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LO SCARPONE 06 - Club Alpino Italiano

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MONTAGNE NOSTRE. Mezzo secolo della Lia da Mont Gherdëina<br />

Miracolo<br />

ladino<br />

In occasione del cinquantennale la<br />

Lia da Mont Gherdëina ha pubblicato<br />

un bel libro in lingua ladina<br />

ad opera di Monica Moroder (“50 ani<br />

- Lia da Mont Gherdëina”) in cui è<br />

stata ricostruita la storia dell’associazione.<br />

E’ noto che i Ladini delle<br />

Dolomiti sono popolazioni discendenti<br />

dagli antichi Reti insediatesi nelle<br />

cinque valli attorno al gruppo dolomitico<br />

del Sella (Val Gardena, Badia, Fassa,<br />

Ampezzo, Livinallongo). Sono circa 35<br />

mila di cui circa 9 mila in Val Gardena.<br />

Hanno una propria lingua (il ladino) seppure<br />

con differenze tra le varie valli, derivata<br />

dalla fusione del latino con la preesistente<br />

lingua reta. Pur non avendo mai<br />

costituito uno stato a se, malgrado le<br />

dominazioni che si sono succedute nei<br />

secoli per 2000 anni (romani, bavari,<br />

Carlo Magno, principati vescovili, impero<br />

austro-ungarico con parentesi napoleonica,<br />

regno d’Italia, ecc.), i ladini hanno conservato,<br />

oltre alla lingua, identità, tradizioni<br />

e cultura particolari. Naturalmente l’alternanza<br />

di tali sottomissioni ha lasciato il<br />

segno e, specie in val Gardena, pur ribadendo<br />

la propria “ladinità”, una parte<br />

della popolazione gravita verso il mondo<br />

culturale italiano e l’altra verso quello<br />

tedesco.<br />

Venendo alla storia alpinistica, nel 1885,<br />

sotto l’impero austro-ungarico, venne<br />

fondata la Sezione “Alpenverein<br />

Gröden” del DÖAV (<strong>Club</strong> alpino austrogermanico)<br />

che negli anni successivi e<br />

fino al 1923 svolse un’intensa attività culminata<br />

con la costruzione del rifugio<br />

Rasciesa nel 1903. Dopo la prima guerra<br />

mondiale, compiuta l’annessione<br />

dell’Alto Adige all’Italia, il “monopolio”<br />

dell’associazionismo alpinistico passò al<br />

CAI. In Val Gardena nel 1930 venne istituita<br />

una sottosezione che, dalle notizie a<br />

disposizione, non sembra abbia tuttavia<br />

avuto gran seguito.<br />

Terminata la seconda guerra mondiale,<br />

nel 1945 in provincia di Bolzano ripresero<br />

la loro attività le sezioni del CAI e si costituì<br />

l’AVS (Alpenverein Südtirol: associazione<br />

provinciale degli alpinisti di lingua<br />

tedesca, poi riconosciuta a livello internazionale).<br />

Per veder rinascere l’associazionismo<br />

alpinistico in Val Gardena bisogna però<br />

attendere fino al 1954. L’obiettivo dei<br />

14 • Lo Scarpone n. 6 - Giugno 20<strong>06</strong><br />

L’esperienza<br />

va considerata<br />

esemplare<br />

dal punto<br />

di vista del<br />

superamento<br />

dei problemi<br />

etnici nel<br />

mondo<br />

alpinistico<br />

promotori, in<br />

testa Flavio<br />

Pancheri, era di ricostituire<br />

un’unica associazione alpinistica gardenese,<br />

ma si rivelò ben presto di difficile<br />

attuazione. Nonostante l’elemento unificante<br />

costituito dalla cultura e soprattutto<br />

dalla lingua ladina, la menzionata dicotomia<br />

culturale dei ladini gardenesi rispettivamente<br />

filo-italiana e filo-tedesca che la<br />

guerra aveva contribuito ad acuire, e l’esistenza<br />

in provincia di due club alpini, a<br />

uno dei quali o a entrambi era necessario<br />

