28.02.2022 Views

Il Giornale dell'Handball - Febbraio 2022

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Rivista mensile telematica a cura della FIGH - Federazione Italiana Giuoco Handball

NAZIONALE

L’Italia torna alla Kioene

Arena di Padova e il 16

marzo sfida la Slovenia

IL MAGO DI UMAGO

Intervista a Lino Cervar,

ospite del corso allenatori di

3° livello a Chieti

SKYMANO

Una importante novità:

Skymano entra a far parte

delle discipline della FIGH



Tutta la Pallamano Che Vuoi.

Il Giornale dell’Handball - Febbraio 2022

Proprietà

Federazione Italiana

Giuoco Handball

Stadio Olimpico

00135 Roma

Tel: 06-87975901

Fax: 06-87975913

Pubblicazione

Telematica Mensile

Iscrizione Tribunale Civile

di Roma 30/2012

del 13.02.2012

Direttore Responsabile

Marcello Festa

Redazione

Matteo Aldamonte

Sabrina Alessio

Consiglio Federale

Pasquale Loria

Stefano Podini

Gianni Cenzi

Flavio Bientinesi

Vincenza Fanelli

Onofrio Fiorino

Giuseppa Napoletano

Massimo Petazzi

Giovanni Sorrenti

Lucia Verticelli

Marcello Visconti

SOMMARIO

Segretario Generale

Adriano Ruocco

Vice Segretario Generale

Daniele Sonego

04 Alla Kioene c’é la

Slovenia. Forza Azzurri

06 Sassari e Brixen, la

prima volta

08 Salsomaggiore, numeri

da record

10 Finals di Coppa Italia: la

photogallery

12 Skymano, la nuova sfida

della FIGH

14 Lino Cervar ne “La casa

della pallamano”

Collegio Revisori dei Conti

Michele Turato

Paolo Spernanzoni

Paola Scialanga

Fotografie:

Isabella Gandolfii

Fabrizia Petrini

Piero Durante

Archivio FIGH

Archivio EHF

3


ALLA K IO EN E C’E’ LA SLOVEN IA

FO RZA AZZURRI

di Marcello Festa

Difficile “pescare” di peggio,

altrettanto difficile immaginare

un abbinamento più prestigioso

ed una vetrina

internazionale maggiormente

affascinante. Italia-Slovenia

in programma alla Kioene

Arena di Padova è, e sarà,

tutto questo ma anche di più

e la proiezione positiva sta,

ovviamente, tutta nel superamento

del turno; impresa

che avrebbe del sensazionale….

Reduce dalla qualificazione

conquistata alle

Faroe sulla strada dei playoff

di qualificazione ai Mondiali

2023 di Svezia e Polonia,

gli azzurri troveranno,

dunque, la Slovenia, quarta

agli Europei di due anni fa

ma reduce da un

deludentissimo sedicesimo

posto agli ultimi Europei con

le sconfitte giunte per mano

di Danimarca e Montenegro.

Una delusione cocente per il

movimento sloveno, costata

peraltro l’esonero al tecnico

svedese Ljubomir Vranjes;

un’autentica onta da vendicare

in fretta senza ulteriori

passaggi a vuoto. L’organico

resta di altissimo livello, con

giocatori come Stas Skube,

Jure Dolenec o Miha Zarabec

tutti abituati a misurarsi con

il palcoscenico della Champions

League, ma le sicurezze

acquisite negli anni ora

stanno decisamente indebolendosi.

E’ vero, in Slovenia

continuano a pensare che il

doppio confronto con la giovane

Italia allenata da Riccardo

Trillini non rappresenti

un ostacolo insormontabile e

a dirla tutta il pensiero sarebbe

già rivolto al turno

successivo dove ad attendere

la vincente del confronto

c’è la Serbia. Ma

intanto le due partite bisognerà

pure giocarle….Una

4


formalità per Skube e compagni?

Forse, di certo una

grande vetrina internazionale

per l’Italia che, toltosi di

dosso il pesante fardello psicologico

del passaggio a

tutti i costi nel gironcino disputato

a Torshavn alle Isole

Faroe, potrà giocare libera di

testa, senza grandi pressioni

e per questo mettere in mostra

il meglio del suo potenziale.

