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Valle che vai, gusto che trovi

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LIQUORE ALLO ZAFFERANO<br />

E ALTRE ERBE DELL’ORTO<br />

ELEONORA NAI<br />

<strong>Valle</strong> Grana<br />

ingredienti:<br />

450 ml di acqua<br />

200 g di zuc<strong>che</strong>ro<br />

500 ml di alcool<br />

5 foglie di menta<br />

5 foglie di limoncina<br />

5 foglie di alloro<br />

5 bac<strong>che</strong> di ginepro<br />

1 rametto di rosmarino<br />

1 cucchiaino di zafferano<br />

Mettere in una bottiglia da un litro l’alcool e tutti gli aromi. Chiudere ermeticamente e lasciare<br />

in infusione per 10 giorni.<br />

Portare a bollore l’acqua, aggiungere lo zuc<strong>che</strong>ro, far bollire per 10 minuti.<br />

Lasciar raffreddare e versare lo sciroppo nella bottiglia con alcool e erbe.<br />

Trascorsi 5 giorni filtrare in altra bottiglia e lasciar riposare almeno una settimana.<br />

ZAFFERANO<br />

Lo Zafferano (Crocus Sativus – famiglia iridacee) è un bulbo conosciuto da sempre per il pregio<br />

dei suoi stimmi: il suo nome potrebbe derivare da un racconto di Galeno, <strong>che</strong> narra della morte<br />

del giovane Croco per mano del dio Mercurio, o da un episodio de Le Metamorfosi di Ovidio,<br />

con protagonisti Croco e la ninfa Smilace. Ma il suo nome popolare è cambiato, durante il<br />

Rinascimento, passando da “croco” all’arabo “zafaran”, parola <strong>che</strong> sta a significare splendore,<br />

energia. Di sicuro è sin dall’antichità utilizzato come spezia preziosa, come additivo ai colori<br />

usati per gli affreschi, al fine di ottenere la colorazione gialla, come colorante per le vesti regali.<br />

Molto importante ricordare <strong>che</strong> il bulbo fu sempre considerato, nella Grecia Minoica, un simbolo<br />

di unione coniugale, tanto <strong>che</strong> il dio Imeneo, protettore appunto delle nozze, era vestito di color<br />

zafferano. Antico è, ad esempio, lo Zaforisto, un pane allo zafferano utilizzato al momento delle<br />

nozze ad Anafi.<br />

La riscoperta dello Zafferano in valle Grana è relativamente recente, nei primi anni del 2000. Si<br />

deve a un appassionato di questa preziosa spezia, <strong>che</strong> decide di tentarne la coltivazione.<br />

Il secondo anno, riesce ad ottenere un discreto risultato. Da lì in poi, lo Zafferano di Caraglio<br />

inizia la sua avventura, an<strong>che</strong> grazie al fatto <strong>che</strong> nella zona i terreni non hanno una grande<br />

estensione e alle po<strong>che</strong> richieste in termini di acqua e concime da parte di questo bulbo.<br />

Il ciclo vitale va dall’impianto in agosto, alla “rinascita” al primo accenno di fresco, alla raccolta<br />

dei fiori a fine settembre nelle zone montane.<br />

Segue la separazione dei preziosi stimmi dal fiore.<br />

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