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BSKT #8

Il numero di gennaio 2022 di BSKT, il magazine ufficiale della Dolomiti Energia Basket Trentino

Il numero di gennaio 2022 di BSKT, il magazine ufficiale della Dolomiti Energia Basket Trentino

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il magazine di Aquila Basket<br />

GENNAIO 2022<br />

La nostra energia<br />

Storie e volti di un Club


5 I EDITORIALE<br />

<strong>BSKT</strong> – Il magazine di Aquila Basket<br />

Numero 8/ Gennaio 2022<br />

Registrazione Tribunale di Trento n° 1275<br />

del 10 gennaio 2006<br />

Direttore Responsabile: Luigi Longhi<br />

Redazione: Francesco Costantino Ciampa<br />

e Marcello Oberosler<br />

Direttore Artistico: Daniele Montigiani<br />

Grafica e impaginazione: Lorenzo Manfredi<br />

Hanno collaborato: Luigi Longhi, Andrea Orsolin,<br />

Basket Data Scouting<br />

Fotografie: Daniele Montigiani,<br />

Giancarlo Colombo/ FIDAL<br />

Redazione: Piazzetta Lunelli, 8 -12 – 38122 Trento<br />

Tel. 0461 931035<br />

E-mail: bskt@aquilabasket.it<br />

Spazi pubblicitari: marketing@aquilabasket.it<br />

Tipografia: Grafiche Dalpiaz - Via Stella, 11/B,<br />

38123 Ravina TN<br />

6 I L’INTERVISTA<br />

Marco Merler, energia proiettata<br />

al futuro<br />

10 I Il PERSONAGGIO<br />

Luca Conti, un concentrato di energia<br />

trentina<br />

37 I IL PROFILO<br />

Yeman Crippa, a tutta velocità<br />

40 I SPORT&STYLE<br />

Gilmozzi e Molin, energia e valori tra<br />

campo e cucina<br />

44 I MONDO STATISTICHE<br />

© Copyright Aquila Basket Trento srl<br />

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa rivista<br />

può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici<br />

o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.<br />

VORRESTI UNA CONNESSIONE VELOCE?<br />

INTERNET AL TOP IN TUTTO IL TRENTINO<br />

Ringraziamo Malcolm Rossi e Sony Italia per<br />

la collaborazione nella riuscita di questo Numero.<br />

Tutte le immagini realizzate da Daniele Montigiani<br />

sono state scattate con attrezzatura Sony: Sony<br />

Alpha 9 II e lenti Sony 85mm F 1.8, 16-35 mm F 2.8.<br />

Numero chiuso alle ore 23 di venerdì 7 gennaio 2022<br />

14 I LA COPERTINA<br />

Luana Erlicher, Claudio March, Franco<br />

Jachemet, Giovanni Zobele, Marta<br />

Longhi, Paolo Marchetti, Stefano<br />

Trainotti, Ilaria Lorenzoni, Andrea<br />

Lorefice, Antonio Simula<br />

46 I APPUNTI SPARSI<br />

Definire la mia energia<br />

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05 | EDITORIALE<br />

GOLD SPONSOR<br />

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C.A.S.T. - CONSORZIO AQUILA SPORT TRENTINO<br />

MEDICAL PARTNER<br />

EDUCATIONAL<br />

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MEDIA PARTNER<br />

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Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.<br />