Al resto provvederà la

fantastica cornice di pubblico

della Kioene Arena di

Padova, sede prescelta dalla

FIGH per il match d’andata in

programma mercoledì 16

marzo (h.18.30). Scelta mirata,

strategica perché lì,

nello splendido e accogliente

impianto patavino, l’Italia ha

già giocato e benissimo contro

l’Ungheria, lì sa di poter

contare su un pubblico numeroso

e appassionato,

senza contare su un’indubitabile

protezione dall’alto...

Nella città di Sant’Antonio

giusto che si vada a caccia

di un miracolo! La vincente

del doppio confronto affronterà

la Serbia nel secondo

play-off di qualificazione, in

calendario per metà aprile e

che sancirà in via definitiva

le qualificate alla manifestazione

iridata del prossimo

anno.

A sinistra, gli azzurri impegnati nei play-off

di qualificazione ai Mondiali 2023 giocate a

Torshavn (Isole Faroe) lo scorso gennaio.

In alto, il DT delle Sqadre Nazionali,

Riccardo Trillini.

In basso, Andrea Parisini nel precedente

giocato alla Kioena Arena il 27 ottobre

2018; match valido per le qualificazioni

agli EHF EURO 2020 contro l'Ungheria.


SASSARI e BRIXEN

la PRIMA volta

dalla redazione

È stata la Coppa Italia delle “prime

volte”, la prima volta di Raimond Sassari

e Brixen Südtirol che mai prima delle Finals

di inizio febbraio all’Emilia Romagna

Arena di Salsomaggiore Terme

avevano scritto il loro nome nell’albo

d’oro. A cadere in due finali equilibratissime

la Jomi Salerno e il Conversano, coi

pugliesi superati addirittura dopo i sette

metri a oltranza e dopo l’extra-time. E’

stata, quella andata in scena nella celebre

località termale, un’edizione extra-lusso

della Coppa Italia, impreziosita dai successi

di due new entry capaci di iniettare,

grazie ai loro successi, linfa nuova in un

Movimento che continua a manifestare

grande voglia di crescere. Tra le donne

ha vinto Brixen che ha dimostrato,

nell’occasione, di avere più “fame” delle

cannibali salernitane giunte all’ennesima

finale di un ciclo vincente come

poche. Ma non si vive di gloria passata e

questo il sette allenato da Noessing lo ha

dimostrato a chiare lettere interpretando

l’atto finale della manifestazione

con personalità ed autorevolezza. Spazzata

via, in un solo colpo, anche la “maledizione”

della Coppa Italia che da anni

sembrava attanagliare la formazione

alto atesina mai capace di interpretare

con la stessa efficacia mostrata in campionato

una manifestazione anomala e


spietata come le Finals. Forte di un organico

più competitivo rispetto al passato,

una panchina decisamente più

lunga, il Brixen ha avuto la meglio, di

misura ma con merito, su una Jomi a

corrente alternata, incapace di mantenere

il suo abituale ritmo per l’intero

arco della partita. Ora la sfida si sposta

sul campionato ma occhio a Cassa Rurale

Pontinia e Alì Best Espresso Mestrino

niente affatto rassegnate a

recitare il ruolo di comprimarie. Ha

avuto, invece, tanta fame di vittoria il

Conversano di Tarafino ma l’appetito

dei pugliesi, detentori del trofeo, non è

bastata per domare la resilienza e la

grande determinazione della Raimond

Sassari che in Emilia ha confermato

tutto ciò che di buono si racconta sul

suo conto. Quella di Passino è infatti, sì

una squadra ricca di talento - aumentato

vertiginosamente con gli ingaggi di

Tabanguet e Sampaolo – ma è soprattutto

un gruppo forte e coeso ed a riprova

di ciò la fiducia riposta nel

giovane Marco Spanu sull’ultimo settemetri

tirato da Nelson. Come nelle favole

più belle è stato, così, proprio il

giovane Enfant du Pais a regalare ai

sardi il prestigiosissimo trofeo tricolore.

La splendida serata finale era stata aperta

dalla esibizione di Annalisa Minetti,

ospite d'eccezione delle Finals 2022 nell'ambito

dell'ingresso, approvato nel

Consiglio Federale, dello Skymano - disciplina

nata nel 2006 - all'interno del sistema

sportivo della FIGH. È stata

proprio Annalisa Minetti ad inaugurare

il final-day interpretando l'inno d'Italia

in un contesto scenico di altissima qualità

tra scintille e giochi di luci studiato

ad hoc per la manifestazione.


