Valle che vai, gusto che trovi

CREMA DI ORTICHE
ANNARITA BELLIARDO
Movimento per la Decrescita Felice / CircoloTerritoriale di Cuneo - Valle Grana
ingredienti:
300 g di foglie d’ortica
1 cipolla
1 patata
40 g di Parmigiano grattugiato
crostini di pane a piacere
sale, pepe q.b.
olio extra vergine di oliva q.b.
acqua
Rosolare la cipolla a fettine assieme alla patata e alle foglie di ortica, far insaporire, aggiungere
acqua fino a coprire e cuocere per 15 minuti.
A fine cottura frullare il composto, regolare di sale, servire con una spolverata di parmigiano e
i crostini di pane.
L’ortica è diffusa e molto rigogliosa nei pascoli, ma anche come infestante nei giardini.
Secondo Margherita del Coulet, figura leggendaria della Valle Grana, le ortiche migliori si
trovavano in primavera nella frazione di Ollasca Superiore.
Saperi e ricordi dal pensionato Casa Vittoria a S. Pietro Monterosso, in Valle Grana:
RIS LACH URTIO (per armulà lu sanc)
Aigo/lach
Ris spes
Sal
Tan cularin a l’è bel e rafinà mi spetu juanin ma chiel ven pa. /Tularin e tularà dielandrin e dietrulin
e basineto giacumin e bernardin / e trumalin tularin e tularà e rigudin…
ORTICA
Le virtù dell’ortica (Urtica dioica, famiglia urticacee) sono innumerevoli: è ricca di vitamine, sali
minerali e altri principi attivi che la rendono molto interessante.
Pare che il suo potere urticante curi i dolori reumatici ed i problemi di circolazione, tanto che un
tempo si usava fustigarsi con fasci di ortiche fresche.
Volendo utilizzare questa pianta senza pungerci, un modo c’è: fare attenzione a raccogliere i
germogli in cima prendendoli con due dita delicatamente da sotto!
E sono proprio i germogli la parte più saporita, che si può inoltre avere a disposizione tutto
l’anno, dato che l’ortica ricresce una volta che è stata tagliata.
L’utilizzo si estende anche alle infiorescenze e persino ai semi, che è possibile tostare in padella.
Ma non sono finiti i suoi tanti pregi: sta ritornando oggi come pregiata fibra tessile (simile a
quella del lino).
Ne è testimoniato un uso diffusissimo già nell’età del Bronzo, di cui sono rimasti alcuni reperti,
mentre durante la Grande Guerra addirittura si utilizzò per produrre carta.
È utilissima aggiunta al cibo per il bestiame e in forma di macerato contro gli afidi e i pidocchi
delle piante.
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