Ecco, <strong>BSKT</strong> nasce così.<br />

Noi trasformiamo in immagini e testi le azioni che altri “fanno”.<br />

Trasformiamo quello che voi spesso non vedete in una rivista.<br />

L’idea nasce molto tempo fa, ma questa è una storia che già voi<br />

lettori conoscete. Quello che non sapete è come oggi riuscite<br />

a leggere tutto questo. Il propellente che porta avanti,<br />

di mese in mese, la pubblicazione di questa rivista è l’entusiasmo<br />

generato da un’innata passione.<br />

Una volta al mese ci troviamo e cerchiamo di creare qualcosa<br />

combinando le nostre passioni: chi per la palla a spicchi,<br />

chi per la scrittura, chi per la fotografia. Il risultato è un insieme<br />

di argomenti che inseriti in un contenitore cartaceo (e non<br />

solo…) rappresentino l’entusiasmo per la nostra Aquila.<br />

Nei mesi passati abbiamo voluto ripensare a come poter<br />

trasformare l’entusiasmo che coinvolge questa società<br />

in un numero speciale.<br />

Ne abbiamo parlato e siamo arrivati a capire che mai più<br />

azzeccato potesse essere il nome di questo Club: “Dolomiti<br />

Energia Aquila Basket Trentino” Energia... ecco cosa muove<br />

tutto... quella dei tifosi, quella degli addetti ai lavori,<br />

dei sostenitori e dei partner.<br />

«Francesco, Marcello, Daniele, Andrea, Lorenzo...<br />

cosa facciamo?». «Ok! Raccontiamo la nostra energia,<br />

ognuno dirà la sua!».<br />

Il numero che state sfogliando nasce per voi, perché la vostra<br />

energia è il motore di tutto. Il tutto in bianco e nero.<br />

I colori di Aquila. Abbiamo cercato di raccontarvelo attraverso<br />

i ritratti di alcune persone, utilizzando i numeri (quelli delle<br />

statistiche), raccontando i personaggi che di energia ne sanno<br />

non trascurando l’alimentazione che per noi è energia vitale.<br />

Perché <strong>BSKT</strong> è questo: energia allo stato puro.<br />

Buon anno a tutti!<br />

Il Pres


6 | L’INTERVISTA<br />

Marco Merler,<br />

energia<br />

proiettata<br />

al futuro<br />

FOTO DANIELE MONTIGIANI<br />

Intervista al presidente e<br />

amministratore delegato di Dolomiti<br />

Energia spa dott. Marco Merler.<br />

Cosa rappresenta per Lei il basket?<br />

Quali sono gli aspetti che la catturano di<br />

questi sport?<br />

Il basket rappresenta la capacità<br />

di fare sintesi fra vari aspetti spesso<br />

in apparente contraddizione tra di loro:<br />

gioco di squadra e qualità dei singoli<br />

giocatori, capacità atletiche e tecnica<br />

di gioco, strategia studiata a tavolino ma<br />

anche istinto del singolo giocatore<br />

e dei campioni.<br />

Dal mio punto di vista è uno sport<br />

avvincente e bello da seguire perché<br />

lo spettacolo è molto variegato,<br />

non ci sono praticamente pause ed è<br />

sempre molto dinamico.<br />

É una sorpresa continua in pochi minuti<br />

può sempre cambiare tutto e fino<br />

all’ultimo anche le partite che sembrano<br />

vinte si possono perdere e viceversa.<br />

Come nasce il connubio tra Dolomiti<br />

Energia e Aquila?<br />

Direi prima di tutto dall’incontro<br />

di alcune persone che non si<br />

conoscevano ma che hanno condiviso<br />

un’idea di una iniziativa del territorio<br />

e per il territorio e quindi<br />

è nato il progetto.<br />

Dolomiti Energia era in una fase<br />

di espansione, e avevamo intuito la<br />

possibilità di far conoscere e rafforzare<br />

la presenza dell nuovo brand anche fuori<br />

dal territorio provinciale, mentre Aquila<br />

ha intravisto in Dolomiti un partner solido<br />

su cui costruire una storia che è stata<br />

sicuramente di grande successo,<br />

oltre le più rosee aspettative.<br />

Quali sono i momenti che ricorda con più<br />

entusiasmo di questa partnership?<br />

Sono tanti: le prime partite della prima<br />

partecipazione in serie A, che ha visto<br />

alla fine del campionato premiati<br />

Mitchell come miglior giocatore del<br />

campionato, Buscaglia miglior allenatore<br />

e Salvatore Trainotti miglior manager;<br />

la partecipazione all’Eurocup che ha<br />

portato grande visibilità, soprattutto nella<br />

prima esperienza, che con grandissima<br />

sorpresa di tutti ha visto la squadra<br />

arrivare alla semifinale, persa per<br />

soli due punti contro Strasburgo. Non<br />

si possono certo dimenticare le due<br />

finali scudetto consecutive che sono


“ Non si possono<br />

certo dimenticare le<br />

due finali scudetto<br />

consecutive che<br />

sono state davvero<br />

entusiasmanti e hanno<br />

contribuito<br />

in modo determinante<br />

a far conoscere la<br />

squadra sia a livello<br />

locale che nazionale”<br />

state davvero entusiasmanti e hanno<br />

contribuito in modo determinante a<br />

far conoscere la squadra sia a livello<br />

locale che nazionale portando allo stadio<br />

figurativamente tutta la città e oltre.<br />

Se dovessi scegliere una singola partita<br />

direi gara 5 della prima semifinale<br />

scudetto, vinta fuori casa<br />

a Milano contro l’Olimpia in una partita<br />

completamente dominata contro la<br />

squadra favorita per lo scudetto,<br />

che ha significato la qualificazione per<br />

la prima e inaspettata finale scudetto.<br />

Invece se dovessi pensare ad un<br />

giocatore direi Aaron Craft, un esempio<br />

incredibile di talento, professionalità,<br />

leadership, capacità di fare squadra<br />

ma soprattutto determinazione, grinta<br />

straordinaria e voglia di vincere davvero<br />

fuori dal comune<br />

Quali sono i valori che uniscono<br />

le due realtà?<br />

Certamente la volontà di costruire<br />

un’organizzazione che abbia voglia di<br />

impegnarsi tutti i giorni per fare bene<br />

il proprio lavoro, che sia quello di fare<br />

canestro o di soddisfare le richieste<br />

di un cliente, e di farlo con l’umiltà di<br />

sapere che ci sono sempre tante cose da<br />

imparare e da migliorare.<br />

Direi poi anche l’attenzione alle persone,<br />

intese sia come i propri collaboratori, ma<br />

anche tutta la comunità in cui si opera.<br />

Penso alle varie iniziative di Aquila<br />

Basket come l’attenzione per le squadre<br />

giovanili o le attività svolte verso il mondo<br />

no profit e contemporaneamente le<br />

nostre iniziative di sostenibilità sociale.<br />

A testimonianza delle tante cose che<br />

ci uniscono negli scorsi anni abbiamo<br />

organizzato alcuni momenti assieme,<br />

In particolare mi piace ricordare una<br />

riunione periodica con i nostri agenti in<br />

cui abbiamo invitato l’allenatore e alcuni<br />

giocatori della squadra per riflettere<br />

insieme su cosa significa davvero<br />

lavorare assieme per lo stesso obiettivo<br />

o alcuni progetti organizzati in occasione<br />

della Giornata Mondiale della Terra per<br />

sensibilizzare l’opinione pubblica circa i<br />

temi ambientali e l’uso consapevole delle<br />

risorse ma anche eventi<br />

con finalità solidali.<br />

Questo è un numero di <strong>BSKT</strong> dedicato<br />

all’Energia. Cosa vuol dire essere<br />

“energetici” per Lei?<br />

“ Essere energetici<br />

credo voglia dire<br />

anche far percepire<br />

questa energia<br />

alle persone<br />

che incontriamo<br />

durante la nostra<br />

giornata attraverso un<br />

semplice gesto,<br />

un sorriso ”<br />

Non accontentarsi mai dei risultati<br />

ottenuti, ma cercare sempre di<br />

migliorare, facendo tesoro anche delle<br />

esperienze negative e degli insuccessi<br />

per imparare e fare un passo in avanti.<br />

Essere energetici credo voglia dire anche<br />

far percepire questa energia alle persone<br />

che incontriamo durante la nostra<br />

giornata attraverso un semplice gesto, un<br />

sorriso. L’energia non ha senso<br />

se rimane fine a sé stessa<br />

e non si “trasmette”.<br />

Sostenibilità ambientale ed economia<br />

green: la sua energia è questa?<br />

La sostenibilità è uno dei cardini<br />

su cui fin dal primo momento abbiamo<br />

costruito la nostra partnership.<br />

Siamo stati lungimiranti anche perché<br />

qualche anno fa l’opinione pubblica<br />

era meno sensibile e attenta a queste<br />

tematiche che oggi sono invece diventate<br />

un trend diffuso.<br />

Purtroppo, questo ha portato anche<br />

a delle strumentalizzazioni e spesso si<br />

usano i termini sostenibile e Green a<br />

sproposito. Sostenibilità ambientale per<br />

me vuol dire annullare,<br />

o se non è possibile ridurre al<br />

minimo, l’impatto delle attività<br />

umane sull’ambiente che ci circonda,<br />

consapevoli che il pianeta è uno solo<br />

perché non ci sono pianeti di scorta<br />

e che siamo responsabili di ciò che<br />

lasceremo alle generazioni future.<br />

Ma sostenibilità vuol dire anche grande<br />

attenzione al sociale, perché è necessario<br />

che l’economia sostenibile sia una<br />

economia inclusiva capace di coinvolgere<br />

più persone possibile.<br />

Solo così vinceremo le enormi sfide che<br />

ci attendono.


