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Magazine Avventista - 2022 - Speciale FSRT

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Sei anni dopo, in via Jaman 14, a Clarens, si è sviluppata

una visione comune: “Vivere la chiesa”.

Una visione declinata insieme in 4 missioni:

• Studiare la Parola;

• Ritrovarsi, lodare e pregare;

• Accogliere e condividere;

• Ascoltare e prendersi cura delle persone.

Cosa significa tutto questo?

Questo è ciò che sta ancora germogliando in

noi sei anni dopo a Clarens, in via Jaman 14,

e senza dubbio ci vorrà una vita intera perché

cresca fino al suo compimento. E va bene così,

visto che siamo in cammino. E che in questo

cammino ci sono delle conquiste:

Prima di tutto, la propria evangelizzazione, nel

profondo di se stessi. Conoscere il proprio bisogno

di Dio, al di là delle proprie idee di Dio,

quelle che a volte derivano dalla nostra infanzia.

Ascoltare la Parola, ascoltare,

ascoltare ancora, leggerla e parlarne.

Allora osate, osate parlare

del nostro bisogno di

Dio, del nostro bisogno

dell’altro e con l’altro,

l’uno con l’altro sotto lo

sguardo di Dio.

In secondo luogo, la

perseveranza, nel silenzio

e nella preghiera,

per vivere insieme la

“pace sia con voi” di cui il

Signore risorto parla ai suoi

discepoli. Questo è un vero lavoro

di condizionamento, perché

quest’altra persona, che ha il suo cammino

di fede proprio come me, è diversa da me. E un

corollario: imparare a lavorare insieme, che significa

anche accogliere o saper condividere e

lasciare che lo Spirito agisca in noi.

Radicare prima di tutto il Vangelo in noi stessi

e nel nostro vivere insieme. Far germogliare

in noi stessi la trasformazione del mondo che

vogliamo vedere accadere (Gandhi). “Il regno di

Dio è in mezzo a voi”, ci dice Gesù.

Il metodo non avviene da solo. No; richiede lavoro

e impegno. Con la gestione del progetto,

quasi professionale, e tutti gli strumenti necessari

per far evolvere i pensieri e liberare le parole,

in particolare nel corso di più workshop,

dando la parola a ogni membro dell’assemblea

che lo desidera, in modo che possa sentire un

senso di appartenenza.

Dal progetto all’integrazione nella vita

della chiesa

Il giardino è così diventato un luogo di vita comunitaria.

È anche l’occasione di eventi specifici:

semina, laboratori del mercoledì pomeriggio e

aperitivi all’inizio del sabato, feste del raccolto…

È anche diventato il luogo d’incontro preferito

dai membri della comunità dopo il culto.

A motivo della sua presenza regolare

durante la settimana, è

anche un luogo di scambio

con alcuni abitanti del

quartiere, dove si riceve

tanto quanto si dà.

Come mai prima d’ora.

Un giardino come

un chiostro, un’interfaccia,

che circonda il

luogo d’identità della

nostra fede, un luogo di

studio, di silenzio e di preghiera

per lo sviluppo o il rafforzamento

della vita spirituale,

dei giovani e dei vecchi, che imparano

ad amare come lui ci ha amato.

Vita spirituale: dopo aver imparato a lavorare la

terra insieme, tutte le differenze a parte (“non

tutti piantiamo allo stesso modo”), dopo aver

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