />

che dei nostri team di lavoro, e in termini di mantenimento<br />

di elevati standard di sicurezza e qualità." La realizzazione di<br />

questo parco eolico fa parte di una serie di progetti che<br />

Transbiaga porta avanti da anni in Spagna per Nordex, uno<br />

dei suoi maggiori clienti. Altri progetti attivi sono in Svezia,<br />

Cile, Brasile, Messico e Porto Rico. L'espansione in altri paesi<br />

è prevista per la fine dell'anno.<br />

Transbiaga ha una flotta di 49 gru: 43 gru mobili e cingolate<br />

con braccio telescopico e traliccio provengono da<br />

Liebherr, a testimonianza della fiducia che l’azienda spagnola<br />

ha nelle raprestazioni dei prodotti Liebherr e nel servizio<br />

clienti offerto dall’azienda tedesca.<br />

[102] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [103]


Gru a torre<br />

Testi di Fabrizio Parati<br />

Tra grotta azzurra<br />

E SENTIERO DEGLI DEI<br />

Una gru Potain MDT 189 protagonista in un’area di<br />

lavoro complessa. Con lei una Grove GMK4100L-1<br />

Costiera Amalfitana significa panorami d’incantevole<br />

bellezza, ma, di certo, i ripidi pendii e la tortuosità<br />

della viabilità non favoriscono l’agevole realizzazione<br />

di opere edilizie e infrastrutturali, la mobilità e la logistica<br />

degli spostamenti.<br />

Ne è un esempio significativo il cantiere attivo, a Positano,<br />

per la costruzione di un parcheggio multipiano da 160 posti<br />

a ridosso di una parete rocciosa circondata da abitazioni.<br />

L’integrazione di un ascensore nel parcheggio era essenziale<br />

per connettere la strada sottostante con il tratto<br />

viario soprastante, che collega la strada al Cimitero, oggi<br />

di difficile accesso e servito solo da scale.<br />

Il progetto comportava la demolizione con la dinamite di parte<br />

della montagna e il successivo scavo al suo interno di una<br />

galleria di 35 m per accedere al vano ascensore. Gli scavi<br />

sono stati completati e la gru è stata montata per completare<br />

le opere strutturali in elevazione e per realizzare il vano<br />

ascensore. Il termine dei lavori è previsto per il 2023.<br />

Gemar, l’impresa di costruzioni responsabile del progetto,<br />

ha scelto una gru a torre a rotazione alta Potain MDT<br />

189 in ragione delle sue specifiche ideali, ma anche per la<br />

fiducia e la sicurezza nel concessionario Edilcom Gru, che<br />

ha la propria sede nella vicina Napoli, per un’efficace gestione<br />

della logistica e del montaggio.<br />

Cantiere su due livelli<br />

“Per questo progetto specifico, a determinare la scelta di<br />

questo tipo di gru sono state le caratteristiche del terreno<br />

e il fatto di dover lavorare in un cantiere che si sviluppa<br />

su due livelli. La Potain MDT 189 era l’unica tipologia<br />

di gru con la quale potessimo servire i due cantieri, quello<br />

inferiore e quello superiore, con un’unica soluzione”, ha<br />

spiegato l’architetto Fabrizio Gargiulo, di Gemar.<br />

“Il lavoro non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di una<br />

gru che potesse coprire il forte dislivello (60 m) tra un<br />

piano e l’altro. Senza la Potain MDT 189 sarebbe stato<br />

molto difficile portare a termine il nostro lavoro”, ha aggiunto.<br />

La MDT 189 è stata montata in cantiere con un un’altezza<br />

sottogancio di 80 m e un jib da 45 m. La gru è stata<br />

dotata di due carrelli di limitatore di carico e del Top Site<br />

Zone Control System, cioè il che segnala le aree di interdizione<br />

garantendo il lavoro in sicurezza in cantiere. Questa<br />

era una delle caratteristiche che ha contribuito a convincere<br />

Gemar del fatto che la MDT 189 fosse la gru giusta<br />

per il progetto.<br />