10 | IL PERSONAGGIO<br />

Un concentrato<br />

di energia<br />

trentina<br />

DI MARCELLO OBEROSLER<br />

FOTO DANIELE MONTIGIANI<br />

Energia. Per una squadra che<br />

fa dell’intensità, dello spirito<br />

agonistico e della die-hard<br />

mentality i suoi tratti caratteristici più<br />

identitari, non è facile trovare chi questi<br />

valori potesse rappresentarli al meglio in<br />

questo numero speciale.<br />

Poi però pesando a Luca Conti abbiamo<br />

capito che avremmo fatto centro. Perché<br />

l’energia è nel suo DNA, perché energia<br />

è la prima parola che utilizza per<br />

descrivere il suo ruolo nella squadra.<br />

Sono un giocatore che porta dalla<br />

panchina energia, aggressività, difesa.<br />

Che si tratti di difendere contro il miglior<br />

realizzatore avversario o lottare a<br />

rimbalzo in attacco o in difesa, io cerco di<br />

farmi trovare sempre pronto a sfruttare<br />

al massimo ogni istante di campo che<br />

riesco a guadagnarmi.<br />

Non dev’essere facile, per te<br />

e per la squadra, spendere quelle<br />

energie giorno dopo giorno<br />

tra allenamenti,<br />

viaggi e partite in campionato e coppa.<br />

Beh, sapevamo che sarebbe stata una<br />

stagione molto lunga e impegnativa e<br />

quello che stiamo vivendo sta rispettando<br />

le attese. Il nuovo format dell’EuroCup<br />

ci farà vivere il doppio impegno fino ad<br />

aprile, i ritmi in campionato sono davvero<br />

serrati. Però sono contento di come<br />

stiamo affrontando le difficoltà e le sfide<br />

sul nostro cammino, abbiamo settimana<br />

dopo settimana trovato le giuste alchimie<br />

e siamo cresciuti molto, diventando<br />

più compatti con il passare del tempo<br />

e ottenendo anche buoni risultati,<br />

specialmente in campionato.<br />

E dal punto di vista individuale come sta<br />

andando la stagione finora?<br />

A inizio stagione, in estate, abbiamo<br />

lavorato davvero molto per mettere<br />

benzina nelle gambe e nel corpo<br />

per il resto dell’annata sportiva.<br />

È normale, e credo di aver dato tutto<br />

sempre: voglio sentirmi bene e in forma<br />

per tutta la stagione, e di portare a casa<br />

tante vittorie: alla fine è quello che<br />

vogliamo noi e il pubblico.<br />

Posso migliorare, e molto, in tutti gli<br />

aspetti del gioco, ma questo fa parte del<br />

processo di crescita di un ragazzo come<br />

me che ha appena compiuto 21 anni.<br />

Restiamo per un attimo sul pubblico:<br />

quest’anno contro Cremona ti sei anche<br />

guadagnato una memorabile standing<br />

ovation dopo la tua grande prestazione<br />

con la Vanoli.<br />

Parto con una premessa.<br />

Quanto ci era mancato giocare davanti al<br />

nostro pubblico! Tornare a giocare<br />

in un palazzetto vivo e con più di duemila<br />

persone ti dà un’energia e un’emozione<br />

unica. In qualsiasi sport, credo,<br />

gli atleti giocano anche e soprattutto<br />

per il pubblico, per regalare spettacolo<br />

e adrenalina. La nostra gente ama la<br />

difesa, lo spirito di sacrificio, la die-hard<br />

mentality: io provo sempre ad aiutare<br />

la squadra, quella standing ovation<br />

del pubblico con coach Molin<br />

che mi ha tolto dal campo a pochi secondi<br />

dalla fine è stato senza grossi dubbi<br />

il momento più bello della mia carriera<br />

da giocatore.<br />

“ Quanto ci era<br />

mancato giocare<br />

davanti al nostro<br />

pubblico!<br />

Tornare a giocare<br />

in un palazzetto<br />

vivo e con più di<br />

duemila persone ti dà<br />

un’energia<br />

e un’emozione unica.<br />

In qualsiasi sport,<br />

credo, gli atleti<br />

giocano anche<br />

e soprattutto<br />

per il pubblico,<br />

per regalare spettacolo<br />

e adrenalina”