Salsomaggiore T

numeri da record!

dalla redazione

Le Finals 2022 di Coppa Italia oltre a segnare

un nuova frontiera tecnica con i successi impressi

in calce di Brixen e Sassari, hanno certificato

ancora una volta un importante seguito

mediatico attorno alla manifestazione attraverso

la copertura prevista dalla Federazione e

dai media partner Sky e Eleven Sports. Quella

delle Finals congiunte è diventata, ormai, una

piacevole abitudine della FIGH, un tratto distintivo

della Federazione Pallamano, tra le pochissime

a mettere insieme, in un grande evento, il

meglio dei movimenti maschile e femminile.

Tutto ciò aiuta a rendere più accattivante la formula,

eterogeneo l’interesse e, conseguentemente,

più corposo il seguito mediatico. Come

di consueto, è stato assicurato il racconto in

diretta di tutti i 16 match del calendario, dai

Quarti di Finale al Final Day del 6 febbraio, al

ritmo di quattro partite al giorno, oltre 32 ore di

racconto in diretta. Il totale delle visualizzazioni

live ha superato quota 100mila, con il picco

massimo raggiunto con le 27.337 views – di cui

15mila su Sky Sport Action – delle finali Bressanone

- Salerno e Sassari - Conversano.

Il match che ha assegnato il trofeo degli uomini,


erme

tra tempi regolamentari ed extra-time, ha peraltro

anche fatto sì che la pallamano abbia potuto

beneficiare di circa 2 ore e 20’ in diretta

televisiva, in prima serata, su Sky Sport Action

(206), a cui era abbinata la visione in chiaro sul

canale YouTube FIGH. Per la prima volta in assoluto,

poi, Sky Sport – ormai sempre più vicina e

interessata al sistema pallamano – ha seguito

in diretta due gare di semifinali. Dai vertici di

via Rogoredo, al termine della manifestazione

sono anche arrivati i complimenti per la bontà

del prodotto offerto e la gratificazione per l’importante

seguito. Step ulteriore e necessario

per un’inevitabile implementazione dell’offerta.

Sky Sport ma non solo. La copertura digitale –

caratterizzata dalla pubblicazione degli highlights

delle partite, dalle photogallery di ogni

giornata e per la prima volta dalla creazione di

video ‘remix’ dedicati all’evento – ha totalizzato

una copertura dei post superiore ai 114.641 account

raggiunti sugli account Facebok e Instagram.

Su quest’ultima piattaforma le

impression del periodo 1-7 febbraio sono state

725.914. Le visualizzazioni totali dei video,

escludendo i dati riguardanti lo streaming delle

partite, hanno raggiunto quota 75.629 tra Facebook,

Instagram e YouTube. Numeri importanti

che certificano la crescita del prodotto, inimmaginabili

fino a qualche anno fa quando un

evento come la Coppa Italia veniva vissuto in

maniera quasi marginale e con una scarsissima

attenzione mediatica.



Finals di Coppa Italia: la photogallery


Skymano

la nuova sfida della


FIGH

di Sabrina Alessio

Nato nel 2006, lo Skymano è

ufficialmente entrato a far

parte della FIGH. Il riconoscimento

della disciplina sportiva,

nata da un’intuizione

del professor Michele Panzarino

e che ha in Annalisa Minetti

la sua testimonial

d’eccezione, va nella direzione

di arricchire ulteriormente

l’offerta formativa

della Federazione Pallamano

sulla falsariga di quanto avvenuto

già negli anni passati

con il Beach Handball, nato

proprio sulle spiagge italiane

ed assurto, nel breve volgere

di poche stagioni, a sport

olimpico! Lo Skymano è, di

fatto, uno sport inclusivo

che permette proprio per le

sue particolarità di allestire

team eterogenei, squadre

composte da atleti normodotati

e diversamente abili,

senza differenza di età e

sesso, soprattutto è una disciplina

sportiva che vanta

diversi punti di contatto con

la pallamano. “Rappresenta

una grande opportunità di

sviluppo – dice il presidente

federale, Pasquale Loria -

uno sport inclusivo, accessibile

a tutti, praticabile nelle

scuole anche i palestre solitamente

non adatte alla pallamano

tradizionale.