Massima produttività<br />

Parte della gamma di gru a torre MDT CCS di Potain, la<br />

MDT 189 è dotata del sistema Crane Control System<br />

(CCS) di Manitowoc che permette di accelerare le operazioni,<br />

incrementando la produttività e il grado di precisione,<br />

e offrendo, al contempo, un sistema di manutenzione<br />

integrato che consente di eseguire la diagnostica<br />

da remoto e di centralizzare gli interventi. Questo modello<br />

rappresenta la futura generazione di gru e garantisce<br />

prestazioni di sollevamento eccellenti (capacità di carico<br />

massima di 8 t, jib da 60 m e fino a 1,8 t a 60 m), tempi di<br />

configurazione ridotti e massimo controllo da parte dell’operatore.<br />

“Il sistema di monitoraggio e diagnostica da remoto è una<br />

caratteristica utile per gestire l’assistenza, in particolare<br />

in piccoli cantieri, difficilmente raggiungibili, come quello<br />

di Positano”, ha spiegato Luigi Russo, titolare di Edilcom<br />

Gru. “Si rivela essenziale per eseguire diagnosi, a distanza,<br />

e verificare eventuali malfunzionamenti. È indispensabile<br />

anche al nostro cliente, Gemar, che può così monitorare<br />

costantemente e in tempo reale tutti i movimenti<br />

della gru e le sollecitazioni strutturali.”<br />

Anni di qualità e affidabilità nell’assistenza<br />

Gemar, l’impresa di costruzioni di Piano di Sorrento, è stata<br />

fondata nel 1958 dall’architetto Antonino Gargiulo ed<br />

è un cliente di lunga data di Manitowoc. Nell’ultimo decennio<br />

l’impresa si è specializzata nella realizzazione di<br />

parcheggi interrati e sta allargando i propri orizzonti verso<br />

nuovi rami di sviluppo. Tra di essi, primo tra tutti, la realizzazione<br />

di strutture ricettive per il turismo.<br />

“Al di là delle oggettive caratteristiche tecniche e prestazionali<br />

della MDT189, per la scelta del marchio Potain è<br />

stato decisivo l’ottimo rapporto che da anni abbiamo instaurato<br />

con Edilcom Gru, da cui abbiamo acquistato e<br />

noleggiato anche in passato molte altre gru”, ha spiegato<br />

Fabrizio Gargiulo.<br />

Fondata nel 1971, Edilcom Gru è partner fidato di<br />

Manitowoc sin dagli anni Ottanta, ed è specializzata nella<br />

vendita, nell’assistenza e nel noleggio di gru edili.<br />

Attualmente la sua flotta è composta da 85 unità, tra gru<br />

automontanti e gru a torre.<br />

Meticolosa pianificazione logistica<br />

“Per questo progetto, Edilcom Gru è stata un alleato prezioso<br />

nelle fasi di organizzazione del trasporto e del montaggio.<br />

È stato necessario studiare queste fasi nei minimi<br />

dettagli, svolgendo i lavori alle prime luci dell’alba proprio<br />

per causare il minimo disagio agli abitanti ed evitare il traffico<br />

della costiera”, ha spiegato Luigi Russo, che guida<br />

Edilcom Gru dal 2013, ha aggiunto: “Questo cantiere è molto<br />

piccolo ed è stato difficile trovare un luogo in cui scaricare<br />

il materiale e posizionare camion e autogru. Inoltre,<br />

da Sorrento ad Amalfi il transito dei mezzi pesanti è vietato.<br />

Abbiamo dovuto coordinare il lavoro in modo tale che<br />

man mano che arrivava del materiale venisse immediatamente<br />

assemblato e montato.”<br />

Partner perfetto<br />

Restando nella famiglia Manitowoc, la gru multistrada a<br />

quattro assi Grove GMK4100L-1 si è dimostrata la macchina<br />

ideale per il montaggio della Potain MDT 189 grazie<br />

ai diagrammi di carico e alle dimensioni compatte. Il<br />

braccio telescopico principale da 60 m è composto da sette<br />

sezioni e la tecnologia Megaform migliora la sua resistenza<br />

e lo rende ancora più potente.<br />

[104] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [105]