Ho ancora i brividi a pensarci.<br />

Quella vittoria tra l’altro è stata<br />

importante, perché dopo aver cominciato<br />

subito con due “sfide impossibili” contro<br />

Milano e Virtus Bologna ci ha permesso<br />

di sbloccarci dal punto di vista mentale<br />

dopo un avvio di stagione non semplice.<br />

Coach Molin è un allenatore che dà l’idea<br />

di sapere tirare fuori da tutti qualità<br />

importanti da mettere a disposizione<br />

della squadra: quanto è importante Lele<br />

per la tua crescita?<br />

È un allenatore esigente, ma che sa<br />

anche dare tanta fiducia e responsabilità<br />

ai propri giocatori, anche giovani e meno<br />

esperti come me o Max (Ladurner, ndr).<br />

Quella fiducia poi devo essere bravo<br />

a ripagarla mettendo in campo il meglio<br />

di me. Durante la settimana lavoriamo<br />

tanto, con alta attenzione ai dettagli<br />

e all’interazione e la comunicazione<br />

tra giocatori in attacco e in difesa.<br />

Avere un allenatore così arricchente e<br />

che ti vuole concentrato e attivo<br />

in ogni secondo dell’allenamento<br />

è la cosa migliore che possa capitare<br />

ad un giovane giocatore con tanto<br />

da imparare come me.<br />

Le occasioni per crescere non mancano<br />

anche guardando ai tuoi compagni di<br />

squadra più navigati. Chi sono i tuoi<br />

riferimenti nello spogliatoio?<br />

Beh, impossibile non nominare capitan<br />

Toto Forray. Siamo una squadra<br />

abbastanza giovane, molto entusiasta e<br />

con voglia di fare, ma è bello avere anche<br />

punti di riferimento esperti da cui poter<br />

imparare, in campo e fuori. Di Toto, oltre<br />

alla capacità innata di fare gruppo e<br />

rafforzare la chimica di squadra, ammiro<br />

molto la capacità di venire ogni giorno<br />

ad allenarsi con il sorriso, pronto e<br />

concentrato per dare tutto in campo e in<br />

sala pesi. Sembra una piccola cosa, ma<br />

quella positività è molto importante: a<br />

volte è un concetto un po’ abusato, ma<br />

Toto è davvero un grande professionista.<br />

È la domanda che ti fanno sempre, ma<br />

quanto orgoglio e quanta emozione ti<br />

dà poter giocare nella squadra della<br />

tua città dopo aver fatto parte di tutti i<br />

gruppi del settore giovanile dell’Aquila<br />

Basket?<br />

Mi sento un giocatore molto fortunato,<br />

perché non sono in molti quelli che<br />

hanno l’opportunità di giocare a così alto<br />

livello nella squadra in cui si è cresciuti.<br />

Oltre al rapporto speciale con i tifosi e<br />

la conoscenza di tantissime persone<br />

dentro il Club, credo che il mio percorso<br />

possa rappresentare un esempio per<br />

tutti i ragazzi nelle giovanili bianconere<br />

di come con impegno e dedizione si<br />

possa alimentare il sogno di arrivare<br />

fino alla Serie A. Io non mi sento ancora<br />

“arrivato”, tutt’altro, ma è bello vedere<br />

come l’Aquila riesca a puntare e ad<br />

investire sui giovani.<br />

Negli anni delle giovanili, chi erano i tuoi<br />

idoli sportivi?<br />

Crescendo a farmi innamorare del gioco<br />

è stato soprattutto Kobe Bryant, non<br />

solo per le sue straordinarie qualità<br />

fisiche e tecniche ma per il percorso<br />

che lo ha portato a diventare uno dei<br />

migliori giocatori della storia. La sua<br />

folle dedizione al lavoro, i durissimi<br />

allenamenti, la “mamba mentality”.<br />

Un giocatore e una persona di un livello<br />

altissimo.


14 | LA COPERTINA<br />

Luana Erlicher<br />

Educatrice<br />

La mia energia è<br />

la montagna<br />

“La montagna è il luogo che<br />

mi permette di ricaricare le batterie,<br />

è la mia valvola di sfogo dagli esami<br />

universitari e dai ritmi frenetici.<br />

La montagna è l’elemento che mi<br />

fa respirare, riflettere, concentrare:<br />

mi vesto bene, metto lo zaino sulle<br />

spalle, infilo gli scarponi, e mi sento<br />

a casa. Ogni passo sul sentiero, verso<br />

la cima, ti fa scoprire posti nuovi,<br />

nuove bellezze da ammirare. Più è<br />

dura la salita, più bello sarà<br />

il panorama dalla cima”.


Claudio March<br />

Allenatore Dolomiti Energia Basketball Academy<br />

La mia energia è<br />

il campo<br />

“Essere un allenatore delle giovanili<br />

significa programmare, costruire<br />

il futuro, spendersi per far crescere<br />

la linfa verde del nostro vivaio.<br />

La Dolomiti Energia Basketball<br />

Academy è in continua evoluzione:<br />

un ambiente che mi stimola ad<br />

essere dinamico,<br />

a passare dalla carta all’iPad<br />

e viceversa avendo come riferimento<br />

la crescita e il divertimento<br />

dei nostri ragazzi.<br />

La loro energia va accesa ogni giorno,<br />

ma diventa rapidamente contagiosa:<br />

il parquet è il luogo dove si lavora,<br />

si gioca, si cresce.<br />

Il luogo dove quell’energia diventa<br />

sport, e diventa squadra”.


Franco Jachemet<br />

Massaggiatore Dolomiti Energia<br />

Basket Trentino<br />

La mia energia è<br />

il benessere<br />

“Da oltre 15 anni mi prendo cura,<br />

quotidianamente, dei giocatori della<br />

prima squadra. Prendersi cura di<br />

una persona per me significa esserci<br />

sempre, significa vivere<br />

la propria professione dando tutto me<br />

stesso: trattamenti e massaggi sono<br />

importanti, ma ancora più importante<br />

è la presenza, l’impegno che vivo<br />

giorno dopo giorno. Trasmettere<br />

ai ragazzi la certezza che su di me<br />

possono sempre contare, durante<br />

la settimana, in viaggio verso la<br />

prossima trasferta, durante la partita<br />

quando loro sono in battaglia.<br />

La mia energia è rimetterli in sesto<br />

e farli essere pronti alle tante sfide<br />

che affrontano”.


Giovanni Zobele<br />

Presidente della Fondazione Aquila<br />

per lo Sport Trentino<br />

La mia energia è<br />

la passione<br />

“La passione per lo sport e per la<br />

palla a spicchi è l’energia che mi<br />

porto dentro e che mi accompagna,<br />

in azienda, nella Fondazione, nel Club.<br />

Il nostro modo di intendere lo sport<br />

è quello di fare squadra, e coinvolgere<br />

un territorio significa anche<br />

sostenere, ed essere sostenuti,<br />

da una fitta rete di persone,<br />

di aziende, di realtà produttive<br />

che al territorio danno dinamismo<br />

ed energie. Il basket per me è di<br />

famiglia, al basket sono legate<br />

tantissime amicizie e persone<br />

importanti per la mia vita”.


Marta Longhi<br />

Insegnante scuola primaria<br />

La mia energia è<br />

l’educazione<br />

“La scuola elementare è un luogo<br />

di apprendimento, ma anche<br />

di interazione sociale.<br />

Si impara in un certo senso a fare<br />

squadra, a relazionarsi coi compagni,<br />

a mettersi in gioco.<br />

Essere un’insegnante significa<br />

trasmettere conoscenza, educare,<br />

aiutare a crescere: l’entusiasmo<br />

e la voglia di imparare dei bambini,<br />

la loro creatività, l’instancabile<br />

curiosità, sono energie da coltivare<br />

e valorizzare. Sono tifosa di Aquila<br />

Basket da tanti anni, l’ho seguita al<br />

palazzetto e in trasferta: l’intensa<br />

semplicità della pallacanestro rende<br />

questo sport unico, non è un caso che<br />

piaccia così tanto a giovani<br />

e giovanissimi”.


Paolo Marchetti<br />

Volontario Dolomiti Energia<br />

Basket Trentino<br />

La mia energia è<br />

la mia voce<br />

“Conosco Aquila Basket da prima<br />

che nascesse. Per l’Aquila ci<br />

sono sempre stato. Da dirigente,<br />

volontario, tifoso: e in tutti i ruoli<br />

che ho avuto in questi anni ho<br />

sempre provato a mettere la stessa<br />

energia, quella che sgorgava<br />

naturalmente dalla mia passione<br />

per la pallacanestro e per il mio<br />

club. Le amicizie e le emozioni sono<br />

state tantissime: sono quelle che si<br />

possono percepire anche dai miei<br />

incitamenti e dalle mie urla dagli<br />

spalti. Per i colori bianconeri<br />

e per i ragazzi che li rappresentano,<br />

la mia voce non l’ho mai risparmiata,<br />

neanche con il palazzetto vuoto<br />

a porte chiuse”.


Stefano Trainotti<br />

Coordinatore progetti AquiLab<br />

La mia energia è<br />

la comunità<br />

“Quando riusciamo a mettere insieme<br />

le nostre energie, quello è il momento<br />

in cui esprimiamo il nostro massimo<br />

potenziale: lo sport e la pallacanestro<br />

danno valore alle differenze e ai limiti,<br />

includono e coinvolgono.<br />

Avere radici profonde sul territorio<br />

ci dà identità, ma anche energia:<br />

un’energia superiore alla somma<br />

delle singole parti, contagiosa<br />

e condivisa. Il motore del nostro<br />

territorio è nel volontariato, nelle<br />

associazioni, nella voglia di lasciare<br />

il mondo un po’ migliore di come<br />

lo abbiamo trovato.<br />

Ecco perché i nostri progetti nel<br />

sociale ricoprono un ruolo cruciale<br />

nella vita del club”.


