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4 GIUDICI
per un’unica missione
DIVERSI MODELLI DI SERVIZIO
Si dice che la ripetizione crei l’abitudine.
Sfortunatamente, la cattiva ripetizione
porta a cattive abitudini. Questo
concetto è ben evidentemente nell’esperienza
del popolo d’Israele durante il
periodo dei giudici, come riportato nel
libro dei Giudici.
In almeno sei occasioni si ripete lo stesso
schema: il popolo dimentica Dio e si ribella
(cfr. Giudici 3:7; 4:1; 6:1; 8:33; 10:6; 13:1).
Poi la rovina si abbatte su Israele, invaso da
un popolo pagano (Madianiti, Filistei, Mesopotamici,
Cananei, ecc.). Il popolo chiede
aiuto e Dio risponde chiamando un giudice
per liberarlo. E il popolo si riposa… fino alla
prossima ricaduta.
Ognuno dei giudici presentati risponde allo
stesso problema e riceve la stessa missione
dallo stesso Dio, per conto dello stesso popolo.
Eppure, ognuno dei 12 giudici è ben diverso
dai suoi colleghi; la sua vocazione, la sua
personalità e soprattutto il suo metodo e i
suoi strumenti sono diversi ogni volta.
Prendiamo 4 esempi per sottolineare
queste differenze.
Il più conosciuto è senza dubbio Sansone.
Il giudice professionista per eccellenza, la
cui dedizione a Dio risale a prima della sua
nascita (cfr. Giudici 13:1-5). Il testo parla del
suo concepimento miracoloso, dell’apparizione
di un angelo, della sua consacrazione
voluta dai genitori. La sua identità e la sua
missione sono chiare e indiscutibili.
La sua storia continua con lo stesso ritmo
di un’epopea mitica: la sua forza nei lunghi
capelli, le sue grandi imprese eroiche (la
mascella di un asino, le volpi legate per la
coda, ecc.).
Tuttavia, la sua vita personale è tutt’altro che
allineata con i principi divini: il matrimonio
con una donna filistea, una visita a una prostituta,
una relazione romantica con un’altra
donna filistea, Dalila. Si fa sedurre e manipolare,
da lei che vuole scoprire il segreto
della sua forza…
Infine, la sua vita si conclude con un ultimo
atto eroico: privato dei suoi occhi, rovescia
le colonne di una casa per uccidere i nemici
del popolo d’Israele e compiere così la sua
missione di liberazione.
Dio ha scelto, preparato, predestinato un
uomo ad agire per lui e per il suo popolo
da prima che nascesse. Per vie traverse, con
comportamenti e scelte che sembrano del
tutto contrari all’etica, ai valori e alla legge
di Dio, Sansone ha comunque compiuto la
missione.
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