Truck&Allestimenti<br />

Mercedes-Benz Unimog<br />

Due gamme, UGE porta-attrezzi universale e UHE<br />

per l’offroad duro, per il multiruolo di Mercedes-Benz<br />

che nel 2021 ha festeggiato i 75 anni di vita<br />

Gianenrico Griffini by<br />

DUE PERSONALITÀ A sinistra, un Unimog UGE,<br />

dotato di lama sgombraneve, utilizzato per garantire<br />

la viabilità invernale. Sopra, un UHE a doppia cabina<br />

con gru idraulica in un sito minerario.<br />

Lo special<br />

Ci sono camion che, fin dal debutto sul mercato, hanno<br />

rivoluzionato il comparto dei mezzi di trasporto,<br />

inaugurando nuovi settori d’applicazione, grazie alle<br />

loro peculiari caratteristiche tecniche. E’ il caso dell’Unimog<br />

di Mercedes-Benz, il cui primo prototipo risale al 1946.<br />

Concepito da Albert Friedrich con l’aiuto di Heinrich Rößler,<br />

come veicolo multiruolo per applicazioni prevalentemente<br />

agricole, l’Unimog (un acronimo che sta per Universal-<br />

Motor-Gerät, cioè porta-attrezzi universal) ha conservato<br />

negli anni l’impostazione delle origini. Che prevede ingombri<br />

ridotti, telaio a longheroni e traverse, quattro ruote motrici<br />

con pneumatici delle stesse dimensioni, due assali a<br />

portale dotati di bloccaggi dei differenziali, sospensioni a<br />

ONE<br />

molle elicoidali, elevata mobilità in fuoristrada e capacità<br />

di montare un ampio ventaglio di attrezzature per lavori di<br />

ogni genere, dalle lame sgombraneve alle fresatrici e ai decespugliatori,<br />

dai dispositivi spargisale alle spazzatrici e<br />

alle trivelle, solo per citarne alcune.<br />

Dal 1951 con la Stella sul cofano<br />

Risale al 1948 l’inizio della produzione in serie dell’Unimiog<br />

da parte della Boehringer Bros Engineering Company di<br />

Goppingen, società specializzata nella realizzazione di utensili<br />

per lavorazioni meccaniche. Il salto di qualità avviene nell’autunno<br />

del 1950, quando Daimler-Benz acquisisce dalla<br />

Boehringer i diritti di costruzione dei mezzi, insieme ai bre-<br />

vetti e alla struttura di vendita, spostando la produzione presso<br />

lo stabilimento Mercedes-Benz di Gaggenau (3 giugno<br />

1951). Infine, dal 2002, tutta la linea produttiva è stata trasferita<br />

presso la storica struttura di Worth, nella Renania-<br />

Palatinato. Nel 2021 l’Unimog ha celebrato i 75 anni di vita<br />

(e i 70 anni da quando è entrato nell’orbita della Stella) con<br />

una parata di 75 modelli storici dallo stabilimento di Worth<br />

all’Unimog Museum di Gaggenau. Oggi, l’offerta di prodotto<br />

Unimog si articola su due gamme dalle caratteristiche peculiari:<br />

UGE, Unimog Geräteträger, cioè veicolo porta-attrezzi<br />

universale, e UHE, Unimog Hochgeländegängig, ossia per<br />

compiti fuoristrada.<br />

Come è fatto il porta-attrezzi universale<br />

L’Unimog UGE è stato concepito fin dalle origini per l’abbinamento<br />

con varie tipologie di attrezzature. In quest’ottica,<br />

dispone di tre zone d’attacco e di una di montaggio.<br />

Le prime si trovano nella sezione anteriore (con piastra porta-attrezzi),<br />

in quella posteriore e fra gli assi, mentre l’area<br />

di montaggio è posizionata in corrispondenza del cassone<br />

superiore. Grazie alla trazione integrale permanente, all’elevata<br />

altezza libera dal suolo (compresa fra 335 e 383 mm,<br />