Ilaria Lorenzoni<br />

Studentessa universitaria<br />

La mia energia è<br />

la natura<br />

“Vivo la natura e il territorio insieme<br />

ai miei inseparabili cani.<br />

Il Trentino è il mio campo<br />

da gioco, e nel viverlo metto<br />

la stessa energia che i cestisti<br />

mettono in ogni sfida: non ho mai<br />

giocato a pallacanestro,<br />

ma tifo Aquila perché è più di una<br />

semplice squadra di basket.<br />

Rappresenta tutti, nessuno<br />

escluso: rappresenta un territorio<br />

straordinario che riscopro<br />

con curiosità e passione giorno<br />

dopo giorno”.


Andrea Lorefice<br />

Medico Odontoiatra<br />

La mia energia è<br />

il sorriso<br />

“Il sorriso dura un istante,<br />

il suo ricordo può durare tutta la vita.<br />

Ogni giorno in ambulatorio lavoro<br />

per il sorriso delle persone, e lo<br />

faccio portando Aquila Basket con<br />

me: perché i colori bianconeri mi<br />

ricordano che ogni giorno<br />

è una partita, e che in ogni partita va<br />

messa la massima energia.<br />

Si vince e si perde, ma il sorriso<br />

che ti dà l’amore per la tua squadra,<br />

per il boato del palazzetto, per i<br />

ricordi indelebili vissuti in tribuna,<br />

quello rimane sempre. L’energia<br />

concentrata in un sorriso è forse<br />

la più pura e la più potente”.


Antonio Simula<br />

Direttore del Centro Trentino di Solidarietà<br />

La mia energia è<br />

la solidarietà<br />

“L’esperienza di comunità è una<br />

straordinaria medicina:<br />

non solo contro le dipendenze,<br />

ma anche per mettersi in gioco<br />

e scoprire che la felicità è autentica<br />

solo quando è condivisa con qualcuno.<br />

Fare fatica assieme può dare<br />

risultati incredibili: penso alla cura,<br />

alla dedizione e alla pazienza che<br />

occorrono per far crescere un orto,<br />

o alla fiducia che occorre nell’altro<br />

quando si affronta una ferrata in<br />

montagna. La nostra forza,<br />

la nostra energia, è proprio nelle<br />

relazioni e nell’altro: la solidarietà<br />

che vince sempre, e che fa<br />

sempre canestro”.


37 | IL PROFILO<br />

Yeman,<br />

a tutta<br />

velocità<br />

DI ANDREA ORSOLIN<br />

FOTO DANIELE MONTIGIANI, G.COLOMBO/FIDAL<br />

Voltare pagina, nella convinzione che<br />

la gara migliore debba ancora arrivare.<br />

Yeman Crippa non ricorderà probabilmente il 2021<br />

come uno dei migliori anni della sua carriera, ma<br />

sa che ogni ostacolo lungo il cammino può essere<br />

d’insegnamento per il futuro. Venticinque anni, nato<br />

in Etiopia, è stato adottato insieme ai fratelli da una<br />

famiglia italiana e cresciuto fra le montagne del Trentino,<br />

in val Rendena, a Pinzolo, prima di trasferirsi a Trento.<br />

Yemaneberhan, questo il suo nome completo, che significa<br />

“il braccio destro di Dio”, è la punta della nazionale<br />

azzurra di atletica per quanto riguarda le lunghe distanze<br />

su pista, 10.000 e 5.000 metri. La prima Olimpiade della<br />

sua carriera, quella della scorsa estate a Tokyo, gli ha<br />

lasciato l’amaro in bocca. Così come l’ultimo grande<br />

appuntamento dell’anno, l’Eurocross di Dublino dove<br />

Yeman ha dovuto ritirarsi poco prima del traguardo,<br />

quando si trovava nel gruppo di testa.


