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Magazine Avventista - 2022 - Speciale FSRT

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4 GIUDICI

per un’unica missione

DIVERSI MODELLI DI SERVIZIO

Si dice che la ripetizione crei l’abitudine.

Sfortunatamente, la cattiva ripetizione

porta a cattive abitudini. Questo

concetto è ben evidentemente nell’esperienza

del popolo d’Israele durante il

periodo dei giudici, come riportato nel

libro dei Giudici.

In almeno sei occasioni si ripete lo stesso

schema: il popolo dimentica Dio e si ribella

(cfr. Giudici 3:7; 4:1; 6:1; 8:33; 10:6; 13:1).

Poi la rovina si abbatte su Israele, invaso da

un popolo pagano (Madianiti, Filistei, Mesopotamici,

Cananei, ecc.). Il popolo chiede

aiuto e Dio risponde chiamando un giudice

per liberarlo. E il popolo si riposa… fino alla

prossima ricaduta.

Ognuno dei giudici presentati risponde allo

stesso problema e riceve la stessa missione

dallo stesso Dio, per conto dello stesso popolo.

Eppure, ognuno dei 12 giudici è ben diverso

dai suoi colleghi; la sua vocazione, la sua

personalità e soprattutto il suo metodo e i

suoi strumenti sono diversi ogni volta.

Prendiamo 4 esempi per sottolineare

queste differenze.

Il più conosciuto è senza dubbio Sansone.

Il giudice professionista per eccellenza, la

cui dedizione a Dio risale a prima della sua

nascita (cfr. Giudici 13:1-5). Il testo parla del

suo concepimento miracoloso, dell’apparizione

di un angelo, della sua consacrazione

voluta dai genitori. La sua identità e la sua

missione sono chiare e indiscutibili.

La sua storia continua con lo stesso ritmo

di un’epopea mitica: la sua forza nei lunghi

capelli, le sue grandi imprese eroiche (la

mascella di un asino, le volpi legate per la

coda, ecc.).

Tuttavia, la sua vita personale è tutt’altro che

allineata con i principi divini: il matrimonio

con una donna filistea, una visita a una prostituta,

una relazione romantica con un’altra

donna filistea, Dalila. Si fa sedurre e manipolare,

da lei che vuole scoprire il segreto

della sua forza…

Infine, la sua vita si conclude con un ultimo

atto eroico: privato dei suoi occhi, rovescia

le colonne di una casa per uccidere i nemici

del popolo d’Israele e compiere così la sua

missione di liberazione.

Dio ha scelto, preparato, predestinato un

uomo ad agire per lui e per il suo popolo

da prima che nascesse. Per vie traverse, con

comportamenti e scelte che sembrano del

tutto contrari all’etica, ai valori e alla legge

di Dio, Sansone ha comunque compiuto la

missione.

6

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