secondo i modelli) garantita dagli assali a portale, ai bloccaggi<br />

dei differenziali su entrambi gli assi, alla ripartizione ottimale<br />

dei pesi e ai pneumatici montati in sigolo, il porta-attrezzi<br />

è a proprio agio sia sui percorsi stradali (la velocità<br />

massima è di 89 km/h), sia sui fondi non compatti.<br />

La gamma UGE comprende i modelli U 219 (di 10 t di peso<br />

totale a terra), U 319 (11 tonnellate), U 427, U 430 (entrambi<br />

di 14 tonnellate), U 527 e U 530 (di 16,5 t), oltre ad alcune<br />

varianti con dispositivo di scarico conforme alla normativa<br />

Euro V (U 423 e, U 429 e U 529) e versioni specifiche, commercializzate<br />

solo in alcuni mercati europei (U 323). Due le<br />

motorizzazioni Euro VI disponibili. Che sono basate sul quattro<br />

cilindri in linea OM 934 di 5,13 litri di cilindrata da 190 Cv<br />

o 231 Cv (750-900 Nm di coppia massima), e sul sei cilindri<br />

in linea OM 936 di 7,69 litri da 272 o 299 Cv (con coppie<br />

di 1.100 o 1.200 Nm).<br />

Tutte le unità utilizzano un sistema d’iniezione common<br />

rail con pressione massima di polverizzazione del gasolio di<br />

[106] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [107]


Truck&Allestimenti<br />

Unimog<br />

IERI E OGGI<br />

Sopra<br />

e a fianco,<br />

alcune<br />

immagini<br />

storiche<br />

dell’Unimog.<br />

A destra,<br />

la parata<br />

organizzata<br />

lo scorso anno<br />

per celebrare<br />

i 75 anni di vita<br />

del mezzo di<br />

Mercedes-Benz<br />

DONNA AL COMANDO Al 75° anniversario dell’Unimog<br />

era presente anche, Karin Rådström, membro<br />

del consiglio di amministrazione di Daimler Truck AG.<br />

FA DI TUTTO<br />

Una panoramica<br />

delle capacità<br />

multi ruolo<br />

degli Unimog<br />

UGE. Che<br />

spaziano dagli<br />

impieghi<br />

agricoli a quelli<br />

municipali,<br />

fino alla<br />

manutenzione<br />

della rete<br />

ferroviaria.<br />

2.400 bar. L’OM 934 dispone di un freno motore a decompressione<br />

con potenza frenante massina di 178 kW, che sale<br />

a 302 kW per il sei cilindri OM 936. Il dispositivo di post-trattamento<br />

per il controllo delle emissioni comprende un catalizzatore<br />

ossidante, un catalizzatore Scr con nebulizzazione<br />

di urea (AdBlue) nel flusso dei gas e un filtro<br />

antiparticolato.<br />

Cambio sincronizzato elettro-pneumatico<br />

La catena cinematica è completata da un cambio sincronizzato<br />

Mercedes-Benz (si tratta di un gruppo manuale a<br />

innesto elettro-pneumatico EPS dei rapporti) a 8 marce in<br />

avanti, oltre a 6 retromarce. Con la funzione di inversione<br />

sincronizzata Electronic Quick Reverse, attivabile mediante<br />

un comando integrato nei joystick multifunzione situato<br />

al centro dell’abitacoilo, l’operatore può velocizzare il cambiamento<br />

del senso di marcia del veicolo. E’ una funzionalità<br />

particolarmente utile durante lavori di sgombero della neve<br />

o in altre situazioni che richiedono manovre ripetute, rapide<br />

e precise.<br />

Marce di lavoro, lente e trazione idrostatica<br />

Oltre ai rapporti-base, Mercedes-Benz offre sugli Unimog,<br />

a richiesta, un gruppo di 8 marce di lavoro (con 8 retromarce)<br />

e di 8 marce lente, secondo le diverse esigenze operative.<br />

Disponibili quali optional anche un’unità con convertito-<br />

[108] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [109]