“Abitando<br />

a Cognola mi alleno<br />

spesso in ciclabile<br />

a Trento,<br />

mentre per la pista<br />

e il lavoro<br />

in palestra vado<br />

al campo Coni,<br />

sempre nel<br />

capoluogo”<br />

Yeman, cos’è successo?<br />

Poco dopo il settimo chilometro,<br />

sui dieci previsti, mi sono dovuto<br />

fermare a causa di un crampo nella<br />

zona del fegato, sulla parte destra<br />

dell’addome.<br />

Non mi era mai capitato un problema<br />

simile. Un dolore grandissimo,<br />

proseguire era impossibile, quindi mi<br />

sono dovuto fermare.<br />

Un gran peccato perché ero in testa<br />

assieme ad altri tre atleti, in linea<br />

con l’obiettivo di giornata, quello di<br />

conquistare una medaglia.<br />

Facciamo un passo indietro a Tokyo<br />

2020. La prima Olimpiade non si<br />

scorda mai…<br />

Sognavo da tanto l’appuntamento<br />

a cinque cerchi, ma mi aspettavo<br />

molto meglio da me stesso.<br />

Purtroppo questa primavera ho<br />

dovuto far fronte ad un edema osseo<br />

alla tibia, sono riuscito a recuperare<br />

e allenarmi bene, ma ho saltato<br />

un mese di allenamento che alla<br />

fine si è sentito tutto. Cuore e testa<br />

volevano fare molto di più, ma le<br />

gambe non me lo hanno permesso.<br />

Cosa ti porti a casa da<br />

quell’esperienza?<br />

Vedere un’Olimpiade è stato<br />

emozionante, nonostante tutte le<br />

limitazioni e l’assenza del pubblico.<br />

In Giappone ho capito che nulla è<br />

impossibile, lo hanno dimostrato<br />

Marcell Jacobs e Gianmarco<br />

Tamberi, due dei modelli che<br />

seguo, vincendo due tra le gare più<br />

importanti dell’Olimpiade. Cercherò<br />

di lavorare bene per arrivare pronto<br />

a Parigi 2024, non mi metto limiti in<br />

testa, so che tutto è possibile.<br />

Quali saranno i principali<br />

appuntamenti del tuo 2022?<br />

In luglio i mondiali di atletica leggera<br />

su pista negli Stati Uniti, in Oregon,<br />

soprattutto, dove cercherò di fare<br />

bene i 10mila. Ai primi di agosto ci<br />

sono invece gli europei in pista.<br />

Due anni fa ottenni il bronzo, proverò<br />

a migliorarmi.<br />

Come si svolgono i tuoi allenamenti<br />

quotidiani?<br />

Abitando a Cognola mi alleno spesso<br />

in ciclabile a Trento, mentre per la<br />

pista e il lavoro in palestra vado<br />

“Cerco di prendermi<br />

i miei tempi.<br />

In gara e in<br />

allenamento corro,<br />

ma per il resto,<br />

dove posso, prendo<br />

l’ascensore”<br />

al campo Coni, sempre nel<br />

capoluogo. Corro più o meno 150<br />

chilometri a settimana, tutti i giorni<br />

doppio allenamento, tranne il sabato<br />

e la domenica che ne faccio uno.<br />

Yeman Crippa va di corsa anche<br />

nella vita?<br />

Cerco di prendermi i miei tempi. In<br />

gara e in allenamento corro,<br />

ma per il resto, dove posso, prendo<br />

l’ascensore.<br />

Come passi il tuo tempo libero?<br />

Sto con gli amici, giro in città, gioco<br />

alla playstation o vado al lago.<br />

Il mio preferito è quello di<br />

Caldonazzo. Peccato che non posso<br />

giocare a calcio e a basket, rischierei<br />

di infortunarmi.<br />

Che significato ha lo sport,<br />

nella tua vita?<br />

Tiene il mio tempo occupato.<br />

È diventato uno stile di vita e un<br />

lavoro, che ho la fortuna di fare<br />

potendomi divertire.<br />

È una rivincita, un qualcosa per<br />

diventare famosi e prendermi<br />

soddisfazioni. Grazie allo sport ho<br />

tante amicizie e ho ricevuto tanti<br />

insegnamenti.<br />

Lo sport è faticoso e duro, ma se<br />

continui a praticarlo dopo tanto anni<br />

significa che lo trovi divertente.<br />

Cos’è per te l’energia?<br />

È la forza di riuscire a fare qualcosa,<br />

è riuscire a fare una bella gara<br />

o un bel allenamento, cercando di<br />

usare al meglio tutto quello<br />

che ho in testa e nel fisico.<br />

Per darmi energia mi ricordo quali<br />

sono gli obiettivi per cui sto facendo<br />

quella cosa, penso al risultato finale<br />

e rimango concentrato sull’obiettivo.


