LO SCARPONE 06 - Club Alpino Italiano
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Una pista lunga settant’anni<br />
1935-2005<br />
di Ugo Caola. Edito in proprio, 149 pagine.<br />
C’era una volta e per fortuna c’è ancora un<br />
simpatico caddy. Raccattava le palle con una<br />
tariffa di 220 lire a giro al Golf Hotel di<br />
Campo Carlo Magno (Trento). Instancabile<br />
lavoratore come artigiano e commerciante,<br />
ha attraversato settant’anni di questo e dell’altro<br />
secolo. E oggi Ugo Caola (foto), rinomato<br />
albergatore di Pinzolo, ha voluto ripercorrere<br />
questa sua storia esemplare di italiano<br />
solidamente attaccato alla terra degli avi<br />
e alla sua famiglia aggiungendovi un’incursione<br />
in un settore a lui particolarmente caro, il<br />
mondo dello sci. Dove ha cominciato “a fare<br />
sul serio” negli anni Cinquanta facendosi<br />
valere nei campionati italiani assoluti disputati<br />
nel 1957 a Cortina. La tempra del fondista<br />
messa a frutto nelle maratone imprenditoriali<br />
è letteralmente esplosa in una miriade<br />
di competizioni sulle lunghe distanze, dalla<br />
svedese Vasaloppet alla nostrana<br />
Marcialonga di cui rappresenta un’istituzione<br />
con la qualifica di “senatore” riservata agli<br />
atleti arrivati al traguardo in tutte le edizioni.<br />
A conclusione di questo libro riservato ai<br />
numerosi amici ma che forse meriterebbe<br />
una più ampia circolazione c’è anche il Caola<br />
organizzatore di eventi sportivi non sempre<br />
compresi e in qualche caso, come la 24 ore<br />
di Pinzolo, prematuramente defunti.<br />
Montagne da scrivere<br />
di Spiro Dalla Porta Xydias.<br />
NordPress, collana “Campo Base”,<br />
173 pagine, 18,50 euro.<br />
Dodici storie di letterati e arrampicatori sono<br />
raccontate dall’illustre scrittore e alpinista<br />
triestino tenendo conto che l’esercizio della<br />
scrittura può, anzi deve essere considerato<br />
come la proiezione letteraria della scalata.<br />
Molti scrittori alpinisti, spiega Dalla Porta,<br />
hanno raggiunto nella somma delle due salite<br />
vertici di eccellenza. E non c’è dubbio che<br />
con quest’opera intensamente vissuta e<br />
documentata, l’autore stesso abbia tutti i<br />
requisiti per essere collocato nell’eletta<br />
schiera a cui fa riferimento. Nel volume sono<br />
passate al setaccio le “doppie scalate” di<br />
Julius Kugy, Guido Rey. Tita Piaz, Antonio<br />
Berti, Emilio Comici, Severino Casara, Dino<br />
Buzzati, Giuseppe Mazzotti, Ettore<br />
Castiglioni, Giusto Gervasutti, Felice Benuzzi<br />
e Armando Biancardi. E se il giudizio può<br />
qua e la apparire severo, Spiro trova comunque<br />
il modo di assolvere i personaggi prescelti<br />
assegnando a ciascuno il massimo<br />
dei voti sul piano umano con l’autorevolezza<br />
delle sue invidiabili 87 primavere.<br />
Museo delle Alpi<br />
A cura di Enrico Camanni.<br />
Silvana editoriale, 103 pagine.<br />
Pubblicato per conto dell’Associazione Forte<br />
di Bard per la valorizzazione del turismo culturale<br />
del Forte di Bard (AO), il volume è una<br />
raccolta di saggi in forma di antologia critica<br />
su temi portanti della cultura alpina. Apre la<br />
serie Enrico Camanni spiegando i criteri<br />
seguiti nella progettazione del nuovo museo<br />
situato nella fortezza valdostana dopo un<br />
lungo lavoro di recupero. Le firme sono quelle<br />
di Werner Batzing, Paolo Paci, Eugenio<br />
Turri, Daniele Cat Berro, Luca Mercalli,<br />
Francesco Fedele, Antonio De Rossi, Pier<br />
Paolo Viazzo, Tullio Telmon, Roberto<br />
Mantovani, Daniele Jalla.<br />
Sui sentieri dei partigiani<br />
nel massiccio del Grappa<br />
di Lorenzo Capovilla e Giancarlo De Santi.<br />
Cierre edizioni, Sommacampagna (VR),<br />
tel 045.8581572, edizioni@cierrenet.it,<br />
198 pagine, 16 euro.<br />
Nazisti e fascisti si accanirono nel settembre<br />
del ‘44 contro casolari e malghe, intere<br />
borgate furono date alle fiamme, almeno<br />
300 partigiani attestati sul Grappa caddero<br />
negli scontri, 171 furono fucilati o impiccati.<br />
Se questo è il terribile scenario del<br />
Rastrellamento del Grappa che dopo l’8 settembre<br />
fu scelto come rifugio dai partigiani,<br />
la natura di questi posti offre oggi scorci<br />
estremamente piacevoli<br />
agli escursionisti. Ai<br />
quali si rivolgono i due<br />
autori proponendo 16<br />
itinerari che interessano<br />
tutti i versanti e consen-<br />
tono di leggere i segni che fanno del monte<br />
Grappa uno dei luoghi più emblematici della<br />
storia del Novecento. Fra i vari itinerari<br />
escursionistici uno contrassegnato dal<br />
numero 9 riguarda un percorso automobilistico<br />
che si sviluppa ai piedi del massiccio e<br />
si conclude a Bassano scelta dai rastrellatori<br />
come luogo della “centralità e della visibilità”<br />
delle esecuzioni capitali. La morte vi si<br />
doveva manifestare in tutto il suo rituale tragico<br />
e altamente simbolico. Il volume è suddiviso<br />
in sei parti corrispondenti alle diverse<br />
zone del massiccio in cui combatterono i<br />
partigiani. I testi sono corredati di schede<br />
su particolari eventi o personaggi della<br />
Resistenza e di letture sull’argomento.<br />
UP<br />
annuario europeo di alpinismo<br />
A cura di Maurizio Oviglia, Erik Svab,<br />
Eugenio Pinotti. Versante Sud<br />
www.versantesud.it. 176 pagine, 13,90 €<br />
Idee, persone e vicende che hanno caratterizzato<br />
un anno di attività verticale sono<br />
rivissute in una serie di saggi insieme con i<br />
resoconti di 191 importanti esperienze di<br />
grandi alpinisti, arrampicatori, boulderisti e<br />
ghiacciatori. 85 sono le nuove proposte di<br />
arrampicata descritte con disegni e piantine.<br />
Il volume indaga anche nel mondo dei media<br />
arrivando alla conclusione che le riviste specializzate<br />
stanno attraversando un periodo di<br />
crisi alle cui origini non sono estranei i siti<br />
assai evoluti come Planet Mountain: ai quali<br />
si deve una rapida propagazione delle notizie<br />
e la possibilità per gli appassionati di un<br />
libero spazio di parola. ■