Truck&Allestimenti<br />

Mercedes-Benz Unimog<br />

TELAIO A CULLA<br />

Sopra, il logo creato<br />

nel 2021 per celebrare<br />

i 75 anni dell’Unimog.<br />

A fianco, uno spaccato<br />

del veicolo,<br />

che evidenzia il telaio<br />

ricurvo nella sezione<br />

centrale e gli assai<br />

con sospensioni<br />

a molle elicoidali.<br />

re di coppia e frizione (WSK) e la trazione idrostatica sinergica<br />

EasyDrive. Permette la regolazione accurata della velocità<br />

di marcia nell’intervallo da 0 a 50 chilometri l’ora.<br />

Due le modalità disponibili: Work, per far funzionare il motore<br />

con regime di rotazione costante, e Drive per la guida continuativa<br />

fino a limite dei 50 km/h. La trazione idrostatica può<br />

essere comandata mediante i pedali dell’acceleratore e del<br />

freno, agendo sulla leva posta sul lato sinistro del piantone<br />

dello sterzo, con il joystick multifunzione collocato sulla consolle<br />

al centro dell’abitacolo o attraverso il sistema di regolazione<br />

della velocità di crociera (Tempomat).<br />

Impianto idraulico sofisticato<br />

Una delle caratteristiche tecniche di maggior rilievo<br />

dell’Unimog, sotto profilo della versatilità d’impiego, è rappresentata<br />

dal suo impianto idraulico. Oltre al circuito dedicato<br />

al ribaltamento del cassone (ed, eventualmente, del<br />

ribaltabile abbinato al rimorchio), c’è un impianto di lavoro<br />

conta quattro distributori (il circuito è doppio) ed uno di potenza,<br />

anch’esso articolato in due circuiti. Nella versione<br />

combinata dei circuiti di lavoro (I e II insieme, con una por-<br />

tata complessiva di 32 + 55 l/min), il sistema è in grado di<br />

erogare fino a 35 kW di potenza con una pressione d’esercizio<br />

che raggiunge i 24 MPa. Grazie alla tecnologia Load<br />

Sensing, la pompa genera solo la portata volumetrica richiesta<br />

in ogni istante da tutte le attrezzature attive in quel<br />

momento.<br />

L’impianto idraulico di potenza VarioPower, costituito da due<br />

circuiti con portata di 125 l/min ciascuno alla pressione d’esercizio<br />

di 28 mpa, consente di portare a termine compiti gravosi<br />

o di svolgere contemporaneamente molteplici funzioni.<br />

I raccordi idraulici dei quattro circuiti si trovano in posizione<br />

protetta, sul frontale e nella sezione posteriore del veicolo.<br />

Per aumentare la capacità di manovra sui percorsi impegnativi<br />

l’Unimog può montare, a richiesta, un sistema di sterzatura<br />

integrale, che riduce del 20% circa il diametro di volta.<br />

Con questa soluzione l’U 219 di 2.800 mm di passo ha<br />

un diametro di volta di 12.600 mm.<br />

I modelli per l’offroad duro<br />

La gamma Unimog UHE è stata progettata per gli impieghi<br />

off-road estremi, come quelli del settore minerario ed<br />

VANNO OVUNQUE Gli Unimog UHE, che hanno una<br />

capacità di guado di 120 centimetri, sono adatti alle<br />

missioni offroad più impegnative, incluse quelle<br />

di soccorso in caso di calamità e missioni antincendio.<br />

estrattivo e per missioni antincendio o di soccorso in caso<br />

di calamità naturali. L’offerta di prodotto si articola in due<br />

modelli, U 4023 e U 5023 di 3.850 mm d’interasse. Il primo,<br />

nella versione base, ha una massa totale a terra di 8<br />

t, aumentabile a richiesta a 9,8 t nel caso di abbinamento<br />

con allestimenti fissi e a 10,3 t per il montaggio di attrezzature<br />

antincendio. L’U 5023, invece, è disponibile di serie<br />

con massa totale a terra di 13 t e, a richiesta, di 14,1 t per<br />

sovrastrutture fisse e di 15 t per i compiti di firefighting.<br />

Alla base delle capacità fuoristrada degli Unimog UHE ci<br />

sono il telaio con curvatura centrale “a culla’ e le traverse<br />

tubolari, che permettono un’elevata elasticità torsionale. A<br />

questo si aggiungono gli assali capaci di un’escursione massima<br />

di 30° e l’altezza libera da terra compresa fra 410 e 460<br />

mm. La motorizzazione degli UGE è basata sul quattro cilindri<br />

OM 934 da 231 Cv e 900 Nm di coppia massima.<br />

[110] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> [111]


9<br />

ISSN 0010-9665<br />

770010 966504<br />

9<br />

ISSN 0010-9665<br />

770010 966504<br />

0 0 7 5 6 ><br />

0 0 7 5 8 ><br />

Un motore ultra collaudato<br />

COVER_<strong>758</strong>_mc.qxp_Cover_Aprile_07 COVER_MERLO_756.qxp_Cover_Aprile_07 22/03/22 22/12/21 09:5316:31 Pagina Pagina 1 1<br />

n. 756 n. <strong>758</strong> | anno | anno LXIX LXX 12 dicembre 3 <strong>marzo</strong> 2021 <strong>2022</strong><br />