40 | SPORT&STYLE<br />

Energia e valori<br />

tra campo<br />

e cucina<br />

DI MARCELLO OBEROSLER<br />

FOTO DI DANIELE MONTIGIANI<br />

“Trovo tantissime<br />

analogie tra quello che<br />

avviene nelle cucine<br />

dello Chef e quello<br />

che è il nostro modo<br />

di lavorare invece<br />

nella pallacanestro:<br />

dobbiamo entrambi<br />

relazionarci con<br />

tante persone,<br />

avere empatia con<br />

l’ambiente e fare in<br />

modo che ognuno<br />

riesca ad esprimere la<br />

propria individualità<br />

in un modo che aiuti<br />

la crescita armonica<br />

della squadra”<br />

Ci sono persone che hanno<br />

qualcosa in più. Che per le loro<br />

qualità umane, per la scintilla<br />

che hanno nello sguardo, per il modo<br />

in cui pensano e si affacciano al<br />

mondo attorno a loro, danno l’idea che<br />

nella vita avrebbero potuto eccellere<br />

in qualsiasi cosa. Lo chef stellato<br />

Alessandro Gilmozzi e coach Emanuele<br />

Molin arrivano da posti diversi, hanno<br />

esperienze completamente differenti.<br />

Eppure sono bastati loro pochi minuti<br />

per capirsi al volo.<br />

Per ritrovarsi a parlare degli stessi<br />

valori, degli stessi problemi, delle<br />

stesse travolgenti emozioni.<br />

Fino ad arrivare quasi a commuoversi,<br />

in una chiacchierata nata quasi per caso<br />

a Cavalese e diventata un momento di<br />

rara profondità e sostanza.<br />

Alessandro Gilmozzi e Lele Molin<br />

in effetti sono due persone e due<br />

personaggi figli di una generazione<br />

e di un modo di pensare lontano dalle<br />

storture dei social e dell’apparenza<br />

a tutti i costi di cui è impregnata<br />

la nostra quotidianità. Sono due<br />

professionisti dei fatti e della sostanza,<br />

dell’energia non “raccontata”<br />

ma “applicata”, della bellezza nel<br />

percorso e non (solo) nella meta.<br />

Che hanno nella vocazione di fare<br />

crescere i giovani uno dei carburanti più<br />

preziosi delle proprie illimitate energie.<br />

“Trovo tantissime analogie – racconta<br />

Lele Molin - tra quello che avviene nelle<br />

cucine dello Chef e quello che<br />

è il nostro modo di lavorare invece nella<br />

pallacanestro: dobbiamo entrambi,<br />

come Chef e come capo allenatore,


“Anche in cucina<br />

è così.<br />

Parola di Chef.<br />

Dietro al mondo<br />

luccicante propinato<br />

dalla TV c’è fatica,<br />

rigore, silenzio.<br />

Lavoro.<br />

Ed è il rapporto<br />

umano a dare energia.<br />

Questa è la verità ”<br />

relazionarci con tante persone,<br />

avere empatia con l’ambiente e fare in<br />

modo che ognuno riesca ad esprimere<br />

la propria individualità in un modo che<br />

aiuti la crescita armonica della squadra.<br />

È quasi impressionante come a volte il<br />

contributo di un giocatore o una persona<br />

dipenda dal contesto che ha intorno:<br />

quello che funziona da una parte non<br />

è detto funzioni anche da un’altra”.<br />

Riprende lo Chef GIlmozzi: “Sostenere<br />

un ragazzo, favorirne la crescita e lo<br />

sviluppo, creare le condizioni affinché<br />

possa fare esperienze importanti<br />

in luoghi e con persone diverse per<br />

crescere e migliorarsi credo che sia una<br />

scelta eco-sostenibile. Per far sviluppare<br />

un talento, per alimentare una passione<br />

e una continua ricerca all’evoluzione,<br />

al passo successivo.<br />

I ragazzi poi sono in grado di formarsi<br />

e di essere padroni della propria vita.<br />

Voglio lasciare un segno incisivo che alla<br />

fine diventi consapevolezza<br />

e tradizione”.<br />

“Anche per la differenza di età con la<br />

generazione dei giocatori con cui mi<br />

interfaccio – prosegue Molin -, ogni<br />

giorno sono un po’ allenatore, un po’<br />

psicologo, un po’ maestro, un po’ papà.<br />

Relazionarsi con i giovani è difficile,<br />

perché c’è poco rigore, disciplina<br />

e riconoscimento dell’autorità.<br />

Una volta avevano grande autostima<br />

e senso di sfida, oggi forse non hanno<br />

abitudini e educazione.<br />

Nelle difficoltà che affrontano,<br />

se c’è insuccesso si intristiscono<br />

e fuggono dalla prova. Nello sport<br />

professionistico è sempre più pressante<br />

lo stress, l’ansia da prestazione”.<br />

“Anche in cucina è così”. Parola di Chef.<br />

“Dietro al mondo luccicante propinato<br />

dalla TV c’è fatica, rigore, silenzio.<br />

Lavoro. Ed è il rapporto umano a dare<br />

energia. Questa è la verità. In qualunque<br />

squadra, in qualunque gruppo di<br />

persone. L’energia delle persone è uno<br />

degli aspetti più importante che valuto<br />

anche per selezionare chi lavorerà con<br />

me. Il difficile è capire come gestire<br />

l’energia, come evitare che si trasformi<br />

in energia negativa. Ogni giorno è<br />

una partita, per usare una metafora<br />

cestistica. In cui si insegna<br />

a trasmettere valori e insegnamenti”.


44 | MONDO STATISTICHE<br />

Mondo<br />

statistiche<br />

DI BASKET DATA SCOUTING<br />

Le squadre che segnano maggiormente in Eurocup per zona<br />

Dopo otto giornate cominciano a delinearsi le gerarchie della<br />

competizione. Il Lokomotiv Kuban è la squadra che ha segnato più tiri<br />

liberi (FT) a testimonianza della grande aggressività offensiva dei russi.<br />

La Virtus Bologna è leader nei tiri totali realizzati dal campo (FG)<br />

e nei tiri da due a sinistra del ferro, zona preferita dal loro miglior<br />

marcatore fino ad ora Kyle Weems. I bolognesi sono anche leader<br />

nei tiri da tre punti a destra del ferro dove Belinelli e Teodosic<br />

apportano il maggior contributo. Il Metropolitans è la squadra con più<br />

canestri realizzati da due punti (2PT) e vicino a canestro, complice<br />

il grande avvio di stagione di Vince Hunter.<br />

Il Cedevita ha nel tiro da tre punti la sua arma principale<br />

e sono infatti la squadra con più triple realizzate (3PT) in stagione finora.<br />

Trento è la migliore per tiri realizzati a destra del ferro, posizione dove<br />

lo scorso mese avevamo trovato Flaccadori come miglior realizzatore.<br />

Ankara e Ulm sono leader nella zona del mid-range rispettivamente<br />

a destra e a sinistra della lunetta.<br />

Podgorica invece è regina della zona centrale del mid-range.<br />

Towers Hamburg ha il maggior numero di triple segnate<br />

dall’angolo destro mentre dal lato opposto il primato è dei francesi<br />

del Bourg en Bresse. Valencia è la squadra migliore per tiri<br />

da tre punti a segno dalla zona centrale.<br />

Dalla posizione invece di guardia a sinistra del ferro<br />

è Gran Canaria a farla da padrone.<br />

Le squadre che tirano meglio in Eurocup per zona<br />

Andiamo ora ad osservare la stessa mappa di tiro ma guardando<br />

l’efficienza al tiro e non il volume dei realizzati.<br />

Il Partizan è la squadra che tira meglio i liberi (FT%) con un notevole<br />

82,1% di squadra. La Virtus Bologna si conferma nei tiri totali dal campo<br />

anche in efficienza (FG%) con il 52,7% così come da due punti a sinistra<br />

del ferro con il 62,5%.<br />

Infine i bolognesi sono anche la migliore squadra nella percentuale<br />

da tre punti (3PT%) dove registrano il 42,6%.<br />

Badalona è invece leader per percentuale nei tiri da due (2PT%)<br />

con un incredibile 58,8%.<br />

Valencia si conferma la migliore nel tiro da tre punti centrale anche in<br />

efficienza, tirando al 48,8%. Gli spagnoli primeggiano anche in altre due<br />

zone del campo, a destra del ferro sia vicino alla linea di fondo che dal<br />

mid-range infatti detengono la miglior percentuale con il 66.7%<br />

in entrambe le zone. Altre conferme arrivano da Podgorica che è<br />

leader nei tiri centrali del mid-range anche dal punto di vista della<br />

percentuale al tiro con il 63,6%; e da Ulm dal mid-range a sinistra della<br />

lunetta grazie al 64,7%. I tedeschi compaiono anche nel tiro da tre punti<br />

in posizione di guardia dal lato destro con il 45,5%. Dal lato opposto<br />

invece troviamo i francesi del Bourg en Bresse grazie al 46.4% al tiro.<br />

Per concludere guardiamo alla percentuale da tre punti dagli angoli.<br />

A destra del ferro troviamo il Cedevita con il 66.7% mentre dal lato<br />

opposto primeggia la Reyer Venezia grazie a uno strepitoso 72.7%.<br />

I prossimi avversari<br />

Il mese di Gennaio vedrà tre avversari di grande caratura per l’Aquila.<br />

Infatti i trentini affronteranno Partizan e Badalona che ad oggi sono<br />

in coabitazione sul gradino più alto della classifica e la quarta forza<br />

del girone Andorra. Si partirà in trasferta a Belgrado il 12 Gennaio.<br />

Il Partizan è una squadra costruita per arrivare fino in fondo alla<br />

competizione e in casa non ha ancora perso una partita. Partita quindi<br />

proibita ma l’andamento dei serbi di Obradovic non è stato così costante<br />

come ci si aspettava. Infatti, seppur i serbi abbiamo una percentuale<br />

ottima da due punti (56.4%), lo stesso non si può dire del tiro da tre dove<br />

