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Valle che vai, gusto che trovi

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CIPOLLE RIPIENE<br />

MARIA LUCIA MARINO<br />

Tetti di Dronero - <strong>Valle</strong> Maira<br />

ingredienti:<br />

1 kg di cipolle lessate o a vapore<br />

300 g di riso<br />

50 g di parmigiano<br />

300 g di salsiccia<br />

1 uovo<br />

500 ml di latte<br />

500 ml di acqua<br />

sale<br />

pepe<br />

olio<br />

burro<br />

Cuocere il riso al dente in acqua e latte.<br />

Dividere delicatamente gli anelli delle cipolle e disporli vicini in una teglia, tenendo da parte il<br />

cuore e le parti rotte <strong>che</strong> andranno tritate con la mezzaluna.<br />

Far insaporire il trito in una padella con un po’ d’olio.<br />

Scolare il riso ed aggiungere il soffritto, il parmigiano, la salsiccia, l’uovo, sale e pepe.<br />

Amalgamare il tutto. Quindi riempire gli anelli di cipolle. Aggiungere qual<strong>che</strong> fiocco di burro e<br />

gratinare nel forno a 170 °C fino a doratura.<br />

INVOLTINI DI CAVOLO<br />

MARIA LUCIA MARINO<br />

Tetti di Dronero - <strong>Valle</strong> Maira<br />

Ingredienti:<br />

1 cavolo verza di circa 1 Kg<br />

Per il ripieno stessi ingredienti e stesso procedimento come per le cipolle ripiene, ma usando<br />

per il soffritto il cavolo rimasto.<br />

Pulire il cavolo separandone le foglie.<br />

Lessare le foglie non esagerando con la cottura, avendo cura <strong>che</strong> restino integre.<br />

Farcire ogni foglia con un cucchiaio di ripieno, avvolgendolo come un involtino.<br />

Sistemarle in una teglia e con qual<strong>che</strong> fiocco di burro infornare a 170 °C fino a doratura.<br />

Questi due piatti costituiscono un esempio di cucina complessa, <strong>gusto</strong>sa e ricca di ingredienti:<br />

sono piatti facilmente proponibili ad esempio durante le giornate di festa, in quanto molto saporiti.<br />

Allo stesso tempo, sono pietanze economi<strong>che</strong> per la modalità di cottura: sono richiesti infatti<br />

tempi lenti e una temperatura moderata e ciò permette di sfruttare il calore del forno a legna<br />

appena spento. Questa modalità di cottura veniva (e viene ancora) utilizzata nelle valli dopo<br />

<strong>che</strong> i forni, accesi per cuocere il pane <strong>che</strong> sarebbe bastato per le settimane successive,<br />

venivano spenti ma impiegavano diverse ore a raggiungere una temperatura bassa.<br />

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