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature<br />

ostruzioni<br />

Casa editrice la fiaccola srl<br />

Casa Marzo editrice la fiaccola <strong>2022</strong> srl<br />

INNOVATORI<br />

PER TRADIZIONE<br />

1952/<strong>2022</strong> settant’anni<br />

Escavatori cingolati<br />

058_062_VOLVO EC550E.qxp_Layout 1 18/03/22 12:18 Pagina 60<br />

per l’EC550E. In assetto di lavoro le macchine sono larghe<br />

Speciale WalkAround<br />

UNA NUOVA<br />

BRAND IDENTITY<br />

PER YANMAR<br />

ben 3.490 mm e 3.900 mm. Volvo annuncia i nuovi modelli<br />

come “ai vertici della categoria in termini di forze di<br />

scavo e di sollevamento al livello di macchine da 60 tonnellate<br />

di peso operativo”.<br />

Non sono da meno la coppia assicurata dal motore di rotazione<br />

(+20% rispetto a un EC480E) e la forza di trazione<br />

(+5% rispetto a un EC480E). In combinazione con benne<br />

di grandi dimensioni, l'EC530E e l'EC550E sono ideali<br />

per caricare dumper articolati di classe da 30/40 tonnellate<br />

con cicli di lavoro a ritmo sostenuto.<br />

Sotto al cofano motore gira lo stesso D13J dell’EC480E<br />

Stage V, ma adeguato nella sostanza (non solo nell’elettronica)<br />

per erogare i suddetti 340 kW di potenza massima<br />

<strong>Costruzioni</strong><br />

Attualità<br />

&Prodotti<br />

29° CONGRESSO<br />

ASSODIMI<br />

Il noleggio sta vivendo<br />

un momento di forte<br />

crescita. Sarà ottimo<br />

anche il <strong>2022</strong><br />

Macchine<br />

Riciclaggio<br />

&Componenti<br />

&Demolizione<br />

I NUOVI CINGOLATI<br />

PREVISIONI CASE SERIE E PRANDELLI<br />

DI MERCATO Al lancio 7 nuovi MMT escavatori DEMOLIZIONI<br />

Presentate in fascia al di CECE peso 13-30 t. Per l’ex Consorzio<br />

Summit L’idraulica le previsioni intelligente CIHS Agrario di Lodi<br />

di mercato fa coppia firmate con i motori FPT l’EC750E HR<br />

Off-Highway Research monta il 36 metri<br />

756<br />

ARMOFER DEMOLISCE<br />

PER ITALCEMENTI<br />

Rasa al suolo una ciminiera<br />

alta 80 metri nello<br />

stabilimento in funzione<br />

di Isola delle Femmine (PA)<br />

anno LXIX 12 dicembre 2021<br />

WALKAROUND IL ESCAVATORE GOMMATO HITACHI GOMMATO ZX135-7W YANMAR B75W<br />

a soli 1.600 giri/min e ben 2.200 NM ad appena 1.300<br />

giri/min. Tutto questo è possibile grazie alla rigidità del monoblocco<br />

dei motori Volvo di generazione J accresciuta<br />

mediamente del 30%, a una coppa dell’olio motore maggiorata<br />

di 12 litri rispetto alla versione dedicata al “480”, a<br />

un sistema di raffreddamento maggiorato per refrigerante,<br />

intercooler aria-aria del turbo e anche per l’olio idraulico.<br />