registrano una delle peggiori percentuali della lega (32.2%) nonostante<br />

il loro volume di tiri dall’arco sia tra i più alti dell’Eurocup. L’unica<br />

zona oltre l’arco dove trovano ottime percentuali, ovvero dall’angolo<br />

destro, non registrano tante conclusioni effettuate. La pericolosità<br />

dal perimetro è quindi più concentrata nella zona centrale dove si<br />

avvicinano alla media di lega (37.5%). Nel mid-range tirano abbastanza<br />

bene ma non in quantità. Unica eccezione nuovamente la zona centrale<br />

(la prediletta del’ex Olimpia Milano Kevin Punter). La forza più evidente<br />

del Partizan è sotto canestro dove tirano tantissimo e bene (60.71%).<br />

I serbi come abbiamo visto sono anche i migliori per efficienza ai tiri<br />

liberi (82.1%) e sono tra le squadre che più vanno in lunetta, ulteriore<br />

conferma della loro aggressività al ferro. Poi si partirà per la trasferta<br />

spagnola in casa del Badalona il 18 Gennaio. Squadra che ha stupito<br />

finora e che metterà a dura prova l’Aquila. Tra gli spagnoli anche Derek<br />

Willis, giocatore estremamente duttile e versatile ammirato l’anno<br />

scorso a Brindisi. Il mese si chiuderà con la partita casalinga del 26<br />

Gennaio contro Andorra. La squadra dell’ex Brescia, Milano e Cremona<br />

Drew Crawford ha come detto il quarto record del girone ma fuori casa<br />

ha raccolto soltanto due punti nelle quattro gare disputate finora.<br />

CHI SIAMO<br />

Focus statistico del mese: playmaking<br />

Il nostro focus mensile questa volta ricade sulle abilità di playmaking.<br />

Per analizzare questo fondamentale della pallacanestro è utile, ma<br />

riduttivo, soffermarsi solo sul numero totale di assist effettuati a<br />

partita (AST/G). Infatti la qualità nel servire i propri compagni passa<br />

anche dal non perdere palloni nel tentare di farlo (TO/G). Se gli assist<br />

forniscono alla squadra la possibilità di creare situazioni ad alta<br />

percentuale di realizzazione, le palle perse sono determinanti per<br />

non regalare possessi in più ai diretti concorrenti. Questi dati ci danno<br />

una panoramica quantitativa del playmaking, ma per avere un quadro<br />

completo dobbiamo unire le statistiche di efficienza. Un primo indice<br />

di efficienza ci è fornito dal ratio tra assist e palle perse (AST/TO),<br />

che ci dice letteralmente quanti assist il giocatore ha effettuato per<br />

ciascuna palla persa che ha fatto registrare. Maggiore è il ratio più<br />

efficiente è il giocatore. Altri due indici di efficienza sono quanti assist<br />

il giocatore effettua per 100 possessi giocati (AST Ratio) e quante palle<br />

perse (TO Ratio). Avere un’indicazione su 100 possessi fornisce dati<br />

esclusivamente di efficienza ma al contempo è fondamentale per capire<br />

la qualità del giocatore. In ultimo ci occorre sapere quanto il giocatore<br />

e le sue abilità di playmaking incidono sulla squadra. Sapere qual’è la<br />

percentuale di assist che il giocatore ha effettuato rispetto al totale dei<br />

tiri realizzati dalla squadra mentre lui è in campo (AST%) ci indica infatti<br />

con quale incidenza il giocatore è determinante alla creazione del gioco.<br />

Per comprendere meglio prendiamo ad esempio Diego Flaccadori,<br />

miglior assist-man dell’Aquila in Europa ad oggi. Flaccadori è in media<br />

per quanto riguarda gli assist effettuati e poco sotto media per palle<br />

perse. Il ratio tra le due statistiche quantitative è però abbastanza basso<br />

e lontano dai migliori dell’Eurocup. Idem nei dati per 100 possessi. Al<br />

contrario l’incidenza che ha nella creazione di gioco dell’Aquila ha un<br />

peso importante. Infatti il 25% dei canestri realizzati mentre lui è in<br />

campo porta la firma di un suo assist. Concludendo, Flaccadori perde<br />

un po’ troppi palloni riducendo così in parte l’effetto benefico dei suoi<br />

assist ma al contempo è dalle sue mani che passa un quarto della<br />

creazione di gioco di Trento.<br />

Siamo una StartUp innovativa che studia, progetta e sviluppa soluzioni digitali per la pallacanestro. Uniamo<br />

informatica e statistica al servizio della palla a spicchi. In quest’articolo tutti i dati forniti provengono dal<br />

nostro database, creato appositamente tramite il nostro strumento di scouting e analisi statistica. Vieni a<br />

trovarci sui nostri canali!<br />

@data_basket basket_data_scouting @BasketDataScouting


46 | APPUNTI SPARSI<br />

Definire<br />

la mia energia<br />

DI FRANCESCO COSTANTINO CIAMPA<br />

Con l’acquisto di una cucina Noemi<br />

CASATUA<br />

TI REGALA<br />

UN’ASCIUGATRICE<br />

Ho guardato troppe partite di basket. E, per la verità, a me sembrano poche. Ne ho viste tantissime sul vecchio tubo catodico ma ne<br />

ho viste di più sul computer mentre mia moglie dorme, sullo smartphone tenuto in mano in treno, sulla televisione con il cane che<br />

non dorme per le mie urla. Ogni partita vista mi ha provocato un’emozione: piccola o grande, salvifica o mortifera. C’è il tifo, certo.<br />

Un acceleratore di follia che non aiuta una lucida fruizione del prodotto basket. Ma c’è anche la voglia di cibarsi di un momento tanto<br />

insignificante dal punto di vista temporale quanto vitale nella creazione di una passione. Quale? Semplice. Parte dal frame in cui il<br />

pallone lascia la mano del tiratore e finisce con il passaggio della palla attraverso l’anello. In quella sequenza d’immagini è racchiusa<br />

tutta la mia energia. Che può rimanere sopita in caso di errore o esplodere in maniera dirompente al concretizzarsi del canestro.<br />

Avete mai provato a cronometrare quanto dura la parabola? LeBron James è riuscito ad accettare la sfida di Schröder (“se segni<br />

questa ti do 100 dollari”…”Andata!”) e a vincerla. Tutto mentre caricava il tiro e lasciava andare la spicchia che si spegneva con il più<br />

classico dei CIUFF. Io riesco sempre a pensare “questa non la segnerà mai!”. È un mantra scaramantico, ovviamente. Specie quando<br />

tira Reynolds. Che spesso segna. Eppure lo penso quasi sempre, più diventa infuocato il finale e maggiore diventa la frequenza di<br />

pessimismo cosmico. Se ci pensate quel microscopico momento toglie il fiato. Nessuno di noi è in grado di respirare nel mentre.<br />

Qualcuno parla (come detto), qualcuno alza già le braccia, qualcuno si copre gli occhi ma nessuno respira. È impossibile farlo. La<br />

cosa che mi ha sempre spaventato di più è il dopo. In entrambi i casi si genera uno tsunami emotivo. Reprimere la gioia è deleterio<br />

per la salute ma scatenarla dopo un tiro sulla sirena mi ha portato più volte vicino all’infarto. Per quello sono fermamente convinto<br />

che non guarderò più una partita di basket dopo i sessant’anni. Non me lo posso permettere a livello sanitario. Tutto qui. Eppure,<br />

quell’energia innescata dall’oggetto in questione mi attrae in maniera quasi morbosa. La parte più irrazionale di me spera sempre in<br />

un finale punto a punto. E in un canestro di Reynolds. Buon anno!<br />

+<br />

*Promo valida fino ad esaurimento scorte<br />

*Promo valida solo su un acquisto di almeno 3 elettrodomestici e solo sulla cucina Noemi

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