aderire per motivi amministrativi e finanziari,<br />

indusse a una soluzione che permise<br />

da un lato ai singoli di operare una libera<br />

scelta individuale senza creare ulteriori<br />

fratture ideologiche e dall’altro di mantenere<br />

l’unità sostanziale, indipendentemente<br />

dalla tessera posseduta (CAI o<br />

AVS).<br />

Il 4 maggio 1954 dunque gli alpinisti gardenesi<br />

si riunirono nel Cafè Demetz di<br />

Ortisei e costituirono la Sektion Gröden<br />

dell’AVS. Il 17 giugno un’analoga assemblea,<br />

nello stesso locale, costituì la Sezione<br />

CAI Val Gardena. Dal citato libro della<br />

Moroder si rileva che i componenti dei<br />

due direttivi erano in buona parte le stesse<br />

persone, iscritte sia al CAI sia all’AVS:<br />

in particolare il presidente della Sezione<br />

AVS Hans Sanoner da Mauriz era anche<br />

vice presidente della Sezione CAI e, viceversa,<br />

il presidente della Sezione CAI<br />

Flavio Pancheri era anche vice presidente<br />

della Sezione AVS.<br />

L’unità sostanziale fu subito raggiunta<br />

sul piano operativo: fin dall’inizio il calendario<br />

gite annuale fu unico, venne redatto<br />

un libretto di canti della montagna in tre<br />

lingue (italiano, tedesco, ladino) ad uso<br />

dei soci, ci si dedicò congiuntamente alla<br />

manutenzione dei sentieri, alla tutela di<br />

flora e fauna, al problema dei rifiuti in<br />

montagna, alla manutenzione delle ferrate.<br />

Il 4 dicembre1977 questa unione di<br />

fatto delle due sezioni CA I e AVS fu<br />

anche formalizzata in un’assemblea unitaria<br />

istituendo la “Lia da Mont<br />

Gherdëina”, con un suo presidente e un<br />

suo consiglio direttivo. Tra i promotori va<br />

in particolare ricordato Karl Perathoner<br />

dla Rossa, primo presidente della Lia.<br />

In base all’articolo2 dello statuto la Lia<br />

“è composta da tutti i gardenesi che sono<br />

iscritti al CAI o all’AVS, che nella Lia<br />

hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri”.<br />

Nell’art. 3 si sottolinea che “la Lia è indipendente<br />

politicamente e confessionalmente<br />

e il suo fine è andare in montagna,<br />

difendere tale ambiente, mostrare alla<br />

gente la bellezza dei nostri monti”. In particolare<br />

i successivi articoli 8,9 e 10 elencano<br />

tra i compiti l’organizzazione delle<br />

gite, dei corsi di arrampicata in roccia e<br />

ghiaccio, lo sci alpinismo, la manutenzione<br />

e segnaletica dei sentieri e vie ferrate,<br />

la protezione dell’ambiente.<br />

Nell’art.4 si prevede un’assemblea<br />

annuale e l’elezione biennale di un consiglio<br />

direttivo composto di 14 consiglieri,<br />

di cui 7 eletti dagli iscritti alla Sezione<br />

CAI e 7 dagli iscritti alla Sezione AVS<br />

(chi ha doppia tessera ha doppio voto). Il<br />

consiglio nomina nel suo seno un presidente<br />

e 2 vice presidenti, di cui uno CAI e<br />

uno AVS. L’art.5 prevede che le spese<br />

siano ripartite a metà tra le due sezioni<br />

(indipendentemente dalla consistenza in<br />

termini di soci: attualmente sono del CAI<br />

circa 300 soci, dell’AVS circa 700).<br />

In conclusione l’esperienza della Lia da<br />

Mont Gherdëina, seppure maturata in un<br />

ambiente particolare, va considerata<br />

esemplare dal punto di vista del superamento<br />

dei problemi etnici nel mondo<br />

alpinistico.<br />

Vito Brigadoi<br />

Sezione di Bolzano

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