Idraulica con distributore IMVT<br />

[60] <strong>marzo</strong> <strong>2022</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

SICUREZZA Sono di serie la telecamera posteriore<br />

e quella laterale, e alla soluzione opzionale<br />

di videocontrollo perimetrale a 360° Smart View,<br />

particolarmente utile in spazi ristretti.<br />

L’efficienza dei nuovi EC530E ed EC550E è soprattutto merito<br />

dell’innovativo sistema elettroidraulico basato sulla tecnologia<br />

di gestione delle singole spole del distributore tramite<br />

IMVT (Independent Metering Valve Technology). Questa<br />

soluzione consente di ottenere un funzionamento più accurato,<br />

regolabile ed efficiente rispetto a un sistema idraulico<br />

tradizionale ad accoppiamento meccanico.<br />

Un’ulteriore efficienza è stata ottenuta sia grazie a un si-<br />

OGNI mESE<br />

• Attualità & Prodotti • Macchine & Componenti<br />

• Riciclaggio & Demolizione • Cave & Calcestruzzo • WalkAround Macchine<br />

• Sollevamento & Noleggio<br />

abbonamenti@fiaccola.it<br />

Abbonamento annuo €90,00 *<br />

10 numeri + versione online www.costruzioniweb.it<br />

*(IVA assolta dall’editore)<br />

PORTIAMO L’EDILIZIA<br />

A UN LIVELLO SUPERIORE.<br />

250.000 m² di esposizione / 130.000 partecipanti / 1.800 espositori / 150 sessioni di formazione<br />

14-18 MARZO / 2023 / LAS VEGAS / NEVADA<br />

www.costruzioniweb.it<br />

A prescindere da quello che sia il tuo settore edilizio<br />

di attività, uscirai da CONEXPO-CON/AGG con nuove<br />

idee, nuove relazioni, e nuove opportunità per far<br />

crescere il tuo business e la tua posizione nel settore.<br />

Non è solo il più grande salone dell’edilizia del Nord<br />

America, ma è un evento che porta il settore edile a<br />

un livello superiore.<br />

Casa Editrice la fiaccola srl<br />

Via Conca del Naviglio, 37 | 20123 Milano | Tel. 02 89421350 | fax 02 89421484 | www.fiaccola.it<br />

MAGGIORI INFORMAZIONI SU CONEXPOCONAGG.COM<br />

Una partecipante del 2020: Missy Scherber di<br />

T. Scherber Demolition & Excavating


I miniescavatori più venduti in Europa.<br />

25<br />

25ANNI<br />

No.1<br />

MINI<br />

ESCAVATORI<br />

DA 25 ANNI IL N. 1 DEI MINI ESCAVATORI PIÙ VENDUTI<br />

Per 25 anni ci siamo guadagnati la posizione di miniescavatori più venduti in<br />

Europa. Il tutto costruito su una reputazione di eccezionale affidabilità, prestazioni<br />

comprovate ed eccellente valore residuo. Il tutto supportato da un'assistenza<br />

post-vendita di prima classe da parte di una rete di concessionari europei.<br />

www.kubota-eu.com

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!