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Valle che vai, gusto che trovi

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RISOTTO AL VINO ROSSO DRÔNÉ<br />

MAURO VINI e AGRITURISMO IL BOSCHETTO<br />

Dronero - <strong>Valle</strong> Maira<br />

ingredienti:<br />

320 g di riso carnaroli<br />

1 cipolla<br />

1 rametto di rosmarino<br />

300 ml di vino rosso Drôné<br />

brodo vegetale q.b.<br />

80 g di parmigiano<br />

80 g di burro<br />

sale q.b.<br />

olio extra vergine di oliva q.b.<br />

Tritare finemente la cipolla e il rosmarino e fare rosolare con l’olio extra vergine di oliva; per<br />

evitare <strong>che</strong> il soffritto si asciughi troppo, eventualmente, aiutarsi con l'aggiunta di un po' di<br />

brodo vegetale.<br />

Unire il riso e tostare per 3-4 minuti.<br />

Aggiungere il vino rosso Drôné e farlo sfumare per alcuni minuti.<br />

A questo punto procedere con la cottura aggiungendo il brodo un mestolo alla volta, al<br />

bisogno, man mano <strong>che</strong> verrà assorbito dal riso.<br />

A fine cottura mantecare con il burro e il parmigiano, mescolare e coprire con il coperchio,<br />

lasciare riposare per un paio di minuti.<br />

Servire ben caldo e degustare accompagnandolo con il vino rosso Drôné, <strong>che</strong> ben si abbina<br />

an<strong>che</strong> a piatti di pasta, carni rosse, formaggi stagionati, grigliate e selvaggina.<br />

VINO<br />

È datato 1160 il documento più antico in nostro possesso <strong>che</strong> riguardi la produzione di vino in<br />

valle Maira, bene <strong>che</strong> è annoverato tra le decime dovute al signore di Montemale; ad attestare<br />

invece il suo buon livello qualitativo è uno scritto <strong>che</strong> ne testimonia l’invio, nel 1386, addirittura<br />

presso la sede vescovile di Torino.<br />

Da lì in poi, le viti locali, coltivate in terrazzamenti fino a Stroppo, saranno sempre più citate e<br />

difese con norme protezionisti<strong>che</strong> <strong>che</strong> ne vietano l’esportazione al di fuori della zona di origine<br />

(da ciò possiamo quindi immaginare <strong>che</strong> la produzione non fosse così esigua, o <strong>che</strong> fosse<br />

comunque sufficiente per il consumo interno).<br />

Nebbiolo di Dronero (da studi recenti identificato con lo Chatus), Neretta, Montanera: queste<br />

le principali tipologie. Le uve Nebbiolo di Dronero, in particolare, danno origine al vino citato<br />

in ricetta: di aroma fruttato, con macerazione tra i 20 e i 24 giorni, viene imbottigliato durante<br />

la Settimana Santa e subisce poi una delicata rifermentazione naturale in bottiglia.<br />

Essendo le cultivar di montagna di solito rusti<strong>che</strong>, ed essendo il clima relativamente secco esse<br />

non prevedono grande uso di antiparassitari, pertanto an<strong>che</strong> il vitigno Drôné viene<br />

tradizionalmente trattato con soli rame e zolfo.<br />

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