Allargare i nostri orizzonti,

immaginare nuovi percorsi,

credo che debba rappresentare

un obiettivo della FIGH

ed in questa direzione va

considerato il riconoscimento

voluto dal Consiglio

Federale. Sono certo – conclude

Loria - che l’introduzione

di un nuovo asset

potrà garantire, proprio per

quelle che sono le sue caratteristiche

specifiche e per la

capacità già dimostrate da

Annalisa Minetti e dal suo

team, un maggiore appeal

anche alla pallamano”. Ideatore

dello Skymano è il professor

Michele Panzarino,

docente del corso di laurea

magistrale in Scienze Motorie

dell’Università Telematica

San Raffaele e coordinatore

del centro ricerche dell’Accademia

Nazionale di Cultura

Sportiva. “Parliamo di una

pallamano adattata, praticabile

da tutti, e che ha una

sua valenza tanto agonistica

quanto puramente ricreativa.

Portiamo avanti questo progetto,

basato su solide basi

scientifiche, ormai da 15

anni e con grandi risultati sia

in termini di attrattività che

di affiliazioni. L’ingresso ufficiale

nella grande famiglia

della FIGH rappresenta un

plus straordinario che determinerà

benefici e nuove opportunità

a tutti”. Trai

d’union tra la FIGH e L’Accademia

Nazionale di Cultura

Sportiva, culla della nuova

disciplina federale, è Annalisa

Minetti, artista e sportiva

che ha saputo fare

dell’eclettismo un suo preciso

segno distintivo. “E’

l’ennesimo obiettivo raggiunto

della mia vita. Ho sofferto

tantissimo quando, da

giovane studente, mi era negata

per problemi alla vista,

la possibilità di giocare a

pallamano ma ora, grazie allo

Skymano, posso dire di aver

finalmente coronato un

sogno.


LINO CERVAR ne

“La CASA della pallamano”

di Matteo Aldamonte

Da un lato ci sono i ricordi, indelebili e scolpiti nel

cuore. Dall’altro c’è lo sguardo ammirato rivolto al

futuro, mentre sullo sfondo i ragazzi della Nazionale

U18 – e tra loro quelli del Campus Italia – si

allenano tra le mura azzurre de «La Casa della Pallamano»

di Chieti. Lino Cervar è stato relatore e

ospite d’eccezione al modulo conclusivo del corso

allenatori di 3° livello che si è svolto dal 21 al 24

febbraio al centro tecnico federale di Chieti.

Il nome del 71enne tecnico croato non avrebbe bisogno

di presentazioni, ma ripescare all’interno del

suo incredibile palmares è sempre

affascinante: campione mondiale nel 2003, oro ai

Giochi Olimpici di Atene 2004, tre volte – l’ultima

nel 2020 – argento agli Europei. In tutto 12 medaglie

tenendo in considerazione anche i Giochi del

Mediterraneo. E una carriera sportiva, la sua, par-

tita dall’Istria e decollata in Italia, alla guida della

Nazionale azzurra (1994-2000 ndr) che, in particolare

nel triennio 1996-1998, disputò i Mondiali di

Kumamoto, gli Europei in Trentino-Alto Adige e

conquistò l’argento ai Mediterranei di Bari. Nel

mezzo anche due titoli italiani a Conversano, preludio

che anche a livello di club lo ha visto primeggiare

poi tra Zagabria e Skopje.

Chiacchierare di pallamano con Lino Cervar significa

partire, se si parla di Italia, dai ricordi. “Sono

molto contento di tornare in Italia a distanza di 22

anni da quegli anni così belli – dice – e sono ancora

più contento di vedere come la storia qui

vada avanti, attraverso la creazione di questo

luogo, «La Casa della Pallamano». Non potrò mai

dimenticare quegli anni e quei ragazzi: una generazione

che ringrazierò sempre e con la quale riuscimmo

a battere nazioni come Slovenia e

Svizzera, qualificandoci ai Mondiali. E ci riuscimmo


in una nazione che non vanta una grande tradizione

in questo sport. Eravamo uniti come una famiglia

e sono molto orgoglioso di quei ragazzi, oggi

diventati uomini”.

Ieri, oggi e domani si intrecciano. I ricordi lasciano

allora spazio a ciò che accade adesso: sugli spalti

i partecipanti al corso di 3° livello, sul campo gli

azzurrini che preparano la imminente seduta di allenamento.

“Sono molto felice di vedere che la Federazione

italiana stia seguendo un filo conduttore

orientato ai giovani, alla creazione di questo centro

tecnico. Credo che l’Italia abbia tutte le potenzialità

per ambire a risultati importanti con le

nuove generazioni. Le condizioni di lavoro create

sono ottime e, anzi, posso dire che non è da tutti

avere un luogo come «La Casa della Pallamano».

Per questo voglio fare i complimenti alla Federazione

perché sono rimasto molto impressionato e,

ripeto, sono molto felice di essere qui per trasmettere

le mie esperienze in una nazione che è stata

fondamentale nella mia carriera”.

Lasciarsi influenzare dal luogo, da ciò che c’è

tutt’attorno è fin troppo facile. E alle spalle del

‘Mago di Umago’, mentre la telecamera registra, i

talenti del Campus Italia proseguono il riscaldamento.

“Mi sono informato su questo progetto –

spiega Cervar – e prima di tutto voglio elogiare la

decisione coraggiosa dei familiari che hanno sposato

i sogni dei loro figli e nel contempo i progetti

della Federazione, dimostrando grande fiducia in

tutti coloro i quali lavorano ogni giorno qui a Chieti.

Il lavoro che si fa qui riguarda l’aspetto tecnico,

ma anche umano perché qui i ragazzi si allenanano,

sì, ma studiano e crescono. Cosa volere di

più? Del resto le competenze di un allenatore devono

essere quelle di insegnare il gioco, certo, ma

anche di fungere quasi da secondo genitore, di formare

caratterialmente gli atleti facendo capire

loro che il sacrificio è l’unica via per ottenere risultati

dentro e fuori dal campo”.

Un curriculum, quello di Lino Cervar, infarcito di

successi e di costanza. La stessa con la quale ha

trainato la Croazia fino all’argento europeo di due

anni fa (2020 ndr) in Norvegia, a 17 anni dall’oro

iridato del 2003. “Sinceramente? Ho ancora fame

di successi. La voglia di vincere rimane”, confessa.

“Anzi, credo di essere migliore di ciò che ero ieri.

Ma in generale posso dire che la pallamano è la

mia vita e ogni giorno metto tutto me stesso per

migliorarmi e per migliorare gli altri. Ritengo che

fino all’ultimo respiro ciascuno di noi debba investire

su sé stesso per essere migliore. Questo è il

messaggio che voglio dare anche a tutti gli allenatori

e ai giocatori, perché è una filosofia a mio parere

molto importante”.

A 71 anni, Lino Cervar ha attraversato epoche diverse

della pallamano ed evoluzioni graduali del

gioco. “Ma penso che sotto il profilo del movimento

internazionale, come sviluppo del gioco, siamo un

po’ in regressione. Forse in questo influiscono

anche le regole, che andrebbero aggiornare e rese

meno legate alla soggettività delle decisioni.

Siamo rimasti l’unico sport con la palla che non ha

cambiato nulla e questo è un ostacolo nel progresso,

a mio avviso. Negli anni scorsi si denotava

una grande velocità nel gioco, ma le recenti statistiche

ci dicono che agli Europei 2022 si è vista la

pallamano più lenta degli ultimi 15 anni. Il gioco si

controlla tra i sei e i nove metri, con tante penetrazioni

e anche pochi tiri dalla distanza. A mio parere

bisognerebbe sviluppare maggiormente la proattività

difensiva tra i giocatori e la transizione, intesa

come gioco in velocità in grado di esaltare la creatività

sul campo, invece di puntare sempre sulla linearità

del gioco”.

“In definitiva – conclude Cervar – credo sia sempre

più importante iniziare a lavorare con i bambini di

età compresa tra 7 e 10 anni, quando c’è una maggiore

propensione allo sviluppo dell’intelligenza, il

che permetterebbe, dai 15 anni in poi, di lasciare

più spazio per la tecnica e per la tattica. Ritengo

che la via del successo in futuro debba passare per

lo sviluppo mentale, più che per quello legato al

corpo”. Stop alla registrazione, telecamera spenta.

È tempo di cominciare l'allenamento: la pallamano

prima di tutto.


Naming partner FIGH

Abbatti definitivamente le tue bollette.

Scopri

per Ville, con il Kit Fotovoltaico

Semplice in Bundle SUPERBONUS 110%

Scansiona il QR Code o chiama il

Numero Verde 800 587362


Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!